Promoter regione Lazio offresi
23 gennaio 2013 12:38
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[post_content] => Si svolgerà dal 5 ottobre al 12 gennaio 2025, a Palazzo Zabarella, la Mostra Matisse Picasso Modigliani Mirò Capolavori del disegno dal Musée de Grenoble, organizzata dal Musée de Grenoble e dalla Fondazione Bano, in collaborazione col Comune di Padova – Assessorato alla Cultura
Nell’ambito di una programmazione attenta alla qualità delle scelte e all’impegno scientifico, Palazzo Zabarella prosegue il dialogo internazionale con importanti istituzioni museali di fama mondiale. È ora la volta della prestigiosa collaborazione con la Città di Grenoble che attraverso il suo Museo, tra i più importanti in Europa, ha messo a disposizione una significativa selezione della sua ricca raccolta di disegni, svelando una parte della collezione finora inesplorata.
«Con questa mostra affascinante, su cui puntiamo molto e che sorprenderà il nostro pubblico - afferma Federico Bano, Presidente Fondazione Bano - abbiamo voluto proporre un approccio diverso, molto originale, per comprendere le sperimentazioni dei movimenti e dei protagonisti che hanno profondamente rinnovato la visione e la rappresentazione della realtà nella prima metà del Novecento».
«In mostra i grandi protagonisti delle avanguardie post-impressioniste sviluppatesi prima e dopo la guerra, passando dalle ardite sperimentazioni del cubismo alle provocazioni del dadaismo, alle proiezioni oniriche del surrealismo, all’astrazione, ma tenendo sempre conto della longevità e validità della figurazione prepotentemente riemersa tra gli anni venti e trenta, a ridosso delle istanze del cosiddetto ritorno all’ordine – aggiunge Fernando Mazzocca, Direttore scientifico di Palazzo Zabarella»
Creato nel 1798, il museo di Grenoble ha continuato ad arricchire le sue raccolte di arte antica, moderna e contemporanea fino a giungere oggi ad un patrimonio complessivo di più di 900 opere tra dipinti, sculture e oggetti, e oltre 5000 disegni di epoche diverse. Lo spazio privilegiato dato al disegno fin dalla sua fondazione ha fatto sì che il gabinetto d'arte grafica del museo di Grenoble diventasse, per l'arte moderna e contemporanea, il più importante di Francia dopo quello del Museo nazionale d'arte moderna – Centre Pompidou, grazie alle opere di grandi protagonisti delle avanguardie del XX secolo.
La straordinaria selezione proposta a Palazzo Zabarella curata da Guy Tosatto, già alla direzione del museo di Grenoble, riunisce 47 artisti e più di 130 opere, offrendo l’opportunità di scoprire le diverse tecniche e i differenti linguaggi che hanno caratterizzato la scena artistica contemporanea a Parigi, che è stato il grande laboratorio della modernità.
L’esposizione si articola in cinque sezioni abbracciando un arco temporale compreso tra il 1900 ed il 1960. Vengono indagati i principali movimenti artistici che hanno segnato la prima metà del XX secolo: dal neoimpressionismo all’espressionismo d’impronta fauve, dal cubismo al ritorno all’ordine, dalla ribellione dadaista al sogno surrealista fino all’astrazione. Emergono attraverso una serie di capolavori le personalità di Matisse, Picasso, Chagall, Miró, Signac, Bonnard, Vuillard, Modigliani, Rouault, Delaunay, Arp, Balthus, Calder, Tobey. Vengono pure esplorate le contaminazioni tra poesia, letteratura e arti visive come nel caso dei disegni sperimentali di Artaud, Klossowski, Cocteau e Michaux.
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Saranno firmate Bravo ed Eden Viaggi le strutture della new entry Colombia di casa Alpitour. A partire dal 22 dicembre aprirà in particolare le sue porte il Bravo Decameron Barù, non molto distante dalla città di Cartagena e dal suo aeroporto, in un contesto naturale rigoglioso e circondato dal verde della giungla tropicale.
Il villaggio, caratterizzato da uno stile caraibico, dispone di 366 camere con vista sul mare o sui giardini, suddivise in standard, standard plus e ocean front plus. L’offerta gastronomica si compone di un ristorante principale con servizio a buffet, il Portonao, e tre à la carte con altrettante proposte (pesce, cucina italiana e orientale) aperti per cena e su prenotazione, ai quali si aggiunge il Club Playa Puntilla, situato sulla spiaggia, per tutti coloro che abbiano voglia di un light lunch o di un semplice snack. Ad arricchire l’offerta, anche due campi da tennis, la palestra, un campo da beach volley, un’area giochi per bambini con le attività Bravo Bimbo e una zona spa dedicata a massaggi e trattamenti benessere. Infine, tutti i clienti avranno la possibilità di scegliere tra un’ampia gamma di escursioni, acquistabili sia prima della partenza sia in loco, tra cui quelle verso le isole del Rosario, per esplorare un mix tra barriera corallina, mare e natura incontaminata.
