29 giugno 2020 10:08
Michael O’Leary ci riprova. Dopo Air France e SAS, ha annunciato che avrebbe contestato dinanzi alla giustizia europea gli aiuti di Stato appena concessi a Lufthansa e KLM , rispettivamente di 9 miliardi e 3,4 miliardi di d ‘euro.
Il capo di Ryanair Michael O’Leary sul salvataggio di Lufthansa ha dichiarato: «Questo è un caso spettacolare di un ricco stato membro dell’Ue che ignora i trattati dell’UE a beneficio della sua industria nazionale e a scapito dei paesi più poveri. Con il pretesto di Covid-19, il governo tedesco concede a Lufthansa un salvataggio di 9 miliardi di euro di cui persino il ceo della compagnia aerea ammette di non aver bisogno. In grave violazione delle regole di concorrenza europee, Berlino sta sprecando enormi quantità di denaro dei contribuenti su una compagnia aerea non competitiva che dovrebbe occuparsi dei suoi affari invece di chiedere di nuovo aiuto al governo. Questo e altri salvataggi avranno un effetto a lungo termine più devastante sul futuro dell’aviazione europea rispetto alla pandemia stessa».
Secondo il basso costo irlandese, questo aiuto di Stato distorce la concorrenza nei cieli europei . Ryanair farà appello non appena la Commissione deciderà di pubblicare la decisione completa- Secondo Ryanair: «La pandemia di coronavirus non può essere una scusa» per aver ignorato la legge sulla concorrenza.
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Il gruppo aereo tedesco stima ora un utile operativo rettificato di circa 2,2 miliardi di euro per l'anno, rispetto ai 2,68 miliardi di euro precedentemente previsti per il 2023. Questa nuova previsione potrebbe essere ulteriormente erosa dagli "effetti ancora imprevedibili della recente escalation del conflitto in Medio Oriente e dalle nuove incertezze geopolitiche", che "rappresentano dei rischi per le prospettive del gruppo per l'intero anno", precisa una nota del gruppo.
Da un punto di vista operativo, il Gruppo Lufthansa ha subito una "perdita superiore al previsto da gennaio a marzo a causa di vari scioperi" dei dipendenti del gruppo e dei suoi partner. Questi scioperi hanno avuto un impatto negativo sugli utili di "circa 350 milioni di euro".
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Secondo quanto si legge dal sito della stessa Commissione europea non vengono forniti dettagli sulle misure correttive, ed è previsto che chiederà un riscontro ai concorrenti e ai clienti prima di autorizzare l'operazione o avanzare ulteriori richieste.
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Come ormai noto, nel mirino di Bruxelles ci sono diverse rotte a corto raggio tra l'Italia e i Paesi dell'Europa centrale, nonché alcune tratte intercontinentali tra l'Italia e gli Stati Uniti, il Canada e il Giappone oltre, da ultimo, alla posizione dominante di Ita Airways sull'aeroporto di Milano Linate.
La nota Lufthansa
«Abbiamo sviluppato una soluzione globale e costruttiva - spiega comunque una nota della compagnia tedesca - per affrontare le preoccupazioni in materia di concorrenza sollevate dall'autorità sulle rotte interessate e sulla situazione dell'aeroporto di Milano-Linate. Allo stesso tempo, il concetto è compatibile con la realtà economica del mercato aeronautico italiano, altamente competitivo (...) Tuttavia non commenteremo i dettagli della procedura riservata, né le agevolazioni offerte. Il Gruppo Lufthansa rimane fiducioso che la Commissione europea approverà la partecipazione concordata in Ita Airways e che Ita Airways possa quindi entrare a far parte della famiglia del Gruppo Lufthansa entro la fine di quest'anno».
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L'analisi è quella elaborata da Il Corriere della Sera in base ai dati di traffico dell'Enac, che evidenziano inoltre il predominio di Ryanair: lo scorso anno il vettore irlandese ha trasportato quasi 56 milioni di passeggeri, in altre parole più della metà degli italiani che hanno scelto di volare e un viaggiatore su tre (considerate tutte le nazionalità) tra quelli che sono transitati dagli aeroporti italiani.
In pratica, la low cost ha imbarcato più passeggeri del totale di quelli trasportati dai successivi cinque vettori in classifica: easyJet, Ita Airways, Wizz Air, Vueling e Lufthansa.
Tra le curiosità emerse anche la perdita del primato di rotta più traffico d'Italia della Roma Fiumicino-Catania, che nel 2023 si è fermata a 1,56 milioni di passeggeri (in entrambe le direzioni, rispetto al dato di 1,54 milioni dell’anno precedente), meno degli 1,75 milioni della Roma-Madrid (1,29 milioni nel 2022). Un sorpasso solo in parte dovuto all’incendio del Terminal 1 dello scalo siciliano che ha spostato diversi voli in altri impianti, soprattutto a Comiso.
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«Ryanair sta mentendo ed è chiaramente in preda al panico dopo essere stata messa alle strette dalle autorità di regolamentazione. Si comportano spudoratamente come se fossero al di sopra della legge, ma non lo sono e saranno ritenuti responsabili nella misura massima consentita dalla legge.
Il loro attacco frontale minaccioso e senza precedenti contro l'Autorità garante della concorrenza italiana, a seguito delle conclusioni preliminari dell'autorità di regolamentazione sull'abuso di posizione dominante da parte della compagnia aerea, insieme alla loro infondata campagna di manipolazioni volte a screditare l'indagine, le autorità italiane (Enac, Agcom) e i concorrenti, mette in luce il vero carattere di Ryanair.
