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[post_content] => Sono molteplici i dati che emergono dall’Osservatorio Astoi Confindustria Viaggi relativamente alle scelte degli italiani per le vacanze estive, una fotografia significativa per i comportamenti e non solo per i numeri.
La maggior parte degli indicatori sono positivi, considerando che l’estate è solo all’inizio. Le prenotazioni registrate al 31 maggio dagli associati Astoi parlano di un incremento dei ricavi dell’11% rispetto alla rilevazione alla stessa data della stagione estiva 2019 a fronte di un calo del 4% dei passeggeri. La distonia del dato va letta nel quadro dell’aumento dei costi medi generato dall’inflazione.
Fuori dal pericolo
Commenta Pier Ezhaya, presidente Astoi: “Questa è la prima estate che ci certifica ufficialmente fuori dal periodo pandemico; è indubbio l’impatto dell’inflazione ma i clienti non rinunciano ai viaggi, divenuti un bene incomprimibile. Il nostro Osservatorio rileva dati nettamente positivi, in crescita rispetto alla stagione 2019. La propensione a viaggiare si esprime nelle forme più variegate e si assiste ad una maggior magnitudo del Turismo Organizzato verso i consumatori più inclini al “fai da te”, specialmente nei mesi di “spalla” dell’alta stagione.
Certamente ci sono ancora alcuni italiani che stanno attendendo a prenotare le proprie vacanze, quelli più attenti al prezzo e che cercano, in cambio di una propria flessibilità nella scelta della destinazione o del periodo di vacanza, di orientarsi verso le migliori opportunità che talvolta si aprono sotto data, sebbene ciò avvenga più difficilmente in alta stagione.
Tuttavia, per quanto riguarda il turismo organizzato e l’Osservatorio Astoi i nostri dati ratificano che ben oltre il 75% dei nostri obiettivi di budget e delle nostre capacità aeree ed alberghiere sono già sature. Questo perché il nostro segmento di offerta s rivolge meno a chi ricerca solo il prezzo più basso e più a chi considera la vacanza un bene primario da scegliere per tempo e da consegnare in mani più sicure, appunto quelle dei tour operator”.
Per quanto riguarda le destinazioni preferite dagli italiani, la crescita più alta, in termini di ricavi, è rappresentata dall’Egitto che registra un + 46% sul 2019, mentre la Tunisia ha triplicato i volumi rispetto all’ultimo anno pre-pandemico.
Bene l'Italia
Anche l’Italia si riconferma come meta prediletta dagli italiani e registra un incremento superiore al 6% rispetto all’estate 2019; da sottolineare che non si tratta del solo prodotto club e villaggi a crescere ma anche del cosiddetto “prodotto generalista”, che comprende alberghi, residence e aparthotel; questa inversione di tendenza è da leggere come una maggior propensione dei consumatori, che prima della pandemia prenotavano direttamente ”disintermediando”, ad affidarsi al Turismo Organizzato. Le regioni protagoniste dell’estate con i Tour Operator sono Sardegna, Sicilia e Puglia.
Per l’Europa mediterranea Spagna e Grecia si riconfermano, mentre per i soggiorni mare nei Caraibi tiene la Repubblica Dominicana, mentre Cuba e le altre destinazioni caraibiche registrano una significativa flessione; va a gonfie vele l’East Africa rappresentato da Kenya, Zanzibar e Madagascar. La meta più brillante dell’Oriente è il Giappone mentre nel sud-est asiatico svetta l’Indonesia trainata da Bali. L’Africa Australe è scelta per viaggi naturalistici, principalmente Sudafrica, Namibia e Botswana.
Molto positivi i dati del settore crocieristico, con ottimi livelli di occupazione e aumentata soddisfazione da parte della clientela, relativamente a servizio, esperienza e food & beverage; mete preferite per la vacanza in navigazione in estate sono il Mediterraneo e l’Europa.
Cresce la durata
La durata dei soggiorni che si potrebbe definire “mainstream” si aggira attorno ai 7,9 giorni, in leggera crescita sul 2019, mentre quelli “tailor made” scendono a 12,6 giorni rispetto ai 13,4 del 2019. Il numero medio di passeggeri per pratica è di 2,8 indicatore dell’interesse delle famiglie a prenotare attraverso il sistema del Turismo Organizzato.