Nella città di Cartagena Alpitour World sarà, invece, presente con le nuove proposte di Eden Viaggi, tra le quali si distingue in particolare l’hotel Caribe by Faranda Grand, struttura fondata nel 1946 e situata all’interno del quartiere Bocagrande che, a livello architettonico, riflette la storia e la cultura di questa località dai mille volti. A questo si aggiungono anche l'hotel Casa La Factoria by Faranda, il Casa La Mantilla by Faranda e il Bantu by Faranda, tutte proprietà situate nel centro storico di Cartagena, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Il tutto senza rinunciare all'assistenza in caso di bisogno e alla possibilità di personalizzazione in termini di trattamenti pasto, escursioni e scelta dell’aeroporto di partenza.
A completare la filiera, il volo diretto Neos che dal 22 dicembre, con partenza la domenica, collegherà Milano Malpensa a Punta Cana e Cartagena. Questa tratta va ad arricchire la programmazione della compagnia aerea del gruppo e servirà anche tutti coloro che saranno diretti a Miches, dove aprirà i battenti il Viva Miches by Wyndham, che verrà commercializzato in esclusiva da Alpitour World, sempre con il brand Bravo.
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[post_title] => Alpitour ufficializza le new entry in Colombia: i nuovi prodotti nel dettaglio
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[post_content] => A seguito di una ristrutturazione da milioni di sterline, ha riaperto a Londra per il suo decimo anniversario The Beaumont Mayfair sotto la guida del nuovo ceo Stuart Procter. Incarnando lo spirito dei Grand Hotel degli anni Venti, gli interni sono stati progettati
dall’architetto francese Thierry Despont. Con le sue 101 camere e suite, tra cui la celebre Room di Anthony Gormley, l’hotel ospita una collezione d’arte e svariati bar e ristoranti: dalla sofisticata Gatsby’s room, dove si può apprezzare lo Champagne afternoon tea a Le Magritte bar, conosciuto per la sua vasta collezione di bourbon, cocktail classici e per la selezione di sigari cubani.
Tra le varie novità della stagione, a novembre verrà inaugurato Rosi, il ristorante che mira a celebrare la tradizione culinaria britannica con ricette stagionali. Con l’obiettivo di ottenere uno stile giocoso, Luke Edward Hall, artista e designer britannico, si occuperà della parte artistica con una serie di murales che raccontano un giorno a Londra attraverso i suoi occhi di irriverente romantico. A questo progetto, si aggiunge la recente espansione di 29 nuove camere e suite, nonché la ristrutturazione delle altre 72 stanze, della lobby, del bar e del ristorante già esistenti.
L’hotel si trova all’interno di Macy’s, un ex parcheggio che accoglieva le auto dei facoltosi frequentatori di Selfridges, uno dei grandi magazzini più famosi di sempre. Progettato dagli architetti Wimperis e Simpson (famosi anche per la progettazione di Fortnum & Mason e Winfield House) tra il 1925 e il 1926, nel 1927, l’edificio è stato esposto nella Riba exhibition of modern architecture. Caratterizzato da uno stile classico, vanta un imponente ingresso con colonne, dove un tempo c’erano le pompe di benzina. Le colonne esterne sono inserite in una facciata di pietra bianca di grande impatto. Situato nell’ambito prestigioso del Grosvenor Estate, l’edificio è dotato di una facciata con peculiarità neoclassiche uniche e grandiose, che rappresenta una moderna interpretazione dell’estetica neo-georgiana molto in voga negli anni tra le due guerre.
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[post_content] => La mostra “Klimt Printed. Gustav Klimt. Cartelle d’Arte” è in corso fino al 27 ottobre a Grado (Gorizia) e propone la summa della sua produzione in tre preziose cartelle “a stampa” di impareggiabile qualità grafica. Alla fine del 1800, mentre l’Impero Austroungarico era al tramonto, a Vienna ci fu una fioritura artistica paragonabile al nostro Rinascimento, una profonda trasformazione nei temi e nel linguaggio artistico che, “rompendo” con il classicismo accademico precedente, prese il nome “Secessione”.
La vita veniva osservata attraverso lo sguardo colorato dell’arte. Gustav Klimt, artista viennese nato nel 1862 e sempre amato dal pubblico per la bellezza delle sue opere, fu uno spirito in sintonia con la società del tempo: divenne il ritrattista ufficiale delle donne dell’alta borghesia, un artista che viveva l’“arte totale”, passando dai quadri alle performance, ai travestimenti.
