6 agosto 2009 09:03
Il monitoraggio continuo settoriale realizzato da Federalberghi – Confturismo è giunto al settimo mese con dati che ormai fanno pensare ad un’annata turistica compromessa. L’indagine evidenzia un luglio 2009 con segno negativo, con un -3,4% nei pernottamenti alberghieri italiani e stranieri. Sempre a luglio si registra il calo del 5,2% di lavoratori occupati, di cui -5,9% a tempo indeterminato e -4,6% a tempo determinato. Il trend complessivo, dall’inizio dell’anno a luglio, mostra una flessione del 7,1% per le presenze alberghiere, e un calo di occupazione, sempre nello stesso periodo, del 5,6%. “A questo punto e con questi risultati -si sostiene in una nota della Federalberghi-Confturismo- l’annata turistica degli alberghi italiani è ormai compromessa, anche se agosto dovrebbe far registrare il primo timido segnale di recupero dei flussi turistici. Un’ eventualità -concludono dalla Federalberghi-Confturismo- che tuttavia non potrà invertire un trend fortemente negativo, aggravato dalla robusta diminuzione della capacità di spesa dei turisti italiani e stranieri e dal drastico ridimensionamento della durata delle vacanze estive degli italiani, che nel volgere di un solo biennio è calata dalle 15 notti in media nel 2007 alle 10 notti di quest’anno”.
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[post_content] => Prenotazioni aperte per il Royal Beach Club Paradise Island: i viaggiatori che a partire da fine dicembre del 2025 faranno una crociera con scalo Nassau possono già acquistare in anticipo i pass giornalieri all-inclusive sul sito di Royal Caribbean, in vista dell'atteso debutto della destinazione a dicembre 2025.
Gli ospiti potranno prendere il sole su due spiagge incontaminate e a bordo di tre piscine, godendo delle vibes rilassate della piscina The Deep End o del ritmo dei dj di The Floating Flamingo, il più grande swim-up bar del mondo. In tutto il beach club, gli ospiti potranno rifocillarsi con piatti locali in tre grill sulla spiaggia e 10 bar, e immergersi nella cultura delle Bahamas con musica dal vivo, intrattenimento, negozi di artigianato locale e altro ancora. E anche tutto il resto è incluso: trasferimento via mare di andata e ritorno, giochi da spiaggia per tutta la famiglia, Wi-Fi, ombrelloni e sedie a sdraio, armadietti e asciugamani.
Sono previsti diversi pass giornalieri all-inclusive, che danno accesso alle esperienze e ai servizi da spiaggia del Royal Beach Club Paradise Island.
Le famiglie potranno creare nuovi momenti da ricordare all'Ultimate Family Cabana, la prima cabana a due piani del marchio di vacanze. Questo rifugio privato offrirà una serie di servizi e dotazioni premium per ogni membro della famiglia, tra cui un emozionante scivolo, un distributore di bevande ghiacciate, un assistente personale e molto altro.
Chi desidera sperimentare una modalità di relax totalmente nuova, sia nelle cabine in spiaggia che in quelle a bordo piscina, vivrà davvero qualcosa di inedito, grazie a un servizio di assistenza personale, lettini e servizio bevande dedicato, ombrellone, spazio per riporre i bagagli e asciugamani.
Gli amanti dell’avventura potranno prenotare il lato est o ovest di The Party Deck, situato al secondo piano del The Floating Flamingo. Questo spazio privato a bordo piscina, che può ospitare fino a 12 persone, comprende un servizio di ristorazione dedicato e servizi unici, oltre a una vista mozzafiato sull'oceano e al ritmo incessante dei dj.
Il Royal Beach Club Paradise Island sarà raggiungibile quindi da dicembre 2025, con vacanze da sei città. Grazie, infatti, a diverse partenze, ci sono più opportunità per visitare Nassau, tra cui una vacanza con tutte le esperienze e servizi firmati Royal Caribbean a bordo di Utopia of the Seas. Il Royal Beach Club Paradise Island rappresenta la prossima apertura della serie di destinazioni di ultima generazione del brand, tra cui figurano il Royal Beach Club Cozumel nel 2026, Lelepa all'inizio del 2027 e Perfect Day Mexico nell'autunno del 2027.