Le tipologie di viaggio sono estremamente eterogenee per durata, destinazioni e modalità di fruizione dei servizi. Dalla vacanza balneare stanziale ai tour di gruppo, dagli short break ai Fly & Drive, ogni logica di viaggio ha visto una ripresa delle vendite.
Si evidenzia la tendenza a prenotare viaggi e vacanze con partenze nei mesi di “spalla” dell’alta stagione: +15,6% in maggio, +15,8% in settembre con ottime vendite anche in ottobre, dato molto positivo in quanto indica nettamente un allungamento della stagione estiva. La durata dei soggiorni in questi mesi è mediamente più bassa rispetto a quelli di alta stagione mentre il numero medio di passeggeri per pratica è invece analogo.
Per quanto attiene alla prenotazione anticipata, la maggior parte avviene tra 45 e 60 giorni prima della partenza, anche se un dato completo lo si potrà avere soltanto nei prossimi mesi. Non è pertinente un paragone con l’estate 2022 visto il ritardo con il quale sono partite le prenotazioni per effetto delle restrizioni sanitarie.
Viaggi studi
Una sezione separata si apre sui Viaggi studio, che tornano protagonisti con un incremento dei ricavi di circa il 12% dopo un triennio di impasse dovuto alla pandemia. I viaggi studio di gruppo privati rappresentano circa il 65% dei volumi. Questo specifico segmento registra un +25% rispetto al 2019, mentre quelli individuali sono in sostanziale parità. La durata media è di 15 giorni, con destinazioni di lingua anglofona che prevalgono su quelle ispaniche. Alla luce dell’incremento dei rincari mondiali dovuti all’inflazione, si è assistito ad una confluenza maggiore verso destinazioni come Regno Unito, Irlanda e Spagna rispetto agli Stati Uniti. L’Italia è stata scelta per i piccoli di fascia 8-12 anni. Complessivamente, a fronte del boom delle richieste e della scarsità di disponibilità, ci si è avvicinati al sold-out già da marzo.
L’incremento del costo dei voli ha generato alcune distorsioni sul prezzo finale dei pacchetti turistici. Nel trasporto aereo sono aumentati non solo i costi del carburante e delle materie prime ma anche i costi operativi come diritti di traffico e di sorvolo, di catering e di manutenzione.
Tuttavia, il valore del turismo organizzato non viene leso dall’aumento dei costi perché la maggior parte dei consumatori propende verso maggiori tutele e non aspetta le offerte last minute. I to sono stati messi decisamente alla prova nel corso degli ultimi anni, ma hanno gestito la selezione di vettori e corrispondenti, cancellazioni e riprotezioni, overbooking e imprevisti di ogni tipo; il mercato e i consumatori non hanno potuto non riconoscere questo valore.
Assicurazioni
Connesso all’imprevedibilità degli eventi, il ricorso ad assicurazioni facoltative integrative continua ad essere molto elevato; tre pratiche su quattro le comprendono. Le persone aumentano i massimali, soprattutto si proteggono se il viaggio è verso Paesi nei quali le cure sanitarie sono molto costose, come Stati Uniti ed Egitto, ad esempio, ma crescono anche assicurazioni particolari come le polizze per gli animali da portare in viaggio. I Tour Operator stanno adattando premi e coperture in funzione delle situazioni contingenti, con attenzione anche alle logiche di cancellazione che hanno subìto vari cambiamenti nel corso del triennio.
Sempre nell’ottica di incontrare il più possibile i bisogni dei clienti, i to si evolvono; implementano App per favorire l’accesso ai reparti di customer care, sistemi di up-selling e cross-selling. Investono affinché la navigabilità sia responsive con contenuti fruibili dai vari device, secondo logiche di multicanalità e omnicanalità. Migliorano gli strumenti di CRM e la comunicazione sulle reti social. Selezionano prodotti non solo per varietà e qualità ma valutando anche gli aspetti di sostenibilità ambientale e sociale per intercettare clienti sempre più consapevoli.
[post_title] => Astoi: estate 2023, aumentano i ricavi, diminuiscono i passeggeri
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[post_content] => Un’immersione adrenalinica a bordo delle supercar. Questa la nuova esperienza esclusiva che la DMC/PCO Company Worldwide Reps Italia ha fatto provare in prima persona agli operatori incoming presso l’Autodromo di Airola, grazie alla nuova partnership siglata con WeCanRace.
