Pascià International Travel cerca collaboratori
29 gennaio 2013 08:54
Tipologia di annuncio: Offerta di lavoro
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Pascià International Travel è alla ricerca per tutta Italia di collaboratori (full, part-time) per un’attività indipendente nel settore del turismo sulla falsa riga di quanto sta accadendo negli Stati Uniti. Per informazioni inviare il proprio C.V. a: gfattori@thelion.it
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[post_content] => Un week end a Grasse all'insegna dell'arte e dei profumi. Il Museo Fragonard ospita una mostra dedicata alla cultura e alle tradizioni provenzali, aperta al pubblico fino al prossimo autunno (8 ottobre 2023).
Curata da Eva Lorenzini e Clément Trouche "Païsan.o" racconta la vita rurale di questa storica regione della Francia meridionale attraverso abiti e accessori dal ‘700 all'inizio del XX secolo nonché opere dei pittori della scuola di Marsiglia, come Émile Loubon, che misero al centro della loro arte la rappresentazione della natura e la vita contadina della Provenza. Per l’occasione verranno messi in scena anche dei veri e propri tableaux vivant (in foto) delle opere più rappresentative.
I costumi fanno parte dell’imponente e preziosa collezione di Hélène Costa, moglie di Jean Francois Costa, a capo delle profumerie Fragonard dal 1950. Fu lei a dare il primo impulso alla nascita del Museo Fragonard del Costume e del Gioiello di Grasse nel 1977, all’interno di un antico palazzo, dimora della marchesa di Cabris. Il museo fa parte delle quattro sedi espositive della Maison Fragonard tra Grasse e Parigi.
Fondate a Grasse nel 1926 da Eugène Fuchs, le profumerie Fragonard devono il loro nome al pittore Jean-Honoré Fragonard. Un omaggio alla raffinatezza delle arti del XVIII secolo e, allo stesso tempo, un rimando alla cittadina della Costa Azzurra, sulle colline a nord di Cannes, conosciuta fin dal 1500 per la sua industria profumiera. Da allora essenze e arte sono indissolubilmente connesse all’attività museale della Maison con quattro sedi espositive tra Grasse e Parigi.
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Il continente a sud del Mediterraneo torna prepotente alla ribalta e African Explorer ha messo a punto una programmazione intensa per i prossimi mesi. "Le quote dei tour variano a seconda del numero delle notti e del tipo di hotel scelto - sottolinea il direttore del to, Alessandro Simonetti -. Le esperienze sono sempre in lingua italiana e prevedono tra le altre cose momenti immersivi nella natura del Sudafrica, come la visita all’Hesc, l'Hoedspruit endangered species centre, dove vengono accolti e allevati i cuccioli degli animali in difficoltà prima di essere reinseriti nella savan; o come quella al centro di ricerca Elephant Whispers, dove si vivono esperienze interattive con i pachidermi: si trova nella regione di Mpumalanga, dove c’è il terzo più grande canyon del mondo. Si possono poi anche vedere le balene, oppure camminare lungo i filari della Winelands, la regione dei vini".
African Explorer è nato nel 1972. "Essere specializzati in una destinazione ci permette di dare al cliente la consulenza che cerca - prosegue Simonetti -. Organizziamo tour a partenza garantita e viaggi su misura grazie al rapporto costruito negli anni con i nostri fornitori. Io personalmente ho iniziato a frequentare l’Africa quando avevo quattro anni. Ne è nata una storia d’amore, perché è una terra meravigliosa, come lo sono gli africani. Inoltre l’Africa è un paese politicamente stabile e sicuro, anche dal punto di vista sanitario".
African Explorer ha quindi messo a punto un modello turistico che prevede tour con numeri di partecipanti ridotti: "Si apprezza di più quando si è in pochi - conclude Simonetti -. E oltre alla natura ci sono gli elementi culturali: nei tour in Sudafrica includiamo per esempio sempre la visita a Soweto con il museo dell’Apartheid e, quando le condizioni del mare lo permettono, anche a Robben Island, dove si trova il carcere in cui è stato detenuto il presidente Nelson Mandela dal 1964 al 1982. Ci prendiamo infine cura di ogni aspetto del viaggio: per raggiungere le varie destinazioni lavoriamo con Ethiopian Airlines, prima compagnia aerea africana, che è nata oltre 75 anni fa per collegare il continente al resto del mondo".