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Formare giovani talenti direttamente in azienda per rispondere alla carenza di personale qualificato nel settore turistico: è questo l’obiettivo dell’accordo firmato oggi tra ITS Academy Turismo Piemonte e Federalberghi. Lo strumento chiave è l’alto apprendistato, un contratto che permette ai giovani di studiare e lavorare contemporaneamente, imparando sul campo nelle strutture ricettive di Torino e provincia. Le imprese, grazie a questo modello, formano risorse su misura, in linea con le proprie esigenze, riducendo il mismatch tra domanda e offerta di lavoro. ITS Academy garantisce selezione attenta, tutoraggio continuo e programmi costruiti con gli imprenditori.
Nello specifico, il percorso in zlto apprendistato è dedicato agli studenti del corso di Hospitality Manager, la figura responsabile della gestione e dell’organizzazione di diversi aspetti all’interno delle aziende che operano nel settore dell’ospitalità. A partire dal prossimo anno scolastico, dopo un primo anno in aula, gli studenti dell’ITS potranno entrare direttamente nelle strutture alberghiere.
Gli imprenditori possono formare nuove risorse secondo le proprie esigenze, avviando un percorso che ha l’obiettivo di consolidare competenze e garantire continuità nel personale.
«Poter formare e fidelizzare nuove risorse – sottolineano la presidente di Ascom e di Fondazione ITS Academy Turismo Piemonte Maria Luisa Coppa e il presidente di Federalberghi Torino Fabio Borio - rappresenta un vantaggio competitivo per gli imprenditori che puntano sulla qualità del servizio. La proposta di ITS Academy Turismo Piemonte va esattamente in questa direzione: ogni studente viene formato secondo le reali esigenze della struttura ricettiva, garantendo un inserimento progressivo e mirato. Le aziende hanno così il vantaggio di formare una risorsa su misura, modellando il percorso di crescita in base alle proprie necessità.
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[post_content] => A costo di essere ripetitivo, ma la pedagogia e la psicoanalisi ci dicono che la ripetizione è uno dei modi dell'apprendimento qualitativo, vorrei aggiungere un punto sulla direttiva appena approvata dalla Commissione europea per il mercato interno e la protezione dei consumatori. Allora partiamo dal fatto che agenzie e operatori hanno dovuto condurre una battaglia all'ultimo sangue per ammorbidire la bozza sulla quale si sarebbe deciso.
Una guerra che ha visti coinvolte tutte le associazioni (con l'aiuto del ministero) che si vedevano già sull'orlo del fallimento se fosse passata la risoluzione iniziale. Adriano Apicella aveva detto giustamente che se fosse passata quell'idea di direttiva sarebbe stata peggio del covid. E aveva ragione. Alla fine si è trovato un compromesso che ci fa dire che il bicchiere è mezzo pieno.
Vettori
Bene. Il punto è che nessuno si è accordo della grande assenza all'interno della direttiva. La grande assenza del trasporto aereo. Eppure i consumatori affollano gli aerei per andare da un posto all'altro. E negli ultimi anni i fallimenti delle compagnie sono stati parecchi. Come è possibile che la Commissione europea per il mercato interno e la protezione dei consumatori non consideri anche questa questione.
Per quale motivi le compagnie aeree possono fare il bello e il cattivo tempo sulle spalle dei consumatori? Appena tocchi i bagagli subito la Iata con fare aggressivo e prepotente redarguisce coloro che hanno osato mettere il naso nelle loro faccende. E' arrivato il momento di fare abbassare la testa a questi signori. I passeggeri sono consumatori, e come consumatori vanno tutelati come i clienti delle agenzie e dei to.
Una risoluzione deve essere presa. Non è più possibile che nell'epoca delle tutele solo le compagnie aeree possano fare ciò che vogliono.
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[post_content] => La Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori ha approvato il testo della Direttiva europea sui Pacchetti turistici. La proposta sarà sottoposta al dibattito e al voto in seduta plenaria del Parlamento, probabilmente a settembre e, una volta adottato il testo finale, ciascuno Stato membro avrà due anni di tempo per recepirlo.