L’esperienza esclusiva è oggi una delle più frequenti richieste in agenzia e lo sa bene la Dmc specializzata nell’incoming in Campania, che ne ha fatto un vero punto di forza. «Siamo il tour operator ufficiale del Teatro San Carlo di Napoli per le visite private, facciamo corsi di Mastro Presepaio in collaborazione esclusiva con Le Botteghe di San Gregorio Armeno, corsi di Mastro Sarto con Le Mani di Napoli, lanceremo presto anche il corso di Mastro Ceramista al Museo nazionale di Capodimonte, lavoriamo nel Mice e sulla promozione del territorio organizzando anche visite come quella al Borgo di Sant’Agata de’ Goti o degustazioni come quella dei vini della Cantina Mustilli – indica Roberto Pagnotta, Ceo & Partner Worldwide Reps Italia».
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[post_content] => Prenotando entro il 4 giugno 2023 è possibile partire quando si vuole imbarcando gratis la propria auto, moto o camper, per andare alla scoperta della Croazia in libertà, grazie alla linea da Ancona per Spalato. Quest'anno la tratta è peraltro servita anche da una nuova unità con più spazio e comfort. I collegamenti prevedono fino a ottobre tre partenze settimanali il lunedì, mercoledì e venerdì da Ancona, con rientro il martedì, giovedì e la domenica da Spalato. Nei periodi di alta stagione è previsto un potenziamento dei collegamenti con partenze giornaliere. La promozione sarà supportata da una importante campagna radio in collaborazione con l’ente croato del Turismo #Croaziapienadivita.
Per dare maggiore slancio alla stagione turistica, a partire giusto da oggi Snav ha potenziato inoltre i collegamenti marittimi veloci per Ischia Casamicciola e Procida con partenze supplementari il venerdì, sabato e domenica. Un incremento che andrà a soddisfare la richiesta di partenze da Napoli per le due isole, contribuendo alla ripresa del turismo per Ischia e confermando l’interesse verso la bella e colorata Procida .
[post_title] => Snav: mezzi gratis per chi prenota la Croazia fino al 4 giugno. Più collegamenti per Ischia e Procida
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[post_content] => Croatia Airlines scalda i motori in vista della stagione estiva e del terzo trimestre dell'anno in particolare, quello cioè di maggiore traffico. Tra luglio e settembre, la compagnia aerea croata conta 813.368 posti in vendita, dato che risulta ancora al di sotto dei livelli dell'analogo periodo del 2019 (meno 13,2%). Il vettore effettuerà 7.639 voli, il 12,3% in meno rispetto al periodo pre Covid.
"L'inizio del 2023 è stato migliore del previsto per la compagnia e la domanda è ancora in crescita - evidenzia la compagnia aerea -. Croatia Airlines continua ad aumentare le frequenze e a lanciare nuove rotte. I volumi di traffico del 2019 non sono ancora stati raggiunti nel settore dell'aviazione, ma stanno aumentando e il ritorno ai livelli pre-Covid è previsto per il 2024. I vettori di tutto il mondo, compresa la Croatia Airlines, devono affrontare una serie di rischi. I rischi principali che avranno il maggiore impatto sulle nostre operazioni nel 2023 sono i prezzi del carburante, i costi delle unità di emissione e, di conseguenza, i rischi di liquidità. Nel prossimo periodo, insieme alla mitigazione di questi rischi, Croatia Airlines si concentrerà ulteriormente sull'attuazione della sua strategia post-Covid".
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[post_content] => Milano, Corso Garibaldi, 81: ecco dove incontrare l'Australia nel cuore del capoluogo milanese, per tutto il mese di maggio. E' stato infatti realizzato qui il murales che ci trasporta direttamente nel Down Under, sulla Grande Barriera Corallina.
L'iniziativa è stata ideata da Tourism Hub, agenzia di PR e destination marketing, che non smentisce il suo carattere creativo e ‘colora’ Milano con un questo progetto di mural advertising ideato per conto di Tourism Australia. In collaborazione con Clear Channel Italia, dunque, Down Under arriva nel capoluogo lombardo con una delle più famose meraviglie naturali che Tourism Hub ha voluto raccontare mettendo in campo uno storytelling non convenzionale, capace di catturare lo sguardo dei passanti, instagrammabile.
