16 luglio 2020 09:59
Il presidente e a.d. di Tip, Giovanni Tamburi
Nella consueta lettera agli azionisti, Giovanni Tamburi, azionista al 70% di Alpitour con la sua controllata Tip, non le manda certo a dire alla classe politica che non ha mosso un dito per il turismo organ izzato, neanche in un momento emergenziale come quello che stiamo attravewrsando.
«La società del gruppo con la situazione più problematica è Alpitour – scrive Tamburi -. Come noto infatti il turismo è stato uno dei settori più colpiti dalla crisi ma, incredibilmente, l’Italia sta facendo pochissimo per sostenerlo. Un vero scandalo, ma da sempre il settore non è mai riuscito a farsi ascoltare, a livello di sistema, come avrebbe meritato, per cui una parte della colpa è anche degli operatori che, frammentati e spesso anche distratti da priorità di “bassa bottega”, non riescono ad incidere».
Questo è l’incipit, e non si può non condividere. Vediamo il seguito.
«Dall’altra anche il governo evidentemente preferisce rincorrere improbabili soluzioni “fair” su dossier come Alitalia, Ilva o anche su Whirlpool, piuttosto che affrontare seriamente un settore che ha dato e darà comunque introiti, indotti e ritorni rilevantissimi per tanti. In questo imbarazzante grigiore Alpitour aveva comunque avuto dei primi mesi buoni, durante il periodo del lockdown è comunque riuscita a fare moltissimi voli umanitari, ha una struttura finanziaria forte per cui non ha, oggi, rischi di continuità aziendale».
Insomma Alpitour forte dei suoi conti e della sua posizione nel mercato è ancora ben messa, nonostante il Covid.
«Rara avis in un settore in cui alcuni operatori non hanno chiuso i bilanci 2019, altri non pagano gli stipendi da mesi o sono in crisi strutturale. Il top management e tutto il team Alpitour ha invece reagito benissimo, ha tagliato pesantemente costi di ogni tipo, ma non ha limitato gli investimenti strategici – digitalizzazione in primis – e la società è, oggi, in buone condizioni per ripartire. Anche se avrà un anno con forti perdite. I negoziati con le banche per l’ottenimento di finanza garantita da Sace proseguono, non senza difficoltà, ma confidiamo di essere arrivati alla fine. Per contro le vendite post lockdown si stanno rivelando promettenti, da varie settimane la progressione delle prenotazioni è interessante e l’effetto della forte leadership e penetrazione a livello nazionale si percepisce con grande chiarezza».
Insomma un messaggio tendenzialmente positivo e di incoraggiamento per Alpitour, e una stroncatura insindacabile sull’operato della politica.
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[post_content] => Ryanair e la Sicilia. Siamo alle solite. In un pezzo su Repubblica, l'ad Eddie Wilson di Ryanair riprende a fare pressioni sulle istituzioni regionali e avverte il governatore Schifani: "Ci tagli le tasse o voleremo altrove".
«La Regione Sicilia ha speso 39 milioni di euro per una campagna di sconti fallimentare. Con questa politica sposteremo i nostri aerei in Calabria». La frase la scomponiamo in due punti. Non è Wilson che deve giudicare l'operato di un'istituzione italiana. Sono i cittadini che lo possono fare. Wilson rispetto a questa situazione non è nessuno.
Avvertimenti
Secondo: questa pratica di diffidare, o come dicono quelli di Ryanair di avvertire, la regione di spostare i voli da altre parti è un giochetto che serve a fare una pressione ingiustificata sul governo della Sicilia, cosa che peraltro è già successo.
Direi che forse ne abbiamo abbastanza della tracotanza dei manager della compagnia irlandese che essendo la prima compagnia aerea europea fa valere la sua forza in ogni momento. La cosa non ci piace per niente. Le trattative si fanno da pari a pari, non da superior a inferior. Che poi Ryanair sia superiore alla regione Sicilia, qualcuno me lo deve dimostrare.
