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9 ottobre 2012 13:05
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CONTATTARE: CATERINA 328 2234203.
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[post_content] => La storia come asset strategico, la montagna come infrastruttura economica. Parte da qui il nuovo capitolo del Park Hotel des Dolomites di Borca di Cadore, raccontato nel volume “Il Park Hotel des Dolomites – Centovent’anni di storia ai piedi dei giganti”, curato da Alberto Beggiolini con la prefazione di Graziano Debellini, presidente di ThH Group. Un libro che rappresenta un vero e proprio strumento di posizionamento culturale e territoriale in vista di Milano-Cortina 2026.
Sorto nel 1904 tra Pelmo e Antelao come palace hotel destinato all’aristocrazia europea, il Park Hotel è uno degli edifici più iconici del Cadore. La sua lunga traiettoria – da albergo di lusso a ospedale militare durante le guerre mondiali, poi collegio, convitto e centro di accoglienza – racconta un secolo di trasformazioni sociali ed economiche della montagna italiana. Oggi la struttura rinasce grazie a Th Group, tornando al centro di una strategia che intreccia ospitalità, identità e sviluppo locale.
Il volume
Il volume ripercorre questa metamorfosi attraverso documenti storici, testimonianze e un ampio apparato fotografico, ricordando anche gli ospiti illustri che hanno attraversato queste sale – da Guglielmo Marconi a Gabriele D’Annunzio, da Eleonora Duse a un giovane Franklin Delano Roosevelt – e il profondo legame con le comunità della Val Boite. Non manca un capitolo dedicato alle Olimpiadi invernali di Cortina 1956, primo grande momento di apertura internazionale per queste valli, oggi nuovamente al centro della scena globale.
Una centralità confermata anche dai dati. Secondo una ricerca realizzata da SocialCom, l’attenzione verso Milano-Cortina 2026 è in forte crescita sui social: negli ultimi dodici mesi si contano 655 mila conversazioni e oltre 20 milioni di interazioni, con un incremento del +133% negli ultimi sei mesi. Il sentiment globale è positivo nel 90% dei casi, trainato soprattutto da Stati Uniti e Paesi asiatici. In Italia si registrano 212 mila conversazioni e 9 milioni di interazioni, con un sentiment positivo all’84%.
Al centro del dibattito emerge con forza il tema della legacy olimpica: infrastrutture, sostenibilità, identità e impatto sui territori alpini rappresentano il cuore della conversazione. Milano-Cortina 2026 viene percepita non solo come un grande evento sportivo, ma come una leva di sviluppo per l’intero arco alpino, capace di generare visibilità, investimenti e nuove traiettorie turistiche anche per le destinazioni “minori”.
È in questo scenario che si inserisce la strategia di Th Group, uno dei principali operatori italiani dell’ospitalità leisure. Partecipato da Cassa Depositi e Prestiti e Istituto Atesino di Sviluppo, il gruppo gestisce oltre 30 strutture tra mare, montagna, lago e città d’arte attraverso il brand Th Resorts, ed è attivo anche nel tour operating con Baobab. Nato quasi cinquant’anni fa dalla gestione di un rifugio sull’Adamello, Th ha costruito nel tempo una leadership solida nel segmento montano, con 1.300 camere, un forte know-how operativo e una capacità riconosciuta di generare marginalità.
Nel 2025 il fatturato del gruppo sfiora i 300 milioni di euro, con circa 4.000 collaboratori che diventano oltre 11 mila considerando l’indotto nei periodi di alta stagione. Un modello industriale che affianca alla crescita dimensionale l’investimento sulle competenze: Th Resorts è tra i promotori della Scuola Italiana di Ospitalità, fondata insieme alla Fondazione Cdp, per formare i manager del futuro e rafforzare la qualità del sistema turistico italiano.
La rinascita del Park Hotel des Dolomites si inserisce così in una visione più ampia: la montagna non come prodotto stagionale, ma come piattaforma economica permanente, capace di coniugare ospitalità, cultura, paesaggio e comunità. Una prospettiva che guarda oltre l’appuntamento olimpico, puntando a trasformare l’attenzione globale in valore duraturo per i territori.
