15 giugno 2021 09:03
Giunge alla settima edizione il festival di musica classica che ritrova grandi protagonisti della scena internazionale, con un programma intrigante che intreccia un dialogo tra musica e paesaggio.
L’esclusiva sede di Palazzo di Varignana, luxury resort, immerso nella natura delle colline bolognesi a Castel San Pietro Terme (Bologna) dall’8 al 16 luglio 2021, ospiterà la VII edizione del Varignana Music Festival, il primo festival estivo di musica classica del territorio, ritornato in “zona bianca”.
Tra i protagonisti di questa edizione: Giovanni Sollima, Alexander Romanovsky e Alexandra Dovgan ad animare un appuntamento che si è imposto nel tempo per l’originalità della formula e l’arte dell’incontro fra la proposta culturale d’eccezione e la straordinaria accoglienza del resort.
Dopo la pausa pandemica il Varignana Music Festival torna con un’edizione speciale e ricca di novità, a partire dalle location dei concerti, che saranno tutti en plein air, non solo sulla suggestiva Terrazza Bentivoglio antistante il Palazzo storico che domina il resort, ma anche in un nuovo luogo incantato: l’Anfiteatro sul Lago, immerso nel verde e fra i vigneti dell’azienda agricola di Palazzo di Varignana, quest’anno sponsor ufficiale della kermesse.
A cena con gli artisti
Il format unico, che ha sempre distinto il Festival, si arricchisce di nuove occasioni per vivere appieno un’esperienza di bellezza e di cultura. Alle cene gourmet dopo i concerti sulla Terrazza Bentivoglio parteciperanno anche artisti e performer, dando vita a un momento informale di dialogo e condivisione sotto le stelle. Gli chef di Palazzo di Varignana hanno creato un menù ad hoc, che accompagnerà alla scoperta dei sapori a chilometro zero coltivati nell’azienda agricola del resort.
Per le serate all’Anfiteatro sul Lago è prevista una raffinata proposta street food da gustare al tramonto nell’attesa del concerto, sempre a base delle materie prime provenienti dalle terre di Palazzo di Varignana. Una proposta orientata ad avvicinare i giovani, sempre più attenti ad iniziative culturali e turistiche innovative.
Giovedì 8 luglio alle 21, attesissimo appuntamento con l’inaugurazione affidata a Coro e Orchestra del Varignana Music Festival, che ci trasporterà sulle note dei più celebri cori d’opera, e quest’anno sarà arricchito dalla presenza di tre voci soliste, quelle di Elena Borin, Alessandro Goldoni e Gianfranco Montresor, cui saranno affidate pagine fra le più amate della lirica di tutti i tempi, come le pucciniane “Un bel dì vedremo” da Madama Butterfly o “Nessun dorma” da Turandot.
Domenica 11 luglio scopriremo invece l’Anfiteatro sul Lago per il concerto di Giovanni Sollima, il performer e compositore italiano più eseguito al mondo, che ci stupirà con improvvisazioni “site specific” insieme ad Enrico Melozzi, protagonista della vittoria a Sanremo 2021 con i Maneskin.
Nella seconda parte, quattro giovani talenti del territorio si uniranno a loro a formare i 6%Cellos, una costola dei celebri 100Cellos fondati proprio da Sollima e Melozzi, per una carrellata di trascinanti arrangiamenti originali da brani classici e canti tradizionali di tutti i tempi.
Spazio alla danza sulla Terrazza Bentivoglio mercoledì 14 luglio, quando ascolteremo Tango Sonos, guidato dalla violista Anna Serova, che farà incontrare l’opera italiana e il tango, con la partecipazione di Andrea Vighi e Chiara Benati, campioni mondiali di tango argentino.
Completano il calendario due pianisti eccezionali: la prima, Alexandra Dovgan, ad appena quattordici anni è oggi considerata una delle più incredibili rivelazioni del pianismo mondiale, con una maturità interpretativa assolutamente inarrivabile che ha fatto “innamorare” di lei direttori e interpreti come Valerij Gergiev e Denis Matsuev.