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[post_content] => Il tema del sovraffollamento turistico è stato al centro del convegno “Crociere, le risposte all’overtourism” organizzato da Clia (Cruise Lines International Association) presso la sede della Stampa Estera a Roma. Esperti, rappresentanti del settore crocieristico e istituzioni si sono confrontati sulle sfide e sulle possibili soluzioni per una gestione sostenibile dei flussi turistici.
I dati
I risultati dello studio “The State of Tourism and Hospitality 2024”, presentati durante l’evento, evidenziano come il 2024 rappresenti un anno di ripresa e riallineamento ai numeri del 2019, con una previsione di 1,5 miliardi di turisti globali e un totale di 8.600 miliardi di dollari spesi nel settore. Di questi, circa 30 milioni saranno crocieristi, con il comparto crocieristico che incide per un 2% sui volumi turistici mondiali.
Tuttavia, lo studio ha messo in luce un’importante criticità: l'80% dei flussi si concentra sul 10% dei siti turistici più iconici, creando sfide significative per la gestione sostenibile del turismo.
Overtourism: un "non problema"
Daniela Santanché, ministro del turismo, ha voluto sottolineare l’importanza di gestire con attenzione i flussi turistici affinché l'Italia possa emergere come destinazione di qualità, capace di offrire esperienze sostenibili e ben organizzate. «Le crociere rappresentano un turismo molto importante per il nostro Paese, basti pensare che in Italia abbiamo 9 porti su 20 del Mediterraneo – ha dichiarato –. Non sono contraria alle crociere, ma dobbiamo lavorare insieme per trovare il modo migliore di regolamentare i flussi turistici, per evitare che vengano percepiti come una minaccia dalle comunità locali».
Santanché ha spiegato anche che il problema non è l’overtourism in sé, ma piuttosto la mancanza di una pianificazione adeguata. «La domanda che mi faccio è se stiamo facendo il meglio per le nostre destinazioni. Dobbiamo confrontarci per trovare soluzioni condivise, coinvolgendo le comunità locali, affinché si percepisca il turismo come un’opportunità e non come un problema».
Dello stesso avviso anche gli altri interventi, volti a presentare lo sviluppo del settore crocieristico come una potenziale soluzione al problema dell'overtourism, piuttosto che come parte della problematica. Grazie a delle caratteristiche intrinseche del settore, come la capacità di programmare con anni di anticipo, le crociere potrebbero sostenere una politica di ridistribuzione dei flussi.
Le soluzioni
Francesco Galietti, direttore di Clia Italia, ha fatto riferimento ad alcune case history virtuose: «Pensiamo ad esempio a Dubrovnik e alle Baleari. Qui le compagnie crocieristiche hanno firmato accordi con le istituzioni per scaglionare gli arrivi durante la settimana e alleviare la pressione sui centri urbani».
Leonardo Massa, vicepresidente della divisione crociere del gruppo Msc, ha ribadito il ruolo rilevante dell’industria crocieristica nella politica di gestione dei flussi di una destinazione: «Siamo in grado di pianificare con 2-3 anni di anticipo gli itinerari delle nostre navi e persino stimare la nazionalità dei passeggeri che ospiteremo a bordo - aggiunge - fornendo così alle destinazioni dati utili per prepararsi all’afflusso di visitatori». Inoltre, il vicepresidente ha sottolineato come il settore crocieristico sia stato capace di destagionalizzare il prodotto, altro tema chiave nella lotta all'overtourism: «Fino a vent’anni fa, nel Mediterraneo non si facevano crociere d’inverno, oggi siamo presenti tutto l’anno, distribuendo i flussi in maniera più equilibrata».
Infrastrutture e innovazione
Alessandro Carollo, associate vice president di Royal Caribbean Group, ha evidenziato invece la necessità di migliorare le infrastrutture portuali italiane per accogliere al meglio le navi di nuova generazione. «In Italia ci sono ancora pochi porti pronti a collegare le navi alle reti elettriche a terra - spiega -. Dopo il 2035, Royal Caribbean prevede di avere la prima nave a emissioni zero, ma per raggiungere questo obiettivo è fondamentale che le infrastrutture portuali siano adeguate e in grado di supportare nuovi carburanti a zero emissioni di CO2».
