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15 giugno 2012 12:58
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BANCONISTA CON ESPERIENZA CERCASI PER APERTURA NUOVA AGENZIA IN PROVINCIA DI BOLOGNA.
SI RICHIEDE DISPONIBILITA’ PER ASSUNZIONE IMMEDIATA.
PER INFORMAZIONI CONTATTARE: 349 5245 924 (Dr.ssa Gagliardi)
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[post_content] => Consolidamento, crescita marcata, soprattutto sul fronte internazionale, e uno slancio sull’innovazione (AI inclusa) che è ormai divenuto cifra distintiva del volto di Aeroporti di Roma: tanti e diversi i temi messi in risalto da Ivan Bassato, chief aviation officer di Adr, che tira le somme del 2025. Un anno che ha visto Roma Fiumicino «mantenere le 5 stelle Skytrax e confermarsi per l’ottavo anno consecutivo, “Best Airport in Europe” secondo Aci».
Che 2025 è stato per Roma Fiumicino?
«Il 2025 è stato un anno di forte consolidamento e crescita per Fiumicino, che prevediamo di chiudere superando la soglia dei 50 milioni di passeggeri, confermandoci tra i principali hub europei. Dopo un 2024 da record – in cui siamo stati l’aeroporto con la crescita più elevata tra i grandi scali dell’Ue (+21% vs 2023 e +13% vs 2019) – Fiumicino ha rafforzato la propria rete, che oggi conta circa 100 vettori, 80 Paesi serviti e oltre 230 destinazioni collegate.
Il 2025 ha visto l’apertura di oltre 30 nuove rotte, di cui 13 nuove destinazioni servite direttamente – tra cui Denver, Mauritius, Minneapolis e il ritorno di Cathay Pacific su Hong Kong – oltre a 6 nuovi vettori che hanno scelto di operare da Roma.
Nei primi dieci mesi dell’anno il traffico di Fiumicino è cresciuto del 4,4% rispetto al 2024 e del +17,3% rispetto ai livelli pre-Covid, con la componente internazionale come principale motore di sviluppo. Anche il settore cargo ci sta dando grandi soddisfazioni, con Fiumicino che si sta affermando non solo come polo logistico di riferimento per il Centro Italia, ma anche come nuovo hub cargo strategico all’interno dello sviluppo multi-hub di Lufthansa Cargo.
L’innovazione è sempre più centrale nella strategia di Aeroporti di Roma…
«Certo. E si tratta di un elemento strategico fondamentale: il nostro obiettivo è trasformare gli scali in una smart city digitale, sostenibile ed efficiente. Abbiamo avviato una profonda conversione industriale, integrando l'Intelligenza Artificiale nei servizi offerti ai passeggeri e nelle operazioni. Questo ci consente di migliorare la puntualità, l'efficienza e la qualità dell'esperienza di viaggio, posizionando Fiumicino e Ciampino come riferimenti per l'innovazione aeroportuale.
Grazie a Outsight, monitoriamo in tempo reale i flussi dei passeggeri, prevenendo congestioni e ottimizzando gli spazi; inoltre, Adr ha lanciato il suo assistente conversazionale per potenziare l'interazione diretta con i nostri utenti.
Lato operations, per garantire elevata performance e puntualità, abbiamo implementato strumenti come Assaia Apron AI, che monitora il turnaround degli aeromobili con computer vision e AI, nonchè Aeroficial Intelligence, una piattaforma che traccia i movimenti degli aeromobili sulla parte terminale dello spazio aereo, su piste e vie di rullaggio. A ciò si aggiungono soluzioni per la safety, come Argos AI, che rileva automaticamente il Fod (Foreign Object Debris) tramite telecamere e deep learning, riducendo i rischi operativi, e il nuovo sistema di connessione automatica per i pontili d'imbarco».
Le principali novità di network e vettori per il 2026?
«Il 2026 si preannuncia come un anno di ulteriore espansione, sia sul lungo raggio sia sul network europeo. Tra le principali novità intercontinentali, Qantas quasi raddoppierà la capacità sulla rotta Roma–Perth, estendendo il periodo operativo e aggiungendo frequenze; nel mercato nordamericano debutterà Alaska Airlines con il nuovo volo Seattle–Roma, mentre Delta entrerà sulla stessa rotta, a conferma della crescente domanda e del ruolo di Roma come porta d’accesso transatlantica.
Ita Airways, con l’ingresso nel gruppo Lufthansa, rafforzerà ulteriormente il posizionamento di Fiumicino come hub del Sud Europa.