(Enzo Scudieri)
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[post_content] => Riaprirà al pubblico a gennaio 2026 l’ex chiesa di San Francesco di Alessandria. Si tratta di un grande lavoro di restyling che comprende il recupero del complesso e la realizzazione della nuova sede dei Musei Civici, condotto in parte con il contributo del Ministero della Cultura.
Il complesso monumentale di San Francesco occupa un intero isolato del centro cittadino ed è composto da più corpi di fabbrica aperti su quattro cortili interni, di cui l’ex chiesa di San Francesco rappresenta il nucleo più antico e di maggior pregio, risalente al 1268.
Le caratteristiche architettoniche e le testimonianze artistiche della chiesa sono ancora ben visibili nonostante la pesante trasformazione subita dal complesso nell’ottocento, prima destinato a caserma militare negli anni della campagna napoleonica - con la suddivisione della chiesa in due livelli tramite la realizzazione di un solaio poggiante su ampie volte-, e poi, per volontà di Carlo Alberto di Savoia, con la conversione ad ospedale divisionario militare nel 1833, anno in cui venne realizzato l’ampio cavedio interno.
Proprio negli ultimi anni la prosecuzione dei restauri volta a riportare in luce quanto più possibile della fabbrica medievale e a valorizzarne la struttura ha trovato uno sviluppo concreto nel progetto di riconversione dell’ex chiesa di San Francesco quale sede del nuovo museo civico cittadino. Al piano terra, il progetto prevede l’allestimento della sezione archeologica, destinata a illustrare il territorio alessandrino dalla preistoria al medioevo. Il piano primo, invece, accoglierà le collezioni della pinacoteca civica. Il complesso cantiere di recupero è stato promosso dall’amministrazione comunale nell’ambito della Programmazione Territoriale POR FESR 2014-2020 Asse VI “Sviluppo Urbano Sostenibile - Strategia Urbana Integrata denominata Alessandria Torna Al Centro”. A fianco dell’iniziativa comunale, la Soprintendenza per le province di Alessandria Asti e Cuneo ha definito il proprio contributo di intervento grazie ai fondi della programmazione ex L 23/12/2014, n.190, destinati a “Interventi di consolidamento e restauro del complesso monastico e completamento per riapertura Museo Civico”.
Le parti più significative dei diversi interventi archeologici all’interno di San Francesco (sia quelli più recenti, sia i saggi preventivi di un ventennio fa) – compatibilmente con le risorse a disposizione e con gli obiettivi di rifunzionalizzazione condivisi – saranno mantenuti a vista inserendosi nel percorso museale, allo scopo di agevolare la comprensione dell’impianto architettonico basso medievale da parte del pubblico.
La compresenza dei due cantieri – quello comunale volto al recupero e alla rifunzionalizzazione dell’edificio da un lato, e quello ministeriale per il restauro delle superfici decorate e lo scavo archeologico dell’altro – ha permesso infine, valorizzando l’acquisizione delle ulteriori tracce delle chiesa antica emerse nel corso delle lavorazioni, di coordinare gli obiettivi ed orientare gli interventi di finitura delle superfici dell’edificio nel suo complesso, scegliendo quindi di evidenziare volutamente la chiesa antica nei propri materiali costitutivi in laterizio a vista e nei decori originali, distinguendola dalle successive trasformazioni ottocentesche, allo stesso modo chiaramente riconoscibili per il diverso trattamento delle pareti e delle volte intonacate. In questo modo il visitatore che accederà al museo, una volta completato, potrà fruire non solo della visione delle collezione civiche, ma anche dell’esperienza del monumento che le accoglie, restituito nella sua identità e storia passata.
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[post_content] => Le caratteristiche strisce colorate di Condor Airlines, cifra distintiva della livrea del vettore tedesco, campeggiano su uno degli storici tram che attraversano il centro di Milano, per un'iniziativa che punta a far toccare con mano ai viaggiatori - milanesi e non - il comfort della poltrona di business class degli A330-900.