La Direttiva attualmente in vigore, soggetta a revisione, rappresentava già un “unicum” nel panorama legislativo che connota il settore, garantendo al viaggiatore acquirente di pacchetti turistici tutele incomparabili rispetto a quelle offerte da altri soggetti del turismso (vettori, alberghi, etc).
L’introduzione di meccanismi più stringenti e penalizzanti, come ad esempio multe pari al 4% del fatturato in caso di inosservanza delle disposizioni della futura Direttiva – considerato che l’Ebitda dei tour operator non è molto lontano da tale soglia - non si basa pertanto su alcuna evidenza e non risponde a logiche dettate da un gap di tutele da colmare.
È stata tolta dal testo normativo la disposizione che fissava un tetto massimo agli acconti, previsione che andava contro ogni regola di libero mercato e che avrebbe danneggiato esclusivamente gli operatori turistici, i quali già chiedono anticipi più che ragionevoli ai propri clienti.
Compromesso
Si è giunti ad un faticoso compromesso sulla definizione delle “circostanze inevitabili e straordinarie” andando ad inserirle correttamente nel perimetro degli eventi eccezionali (guerre, calamità naturali, etc) ed eliminando la previsione relativa alle circostanze verificatesi nel luogo di residenza, in aggiunta a quelle che possono verificarsi nel luogo di partenza, di arrivo o in altri luoghi interessati dal viaggio. È stato però mantenuto un passaggio che fa riferimento al fatto che “si possa ragionevolmente prevedere” che il contratto di pacchetto turistico sia influenzato da tali circostanze eccezionali, quando il criterio di “ragionevole prevedibilità” non può essere contenuto in un testo normativo, in quanto per sua natura non oggettivo.
È stata scongiurata l’ipotesi che un avviso emanato dalla Farnesina potesse rappresentare esso stesso il titolo che rende legittimo l’annullamento senza penale del contratto da parte del viaggiatore a 28 giorni dalla partenza, pur essendo stato introdotto un passaggio che considera le avvertenze ufficiali sui viaggi “elementi importanti da tenere in considerazione nella valutazione della giustificazione di una risoluzione del contratto”.
Sull’iter di revisione della Direttiva pacchetti, il presidente di Astoi, Pier Ezhaya, commenta: “E’ stato come affrontare un percorso in salita con un’inutile zavorra da 100 kg sulle spalle. Siamo partiti da un testo che conteneva penalità gratuite per gli operatori ed abbiamo lavorato alacremente per evitare danni che sarebbero stati infinitamente più seri senza il nostro intervento. Ciò che abbiamo chiesto, sin dall’inizio, era solo di poter raggiungere un equilibrio tra le esigenze delle aziende e quelle dei consumatori, con l’adozione di una normativa che non fosse irragionevolmente gravosa e che potesse essere in linea con le dinamiche ordinarie di mercato. Abbiamo evitato il peggio, ma il lavoro non è terminato. Seguiremo con attenzione gli ulteriori step dell’iter ed affiancheremo il ministero nella fase del recepimento per cercare di limare i restanti aspetti potenzialmente dannosi”.
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Il lungo lavoro sulla direttiva pacchetti ha portato ad un testo che è stato votato oggi in via definitiva in Commissione IMCO del Parlamento Europeo. Ora manca solo il voto finale nella seduta plenaria di settembre del Parlamento che, visto l’accordo finale di compromesso, dovrebbe essere una formalità.
L' opera di mediazione svolta dal nostro Governo su una linea condivisa con Fiavet e le altre Associazioni di categoria, e con il contributo determinante di alcuni nostri europarlamentari, ha portato dei risultati concreti, ma non completamente soddisfacenti.
La limitazione dei pagamenti anticipati previsti nel testo del relatore Alex Agius Saliba è stata eliminata come previsione obbligatoria, lasciando agli Stati membri la facoltà di introdurla eventualmente nella legislazione nazionale di recepimento; in considerazione della posizione assunta fino ad ora dalle Istituzioni italiane, Fiavet Confcommercio è ottimista che non saranno introdotte imposizioni nel nostro Paese.
