27 July 2024

Assohotel: la mancata proroga della cig obbliga ai licenziamenti

[ 0 ]

Nicola Scolamacchia

«I licenziamenti sono già partiti. Nei primi venti giorni del 2022 siamo venuti a conoscenza diretta di oltre 300 casi di dipendenti degli alberghi italiani che hanno ricevuto la lettera di licenziamento. Un vero e proprio dramma sociale per un settore in profonda crisi a causa dell’emergenza Covid». Così Nicola Scolamacchia, vice presidente vicario di Assohotel Confesercenti. 

«Le imprese del comparto alberghiero stanno cercando in tutti i modi di tenere personale prezioso per garantire servizi di qualità, aspettando provvedimenti da parte del Governo. Purtroppo, non è arrivata la proroga della Cassa Covid-19 e le misure proposte sul fronte degli ammortizzatori sociali sono assolutamente insufficienti per arginare la crisi che sta nuovamente travolgendo l’intero sistema ricettivo. Chi ha licenziato non ha avuto alternative, tra la ripartenza dei mutui, la pressione delle banche e le stanze vuote”» 

«Il licenziamento è un ultimo atto da cui non si torna indietro. Le imprese sono costrette a chiudere i rapporti lavorativi con personale formato e qualificato, destrutturando ulteriormente il settore e minandone la capacità di ripartenza. Gli albergatori che resistono devono continuare a fare i conti con scadenze e imposte, come il pagamento del Canone Rai previsto per fine gennaio e l’Imu, sulle quali non si è intervenuto in alcun modo». 

«Bene il credito d’imposta per le locazioni ma il bicchiere non ci sembra quello mezzo pieno annunciato dal ministro del turismo Garavaglia. I licenziamenti non potranno che proseguire, così si spinge il settore verso una crisi industriale che evidentemente non viene percepita nella sua gravità. Ci appelliamo al Governo e al Parlamento: è necessario intervenire con più vigore, con misure che consentano di limitare i danni enormi subiti e quantomeno di traghettare le imprese lungo questa nuova fase critica». 

Condividi



Articoli che potrebbero interessarti:

Array ( [0] => Array ( [_index] => travelquotidiano [_type] => post [_id] => 472276 [_score] => [_source] => Array ( [blog_id] => 1 [post_content] => Confindustria e sindacati. Siamo al punto di prima. I datori di lavoro non vogliono considerare le proposte migliorative del sindacato per il nuovo contratto di lavoro del turismo. Per cui è arrivata di nuovo a un punto di rottura la trattativa per il rinnovo del Contratto nazionale dell'Industria turistica. Dopo due anni di confronto, con una prima interruzione del tavolo lo scorso novembre alla quale ha fatto seguito lo sciopero del 22 dicembre, il confronto tra Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Federturismo e Aica Confindustria era ripreso a maggio. Nonostante siano trascorsi quasi sei anni dalla scadenza del contratto e le parti sindacali abbiano sollecitato, a più riprese, una conclusione rapida dell'accordo, anche nel corso dell'ultimo incontro, di due giorni fa, non è stato possibile entrare nel merito delle proposte avanzate da parte sindacale. Le richieste bocciate per i lavoratori Le tre sigle hanno richiesto a più riprese di discutere di incremento salariale, di interventi migliorativi della parte normativa in merito a contrasto a violenza e molestie nei luoghi di lavoro, congedi per le donne vittime di violenza, genitorialità e bilateralità, mentre da parte datoriale venivano, invece, avanzate modifiche peggiorative su istituti fondamentali, quali tempo determinato, apprendistato, flessibilità dell'orario di lavoro, richiedendo altresì di introdurre la reperibilità per le lavoratrici e i lavoratori del comparto. Non solo, quindi, un mancato avanzamento del confronto, ma un sensibile passo indietro che vorrebbe mettere in discussione diritti già acquisiti. Una posizione sconsiderata da parte dei datori di lavoro che non mostra rispetto nei confronti degli oltre 200mila lavoratrici e lavoratori impiegati in una compagine di rilievo del settore turistico - grandi catene alberghiere, tour operator, agenzie di viaggio, ristorazione commerciale e collettiva - che non vedono ancora a cui viene, ancor oggi, negato il diritto al rinnovo del contratto nazionale. Stagione estiva Una posizione che appare ancora meno accettabile nel pieno svolgimento di una stagione turistica che, come evidenziano i dati diffusi dalla stessa Confindustria, mostra valori di crescita straordinari che superano le attese, che attestano l'Industria turistica al 10% del Pil nazionale.   Una situazione che appare in pieno contrasto con la lamentata carenza di personale, palesemente legata, alla scarsa attrattività esercitata dalle attuali retribuzioni e dalle condizioni di lavoro che indeboliscono il settore, ostaggio di un contratto scaduto da sei anni.   [post_title] => Confindustria turismo-sindacati è rottura sul rinnovo del contratto nazionale [post_date] => 2024-07-25T13:22:06+00:00 [category] => Array ( [0] => enti_istituzioni_e_territorio ) [category_name] => Array ( [0] => Enti, istituzioni e territorio ) [post_tag] => Array ( ) ) [sort] => Array ( [0] => 1721913726000 ) ) [1] => Array ( [_index] => travelquotidiano [_type] => post [_id] => 472251 [_score] => [_source] => Array ( [blog_id] => 1 [post_content] => Il protrarsi dei ritardi nelle consegne da parte di Boeing si ripercuote pesantemente sui progetti di sviluppo di Flydubai. La compagnia aerea ha messo nero su bianco il proprio disappunto spiegando che «sta valutando i piani di ampliamento del network e la potenziale revisione delle frequenze in vista dei prossimi mesi». Inoltre, ha esortato Boeing a «onorare e rinnovare il suo impegno a rispettare gli obblighi di consegna». La compagnia aerea sostiene che l'imprevedibilità dei programmi di consegna degli aeromobili da parte di Boeing negli ultimi anni ha messo sotto pressione il vettore e la sua capacità di pianificare con fermezza la crescita prevista, in particolare mentre si preparava a soddisfare la forte domanda di viaggi all'indomani della fine della pandemia. In particolare, i ritardi si sono tradotti in un minor numero di aerei consegnati negli ultimi tre anni. Flydubai ha in ordine più di 125 velivoli 737 Max che saranno consegnati nel prossimo decennio.  «Siamo estremamente delusi nell'apprendere che Boeing non sarà in grado di rispettare l'impegno di consegnare altri aerei per il resto dell'anno - ha rimarcato Ghaith Al Ghaith, chief executive officer della compagnia aerea -. Le frequenti revisioni dei programmi di consegna da parte di Boeing hanno ostacolato i nostri piani strategici di crescita, causando significative interruzioni degli operativi pubblicati. La riduzione della capacità si ripercuoterà in ultima analisi sui nostri passeggeri e sui nostri risultati finanziari». Per compensare, almeno in parte, i ritardi nelle consegne e per soddisfare l'aumento della domanda di viaggi e aggiungere capacità, in particolare durante i periodi di maggior traffico, flydubai ha dovuto stipulare accordi per l'acquisto di aeromobili, equipaggi, manutenzione e assicurazione (Acmi). Il vettore ha inoltre prolungato il leasing di alcuni degli aeromobili che dovevano essere restituiti ai locatori, sostenendo così costi aggiuntivi. Inoltre, il vettore ha investito in un ampio programma di retrofit per la flotta di Boeing 737-800 di nuova generazione, per garantire un'esperienza di bordo più omogenea ai suoi passeggeri e per allineare il prodotto di cabina in assenza di nuovi aeromobili che entreranno in flotta per il resto dell'anno. [post_title] => Flydubai: piani di sviluppo «fortemente ostacolati» dai ritardi delle consegne Boeing [post_date] => 2024-07-25T12:13:01+00:00 [category] => Array ( [0] => trasporti ) [category_name] => Array ( [0] => Trasporti ) [post_tag] => Array ( ) ) [sort] => Array ( [0] => 1721909581000 ) ) [2] => Array ( [_index] => travelquotidiano [_type] => post [_id] => 472007 [_score] => [_source] => Array ( [blog_id] => 1 [post_content] => Circa 54.000 voli: questo quanto Iberia è disposta a cedere dell'attività totale di Air Europa per venire incontro alle richieste dell'Antitrust europeo, cessione necessaria per ottenere il via libera all'acquisizione di quest'ultima da parte del gruppo Iag. In altre parole, il 52% delle attività di Air Europa. Lo svela El Preferente, che cita i dati Aena (Aeropuertos Españoles y Navegación Aérea), secondo cui la compagnia aerea di proprietà della famiglia Hidalgo ha chiuso il 2023 con 103.279 voli operati, per cui, applicando la percentuale citata, 53.705 sarebbe il numero esatto di operazioni che potrebbero essere cedute per garantirsi il “sì” da Bruxelles. Se Iberia non amplierà la lista dei contendenti, i sei candidati al ruolo di remedy takers saranno Avianca, World2Fly e Iberojet per il lungo raggio, più Binter, Ryanair e Volotea per i collegamenti a corto e medio raggio. La decisione Ue sarà svelata al più tardi entro il 20 agosto: tuttavia, c'è la possibilità che ci sia un ulteriore “stop the clock” o un'altra proroga della scadenza, per cui il termine potrebbe essere posticipato. [post_title] => Iberia: sul piatto la cessione di quasi 54.000 voli di Air Europa per ottenere il sì dall'Ue [post_date] => 2024-07-23T10:37:45+00:00 [category] => Array ( [0] => trasporti ) [category_name] => Array ( [0] => Trasporti ) [post_tag] => Array ( ) ) [sort] => Array ( [0] => 1721731065000 ) ) [3] => Array ( [_index] => travelquotidiano [_type] => post [_id] => 471927 [_score] => [_source] => Array ( [blog_id] => 1 [post_content] => «A Lufthansa consegniamo un'azienda sana, ora si lavori a un piano più ambizioso»: è un Antonino Turicchi a tutto campo quello che attraverso le colonne de Il Corriere della Sera definisce i contorni della situazione attuale di Ita Airways, a chiusura della prima metà del 2024 e, soprattutto, all'indomani del via libera Ue al matrimonio con i tedeschi. A cominciare dai risultati - positivi - del semestre: ricavi per 1,2 miliardi di euro (+33% rispetto al primo semestre 2023), di cui circa la metà derivano dai collegamenti di lungo raggio (cresciuti del 48%). I passeggeri trasportati sono stati 8,3 milioni (+26%) mentre il load factor medio ha raggiunto il 79%: 82% sui voli intercontinentali, 74% su quelli domestici. La flotta ha quasi raggiunto i 100 aeromobili, «di cui il 60% di nuova generazione - tiene a precisare il presidente -. Quelli che stanno dando più soddisfazioni anche ai passeggeri sono gli Airbus A350 e gli A220». Turicchi evidenzia come al ceo di Lufthansa, Carsten Spohr, si sta consegnando una compagnia aerea «che non ha bisogno di una ristrutturazione. Lufthansa deve farla crescere anche con un piano industriale più ambizioso rispetto a quello condiviso per l’accordo». Secondo il presidente, infatti, considerati i «risultati attesi nel 2024 si potrebbe anticipare al 2025 parte della crescita prevista nel 2027. Stimiamo infatti che l’azienda superi i 4 miliardi di ricavi già l’anno prossimo, due anni prima di quanto scritto nel piano industriale. Se con le nostre risorse raggiungiamo i risultati con un anno in anticipo, con il contributo commerciale di Lufthansa già nel 2025 potremmo raggiungere i valori previsti dal piano al 2027». La stima di Turicchi punta ad un «Ebit positivo per 250-300 milioni». Slot Sul fronte dell'attuazione dell'accordo con i tedeschi, entro 4 mesi dovranno essere trovati i vettori per i remedy takers e la Ue spera sia un solo vettore ad aggiudicarsi i 30 slot giornalieri tra arrivi e partenze a Milano Linate. Anche se i pretendenti sono due: easyJet e Volotea. Nomi che comunque il presidente non conferma e non smentisce. In pratica, «noi portiamo i passeggeri a Milano Linate e il remedy taker con i propri voli li trasporta a Francoforte per tre anni. Poi per gli altri 2 anni il remedy taker potrà continuare ad operare su quelle rotte o trasportare i passeggeri su altre rotte, e noi alimentiamo i suoi voli su Linate». Quanto ai voli intercontinentali, non andrà tagliata l'offerta, «Dobbiamo valutare se ci sono soggetti interessati a entrare su quelle rotte dirette e/o vedere come migliorare la connettività indiretta». Altro step delicato sarà quello legato al cambio di alleanza, da SkyTeam a Star Alliance: l'uscita dalla prima viene collocata a livello temporale entro il primo trimestre 2025, ma poi serviranno circa «12 mesi» per l'effettivo ingresso nella seconda, «quindi il trasloco potrebbe avvenire nel quarto trimestre 2025 o nel primo trimestre del 2026. Quello che possiamo fare subito sono i codeshare con Lufthansa, United Air Lines, Air Canada e gli altri membri di Star Alliance». Turicchi ha indicato in almeno 150 milioni di euro i mancati incassi dai codeshare che unilateralmente Air France-Klm e Delta hanno interrotto ad aprile 2023: «Immaginavamo che qualcosa si sarebbe potuto fare nel corso di quest’anno con Lufthansa, ma siamo stati penalizzati dalla lunghezza della negoziazione con l’Ue. Non vogliamo perdere la prossima stagione invernale visto che parte anche il Giubileo a dicembre 2024».  [post_title] => Turicchi: «Ita potrebbe superare i 4 mld di fatturato nel 2025. In anticipo di 2 anni» [post_date] => 2024-07-22T11:51:35+00:00 [category] => Array ( [0] => trasporti ) [category_name] => Array ( [0] => Trasporti ) [post_tag] => Array ( [0] => in-evidenza ) [post_tag_name] => Array ( [0] => In evidenza ) ) [sort] => Array ( [0] => 1721649095000 ) ) [4] => Array ( [_index] => travelquotidiano [_type] => post [_id] => 471899 [_score] => [_source] => Array ( [blog_id] => 1 [post_content] => Battuta d'arresto per i profitti di Ryanair che nei tre mesi da aprile a giugno 2024 sono diminuiti del 46% rispetto allo stesso periodo del 2023. La low cost segnala che le tariffe aeree nei mesi chiave dell'estate saranno "materialmente più basse", se confrontate con quelle dell'anno scorso. Michael O'Leary, ceo del gruppo Ryanair, ha dichiarato di aspettarsi che il calo delle tariffe registrato in primavera si manterrà, ulteriore conferma del fatto che il boom post-pandemia di cui ha goduto l'industria del trasporto aereo ha raggiunto l'apice. Il contesto più difficile che i vettori si trovano ad affrontare ha fatto quindi calare gli utili della low cost irlandese a 360 milioni di euro nel periodo aprile-giugno (il primo trimestre dell'anno fiscale del vettore), una flessione addirittura più marcata di quanto analisti e investitori si aspettassero. Nel trimestre, le tariffe medie sono scese del 15% a 49 euro per passeggero. «Sebbene la domanda del secondo trimestre sia forte (da luglio a settembre, ndr) i prezzi rimangono più bassi di quanto ci aspettassimo e stimiamo che le tariffe del secondo trimestre saranno sostanzialmente inferiori a quelle della scorsa estate» ha osservato O'Leary. In precedenza la compagnia aerea aveva previsto tariffe “da piatte a in modesto aumento”. Nel trimestre il fatturato si è attestato a 3,63 miliardi di euro in linea con lo scorso anno (-1%) malgrado l’aumento dei passeggeri trasportati del 10% a 55,5 milioni. A pesare sui risultati anche l’aumento dei costi operativi dell’11%. [post_title] => Ryanair: brusca frenata degli utili trimestrali. Tariffe "materialmente più basse" [post_date] => 2024-07-22T10:23:25+00:00 [category] => Array ( [0] => trasporti ) [category_name] => Array ( [0] => Trasporti ) [post_tag] => Array ( ) ) [sort] => Array ( [0] => 1721643805000 ) ) [5] => Array ( [_index] => travelquotidiano [_type] => post [_id] => 471829 [_score] => [_source] => Array ( [blog_id] => 1 [post_content] => Si è riversato a cascata anche sul trasporto aereo mondiale il guasto informatico provocato da un aggiornamento non andato a buon fine che ha letteralmente mandato in tilt il sistema cloud di  Microsoft. Il down, come riferisce Milano Finanza, sarebbe stato originato da un crash tra Microsoft Azure e l’ultimo update della società di sicurezza informatica statunitense Crowdstrike. In tutto il mondo numerose aziende di diversi settori, che basano i loro servizi proprio sul cloud della big tech, segnalano guasti e malfunzionamenti. Aeroporti di Roma spiega in una nota che, nonostante i propri sistemi non siano stati impattati, "si stanno verificando ritardi e/o cancellazioni sui voli in partenza e in arrivo a causa di un problema generalizzato a livello mondiale sui sistemi informatici". American Airlines, Delta Air Lines, United Airlines hanno interrotto i propri voli e, gli aeromobili già in volo una volta atterrati non potranno decollare fino a nuove disposizioni. In Europa Ryanair segnala problemi in fase di prenotazione del volo e di check-in. Altre decine di compagnie sparse nel mondo evidenziano le medesime problematiche. I ritardi spaziano dall’aeroporto di Berlino a quelli di Londra, passando anche dall'Australia. I disservizi sul trasporto aereo sono diversi: lo stop del funzionamento delle interfacce digitali delle compagnie aeree e degli aeroporti non consente alle compagnie aeree di vendere regolarmente i biglietti (perché le transazioni non vanno a buon fine o perché le persone non riescono a selezionare i voli), mentre il personale che opera negli aeroporti non può effettuare le operazioni di check-in. Microsoft ha affermato di aver adottato "azioni di mitigazione" dopo le interruzioni del servizio. "I nostri servizi continuano a registrare miglioramenti mentre continuiamo ad adottare misure di mitigazione", ha affermato l'azienda in un post su X.  [post_title] => Caos aeroporti e voli a terra per il guasto informatico di Microsoft [post_date] => 2024-07-19T10:53:29+00:00 [category] => Array ( [0] => trasporti ) [category_name] => Array ( [0] => Trasporti ) [post_tag] => Array ( [0] => in-evidenza ) [post_tag_name] => Array ( [0] => In evidenza ) ) [sort] => Array ( [0] => 1721386409000 ) ) [6] => Array ( [_index] => travelquotidiano [_type] => post [_id] => 471533 [_score] => [_source] => Array ( [blog_id] => 1 [post_content] => Si chiama 'Late Summer Escapes' la nuova campagna di Qatar Airways che prevede sconti fino al 16% su numerose destinazioni, sia per viaggi in economy che in business class per le prenotazioni effettuate dal 15 al 21 luglio 2024, per viaggiare dal 10 agosto 2024 al 31 maggio 2025.  La promozione, con offerte per voli a partire da 443 euro, consente di volare da Milano, Roma e Venezia verso le destinazioni del network a prezzi convenienti, attraverso l'aeroporto internazionale Hamad di Doha. Tra le tante possibilità, ci sono ad esempio Nuova Zelanda, conosciuta per i suoi scenari spettacolari e l’ampia scelta di attività adrenaliniche, Malesia, paradiso per chi ama la natura e l'avventura, con le sue foreste pluviali, ideali per il trekking e l'osservazione della fauna selvatica, Vietnam, destinazione perfetta per gli avventurieri che amano esplorare culture diverse e paesaggi naturali. E, ancora, Sud Africa, famosa per safari emozionanti che permettono di avvistare i "Big Five" e Australia, una delle destinazioni più amate al mondo per i viaggiatori avventurosi, grazie alla sua vasta gamma di attività all'aperto tra cui snorkelling, surf, trekking ed escursioni nell'Outback.  [post_title] => Qatar Airways promuove i viaggi da agosto a maggio 2025 con la 'Late Summer Escapes' [post_date] => 2024-07-16T14:10:11+00:00 [category] => Array ( [0] => trasporti ) [category_name] => Array ( [0] => Trasporti ) [post_tag] => Array ( ) ) [sort] => Array ( [0] => 1721139011000 ) ) [7] => Array ( [_index] => travelquotidiano [_type] => post [_id] => 471319 [_score] => [_source] => Array ( [blog_id] => 1 [post_content] => Ha preso il via ieri la nuova avventura dell'aeroporto di Salerno-Costa d'Amalfi, con l'atterraggio dei primi due voli operati da Volotea e easyJet (provenienti, rispettivamente, da Nantes e Milano Malpensa).   