Novità anche sul fronte europeo: easyJet inaugurerà i collegamenti con Glasgow e Birmingham, Norwegian volerà su Billund, Lot aggiungerà Cracovia, mentre Wizz Air aprirà nuove rotte verso Podgorica e Bratislava».
Novità per i passeggeri in arrivo dai voli internazionali?
«A inizio estate sono stati rilasciati ulteriori nastri riconsegna bagagli al T3, oltre a nuove e-gates per il controllo passaporti. L'area nastri del T1, oltre ad essere stata implementata con 3 nuovi nastri riconsegna bagagli, è stata ampliata con aree disponibili ai passeggeri e agli operatori. Sempre sul T1, entro Natale 2025, saranno disponibili due nuove lounge per i passeggeri premium. Una nuova lounge sarà inoltre disponibile all'interno del Molo E nel corso del 2026. Sempre l’anno prossimo è prevista la riconfigurazione e l'ampliamento dell'area di frontiera arrivi, per poter accogliere i passeggeri in un ambiente più nuovo e più confortevole. Dal 2022 sono presenti in aeroporto alcune Pet Area sia nelle aree di transito che in quelle di arrivo e partenza».
Quali modifiche ha apportato nello scalo l’adozione dell’Entry-Exit System?
«La riorganizzazione dei flussi nell’area dei controlli passaporti rappresenta un adeguamento necessario all’entrata in vigore dell’Entry-Exit System (Ees). Dallo scorso 12 ottobre, a Roma Fiumicino l’Ees è stato attivato in via anticipata, con un ripensamento dei layout e delle modalità di gestione dei flussi per consentire l’acquisizione dei dati biometrici e documentali previsti dalla normativa, nel pieno rispetto delle disposizioni europee in materia di privacy. Abbiamo già reso operativi 71 self service kiosk Ees dei quasi 200 che Adr aveva già installato da oltre 3 anni, destinati ai passeggeri di nazionalità extra-Schengen in possesso di passaporto biometrico e con età superiore ai 12 anni, con l’obiettivo di supportare il processo di registrazione e facilitare in modo progressivo l’adattamento alla nuova procedura».
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[post_content] => La storia come asset strategico, la montagna come infrastruttura economica. Parte da qui il nuovo capitolo del Park Hotel des Dolomites di Borca di Cadore, raccontato nel volume “Il Park Hotel des Dolomites – Centovent’anni di storia ai piedi dei giganti”, curato da Alberto Beggiolini con la prefazione di Graziano Debellini, presidente di ThH Group. Un libro che rappresenta un vero e proprio strumento di posizionamento culturale e territoriale in vista di Milano-Cortina 2026.
Sorto nel 1904 tra Pelmo e Antelao come palace hotel destinato all’aristocrazia europea, il Park Hotel è uno degli edifici più iconici del Cadore. La sua lunga traiettoria – da albergo di lusso a ospedale militare durante le guerre mondiali, poi collegio, convitto e centro di accoglienza – racconta un secolo di trasformazioni sociali ed economiche della montagna italiana. Oggi la struttura rinasce grazie a Th Group, tornando al centro di una strategia che intreccia ospitalità, identità e sviluppo locale.
Il volume
Il volume ripercorre questa metamorfosi attraverso documenti storici, testimonianze e un ampio apparato fotografico, ricordando anche gli ospiti illustri che hanno attraversato queste sale – da Guglielmo Marconi a Gabriele D’Annunzio, da Eleonora Duse a un giovane Franklin Delano Roosevelt – e il profondo legame con le comunità della Val Boite. Non manca un capitolo dedicato alle Olimpiadi invernali di Cortina 1956, primo grande momento di apertura internazionale per queste valli, oggi nuovamente al centro della scena globale.
Una centralità confermata anche dai dati. Secondo una ricerca realizzata da SocialCom, l’attenzione verso Milano-Cortina 2026 è in forte crescita sui social: negli ultimi dodici mesi si contano 655 mila conversazioni e oltre 20 milioni di interazioni, con un incremento del +133% negli ultimi sei mesi. Il sentiment globale è positivo nel 90% dei casi, trainato soprattutto da Stati Uniti e Paesi asiatici. In Italia si registrano 212 mila conversazioni e 9 milioni di interazioni, con un sentiment positivo all’84%.