L'esposizione, curata dall’architetto Roberto Festi, è organizzata dal Consorzio Grado Turismo e dal Comune di Grado, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e con la collaborazione della Klimt Foundation di Vienna. «L’allestimento è un omaggio al maggiore artista austriaco, celebrato a livello internazionale. - sottolinea Festi - È una mostra "diversa" e inedita poiché presenta per la prima volta tre preziose cartelle a stampa. Straordinarie riproduzioni in collotipia stampate dalla tipografia di Stato austriaca e conservate in cartelle a tiratura limitata.
Opere oggi rarissime da reperire e che dimostrano come la fama raggiunta da Klimt fosse giunta, già al suo tempo, a vertici assoluti». Negli spazi della Casa della Musica si può ammirare una selezione di dipinti e disegni di Klimt di squisita eleganza e sapienza esecutiva che provengono dalle cartelle solitamente conservate in collezioni private e musei e mostrano l’intensa relazione tra Klimt e la grafica.
L’artista morì nel 1918; la prima cartella “Das Werk von Gustav Klimt” di Hugo Heller è datata proprio 1918 e Klimt stesso la progettò e visionò. La seconda, “Gustav Klimt. Fünfundzwanzig Handzeichnungen” di Gilhofer & Ranschburg, risale al 1919. La terza, “Gustav Klimt. Eine Nachlese”, di Max Eisler è del 1931 e testimonia la fama già consolidata del pittore austriaco. «L'arte grafica era tenuta in alta considerazione dagli artisti secessionisti. - prosegue Festi - Ne è testimonianza la rivista "Ver Sacrum", il bollettino ufficiale del gruppo guidato da Gustav Klimt che per sei anni (1898-1903) accompagnò le mostre nel palazzo sulla Wienzeile a Vienna.
Una rivista in qualche modo rivoluzionaria poiché per la prima volta rapportava in modo esemplare la parte grafica con quella letteraria creando un equilibro formale ineccepibile. Nel suo formato quadrato, tanto utilizzato dai grafici e dagli illustratori viennesi, è diventata un'icona delle riviste d'arte europee pubblicate al torno del secolo. E con gli stessi principi grafici, quasi di astrazione, venivano concepiti i manifesti delle esposizioni.
Alcuni esempi sono presenti in mostra». La Casa della Musica, che accoglie le opere, è un luogo affascinante e ricco di storia, nel centro storico di Grado. Proprio a Grado visse per lunghi periodi il pittore e incisore austriaco Josef Maria Auchentaller, che partecipò alla fondazione della Secessione viennese collaborando a “Ver Sacrum” e lavorando a stretto contatto con Klimt.
Il legame con la bella cittadina è dovuto al fatto che Auchentaller contribuì al suo sviluppo turistico realizzando nel 1906 il celebre manifesto “Seebad Grado. Österraichisches Küstenland”, aprendo una pensione con la moglie Emma Scheid e attirando in città la ricca borghesia viennese. Grado era nota sin dall’antichità per il potere curativo delle sue sabbie e, sviluppatasi a partire dal 452 (quando gli abitanti vi trovarono rifugio per sfuggire alle orde di Attila) offre notevoli testimonianze storiche.
«La vocazione mitteleuropea di Grado è indiscutibile. - prosegue il curatore Festi - Il turismo balneare e curativo si forma all'alba del 1900 con le prime strutture alberghiere frequentate dalla borghesia viennese: le Ville Bianchi, la "Pension Fortino" dei coniugi Auchentaller (frequentata da colleghi dell'artista) ma anche con residenze private, come la villa di Eugen Bauer, fratello di Adele, la "donna d'oro", musa di Gustav Klimt, che qui, sulla spiaggia dell'Impero, soggiornò per molte estati.
Un microcosmo cosmopolita che ha contribuito al successo della località che ancora oggi tramanda questa preziosa eredità culturale. La mostra su Klimt, dopo quella su Auchentaller del 2022, si inserisce in questo filone che intende ripercorrere questo stretto rapporto tra Grado e Vienna».
Klimt Printed . Gustav Klimt . Cartelle d’arte | Mappenwerke
Grado (GO) . Casa della musica
11 agosto – 27 ottobre 2024
a cura di Roberto Festi
ingresso gratuito
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[post_content] => Doppio festeggiamento a Cortina: si sono celebrati i 100 anni dalla costruzione della prima funivia di Cortina, quella del Belvedere verso Pocol, e i 50 anni dalla fondazione del Dolomiti Superski, il più importante consorzio sciistico al mondo per numero di impianti, 450, e per km di piste sciabili, 1.200.
