8 gennaio 2024 09:46
“I Boeing 737 Max 9 rimarranno a terra finché l’agenzia non sarà convinta che possano operare in sicurezza”: così la Federal Aviation Administration ha confermato ieri il grounding di 171 velivoli, a seguito dell’incidente che lo scorso venerdì ha coinvolto un aeromobile dello stesso modello di Alaska Airlines.
Nuova battuta di arresto dunque per Boeing alle prese con un percorso già complesso a causa del lungo fermo cui è stato sottoposto il 737 Max dopo gli incidenti del 2018 e del 2019 (il grounding a livello mondiale era durato 20 mesi9, successivamente, dalle conseguenze della pandemia.
La direttiva Faa riguarda i modelli Max 9 “con la porta centrale chiusa”, secondo il documento pubblicato sul suo sito web. Si tratta di una porta chiusa e mascherata (nota come “plug door”) da un divisorio che lascia visibile solo un finestrino. I modelli della versione Max-8 in servizio non sono interessati (così come le versioni Max-7 e Max-10, non ancora in commercio).
I voli cancellati
Alaska Airlines ha quindi messo a terra i suoi 65 737 Max-9 e i voli cancellati ieri hanno interessato circa 23.000 passeggeri; per oggi si prevedono ulteriori disagi. United Airlines ha lasciato a terra i 79 velivoli, cancellando ieri 60 voli.
Al di fuori degli Stati Uniti, Turkish Airlines ha ritirato dal servizio cinque dei suoi 737 Max-9 per ispezioni, “come misura precauzionale”, ha dichiarato la compagnia aerea turca sul suo sito web. I cinque aerei saranno “ritirati dalla flotta operativa ovunque atterrino” e saranno ispezionati prima di riprendere i voli, ha aggiunto. Anche Copa Airlines ha sospeso l’operatività dei suoi 21 aerei per ispezioni.
Flydubai ha dichiarato che i suoi tre 737 Max-9 non sono stati colpiti perché hanno una “configurazione diversa” rispetto agli aerei di Alaska Airlines e sono stati sottoposti a recenti controlli di sicurezza. Secondo la società di analisi aeronautica Cirium, in tutto il mondo sono in servizio circa 215 737 Max-9, ma di questi solo 171 sono dotati del portellone che è esploso durante il volo di Alaska Airlines.
In Europa, l’Easa (Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea) ha indicato che nessuna compagnia aerea europea utilizza Max-9 con la configurazione oggetto della direttiva Faa; lo stesso vale per la Civil Aviation Authority del Regno Unito.
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[post_content] => Si terrà dal 4 al 6 aprile prossimi la prima edizione di Itf Armenia 2025, fiera turistica internazionale che si svolgerà nella capitale Yerevan, al Karen Demirchyan Sports and Concert Complex.
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La kermesse stima di accogliere tra 10.000 e 12.000 partecipanti nella tre giorni pensata sia per il pubblico generale sia per i professionisti del settore, che si prevede rappresenteranno il 25-35% del totale: tour operator, agenzie di viaggio, organizzatori di eventi Mice e decision maker del settore provenienti dall’Armenia e dall’estero.
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C'è dunque ottimismo per l'andamento della stagione, come conferma Chiara Morandi, general manager Superfastitalia - Morandi Group: "Quest'anno abbiamo aperto le prenotazioni un po' più tardi rispetto agli altri anni. Ora rileviamo tantissima richiesta e i risultati sono positivi. Spiccano Patrasso, Corfu, soprattutto la nave diretta, e Igoumetiza. Rispondono molto bene i pacchetti gruppi di giovanissimi, quasi sold-out; seguono i giovani e gli adulti. Abbiamo una grande disponibilità di navi con tutti i nostri marchi e non lasciamo mai un cliente a terra, garantendo un servizio accurato. Siamo pronti per l'alta stagione. Puntiamo pure sulla promozione, che è valida fino al 31 di marzo: è l'Early Booking, per cui si possono acquistare biglietti per tutto l'anno fino al 31 dicembre con una tariffa scontata del 20%. Si tratta di un'offerta molto conveniente, perché i clienti possono sommare anche le offerte già accumulabili come Giovani, Senior e tutte quelle da catalogo. Inoltre, c'è anche flessibilità: si può acquistare il biglietto fino al 31 di marzo con possibilità di modifica".
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La casa madre di Malaysia Airlines ha anche annunciato ordini per altri 18 737 Max 8, oltre a opzioni per altri 30 737. Il gruppo non ha comunicato alcuna tempistica di consegna, ma prevede che l'ultimo dei nuovi aeromobili sarà consegnato entro il 2030, quando verranno ritirati tutti i suoi vecchi 737-800.
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[post_content] => Negli Usa sono in aumento i casi di viaggiatori bloccati alle dogane al loro in arrivo. A volte respinti, in altri casi portati in centri di permanenza temporanea. Il Corriere della Sera ha scritto su questa materia e ha messo in evidenza come questo può impattare sul turismo e sulle prenotazioni verso gli States.