E' possibile vivere questa esperienza fino al 21 ottobre 2025, sullo storico tram 1830: il percorso, con partenza e arrivo a Piazza Castello, in giorni e orari selezionati al mattino e al pomeriggio, dura circa 45 minuti e offre ai partecipanti un viaggio immersivo nel mondo Condor. A bordo è dunque possibile provare la poltrona di business class, conoscere le novità di prodotto e di servizio pensate per rendere ogni volo un’esperienza premium, e ricevere gadget esclusivi dedicati ai partecipanti.
Le corse sono gratuite e aperte a tutti nelle giornate di sabato 18 e domenica 19 ottobre, con prenotazione obbligatoria tramite Eventbrite e accesso limitato ai posti disponibili. Si consiglia di presentarsi almeno 10 minuti prima della partenza.
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[post_content] => E c'è anche la firma: Ardian e Finint Infrastrutture hanno siglato l’accordo per l’acquisizione congiunta di Milione Spa, società controllante di Save. Come anticipato la scorsa settimana, le parti hanno confermato l’attuale management alla guida della società e il closing dell’operazione è previsto tra la fine 2025 e l’inizio 2026.
L’operazione segna l’avvio della partnership strategica tra Ardian e Finint Infrastrutture, finalizzata a supportare la crescita di Save e del Polo aeroportuale del Nord- Est, oltre che a costruire un operatore strategico per attivare nuove acquisizioni in un’ottica di crescita esterna.
Save gestisce gli aeroporti di Venezia - terzo scalo intercontinentale italiano - Verona, Treviso, Brescia e detiene una partecipazione in Charleroi (Belgio). Nel corso del 2024 complessivamente gli aeroporti hanno registrato circa 29 milioni di passeggeri: oltre 18,3 milioni di passeggeri sono transitati per i tre aeroporti veneti del Gruppo con una crescita del 3,1% rispetto all’anno precedente; Charleroi ha totalizzato nello stesso anno 10,5 milioni di passeggeri, in crescita del 12%. Il primo semestre del 2025 ha registrato, per gli aeroporti veneti, un ulteriore aumento del 5,2%.
«Questa operazione rappresenta per noi la continuità di un progetto infrastrutturale che, con visione, abbiamo costituito e perseguiamo da venticinque anni e che ha portato con successo alla creazione del Polo aeroportuale del Nord Est, oltre alla partecipazione nell’aeroporto di Charleroi - commenta Enrico Marchi, fondatore di Finanziaria Internazionale Holding e presidente del Gruppo Save -. Nel contempo, la condivisione di ulteriori obiettivi di crescita con un player di elevato standing internazionale come Ardian ci pone nella prospettiva di sviluppo e rinnovata attenzione ai territori dove operiamo e alle comunità sociali ed economiche che su essi insistono. Sono convinto che questa operazione gestita con Finint Infrastrutture Sgr, che si propone come nuovo player nello scenario nazionale ed europeo per gli investimenti in infrastrutture, si inserisca nel più ampio quadro strategico di un settore che richiama la necessità di poter contare su solidi operatori d’investimento».
Lo scorso luglio Ardian ha completato l’acquisizione di un’ulteriore 10% in Heathrow Airport, portando la quota complessiva detenuta al 32,6%. In Italia, Ardian è stata azionista indiretto degli aeroporti di Milano Linate, Milano Malpensa, Napoli, Torino e Trieste.