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[post_content] => Visit Finland accende i riflettori sui viaggi in treno, un'alternativa perfetta per scoprire i sorprendenti paesaggi nordici con il minor impatto ambientale possibile. La rete ferroviaria finlandese è nota per essere puntuale, dotata di sale giochi per bambini e per offrire la possibilità di portare a bordo auto e biciclette, per non parlare poi delle attrezzatissime stazioni sparse in tutto il Paese. Ecco allora quattro tappe irrinunciabili per un viaggio attraverso l'estate finlandese.
L’inizio perfetto dell’itinerario non può che essere Rovaniemi: la capitale della Lapponia finlandese è il luogo ideale per godersi la natura mozzafiato, i sentieri escursionistici e tutte le attività che questo territorio può offrire. Con collegamenti diretti in treno sia da Helsinki che da Turku, è possibile scegliere fra il treno notturno, approfittando del viaggio per rigenerarsi oppure viaggiare durante il giorno per godersi i paesaggi artici.
Il viaggio potrebbe proseguire in direzione Carelia settentrionale, la destinazione per eccellenza dei finlandesi in cerca di relax e natura. Per secoli questa terra ha ispirato fotografi, compositori e artisti e proprio qui, tra gli altri, il compositore Jean Sibelius e l'artista Eero Järnefelt hanno creato alcune delle loro opere più celebri, in esposizione all'Ateneum Art Museum di Helsinki.
Immancabile una sosta alla capitale mondiale delle saune: Tampere è la città con il maggior numero di saune pubbliche in tutto il paese e vanta anche quella più antica della Finlandia, la Rajaportin Sauna del 1906. Altra opzione perfetta è Kuuma: qui i visitatori possono divertirsi tra la sauna e i bar disponibili prima di fare un tuffo in piscina o perché no, direttamente nel lago Pyhäjärvi.
E infine, ultima tappa a Turku: a soli 300 metri dalla stazione ferroviaria, si trova il Park Hotel Turku, un’esclusiva struttura del 1902 in pieno stile Liberty che conquista per l’atmosfera suggestiva e romantica. Oltre alle tipiche case rosse e alle spettacolari scogliere a picco sul mare, c’è tantissimo da scoprire, dopo tutto Turku è conosciuta come la capitale gastronomica della Finlandia.
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[post_title] => Finlandia da scoprire in treno: quattro tappe irrinunciabili per vivere l'estate nordica
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[post_content] => Dalle cupole della moschea Blu a quelle delle madrasse per un viaggio che combina Istanbul con Uzbekistan, in un itinerario storico e culturale di grande interesse firmato Originaltour. Si arriva a Istanbul con possibilità di visitare in autonomia la città. Si vola poi per Samarcanda, storico crocevia della via della Seta, dove non mancherà la visita a piazza Registan, con le tre matasse di Ulugbek, Sherdor e Tillakori, con la sua Moschea d’oro, del mausoleo Guri Amir, dove si trova la tomba di Tamerlano, il re che ha ricostruito la città nel 1370 dopo essere stata distrutta da Gengis Khan, nonché la moschea di Bibi-Khanim, la più grande opera d’arte dello stesso Tamerlano, costruita per la moglie prediletta. Si prosegue poi per Bukhara, centro commerciale sulla via della seta, famosa per le sue madrasse, tra cui quella di Chor Minor con quattro minareti, per le moschee e il quartiere ebraico con la sinagoga del sedicesimo secolo, il mausoleo di Ismail Samanidi, che risale al decimo secolo ed è uno dei più antichi dell’Asia Centrale e quello di Chashma Ayub, detto anche Sorgente di Giobbe.
Per raggiungere Khiva si attraversa quindi una parte del deserto dell’Asia centrale, lo Kyzylkum che significa le Sabbie Rosse. Nella città interna si trovano oltre 30 moschee e madrasse islamiche. Tashkent conclude l’itinerario con visita del museo delle Arti Applicate, del complesso Hasti Imam dove si trova il Corano Usman, ritenuto il più antico del mondo, del mercato Chorsu, della piazza dell’Indipendenza e di Tamerlano. Non mancherà neppure un breve tragitto in metropolitana, l’unica dell’Asia Centrale, inaugurata nel 1977 con 29 stazioni ognuna diversa dall’altra per le decorazioni di marmi, stucchi e lampadari. Quote per il solo tour a partire da 1.080 euro, compresi i voli interni, la sistemazione in hotel, il trattamento di pensione completa (eccetto a Istanbul), nonché la guida di lingua italiana.