Il murales è firmato da Alessandro Conti, in arte Etsom. Classe 1994, questo affermato street artist originario di Bergamo parte della scuderia Street Art In Store con cui Clear Channel Italia collabora fin dall’inizio del mural advertising, ha sposato l’idea di Tourism Hub interpretandola attraverso un’opera d’arte pronta a lasciare tutti senza parole.
Il progetto firmato Tourism Hub va oltre, e a completare tale iniziativa una serie di accattivanti attività digital disegnate per fare immergere i turisti italiani in questa destinazione, per farne conoscere le opportunità offerte e svelare le ‘chicche’ che potranno rendere indimenticabile il loro prossimo viaggio.
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[post_content] => Cinque innovative luxury villas. Si alza il sipario sull'ultimo progetto firmato Falkensteiner Michaeler Tourism Group (Fmtg) a Punta Skala, in Croazia, nelle immediate vicinanze di Zara. Dopo la ristrutturazione del Falkensteiner Family Hotel Diadora avvenuta lo scorso anno, l’offerta di ospitalità del premium resort Falkensteiner Resort Punta Skala si arricchisce di soluzioni villa inedite, sviluppate su un'area complessiva di 200 metri quadrati con giardino mediterraneo privato, piscina riscaldata e host dedicato, a disposizione in qualsiasi momento.
Le ville sono pensate sia per vacanze in famiglia sia in compagnia di amici, potendo accogliere fino a sette persone. Progettate in stile contemporaneo, regalano una vista suggestiva sul mare e sulle isole dell'arcipelago di Zara. Ogni villa dispone di una cucina completamente attrezzata, di un soggiorno e di camere da letto con bagno privato. La piscina riscaldata di 40 metri quadrati circondata da un giardino privato assicura la massima privacy. Durante il soggiorno, gli ospiti possono scegliere tra numerosi servizi personalizzati: dal babysitting al dog sitting, fino al supporto di un personal training. È inoltre disponibile il noleggio auto, limousine o barche, oltre alla possibilità di usufruire di diverse attrezzature sportive del Fortis Club. Un maggiordomo privato è in grado infine di organizzare escursioni o trasferimenti individuali, cene esclusive preparate da uno chef personale, un floating brunch o trattamenti termali da godere direttamente nella propria villa
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[post_content] => La metà degli aeroporti europei ha recuperato i livelli di attività precedenti alla pandemia, ma il ritorno del traffico resta a macchia di leopardo: i grandi scali si si riprendono più lentamente, mentre gli aeroporti dei Paesi vicini all'Ucraina continuano a risentire degli eventi dirompenti della guerra provocata dall'invasione della Russia in Ucraina.
Il primo trimestre 2023, secondo i più recenti dati elaborati da Aci Europe, ha registrato una crescita dei volumi di traffico passeggeri del 49% rispetto allo stesso periodo del 2022. Il dato è inferiore del -10,6% rispetto ai livelli pre-pandemia (1° trimestre 2019) e a trainare la ripresa è il traffico internazionale (-9% sui livelli 2019), mentre il traffico domestico è in ritardo (-18,5%). In pratica, a fine marzo, il 45% degli aeroporti europei aveva recuperato o superato i volumi precedenti alla pandemia.
I Paesi che beneficiano di una domanda leisure o mista e che sono serviti da vettori low cost di fatto hanno già superato i livelli di traffico pre-Covid: ad esempio, gli aeroporti del Portogallo hanno registrato un aumento del 15,2% rispetto allo stesso periodo del 2019; la Croazia ha registrato una crescita del 12,1% rispetto al 2019 e Cipro ha superato i dati del 2019 dell'8,4%.
Tra i maggiori mercati europei - a parte la sottoperformance degli aeroporti tedeschi - gli aeroporti spagnoli hanno registrato i risultati migliori con un +1,7% rispetto al 1° trimestre 2019, seguiti da quelli italiani (-6,8%), francesi (-11,4%) e britannici (-12,9%). Il Regno Unito sta ancora soffrendo per il lento ritorno del traffico business.