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[post_content] => Nairobi è una città che sorprende. Il suo nome significa Acqua Fredda nella lingua Masai. È l'unica capitale al mondo sorta a fianco di un vasto parco nazionale: la Karura Forest, seconda foresta urbana più grande al mondo (1041 ettari), dove partecipare a safari, vedere i Big Five - leone, leopardo, rinoceronte, elefante e bufalo - e molte altre specie animali. È situata a 1800m di altitudine, quindi il clima è ottimo: nel corso dell’anno non è mai troppo caldo o troppo freddo e non ci sono zanzare. Si trova sull'equatore, quindi anche la vegetazione è unica: tra i cespugli di lavanda mediterranei e i banani tropicali. Da un lato della città c’è la foresta, verde e fresca, dall’altro la savana, con un clima semi-arido. Nairobi è l’hub dell’Africa orientale: molte aziende hanno qui i loro head-office e presto apriranno nuovi uffici delle Nazioni Unite, accrescendo le opportunità di lavoro. La città offre ottimi ristoranti internazionali immersi nel verde e si trova a soli 15’ di distanza dalle verdi piantagioni di té. Dal punto di vista culturale a Nairobi si trovano il Museo Nazionale del Kenya - che raccoglie reperti della storia del paese - la suggestiva casa/museo di Karen Blixen - l’autrice danese impegnata nella preservazione della natura keniota e conosciuta per il suo libro “La mia Africa” (da cui è stato tratto il film con Meryl Streep e Robert Redford) e l’affascinante African Heritage House, un edificio tradizionale voluto dall’americano Alan Donovan. Donovan si innamorò del paese negli anni ‘70 e volle qui conservare testimonianze artistiche di tutta l’Africa. L’Heritage House è un luogo che testimonia lo scorrere della storia in Africa e il desiderio dell'uomo di dare la propria lettura artistica del mondo che lo circonda: raccoglie opere di tutti i paesi africani e di diverse epoche. Tra mobili antichi e i panorami indimenticabili del Nairobi National Park la casa può essere affittata: per eventi o per vivere un’esperienza unica (a partire da 320euro). A Nairobi è possibile scoprire l’arte tradizionale, ma c’è anche una scena artistica contemporanea emergente. È una città dinamica con una vivace vita notturna.
«Ci si può fermare in città 2 o 3 notti perché ci sono molte cose da vedere: si possono anche fare delle visite giornaliere al Lago Naivasha o all’Hell’s Gate National Park - sottolinea Alexandre Glauser, general manager del Kwetu Nairobi -.ò È una città che cresce velocemente, popolata da persone accoglienti. Il Kenya è molto ospitale». Per scoprire gli aspetti sorprendenti della città si può soggiornare al Kwetu Nairobi, parte della Curio Collection by Hilton. «È un hotel con 102 camere che ha aperto un anno e mezzo fa - spiega Glauser - Siamo affacciati sulla Karura Forest, quindi si ha la sensazione di essere fuori dal mondo anche se siamo a soli 5’ da Westland - l’innovativo e benestante quartiere centrale di Nairobi. Ancora una volta la Curio Collection si caratterizza per gli outlet con una forte personalità. Ci sono circa 106 strutture Curio by Hilton nel mondo, ciascuna completamente diversa dall’altra. Il nostro hotel è per gran parte open-air, quindi c’è un’atmosfera molto particolare. Abbiamo due ristoranti di successo: il Meko e poi l’Upepo, un signature restaurant con un rooftop-bar che guarda la foresta. L’elegante 1893 Brew Bar, che accoglie gli ospiti all’ingresso, ricorda l’anno in cui iniziò la produzione del caffè in Kenya. La forza di questo hotel è la sua posizione unica, il suo essere un elegante urban resort nel quale ci si può sentire davvero in vacanza. Abbiamo un ottimo team di lavoro con un’elevata guest satisfaction. Gli ospiti scelgono il Kwetu Nairobi sia per il leisure che per il business: disponiamo infatti di due spazi componibili per il mice che possono ospitare 40/60 persone. - conclude Glauser - I nostri clienti provengono da tanti mercati diversi. Soprattutto dagli Stati Uniti e poi da Europa - in prevalenza UK -, India, Medio Oriente e anche dall’Africa stessa per viaggi corporate». A Nairobi è anche possibile soggiornare nel funzionale ed elegante Novotel, un cityhotel che offre tutti i servizi necessari al turista e si trova a breve distanza dall'aeroporto.
«Abbiamo aperto solo da un ano e facciamo parte del gruppo Accor, che è in Kenya da molto tempo. - afferma una responsabile - Ci troviamo nel quartiere metropolitano di Westland e offriamo 47 camere, adatte a una clientela leisure, ma anche ai viaggiatori business. Abbiamo anche diverse sale conferenze per mice e incentive, la più grande delle quali può accogliere 150 persone. Al momento il nostro più grande mercato è quello asiatico, in particolare indiano e abbiamo molti europei che prenotano sulle piattaforme internazionali. Come city-hotel centrale il nostro obiettivo è quello di riempire le nostre camere, offrendo anche possibilità di occupazione ai cittadini di Nairobi, quindi con un’attenzione alla sostenibilità sociale». Per concludere un’importante informazione logistica: il traffico a Nairobi è davvero impressionante!