A questo importante debutto per il Festival, previsto martedì 13 luglio alla Terrazza Bentivoglio sulle note di Bach, Schumann e delle romantiche Ballate di Chopin, si accosterà un graditissimo ritorno, quello di Alexander Romanovsky, il grande pianista ucraino, Premio “Busoni” 2001, appena diciassettenne, e oggi ospite di orchestre che vanno dalla New York Philharmonic alla Filarmonica della Scala. Romanovsky concluderà il festival venerdì 16 luglio all’Anfiteatro sul Lago, sulle note degli amatissimi Chopin e Rachmaninov.
Al Varignana Music Festival i grandi artisti internazionali si incontrano, danno vita a progetti inediti e nuove sinergie creative e insieme condividono con il pubblico un’esperienza che va oltre il concerto stesso. Al termine delle esibizioni sulla Terrazza Bentivoglio, infatti, ospiti e performer sono invitati a una cena gourmet sotto le stelle, in cui gli chef di Palazzo di Varignana accompagnano alla scoperta dei sapori a chilometro zero coltivati nell’azienda agricola del resort.
Molteplici sono poi le occasioni per vivere appieno l’atmosfera del Festival, non solo un evento culturale al centro del panorama musicale europeo, ma anche un’esperienza di benessere, grazie alla possibilità di far precedere al concerto un trattamento in SPA o una partita nei campi da tennis e paddle, un tuffo nelle piscine di acqua dolce e salata o una passeggiata nel Giardino Ornamentale.
Varignana Music Festival fa parte di Bologna Estate 2021, il cartellone di attività promosso e coordinato da Comune di Bologna e Città metropolitana di Bologna – Destinazione Turistica.
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Le fermate prevedono tappe nella pittoresca cittadina costiera di Bay St. Louis, con le sue case in legno a tavole sovrapposte, i bar sul molo e la musica dal vivo; a Gulfport, da cui è possibile prendere il traghetto per Ship Island, che ospita Fort Massachusetts, realizzato in mattoni e utilizzato durante la Guerra Civile; a Biloxi, frequentata da Elvis Presley, con il suo faro alto 20 metri; e a Pascagoula, con il suo parco sulla spiaggia, le passeggiate lungo il fiume e da cui si può prendere una barca privata per l’isola di Petit Bois, ideale per il birdwatching e la raccolta di conchiglie.
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[post_content] => Dopo la ricchezza storica e gastronomica di Lione e il fascino e i sapori dell’area del Beaujolais il percorso di scoperta della regione dell’Auvergne-Rhone-Alpes, nella Francia orientale, raggiunge il dipartimento di Ain: il primo dei 101 dipartimenti francesi, al confine con la Svizzera.
È una terra di grande bellezza naturale, arricchita da siti storici unici e dalla testimonianza delle due produzioni che hanno caratterizzato l'area nel corso del tempo: il rame e la seta. Anche in questa parte della regione si gustano eccellenze gastronomiche come il poulet de Bresse - l’unico pollo Aop (Appellation d’Origine Protegée), accompagnato dalla crème de Bresse - e il caratteristico Beurre. Il punto di partenza è il suggestivo Monastère Royal de Brou. Margherita d'Austria lo fece costruire per il defunto marito Filiberto di Savoia - morto a soli 25 anni. Voleva vivere qui i suoi ultimi anni, ma non raggiunse mai Brou, dove si trova il suo monumento funebre decorato in prezioso alabastro, a fianco di quello di Filiberto e della suocera.
Il Monastero è ancora autentico al 100%: fu risparmiato dai rivoluzionari perché i cittadini lo riempirono di fieno e dissero che era il loro deposito e poi, ai tempi di Napoleone, perché non era mai stato consacrato. Non lontano dal sito monumentale si trova The Scratch, un piccolo, delizioso ristorante gestito da giovani chef che, con cucina a vista, offre ai suoi ospiti i sapori del territorio accostati in modo inventivo. La produzione storica locale è testimoniata da due importanti fabbriche. La Cuivrerie de Cerdon - fondata nel 1836 - produceva oggetti e strumenti in rame offrendo lavoro ai tanti operai che si fermavano nella cittadina viaggiando con la ferrovia.