Un nuovo inizio che rappresenta una vera e propria svolta da più di un punto di vista. Innanzitutto perché, come evidenziato dal presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca "chiude una storia lunga 20 anni", un desiderio a lungo accarezzato che però "mancava di un piano industriale. Quello di oggi (ieri per chi legge, ndr) è solo il primo passo, di un progetto che ci consente di immaginare in un futuro non lontano anche voli intercontinentali".   Un progetto che poggia le sue fondamenta sulla costituzione di una "rete aeroportuale" in grado di dar vita al sistema aeroportuale campano. "Economie di scala, un'offerta unitaria, migliori servizi ai passeggeri" puntualizza Carlo Borgomeo, presidente di Gesac, la società che gestisce entrambi gli aeroporti di Napoli e Salerno, che rivendica: "Smentisco l’interpretazione secondo cui Salerno sarebbe la ruota di scorta di Napoli. Questo progetto riguarda lo sviluppo della regione. Non è il trionfo di un 'campanile' ma un'operazione ben studiata, con grande opportunità per il turismo, per gli scambi culturali e che apre grandi opportunità per i giovani. L'intera regione diventa più attrattiva".   La valenza dell'opera è sottolineata anche da Renato Ravanelli, ad di F2i, principale azionista di Gesac che ribadisce come Salerno sia la dimostrazione di come "al Sud si può fare. La collaborazione tra pubblico e privato, si può fare: siamo di fronte a un cambio di paradigma. Il pubblico fa la sua parte, valutando l'importanza di un progetto e il privato individua le iniziative di carattere industriale e le sviluppa. Insieme, si fa industria e impresa".   I numeri e il piano di sviluppo   La gestione unica ha consentito di sviluppare un imponente piano d'investimenti infrastrutturali e, al contempo, una significativa rete di collegamenti aerei: si parte con 20 destinazioni di cui 6 di linea domestiche (Catania, Cagliari, Milano Bergamo, Milano Malpensa, Torino e Verona), 7 internazionali (Basilea, Berlino, Ginevra, Malta, Nantes, Londra Gatwick, Londra Stansted) e 7 charter (Corfù, Djerba, Monastir, Podgorica, Rodi, Sharm el-Sheikh e Zante). Quattro le compagnie aeree operative: easyJet, Volotea, Universal Air e Ryanair.   Un investimento che, al 2043, è previsto in 245 milioni di euro, di cui 134 finanziati con fondi pubblici.   Tra gli interventi indispensabili già realizzati il prolungamento della pista da 1.655 metri a 2.022. Già effettuati anche l’estensione dei piazzali di sosta degli aeromobili, la segnaletica di volo, la riattivazione dell’aerostazione passeggeri e dei parcheggi. Poi, a fine 2025, sarà la volta della nuova struttura per l'aviazione generale, nel 2026 debutterà il nuovo terminal passeggeri (che sarà realizzato mantenendo la piena operatività dello scalo); già in corso la costruzione del nuovo edificio per i Vigili del Fuoco, mentre a fine 2025 sarà operativo anche un nuovo deposito carburanti.   "Nel pieno rispetto dei tempi previsti e comunicati nasce un’infrastruttura strategica per il Mezzogiorno che rappresenta un’occasione fondamentale di sviluppo turistico, sociale ed occupazionale, realizzata secondo criteri di mercato, in un sano rapporto pubblico-privato. Ma già siamo all’opera per realizzare la nuova aerostazione passeggeri che si estenderà su una superficie di circa 16.000 metri quadrati e rifletterà i più elevati standard ambientali, con scelte architettoniche armoniche in forte connessione con il paesaggio”, ha dichiarato Roberto Barbieri, ad Gesac e fautore strategico della gestione unica dei due aeroporti campani.   [gallery ids="471356,471358,471357"]     [post_title] => Salerno, al via il sistema aeroportuale campano. De Luca: "Giornata storica" [post_date] => 2024-07-12T12:31:53+00:00 [category] => Array ( [0] => trasporti ) [category_name] => Array ( [0] => Trasporti ) [post_tag] => Array ( [0] => in-evidenza ) [post_tag_name] => Array ( [0] => In evidenza ) ) [sort] => Array ( [0] => 1720787513000 ) ) [8] => Array ( [_index] => travelquotidiano [_type] => post [_id] => 470821 [_score] => [_source] => Array ( [blog_id] => 1 [post_content] => Il dato è naturalmente provvisorio e sconta senz'altro il momento poco felice degli altri comparti. Ma a dirlo, non dico cinque-dieci anni fa, persino a ottobre scorso, in molti avrebbero pensato a una fake news. E invece, nel primo semestre di quest'anno l'asset class degli alberghi è stata quella su cui si è concentrata la maggior parte degli investimenti commercial real estate in Italia: qualcosa meno di 1 miliardo di euro su un totale di poco più di 3 miliardi. A seguire gli uffici, che scontano da tempo gli effetti del fenomeno smart working, e la logistica, settore complesso e ad alta intensità di capitale. Sono davvero finiti i tempi, affatto lontani, in cui alle principali fiere del real estate europeo gli alberghi erano relegati nel calderone degli investimenti alternativi, dopo uffici e logistica appunto, ma anche retail e residenziale... Lo ha rivelato Domenico Basanisi, in occasione dell'Hospitality Forum 2024 organizzato da Scenari Immobiliari a Milano. In tale contesto, ha sottolineato l'head of hotels investment properties Italy di Cbre, un altro dato importante riguarda la natura degli investitori: non solo ha ripreso quota la componente domestica dei capitali, tornata a essere la maggioranza, ma ben il 55% di chi ha operato acquisizioni è rappresentato da proprietari operatori: "Si viene da due anni di grandi flussi cassa. C'è quindi chi ne ha approfittato per comprare - ha spiegato Basanisi -. Tra l'altro, lato venditori, si tratta generalmente di acquirenti che massimizzano il pricing, in quanto le loro motivazioni vanno spesso oltre alle considerazioni finanziarie, rispondendo anche a logiche industriali e di marketing". A essere ancora dormienti sono invece i capitali core. "Sulla carta ci sono, sono attivi ma intervengono poco. Nel primo semestre del 2024 hanno contato per circa il 10%. E la tendenza rimarrà con ogni probabilità la medesima anche per il resto dell'anno. E' la motivazione per la quale un mercato come quello tedesco, tradizionalmente caratterizzato proprio da un'elevata presenza di investitori core, sconta oggi qualche difficoltà. Ecco allora che gli investitori cosiddetti value-add rimangono pur sempre la parte più attiva del mercato". In prospettiva Basanisi prevede una polarizzazione degli investimenti con i capitali value add che tenderanno a concentrarsi sulle proprietà di livello più alto, mentre il mercato dei midscale e degli economy sarà di pertinenza soprattutto degli operatori - proprietari. "Al momento - ha concluso Basanisi - esiste una serie di asset potenzialmente in vendita