Chiara Ambrosioni
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[post_content] => L’anno finanziario si chiuderà al 31 dicembre a 183 milioni di euro di fatturato di gruppo - +20% sull’anno precedente – con un Ebitda pari a 9 milioni di euro, in aumento dell’80% sul 2024. Il gruppo Nicolaus si prepara ad archiviare un anno che l’amministratore delegato Giuseppe Pagliara non ha esitato a definire “straordinario”.
In occasione della presentazione del nuovo “magalogue” dedicato alla programmazione invernale di Valtur, il manager torna sul progetto che ispira la crescita e il riposizionamento del brand all’insegna di quel lifestyle che rappresenta l’impronta distintiva di tutti i resort selezionati. “Tutti cinque stelle, a gestione diretta, per garantire il controllo della qualità e dei servizi in armonia con il territorio”.
Accanto ai resort anche le ville raccolte nel brand Raro Villas: “A Cervinia proponiamo 28 chalet di charme per chi preferisce optare per questa formula di alloggio”.
E fra i progetti in divenire, quello del veliero in Turchia, che durante la prossima estate effettuerà per 12 settimane crociere fra Bodrum e la Grecia.
Sempre nuova è anche l’attenzione al segmento dell’open air: “Abbiamo già acquisito due campeggi e altri due sono in arrivo – spiega Pagliara -. Più che di glamping, parlerei di un nuovo concetto di soggiorno in sintonia con il territorio, in linea con quell’open air che sta ispirando i format proposti anche da alcuni grandi gruppi alberghieri come Marriott”.
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[post_content] => Il 2025 sarà ricordato come un anno particolarmente travagliato per il trasporto aereo italiano, dai grandi hub metropolitani agli scali regionali, nessun aeroporto è rimasto immune da una serie di eventi che hanno messo a dura prova la resilienza del sistema e la pazienza di milioni di passeggeri.
Scioperi improvvisi, blackout, guasti tecnici e problemi infrastrutturali si sono propagati da un capo all’altro dell’Europa e hanno provocato un effetto domino che ha coinvolto non solo i grandi scali come Fiumicino, Malpensa e Linate, ma anche aeroporti secondari, creando una rete di disservizi che ha toccato ogni regione italiana.
Diritto di Volo ha condotto un'analisi dettagliata degli eventi che hanno caratterizzato l'anno, mappando non solo i principali disservizi ma anche l'evoluzione delle richieste di assistenza da parte dei viaggiatori colpiti dai disagi.
Un’odissea lunga un anno
L'anno è iniziato con gennaio che ha visto scioperi del personale paralizzare Milano Linate, Malpensa e Venezia, mentre le festività appena concluse avevano già lasciato in eredità un boom di richieste di rimborso del 133% per ritardi superiori alle tre ore, cancellazioni e smarrimenti bagagli tra dicembre 2024 e gennaio 2025. Marzo ha portato con sé le conseguenze di un incendio all'aeroporto di Londra Heathrow che ha avuto ripercussioni immediate su Fiumicino e sui principali scali milanesi, generando una cascata di cancellazioni che ha coinvolto migliaia di passeggeri in transito.
Aprile è stato caratterizzato da un blackout che ha colpito Spagna, Portogallo e Francia, con effetti critici sui voli in partenza da Fiumicino, mentre a giugno il malfunzionamento del sistema radar Enav nel nord Italia ha compromesso oltre 300 voli, provocando cancellazioni e ritardi significativi negli scali di Milano, Torino, Genova e Bergamo.
L'estate ha confermato il trend negativo, con uno sciopero nazionale a luglio che ha cancellato decine di voli tra Linate e Malpensa, e agosto ha chiuso la stagione con dati allarmanti a livello europeo. Secondo il report mensile di Cirium Aviation Analytics, infatti, sono stati cancellati circa 15.788 voli previsti, pari al 2% del totale dei voli europei programmati, mentre a livello globale il numero è salito a circa 25.378 voli cancellati, con una media di 818 cancellazioni al giorno.
