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8 giugno 2009 07:44
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Agente di viaggio con pluriennale esperienza esamina proposte per agenzia viaggi in Provincia di Varese, anche part time.
Libera subito. Tel. 334 1507533.
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Natale, tempo di bilanci. In casa del gruppo Bluvacanze si tirano le somme di un’annata complessa, che ha prodotto risultati soddisfacenti, con un travel value stimato vicino al miliardo. La fotografia del 2025 tuttavia risulta molto diversa rispetto a quella degli ultimi anni.
A tenere banco sono state le prenotazioni anticipate, che hanno consentito di ottimizzare la crescita grazie a uno zoccolo duro di clientela che ha scelto di muoversi in anticipo, come ha ricordato il ceo Domenico Pellegrino durante il tradizionale scambio di auguri con la stampa organizzato presso lo Starhotels Ritz di Milano. Pellegrino ha sottolineato come anche la scelta della location non sia stata casuale, dato l’ottimo rapporto di collaborazione che lega il gruppo alla catena alberghiera italiana.
Il "nuovo" business travel
Ad accompagnare il ceo anche il chief commercial & operations officer di Cisalpina Tours, Giorgio Garcea, che ha ricordato come il business travel, anno dopo anno, continui a macinare numeri in crescita. A cambiare è stata la tipologia di richieste, sempre più improntate a un servizio concierge. Una spinta alla qualità e al segmento alto che Cisalpina Tours interpreta con grande attenzione al dettaglio.
«Quest’anno – spiega Garcea – dovremmo chiudere a circa 83 milioni di euro solo sui mercati internazionali, che vanno a sommarsi ai 540 milioni prodotti dal mercato Italia. Si tratta di un risultato assolutamente positivo, in linea con le previsioni, che sottolinea come il business travel, pur essendo cambiato profondamente, stia crescendo a ritmi sostenuti». L’obiettivo di Cisalpina Tours resta quello di concentrarsi su un servizio tailor made, che fidelizzi il cliente business diventando uno strumento di welfare fondamentale per l’azienda cliente. «In futuro, dopo Stati Uniti e mercati europei, vorremmo ampliare il nostro bacino aprendoci anche all’area del Golfo e al Far East».
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[post_content] => Sarà un 2026 nel segno della differenziazione quello di Tahiti Tourisme, che mira a presentare in Italia una destinazione che va molto oltre la classica cartolina dell’immaginario comune legato alla Polinesia Francese. L’intento è quello di fotografare una meta ricca di nuovi itinerari “che includono gli arcipelaghi delle isole Australi e delle Marchesi, finora raggiunti da pochissimi italiani”; viaggi on the road fra Tahiti e Moorea; grande focus sulle esperienze in crociera e catamarano; tour di gruppo a date fisse “perché sì, se proposti nel modo corretto questa è anche una destinazione per i gruppi”; una varietà di accomodation che “includono guest house, lodge oppure l’affitto di ville come parte dei pacchetti dei tour operator”.
Lo spiegano Hironui Johnston, chief international operations officer dell’ente del turismo delle Isole di Tahiti, affiancato da Matteo Prato ceo di Tourism Hub (che rappresenta l'ente in Italia) questa mattina a Milano per mettere a fuoco gli obiettivi 2026 e tracciare un breve bilancio dell’anno che volge al termine.
Diversificare dunque le proposte, oltre lo stereotipo delle “lagune da sogno che pur si confermano parte integrante dell’offerta”, per attrarre in parallelo “nuovi e diversi target di viaggiatori” da affiancare allo zoccolo duro degli honeymooners e delle coppie che continuano a rappresentare oggi il 68% degli arrivi italiani in Polinesia: “Negli ultimi due anni una delle priorità che ci è stata affidata è proprio quella di individuare e sviluppare nuovi target di mercato” afferma Prato, sottolineando come il valore del mercato italiano, che nell’84% dei casi si affida all’intermediazione di un’agenzia di viaggio per prenotazione il proprio viaggio in Polinesia.