[post_title] => Originaltour presenta l'itinerario sulle orme di Tamerlano tra Istanbul e Uzbekistan
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[post_content] => Trend positivo per i viaggi d'affari in Italia. Durante il primo trimestre 2023 l’analisi delle transazioni per la biglietteria aerea effettuate tramite le soluzioni di pagamento AirPlus rileva una spesa aumentata del 105% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Con l'allentamento delle restrizioni all'ingresso, i viaggi per la Cina sono tornati a crescere: il gigante asiatico, che prima della pandemia occupava stabilmente il secondo posto tra le destinazioni intercontinentali preferite dopo gli Stati Uniti, è passato dall’ultimo posto dell’anno scorso al 5° posto nei primi 3 mesi del 2023. Città d’elezione è Shanghai. Rimangono invece invariate le mete più popolari: nei primi tre mesi dell'anno, gli Stati Uniti hanno mantenuto il primo posto, seguiti dagli Emirati Arabi Uniti. L'India conferma anche quest’anno la terza posizione.
Rispetto all’anno precedente, le aziende hanno prenotato con più anticipo, in media 19,2 giorni prima del viaggio. Questa tendenza va letta anche alla luce della relativa limitata disponibilità di voli sul mercato e della conseguente volontà, da parte delle aziende, di assicurarsi per tempo i biglietti necessari. L’advanced booking è quasi tornato ai livelli pre-Covid, attestandosi a circa 19 giorni prima della partenza. Rispetto ad altri paesi europei, tuttavia, i viaggi d'affari in Italia vengono prenotati con un preavviso molto più breve (advanced booking medio in Europa: 26,5 giorni).
Recentemente le tariffe dei biglietti aerei hanno registrato un andamento leggermente diverso rispetto al trimestre precedente, sia per quanto riguarda la business class che per l'economy. Tra gennaio e marzo, un biglietto in Business Class è costato mediamente 3.609 euro, l'1% in più rispetto ai tre mesi precedenti. In classe economica invece, il prezzo è diminuito del 4%, arrivando a 455 euro.
Nessuna sorpresa in merito alla durata dei viaggi: rimane costante il periodo di una media di 6 giorni in trasferta, mentre la percentuale di viaggi di un solo giorno è rimasta bassa, intorno al 8%.
[post_title] => AirPlus: le aziende italiane tornano a viaggiare. In aumento anche la richiesta voli per la Cina
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[post_content] => Il parco marino di St. Anne, alle Seychelles, ha celebrato i suoi primi 50 anni: dichiarato area protetta nel 1973, è il più antico dell'arcipelago e dell'oceano Indiano occidentale.
La ricorrenza è stata festeggiata dall’Autorità dei Parchi e dei Giardini delle Seychelles in collaborazione con il Club Med Seychelles - unico resort sull’isola - e il Consiglio Nazionale dello Sport con un’esperienza di visita guidata in kayak per il personale, i bambini delle scuole e alcuni ospiti invitati, per ammirare la vita marina e l’ecosistema dell’area protetta.
L’isola di St. Anne fu il luogo del primo insediamento francese nel 1770 e servì anche come base per i Royal Marines durante la seconda guerra mondiale. Tra il 1996 e il 2001, sull’isola si trovava la sede dell’Autorità dei parchi marini.
St. Anne Island fa parte del Parco Nazionale Marino di Sainte Anne. L'isola è facilmente raggiungibile da Victoria in barca, a solo 5 km dalla costa di Mahé. Oltre all’isola di St. Anne, il parco marino comprende le isole di Moyenne Island, Round Island, Long Island, Cerf Island e Île Caché. Inoltre, i 14,43 kmq del parco comprendono diverse barriere coralline: il parco è un santuario per le tartarughe marine, ma vi si trovano anche razze e persino delfini che si possono avvistare praticando kayak o snorkeling.
La superficie totale di queste sei isole è di circa 3,80 kmq; le isole fanno parte, come la loro vicina Mahé, delle cosiddette Inner Islands, che sono di origine vulcanica e dunque di granito.