E i passeggeri?
È fondamentale chiarire che molti di questi eventi rientrano tra le "circostanze eccezionali", situazioni che per loro natura esulano dalla responsabilità diretta delle compagnie aeree, e per le quali non è previsto l'indennizzo forfettario tradizionale. Tuttavia, questo non significa che i passeggeri rimangano senza tutele: i regolamenti nazionali, comunitari e internazionali garantiscono diritti irrinunciabili spesso sottovalutati o ignorati.
Le compagnie aeree restano infatti obbligate a sostenere le spese di riprotezione, garantendo un volo alternativo o, in mancanza di questa possibilità, il rimborso completo del biglietto. Allo stesso tempo, tutte le spese extra connesse al disservizio, dai pasti alle sistemazioni alberghiere, dai trasporti di collegamento alle comunicazioni necessarie, devono essere anticipate o rimborsate dalla compagnia.
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[post_content] => «Nel 2024 Miami ha accolto più di 28 milioni di visitori e ha generato più di 22 miliardi dal punto di vista economico: è la stagione più significativa di sempre. - inizia così la presentazione di Jennifer Haz, direttore Europa per marketing e comunicazione di Greater Miami & Miami Beach. -Miami è una destinazione leisure e business di importanza mondiale e la missione di Gmcvb è quella di generare la domanda di viaggio migliorando la qualità della vita dei residenti.
«Sono tanti i visitatori che vengono a Miami e vogliamo che anche gli ospiti italiani tornino. L’Italia è un mercato chiave europeo per Miami: nel 2019 gli italiani sono stati 133 mila. Oggi non siamo ancora tornati ai numeri pre-pandemici e confidiamo nella crescita del vostro mercato grazie ai nuovi collegamenti aerei disponibili. Come il volo diretto di American Airlines da Roma inaugurato lo scorso giugno e il volo diretto Milano-Miami che verrà operato dalla compagnia a partire da marzo 2026. Lo stavamo aspettando da tempo e siamo convinti favorirà la crescita dei visitatori italiani. Nel 2025 l'Aeroporto Internazionale di Miami ha accolto un numero record di 55mln di passeggeri! Poi sono molto importanti le crociere: Port Miami, che continua a espandersi e a rinnovarsi, è la capitale mondiale delle crociere, perché è il punto di passaggio di tutte le navi: nell’anno è sbarcato a Miami il numero record di 8,2mln di passeggeri».
Crescono anche i numeri dell’accoglienza: nei prossimi 3 anni apriranno 60 hotel e ci sarà una forte evoluzione. Nel Miami-Dade County si trovano oltre 500 hotels con 66mila camere. A Miami Beach le camere sono 22mila. Miami è riconosciuta come una delle capitali dei boutique hotel: con oltre 100 proprietà, molte delle quali si trovano in bellissimi edifici Art Deco degli anni '20, ricchi di fascino, carattere e storia.
«Vogliamo che i turisti tornino a Miami per scoprire le nuove attrazioni e i nuovi hotel. Tra questi il Donatella: aperto a maggio e proprietà della compagnia che ha acquisito la Versace Mansion. È un hotel luxury esclusivo con 6 camere distribuite in 3 edifici; al centro c’è un ristorante per 170 persone, dove lo chef è napoletano. Stanno succedendo molte cose anche nel mondo della gastronomia. Abbiamo 15 ristoranti stellati Michelin: 14 hanno una stella, due L’Atelier de Joel Robuchon. Tanti i nomi di locali famosi. Questo settembre ha aperto l’attesissimo ristorante d’ispirazione latino-americana Amazónico.
