Direttore tecnico regione Lombardia offresi
11 gennaio 2013 09:01
Tipologia di annuncio: Richiesta di lavoro
Annuncio pubblicato da: Roberta
Telefono: 3402466913
Email:
Provincia: • Lombardia
Comune:
Settore: • agenzie di viaggio
Mansione: • direttore tecnico
Testo dell'annuncio
Annuncio pubblicato da: Roberta
Telefono: 3402466913
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Testo dell'annuncio
Direttore tecnico di agenzia di viaggi iscritta regolarmente all’albo della regione Lombardia offresi per copertura titolo, consulenza o collaborazioni. Disponibilità immediata.
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[post_content] => Dopo la ricchezza storica e gastronomica di Lione e il fascino e i sapori dell’area del Beaujolais il percorso di scoperta della regione dell’Auvergne-Rhone-Alpes, nella Francia orientale, raggiunge il dipartimento di Ain: il primo dei 101 dipartimenti francesi, al confine con la Svizzera.
È una terra di grande bellezza naturale, arricchita da siti storici unici e dalla testimonianza delle due produzioni che hanno caratterizzato l'area nel corso del tempo: il rame e la seta. Anche in questa parte della regione si gustano eccellenze gastronomiche come il poulet de Bresse - l’unico pollo Aop (Appellation d’Origine Protegée), accompagnato dalla crème de Bresse - e il caratteristico Beurre. Il punto di partenza è il suggestivo Monastère Royal de Brou. Margherita d'Austria lo fece costruire per il defunto marito Filiberto di Savoia - morto a soli 25 anni. Voleva vivere qui i suoi ultimi anni, ma non raggiunse mai Brou, dove si trova il suo monumento funebre decorato in prezioso alabastro, a fianco di quello di Filiberto e della suocera.
Il Monastero è ancora autentico al 100%: fu risparmiato dai rivoluzionari perché i cittadini lo riempirono di fieno e dissero che era il loro deposito e poi, ai tempi di Napoleone, perché non era mai stato consacrato. Non lontano dal sito monumentale si trova The Scratch, un piccolo, delizioso ristorante gestito da giovani chef che, con cucina a vista, offre ai suoi ospiti i sapori del territorio accostati in modo inventivo. La produzione storica locale è testimoniata da due importanti fabbriche. La Cuivrerie de Cerdon - fondata nel 1836 - produceva oggetti e strumenti in rame offrendo lavoro ai tanti operai che si fermavano nella cittadina viaggiando con la ferrovia.
Oggi la struttura - monumento storico dal 2013 - ospita un museo immersivo con preziose testimonianze storiche. Interessante l'intreccio tra la fonderia e la vicina fabbrica della seta: nella Cuivrerie venivano prodotti i bacini in rame dove si bollivano i bozzoli di seta per poter estrarre il filo. Ogni bozzolo forniva dagli 800 ai 1500 metri di seta. Il Musée de Soieries Bonnet, nel comune di Jujurieux, fu costruito nel 1847 e raccoglie preziosi telai. Il signor Bonnet fu un precursore quando decise di garantire accoglienza e formazione ai propri lavoratori, insegnando loro un mestiere.
Curioso sapere che la Soieries, che aveva clienti in tutto il mondo e riforniva anche gli atelier di Dior e Chanel, produsse seta esclusivamente nera fino alla morte del proprietario nel 1886. Solo dopo arrivarono i colori. La brasserie Place Bernard a Bourg-en-Bresse è il luogo ideale per completare il percorso di scoperta del territorio: è uno dei sei ristoranti de L’Espirt Blanc Collection dello chef 3 volte stellato Georges Blanc. Negli ambienti caratterizzati dal vivace contrasto tra il rosso e il bianco e da foto storiche dei personaggi della gastronomia dell’area, si possono gustare la cucina tradizionale francese e locale e, naturalmente, il delizioso Poulet de Bresse á la crème.
Per il pernottamento si raggiunge il Griffon d’Or: collocato nel cuore della cittadina in un edificio storico, è accogliente e funzionale: ciascuna delle 17 camere ha la propria identità. Aperto da 14 anni, si fa conoscere con il passaparola.
Chiara Ambrosioni
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[post_content] => Nel 2025 che celebra il primo secolo di vita di Delta Air Lines, la compagnia aerea ha lanciato un nuovo video per la sicurezza a bordo che ne ripercorre la storia attraverso le uniformi indossate dagli assistenti di volo nei diversi decenni.