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[post_content] => Caboverdetime nasce dalla passione di Andrea Stefanina per l’incontaminata isola di Sal, nell’arcipelago vulcanico di Capo Verde. L’incontro avviene quasi per caso nel 1992 e, da allora, la terra africana nel mezzo dell'oceano Atlantico è diventata la sua seconda casa: un luogo dove creare un mondo di accoglienza, dapprima costruendo immobili, secondo il core business dello Stefanina Group, quindi con un progetto turistico strutturato, il primo realizzato sull’isola, ispirato dall’incantevole spiaggia di Santa Maria. Il gruppo Halos, parte dello sviluppo dell'azienda bresciana a Capo Verde, sta realizzando un intero isolato di strutture destinate alle vacanze, dove si può parlare in italiano, a un passo dal mare: è costituito dai 110 appartamenti già funzionanti dell'Halos Casa Resort, da altrettanti appartamenti in costruzione nell’edificio gemello Avenida Suite, nonché dalle 210 camere dell’Halos Eco Hotel, che sarà pronto tra due anni, e dal parco acquatico Halos Aqua Park in via di progettazione. Poco distante dall'Halos Casa Resort si trova poi il Sobrado Boutique Hotel che, con le sue 55 camere, fa parte non tanto del gruppo Halos, quanto di Stefanina Group, che ha anche riqualificato l’antica salina dell’isola (considerata oggi, oltre che un’attività di successo, un vero e proprio patrimonio naturalistico) ed è impegnato in uno scambio sinergico e professionale con l’isola di Capo Verde e i suoi abitanti.
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[post_content] => Il Principato di Monaco imprime una nuova accelerata alle iniziative volte alla sostenibilità. Tra gli obiettivi, primo fra tutti c'è quello di ridurre rispetto ai valori registrati nel 1990 i gas serra del 55% entro il 2030 e di raggiungere la neutralità di carbonio entro il 2050. Traguardi ambiziosi che spingono la destinazione ad impegnarsi con costanza ed entusiasmo coinvolgendo nel suo progetto green cittadini e turisti, chiamati anch’essi alla sfida della salvaguardia ambientale attraverso piccole e grandi azioni che marcano differenze sostanziali nella gestione del territorio. Sul sito di Visit Monaco, i viaggiatori possono calcolare in modo responsabile la loro impronta di carbonio e ridurre il possibile impatto determinato dal loro soggiorno.
I turisti che scelgono il Principato come meta di viaggio possono contribuire alla salvaguardia dell’ambiente decidendo di esplorare la città utilizzando i mezzi elettrici disponibili in vari punti di interesse. Attraverso il car sharing Mobee, 100% elettrico, il battello alimentato con l’energia solare, gli autobus de La Compagnie des Autobus de Monaco (CAM), simbolo del trasporto ecologico in città, o le 350 biciclette brandizzate Monabike, i visitatori possono optare per un turismo responsabile che non precluda il coinvolgimento e la scoperta della cultura e della bellezza della destinazione.
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[post_content] => Sono state oltre 33 milioni le presenze in Italia, con un impatto economico superiore ai 4 miliardi di euro generato dalla domanda di viaggi in bicicletta, tra cicloturisti puri e turisti in bicicletta. È quanto emerge dal rapporto Viaggiare con la bici 2023, realizzato da Isnart per l’Osservatorio sull’economia del turismo delle Camere di commercio promosso con Legambiente. I dati sono stati presentati al forum del Cicloturismo, evento dedicato agli operatori e alle reti italiane e internazionali all’interno della seconda edizione della fiera del Cicloturismo di Bologna.
Nel dettaglio, si stima che in Italia nel 2022 i soli cicloturisti cosiddetti puri, ossia i turisti italiani e stranieri che scelgono l’Italia appositamente per una vacanza in bicicletta, abbiano rappresentato oltre 9 milioni di presenze turistiche, più del doppio rispetto al 2019 (4,4 milioni di presenze): un numero capace di generare un impatto economico stimato in oltre 1 miliardo di euro. Accanto a questi, vi sono quei turisti mossi da altre motivazioni che trascorrono parte della vacanza utilizzando la bicicletta: sempre nello stesso anno si stimano siano stati quasi 24 milioni le presenze turistiche associabili a questo segmento, per una spesa sul territorio pari a quasi 3 miliardi di euro.