La nostra Federazione accoglie inoltre con favore i miglioramenti e le semplificazioni introdotte nelle definizioni della normativa, come la esclusione della definizione di pacchetto costituito da più acquisti realizzato entro 3 ore, che offre maggiore certezza giuridica sia agli operatori che ai consumatori. La Direttiva ha infatti incluso nel novero dei pacchetti anche quelli generati da una combinazione di diversi acquisti di singoli servizi, ma limitandoli ad un arco temporale di 24 ore - più congruo- e condizionati all’unico pagamento a conclusione degli acquisti.
Normativa semplificata
L'associazione guidata da Giuseppe Ciminnisi prende atto favorevolmente anche dell’eliminazione dei servizi turistici collegati (LTA) che semplifica la normativa, ma evidenzia che, rimanendo invariate le norme introdotte per i pacchetti prenotati entro le 24 ore (c.d. click through packages), ci si potrebbe comunque trovare di fronte alle stesse incertezze normative e quindi anche pratiche per gli operatori di settore.
Le circostanze eccezionali ed imprevedibili nel luogo di partenza rimangono nel testo, ma con rilievo limitatamente ai provvedimenti emessi dall’Autorità, che sono da valutare caso per caso.
Nella normativa vi è anche una importante novità: i rimborsi B2B, che coprono il diritto di rimborso per l’organizzatore entro 7 giorni, sia per la mancata esecuzione dovuta a risoluzione o recesso del pacchetto prima della partenza, sia le cancellazioni o gli inadempimenti del servizio da parte dei fornitori.
È una disposizione fortemente auspicata da Fiavet Confcommercio, che già ne aveva ottenuto l’introduzione in Italia nel Codice del Turismo.
Si plaude poi all’introduzione dell’oggettivizzazione della valutazione di ricorrenza delle circostanze “eccezionali ed imprevedibili”, che evita il ricorso indiscriminato al recesso del consumatore per ogni causa personale o soggettiva.
Cambia anche la disciplina della protezione contro l'insolvenza: la garanzia deve coprire il livello più alto di pagamento anticipato in ogni momento (non è più quindi adattato al livello di protezione). Il rimborso è dovuto entro sei mesi e la prova del contratto del pacchetto e del pagamento dovrebbe essere sufficiente per avviare la procedura.
Viene introdotto l’obbligo degli organizzatori e venditori di mettere a disposizione del consumatore un meccanismo di presentazione e gestione dei reclami, oltre che la previsione anche per il contenzioso turistico del meccanismo alternativo di risoluzione delle controversie (ADR-Alternative Dispute Resolution), anche se non come step obbligatorio prima dell’accesso alla giustizia.
Importanti richieste
“La revisione della direttiva pacchetti è stata lunga e laboriosa. Voglio innanzitutto ringraziare i rappresentanti del governo italiano per la costante collaborazione. Un grazie anche agli Europarlamentari con i quali abbiamo avuti proficui confronti. Il risultato non ci soddisfa appieno, tuttavia abbiamo sicuramente ottenuto l’accoglimento di importanti richieste tra cui l’eliminazione dell’imposizione dei limiti su acconti e saldi, rimessa ora ai legislatori dei singoli Stati Membri, l’introduzione dell’obbligo dei fornitori dei servizi inclusi in un pacchetto a rimborsare l’organizzatore in caso in cui il pacchetto venga cancellato o il fornitore non presti il suo servizio”.
“Siamo altresì soddisfatti per l’esclusione dalla direttiva pacchetti turistici dei viaggi d’affari, anche senza la presenza del contratto quadro, finora previsto”. “In ogni caso – prosegue il presidente di Fiavet Confcommercio Giuseppe Ciminnisi – ci sono delle ombre innegabili: la riscrittura del regime di recesso per le cause eccezionali ed inevitabili è ancora troppo nebulosa.