Sul capitolo innovazione, Massa ha ricordato che «le navi sono vere e proprie città galleggianti, laboratori di innovazione che implementano tecnologie avanzate per l’efficientamento energetico, il riciclo delle acque reflue e la gestione avanzata dei rifiuti». Ha concluso sottolineando che il 60% dei clienti che visitano una destinazione tramite una crociera torna successivamente per soggiorni più lunghi: «Siamo un formidabile strumento di promozione delle destinazioni, se il territorio si dimostra capace di sfruttare questa opportunità, considerando anche che il cliente delle crociere non può essere considerato basso spendente».
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[post_content] => Si è concluso lo scorso fine settimana con grande successo il primo congresso dell'Associazione Italiana dei Destination Manager (Assidema), tenutosi presso l’hub culturale Memoria Futura, sede della Dmo Sistema Monferrato, proprio in occasione della Giornata mondiale del turismo del 27 settembre. L'evento ha visto la partecipazione di oltre 50 destination manager provenienti da 15 regioni italiane, confermando l'importanza crescente di questa figura professionale nel panorama turistico nazionale.
Durante la prima giornata, che ha sviluppato il tema del congresso “Economia della relazioni”, i destination manager presenti hanno avuto l’opportunità di presentarsi e confrontarsi sulle loro esperienze, arricchendo il dibattito con idee e prospettive differenti. Uno dei momenti centrali è stato la presentazione dei risultati preliminari di una ricerca condotta dal Comitato Scientifico di Assidema, guidato dalla Prof.ssa Luna Leoni, che ha coinvolto un terzo dei destination manager italiani. I dati emersi hanno evidenziato come le competenze tecniche siano considerate fondamentali per il successo del ruolo, con particolare riferimento alla gestione delle relazioni tra stakeholder pubblici e privati. Nonostante non vi siano differenze significative nelle competenze richieste in base alla destinazione, la conoscenza diretta del territorio è stata identificata come un elemento cruciale per personalizzare le strategie di promozione e gestione turistica.
La giornata si è conclusa con un coinvolgente talk show sul ruolo del destination manager, a cui hanno partecipato Claudio Dell’Accio, presidente di Assidema, la vice presidente Flavia Coccia, insieme ai destination manager Giancarlo Dell’Orco e Andrea Cerrato. Durante il dibattito, si è sottolineato come il ruolo del destination manager non sia definito dal luogo o dall’ente in cui opera, ma dalle competenze che è in grado di mettere in campo. A chiudere l’incontro è stato l'intervento dal pubblico di Josep Ejarque, uno dei più noti destination manager europei, che ha stimolato l’associazione a definire con maggiore precisione i confini e le competenze necessarie per potersi identificare come destination manager.
Il giorno successivo si è tenuta l’assemblea conclusiva del congresso, durante la quale è stato firmato il manifesto dei Destination Manager "Vision 2030", documento che traccia le linee guida per il futuro della professione in Italia. Il manifesto pone l'accento sulle competenze chiave che deve avere il Destination Manager e i compiti fondamentali che deve portare a compimento
Queste le sette competenze chiave del Destination Manager: Destination Planning: pianificazione strategica delle destinazioni turistiche. Destination Management: gestione coordinata degli elementi che compongono una destinazione. Destination Marketing: creazione di strategie di marketing per attrarre visitatori. Destination ICT: utilizzo di dati e tecnologie per prendere decisioni informate e gestire la destinazione. Destination Fund Raising: capacità di raccogliere risorse pubbliche e private per lo sviluppo della destinazione. Destination Sustainability: Intervenire sul territorio con raggiungimento di obiettivi di sostenibilità ( ambientale /economica/ sociale ) Revenue Management: ottimizzazione dei ricavi attraverso lo studio dei comportamenti di mercato e tendenze di acquisto.
Sull’ultimo punto, sempre molto dibattuto quando si tratta degli obiettivi di una DMO è intervenuto Franco Grasso, decano dei revenue manager italiani: «Ritengo che la cultura del revenue management sia necessaria affinché le strutture di un territorio possano esprimere il massimo delle loro potenzialità. Inoltre poiché il revenue funziona di più nel momento in cui sono molti a farlo penso che un approccio di questo tipo possa davvero spingere lo sviluppo di una destinazione turistica. Io finché posso darà il mio contributo e farò il tifo per Assidema».