“Il cicloturismo è una leva sempre più importante della valorizzazione in chiave turistica delle nostre destinazioni – sottolinea il presidente di Isnart, Roberto Di Vincenzo – e perfettamente in linea con le scelte in termini di sostenibilità ambientale che caratterizzano il pnrr. Attraverso questo rapporto, noi monitoriamo già da alcuni anni il fenomeno, consapevoli del grande potenziale in termini di indotto economico, allungamento della stagionalità e riorientamento dei flussi turistici verso borghi e aree interne del Paese che il bike tourism esprime, da Nord a Sud”.
Il consolidarsi della domanda sta così premiando gli operatori specializzati, che hanno saputo fiutare la tendenza offrendo prima di altri proposte e servizi di qualità: il 38% delle imprese che operano esclusivamente nel segmento d’offerta legata al cicloturismo ha registrato nell’ultimo anno ricavi in crescita. Il mercato si sta organizzando con proposte di qualità, a partire dall’interesse dei grandi tour operator esteri: non a caso, tra i pacchetti più venduti/prenotati per il 2023 risultano tour cicloturistici non solo di regioni ormai consolidate in questo prodotto, come la Toscana, ma anche di realtà meridionali emergenti, come la Puglia e la Basilicata. Anche i tour operator italiani specializzati sono molto positivi sulle prospettive di ulteriore crescita del mercato per il 2023: ben il 90% prevede un incremento del proprio giro di affari. Sono gli stessi operatori che, mediamente, hanno visto crescere il proprio fatturato fino a quasi triplicarlo nell’ultimo triennio, anche sfruttando, in questo caso positivamente, gli esiti della pandemia.
Ma chi è il cicloturista puro? Si tratta di un viaggiatore con un’età media compresa tra i 28 e i 57 anni (nel 71% dei casi), cui si aggiunge un interessante quota di baby boomers (il 17,3% ha tra i 58 e i 72 anni), caratterizzati da una maggiore capacità di spesa rispetto ai più giovani. Anche i cicloturisti stranieri spendono tendenzialmente di più degli italiani, non solo (comprensibilmente) per le spese di viaggio (si parla di una differenza di 143 euro), ma anche per l’alloggio: in media 15 euro in più al giorno a persona. Un cicloturista su tre viaggia inoltre in coppia; uno su cinque da solo o con gli amici. Per l’alloggio si prediligono gli hotel (per il 28%), seguiti da agriturismi (11%) e camping (7%) attrezzati per le vacanze in bicicletta. Il 22% dei cicloturisti indica la presenza di una cornice naturalistica di eccellenza come principale motivazione di scelta della destinazione (segue un 16,5% che sceglie sulla base dell’offerta artistica e culturale e un 15,2% per l’offerta enogastronomica di qualità).
Ci sono poi turisti che scelgono di fare vacanze attive e, tra le varie attività sportive, includono l’utilizzo della bicicletta nel corso della villeggiatura. Si tratta prevalentemente di giovani, che preferiscono viaggiare in coppia e sono molto interessati all’offerta di intrattenimento, in particolare agli eventi. Pernottano principalmente in hotel (23,1%), oppure si fanno ospitare da amici e parenti (19,2%) o scelgono il b&b (13%). Le attività svolte nei luoghi di vacanza sono trasversali e vanno dallo shopping (26%) alla cultura (20%).
La spesa media pro capite giornaliera del turista con la bicicletta è mediamente più alta del cicloturista puro (74 euro, quattro in più del cicloturista per beni e servizi acquistati sul luogo di vacanza), ma più bassa il per viaggio (131 euro, -32 euro) e l'alloggio (51 euro, -2 euro). In questo caso, gli italiani spendono di più degli stranieri (77 euro al giorno, sette euro in più).
Veneto, Trentino-Alto Adige e Toscana da sole attraggono il 47% dei flussi cicloturistici del 2022, ma la domanda si va progressivamente diffondendo in tutto il Paese. Tra il 2019 e il 2022, infatti, i cicloturisti che scelgono le regioni del Sud sono passati dal 7% al 17,4% del totale. In crescita anche il Centro Italia che sale dal 10,9% al 15,8%. Per le regioni del Sud Italia, il cicloturismo rappresenta un’importante occasione per l’allungamento della stagionalità, per contrastare il fenomeno dell’over tourism e un importante volano di potenziale sviluppo in chiave turistica delle aree interne.
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