La mancata previsione di alcune ipotesi di rimborso tramite voucher obbligatori, anziché solamente a discrezione del viaggiatore, penalizza uno strumento alternativo al rimborso pecuniario che sarebbe stato utile utilizzare anche a beneficio delle imprese; l’introduzione di onerose procedure di gestione di reclami, che duplicano procedure di ADR già presenti nel nostro ordinamento e la previsione di sanzioni sproporzionate”. “Anche la riformulazione della garanzia di insolvenza e fallimento preoccupa per la concreta attuabilità e sostenibilità da parte dei Fondi. Ci ripromettiamo di lavorare con il Governo in sede di recepimento della normativa, che avverrà entro 24 mesi, per migliorarla,”.
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[post_content] => Tre giorni sospesi tra cielo e terra, in cui oltre 50 buyer internazionali hanno incontrato circa 40 brand d’eccellenza dell’ospitalità locale, circondati da scenografici paesaggi delle cime più iconiche al mondo. Si è conclusa così la prima edizione di True Dolomites, l’evento che ha promosso le Dolomiti come Luxury Destination, trasformando le vette maestose dell’Alta Badia in un teatro site-specific per il turismo di alta gamma.
“L’obiettivo di TRUE è generare un impatto concreto e misurabile sull’incoming internazionale, portando in destinazione una clientela di alto profilo, capace di apprezzare il territorio e investire in ospitalità ed esperienze autentiche - racconta Luigi De Santis, Fondatore e CEO di True - Il nostro format consente ai migliori agenti di viaggio internazionali di vivere in prima persona ciò che proporranno ai loro clienti, offrendo loro gli strumenti per vendere la destinazione con maggiore efficacia e consapevolezza”.
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Buyer internazionali sulle Dolomiti
Provenienti da ogni angolo del mondo - Stati Uniti, Australia, Argentina, Brasile, Cina, Giappone, Canada, Regno Unito e molti altri – circa 50 tra le migliori agenzie di viaggio, luxury travel advisor e tour operator si sono incontrati nella cornice unica di Cortina d’Ampezzo per un pre-evento alla scoperta delle migliori tradizioni ampezzane ospitati presso l’Hotel Ancora, appena inaugurato, di proprietà di Renzo Rosso e la cui gestione è stata affidata al gruppo Egnazia Ospitalità Italiana.
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Talk finale a 2.100 metri
L’evento conclusivo è andato in scena su un prato fiorito a quota 2.100 metri trasformato per l’occasione nel palcoscenico del TRUE Talk che ha visto dialogare protagonisti dell’ospitalità di lusso, tra gli altri Andrea Filippi, CCO di Egnazia Ospitalità Italiana e Hugo Pizzinini, Owner & Managing Director di Aman Rosa Alpina, prima di terminare con un elegante closing party all’iconico Club Moritzino, tra musica, sorrisi e panorami infiniti.
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Il format TRUE cresce e guarda al futuro
Affermata realtà nella promozione esperienziale del lusso italiano, True prosegue il suo percorso di crescita con risultati che parlano chiaro. Come commenta il ceo Luigi De Santis, “tra il 2024 e il 2025, nei primi 30 giorni successivi a ogni evento TRUE, oltre il 60% degli espositori ha ricevuto prenotazioni dirette da parte degli advisor presenti. Un dato straordinario, senza precedenti nel panorama degli eventi fieristici tradizionali, reso possibile da un modello che mette al centro le relazioni, la fiducia e l’esperienza condivisa tra domanda internazionale e offerta locale”.
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[post_content] => A Caminata di Tures, Olm nature escape promuove il rito dei bagni freddi nei laghi balneabili della Valle Aurina.
Con una superficie di acqua di 645 m2, Olm Nature Escape, si candida a essere il punto di partenza di un viaggio nell’esperienza della libertà e della liberazione, che eredita dalla Valle Aurina un patrimonio genetico ad alta componente acquatica fatto di 35 laghi di montagna, 10 cascate, 120 sorgive di acqua poatabile, ruscelli, nevai, torrenti e perfino 38 ghiacciai.
E non è un caso che in questo apart-hotel autosufficiente a livello energetico, 25 delle 33 ApartSuite siano dotate di sauna finlandese privata.