Da qui l’attenzione, rinnovata per il 2026, alle attività dedicate al trade: “A cominciare dal Tahiti Specialist Program, che nel 2026 avrà anche una nuova veste, ai fam trip, agli eventi sull’intero territorio italiano incluse azioni sul cliente finale. L’intento è quello di educare gli agenti, fornire loro strumenti per interpretare le curiosità del cliente che entra in agenzia e trasformale in prenotazioni: per questo è fondamentale raccontare la ricchezza cultura di questi luoghi”.
Una strategia promozionale che include sì iniziative rivolte al segmento luxury, che trova innumerevoli attrattive e servizi in una destinazione come questa, ma che punta a portare in primo piano anche prodotti di nicchia come ad esempio il surf, il trekking alla scoperta del verdissimo entroterra, ma anche eventi quali la migrazione delle balene.
Ricettivo in evoluzione
Fermo restando che lo sviluppo della capacità di ricettiva sarà sempre e comunque commisurato alla sostenibilità per la popolazione che abita le isole, oggi “la room capacity si attesta a 756.621 camere, il 2,7% in più rispetto al 2024 - osserva Johnston -. Il settore è però in evoluzione, con tre nuove strutture nel 2026: il Reva Tahiti a Papeete, con 43 camere; il Tahiti Lagoon Resort da 142 camere e il Bloody Mary a Bora Bora, da 53 camere. Oltre a diversi rinnovi che interesseranno strutture esistenti, entro giugno del prossimo anno, mentre ulteriori novità sono in pipeline tra il 2028 e il 2029.
Italia, secondo mercato in Europa
Gli italiani si confermano mercato strategico “registrando, nei primi 9 mesi 2025, 5.707 attivi, +11,2% rispetto all’analogo periodo del 2024. Dati che ne fanno il secondo mercato in Europa - secondo solo alla Francia - e il sesto a livello mondiale. Anzi, per fine anno sarà probabilmente il quinto, superando l’Australia”.
Complessivamente i visitatori nel periodo gennaio-settembre sono stati 196.681, +8,95%. “In crescita anche le room nights dei visitatori italiani (+14%) fino a 69.644 evidenziando l’allungamento della durata media dei soggiorni oltre che una costante diversificazione della scelta delle accomodation”.
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[post_content] => Il giro del mondo di Costa Crociere a bordo di Costa Deliziosa comincia oggi da Trieste, con possibilità di imbarco anche nelle tappe successive di Bari, Napoli e Savona. L’edizione 2026 si concluderà l’11 aprile 2026 a Trieste. A bordo, oltre 2.000 ospiti prenotati, provenienti in prevalenza da Francia, Germania, Italia, Spagna, Svizzera e Austria.
Come nei più grandi romanzi di avventura, questo viaggio unico regalerà agli ospiti un’esperienza ai confini della terra e l’edizione più ricca di sempre: oltre 4 mesi e mezzo di navigazione per scoprire 51 destinazioni diverse in 33 paesi, attraversando 5 continenti e tre oceani sulle tracce dei grandi esploratori del passato.
L'itinerario
In 142 giorni, Costa Deliziosa compirà la circumnavigazione del globo, navigando sempre verso ovest. Dall’Italia attraverserà il Mediterraneo e l’Atlantico sino ai Caraibi, visitando Francia, Spagna Marocco e isole Canarie, prima di vivere il fascino tropicale di Barbados. Dopo il passaggio nel canale di Panama, la nave entrerà nel cuore dell’America Latina alla scoperta di Perù e Cile fino all’isola di Pasqua. L’itinerario prosegue nell’immensità dell’oceano Pacifico, tra le isole Pitcairn e la Polinesia francese, per poi toccare le isole più remote di Samoa, Tonga, Fiji, Vanuatu e Nuova Caledonia, fino a raggiungere l'Australia. Da qui la rotta continua verso nord, toccando Papua Nuova Guinea e Giappone, fino alla Corea del Sud. Ripresa la navigazione verso ovest, si raggiungeranno Taiwan, Hong Kong e le coste del Vietnam, per poi immergersi nelle atmosfere di Singapore e Malesia. Infine, l’oceano Indiano regala emozioni uniche, con Sri Lanka, Maldive e Mauritius ad anticipare l’Africa australe. E poi, dal Sudafrica, ai deserti della Namibia, fino a Capo Verde per poi riavvicinarsi all’Europa, con l’Italia come destinazione finale di questo viaggio.