«Questa è una giornata importante per il nostro Consorzio impianti a fune – spiega Marco Zardini, presidente di Cortina Skiworld – Siamo qui per festeggiare questi primi 100 anni dalla costruzione della prima funivia di Cortina e ancora di più un percorso che attraverso gli impianti a fune ha permesso a Cortina di diventare la località simbolo degli sport invernali e delle attività outdoor. E tutto ciò grazie alle tante persone e agli imprenditori che a Cortina negli anni hanno capito e saputo cogliere questa opportunità. Ci ritroviamo – ha proseguito Zardini - anche per festeggiare il Dolomiti Superski, che nel 1974 ha introdotto una grande e rivoluzionaria innovazione nel mondo della neve, grazie al dialogo e alla collaborazione che ha saputo costruire tra valli vicine, ma lontane, diverse per cultura e lingua, ma unite nell'idea di offrire un servizio di qualità allo sciatore, proponendo un solo skipass per sciare in libertà in allora 6 valli (dal 2000 sono 12) delle Dolomiti. Siamo particolarmente orgogliosi che proprio da Cortina partano i festeggiamenti dei primi 50 anni del Dolomiti Superski».
Nell'occasione sono stati consegnati riconoscimenti ad alcune figure di particolare rilievo nella storia del mondo dello sci a Cortina. Ad iniziare da Mirella Alverà (classe 1956), impiegata storica del Consorzio Impianti a fune di Cortina dal 1971. Poi Franco Frenner (classe 1952), tecnico di valle di Cortina che negli anni '80 e '90 ha accompagnato i primi passi e la successiva evoluzione del sistema del Superski Dolomiti con la sua competenza elettrotecnica ed elettronica. Lo sviluppo dello sci ha richiesto la creazione di nuove competenze tecniche in paese, e Franco Frenner rappresenta l’ampio mondo dei tecnici legati agli impianti a fune e alle piste da sci.
E poi ancora Gianfranco Talamini (classe 1950), Enrico Ghezze (classe 1959), Gildo Siorpaes (classe 1938) Per finire con il riconoscimento per chi ha messo a punto per primo l’idea dello skipass, Ugo Illing (1924-2013), ingegnere, che è stato direttore studi e progetti del Coni per le Olimpiadi di Cortina del 1956, progettista della funivia Lagazuoi, direttore d'esercizio di impianti a fune ed esperto di progettazione urbanistica di sistemi di aree sciistiche. Nel 1965 ha ideato e realizzato il "sistema skipass” che ha permesso l'apertura del primo ufficio di vendita al pubblico tramite la neonata associazione Impianti a fune di Cortina lanciando contestualmente l'idea di “settimana bianca”.
In occasione dei 50 anni dalla costituzione del consorzio Dolomiti Superski, il Consorzio impianti a fune di Cortina d’Ampezzo ha voluto dunque ricordare il contributo dato dall’intera comunità per lo sviluppo degli sport invernali, garantendo così la crescita turistica della valle nei 100 anni trascorsi dalla costruzione della prima funivia di Pocol nel 1924.
«L’auspicio – ha concluso Marco Zardini - è di poter continuare ad aggiungere nuovi capitoli a questa bella storia. Abbiamo di fronte a noi la grande sfida delle Olimpiadi a cui gli impiantisti daranno tutto il supporto possibile, esattamente come ha fatto chi è venuto prima di noi. Abbiamo ben chiara la nostra missione: lavorare sulla sostenibilità ambientale senza dimenticare la sostenibilità economica, perché ad oggi siamo sempre stati un sistema solido e questa solidità va preservata per il bene di tutta la comunità».
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Un pezzo importante della storia del turismo della riviera Romagnola. I Ricci Hotels di Cesenatico compiono 70 anni. Tutto è cominciato con nonno Augusto Ricci nel 1954: mentre la riviera Adriatica era ancora tutta da scoprire, ebbe l’intuizione di proporre un nuovo modello di soggiorno per accogliere vacanzieri alla ricerca di relax e spensieratezza in riva al mare. Vendette un palazzo storico a Savignano sul Rubicone e comprò a Cesenatico la pensione la Sportiva. Sono nati così i Ricci Hotels, oggi cinque strutture di cui quattro vicino al mare: gli hotel Sport, Valverde, Nettuno e Villa Mia, nonché il cascinale di campagna Podere la Fattoria di Canonica a Sant’Arcangelo di Romagna.
«Nonno Augusto andava a fare promozione in spiaggia con i turisti tedeschi, con i quali riusciva a parlare affabilmente, avendo lavorato in Germania nel primo dopoguerra e conoscendo bene la lingua – raccontano i nipoti Giuseppe e Clemente Ricci, oggi titolari della compagnia –. Lui sapeva stare tra la gente strappando sorrisi con il sorriso, e attirò a sé una bella schiera di turisti pionieri che in quegli anni di ricostruzione iniziavano a scoprire l’Adriatico. Costruiva solide relazioni umane e tanti visitatori tornavano anno dopo anno. Ancora oggi le relazioni nei Ricci Hotels hanno un profondo significato».