Mentre i 6 compiti fondamentali del DM sono stati definiti come Analisi del sistema turistico: capacità di analizzare dati e tendenze del settore turistico. Co-design con la comunità locale: coinvolgimento della popolazione locale nella pianificazione strategica. Gestione delle relazioni pubblico-privato: facilitazione della collaborazione tra stakeholder pubblici e privati. Sviluppo dell’offerta turistica: creazione e miglioramento di prodotti turistici in base alle esigenze del mercato. Pianificazione delle strategie di marketing: definizione di strategie comunicative efficaci.
Attivare concrete politiche di sostenibilità: promuovere azioni misurabili che portino un impatto positivo sul territorio Commercializzazione: selezione dei canali di distribuzione adeguati per promuovere l'offerta turistica
Al termine dell’assemblea il presidente Claudio Dell’Accio ha commentato: «Siamo estremamente soddisfatti del risultato ottenuto durante la nostra prima assemblea con oltre 50 professionisti che si sono riuniti per confrontarsi e tracciare insieme il futuro del destination management in Italia. Questo evento ha confermato la rilevanza e la necessità di riconoscere formalmente questa professione, che richiede competenze specifiche e strategiche per valorizzare le nostre destinazioni. Tuttavia, è preoccupante vedere come, nel nostro Paese, chiunque possa autodefinirsi destination manager, anche chi si occupa semplicemente di organizzare piccoli eventi privati. Essere un destination manager non significa pianificare feste, ma sviluppare e gestire strategie complesse che influenzano la competitività di un territorio. È ora che il nostro settore faccia chiarezza e tuteli la vera professionalità di chi opera per il bene delle destinazioni, definendo criteri chiari su chi può legittimamente usare questo titolo»
Per Assidema il prossimo appuntamento è al Ttg Travel Experience di Rimini dove sarà protagonista del convegno: “Veritas behind the scene. Metriche e trend per il destination management efficace. Il parere di Assidema”, giovedì 10 ottobre alle 12:10 presso la Global Village Arena (Pad. A2).
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[post_content] => Un’autentica casa in stile locale, costruita seguendo la tradizione e realizzata con materiali naturali raccolti sull’isola. Il gruppo maldiviano Sun Siyam ha inaugurato una nuova attrattiva al Vilu Reef: l’abitazione si trova direttamente fronte mare e si chiama Athireege, che in lingua dhivehi significa casa sulla spiaggia. Il nome era altresì storicamente riservato alle case della famiglia reale delle Maldive.
L'Athireege al Vilu Reef mostra la vita quotidiana maldiviana nei vari spazi, che comprendono una zona dove si cucina con i metodi tramandati di generazione in generazione. Qui gli ospiti possono anche provare una colazione o una cena tradizionale con ricette locali. Chi vuole, può pure cimentarsi in giochi tipici, come quello del popolare Ohvalhu Gondi, che si pratica su una tavoletta in legno con otto buche da riempire con conchiglie e sassolini. Ma l'Athireege non è l’unica esperienza maldiviana autentica che gli ospiti possono fare al Sun Siyam Vilu Reef: qui si organizzano infatti anche lezioni di danza Boduberu e corsi di cucina maldiviana. Il Boduberu è sia il grande tamburo, sia la danza che si balla al ritmo ipnotico e coinvolgente delle percussioni.
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Global Blue e Regione Lombardia annunciano di avere siglato un Protocollo d’intesa volto a condividere e comunicare i dati sul Tax free shopping in Lombardia, incentivare il turismo dello shopping e promuovere la regione verso i turisti internazionali.
Secondo i dati di Global Blue, infatti, la Lombardia è per distacco la regione italiana dove si spende di più in Tax Free Shopping, contribuendo per il 40% dei volumi nazionali, seguita da Lazio (21%) e Toscana (18%). Si tratta di una Regione che nel primo semestre del 2024 ha registrato una crescita della spesa Tax Free rispetto all’anno precedente (+17%), con un mix di nazionalità per contribuzione composto in prevalenza da americani e cinesi (14% ciascuna), seguiti dagli arabi (12%).