Di recente il ministero degli Esteri della Germania ha modificato le raccomandazioni di viaggio per gli Stati Uniti avvertendo che “le false dichiarazioni sul motivo del soggiorno o anche un leggero superamento della validità del visto possono portare all’arresto, alla detenzione e all’espulsione”.
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Opportunità
Come spiega il Corriere della Sera, chi viaggia verso gli Usa comincia a fare valutazioni sull’opportunità di rimandare o cancellare il volo in direzione Stati Uniti. L’argomento sarà affrontato nella prossima riunione dell’organizzazione che riunisce gli aeroporti. Per ora questa nuova linea di fermezza alla dogane statunitensi non ha impattato significativamente sulle prenotazioni aeree, spiegano le compagnie.
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[post_content] => Il settore del benessere è in continua evoluzione e il concetto stesso di wellness sta attraversando una trasformazione significativa. Secondo l’esperto internazionale Laszlo Puczko, "stiamo assistendo a un paradosso del wellness perché l’abbondanza di proposte, tra fitness, nutrizione e integrazione, genera spesso confusione piuttosto che un reale equilibrio”. E i dati degli studi di settore testimoniano chiaramente come sempre più persone ricerchino esperienze che favoriscano la connessione con se stessi, privilegiando la contemplazione rispetto all’azione.
Partendo quindi da queste considerazioni, e dal rapporto tra azione e contemplazione tipici della medicina classica cinese, Lefay Resort & Spa Lago di Garda ha presentato alla stampa il nuovo programma benessere "Lascia che sia", sviluppato dal comitato scientifico Lefay Spa Method.
"Lascia che sia": un percorso per riscoprire l’equilibrio interiore
Il programma si propone di guidare gli ospiti in un’esperienza trasformativa, basata sull’ascolto interiore e sulla riscoperta del proprio benessere. "Lascia che sia" si articola in cinque fasi, che includono una serie di trattamenti multisensoriali ed esperienziali, partendo da un rituale iniziale di esfoliazione del corpo, esercizi di respirazione consapevole nel giardino energetico, trattamenti multisensoriali come il massaggio il Volo dell’angelo e attività immersive nella natura per riconnettersi con la bellezza del lago di Garda. Oltre a laboratori di cucina con gli chef Lefay e tecniche di rilassamento come il Water Shiatsu per ritrovare armonia attraverso l’elemento acqua.
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Per il 2025, Lefay Spa introduce inoltre un’innovativa esperienza di musica vibrazionale. Composta in esclusiva per Lefay, questa musica si basa su frequenze armoniche multiple di 8 Hertz, la frequenza naturale della Terra. Tre canali sonori saranno diffusi nei resort: uno dedicato al rilassamento profondo, con frequenze a 432 Hz e 396 Hz per favorire il riposo e la creatività. Per stimolare l’energia vitale è stato creato il canale rivitalizzazione con suoni a 741 Hz, mentre il terzo canale è per la riduzione dello stress con frequenze a 417 Hz e 396 Hz che garantiscono un effetto detox e riequilibrante.
Lefay Resorts: eccellenza italiana nel wellness di lusso
Fondato nel 2006 da Domenico Alcide e Liliana Leali, il gruppo Lefay Resorts & Residences è un punto di riferimento internazionale nel settore del benessere di lusso. Con sedi sul lago di Garda e nelle Dolomiti, Lefay continua a innovare con un approccio olistico e sostenibile, posizionandosi tra le Spa Destination più apprezzate non solo sul mercato italiano, ma anche da una clientela internazionale.
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[post_content] => Ethiopian Airlines ed Etihad Airways fanno coppia in una joint venture tra Africa, Medio Oriente e Asia, una partnership strategica che include anche un accordo di codeshare.
Al via quindi nuovi voli tra Abu Dhabi e Addis Abeba: Ethiopian Airlines avvierà i collegamenti da Addis Abeba Bole all’aeroporto di Abu Dhabi 15 luglio, mentre Etihad Airways introdurrà voli giornalieri per Addis.
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[post_content] => Ryanair in allungo dall'aeroporto di Trieste dove, per l'estate 2025, propone una crescita del 35% con 3 nuove rotte verso Lamezia, Praga e Stoccolma, e l'aumento delle frequenze su nove rotte, tra cui Barcellona, Bari, Londra, Cagliari e Olbia.
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[post_content] => Riceviamo una lettera dal presidente di Astoi, Pier Ezhaya e volentieri la pubblichiamo.
«Mettiamola così: se si vuole danneggiare un settore al punto da farlo chiudere, la nuova direttiva europea sui pacchetti turistici è la strada più breve. Esagerato? No. Semplicemente razionale. Questa è la direttiva più iniqua, più ideologica, più miope, più violenta e più ingiusta che si potesse proporre.
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Ma perché prendo questa posizione così estrema che di solito non mi contraddistingue? Perché il vaso è colmo, perché le posizioni ideologiche mi hanno stancato e perché l’unica tutela che il consumatore può avere quando viaggia la può avere dal turismo organizzato. Per il resto ognuno fa quel che vuole e auguri. Ma io dico, già la normativa attuale sui pacchetti turistici stratutela il consumatore rispetto alle banche letti o ai vettori aerei e allora, c’era pure bisogno di irrigidirla aumentando il gap?