Ryanair non dettare lezioni
Questo comportamento è inaccettabile e dimostra il disprezzo di Ryanair nei confronti delle autorità di regolamentazione e di controllo e dei consumatori da loro tutelati.
L'Agcom sta adempiendo al suo mandato e Ryanair non può dettare le azioni di questo o di qualsiasi altro regolatore: Ryanair deve smettere di mentire e rispettare la legge, una volta per tutte.
Sosteniamo inequivocabilmente l’Agcom e il suo presidente nei loro sforzi per difendere i diritti dei consumatori e garantire la concorrenza leale in tutta Italia».
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[post_content] => L'esempio per tutte le associazioni che hanno conservato nel proprio dna un briciolo di vigore sindacale è il caso Lufthansa. Vediamo di cosa si tratta.
Lufthansa e l'equipaggio di cabina hanno messo fine a mesi di conflitto siglando un accordo per il nuovo contratto collettivo, che sarà in vigore fino a dicembre del prossimo anno 2026.
Per quest'anno e per i prossimi due è stato concordato un aumento salariale del 16,5%. Si dividerà in +8% da maggio 2024, +5% a marzo 2025 e +3,5% nello stesso mese del 2026.
Dal sindacato tedesco Ufo festeggiano che «per noi era particolarmente importante non concordare tre aumenti dello stesso importo, ma piuttosto lasciare che il primo aumento abbia l'effetto più notevole e poi attenuare leggermente i due passaggi successivi».
Inflazione
Oltre a questo aumento, per il personale di volo è stato concordato un premio di compensazione dell'inflazione fino a 3.000 euro; un miglioramento dei supplementi ferie fino a 1.250 euro; e un aumento del compenso per le lingue straniere a 65 euro.
Tutte queste nuove condizioni lasciano fuori i lavoratori di Cityline e Discover, filiali di Lufthansa. Il sindacato sostiene però di essere al lavoro per raggiungere nuovi accordi, con trattative piuttosto avanzate.
Il fatto è che in Italia una volta i sindacati avevano potere, ora molte parte dei sindacati si confondono con la controparte. Naturalmente non tutti. Ma molti. facendo gli interessi più del capitale che del lavoro. Prendete esempio
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[post_content] => «Stiamo rispondendo alle obiezioni che l’Europa sta sollevando e studieremo anche le remedies legate alle sovrapposizioni, che non esistono tra noi e Lufthansa»: Antonio Turicchi, presidente di Ita Airways, risponde così in merito alle preoccupazioni espresse dalla commissione Ue sulle tratte tra Roma e il resto del mondo: «Lì non c’è il problema». In altre parole la risposta si concentrerà sulle rotte europee in sovrapposizione.
L'affermazione di Turicchi, ripresa da Il Sole 24 Ore (a margine del convegno su “Modalità e sfide future tra sviluppo delle reti e crescente instabilità globale” organizzato da Regione Lombardia nell’ambito del G7 dei Trasporti a Milano), arriva in vista dell'attesa risposta della Commissione europea che nello Statement of objections inviato lo scorso 25 marzo al Mef e a Lufthansa aveva dato un mese di tempo per rispondere ai rilievi mossi sull’acquisizione da parte del colosso tedesco di una quota del 41% della compagnia aerea italiana.
Le rotte
Oggetto del contendere sono le rotte a corto raggio tra l'Italia e i paesi dell’Europa centrale, dove i competitor sono principalmente le low cost; le rotte di lungo raggio fra l’Italia e Stati Uniti, Canada e Giappone, considerando le attività di Ita, Lufthansa e dei suoi partner in joint venture un’unica entità (comprese, dunque, United Airlines, Air Canada e All Nippon Airways); infine, la posizione dominante di Ita nel city airport di Milano Linate.
Dopo la risposta del Mef e di Lufthansa, si attende entro il 6 giugno il pronunciamento di Bruxelles: Turicchi ha precisato che Lufthansa manderà alla Commissione europea le sue proposte «prima di maggio» per avere il via libera «prima» della scadenza.
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[post_content] => Ryanair ha chiesto di spiegare perché ha permesso all'Agcom di essere ingannata dalle ota come eDreams. E perché ha ignorato la recente sentenza della Corte d'Appello di Milano, che ha respinto le false affermazioni delle ota. Stabilendo inoltre che la politica di vendita diretta di Ryanair fosse "ragionevole" e ha portato a costi più bassi e tariffe inferiori.
«L'Agcom e il suo presidente Roberto Rustichelli non devono lasciarsi ingannare dalle affermazioni delle ota come eDreams - afferma michael O'Leary -. Soprattutto quando queste affermazioni contraddicono le recenti dichiarazioni “market-sensitive” rilasciate ai propri investitori e la sentenza pro-consumatore della Corte d'Appello di Milano del gennaio 2024».
La battaglia continua
Ryanair ha firmato accordi "Approved ota" con molteplici ota, tra cui Loveholidays, Kiwi, TUI, On the Beach, eSky e El Corte Inglés. Queste partnership si basano su prezzi trasparenti per i consumatori come richiesto dalla normativa Ue. Ció contrasta con il modello delle ota attualmente utilizzato da eDreams ed altri, che comporta lo screenscraping di Ryanair.com, e il rigonfiamento dei prezzi delle compagnie aeree con sovrapprezzi nascosti o "tasse" che danneggiano i consumatori italiani.
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