Barbara Mazzali, assessore al turismo, marketing territoriale e moda di regione Lombardia, dichiara: «L’analisi dei dati per orientare le nostre politiche e, soprattutto, le campagne di promozione turistica di Regione Lombardia, è ormai diventata una modalità di lavoro consolidata. La collaborazione con Global Blue ci permetterà di avere una visione particolareggiata sul turismo internazionale, e sulle ricadute economiche generate nel nostro territorio dalla presenza di turisti internazionali. Il nostro nuovo Osservatorio regionale del turismo e dell’Attrattività avrà a disposizione informazioni importanti, che ci permetteranno di sviluppare analisi sempre più approfondite sui trend di evoluzione dei flussi turistici».
L’intesa appena firmata è definita da un piano condiviso che si estende per un anno, con la possibilità di essere ulteriormente rinnovata. Valorizzando le rispettive competenze, l’accordo prevede diverse iniziative. In particolare, Global Blue si impegna a fornire trimestralmente un report aggiornato sui trend del Tax Free Shopping in regione, con focus specifico sulle aree esterne a quelle del Capoluogo. Inoltre, realizzerà analisi ad hoc in occasione di eventi rilevanti e metterà a disposizione di Regione Lombardia la sua VIP Lounge di Milano - situata nel cuore del Quadrilatero della Moda - per la diffusione del magazine 'Lombardia Style' e di altro materiale promozionale rivolto ai turisti internazionali.
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Gualtieri e il linguaggio di moda. Le date, le cifre sul turismo romano sono di solito spesso confusive. Questa volta invece il sindaco ha voluto fare chiarezza.
«Stiamo chiudendo Il 2024 con 50 milioni di arrivi Abbiamo un mismatch, perché passare a un turismo di qualità significa passare dal lavoretto in nero all'alta formazione di grande qualità con le retribuzioni e i contratti giusti».
Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri in occasione della firma del protocollo d'intesa per la formazione professionale tra la Città Metropolitana di Roma Capitale e la Fondazione Bulgari.
Parole
Naturalmente sentire il sindaco di Roma usare la parola mismatch, fa venire un leggero conato. In altre parole il mismatch è la condizione di disequilibrio tra domanda e offerta. Che detta così, specialmente per coloro che devono usufruire della comunicazione, cioè i lettori, e non solo i tecnici, ci sembra più chiara.
Forse la difficoltà della politica a fare politica deriva da questa corsa verso la dimenticanza del linguaggio chiaro. Serve eliminare gli inestetismi del marketing e delle scienze economiche che servono solo a rendere complesse le situazioni e le frasi semplici.
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Bisognerà aspettare ancora un po' per l'insediamento ufficiale che sarà approvata da Cdp. Quindi il cambio, che in pratica è già previsto sulla carta, avrà il suo atto formale fra un po' di tempo.
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Gattinoni Business Travel, divisione del Gruppo Gattinoni, annuncia l'apertura di una nuova sede a Milano, in via Fara 35. Questo traguardo rappresenta un passo strategico per sostenere la crescita della Business Unit.
Oltre alla nuova sede di Milano, la divisione Business Travel ha a disposizione altri 6 Business Travel Center situati a Monza, Bologna, Torino, Roma, Treviso e Parma con oltre 120 consulenti specializzati.
La nuova sede, pensata per ospitare il team milanese in forte espansione, conta attualmente 45 professionisti, a dimostrazione del continuo sviluppo della Business Unit. Lo spazio è stato appositamente progettato per accogliere sia le funzioni commerciali e di account management, sia le operazioni operative, garantendo un ambiente dinamico e funzionale per tutte le risorse coinvolte.
“Questa nuova sede a Milano è solo l’inizio di una fase di forte crescita e innovazione. Siamo determinati a ridefinire gli standard del settore del Business Travel, mettendo al centro i bisogni dei nostri clienti e un impegno concreto verso la sostenibilità e la tecnologia. Il nostro principale obiettivo per il 2025 sarà quello di lavorare per guidare il cambiamento e fornire soluzioni di viaggio che non solo facilitino le trasferte aziendali, ma le rendano più efficienti, sicure e responsabili”, spiega Piergiulio Donzelli, amministratore delegato di Gattinoni Business Travel.