appartenenti alla cosiddetta categoria core plus (ottimi tenant accompagnati da brand importanti), localizzati tuttavia in destinazioni secondarie, quali le periferie delle Big 4 (Milano, Roma, Firenze e Venezia) o le città più piccole. E' questo un fattore delicato perché se le richieste sugli yield prime per gli uffici si aggirano sul 4,5%, e con gli hotel si arriva attorno al 5%, in location al di fuori di questo perimetro lo spread si ampia. Il tutto con un conseguente cambiamento della categoria di buyer che si sposta verso investitori interessati a capitalizzare su alti rendimenti prima che i tassi d'interesse scendano in maniera più consistente come da previsione". [post_title] => Basanisi, Cbre: hotel prima asset class del real estate italiano a inizio 2024 [post_date] => 2024-07-04T15:02:25+00:00 [category] => Array ( [0] => alberghi ) [category_name] => Array ( [0] => Alberghi ) [post_tag] => Array ( [0] => in-evidenza ) [post_tag_name] => Array ( [0] => In evidenza ) ) [sort] => Array ( [0] => 1720105345000 ) ) ) { "size": 9, "query": { "filtered": { "query": { "fuzzy_like_this": { "like_text" : "assohotel la mancata proroga della cig obbliga ai licenziamenti" } }, "filter": { "range": { "post_date": { "gte": "now-2y", "lte": "now", "time_zone": "+1:00" } } } } }, "sort": { "post_date": { "order": "desc" } } }{"took":72,"timed_out":false,"_shards":{"total":5,"successful":5,"failed":0},"hits":{"total":250,"max_score":null,"hits":[{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"472276","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"Confindustria e sindacati. Siamo al punto di prima. I datori di lavoro non vogliono considerare le proposte migliorative del sindacato per il nuovo contratto di lavoro del turismo. Per cui è arrivata di nuovo a un punto di rottura la trattativa per il rinnovo del Contratto nazionale dell'Industria turistica. Dopo due anni di confronto, con una prima interruzione del tavolo lo scorso novembre alla quale ha fatto seguito lo sciopero del 22 dicembre, il confronto tra Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Federturismo e Aica Confindustria era ripreso a maggio.\r\n\r\nNonostante siano trascorsi quasi sei anni dalla scadenza del contratto e le parti sindacali abbiano sollecitato, a più riprese, una conclusione rapida dell'accordo, anche nel corso dell'ultimo incontro, di due giorni fa, non è stato possibile entrare nel merito delle proposte avanzate da parte sindacale.\r\nLe richieste bocciate per i lavoratori\r\nLe tre sigle hanno richiesto a più riprese di discutere di incremento salariale, di interventi migliorativi della parte normativa in merito a contrasto a violenza e molestie nei luoghi di lavoro, congedi per le donne vittime di violenza, genitorialità e bilateralità, mentre da parte datoriale venivano, invece, avanzate modifiche peggiorative su istituti fondamentali, quali tempo determinato, apprendistato, flessibilità dell'orario di lavoro, richiedendo altresì di introdurre la reperibilità per le lavoratrici e i lavoratori del comparto.\r\n\r\nNon solo, quindi, un mancato avanzamento del confronto, ma un sensibile passo indietro che vorrebbe mettere in discussione diritti già acquisiti. Una posizione sconsiderata da parte dei datori di lavoro che non mostra rispetto nei confronti degli oltre 200mila lavoratrici e lavoratori impiegati in una compagine di rilievo del settore turistico - grandi catene alberghiere, tour operator, agenzie di viaggio, ristorazione commerciale e collettiva - che non vedono ancora a cui viene, ancor oggi, negato il diritto al rinnovo del contratto nazionale.\r\nStagione estiva\r\nUna posizione che appare ancora meno accettabile nel pieno svolgimento di una stagione turistica che, come evidenziano i dati diffusi dalla stessa Confindustria, mostra valori di crescita straordinari che superano le attese, che attestano l'Industria turistica al 10% del Pil nazionale.  \r\n\r\nUna situazione che appare in pieno contrasto con la lamentata carenza di personale, palesemente legata, alla scarsa attrattività esercitata dalle attuali retribuzioni e dalle condizioni di lavoro che indeboliscono il settore, ostaggio di un contratto scaduto da sei anni.\r\n\r\n ","post_title":"Confindustria turismo-sindacati è rottura sul rinnovo del contratto nazionale","post_date":"2024-07-25T13:22:06+00:00","category":["enti_istituzioni_e_territorio"],"category_name":["Enti, istituzioni e territorio"],"post_tag":[]},"sort":[1721913726000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"472251","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"Il protrarsi dei ritardi nelle consegne da parte di Boeing si ripercuote pesantemente sui progetti di sviluppo di Flydubai. La compagnia aerea ha messo nero su bianco il proprio disappunto spiegando che «sta valutando i piani di ampliamento del network e la potenziale revisione delle frequenze in vista dei prossimi mesi». Inoltre, ha esortato Boeing a «onorare e rinnovare il suo impegno a rispettare gli obblighi di consegna».\r\n\r\nLa compagnia aerea sostiene che l'imprevedibilità dei programmi di consegna degli aeromobili da parte di Boeing negli ultimi anni ha messo sotto pressione il vettore e la sua capacità di pianificare con fermezza la crescita prevista, in particolare mentre si preparava a soddisfare la forte domanda di viaggi all'indomani della fine della pandemia. In particolare, i ritardi si sono tradotti in un minor numero di aerei consegnati negli ultimi tre anni.\r\n\r\nFlydubai ha in ordine più di 125 velivoli 737 Max che saranno consegnati nel prossimo decennio. \r\n\r\n«Siamo estremamente delusi nell'apprendere che Boeing non sarà in grado di rispettare l'impegno di consegnare altri aerei per il resto dell'anno - ha rimarcato Ghaith Al Ghaith, chief executive officer della compagnia aerea -. Le frequenti revisioni dei programmi di consegna da parte di Boeing hanno ostacolato i nostri piani strategici di crescita, causando significative interruzioni degli operativi pubblicati. La riduzione della capacità si ripercuoterà in ultima analisi sui nostri passeggeri e sui nostri risultati finanziari».\r\n\r\nPer compensare, almeno in parte, i ritardi nelle consegne e per soddisfare l'aumento della domanda di viaggi e aggiungere capacità, in particolare durante i periodi di maggior traffico, flydubai ha dovuto stipulare accordi per l'acquisto di aeromobili, equipaggi, manutenzione e assicurazione (Acmi).\r\n\r\nIl vettore ha inoltre prolungato il leasing di alcuni degli aeromobili che dovevano essere restituiti ai locatori, sostenendo così costi aggiuntivi.