Oltre al laghetto balneabile di Olm, da concepire come “allenamento” con temperature di circa 13-20 gradi, ci sono i laghi Kofler a Rein in Taufers, incastonati in uno splendido scenario segnato da ammassi di detriti morenici. Poco più lunga è l’escursione per raggiungere il lago Waldner a Predoi, il più a nord dell’Alto Adige. Immerso nel panorama delle Alpi dello Zillertal, a 2.162 metri, il Klaussee gode della protezione dai venti, dell’abbraccio del Jochkofel e di una strepitosa vista su 80 monti che superano i tremila metri delle Alpi dello Zillertal. Immergersi in questo contesto vale la fatica della passeggiata. E lo stesso si può dire per il lago Maler, a 2.500 metri, alimentato dall'acqua di disgelo del ghiacciaio e circondato da numerose cime oltre i 3.000 metri, parte del gruppo Alti Tauri, delle Vedrette di Ries e del gruppo della Cima Dura. L’escursione, di circa 20 km tra andata e ritorno, è consigliata alle gambe di chi ha una certa esperienza.
A circa 30 minuti da Luttach e facilmente raggiungibile anche in e-bike, la spettacolare Cascata di Pojer è una variazione sul tema dei bagni, mentre il Lago di Neves, figlio dell’acqua del ghiacciaio, è infine un gioiello a quasi 1.900 metri di quota, raggiungibile tramite un sentiero circolare.
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[post_content] => Primo gradino del podio ad Air New Zealand, tallonata da Qantas al secondo posto. E ben tre a parimerito in terza posizione, Emirates, Qatar Airways e Cathay Pacific: sono questi i risultati della classifica 2025 di AirlineRatings.com che individua le compagnie aeree più sicure al mondo (qui l'elenco completo).
In un contesto delicato, sulla sscia del tragico incidente aereo di Air India ad Ahmedabad, la sicurezza aerea è tornata sotto i riflettori. I vettori mediorientali occupano un posto di rilievo nella nuova classifica che evidenzia quali vettori rispettano i più elevati standard di sicurezza. Qatar Airways, Emirates ed Etihad Airways (quest'ultima risulta al quinto posto della classifica) confermano la crescente reputazione della regione in termini di eccellenza operativa, modernità della flotta e competenza dei piloti.
Non solo: anche flydubai e Air Arabia sono state nominate tra le 25 compagnie aeree low cost più sicure.
Il primo posto a livello mondiale è andato ad Air New Zealand, che ha battuto Qantas per soli 1,5 punti. “Sebbene entrambe le compagnie aeree mantengano i più elevati standard di sicurezza e formazione dei piloti, Air New Zealand continua ad avere una flotta più giovane rispetto a Qantas, elemento che fa la differenze”, ha spiegato Sharon Petersen, ceo di AirlineRatings.com.
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Tra i cambiamenti significativi di quest'anno figurano il debutto di Iberia e Vietnam Airlines, nonché l'ingresso di Korean Air nella top 10. In particolare, Singapore Airlines e Klm sono uscite dalla classifica, pur mantenendo un punteggio elevato con una valutazione di sicurezza a sette stelle.
Per quanto riguarda le 25 compagnie aeree low cost più sicure, HK Express ha conquistato il primo posto grazie a un record quasi impeccabile. Tra le altre new entry da segnalare figurano Jet2, Zipair ed AirBaltic, mentre Spirit Airlines è stata eliminata a seguito della sua richiesta di amministrazione controllata ai sensi del Chapter 11 alla fine del 2024.
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[post_content] => Airbnb se ne esce con una nota a dir poco surreale. A quanto sostiene l'azienda Usa le cause dell'overtourism sarebbero: alberghi, compagnie di navigazione (crociere), le compagnie aeree, in specie Ryanair che ha superato i 200 milioni di passeggeri trasportati, concludendo il comunicato con un finale degno del miglio Magritte (pittore surrealista per coloro che non lo conoscono).
Vediamolo: «le notti trascorse dagli ospiti su Airbnb nell’UE nel 2024 sono aumentate più rapidamente nelle località al di fuori delle città». Non so, forse l'ha percepito l'Ue ma tutti gli altri osservatori non si sono accorti di questa periferizzazione di Airbnb. Visto che il numero massimo di alloggi ce l'ha nelle grandi città da Milano a Roma.