Mentre gli aeroporti dell'Ucraina hanno perso tutto il loro traffico passeggeri da più di un anno, quelli della Russia hanno registrato nel 1° trimestre un aumento del 4,5% rispetto ai volumi precedenti alla pandemia, in quanto la domanda di passeggeri si è spostata verso gli aeroporti nazionali e le destinazioni non appartenenti all'Unione europea e all'Europa occidentale. Ciò ha favorito la performance degli aeroporti di Uzbekistan (+112,5%), Kazakistan (+55,1), Armenia (+37,6%) e Serbia (+26,3%).
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Londra Heathrow, sebbene ancora in calo del 5,7% rispetto ai livelli del 2019, si è riconfermato l'aeroporto europeo più trafficato, seguito da Istanbul, Parigi Charles De Gaulle (-13,2%), Madrid e Amsterdam Schiphol (-20,8%).
Gli hub tedeschi - Francoforte (-23,3%) e Monaco di Baviera (-30,1%) - hanno registrato performance nettamente inferiori ai loro omologhi, a causa della penetrazione low cost e degli scioperi.
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Ammontano a oltre 416 milioni di euro gli investimenti avviati o in programma in infrastrutture dedicate al turismo via mare in Adriatico previsti nel biennio 2023-25.
La stima è arrivata dalla società Risposte Turismo ed è contenuta nell'Adriatic Sea Tourism Report presentato a Dubrovnik, in Croazia, nella giornata di apertura della sesta edizione dell'Adriatic Sea Forum.
Secondo lo studio, il comparto delle crociere e il segmento ferry saranno i settori che beneficeranno maggiormente di nuovi investimenti nel triennio in corso, complessivamente circa 210 milioni di euro. Fra gli investimenti più importanti, il nuovo terminal di Marghera a Venezia, quello di Igoumenitsa e la nuova stazione marittima al Porto Corsini di Ravenna, ma anche la seconda stazione marittima nel porto di Bari e la prima stazione marittima di Spalato.
Sul fronte della nautica, Risposte Turismo ha invece mappato oltre 206 milioni di euro di investimenti, di cui almeno 182 milioni di euro per la costruzione di nuove marine e 24 milioni di euro per l'espansione di strutture esistenti, fra cui Marina Polesana e Marina Korkyra.
Fra i progetti di punta, Vlora Marina in Albania e Marina di Porto Baros a Rijeka, in Croazia. Stime ottimistiche anche per traghetti (+7,9% i passeggeri movimentati) e soprattutto per le crociere: a fine 2023 i passeggeri saliranno a 4,5 milioni (+29,3%) nei 32 porti crocieristici dell'Adriatic
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[post_content] => Oltre 416 milioni di euro di investimenti avviati o in programma per le infrastrutture dedicate al turismo via mare in Adriatico. È la stima per il triennio 2023-2025 fornita da Risposte Turismo, contenuta all’interno dell’Adriatic Sea Tourism Report presentato recentemente a Dubrovnik dal presidente Francesco di Cesare, in occasione della prima giornata della sesta edizione dell’Adriatic Sea Forum – cruise, ferry sail & yacht, organizzato dalla stessa Risposte Turismo in in partnership con la Dubrovnik Port Authority e la città di Dubrovnik. Secondo lo studio, la crocieristica e il segmento ferry saranno in particolare i settori che beneficeranno maggiormente dei nuovi investimenti nel triennio in corso, per un importo complessivo pari a circa 210 milioni di euro.
Numerosi i progetti che verranno realizzati, tra cui il nuovo terminal crocieristico di Marghera a Venezia, per l’approdo delle navi da oltre 25 mila tonnellate (valore dell’investimento: 61 milioni di euro; termine lavori previsto: 2026), il nuovo terminal crocieristico di Igoumenitsa, che potrà ospitare navi fino a 240 metri di lunghezza (valore dell’investimento: circa 50 milioni di euro; termine lavori previsto: fine 2023), e la nuova stazione marittima al Porto Corsini di Ravenna (valore dell’investimento: 27,7 milioni di euro da parte di Ravenna Civitas Cruise Port - joint venture tra Rcl Cruises e Vsl Ravenna; termine lavori previsto: 2024).