L'espansione
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Nel 1955 alle otto camere iniziali della Sportiva si aggiunse un altro piano, fino ad arrivare a 30 stanze tutte con bagno privato e balcone. E qualche tempo più tardi, nel 1963, nonno Augusto fu nominato cavaliere della Repubblica italiana al merito, per essere stato uno dei protagonisti del fenomeno turistico in Romagna. Era un nonno social. «I vacanzieri venivano a trovarci ogni anno nello stesso periodo e ritrovavano gli stessi amici dell’anno prima - raccontano i fratelli Ricci -. Erano gli anni della Dolce Vita e c’era voglia di stare insieme come in una grande famiglia».
Nel 1972, il testimone passò a Giancarlo e Marisa Ricci (premiati poi per i risultati raggiunti come cavaliere e ufficiale al merito della Repubblica italiana nel 1989), che ingrandirono la struttura dando origine all’hotel Sport, il primo di Cesenatico ad avere una grande piscina, con 50 camere. Idearono anche le gite fuori porta, affittando un castello sulle colline romagnole per far vivere ai turisti esperienze diverse a base di cibo e buon vino.
Alle soglie degli anni ’80, nel 1979, Giancarlo e Marisa comprarono anche l’hotel Valverde, storico albergo fronte mare, che arricchirono di servizi come il primo campo da squash all’aperto e la piscina più ampia di tutta Cesenatico. Negli anni successivi sarebbe diventato il grande complesso denominato hotel Valverde & Residenza. Anche lo Sport è stato ampliato e la vecchia pensione è diventata una moderna residenza con un totale di 100 fra camere e appartamenti. Altro fortunato acquisto l’hotel Nettuno, nel 2010, totalmente ristrutturato nello stile delle case degli Hamptons e romanticissimo.
La quarta generazione
«È stato un lungo cammino fatto di continui ampliamenti, ristrutturazioni e nuovi servizi per stare al passo coi tempi e anticipare i desideri dei clienti - dice Giancarlo Ricci, che all’età di 86 anni è ancora buon consigliere -. Ricordo sempre una nostra cara cliente ticinese, che ci ha frequentato per quasi 50 anni, che mi diceva: lei Giancarlo ha la malattia del mattone. In effetti è così, ma se si vuole stare sul mercato da protagonisti serve innovazione e le strutture vanno rinnovate continuamente. Ed è quello che ho insegnato ai miei figli».
Oggi la famiglia Ricci è pronta per affrontare una nuova grande sfida. «Abbiamo rilevato una colonia abbandonata da anni (la Santa Monica), con una spiaggia privata di 3 mila metri, per realizzare un albergo direttamente sulla spiaggia, in una grande area e con servizi innovativi: un progetto di rigenerazione urbana dopo anni di degrado e abbandono», raccontano Giuseppe e Clemente.
Intanto è stata inaugurata la nuova spiaggia privata, Ricci Beach, attrezzata con giochi in legno e palestra, nuove cabine, campo da beach volley/beach tennis, grandi spazi fra gli ombrelloni. La famiglia Ricci continua il suo viaggio contemporaneo nell’ospitalità: «Oggi, che i nostri cinque figli si stanno preparando per la quarta generazione – concludono i fratelli Ricci -, cerchiamo nelle nostre strutture di esprimere lo stesso senso di accoglienza delle origini, che fa sentire gli ospiti parte della famiglia».
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[post_content] => Sono aperte le iscrizioni per la nuova edizione del master in Five stars hotel management presso l’Hotel business school by Forte Village, nato in collaborazione con la Luiss business school. Anche la nuova edizione, in partenza nel mese di febbraio 2025, sarà caratterizzata da un percorso formativo suddiviso in una fase d'aula di cinque mesi, seguita da un periodo corrispondente di stage presso strutture alberghiere di prestigio sia italiane, sia internazionali. Le lezioni, interamente in lingua inglese, copriranno vari aspetti fondamentali per intraprendere un percorso di carriera nel settore della luxury hospitality a livello mondiale. Tra i moduli in calendario, molti dei quali prevedono il rilascio di una certificazione spendibile nel mondo del lavoro, quelli di general management, hospitality management e soft skills.
Inoltre, attività didattiche innovative come i business game in collaborazione con una prestigiosa università americana offriranno un'esperienza pratica unica nella gestione alberghiera. Gli studenti avranno anche l'opportunità di partecipare a un modulo tenuto da esperti della International butler academy, istituzione specializzata nella formazione di maggiordomi professionisti. Completano l’offerta, attività di team building come l’orienteering in outdoor, il corso sicurezza nei luoghi di lavoro e la formazione per l’utilizzo del software Oracle Opera Pms, fra i property management system più utilizzati per la gestione alberghiera.