Al centro del dibattito emerge con forza il tema della legacy olimpica: infrastrutture, sostenibilità, identità e impatto sui territori alpini rappresentano il cuore della conversazione. Milano-Cortina 2026 viene percepita non solo come un grande evento sportivo, ma come una leva di sviluppo per l’intero arco alpino, capace di generare visibilità, investimenti e nuove traiettorie turistiche anche per le destinazioni “minori”.
È in questo scenario che si inserisce la strategia di Th Group, uno dei principali operatori italiani dell’ospitalità leisure. Partecipato da Cassa Depositi e Prestiti e Istituto Atesino di Sviluppo, il gruppo gestisce oltre 30 strutture tra mare, montagna, lago e città d’arte attraverso il brand Th Resorts, ed è attivo anche nel tour operating con Baobab. Nato quasi cinquant’anni fa dalla gestione di un rifugio sull’Adamello, Th ha costruito nel tempo una leadership solida nel segmento montano, con 1.300 camere, un forte know-how operativo e una capacità riconosciuta di generare marginalità.
Nel 2025 il fatturato del gruppo sfiora i 300 milioni di euro, con circa 4.000 collaboratori che diventano oltre 11 mila considerando l’indotto nei periodi di alta stagione. Un modello industriale che affianca alla crescita dimensionale l’investimento sulle competenze: Th Resorts è tra i promotori della Scuola Italiana di Ospitalità, fondata insieme alla Fondazione Cdp, per formare i manager del futuro e rafforzare la qualità del sistema turistico italiano.
La rinascita del Park Hotel des Dolomites si inserisce così in una visione più ampia: la montagna non come prodotto stagionale, ma come piattaforma economica permanente, capace di coniugare ospitalità, cultura, paesaggio e comunità. Una prospettiva che guarda oltre l’appuntamento olimpico, puntando a trasformare l’attenzione globale in valore duraturo per i territori.
(Enzo Scudieri)
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[post_content] => Turismo sostenibile e patrimoni dell'umanità in primo piano in occasione del terzo forum nazionale in svolgimento oggi a CastelBrando, in provincia di Treviso.
Tra i partecipanti al forum sul turismo sostenibile anche Enit, che ha illustrato l’importanza del comparto turistico per la crescita socioeconomica del Paese. In Italia, infatti, il turismo genererà un contributo al Pil pari a 237,4 miliardi di euro entro la fine del 2025, candidandosi ad avere un ruolo sempre più strategico nei prossimi anni, con una crescita stimata che porterà il valore del turismo fino a 282,6 miliardi di euro entro il prossimo decennio.
«L’intera filiera turistica genera valore sul territorio, rappresentando una leva di crescita fondamentale. I turisti scelgono l’Italia per le proprie peculiarità, per quanto abbiamo da offrire. I risultati ottenuti in questi anni mostrano come siamo in grado, come sistema Paese, di conciliare i successi economici con quelli sociali e sostenibili. Siamo orgogliosi di quanto stiamo facendo e da simili occasioni di confronto nascono i successi del futuro» ha commentato Elena Nembrini, direttore generale Enit.
I dati
Nei primi 7 mesi del 2025 l’Italia è seconda in Europa per presenze internazionali (151,8 milioni) e per il totale dei soggiorni (268,4 milioni), ma anche terza per afflusso domestico con 116,6 milioni di pernottamenti da gennaio a luglio.
L’Italia del turismo nel 2025 ad oggi fa segnare +5,7% di presenze totali nelle strutture ricettive tra gennaio e luglio 2025; +10,4% se guardiamo a quelle internazionali; quasi 25 miliardi di euro dal turismo internazionale nel solo primo semestre (+5,9%) con un saldo della bilancia turistica dei primi sei mesi di 9,2 miliardi (in crescita del +6,5%).
Nel complesso, si conta per il 2024 una spesa turistica di 122,6 miliardi di euro da parte dei turisti italiani e di 55,2 miliardi da parte di quelli stranieri mentre per il 2025 si prevede un totale di consumi stranieri pari a 60,4 miliardi di euro e di 124,6 miliardi di euro per i consumi domestici (la crescita per i consumi italiani si stima pari al +1,6% mentre arriva al +9,4% per i consumi dei turisti stranieri).
Tra le top 3 motivazioni dei viaggiatori stranieri che scelgono l’Italia, in testa la vacanza, poi i viaggi di lavoro occasionali e la visita a parenti e familiari (turismo delle radici). Ad accompagnare questi risultati, c’è un lavoro costante per conciliare i successi economici con gli aspetti di turismo sostenibile. Il turismo italiano è volano anche di questi valori, come testimoniato dai numeri: dal 2019 al 2023 è diminuita l’intensità delle emissioni di gas serra di viaggi e turismo.