Tra le nuove infrastrutture che verranno realizzate nell’area Adriatica si segnalano inoltre, entro l’estate 2024, la seconda stazione marittima nel porto di Bari (valore dell’investimento: 11,5 milioni di euro; termine lavori previsto: estate 2024) e la prima stazione marittima di Spalato (valore dell’investimento: 8,5 milioni di euro; termine lavori previsto: 2024).
Per quanto riguarda la nautica, infine, sono stati mappati da Risposte Turismo oltre 206 milioni di euro di investimenti, di cui almeno 182 milioni di euro per la costruzione di marine e ulteriori 24 milioni di euro per l’espansione di strutture esistenti. Tra i nuovi progetti, la Vlora Marina in Albania (483 posti barca destinati anche al segmento superyacht disponibili a partire dal 2025 grazie a un investimento complessivo di circa 45 milioni di euro) e la marina di Porto Baros a Rijeka (230 posti barca pronti nel 2024 grazie a un investimento complessivo di circa 50 milioni di euro da parte di Aci-Gitone, una joint venture tra Aci Marinas e il cantiere navale Lürssen). Numerosi anche i progetti di espansione di strutture esistenti, tra cui la marina Polesana (138 nuovi ormeggi per un investimento complessivo di 20 milioni di euro) e la marina Korkyra (39 nuovi posti barca per un investimento di circa 1,5 milioni di euro). Sul fronte italiano, invece, saranno circa 100 i nuovi posti barca realizzati: dai 40 previsti entro la fine del 2023 nel porto turistico di Jesolo (Venezia), ai 50 pronti nel 2024 nel porto turistico di Rodi Garganico in provincia di Foggia, fino ai dieci della marina di Brindisi.
Ma l’Adriatic Sea Tourism Report contiene anche le previsioni aggiornate di chiusura 2023 per il traffico crocieristico e via traghetti, aliscafi e catamarani. Stando alle stime dell'indagine, saranno dunque 4,5 milioni i passeggeri movimentati (imbarchi, sbarchi e transiti) nei 32 porti crocieristici dell’Adriatico, in crescita del 29,3% sul 2022, e 3 mila le toccate nave (+3,9%). Corfù si confermerà a fine anno il porto crocieristico dell’Adriatico ad aver movimentato il maggior numero di passeggeri (615 mila, +16,8% sul 2022), davanti a Venezia (550 mila, +127,3%), in risalita in classifica grazie a 243 toccate nave, senza considerare il traffico a Chioggia, e Dubrovnik (circa 519 mila, +37,6%). Ai piedi del podio Bari (mezzo milione di passeggeri movimentati, +21,7%) e Kotor (440 mila passeggeri movimentati, +5,2%).
A livello nazionale, l’Italia nel 2023 si confermerà regina del traffico crocieristico con poco più di 2 milioni di passeggeri movimentati (+35%), pari al 46,2% del totale, davanti a Croazia (circa 1,1 milioni di passeggeri movimentati, +33,1%) e alla Grecia (624 mila passeggeri movimentati, +17,2%). Previsioni di chiusura anno positive anche per le altre nazioni che si affacciano sull’Adriatico: dal Montenegro (479 mila passeggeri movimentati, +10,4%) alla Slovenia (119 mila passeggeri movimentati, +59,3%), fino all’Albania (25 mila passeggeri movimentati, +53,9%). Per quanto riguarda le toccate nave, a fine 2023 la Croazia si confermerà invece ancora una volta al primo posto tra i Paesi che si affacciano sull’Adriatico (1.140), davanti all’Italia (863) e al Montenegro (474).
Continua inoltre anche la ripresa della movimentazione passeggeri su traghetti, aliscafi e catamarani. I tredici principali porti dell’Adriatico registreranno infatti a fine 2023 19,3 milioni di passeggeri movimentati (+7,9%) e oltre 79 mila toccate nave (+9,9%). Tra i porti analizzati, previsioni positive per Spalato, saldamente in testa alla classifica con 5,2 milioni di passeggeri movimentati (+8%), Igoumenitsa (2,6 milioni di passeggeri movimentati, +7%) e Zadar (2,5 milioni di passeggeri movimentati, +3%). Da segnalare anche la crescita del porto di Korcula (oltre 1 milione di passeggeri movimentati, +5%). A livello nazionale, anche senza contare le rotte interne, la Croazia si confermerà a fine anno al primo posto con oltre 9,7 milioni di passeggeri movimentati (+6,2%), davanti a Grecia (4,8 milioni, +6,6%) e Italia (3,2 milioni, +14,5%).