Oltre al placement lavorativo del 100% registrato nelle precedenti edizioni, uno dei punti di forza del master è la possibilità di costruire un network professionale grazie alla partecipazione di esperti del settore come docenti. Gli studenti potranno beneficiare della formula on Campus che include vitto e alloggio presso il Forte Village e l'accesso a una vasta gamma di attività ricreative: dal tennis al bowling, al go-kart. Per accedere al processo di selezione, è necessario essere in possesso di una laurea di I livello o diploma (con esperienza pregressa in hotel), una buona conoscenza della lingua inglese e padronanza del pacchetto Microsoft Office. Per scoprire tutte le informazioni sulle selezioni, la didattica e le borse di studio disponibili, è possibile contattare la segreteria tramite email all’indirizzo info@hotelbusinesschool.com o telefonicamente ai seguenti numeri: 070 921 8097 e 338 600 1266.
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[post_content] => Il Castello di Gabiano nel Monferrato è da quattro secoli della Famiglia Durazzo, Marchesi di Gabiano, i cui discendenti per celebrare i 400 anni che la legano al castello hanno deciso di aprire le porte in un percorso storico guidato, disponibile solo su prenotazione.
A partire da sabato 27 luglio, tutti i sabati dei mesi di settembre e ottobre sarà possibile esplorare in gruppi di 20-25 visitatori le sale e gli ambienti del castello, in compagnia dello storico dell’arte Luca Mana, per scoprirne la storia, i segreti e i tesori che vi sono custoditi. Un percorso lungo mille anni che si apre anche al dialogo con l’arte contemporanea, grazie alle opere degli scultori e artisti Tunga, Lara Favaretto, Tatiana Trouvé, e Iris Epaminonda, parte della collezione del Castello.
La storia millenaria del Castello e la ricorrenza dei quattro secoli che legano i Durazzo e la Repubblica di Genova al Monferrato sono al centro del convegno 1624 – 2024 Monferrato & Genova, dagli Alerami ai Durazzo, che si terrà il prossimo 5 ottobre all’interno del Castello stesso.
Le sue mura, così come l’apparato decorativo degli interni, raccontano la trasformazione del ruolo del Castello: nato nell’ Alto Medioevo per controllare i traffici che traversavano il Po destinati al Nord Europa, ha assunto poi una funzione difensiva, diventando nel Rinascimento residenza delle dinastie dominanti il Monferrato, come i Montiglio, gli Alerami, passando poi ai Paleologo di origine bizantina ai Gonzaga e infine ai Durazzo.
I Durazzo, originari dell’Albania, raggiungono l’Italia nel Trecento, in fuga dall’occupazione ottomana. Si stanziano a Genova, dove presto si affermano come commercianti e banchieri e si avviano a diventare la seconda famiglia più importante, dopo gli Spinola. A legare a Gabiano la storia della famiglia è Agostino Durazzo, cui viene assegnato in feudo il borgo medievale nel 1624, insieme al titolo di marchese. A partire da quella data, le vicende della famiglia si intrecciano indissolubilmente con quelle del Castello di Gabiano che i figli e i nipoti di Agostino si occuperanno di riportare all’antico splendore e di impreziosire con decorazioni, affreschi, giardini, e persino un labirinto. Universalmente noti come appassionati botanici fin da subito valorizzano la locale tradizione vitivinicola, nota come eccellenza locale, di cui esistono testimonianze precedenti all’anno 1000. Nell’infernotto del Castello si conservano ancora le bottiglie ottocentesche di vino del Generalife, testimonianza del ruolo svolto dalla famiglia nella Reconquista spagnola, insieme ad altre importanti annate, dal 1946 a oggi.
A distanza di quattro secoli i discendenti dei Durazzo, i Marchesi Giacomo ed Emanuela Cattaneo Adorno e i figli continuano a prendersi cura del Castello di Gabiano, valorizzandone la storia e le bellezze custodite.
VISITE GUIDATE: A cura di Luca Mana, Direttore museo arti decorative Accorsi-Ometto di Torino
Apertura straordinaria sabato 27 luglio ore 11:00, 12:00 / 15:00, 16:00
Tutti i sabati di settembre alle ore 11:00 e alle ore 12:00.
Tutti i sabati di ottobre (salvo il 5 ottobre) alle ore 11:00 e alle ore 12:00.
La visita si svolge in due gruppi di 20-25 visitatori, alle ore 11:00 e alle ore 12:00.
La visita ha durata di un’ora e ha un costo di 30 euro a persona. Solo su prenotazione. Telefono +39 01 42 09 01 04 / cell. +39 33 46 23 87 35, Mail 400anni@castellodigabiano.com
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Per il Gruppo Stat tutto inizia 105 anni fa, nel 1919.