Le Land Experiences
A rendere ancora memorabile questo viaggio, un ricco programma di Land Experiences: oltre 200 esperienze a terra autentiche e indimenticabili, dal trekking tra i geoglifi del deserto di Atacama alle immersioni nelle acque delle Barbados, dai safari africani nel parco Chobe alle cerimonie del tè a Kyoto, fino alle danze tribali di Mystery Island. Gli ospiti potranno poi vivere un vero viaggio nel viaggio con gli esclusivi overland, tour che regalano tempo e intensità per scoprire luoghi iconici come Machu Picchu, Angkor Wat e le cascate Vittoria.
Il giro del mondo continua anche a bordo di Costa Deliziosa. Gli ospiti potranno vivere la magia delle feste celebrando Natale e Capodanno su una nave vestita a festa, con spettacoli e party musicali dedicati. C
Costa Crociere propone altri due giri del mondo in partenza a fine 2026: a ottobre, Costa Serena salperà da Tokyo a Buenos Aires per un giro del mMondo di 66 giorni tra Asia, Oceania e Sud America, mentre a novembre tornerà protagonista Costa Deliziosa con un itinerario esclusivo di 139 giorni attraverso mete in Nord America, Hawaii e l’isola privata di Half Moon Cay.
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[post_content] => Emirates da subito protagonista al Dubai Air Show 2025 con un ordine per altri 65 Boeing 777-9, equipaggiati con motori GE 9X, per un valore di 38 miliardi di dollari, a prezzo di listino.
Il portafoglio ordini totale della compagnia aerea con Boeing sale così a 315 widebody, di cui 270 Boeing 777X, 10 Boeing 777 cargo e 35 Boeing 787; e il suo portafoglio ordini con GE Aerospace per i motori GE9X a un totale di 540 unità, comprese le 130 unità aggiuntive firmate oggi. Si tratta di un impegno a lungo termine di enorme portata per l'industria aerospaziale statunitense, che garantirà sostegno a centinaia di migliaia di posti di lavoro ad alto valore aggiunto nel settore manifatturiero negli Stati Uniti per tutta la durata dei programmi.
L'ultimo accordo di Emirates con Boeing fornisce anche un forte sostegno allo studio di fattibilità di Boeing per lo sviluppo del 777-10, una variante più grande della famiglia 777X, con la compagnia aerea che ha sottoscritto opzioni per convertire l'ultimo ordine di 777-9 in 777-10 o 777-8.
«Emirates è già il più grande operatore al mondo di Boeing 777 e oggi stiamo ampliando il nostro impegno nei confronti del programma con ulteriori ordini del valore di 38 miliardi di dollari per 65 Boeing 777-9 e 130 motori GE9X - dichiara Ahmed bin Saeed Al Maktoum, presidente e ceo di Emirates Airline and Group -. Si tratta di un impegno a lungo termine e di una testimonianza della nostra partnership con Boeing e GE, nonché con l'industria aerospaziale statunitense. Ciascuno dei nostri aeromobili in ordine è stato attentamente inserito nel piano di espansione di Emirates, in linea con la crescita di Dubai».
Con l'ordine odierno, Emirates riceverà consegne di aeromobili Boeing fino al 2038.
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[post_content] => La Meeting Industry è un prodotto turistico a carattere globale che ha registrato nel 2024 oltre 11 mila meeting internazionali nel mondo, come risulta dai dati ICCA (International Congress and Convention Association).
L’Europa ne ha accolti il 56%, l’Asia il 18%, il Nord America il 10%, l’America Latina l’8% Africa e Oceania entrambe il 3% ed il Medio Oriente il 2% del totale.
Questa tipologia di incontri, infatti, rappresenta un catalizzatore economico per molte città e Paesi, dalle destinazioni mature a quelle emergenti, ospitando congressi medici (17%), tecnologici (14%), scientifici (13%), business (8%) o della formazione (8%).