«I numeri che condividiamo con tutti gli operatori in questa sesta edizione dell’Adriatic Sea Forum testimoniano la ripresa di tutto il maritime tourism in Adriatico: un comparto che tornerà presto, nel 2024, se non già nel 2023, a far registrare i numeri pre-pandemia - commenta di Cesare -. Organizzazioni pubbliche e realtà private stanno investendo molto in prodotti e infrastrutture e i riscontri che abbiamo quando sollecitiamo gli operatori in merito al futuro dell’area sono sempre positivi. Tuttavia resta forte la convinzione che si possa puntare a risultati, non solo quantitativi, migliori. A nostro parere c’è ancora molto da fare per dare il giusto riconoscimento a una delle più belle aree del mondo e renderla, finalmente, una delle destinazioni turistiche più richieste dalla clientela internazionale. Per raggiungere questo risultato servono più sforzi, non solo e non tanto sul fronte infrastrutturale, quanto in quello della promozione, della collaborazione tra tutti gli stakeholder e della capacità di offrire proposte di vacanza sempre aggiornate e al passo con le nuove sensibilità e preferenze della domanda».
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Secondo lo studio, la crocieristica e il segmento ferry saranno in particolare i settori che beneficeranno maggiormente dei nuovi investimenti nel triennio in corso, per un importo complessivo pari a circa 210 milioni di euro.\r\n\r\nNumerosi i progetti che verranno realizzati, tra cui il nuovo terminal crocieristico di Marghera a Venezia, per l’approdo delle navi da oltre 25 mila tonnellate (valore dell’investimento: 61 milioni di euro; termine lavori previsto: 2026), il nuovo terminal crocieristico di Igoumenitsa, che potrà ospitare navi fino a 240 metri di lunghezza (valore dell’investimento: circa 50 milioni di euro; termine lavori previsto: fine 2023), e la nuova stazione marittima al Porto Corsini di Ravenna (valore dell’investimento: 27,7 milioni di euro da parte di Ravenna Civitas Cruise Port - joint venture tra Rcl Cruises e Vsl Ravenna; termine lavori previsto: 2024).\r\n\r\nTra le nuove infrastrutture che verranno realizzate nell’area Adriatica si segnalano inoltre, entro l’estate 2024, la seconda stazione marittima nel porto di Bari (valore dell’investimento: 11,5 milioni di euro; termine lavori previsto: estate 2024) e la prima stazione marittima di Spalato (valore dell’investimento: 8,5 milioni di euro; termine lavori previsto: 2024).\r\n\r\nPer quanto riguarda la nautica, infine, sono stati mappati da Risposte Turismo oltre 206 milioni di euro di investimenti, di cui almeno 182 milioni di euro per la costruzione di marine e ulteriori 24 milioni di euro per l’espansione di strutture esistenti. Tra i nuovi progetti, la Vlora Marina in Albania (483 posti barca destinati anche al segmento superyacht disponibili a partire dal 2025 grazie a un investimento complessivo di circa 45 milioni di euro) e la marina di Porto Baros a Rijeka (230 posti barca pronti nel 2024 grazie a un investimento complessivo di circa 50 milioni di euro da parte di Aci-Gitone, una joint venture tra Aci Marinas e il cantiere navale Lürssen). Numerosi anche i progetti di espansione di strutture esistenti, tra cui la marina Polesana (138 nuovi ormeggi per un investimento complessivo di 20 milioni di euro) e la marina Korkyra (39 nuovi posti barca per un investimento di circa 1,5 milioni di euro). Sul fronte italiano, invece, saranno circa 100 i nuovi posti barca realizzati: dai 40 previsti entro la fine del 2023 nel porto turistico di Jesolo (Venezia), ai 50 pronti nel 2024 nel porto turistico di Rodi Garganico in provincia di Foggia, fino ai dieci della marina di Brindisi.