Mi chiedo come sia possibile far uscire una nota di questo genere. Ci vuole una sfacciataggine senza pari che può nascere solo dal timore di iniziare a perdere terreno a causa delle proteste in mezza Europa.
Nucara (Federalberghi)
Anche Federalberghi è dello stesso parere. “Senza ritegno”. Lapidario il commento di Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi, “sulle surreali affermazioni contenute nel comunicato stampa diffuso oggi da Airbnb per attribuire alle strutture ricettive ufficiali la responsabilità del cosiddetto overtourism”.
“In Italia - prosegue Nucara - oggi ci sono circa 32.000 alberghi censiti da Istat e oltre 600mila annunci su Airbnb. Gli alberghi erano 34mila nel 2008, agli albori del fenomeno degli affitti brevi, quando su Airbnb erano presenti una cinquantina di annunci italiani. Significa che, da quando è nato il portale, il numero degli alberghi italiani è diminuito del 5,5%, mentre gli alloggi in locazione sono aumentati in maniera iperbolica (+ 1.153.746%, una percentuale quasi impossibile da pronunciare)”.
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Dall'età della flotta alle competenze dei piloti, dalle pratiche di sicurezza alle dimensioni della flotta e al numero di incidenti, i loro punteggi erano identici\".\r\n\r\nTra i cambiamenti significativi di quest'anno figurano il debutto di Iberia e Vietnam Airlines, nonché l'ingresso di Korean Air nella top 10. In particolare, Singapore Airlines e Klm sono uscite dalla classifica, pur mantenendo un punteggio elevato con una valutazione di sicurezza a sette stelle.\r\n\r\nPer quanto riguarda le 25 compagnie aeree low cost più sicure, HK Express ha conquistato il primo posto grazie a un record quasi impeccabile. 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A quanto sostiene l'azienda Usa le cause dell'overtourism sarebbero: alberghi, compagnie di navigazione (crociere), le compagnie aeree, in specie Ryanair che ha superato i 200 milioni di passeggeri trasportati, concludendo il comunicato con un finale degno del miglio Magritte (pittore surrealista per coloro che non lo conoscono).\r\n\r\nVediamolo: «le notti trascorse dagli ospiti su Airbnb nell’UE nel 2024 sono aumentate più rapidamente nelle località al di fuori delle città». Non so, forse l'ha percepito l'Ue ma tutti gli altri osservatori non si sono accorti di questa periferizzazione di Airbnb. Visto che il numero massimo di alloggi ce l'ha nelle grandi città da Milano a Roma. \r\n\r\nMi chiedo come sia possibile far uscire una nota di questo genere. Ci vuole una sfacciataggine senza pari che può nascere solo dal timore di iniziare a perdere terreno a causa delle proteste in mezza Europa.\r\nNucara (Federalberghi)\r\nAnche Federalberghi è dello stesso parere. “Senza ritegno”. Lapidario il commento di Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi, “sulle surreali affermazioni contenute nel comunicato stampa diffuso oggi da Airbnb per attribuire alle strutture ricettive ufficiali la responsabilità del cosiddetto overtourism”.\r\n\r\n“In Italia - prosegue Nucara - oggi ci sono circa 32.000 alberghi censiti da Istat e oltre 600mila annunci su Airbnb. Gli alberghi erano 34mila nel 2008, agli albori del fenomeno degli affitti brevi, quando su Airbnb erano presenti una cinquantina di annunci italiani. Significa che, da quando è nato il portale, il numero degli alberghi italiani è diminuito del 5,5%, mentre gli alloggi in locazione sono aumentati in maniera iperbolica (+ 1.153.746%, una percentuale quasi impossibile da pronunciare)”.\r\n\r\n ","post_title":"Airbnb: l'overtourism è colpa di alberghi, crociere, vettori. (Che cosa surreale)","post_date":"2025-06-13T14:58:53+00:00","category":["enti_istituzioni_e_territorio"],"category_name":["Enti, istituzioni e territorio"],"post_tag":["in-evidenza"],"post_tag_name":["In evidenza"]},"sort":[1749826733000]}]}}