Dai tagli sofisticati degli anni Quaranta alle forme più sbarazzine degli anni Settanta, fino alle collaborazioni con designer di grido come Richard Tyler e Zac Posen, le divise Delta sono le protagoniste del nuovo video, che accompagna i passeggeri attraverso le norme da rispettare a bordo con ambientazioni contestualizzate, rimandando allo scorrere del tempo.
Nell’anno del suo centenario, Delta si è impegnata a migliorare ulteriormente il suo customer service, i servizi innovativi e l’evoluzione tecnologica, coni iniziative che includono l’utilizzo di nuovi strumenti digitali per la gestione del viaggio e dell’intrattenimento a bordo, alle collaborazioni con brand di fama mondiale, come lo champagne Taittinger e Missoni.
Nata nel 1925 come piccola compagnia aerea specializzata in irrorazione aerea per le colture, è oggi il vettore statunitense più premiato in assoluto e il primo al mondo per fatturato. La compagnia, che negli anni ha acquisito Northeast Airlines (1972), Western Airlines (1987) e il network transatlantico di Pan American World Airway (1991), si è fusa nel 2008 con Northwest, arrivando ad operare così in ogni regione del mondo
La storia di Delta in Italia è invece cominciata nel 1991. Il vettore è membro fondatore dell’alleanza SkyTeam e parte della joint-venture transatlantica con Air France-Klm e Virgin Atlantic che trasporta ogni giorno 30.000 passeggeri tra Europa e Stati Uniti.
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Ci sono i solidi punti fermi di un prodotto che non smette di affascinare - dall’unicità della cultura aborigena allo straordinario contesto naturale - e che beneficia degli ottimi collegamenti aerei (incluso il diretto di Qantas sulla Roma-Perth). Poi, c’è l’accento su una nuova Luxury experience, declinata in sette ambiti diversi (Luxury Lodges, Great Walks, Discover Aboriginal Experiences, Cultural Attractions, Great Golf Courses, Ultimate Winery Experiences e Australian Wildlife Journeys) accomunati dall'esclusività, che vada oltre il mero lusso.
L'Australia vuole presidiare il mercato Italia e lo fa presentandosi così nel nostro Paese, un bacino molto caro a Tourism Australia e che «benché non conti numeri elevatissimi» è preziosi poiche «dall'Italia giungono visitatori di ottima qualità e il nostro settore ama molto il mercato italiano», come spiega Phillipa Harrison, managing director dell'ente, che dopo 8,5 in in Tourism Australia, il prossimo ottobre lascerà l'incarico per dedicarsi «ad una nuova avventura overseas».
Insieme a Eva Seller, regional general manager Europa Continentale e Matteo Prato (ceo di Tourism Hub, che rappresenta l'ente in Italia), ha ricordato che nell'ultimo anno - chiuso lo scorso 31 marzo - gli arrivi italiani sono stati circa 67.000, pari ad una crescita del +4,5%: un incremento che coinvolge tutti i target di turisti, inclusi i working holiday makers: anzi, in questo segmento siamo addirittura oltre i numeri pre-Covid, siamo al 147% rispetto al passato con circa 17.700 lavoratori italiani che vengono in Australia ogni anno. Numero che fa dell'Italia, in Europa, il quinto mercato per le vacanze-lavoro. Resta comunque il segmento leisure quello su cui attualmente concentriamo le nostre attenzioni in Italia».
Gli sforzi di marketing puntano a «convincere le persone a fare quel passo in più per venire in Australia» tendenzialmente ancora percepita come destinazione 'dall'altra parte del mondo' e dunque difficile da raggiungere, «ma con l'aumento dei collegamenti aerei - il diretto di Qantas ma anche il potenziamento di capacità di vettori quali Turkish Airlines, Singapore Airlines, Cathay Pacific oltre a Emirates ed Etihad - è tutto molto più semplice e dunque ci ci concentriamo su cosa c'è di diverso, di caratteristico nell'Australia che non si può trovare da nessun'altra parte. Questo è il punto focale e fulcro dei nostri sforzi di marketing. Per noi si tratta di una connessione autentica con la natura, con la fauna selvatica unica e un benvenuto caldo e accogliente».
Sulla possibilità di un nuovo volo diretto verso l'Italia, Harrison conferma: «I progetti ultra long haul di Qantas con il nuovo, atteso A350 sono inizialmente pensati su Londra, ma sì, Roma è nel radar e potrebbe dunque decollare un collegamento diretto fra la East Coast l'Italia».