\r\n\r\nMa l’Adriatic Sea Tourism Report contiene anche le previsioni aggiornate di chiusura 2023 per il traffico crocieristico e via traghetti, aliscafi e catamarani. Stando alle stime dell'indagine, saranno dunque 4,5 milioni i passeggeri movimentati (imbarchi, sbarchi e transiti) nei 32 porti crocieristici dell’Adriatico, in crescita del 29,3% sul 2022, e 3 mila le toccate nave (+3,9%). Corfù si confermerà a fine anno il porto crocieristico dell’Adriatico ad aver movimentato il maggior numero di passeggeri (615 mila, +16,8% sul 2022), davanti a Venezia (550 mila, +127,3%), in risalita in classifica grazie a 243 toccate nave, senza considerare il traffico a Chioggia, e Dubrovnik (circa 519 mila, +37,6%). Ai piedi del podio Bari (mezzo milione di passeggeri movimentati, +21,7%) e Kotor (440 mila passeggeri movimentati, +5,2%).\r\n\r\nA livello nazionale, l’Italia nel 2023 si confermerà regina del traffico crocieristico con poco più di 2 milioni di passeggeri movimentati (+35%), pari al 46,2% del totale, davanti a Croazia (circa 1,1 milioni di passeggeri movimentati, +33,1%) e alla Grecia (624 mila passeggeri movimentati, +17,2%). Previsioni di chiusura anno positive anche per le altre nazioni che si affacciano sull’Adriatico: dal Montenegro (479 mila passeggeri movimentati, +10,4%) alla Slovenia (119 mila passeggeri movimentati, +59,3%), fino all’Albania (25 mila passeggeri movimentati, +53,9%). Per quanto riguarda le toccate nave, a fine 2023 la Croazia si confermerà invece ancora una volta al primo posto tra i Paesi che si affacciano sull’Adriatico (1.140), davanti all’Italia (863) e al Montenegro (474).\r\n\r\nContinua inoltre anche la ripresa della movimentazione passeggeri su traghetti, aliscafi e catamarani. I tredici principali porti dell’Adriatico registreranno infatti a fine 2023 19,3 milioni di passeggeri movimentati (+7,9%) e oltre 79 mila toccate nave (+9,9%). Tra i porti analizzati, previsioni positive per Spalato, saldamente in testa alla classifica con 5,2 milioni di passeggeri movimentati (+8%), Igoumenitsa (2,6 milioni di passeggeri movimentati, +7%) e Zadar (2,5 milioni di passeggeri movimentati, +3%). Da segnalare anche la crescita del porto di Korcula (oltre 1 milione di passeggeri movimentati, +5%). A livello nazionale, anche senza contare le rotte interne, la Croazia si confermerà a fine anno al primo posto con oltre 9,7 milioni di passeggeri movimentati (+6,2%), davanti a Grecia (4,8 milioni, +6,6%) e Italia (3,2 milioni, +14,5%).\r\n\r\n«I numeri che condividiamo con tutti gli operatori in questa sesta edizione dell’Adriatic Sea Forum testimoniano la ripresa di tutto il maritime tourism in Adriatico: un comparto che tornerà presto, nel 2024, se non già nel 2023, a far registrare i numeri pre-pandemia - commenta di Cesare -. Organizzazioni pubbliche e realtà private stanno investendo molto in prodotti e infrastrutture e i riscontri che abbiamo quando sollecitiamo gli operatori in merito al futuro dell’area sono sempre positivi. Tuttavia resta forte la convinzione che si possa puntare a risultati, non solo quantitativi, migliori. A nostro parere c’è ancora molto da fare per dare il giusto riconoscimento a una delle più belle aree del mondo e renderla, finalmente, una delle destinazioni turistiche più richieste dalla clientela internazionale. Per raggiungere questo risultato servono più sforzi, non solo e non tanto sul fronte infrastrutturale, quanto in quello della promozione, della collaborazione tra tutti gli stakeholder e della capacità di offrire proposte di vacanza sempre aggiornate e al passo con le nuove sensibilità e preferenze della domanda».\r\n\r\n ","post_title":"Risposte Turismo: pronti oltre 416 mln in tre anni per le infrastrutture del turismo mare in Adriatico","post_date":"2023-05-09T10:21:57+00:00","category":["mercato_e_tecnologie"],"category_name":["Mercato e tecnologie"],"post_tag":[]},"sort":[1683627717000]}]}}