Nel 2024 Miami è stata la 3ª destinazione più cercata su Google e il suo Hard Rock Stadium è stato il 5° stadio più cercato. È infatti significativo quello che sta accadendo nel mondo dello sport: «All’inizio del 2026 si giocherà il match Inter-Miami presso il Miami Freedom Park – il nuovissimo stadio voluto dall’inter-Miami Sports Team - poi avremo la Fifa World Cup 2026. 7 partite elettrizzanti saranno ospitate all'Hard Rock Stadium. La destinazione si è già affermata come epicentro dello sport internazionale. Dalla Coppa del Mondo per club Fifa appena iniziata agli eventi annuali come il Capital One Orange Bowl, il Miami Open, la Maratona di Miami e una serie di tornei internazionali di successo all'orizzonte, Miami continua a dimostrarsi una calamita globale per lo sport a livello mondiale. - conclude Haz - Inoltre la Formula 1 ha esteso il contratto con Miami fino al 2041! Il Crypto.com Miami Grand Prix, che si tiene ogni anno a maggio, è un’occasione da non perdere! Miami è diventata una destinazione importante per lo sport 12 mesi all’anno e vogliamo che gli appassionati lo sappiano».
(Chiara Ambrosioni)
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[post_content] => IndiGo prevede di prendere in consegna il suo primo Airbus A321Xlr entro la fine dell'anno, confermando Atene come la prima città ad essere servita dal nuovo velivolo.
Secondo quanto spiegato dalla compagnia aerea indiana, dall'inizio di gennaio 2026 decolleranno sei voli settimanali verso la capitale greca, tre dagli hub di Delhi e tre da quello di Mumbai.
L'A321Xlr sarà in flotta "entro la fine del 2025” ed è parte del più ampio ordine di 300 aeromobili effettuato da IndiGo nel 2019, che comprende anche una combinazione di A320neo e A321neo.
I velivoli saranno configurati con due classi: 12 posti in business class – denominata “IndiGo Stretch” – e 183 posti in economy.
IndiGo sarà il primo e unico operatore indiano a volare tra l'India e la Grecia: Atene sarà la quarta destinazione europea di IndiGo, dopo Manchester, Amsterdam e Londra, tutte servite con Boeing 787 in leasing.
«Il lancio di Atene come prima destinazione Xlr di IndiGo arriva in un momento in cui il mercato dell'aviazione India-Europa è in crescita, trainato dalla domanda sia business che leisure. La Grecia, con il suo ruolo crescente come hub turistico e commerciale, rappresenta un'aggiunta significativa al mercato in espansione dell'India».
Pieter Elbers, ceo del vettore, definisce la nuova rotta come un «passo strategico» nei piani di espansione internazionale della compagnia aerea.
[post_title] => IndiGo: entro fine 2025 l'ingresso in flotta del primo A321Xlr che volerà verso Atene
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Il Crypto.com Miami Grand Prix, che si tiene ogni anno a maggio, è un’occasione da non perdere! Miami è diventata una destinazione importante per lo sport 12 mesi all’anno e vogliamo che gli appassionati lo sappiano».\r\n(Chiara Ambrosioni)","post_title":"Miami, record di crescita e nuovi progetti di accoglienza, tra boutique hotels e sport","post_date":"2025-09-25T10:20:37+00:00","category":["estero"],"category_name":["Estero"],"post_tag":[]},"sort":[1758795637000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"496999","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"IndiGo prevede di prendere in consegna il suo primo Airbus A321Xlr entro la fine dell'anno, confermando Atene come la prima città ad essere servita dal nuovo velivolo.\r\n\r\nSecondo quanto spiegato dalla compagnia aerea indiana, dall'inizio di gennaio 2026 decolleranno sei voli settimanali verso la capitale greca, tre dagli hub di Delhi e tre da quello di Mumbai.\r\n\r\nL'A321Xlr sarà in flotta \"entro la fine del 2025” ed è parte del più ampio ordine di 300 aeromobili effettuato da IndiGo nel 2019, che comprende anche una combinazione di A320neo e A321neo.\r\n\r\nI velivoli saranno configurati con due classi: 12 posti in business class – denominata “IndiGo Stretch” – e 183 posti in economy.\r\n\r\nIndiGo sarà il primo e unico operatore indiano a volare tra l'India e la Grecia: Atene sarà la quarta destinazione europea di IndiGo, dopo Manchester, Amsterdam e Londra, tutte servite con Boeing 787 in leasing.\r\n\r\n«Il lancio di Atene come prima destinazione Xlr di IndiGo arriva in un momento in cui il mercato dell'aviazione India-Europa è in crescita, trainato dalla domanda sia business che leisure. 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