\r\n\r\nInoltre, il vettore ha investito in un ampio programma di retrofit per la flotta di Boeing 737-800 di nuova generazione, per garantire un'esperienza di bordo più omogenea ai suoi passeggeri e per allineare il prodotto di cabina in assenza di nuovi aeromobili che entreranno in flotta per il resto dell'anno.","post_title":"Flydubai: piani di sviluppo «fortemente ostacolati» dai ritardi delle consegne Boeing","post_date":"2024-07-25T12:13:01+00:00","category":["trasporti"],"category_name":["Trasporti"],"post_tag":[]},"sort":[1721909581000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"472007","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"Circa 54.000 voli: questo quanto Iberia è disposta a cedere dell'attività totale di Air Europa per venire incontro alle richieste dell'Antitrust europeo, cessione necessaria per ottenere il via libera all'acquisizione di quest'ultima da parte del gruppo Iag. In altre parole, il 52% delle attività di Air Europa.\r\n\r\nLo svela El Preferente, che cita i dati Aena (Aeropuertos Españoles y Navegación Aérea), secondo cui la compagnia aerea di proprietà della famiglia Hidalgo ha chiuso il 2023 con 103.279 voli operati, per cui, applicando la percentuale citata, 53.705 sarebbe il numero esatto di operazioni che potrebbero essere cedute per garantirsi il “sì” da Bruxelles.\r\n\r\nSe Iberia non amplierà la lista dei contendenti, i sei candidati al ruolo di remedy takers saranno Avianca, World2Fly e Iberojet per il lungo raggio, più Binter, Ryanair e Volotea per i collegamenti a corto e medio raggio.\r\n\r\nLa decisione Ue sarà svelata al più tardi entro il 20 agosto: tuttavia, c'è la possibilità che ci sia un ulteriore “stop the clock” o un'altra proroga della scadenza, per cui il termine potrebbe essere posticipato.","post_title":"Iberia: sul piatto la cessione di quasi 54.000 voli di Air Europa per ottenere il sì dall'Ue","post_date":"2024-07-23T10:37:45+00:00","category":["trasporti"],"category_name":["Trasporti"],"post_tag":[]},"sort":[1721731065000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"471927","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"«A Lufthansa consegniamo un'azienda sana, ora si lavori a un piano più ambizioso»: è un Antonino Turicchi a tutto campo quello che attraverso le colonne de Il Corriere della Sera definisce i contorni della situazione attuale di Ita Airways, a chiusura della prima metà del 2024 e, soprattutto, all'indomani del via libera Ue al matrimonio con i tedeschi.\r\n\r\nA cominciare dai risultati - positivi - del semestre: ricavi per 1,2 miliardi di euro (+33% rispetto al primo semestre 2023), di cui circa la metà derivano dai collegamenti di lungo raggio (cresciuti del 48%). I passeggeri trasportati sono stati 8,3 milioni (+26%) mentre il load factor medio ha raggiunto il 79%: 82% sui voli intercontinentali, 74% su quelli domestici.\r\n\r\nLa flotta ha quasi raggiunto i 100 aeromobili, «di cui il 60% di nuova generazione - tiene a precisare il presidente -. Quelli che stanno dando più soddisfazioni anche ai passeggeri sono gli Airbus A350 e gli A220».\r\n\r\nTuricchi evidenzia come al ceo di Lufthansa, Carsten Spohr, si sta consegnando una compagnia aerea «che non ha bisogno di una ristrutturazione. Lufthansa deve farla crescere anche con un piano industriale più ambizioso rispetto a quello condiviso per l’accordo».\r\nSecondo il presidente, infatti, considerati i «risultati attesi nel 2024 si potrebbe anticipare al 2025 parte della crescita prevista nel 2027. Stimiamo infatti che l’azienda superi i 4 miliardi di ricavi già l’anno prossimo, due anni prima di quanto scritto nel piano industriale. Se con le nostre risorse raggiungiamo i risultati con un anno in anticipo, con il contributo commerciale di Lufthansa già nel 2025 potremmo raggiungere i valori previsti dal piano al 2027». La stima di Turicchi punta ad un «Ebit positivo per 250-300 milioni».\r\n\r\n\r\nSlot\r\nSul fronte dell'attuazione dell'accordo con i tedeschi, entro 4 mesi dovranno essere trovati i vettori per i remedy takers e la Ue spera sia un solo vettore ad aggiudicarsi i 30 slot giornalieri tra arrivi e partenze a Milano Linate. Anche se i pretendenti sono due: easyJet e Volotea. Nomi che comunque il presidente non conferma e non smentisce. In pratica, «noi portiamo i passeggeri a Milano Linate e il remedy taker con i propri voli li trasporta a Francoforte per tre anni. Poi per gli altri 2 anni il remedy taker potrà continuare ad operare su quelle rotte o trasportare i passeggeri su altre rotte, e noi alimentiamo i suoi voli su Linate».\r\n\r\nQuanto ai voli intercontinentali, non andrà tagliata l'offerta, «Dobbiamo valutare se ci sono soggetti interessati a entrare su quelle rotte dirette e/o vedere come migliorare la connettività indiretta».\r\n\r\nAltro step delicato sarà quello legato al cambio di alleanza, da SkyTeam a Star Alliance: l'uscita dalla prima viene collocata a livello temporale entro il primo trimestre 2025, ma poi serviranno circa «12 mesi» per l'effettivo ingresso nella seconda, «quindi il trasloco potrebbe avvenire nel quarto trimestre 2025 o nel primo trimestre del 2026. Quello che possiamo fare subito sono i codeshare con Lufthansa, United Air Lines, Air Canada e gli altri membri di Star Alliance».\r\n\r\nTuricchi ha indicato in almeno 150 milioni di euro i mancati incassi dai codeshare che unilateralmente Air France-Klm e Delta hanno interrotto ad aprile 2023: «Immaginavamo che qualcosa si sarebbe potuto fare nel corso di quest’anno con Lufthansa, ma siamo stati penalizzati dalla lunghezza della negoziazione con l’Ue. Non vogliamo perdere la prossima stagione invernale visto che parte anche il Giubileo a dicembre 2024». ","post_title":"Turicchi: «Ita potrebbe superare i 4 mld di fatturato nel 2025. In anticipo di 2 anni»","post_date":"2024-07-22T11:51:35+00:00","category":["trasporti"],"category_name":["Trasporti"],"post_tag":["in-evidenza"],"post_tag_name":["In evidenza"]},"sort":[1721649095000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"471899","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"Battuta d'arresto per i profitti di Ryanair che nei tre mesi da aprile a giugno 2024 sono diminuiti del 46% rispetto allo stesso periodo del 2023. La low cost segnala che le tariffe aeree nei mesi chiave dell'estate saranno \"materialmente più basse\", se confrontate con quelle dell'anno scorso.\r\n\r\nMichael O'Leary, ceo del gruppo Ryanair, ha dichiarato di aspettarsi che il calo delle tariffe registrato in primavera si manterrà, ulteriore conferma del fatto che il boom post-pandemia di cui ha goduto l'industria del trasporto aereo ha raggiunto l'apice.