La Catalogna è una regione che ha una crescita del PIL del +3,6%, oltre il +3,2% del dato totale della Spagna, e ancor più del dato Europa (+0.8%). Barcellona, contribuisce a questi risultati economici essendo in testa al rating mondiale per numero di meetings internazionali con 142 incontri nel 2024, e ha accolto circa 126 mila delegati per un fatturato di 360 milioni di US$.
Segue nel rating Londra, che con 105 meetings e oltre 79 mila delegati ha un ritorno economico di 298 milioni di US$.
Al terzo posto, Singapore il cui PIL del 2024 è cresciuto del +4,4% con il settore turismo e gli eventi business come fattori chiave di questo sviluppo, con 144 meetings, oltre 93 mila delegati e 290 milioni di US$.
Da queste statistiche si evince come Roma e Milano rientrano a pieno tra le destinazioni di punta dell’offerta turistica del comparto economico del MICE (Meetings, Incentives, Conferences, and Exhibitions):
Roma nel 2024 ha ospitato 114 incontri internazionali di rilievo con oltre 58 mila delegati per un fatturato di 200 milioni di US$;
Milano con 100 meetings internazionali e oltre 80 mila delegati ha avuto un ritorno economico di 237 milioni di US$.
E l’impatto economico diretto apportato alle destinazioni dal MICE è solo la punta dell’iceberg, un 20% del valore totale che si compone anche di scambio di conoscenze, innovazione, internazionalizzazione e impatto sociale.
Nel 2024, il nostro Paese è stato protagonista con 635 meeting internazionali, confermandosi leader europeo e secondo a livello mondiale, subito dietro agli Stati Uniti, che hanno ospitato 709 incontri. Tra le città italiane, Roma con i suoi 114 meeting brilla al 9° posto del rating mondiale e Milano si distingue per numero medio di partecipanti (803 pp) raggiungendo il bronzo dopo Dubai (899) e Barcellona (886).
La Meeting Industry si conferma un motore economico in forte crescita, come dimostrano i dati emersi da una recente indagine condotta da ENIT in collaborazione con l’Università Cattolica. Il settore mostra una vivace dinamica di investimento: ben il 77,3% delle 450 strutture coinvolte ha pianificato interventi per il 2024. Tra le realtà più attive spiccano i centri congressi (85,7%), le dimore storiche (85,0%), gli spazi alternativi (83,3%) e i poli fieristico-congressuali (82,4%). Le priorità di investimento nel 2023 hanno riguardato soprattutto la riqualificazione degli ambienti (57,7%), la formazione professionale (52,1%), l’aggiornamento delle tecnologie audio-video (46,6%) e le strategie di promozione (42,0%).
Dalle vette alpine alle coste mediterranee, l’Italia si distingue come una delle mete più ambite per eventi aziendali, congressi e viaggi incentive. La ricchezza e la varietà delle location disponibili – che spaziano da hotel di prestigio e architetture contemporanee a residenze storiche, castelli e spazi creativi – permettono di costruire esperienze personalizzate, capaci di valorizzare sia le grandi città d’arte che i borghi più suggestivi e i paesaggi naturali più spettacolari. Questa versatilità rende l’Italia competitiva anche rispetto alle destinazioni più consolidate a livello internazionale.
Il nostro Paese si distingue per l’eccellenza dei servizi e per una costante spinta all’innovazione. I centri congressuali italiani, spesso incastonati in contesti architettonici e paesaggistici di grande fascino, offrono un’esperienza immersiva che intreccia l’evento con il patrimonio culturale locale, trasformando ogni appuntamento in un’occasione memorabile.
Un ulteriore elemento di attrattività è rappresentato dal fenomeno del bleisure, che fonde esigenze professionali e piacere personale. Sempre più partecipanti agli eventi MICE scelgono di prolungare il soggiorno per esplorare il territorio, approfittando delle bellezze artistiche, dei paesaggi naturali e delle eccellenze enogastronomiche italiane. Questa tendenza rafforza il posizionamento dell’Italia come destinazione ideale non solo per il business, ma anche per un turismo esperienziale di alta qualità.