Impatto poi sul mondo del lavoro e dell’occupazione in Italia: 1,34 milioni di posti di lavoro di occupazione femminile nel turismo (filiera diretta e indiretta) in crescita sul 2019 quando erano 1,28 milioni; 48,6% di occupazione femminile diretta (707 mila) sul totale contro la media Europa del 47,8%; 17,1% di occupazione ad alta retribuzione nel turismo sul totale dell'occupazione nel 2023 contro il 15,4% di media europea e riduzione della disoccupazione giovanile con 134.000 giovani impiegati direttamente in viaggi e turismo.
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[post_content] => Riaprirà al pubblico a gennaio 2026 l’ex chiesa di San Francesco di Alessandria. Si tratta di un grande lavoro di restyling che comprende il recupero del complesso e la realizzazione della nuova sede dei Musei Civici, condotto in parte con il contributo del Ministero della Cultura.
Il complesso monumentale di San Francesco occupa un intero isolato del centro cittadino ed è composto da più corpi di fabbrica aperti su quattro cortili interni, di cui l’ex chiesa di San Francesco rappresenta il nucleo più antico e di maggior pregio, risalente al 1268.
Le caratteristiche architettoniche e le testimonianze artistiche della chiesa sono ancora ben visibili nonostante la pesante trasformazione subita dal complesso nell’ottocento, prima destinato a caserma militare negli anni della campagna napoleonica - con la suddivisione della chiesa in due livelli tramite la realizzazione di un solaio poggiante su ampie volte-, e poi, per volontà di Carlo Alberto di Savoia, con la conversione ad ospedale divisionario militare nel 1833, anno in cui venne realizzato l’ampio cavedio interno.
Proprio negli ultimi anni la prosecuzione dei restauri volta a riportare in luce quanto più possibile della fabbrica medievale e a valorizzarne la struttura ha trovato uno sviluppo concreto nel progetto di riconversione dell’ex chiesa di San Francesco quale sede del nuovo museo civico cittadino. Al piano terra, il progetto prevede l’allestimento della sezione archeologica, destinata a illustrare il territorio alessandrino dalla preistoria al medioevo. Il piano primo, invece, accoglierà le collezioni della pinacoteca civica. Il complesso cantiere di recupero è stato promosso dall’amministrazione comunale nell’ambito della Programmazione Territoriale POR FESR 2014-2020 Asse VI “Sviluppo Urbano Sostenibile - Strategia Urbana Integrata denominata Alessandria Torna Al Centro”. A fianco dell’iniziativa comunale, la Soprintendenza per le province di Alessandria Asti e Cuneo ha definito il proprio contributo di intervento grazie ai fondi della programmazione ex L 23/12/2014, n.190, destinati a “Interventi di consolidamento e restauro del complesso monastico e completamento per riapertura Museo Civico”.
Le parti più significative dei diversi interventi archeologici all’interno di San Francesco (sia quelli più recenti, sia i saggi preventivi di un ventennio fa) – compatibilmente con le risorse a disposizione e con gli obiettivi di rifunzionalizzazione condivisi – saranno mantenuti a vista inserendosi nel percorso museale, allo scopo di agevolare la comprensione dell’impianto architettonico basso medievale da parte del pubblico.
La compresenza dei due cantieri – quello comunale volto al recupero e alla rifunzionalizzazione dell’edificio da un lato, e quello ministeriale per il restauro delle superfici decorate e lo scavo archeologico dell’altro – ha permesso infine, valorizzando l’acquisizione delle ulteriori tracce delle chiesa antica emerse nel corso delle lavorazioni, di coordinare gli obiettivi ed orientare gli interventi di finitura delle superfici dell’edificio nel suo complesso, scegliendo quindi di evidenziare volutamente la chiesa antica nei propri materiali costitutivi in laterizio a vista e nei decori originali, distinguendola dalle successive trasformazioni ottocentesche, allo stesso modo chiaramente riconoscibili per il diverso trattamento delle pareti e delle volte intonacate. In questo modo il visitatore che accederà al museo, una volta completato, potrà fruire non solo della visione delle collezione civiche, ma anche dell’esperienza del monumento che le accoglie, restituito nella sua identità e storia passata.