Sposi in viaggio di nozze, famiglie, amici e senior, la tipologia dei turisti italiani nel Down Under è variegata, attraverso tutto il Paese e, soprattutto, «oggi conta un 50% di viaggiatori repeaters, a dimostrazione che ormai l'Australia non è più solo "il viaggio da fare una volta nella vita" e a conferma che occorre venire più volte per scoprire il paese del quale altrimenti si rischia di scalfire solo la superficie». Un esempio è quello del Western Australia, fino a poco tempo fa classica meta da repeaters e che oggi, «grazie al volo diretto di Qantas, è destinazione a sé di un viaggio. Una tendenza che anche i tour operator hanno recepito e che sta funzionando molto bene per il trade».
[post_title] => Tourism Australia presidia il mercato Italia: «Il 50% dei turisti sono repeaters»
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[post_content] => A Bruxelles, che quest'anno celebra l'Art Déco, l’offerta culturale vede protagonista il Museo di Arte e Storia, situato nel Parco del Cinquantenario, che inaugura due nuove gallerie permanenti dedicate alle arti decorative del XIX secolo, all’Art Nouveau e all’Art Déco, per un’estensione complessiva di 1.200 metri quadri.
Un intervento storico per il museo che rende così accessibile al pubblico un patrimonio di opere fino ad oggi inedito: fondato nel 1835, il Museo di Arte e Storia ospita collezioni incentrate sull’antichità, sulle arti figurative europee, sulle civiltà non europee e una sezione focalizzata sull'archeologia nazionale.
La prima galleria, di 500 metri quadri, propone una lettura articolata dell’arte figurativa del XIX secolo, spaziando dallo stile Impero al Neogotico, dal Giapponismo fino ai primi segnali dell’Art Nouveau. Il percorso mette in luce le trasformazioni della società borghese in un contesto segnato dall’industrializzazione, dal progresso dei trasporti e dalla ridefinizione degli spazi domestici e del tempo libero. Tra i pezzi più significativi, si segnalano i mobili realizzati dalla celebre dinastia di ebanisti francesi Jacob – attiva tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo – utilizzati anche in occasione del ballo della Duchessa di Richmond alla vigilia della battaglia di Quatre Bras. Di particolare pregio anche i candelabri firmati Odiot, provenienti dalla collezione della Fondazione Re Baldovino.
La seconda galleria, estesa su 715 metri quadri, è interamente concentrata all’evoluzione delle arti decorative in Belgio tra il 1900 e il 1940, con un focus su Art Nouveau e Art Déco. Il percorso si apre con una panoramica sulle diverse declinazioni dell’Art Nouveau, rappresentate da capolavori di Victor Horta e Henry van de Velde, accanto alle opere di architetti e designer come Paul Hankar, Léon Sneyers, Paul Hamesse, Gustave Serrurier-Bovy e Oscar van de Voorde. Tra gli elementi di maggior rilievo, il Giardino d’Inverno progettato da Horta per l’ingegnere Jean Cousin, smantellato negli anni Sessanta e oggi restituito al pubblico dopo un accurato restauro. La sezione riservata all’Art Déco documenta invece lo slancio modernista e decorativo sviluppatosi a partire dall’Esposizione Internazionale di Parigi del 1925 attraverso oggetti, arredi e opere che raccontano l’eleganza e l’innovazione di un’epoca di grandi trasformazioni.
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[post_content] => Tutto pronto in casa Royal Air Maroc per il decollo del primo volo tra Catania e Casablanca, programmato per domani, 28 giugno.
Lo scalo siciliano diventa così il settimo servito in Italia da Ram, dopo quelli di Milano, Roma, Bologna, Torino, Venezia, Napoli: la nuova rotta sarà operata due volte a settimana, il lunedì e il sabato, con Boeing 737 con 12 posti in classe business e 147 in economy.
Il collegamento conferma la volontà del vettore di rafforzare la propria presenza sul mercato italiano e il ruolo del Terminal 1 di Casablanca come hub strategico tra diversi continenti, rispondendo a una domanda sempre più dinamica da parte di una clientela eterogenea: cittadini marocchini e comunità africane residenti in Italia, turisti italiani desiderosi di scoprire le meraviglie culturali, paesaggistiche e balneari del Marocco, oltre a passeggeri in transito, via Casablanca, verso un ampio ventaglio di destinazioni intercontinentali, tra cui Africa, Americhe, Brasile, Canada e Asia.