\r\n\r\nIl contesto più difficile che i vettori si trovano ad affrontare ha fatto quindi calare gli utili della low cost irlandese a 360 milioni di euro nel periodo aprile-giugno (il primo trimestre dell'anno fiscale del vettore), una flessione addirittura più marcata di quanto analisti e investitori si aspettassero. Nel trimestre, le tariffe medie sono scese del 15% a 49 euro per passeggero.\r\n\r\n«Sebbene la domanda del secondo trimestre sia forte (da luglio a settembre, ndr) i prezzi rimangono più bassi di quanto ci aspettassimo e stimiamo che le tariffe del secondo trimestre saranno sostanzialmente inferiori a quelle della scorsa estate» ha osservato O'Leary. In precedenza la compagnia aerea aveva previsto tariffe “da piatte a in modesto aumento”.\r\n\r\nNel trimestre il fatturato si è attestato a 3,63 miliardi di euro in linea con lo scorso anno (-1%) malgrado l’aumento dei passeggeri trasportati del 10% a 55,5 milioni. A pesare sui risultati anche l’aumento dei costi operativi dell’11%.","post_title":"Ryanair: brusca frenata degli utili trimestrali. Tariffe \"materialmente più basse\"","post_date":"2024-07-22T10:23:25+00:00","category":["trasporti"],"category_name":["Trasporti"],"post_tag":[]},"sort":[1721643805000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"471829","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"Si è riversato a cascata anche sul trasporto aereo mondiale il guasto informatico provocato da un aggiornamento non andato a buon fine che ha letteralmente mandato in tilt il sistema cloud di  Microsoft. Il down, come riferisce Milano Finanza, sarebbe stato originato da un crash tra Microsoft Azure e l’ultimo update della società di sicurezza informatica statunitense Crowdstrike.\r\n\r\nIn tutto il mondo numerose aziende di diversi settori, che basano i loro servizi proprio sul cloud della big tech, segnalano guasti e malfunzionamenti.\r\n\r\nAeroporti di Roma spiega in una nota che, nonostante i propri sistemi non siano stati impattati, \"si stanno verificando ritardi e/o cancellazioni sui voli in partenza e in arrivo a causa di un problema generalizzato a livello mondiale sui sistemi informatici\".\r\n\r\nAmerican Airlines, Delta Air Lines, United Airlines hanno interrotto i propri voli e, gli aeromobili già in volo una volta atterrati non potranno decollare fino a nuove disposizioni. In Europa Ryanair segnala problemi in fase di prenotazione del volo e di check-in. Altre decine di compagnie sparse nel mondo evidenziano le medesime problematiche.\r\n\r\nI ritardi spaziano dall’aeroporto di Berlino a quelli di Londra, passando anche dall'Australia.\r\n\r\nI disservizi sul trasporto aereo sono diversi: lo stop del funzionamento delle interfacce digitali delle compagnie aeree e degli aeroporti non consente alle compagnie aeree di vendere regolarmente i biglietti (perché le transazioni non vanno a buon fine o perché le persone non riescono a selezionare i voli), mentre il personale che opera negli aeroporti non può effettuare le operazioni di check-in.\r\n\r\nMicrosoft ha affermato di aver adottato \"azioni di mitigazione\" dopo le interruzioni del servizio. \"I nostri servizi continuano a registrare miglioramenti mentre continuiamo ad adottare misure di mitigazione\", ha affermato l'azienda in un post su X. ","post_title":"Caos aeroporti e voli a terra per il guasto informatico di Microsoft","post_date":"2024-07-19T10:53:29+00:00","category":["trasporti"],"category_name":["Trasporti"],"post_tag":["in-evidenza"],"post_tag_name":["In evidenza"]},"sort":[1721386409000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"471533","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"Si chiama 'Late Summer Escapes' la nuova campagna di Qatar Airways che prevede sconti fino al 16% su numerose destinazioni, sia per viaggi in economy che in business class per le prenotazioni effettuate dal 15 al 21 luglio 2024, per viaggiare dal 10 agosto 2024 al 31 maggio 2025. \r\n\r\nLa promozione, con offerte per voli a partire da 443 euro, consente di volare da Milano, Roma e Venezia verso le destinazioni del network a prezzi convenienti, attraverso l'aeroporto internazionale Hamad di Doha.\r\n\r\nTra le tante possibilità, ci sono ad esempio Nuova Zelanda, conosciuta per i suoi scenari spettacolari e l’ampia scelta di attività adrenaliniche, Malesia, paradiso per chi ama la natura e l'avventura, con le sue foreste pluviali, ideali per il trekking e l'osservazione della fauna selvatica, Vietnam, destinazione perfetta per gli avventurieri che amano esplorare culture diverse e paesaggi naturali.\r\n\r\nE, ancora, Sud Africa, famosa per safari emozionanti che permettono di avvistare i \"Big Five\" e Australia, una delle destinazioni più amate al mondo per i viaggiatori avventurosi, grazie alla sua vasta gamma di attività all'aperto tra cui snorkelling, surf, trekking ed escursioni nell'Outback. ","post_title":"Qatar Airways promuove i viaggi da agosto a maggio 2025 con la 'Late Summer Escapes'","post_date":"2024-07-16T14:10:11+00:00","category":["trasporti"],"category_name":["Trasporti"],"post_tag":[]},"sort":[1721139011000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"471319","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"Ha preso il via ieri la nuova avventura dell'aeroporto di Salerno-Costa d'Amalfi, con l'atterraggio dei primi due voli operati da Volotea e easyJet (provenienti, rispettivamente, da Nantes e Milano Malpensa).\r\n \r\nUn nuovo inizio che rappresenta una vera e propria svolta da più di un punto di vista. Innanzitutto perché, come evidenziato dal presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca \"chiude una storia lunga 20 anni\", un desiderio a lungo accarezzato che però \"mancava di un piano industriale. Quello di oggi (ieri per chi legge, ndr) è solo il primo passo, di un progetto che ci consente di immaginare in un futuro non lontano anche voli intercontinentali\".\r\n \r\nUn progetto che poggia le sue fondamenta sulla costituzione di una \"rete aeroportuale\" in grado di dar vita al sistema aeroportuale campano. \"Economie di scala, un'offerta unitaria, migliori servizi ai passeggeri\" puntualizza Carlo Borgomeo, presidente di Gesac, la società che gestisce entrambi gli aeroporti di Napoli e Salerno, che rivendica: \"Smentisco l’interpretazione secondo cui Salerno sarebbe la ruota di scorta di Napoli. Questo progetto riguarda lo sviluppo della regione. Non è il trionfo di un 'campanile' ma un'operazione ben studiata, con grande opportunità per il turismo, per gli scambi culturali e che apre grandi opportunità per i giovani. L'intera regione diventa più attrattiva\".