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[post_content] => Dopo la sua partecipazione al World Travel Market di Londra, Quito Turismo, dopo Amsterdam ha portato a Milano e Roma il suo tour europeo di promozione turistica “Siéntete el Centro del Mundo – Europa 2025" per poi proseguire verso Parigi e Madrid. L’obiettivo: rafforzare la presenza della capitale ecuadoregna nei principali mercati turistici europei, puntando su esperienze culturali, gastronomiche e sostenibili. Il roadshow ha registrato il tutto esaurito di agenzie di viaggio e operatori interessati a conoscere l’offerta della destinazione.
«La nostra missione è promuovere Quito come capitale dell’esperienza autentica in Ecuador», spiega Julio Fuentes, rappresentante marketing e promozione di Quito Turismo. «Siamo qui per far conoscere non solo la città, ma anche le esperienze che la circondano: dalle Ande alla foresta amazzonica, dalla “foresta nebulosa” alle Galápagos».
Il profilo del viaggiatore italiano
Nel 2024 oltre 9.000 turisti italiani hanno visitato la capitale, e 19.000 l’Ecuador nel suo complesso. L’Italia rappresenta oggi il sesto mercato europeo per Quito, un bacino in crescita nonostante l’assenza di collegamenti diretti: i flussi arrivano soprattutto via Madrid o Amsterdam grazie ai voli di Iberia, Air Europa, Klm e Avianca (via Bogotá).
Il soggiorno medio dei viaggiatori italiani varia tra le due e le tre settimane, con combinazioni che includono Quito, le Galápagos e itinerari nella foresta amazzonica o lungo l’Avenida de los Volcanes. «L’Italia ha grande potenziale di crescita. Stiamo riprendendo la promozione dopo alcuni anni di pausa, con nuove iniziative, collaborazioni e attività media per aumentare la presenza di Quito sul mercato italiano».
I dati del 2025 sono in linea con i trend precedenti ma l’obiettivo è far crescere le presenze italiane: fino a settembre, ha spiegato Fuentes, sono state circa 8.000 solo a Quito. «Per il 2025 pensiamo di chiudere intorno a 9.500, e per il 2026 puntiamo a 11.000 o 12.000 visitatori. È un obiettivo ambizioso, ma siamo ottimisti».
Esperienze tra cultura e biodiversità
Quito offre un mix unico di patrimonio storico e natura e molti primati. Tra i patrimoni Unesco, le Galapagos sono state il primo sito Unesco al mondo, come il centro storico di Quito, considerato anche il meglio conservato dell’America Latina. La cittadina concentra oltre 500 anni di storia, e può vantare il monumento iconico della “Mitad del Mundo” a latiturine "000" che segna il passaggio dell’Equatore.
La destinazione promette di offrire ai viaggiatori più curiosi molte esperienze diverse: dal soft trekking a cultura e svago, ma anche enogastronomia, con degustazioni di cacao, caffè e agave, il distillato locale simile alla tequila a feste tradizionali. Tra i gioielli ancora poco conosciuti, c’è la foresta pluviale: una delle cinque aree più biodiversificate al mondo, raggiungibile in meno di due ore dalla capitale e habitat di oltre 540 specie di uccelli e dell’orso andino, quello che ha ispirato il celebre “Paddington Bear”.
Ospitalità e sostenibilità
L’offerta ricettiva combina boutique hotel ospitati in antiche dimore coloniali e nuove strutture contemporanee come il Go Quito Hotel, recentemente inaugurato. In crescita anche le esperienze di turismo comunitario nelle aree rurali e nella foresta, con pernottamenti presso famiglie locali.
«Molti dei nostri visitatori cercano esperienze immersive e sostenibili, che permettano di entrare in contatto con la comunità e con la natura. È un segmento in forte espansione, soprattutto tra i viaggiatori europei dai 25 ai 35 anni, ma anche tra gli over 50 che cercano comfort e autenticità», osserva Fuentes.