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Curioso sapere che la Soieries, che aveva clienti in tutto il mondo e riforniva anche gli atelier di Dior e Chanel, produsse seta esclusivamente nera fino alla morte del proprietario nel 1886. Solo dopo arrivarono i colori. La brasserie Place Bernard a Bourg-en-Bresse è il luogo ideale per completare il percorso di scoperta del territorio: è uno dei sei ristoranti de L’Espirt Blanc Collection dello chef 3 volte stellato Georges Blanc. Negli ambienti caratterizzati dal vivace contrasto tra il rosso e il bianco e da foto storiche dei personaggi della gastronomia dell’area, si possono gustare la cucina tradizionale francese e locale e, naturalmente, il delizioso Poulet de Bresse á la crème.
Per il pernottamento si raggiunge il Griffon d’Or: collocato nel cuore della cittadina in un edificio storico, è accogliente e funzionale: ciascuna delle 17 camere ha la propria identità. Aperto da 14 anni, si fa conoscere con il passaparola.
Chiara Ambrosioni
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«Livorno è una città invitante, suggestiva – spiega Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana - come suggestive e invitanti sono le estati livornesi animate da sempre da arte, cultura, musica, gastronomia, spettacoli, proposte di qualità e tradizioni popolari. Da quattro decenni, poi, Livorno valorizza il proprio quartiere storico, la Venezia, con una manifestazione la cui rinomanza, ormai, ha superato i confini cittadini e regionali. Effetto Venezia rappresenta il cuore pulsante dell’estate livornese».
La kermesse estiva di Livorno, sotto la direzione artistica della cantautrice Grazia Di Michele, quest’anno, dedicherà la sua programmazione al tema “Creativa, quello che le donne ci dicono” che vuole essere un tributo all’universo femminile in tutte le sue sfaccettature artistiche e professionali, con un calendario ricco di eventi gratuiti che spaziano dalla musica alla danza, dal teatro alle mostre, con lo scopo di migliorare il successo ottenuto dalle precedenti edizioni.
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«Il traguardo dei quarant’anni – commenta l’assessore comunale al turismo e commercio, Rocco Garufo - testimonia del valore che questa rassegna di spettacoli e proposte culturali è riuscita a conquistare e consolidare nel corso degli anni. In questo senso, l’ultimo quinquennio è stato particolarmente positivo in termini di qualità dell’offerta culturale e di spettacolo, i cui effetti benefici li possiamo verificare nella ricaduta sulle performance turistiche, tutte spinte a Livorno dagli eventi che sul territorio cittadino vengono programmati».
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Con una flotta moderna, un’offerta flessibile e una varietà di itinerari tra i più iconici al mondo, Ncl è la scelta ideale capace di rispondere alle diverse generazioni di viaggiatori - dalla Gen X alla Generazione Z, passando dai millenial -, valorizzando esigenze e stili di vita differenti. I più piccoli possono divertirsi nei club dedicati come lo Splash Academy, con attività creative e giochi supervisionati, mentre i ragazzi trovano spazi pensati apposta per loro, come l’Entourage con musica, videogiochi e aree social.
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Una due giorni tra letteratura, musica e spettacolo per ricordare e celebrare il maestro di Vigata, raccogliendo scrittori, giornalisti, artisti, linguisti, attori e registi.
L’iniziativa, promossa dall’associazione Strada degli scrittori e dalla fondazione Agrigento capitale della cultura 2025, d’intesa con il Fondo Andrea Camilleri e il comitato nazionale per il Centenario istituito dal Ministero della cultura, è inserita nel progetto delle “Piazze della capitale”, parte integrante del dossier di candidatura della città e avrà come obiettivo la valorizzazione della figura di Camilleri a partire dalla lingua creata per tanti romanzi, quella di Vigata.
Si comincia con la musica il 17 luglio, alle 21. Il teatro allestito in via Panoramica dei templi ospiterà un concerto ad accesso gratuito della cantautrice palermitana Olivia Sellerio. Con un’orchestra sarà proposto l’album “Zara Zabara – 12 canzoni per Montalbano”, che raccoglie appunto le tracce realizzate per la celebre serie tv.