«Siamo ormai alla quarta generazione – spiega Paolo Pia, amministratore delegato Gruppo Stat – Tutto comincia con mio nonno che, finita la guerra, recupera alcuni camion militari ed insieme a suo fratello decide di spostarli a Casale Monferrato: è lì che comincia la storia del Gruppo. Dal trasporto merci si passa al quello passeggeri e dal 1950 si guarda a destinazioni più lontane. Si decide di avviare anche la parte turistica con un’agenzia di viaggi dedicata. Nel 1960 parte la rete di autolinee gran turismo in concessione dal ministero dei trasporto che prosegue tuttora. Dall’autotrasporto siamo arrivati a Stat Viaggi, con un ampio catalogo che comprende viaggi in Europa e nel mondo».
Paolo Pia ha preso le redini dell’azienda giovanissimo, a 20 anni, dopo la morte improvvisa del padre, 40 anni fa.
Vi porteremo ovunque: questo lo slogan del Gruppo Stat
«Siamo proiettati a crescere e a rimanere nel settore - aggiunge Pia - mantenendo la diversificazione del prodotto, trasformando ogni difficoltà in opportunità. Il trasporto è attività industriale associata ad una azienda commerciale. Le singole attività sono separate ma unite nel Gruppo STAT: abbiamo acquisito adv e aziende di trasporto e cresciamo sia acquistando aziende che grazie alle aziende stesse».
La mobilità è in trasformazione e punta sul Green
«Il nostro parco bus è molto green oltre che certificato. Le persone che viaggiano con metodo collettivo – commenta l’ad del Gruppo Stat - consentono una riduzione dell’impatto sull’ambiente. Questo è il grande punto di forza dei Viaggi in Bus: la vettura viaggia con una o 2 persone, il bus con minimo 35 persone. Per questo siamo in perfetta linea con l’obiettivo del PNRR: trasferire almeno il 10% della mobilità privata sulla mobilità collettiva. E per quanto concerne la Sicurezza, bus e treni sono indubbiamente più sicuri rispetto alla vettura singola. In tal senso la cura del Gruppo è focalizzata sia sui mezzi che sul rispetto delle normative e le ore di lavoro, grazie ad un sistema di controllo molto sofisticato».
Il futuro è un mondo che si muove e i Tour Operator sono una sorta di ambasciatori che promuovono lo scambio tra culture.
«Ogni anno Stat Viaggi lancia nuovi itinerari per stimolare l’interesse dei clienti – continua Pia - puntando sempre su un ottimo servizio e su elementi che valorizzino di volta in volta la destinazione e l’itinerario. Siamo in grado di supportare con i nostri servizi tutte le fasce di età e budget. L’Azienda porta i bimbi ed i ragazzi a scuola. Poi organizza i Viaggi di istruzione e successivamente la vacanza studio, le vacanze fine liceo con amici, fino al viaggio nozze, ma anche i viaggi con la famiglia, i tour per la terza età ed anche il business travel. Supportiamo la clientela a tutte le età, con proposte per tutte le tasche, con i nostri marchi diversi ma con lo stesso imprinting».
Il Gruppo STAT opera dal 1919.
In oltre 100 anni di attività si è trasformato in rete d’impresa nel settore del trasporto persone (turistico-locale) mediante servizi regolari e a noleggio; viaggi in genere (vacanze-business travel-turismo scolastico) mediante vendita al dettaglio e tour operator.
In continua espansione è presente con proprie strutture in Piemonte e Liguria operando sul territorio nazionale per l'Europa e per il Mondo. Impiega 190 persone, con una flotta di oltre 120 bus, 1 officina meccanica centrale, 5 depositi, 1 Tour Operator e 6 Agenzie Viaggio.
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E tutto ciò grazie alle tante persone e agli imprenditori che a Cortina negli anni hanno capito e saputo cogliere questa opportunità. Ci ritroviamo – ha proseguito Zardini - anche per festeggiare il Dolomiti Superski, che nel 1974 ha introdotto una grande e rivoluzionaria innovazione nel mondo della neve, grazie al dialogo e alla collaborazione che ha saputo costruire tra valli vicine, ma lontane, diverse per cultura e lingua, ma unite nell'idea di offrire un servizio di qualità allo sciatore, proponendo un solo skipass per sciare in libertà in allora 6 valli (dal 2000 sono 12) delle Dolomiti. Siamo particolarmente orgogliosi che proprio da Cortina partano i festeggiamenti dei primi 50 anni del Dolomiti Superski».\r\n\r\nNell'occasione sono stati consegnati riconoscimenti ad alcune figure di particolare rilievo nella storia del mondo dello sci a Cortina. Ad iniziare da Mirella Alverà (classe 1956), impiegata storica del Consorzio Impianti a fune di Cortina dal 1971. Poi Franco Frenner (classe 1952), tecnico di valle di Cortina che negli anni '80 e '90 ha accompagnato i primi passi e la successiva evoluzione del sistema del Superski Dolomiti con la sua competenza elettrotecnica ed elettronica. Lo sviluppo dello sci ha richiesto la creazione di nuove competenze tecniche in paese, e Franco Frenner rappresenta l’ampio mondo dei tecnici legati agli impianti a fune e alle piste da sci.