Presenza rafforzata su Milano
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Con questa nuova apertura, Gattinoni Business Travel rafforza la sua presenza a Milano, città che riveste un ruolo chiave nell’economia globale e nel panorama dei viaggi d’affari. La scelta di ubicare la sede in un quartiere nevralgico, denso di collegamenti, sottolinea l’impegno dell’azienda a soddisfare clienti in un contesto sempre più competitivo e con esigenze specifiche.
Guardando al futuro, Gattinoni Business Travel ha tracciato un’ambiziosa roadmap di crescita e innovazione per il 2025, con tre aree principali di sviluppo: Investimenti in tecnologia. Il Gruppo sta accelerando la trasformazione digitale dei propri servizi, con l’implementazione di soluzioni avanzate per migliorare l'efficienza operativa e soddisfare al meglio le esigenze dei clienti; questa evoluzione coinvolge anche tutte le dinamiche del Business Travel.
Sostenibilità e viaggi responsabili. Consapevole dell'impatto ambientale dei viaggi d'affari, Gattinoni Business Travel mira a integrare sempre più pratiche sostenibili nelle proprie soluzioni, promuovendo viaggi a basso impatto ambientale e offrendo servizi di compensazione delle emissioni di CO2.
Innovazione nei servizi di consulenza. Gattinoni sta investendo in servizi di consulenza avanzata per supportare le aziende nell'ottimizzazione delle politiche di viaggio, nella riduzione dei costi e nella protezione dei dipendenti durante le trasferte.
Il contesto del Business Travel in Europa ha visto nel 2023 il forte rimbalzo post pandemia e nel 2024 una fisiologica contrazione, sia in Paesi che hanno avuto contraccolpi economici come la Germania, sia altrove. Ciononostante, Gattinoni Business Travel ha registrato nel primo semestre 2024 una crescita del 16% rispetto all’anno precedente. Insieme ai volumi sono aumentate le esigenze delle aziende che vi si sono rivolte; in primo piano la garanzia del servizio, la volontà di organizzare meeting dopo tanto smart working, la decisione di dare un taglio bleisure ai viaggi e di ridurre le trasferte all’estero, la necessità di integrazioni con i propri software e la disposizione ad adottare tool digitali vincendo storiche ritrosie.
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L'Italia si conferma tra i mercati strategici per l'isola di Aruba, «il terzo tra quelli europei per importanza e siamo fiduciosi che diventerà ancora più importante nel 2025»: Tirso Tromp, direttore Europa di Aruba Tourism Authority, in occasione della chiusura della seconda edizione dell'Aruba Global Travel Conference che si è svolto nei giorni scorsi sull'isola.
Quest'anno, più di 16 paesi erano rappresentati all'evento, tra cui appunto l’Italia «che è stata anche la delegazione più numerosa durante la conferenza» che ha riunito oltre 83 partecipanti provenienti da America Latina, Stati Uniti ed Europa.
Il ministro del turismo e della salute pubblica Danguillaume P. Oduber ha sottolineato l'impegno di Aruba verso lo sviluppo sostenibile e il turismo responsabile, con l'annuncio di nuove politiche riguardanti la costruzione e la preservazione delle aree protette: «Siamo orgogliosi dei nostri continui sforzi per espandere le aree protette dell'isola. Attualmente abbiamo protetto il 24% delle nostre aree naturali, ma il nostro obiettivo è aumentare questa cifra al 30% nel tentativo di preservare la bellezza naturale di Aruba per le generazioni future».".
In futuro Aruba cercherà un approccio più equilibrato, dove la relazione tra i visitatori e l'isola si baserà su uno scambio reciproco di valore. Ronella Croes, ceo dell’Aruba Tourism Authority, ha presentato la transizione da un turismo centrato solo su ciò che Aruba può offrire a una proposta di valore condivisa: «Cosa può fare Aruba per i suoi ospiti e cosa possono fare i suoi ospiti per Aruba?»: questo segna l'inizio di un cambio di rotta per la comunicazione e il turismo sull’isola.
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