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[post_content] => Rimarrà chiuso anche oggi, per tutta la giornata, il Louvre di Parigi. E' il secondo giorno di chiusura dopo che ieri, in mattinata, il celeberrimo museo francese ha subito un clamoroso furto: «A seguito del furto avvenuto ieri, il museo è spiacente di comunicare che oggi rimarrà chiuso al pubblico. I visitatori che hanno già prenotato i biglietti saranno rimborsati automaticamente» si legge sulla homepage dell'istituzione museale francese.
Fonti stampa riferiscono della sottrazione di nove pezzi della collezione di gioielli appartenuta a Napoleone. Si tratterebbe di opere custodite ed esposte nelle vetrine denominate Napoléon e Souverains Français, entrambe situate nella Gallerie di Apollo. Un ulteriore pezzo, ovvero la corona dell’imperatrice Eugenia, seppur danneggiato, è stato ritrovato negli spazi esterni del museo, con ogni probabilità perso nel corso della fuga.
Nel corso della sua storia, iniziata con l'apertura nel 1793, il Musée du Louvre è stato teatro di analoghi episodi, il più famoso dei quali è sicuramente quello che, nell'agosto 1911, ha visto la sottrazione della Gioconda di Leonardo da Vinci.
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[post_content] => Il 2025 sarà ricordato come un anno particolarmente travagliato per il trasporto aereo italiano, dai grandi hub metropolitani agli scali regionali, nessun aeroporto è rimasto immune da una serie di eventi che hanno messo a dura prova la resilienza del sistema e la pazienza di milioni di passeggeri.
Scioperi improvvisi, blackout, guasti tecnici e problemi infrastrutturali si sono propagati da un capo all’altro dell’Europa e hanno provocato un effetto domino che ha coinvolto non solo i grandi scali come Fiumicino, Malpensa e Linate, ma anche aeroporti secondari, creando una rete di disservizi che ha toccato ogni regione italiana.
Diritto di Volo ha condotto un'analisi dettagliata degli eventi che hanno caratterizzato l'anno, mappando non solo i principali disservizi ma anche l'evoluzione delle richieste di assistenza da parte dei viaggiatori colpiti dai disagi.
Un’odissea lunga un anno
L'anno è iniziato con gennaio che ha visto scioperi del personale paralizzare Milano Linate, Malpensa e Venezia, mentre le festività appena concluse avevano già lasciato in eredità un boom di richieste di rimborso del 133% per ritardi superiori alle tre ore, cancellazioni e smarrimenti bagagli tra dicembre 2024 e gennaio 2025. Marzo ha portato con sé le conseguenze di un incendio all'aeroporto di Londra Heathrow che ha avuto ripercussioni immediate su Fiumicino e sui principali scali milanesi, generando una cascata di cancellazioni che ha coinvolto migliaia di passeggeri in transito.
Aprile è stato caratterizzato da un blackout che ha colpito Spagna, Portogallo e Francia, con effetti critici sui voli in partenza da Fiumicino, mentre a giugno il malfunzionamento del sistema radar Enav nel nord Italia ha compromesso oltre 300 voli, provocando cancellazioni e ritardi significativi negli scali di Milano, Torino, Genova e Bergamo.
L'estate ha confermato il trend negativo, con uno sciopero nazionale a luglio che ha cancellato decine di voli tra Linate e Malpensa, e agosto ha chiuso la stagione con dati allarmanti a livello europeo. Secondo il report mensile di Cirium Aviation Analytics, infatti, sono stati cancellati circa 15.788 voli previsti, pari al 2% del totale dei voli europei programmati, mentre a livello globale il numero è salito a circa 25.378 voli cancellati, con una media di 818 cancellazioni al giorno.
E i passeggeri?
È fondamentale chiarire che molti di questi eventi rientrano tra le "circostanze eccezionali", situazioni che per loro natura esulano dalla responsabilità diretta delle compagnie aeree, e per le quali non è previsto l'indennizzo forfettario tradizionale. Tuttavia, questo non significa che i passeggeri rimangano senza tutele: i regolamenti nazionali, comunitari e internazionali garantiscono diritti irrinunciabili spesso sottovalutati o ignorati.
Le compagnie aeree restano infatti obbligate a sostenere le spese di riprotezione, garantendo un volo alternativo o, in mancanza di questa possibilità, il rimborso completo del biglietto. Allo stesso tempo, tutte le spese extra connesse al disservizio, dai pasti alle sistemazioni alberghiere, dai trasporti di collegamento alle comunicazioni necessarie, devono essere anticipate o rimborsate dalla compagnia.