\r\n\r\nE poi ancora Gianfranco Talamini (classe 1950), Enrico Ghezze (classe 1959), Gildo Siorpaes (classe 1938) Per finire con il riconoscimento per chi ha messo a punto per primo l’idea dello skipass, Ugo Illing (1924-2013), ingegnere, che è stato direttore studi e progetti del Coni per le Olimpiadi di Cortina del 1956, progettista della funivia Lagazuoi, direttore d'esercizio di impianti a fune ed esperto di progettazione urbanistica di sistemi di aree sciistiche. 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Erano gli anni della Dolce Vita e c’era voglia di stare insieme come in una grande famiglia».\r\n\r\nNel 1972, il testimone passò a Giancarlo e Marisa Ricci (premiati poi per i risultati raggiunti come cavaliere e ufficiale al merito della Repubblica italiana nel 1989), che ingrandirono la struttura dando origine all’hotel Sport, il primo di Cesenatico ad avere una grande piscina, con 50 camere. Idearono anche le gite fuori porta, affittando un castello sulle colline romagnole per far vivere ai turisti esperienze diverse a base di cibo e buon vino.\r\n\r\nAlle soglie degli anni ’80, nel 1979, Giancarlo e Marisa comprarono anche l’hotel Valverde, storico albergo fronte mare, che arricchirono di servizi come il primo campo da squash all’aperto e la piscina più ampia di tutta Cesenatico. Negli anni successivi sarebbe diventato il grande complesso denominato hotel Valverde & Residenza. Anche lo Sport è stato ampliato e la vecchia pensione è diventata una moderna residenza con un totale di 100 fra camere e appartamenti. Altro fortunato acquisto l’hotel Nettuno, nel 2010, totalmente ristrutturato nello stile delle case degli Hamptons e romanticissimo.\r\n\r\nLa quarta generazione\r\n\r\n«È stato un lungo cammino fatto di continui ampliamenti, ristrutturazioni e nuovi servizi per stare al passo coi tempi e anticipare i desideri dei clienti - dice Giancarlo Ricci, che all’età di 86 anni è ancora buon consigliere -. Ricordo sempre una nostra cara cliente ticinese, che ci ha frequentato per quasi 50 anni, che mi diceva: lei Giancarlo ha la malattia del mattone. In effetti è così, ma se si vuole stare sul mercato da protagonisti serve innovazione e le strutture vanno rinnovate continuamente. Ed è quello che ho insegnato ai miei figli».\r\n\r\nOggi la famiglia Ricci è pronta per affrontare una nuova grande sfida. «Abbiamo rilevato una colonia abbandonata da anni (la Santa Monica), con una spiaggia privata di 3 mila metri, per realizzare un albergo direttamente sulla spiaggia, in una grande area e con servizi innovativi: un progetto di rigenerazione urbana dopo anni di degrado e abbandono», raccontano Giuseppe e Clemente.\r\n\r\nIntanto è stata inaugurata la nuova spiaggia privata, Ricci Beach, attrezzata con giochi in legno e palestra, nuove cabine, campo da beach volley/beach tennis, grandi spazi fra gli ombrelloni. La famiglia Ricci continua il suo viaggio contemporaneo nell’ospitalità: «Oggi, che i nostri cinque figli si stanno preparando per la quarta generazione – concludono i fratelli Ricci -, cerchiamo nelle nostre strutture di esprimere lo stesso senso di accoglienza delle origini, che fa sentire gli ospiti parte della famiglia».","post_title":"I Ricci Hotels celebrano i loro primi 70 anni: una storia di Romagna","post_date":"2024-08-09T10:07:31+00:00","category":["alberghi"],"category_name":["Alberghi"],"post_tag":[]},"sort":[1723198051000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"472783","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"Sono aperte le iscrizioni per la nuova edizione del master in Five stars hotel management presso l’Hotel business school by Forte Village, nato in collaborazione con la Luiss business school. 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Le singole attività sono separate ma unite nel Gruppo STAT: abbiamo acquisito adv e aziende di trasporto e cresciamo sia acquistando aziende che grazie alle aziende stesse».\r\n\r\nLa mobilità è in trasformazione e punta sul Green\r\n\r\n«Il nostro parco bus è molto green oltre che certificato. Le persone che viaggiano con metodo collettivo – commenta l’ad del Gruppo Stat - consentono una riduzione dell’impatto sull’ambiente. Questo è il grande punto di forza dei Viaggi in Bus: la vettura viaggia con una o 2 persone, il bus con minimo 35 persone. Per questo siamo in perfetta linea con l’obiettivo del PNRR: trasferire almeno il 10% della mobilità privata sulla mobilità collettiva. E per quanto concerne la Sicurezza, bus e treni sono indubbiamente più sicuri rispetto alla vettura singola. 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