Eventi e stagionalità
Quito, grazie al suo clima equatoriale, è visitabile tutto l’anno. Tra gli appuntamenti più significativi, la Settimana Santa, che unisce processioni religiose e tradizioni ancestrali, e le Fiestas de Quito, da fine novembre a inizio dicembre, che celebrano la fondazione della città con concerti e attività culturali.
«Per noi questo roadshow rappresenta l’inizio di una nuova fase di promozione nel mercato italiano ed europeo – conclude Fuentes –. L’interesse riscontrato ci conferma che Quito può diventare una delle capitali sudamericane di riferimento per un turismo sostenibile e d’esperienza».
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[post_content] => Una domanda internazionale «solida, che ha trainato il 90% della crescita complessiva del 3,6% registrata a settembre»: Willie Walsh, direttore generale della Iata, commenta così i risultati dello scorso mese, sottolineando che «l'espansione della capacità ha leggermente superato la crescita della domanda, attestandosi al 3,7%. Il load factor è comunque rimasto molto elevato, all'83,4%».
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«Con gli operativi di novembre che indicano un'espansione del 3% rispetto all'anno precedente, le compagnie aeree si stanno preparando per una crescita continua fino alla stagione delle festività di fine anno. Ciò nonostante i gravi vincoli legati alle questioni irrisolte della catena di approvvigionamento».
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Alla fine del terzo trimestre del 2025, in base ai dati divulgati da CoStar, l'Europa si è affermata come l'unica regione al mondo con un'espansione nella costruzione e nello sviluppo di nuovi hotel, con una crescita del 3,7%, anche se l'area Asia-Pacifico prevede più camere.
In Europa sono 428.345 le camere sotto contratto , di cui 171.589 sono già in costruzione, con un incremento del 5,2% rispetto all'anno precedente. Il Regno Unito è in testa alla classifica continentale, seguito da vicino dalla Germania. Attualmente ci sono 954.989 camere d'albergo in costruzione in tutto il mondo. Mentre in Europa si registra un aumento dell'attività edilizia, lo sviluppo alberghiero in altre regioni sta rallentando, sebbene oltre 1,5 milioni di camere siano ancora in fase di progettazione.
I diversi mercati
In dettaglio, come riporta Hosteltur, l'area Asia-Pacifico, nonostante le sue dimensioni, ha visto un calo del 3,2% nelle costruzioni.
Le Americhe hanno registrato un calo dell'8,8% negli sviluppi attivi, con 190.842 camere; un calo del 4,1% nelle camere nella fase di pianificazione finale (292.538); e un leggero aumento dello 0,8% nelle camere pianificate (390.345).
In Medio Oriente e Africa , la riduzione delle camere in costruzione ha raggiunto il 9,4% (99.895). Ci sono 19.396 camere nella fase di progettazione finale (in calo del 37,3%) e 94.485 nella fase di progettazione iniziale (in aumento del 10,9%). La Classifica dei Paesi con il maggior numero di camere in costruzione vede la Cina sul podio, con 280.577 camere, seguita da Stati Uniti (138.922), Arabia Saudita (44.771), India (41.711), Vietnam (39.078) e Regno Unito (24.540).
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I numeri parlano di una linea di 8 chilometri, dei quali 3,5 in superficie e il resto sotto terra, per allacciare la Venezia-Trieste al Marco Polo. Un’opera da 644 milioni di euro, con un’importante viadotto, 540 metri, 18 campate, sul fiume Dese.
La stazione ferroviaria dell’aeroporto di Venezia sarà situata a 30 metri di profondità, e disporrà di due binari in grado di accogliere fino a 60 treni al giorno. Per Enrico Marchi, presidente di Save, la società che gestisce lo scalo veneziano e che contribuisce all’opera con 50 milioni di euro, cambierà la qualità dell’esperienza aeroportuale.
«C’è stato qualche ritardo, dovuto ai ricorsi che sono stati presentati e ad alcuni ritrovamenti archeologici, ma adesso possiamo indicare il periodo compreso tra la fine del 2026 e l’inizio del 2027 come una meta raggiungibile, per la partenza del primo treno» ha sottolineato Marchi.
[post_title] => In treno all'aeroporto di Venezia: le prime corse tra fine 2026 e inizio 2027
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