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[post_content] => Segno meno per gli arrivi internazionali negli Stati Uniti: gli ultimi dati provenienti dalla US Travel Association, il numero di visitatori scenderà dai 72,4 milioni del 2024 a 67,9 milioni nel 2025, con un calo del 6,2%; si tratta della prima flessione dopo quella indotta dalla pandemia, nel 2020.
Secondo le stime rimangono invece stabili i viaggi interni con una spesa prevista di 1,2 trilioni di dollari da parte dei viaggiatori statunitensi.
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"Mentre i viaggi interni rimangono stabili, il continuo calo dei visitatori internazionali minaccia miliardi di dollari di spesa e migliaia di posti di lavoro. Il prossimo decennio può essere caratterizzato da una crescita straordinaria, ma solo se agiamo con decisione. Sistemi obsoleti, tempi di attesa eccessivi per i visti e nuovi deterrenti al viaggio stanno spingendo i visitatori globali altrove. Gli Stati Uniti devono assumere un ruolo di leadership modernizzando le infrastrutture di viaggio, snellendo le procedure di ingresso e inviando un messaggio chiaro: l'America è aperta agli affari".
L'associazione avverte che senza un intervento immediato per modernizzare le infrastrutture e migliorare i sistemi di ingresso internazionali, gli Stati Uniti rischiano di perdere il loro vantaggio competitivo. Sebbene si preveda una ripresa degli arrivi internazionali nel 2026, trainata da grandi eventi come la Coppa del Mondo Fifa e il bicentenario degli Stati Uniti, il calo previsto nel 2025 rappresenta un punto di svolta critico.
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[post_content] => Vola con il segno più il traffico passeggeri dell'aeroporto di Genova, che nei primi nove mesi del 2025 sono saliti a 1.218.780, per una crescita del +17,8% sul 2024; 13.548 i movimenti volo (+6,9% sul 2024). Risultati che rendono ancora più vicino il superamento degli 1,5 milioni di passeggeri movimentati raggiunto nel 2019, record storico per il Colombo.
Nel dettaglio del trimestre appena trascorso, i mesi di luglio, agosto e settembre hanno contribuito al risultato con, rispettivamente: luglio: 169.211 passeggeri (+17,7% sul 2024) e 2.094 movimenti volo (+4,6% sul 2024); agosto: 169.794 passeggeri (+20,8% sul 2024) e 1.793 movimenti volo (+5,4% sul 2024) e settembre: 157.075 passeggeri (+14,6% sul 2024) e 1.733 movimenti volo (+6% sul 2024).
Per quanto riguarda la tipologia di traffico, il contributo maggiore è arrivato dal traffico internazionale che, nel periodo gennaio – settembre 2025, ha registrato un incremento del +43,5% con un picco del +51% nel mese di agosto (oltre 94mila pax).
«I primi nove mesi dell’anno sono stati particolarmente soddisfacenti e si inseriscono in un trend molto positivo che, nel primo semestre dell’anno, ha portato l’aeroporto di Genova a essere considerato dall’Airports Council International Europe, la sezione europea dell’associazione professionale mondiale di operatori aeroportuali, il sesto in Europa e il secondo in Italia per tasso di crescita tra gli scali di media grandezza», ha dichiarato Enrico Musso, presidente Aeroporto di Genova -. Il consistente incremento del traffico passeggeri sottolinea la bontà del lavoro della società di gestione e di tutti i colleghi impegnati quotidianamente nelle attività del nostro aeroporto. Il piano industriale approvato dagli azionisti nel settembre 2024 sta proseguendo come da cronoprogramma e, anzi, stiamo anticipando il raggiungimento degli obiettivi di traffico originariamente fissati per il 2026. Risultati possibili anche grazie all’apertura della nuova ala est avvenuta lo scorso marzo».
«Il ruolo dell’aeroporto di Genova nella geografia aeroportuale del Paese sta crescendo così come il suo contributo nel rendere la Liguria sempre più attrattiva per i turisti internazionali e nazionali - ha dichiarato Francesco D’Amico, direttore generale -. Stiamo lavorando intensamente per far sì che il nostro scalo sia sempre più un punto di riferimento di qualità per tutti i viaggiatori che scelgono la Liguria come destinazione di vacanza o giungono sul territorio per lavoro. Senza dimenticare tutti coloro che, invece, desiderano partire per visitare altre destinazioni in Italia e all’estero, con l’obiettivo di offrire loro una rete di collegamenti sempre più ampia e di valore».
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(Chiara Ambrosioni)
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