"Il nuovo volo da Catania, settima città in Italia collegata da Royal Air Maroc, rappresenta un passo significativo nella nostra strategia di espansione sul territorio italiano, con un focus particolare sul Sud Italia - commenta Mohammed Adil Korchi, country manager della divisione italiana di Ram (nella foto) -. L’apertura di questa rotta nasce dalla volontà di rispondere alle esigenze concrete della comunità marocchina residente in Sicilia, ma anche di offrire nuove opportunità di viaggio a chi desidera scoprire o riscoprire il Marocco per motivi turistici o professionali. La Sicilia è per noi un’area di grande valore strategico, sia per la posizione geografica che per il potenziale di traffico. Questa nuova tratta è parte integrante di un piano più ampio di potenziamento della connettività internazionale via Casablanca, nostro hub centrale, e testimonia l’impegno della compagnia nel rendere i collegamenti sempre più frequenti, comodi ed efficienti per una clientela sempre più diversificata”.
‘‘L’introduzione della rotta diretta Catania-Casablanca rappresenta un importante passo per lo sviluppo della connettività internazionale dell’aeroporto di Catania che rafforza il legame tra la Sicilia e il Marocco e offre nuove opportunità di viaggio per turisti e professionisti. Siamo felici di accogliere Royal Air Maroc come segno della crescente attenzione verso Catania e la Sicilia, che grazie a questa nuova tratta si conferma sempre più uno scalo strategico nel Mediterraneo per i collegamenti tra Europa e Africa" aggiunge Nico Torrisi, ad Sac, società di gestione dell’Aeroporto di Catania’’.
Tra i punti di forza del piano di sviluppo relativo ai flussi da e per l’Italia, anche l’attivazione del codeshare con Ita Airways, che permetterà ai clienti Royal Air Maroc di usufruire di diverse opportunità di collegamento a partir da Roma da più città come Brindisi, Bari, Genova, Palermo, Trieste, Firenze e Verona.
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[post_content] => Il gruppo Dei Cavalieri Collection porta eccellenza, tradizione e ospitalità sull’esclusiva terrazza The Roof Milano Bar & Restaurant, situata nel cuore di Milano, a due passi dal Duomo, con ingresso in Piazza Giuseppe Missori 1.
La terrazza panoramica si trova al decimo piano dell’edificio che ospita l’Hotel Dei Cavalieri - Milano Duomo e l’Hotel The Square - Milano Duomo, parte della rinomata catena alberghiera Dei Cavalieri Collection. The Roof è una location esclusiva per pranzi, aperitivi al tramonto, cene o eventi: da una cena tra amici e colleghi a un matrimonio, a un incontro aziendale. La sala interna di circa 120mq e la terrazza esterna di 390mq sono arredati in un elegante stile di design contemporaneo in tonalità scure. All’interno della sala è anche disponibile un grande schermo per trasmettere proiezioni selezionate e personalizzate, coniugando l’esperienza culinaria a un’esperienza visiva. In primo piano l’offerta gastronomica, perché il gruppo Dei Cavalieri Collection, guidato da tre generazioni dalla famiglia milanese Bernardelli, da sempre sceglie chef di alto livello per garantire la qualità dei servizi di Food&Beverage nelle sue strutture.
È Mauro Sgroi l’executive chef di tutta la ristorazione delle strutture della catena Dei Cavalieri Collection di Milano (Hotel Dei Cavalieri Milano Duomo, Hotel The Square). Originario della Sicilia e cresciuto in Brianza, Sgroi ha scelto di dedicarsi alla cucina sin da bambino. La sua carriera professionale l’ha portato in Francia e poi in Sardegna, quindi nel Nord Italia, costruendosi un bagaglio culinario unico, arricchito dall’esperienza in diversi ristoranti stellati Michelin. È poi entrato nella catena Dei Cavalieri Collection. Lo chef porta sui tetti di Milano una proposta gastronomica fatta di sapori e accostamenti innovativi, curata nel dettaglio: un’interpretazione raffinata dei piatti del territorio che valorizza gli ingredienti locali e guarda alle nuove tendenze della cucina molecolare, utilizzando addensanti e gelificanti per creare nuove consistenze e sapori. Sgroi è responsabile dei menu di ogni evento: da quello più esclusivo a quello aziendale, tutti allestiti negli affascinanti spazi del The Roof, la terrazza che unisce due diverse strutture, parte di un’unica proprietà.