Il 18 luglio, proprio la “Lingua di Vigata” sarà al centro di un convegno fissato per le ore 10.30 nella sala “Sebastiano Tusa” di Villa Genuardi ad Agrigento.
La sera di venerdì 18, a partire dalle ore 21, il teatro della Panoramica dei Templi ospiterà “Festa per i 100 anni di Andrea Camilleri – La vera Vigata”.
Una serata per viaggiare nel mondo creato da Camilleri tra libri e televisione, cinema e teatro ma anche per parlare della sua Porto Empedocle, città da cui tutto è partito e da cui lo scrittore ha tratto ispirazione per la creazione di una sua geografia immaginaria, saldamente legata alla realtà. Durante la “Festa” al regista Roberto Andò sarà assegnato il “Premio Camilleri”, prima edizione del riconoscimento ideato nel Centenario dall’Istituto di storia dello spettacolo siciliano. Un premio legato a tanti libri, a tanti film, anche alla regia di “Conversazione su Tiresia”, l’ultima recita di Camilleri, un anno prima della scomparsa, al Teatro Greco di Siracusa.
«Abbiamo pensato a questa due giorni, nell’anno in cui Andrea Camilleri avrebbe compiuto 100 anni, per ricordare ad Agrigento Capitale non solo l’autore di Montalbano, ma lo scrittore di tanti romanzi storici - commenta Felice Cavallaro, direttore della Strada degli Scrittori - in piena continuità con l’attività che la Strada degli Scrittori da anni conduce per valorizzare il territorio».
«La fondazione – commenta il direttore generale Giuseppe Parello – ha sostenuto il progetto delle ‘Piazze della Capitale’ perché rappresenta un’opportunità di valorizzazione del patrimonio immateriale costituto dagli scrittori che in questa provincia hanno vissuto e operato, raccontando spesso i propri paesi: penso a Luigi Pirandello, a Leonardo Sciascia, ad Antonio Russello e, ovviamente, ad Andrea Camilleri. Una ricchezza che rimarrà in futuro in questo territorio, al di là di capitale della cultura».
Sempre nel contesto delle iniziative per il centenario, a breve, la Strada degli Scrittori annuncerà l'installazione di “corner multimediali” in alcuni dei comuni della provincia con informazioni continue per i viaggiatori anche attraverso le parole di Camilleri, frutto di una intervista concessa dall’autore del commissario Montalbano parlando di Vigata e dintorni.
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[post_content] => Nell’anno della capitale italiana della cultura e soprattutto, nell’anno del Giubileo, la fondazione Agrigento2025 e il museo diocesano di Agrigento hanno costruito insieme una mostra iconografica di grande valore scientifico e devozionale che riunisce sotto un unico “cappello” testimonianze forti – da Agrigento, dalle chiese della provincia, dal resto d’Italia - di quanto la figura della peccatrice abbia saputo penetrare i cuori e coinvolgere gli artisti.
"Il fuoco dell'amore. Maria Maddalena. Testimone di speranza al femminile" accoglierà capolavori dai grandi musei italiani, a partire dalla collezione del Vaticano. Un inedito percorso iconografico, biblico e culturale attraverso le opere di Giovanni Di Pietro da Napoli, Giovanni Portaluni, Guercino, Cecco del Caravaggio, Nicolas Regnier, Mattia Preti, Pietro D’Asaro, Andrea Vaccaro, Mariano Rossi, Fra’ Felice da Sambuca, Francesco Hayez, provenienti dai Musei Vaticani, da Palazzo Barberini, dai Musei Diocesani Carlo Maria Martini di Milano e San Matteo di Terni, dal Museo Nazionale San Matteo di Pisa, da Palazzo Abatellis, Fondazione Carit. Tele in stretto dialogo con opere dell’Arcidiocesi di Agrigento, in arrivo da Cammarata, Racalmuto, Sciacca e Sambuca di Sicilia.