\r\n \r\nLa valenza dell'opera è sottolineata anche da Renato Ravanelli, ad di F2i, principale azionista di Gesac che ribadisce come Salerno sia la dimostrazione di come \"al Sud si può fare. La collaborazione tra pubblico e privato, si può fare: siamo di fronte a un cambio di paradigma. Il pubblico fa la sua parte, valutando l'importanza di un progetto e il privato individua le iniziative di carattere industriale e le sviluppa. Insieme, si fa industria e impresa\".\r\n \r\nI numeri e il piano di sviluppo\r\n \r\nLa gestione unica ha consentito di sviluppare un imponente piano d'investimenti infrastrutturali e, al contempo, una significativa rete di collegamenti aerei: si parte con 20 destinazioni di cui 6 di linea domestiche (Catania, Cagliari, Milano Bergamo, Milano Malpensa, Torino e Verona), 7 internazionali (Basilea, Berlino, Ginevra, Malta, Nantes, Londra Gatwick, Londra Stansted) e 7 charter (Corfù, Djerba, Monastir, Podgorica, Rodi, Sharm el-Sheikh e Zante).\r\nQuattro le compagnie aeree operative: easyJet, Volotea, Universal Air e Ryanair.\r\n \r\nUn investimento che, al 2043, è previsto in 245 milioni di euro, di cui 134 finanziati con fondi pubblici.\r\n \r\nTra gli interventi indispensabili già realizzati il prolungamento della pista da 1.655 metri a 2.022. Già effettuati anche l’estensione dei piazzali di sosta degli aeromobili, la segnaletica di volo, la riattivazione dell’aerostazione passeggeri e dei parcheggi. Poi, a fine 2025, sarà la volta della nuova struttura per l'aviazione generale, nel 2026 debutterà il nuovo terminal passeggeri (che sarà realizzato mantenendo la piena operatività dello scalo); già in corso la costruzione del nuovo edificio per i Vigili del Fuoco, mentre a fine 2025 sarà operativo anche un nuovo deposito carburanti.\r\n \r\n\"Nel pieno rispetto dei tempi previsti e comunicati nasce un’infrastruttura strategica per il Mezzogiorno che rappresenta un’occasione fondamentale di sviluppo turistico, sociale ed occupazionale, realizzata secondo criteri di mercato, in un sano rapporto pubblico-privato. Ma già siamo all’opera per realizzare la nuova aerostazione passeggeri che si estenderà su una superficie di circa 16.000 metri quadrati e rifletterà i più elevati standard ambientali, con scelte architettoniche armoniche in forte connessione con il paesaggio”, ha dichiarato Roberto Barbieri, ad Gesac e fautore strategico della gestione unica dei due aeroporti campani.\r\n \r\n\r\n\r\n[gallery ids=\"471356,471358,471357\"]\r\n\r\n\r\n \r\n ","post_title":"Salerno, al via il sistema aeroportuale campano. De Luca: \"Giornata storica\"","post_date":"2024-07-12T12:31:53+00:00","category":["trasporti"],"category_name":["Trasporti"],"post_tag":["in-evidenza"],"post_tag_name":["In evidenza"]},"sort":[1720787513000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"470821","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"Il dato è naturalmente provvisorio e sconta senz'altro il momento poco felice degli altri comparti. Ma a dirlo, non dico cinque-dieci anni fa, persino a ottobre scorso, in molti avrebbero pensato a una fake news. E invece, nel primo semestre di quest'anno l'asset class degli alberghi è stata quella su cui si è concentrata la maggior parte degli investimenti commercial real estate in Italia: qualcosa meno di 1 miliardo di euro su un totale di poco più di 3 miliardi. A seguire gli uffici, che scontano da tempo gli effetti del fenomeno smart working, e la logistica, settore complesso e ad alta intensità di capitale. Sono davvero finiti i tempi, affatto lontani, in cui alle principali fiere del real estate europeo gli alberghi erano relegati nel calderone degli investimenti alternativi, dopo uffici e logistica appunto, ma anche retail e residenziale...\r\n\r\nLo ha rivelato Domenico Basanisi, in occasione dell'Hospitality Forum 2024 organizzato da Scenari Immobiliari a Milano. In tale contesto, ha sottolineato l'head of hotels investment properties Italy di Cbre, un altro dato importante riguarda la natura degli investitori: non solo ha ripreso quota la componente domestica dei capitali, tornata a essere la maggioranza, ma ben il 55% di chi ha operato acquisizioni è rappresentato da proprietari operatori: \"Si viene da due anni di grandi flussi cassa. C'è quindi chi ne ha approfittato per comprare - ha spiegato Basanisi -. Tra l'altro, lato venditori, si tratta generalmente di acquirenti che massimizzano il pricing, in quanto le loro motivazioni vanno spesso oltre alle considerazioni finanziarie, rispondendo anche a logiche industriali e di marketing\".\r\n\r\nA essere ancora dormienti sono invece i capitali core. \"Sulla carta ci sono, sono attivi ma intervengono poco. Nel primo semestre del 2024 hanno contato per circa il 10%. E la tendenza rimarrà con ogni probabilità la medesima anche per il resto dell'anno. E' la motivazione per la quale un mercato come quello tedesco, tradizionalmente caratterizzato proprio da un'elevata presenza di investitori core, sconta oggi qualche difficoltà. Ecco allora che gli investitori cosiddetti value-add rimangono pur sempre la parte più attiva del mercato\".\r\n\r\nIn prospettiva Basanisi prevede una polarizzazione degli investimenti con i capitali value add che tenderanno a concentrarsi sulle proprietà di livello più alto, mentre il mercato dei midscale e degli economy sarà di pertinenza soprattutto degli operatori - proprietari. \"Al momento - ha concluso Basanisi - esiste una serie di asset potenzialmente in vendita appartenenti alla cosiddetta categoria core plus (ottimi tenant accompagnati da brand importanti), localizzati tuttavia in destinazioni secondarie, quali le periferie delle Big 4 (Milano, Roma, Firenze e Venezia) o le città più piccole. E' questo un fattore delicato perché se le richieste sugli yield prime per gli uffici si aggirano sul 4,5%, e con gli hotel si arriva attorno al 5%, in location al di fuori di questo perimetro lo spread si ampia. Il tutto con un conseguente cambiamento della categoria di buyer che si sposta verso investitori interessati a capitalizzare su alti rendimenti prima che i tassi d'interesse scendano in maniera più consistente come da previsione\".","post_title":"Basanisi, Cbre: hotel prima asset class del real estate italiano a inizio 2024","post_date":"2024-07-04T15:02:25+00:00","category":["alberghi"],"category_name":["Alberghi"],"post_tag":["in-evidenza"],"post_tag_name":["In evidenza"]},"sort":[1720105345000]}]}}

Clicca per lasciare un commento e visualizzare gli altri commenti