L’Hotel Dei Cavalieri, con le sue 231 camere, conserva un target business, accogliendo gruppi che arrivano per lavoro e si muovono in città per incontri, convegni e congressi, mentre il The Square, 126 camere, guarda maggiormente alla clientela leisure. Affascinante la storia della struttura, riportata da Fabrizio Tagliasacchi - hotel manager e director of sales di Hotel The Square & Hotel Dei Cavalieri Milano. «Dobbiamo tornare alla fine della Seconda Guerra Mondiale. - racconta infatti Tagliasacchi – Nel 1949 il Comune di Milano decise di creare un viale simile agli Champs-Élysées di Parigi, che partiva da Via Larga e proseguiva per Corso Italia. In quest’area molti edifici erano stati distrutti dalle bombe. Tutto venne ripulito e anche una chiesa venne parzialmente spostata in San Babila per realizzare la passeggiata in stile parigino. Poi il progetto si fermò. Questo edificio venne costruito proprio nel 1949 con la funzione di albergo. Il palazzo fu realizzato dallo Studio Lancia - lo stesso di Emilio Lancia e Giò Ponti - che diffusero l’arte e l’architettura creando la “cultura dell’abitare”, coinvolgendo tutti gli aspetti della creazione di un immobile. L’innovazione era nelle soluzioni tecniche adottate e nella vivibilità degli spazi interni dalle linee pulite e ordinate, secondo la tradizione neoclassica lombarda: elegante nella sua severa classicità. Negli anni ‘60 l'albergo era concepito in due parti: una di forma semicircolare con funzione di albergo e un residence nella parte posteriore (successivamente ristrutturato e aperto come hotel nel 2015, con Expo). Negli anni ‘70 l’hotel è diventato proprietà della famiglia Bernardelli, che ha ancora in mano la gestione e prosegue la tradizione. Abbiamo in programma di ristrutturare una parte dell'hotel - anche per adattarci al target della città, al mercato - e la ristrutturazione riguarderà in particolare l’Hotel Dei Cavalieri. Questa è una zona davvero centrale e sono in corso grandi progetti anche nei palazzi vicini: Via Gonzaga diventerà una zona di uffici con bar all’aperto in stile americano. È un'area in forte sviluppo, ma molto tranquilla, pur essendo in pieno centro a Milano».
Chiara Ambrosioni
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[post_content] => Un rinnovo da 30 milioni di euro a sigillo dei primi 25 anni dell’Hotel de Russie in casa Rocco Forte Hotels: realizzato tra il 2021 e il 2025, l’intervento ha interessato ogni spazio dello storico albergo di Roma – dalle aree comuni alle suite, fino alle camere – e si è concluso con la ristrutturazione della De Russie Spa, riaperta lo scorso 10 giugno.
Il celebre Giardino Segreto, il servizio attento e personalizzato, e l’atmosfera raffinata dell’hotel continuano a essere parte integrante di un’offerta unica, capace di evolversi senza mai tradire la propria identità. Il progetto di restyling guidato dal talento creativo di Lady Olga Polizzi, vicepresidente e direttrice del design di Rocco Forte Hotels che ha fondato il gruppo nel 1995 insieme al fratello Sir Rocco Forte, ha riguardato differenti aree della struttura.
Si comincia dalla De Russie Spa: cinque sale trattamenti – di cui due suite di coppia – accolgono in un’atmosfera elegante e avvolgente ispirata ai toni della natura. A completare il rituale di benessere, sauna, bagno turco e piscina con idromassaggio ad acqua salata si vestono di rilassanti sfumature di blu, che richiamano i cieli azzurri di Roma. L’offerta si completa con una palestra di ultima generazione firmata Technogym.
Novità assoluta è il Forte Vita Bar, uno spazio intimo e sofisticato interamente dedicato alla bellezza. Qui, trattamenti viso express e altamente efficaci vengono realizzati con i prodotti della linea Irene Forte Skincare.
La hall all’ingresso del palazzo ottocentesco dell’hotel unisce eleganza e storia in un design caldo e raffinato, che include dettagli come il bassorilievo di Pietro Monti raffigurante l’Arcangelo Gabriele, emblema del dialogo tra passato e presente.