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Agrigento da qualche mese ha sposato un’ottica “green” per quanto riguarda gli spostamenti dentro il centro storico, e verso la Valle dei Templi e viceversa. Navette sostenibili, non inquinanti, riescono ad essere il miglior passaporto per una fruizione corretta del bene comune. Le mostre green theme – come questa – lanciano un preciso messaggio green. Raggiungere la mostra con i mezzi elettrici stimola la riflessione sul cambiamento di tendenza da generare nella logica della transizione ecologica.
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[post_content] => La regione francese del Beaujolais, a nord di Lione, è conosciuta per la produzione vinicola e la bellezza naturale. Copre 160mila ettari e produce ogni anno 1mln di ettolitri di vino, di cui il 97% dal vitigno del Gamey, la parte restante dallo Chardonnay. Secondo un rituale avviato nel 1985 il terzo giovedì di novembre di ogni anno prendono il via la degustazione e la commercializzazione del Beaujolais Noveau. Da diversi anni la regione lavora alla restituzione del giusto riconoscimento al suo vino: se il Beaujolais Noveau dev’essere consumato rapidamente, il Beaujolais - rosso, bianco e rosato - è un vino di grande qualità. Nell’area tenute come lo Château des Jaques offrono visite guidate delle cantine, seguite da momenti di degustazione che rivelano gli attenti processi di produzione e invecchiamento del vino, oltre alla continua ricerca e la capacità di rinnovarsi. La regione del Beaujolais, dalla ricca conformazione geologica, rivela altri aspetti nel Museo Fossilea che espone preziosi fossili, strumenti di indagine tecnologici, schermi interattivi e diverse varietà di roccia che testimoniano la ricchezza del terreno della regione. Nel Beaujolais si trovano infatti 50 dei 600 tipi di roccia esistenti al mondo (www.fossilea.fr). Nei secoli le cave - di cui alcune ancora in attività - hanno fornito materiale per costruire chiese, castelli e abitazioni. La caratteristica pietra dorata del territorio è stata utilizzata per edificare paesi come Oingt, uno dei Les Plus Beaux Villages de France. La cittadina, situata nel dipartimento del Rodano è ottimamente conservata e ancora viva con una chiesa, la scuola e tante attività. Le strette vie caratteristiche si inerpicano sulla collina fino a raggiungere la torre. Salendo 73 gradini si può ammirare un panorama a 360° del Beaujolais. Nei mesi di luglio e agosto ogni sabato è anche possibile partecipare all’Unusual Aperitif con una degustazione di vini accompagnata da salumi e formaggi - da prenotare rivolgendosi al locale ufficio turistico. Durante l’anno si possono visitare i castelli della zona e i loro vigneti facendo un picnic o dedicandosi all’hiking. Il museo della città accoglie un’interessante raccolta di organi a manovella: il 6 e 7 settembre prossimi è in programma la 44esima edizione del Festival d’Orgues de Barbarie de Oingt. Si possono scoprire i sapori della regione nelle sale antiche e curate dello Château Les Loges, delizioso anche nella cura dei piatti e con una bella cantina dove assaggiare diversi vini locali. Les Maritonnes Hôtel è il luogo ideale dove pernottare, anche in famiglia: la prima ala allungata ospita le camere accoglienti e la piscina, la seconda uno dei 6 ristoranti de L’Esprit Blanc Collection dello chef 3 stelle Michelin Georges Blanc: una vivace esperienza culinaria da vivere nei caratteristici spazi bianchi e rossi. Tra le due ali un giardino spazioso, intorno solo i vigneti del Beaujolais.
Chiara Ambrosioni
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A settembre, gli occhi del settore globale dei viaggi e del turismo saranno puntati su Roma, dove l'Italia ospiterà la 25a edizione del Global Summit del World Travel & Tourism Council.
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Julia Simpson, presidente e ceo del Wttc, ha dichiarato: "L'Italia rappresenta tutto ciò che il mondo ama del viaggio: bellezza, qualità, cultura e cucina. Roma è il palcoscenico perfetto per un Summit che accoglierà i leader mondiali del turismo per pensare con coraggio, agire in modo collaborativo e contribuire a plasmare un decennio di crescita radicato nell'eccellenza".
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Tanti i ristoranti, le pasticcerie e i negozi da scoprire spostandosi tra i Traboules: i passaggi tra le strette case che presero il nome dal latino trans ambulare/passare attraverso. Erano migliaia, ma oggi solo 20 sono accessibili ai turisti. Alla fine del XIX secolo i lionesi varcarono anche il Rodano - che scorre verso il Mediterraneo - edificando la parte moderna della città. La grande storia di Lione è legata ai Fratelli Lumières, che nel 1903 inventarono il cinematografo. Si possono scoprire gli ambienti e i ricchi reperti della villa liberty della famiglia, oggi Institut Lumière, al cui fianco sorgeva la fabbrica di pellicole.
Oppure il Musee Miniature et Cinema, dedicato alle tecniche del cinema e agli oggetti di scena di note pellicole. Lione ha inoltre uno stretto legame con la gastronomia, che ricorda i piatti delle "méres lyonnaise": le cuoche professioniste che, a partire dal XVIII secolo, preservarono le ricette locali. Da nove anni a fine giugno viene celebrato il Lyon Street Food Festival, che nel 2025 ha riunito centinaia di espositori provenienti da tutta la Francia, 120 chef - francesi e internazionali - impegnati in 400 workshop e gli ospiti internazionali Irlanda e Brasile.
La città è ricca di locali e ristoranti, come le tipiche trattorie Bouchon, ma il tempio della cucina locale sono Les Halles de Lyon Paul Bocuse: dal 1971 un tempio dei sapori intitolato a Paul Bucuse, uno dei più importanti chef e gastronomi del XX secolo, creatore della Nouvelle Cusine. Nelle Halles si trovano piatti e prodotti della gastronomia locale. Tasty Lyon organizza coinvolgenti tour di scoperta.
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Chiara Ambrosioni
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Si possono scoprire gli ambienti e i ricchi reperti della villa liberty della famiglia, oggi Institut Lumière, al cui fianco sorgeva la fabbrica di pellicole.\r\n\r\nOppure il Musee Miniature et Cinema, dedicato alle tecniche del cinema e agli oggetti di scena di note pellicole. Lione ha inoltre uno stretto legame con la gastronomia, che ricorda i piatti delle \"méres lyonnaise\": le cuoche professioniste che, a partire dal XVIII secolo, preservarono le ricette locali. Da nove anni a fine giugno viene celebrato il Lyon Street Food Festival, che nel 2025 ha riunito centinaia di espositori provenienti da tutta la Francia, 120 chef - francesi e internazionali - impegnati in 400 workshop e gli ospiti internazionali Irlanda e Brasile.\r\n\r\nLa città è ricca di locali e ristoranti, come le tipiche trattorie Bouchon, ma il tempio della cucina locale sono Les Halles de Lyon Paul Bocuse: dal 1971 un tempio dei sapori intitolato a Paul Bucuse, uno dei più importanti chef e gastronomi del XX secolo, creatore della Nouvelle Cusine. Nelle Halles si trovano piatti e prodotti della gastronomia locale. Tasty Lyon organizza coinvolgenti tour di scoperta.\r\n\r\nInfine l’accoglienza: l’Hotel de Verdon 1882 è uno degli stretti edifici della Peninsula. Qui viveva Michel Antoine Perrache, ingegnere di Luigi XV, che realizzò la Confluenza. Nel 1882 divenne una casa privata e 40 anni dopo un hotel. Nel 2021 è stato completamente rinnovato dagli attuali proprietari che hanno preservato l’anima dell’hotel giocando con i suoi spazi, riempiendoli di arte e libri antichi e facendo sentire a casa gli ospiti delle 17 camere dal design unico, legato alla struttura dell’edificio.\r\nChiara Ambrosioni\r\n\r\n[gallery ids=\"493757,493763,493758,493765,493762,493761\"]\r\n\r\n \r\n\r\n ","post_title":"Francia, Auvergne-Rhone-Alpes: la bellezza e l'ospitalità di Lione","post_date":"2025-07-03T11:47:28+00:00","category":["estero"],"category_name":["Estero"],"post_tag":[]},"sort":[1751543248000]}]}}