Tra le espressioni più evidenti del progetto vi è la ristrutturazione delle camere e suite: fiore all’occhiello di questa nuova visione è la Suite Nijinsky, vera e propria residenza privata di 210 mq nel cuore dell’hotel, con terrazza panoramica di 240 mq che offre una vista esclusiva su Villa Borghese e sui tetti di Roma.
Il Giardino Segreto, progettato dallo stesso Giuseppe Valadier (che aveva realizzato il progetto originario della struttura) è stato oggetto di un accurato restauro quadriennale. Il poeta Jean Cocteau, durante il suo soggiorno nel 1917, lo definì “paradiso in terra”. Oggi si presenta nella sua configurazione originale, arricchito da un nuovo scenografico impianto di illuminazione e da un assortimento botanico pensato per garantire fioriture continue.
Infine, alla base del Giardino Segreto, in Piazzetta Valadier, si trova il raffinato Bar Stravinskij, dominato da una pergola scultorea ispirata alle opere di Alberto Giacometti. Qui i cocktail sono veri e propri capolavori, firmati dal leggendario Salvatore Calabrese insieme al bar manager Mattia Capezzuoli.
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[post_content] => Partecipare a un festival estivo a Tokyo significa vivere un Giappone autentico e un’esperienza che unisce uomo e natura, dove passato e presente danzano insieme.
I Matsuri, ovvero i festival tradizionali le cui origini affondano nella devozione per le “divinità” della natura, si svolgono in diverse regioni del paese. Tra questi spicca l’Obon, che si tiene in agosto ed dedicato all’accoglienza e al ricordo degli spiriti degli antenati. L’Awa Odori e le danze Bon Odori, pur diverse per origine e stile, condividono il legame con questo periodo e rappresentano momenti in cui le comunità esprimono, attraverso la danza e la musica, sentimenti di preghiera e ringraziamento verso la natura e gli antenati.
Anche i fuochi d’artificio, d’origine votiva, erano utilizzati per allontanare le epidemie e commemorare i defunti, illuminando il cielo con tutta la loro carica spirituale.
A Tokyo, tra i festival più iconici c’è l’Awa Odori di Koenji. Nato nel 1957 come iniziativa per rivitalizzare il quartiere nel dopoguerra, si ispira all’Awa Odori di Tokushima. Oggi raduna ogni anno, nell’ultimo fine settimana di agosto, circa 10.000 ballerini e oltre un milione di spettatori.
I fuochi d’artificio giapponesi incarnano l’estate e
l’estetica del Giappone tradizionale. Tra i più celebri c’è
il Sumida River Fireworks Festival, le cui origini
risalgono all’epoca Edo. I fuochi d’artificio,
realizzati con precisione straordinaria, combinano colori,
forme e tempi di accensione in una coreografia luminosa
che riflette l’attenzione per la bellezza tipica del
Giappone. L’anno scorso, il festival del Sumida ha
attirato circa 910.000 visitatori, mentre il Jingu Gaien Fireworks Festival, di dimensione simili, rimane un evento imperdibile.
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[post_content] => Un 2025 foriero di novità per Giver che, dopo aver celebrato lo scorso anno il suo 75° anniversario, avvia ora restyling e rebranding, nonché che una profonda revisione degli strumenti on e off line.
Si comincia dalla nuova brand identity che, pur mantenendo salda la propria eredità storica, si propone oggi con un linguaggio visivo e narrativo più attuale, leggibile e coerente con le aspettative del viaggiatore contemporaneo.
“Abbiamo scelto di rinnovare la nostra immagine per renderla più attuale e allineata a ciò che siamo oggi - spiega una nota della direzione del to -. Restiamo fedeli a un’identità costruita in 75 anni, ma la arricchiamo con nuovi strumenti per parlare con coerenza e freschezza ai nostri partner commerciali e a chi cerca viaggi autentici e ben organizzati.”
Cuore del restyling è il nuovo brand “Giver – In viaggio dal 1949”, che sostituisce la precedente denominazione “Giver Viaggi e Crociere – dal 1949”.
A seguire, da metà giugno 2025, debutteranno i primi cataloghi nella nuova veste grafica: Il Grande Nord; Lapponia e Babbo Natale; Crociere fluviali; Oman ed Emirati. Tutti rinnovati, sia nella forma che nei contenuti.
Infine, a ottobre 2025,verrà lanciato il nuovo sito web Giver, con una doppia struttura: una sezione dedicata al pubblico e una interamente riservata alle agenzie di viaggio, con strumenti professionali, documentazione aggiornata e accesso facilitato ai cataloghi.
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