E perché è così facile colpire il turismo organizzato? Forse perché l’Unione Europea non ha il coraggio di attaccare le lobby dei giganti tecnologici o quelle delle compagnie aeree? Il Draft Report presentato dal relatore in Parlamento della proposta di modifica della Direttiva Pacchetti, l’eurodeputato maltese Alex Agius Saliba, è qualcosa di semplicemente inconcepibile. Si tratta di una proposta che non tiene in alcuna considerazione la voce delle imprese europee del turismo organizzato.
Vediamone alcune perle
Reintroduzione tetto acconto del 25% e previsione possibilità di richiedere saldo non prima dei 28 giorni data partenza.
Ora io dico, ma questo tetto agli acconti è previsto anche per i vettori aerei o per gli alberghi quanto applicano le tariffe non rimborsabili? E se l’operatore, per favorire il proprio cliente dovesse acquistare dal vettore una tariffa ad emissione immediata (e, quindi, soggetta a pagamento immediato) dovrebbe coprire finanziariamente il delta tra il 25% che impone la legge e il 100% che chiede il fornitore? E perché mai questo dovrebbe accadere?
Istituzione di un Trust per garantire gli acconti.
Qui siamo davvero all’apoteosi; ma non c’è già una legge che impone a tutti gli attori del Turismo organizzato, tour operator e agenzie (non certo a vettori aerei o alle banche letti) di avere un fondo per insolvenza e fallimento che copre sia acconto che saldo? E allora a che cosa serve questo trust? È incredibile; non solo questo obbligo esiste per gli operatori del turismo organizzato e non per gli altri attori turistici, ma addirittura adesso bisogna anche creare un trust. W la fantasia.
Nessun perimetro e nessuna oggettività sulle circostanze straordinarie che regolano il recesso senza penale. In più, se il ministero degli affari esteri emana un travel warning c’è la possibilità per il cliente di annullare senza penale a 28 giorni data partenza.
Niente perimetro
Già oggi, con la direttiva attualmente in vigore, in caso di circostanze inevitabili e straordinarie (es. catastrofi naturali) verificatesi nel luogo di destinazione o nelle sue immediate vicinanze, il tour operator deve riproteggere il viaggiatore e, se questo non accetta, lo stesso ha diritto di recedere dal contratto ottenendo il rimborso integrale del costo del pacchetto. Nella “nuova versione” della direttiva non c’è alcun perimetro oggettivo per tali circostanze eccezionali, un passaggio che specifichi ad esempio che le stesse sono limitate alle sole catastrofi naturali, pandemie, etc.
In questo modo si apre il fronte ad un’interpretazione che potrebbe condurre a ricomprendere qualsiasi ipotesi di impedimento personale, soggettivo, del consumatore. Non contenti, si vorrebbe introdurre anche la possibilità di recedere in virtù di un “travel warning” emanato dal ministero degli affari esteri.
Anche questa è molto fantasiosa; ci sono state fatte lezioni sul fatto che i warning del Ministero degli Esteri erano solo avvisi e non dovevano rappresentare dei divieti e adesso il cliente può cancellare senza problemi, addirittura 28 giorni prima della partenza, senza nemmeno attendere l’evolversi di una situazione, che potrebbe anche rientrare? Domanda: questo vale anche per i vettori? Se c’è un travel warning devono rimborsare il biglietto? E se non sono comunitari ci si è posti il problema?
Riduzione del timing di rimborso per fallimento e insolvenza da 9 a 3 mesi.
Beh, certo; non solo dobbiamo avere un fondo per insolvenza e fallimento che altri non hanno ma anche sbrigarci a rimborsare senza nemmeno avere il tempo di esaminare la copiosa documentazione che potrebbe essere prodotta magari da migliaia di clienti? Mica si perde tempo qui.
Sono previste sanzioni pecuniarie fino al 4% del fatturato in caso di violazione delle previsioni della Direttiva.
Mi sembra giusto. In un settore che se va bene fa un ebitda del 5%, imporre una sanzione del 4% se non si ubbidisce mi sembra in minimo.
Davvero non comprendo l’accanimento; ma che vi ha fatto questo settore? Vi sembra un settore che specula sui consumatori? Se lo facesse non avrebbe dei profitti un pochino diversi?
Colpo di sciabola
E allora perché, ancora una volta, infliggere questo colpo di sciabola al Turismo organizzato e risparmiare tutti gli altri attori? Sono così ingenuo che pensavo che si sarebbe riequilibrato il gap e invece? Ma no, divarichiamolo ancora. A morte il Turismo organizzato, fatto da approfittatori cinici e ingordi di ricchezza!
Il ministro Santanchè ha assicurato il proprio impegno per contrastare questa pericolosa deriva e noi la ringraziamo sentitamente. Se necessario la questione va affrontata anche a livello di Presidenza del consiglio perché il rischio di chiusura di migliaia di imprese è più che concreto. Non si può affossare così un settore che aveva appena rimesso la testa fuori dall’acqua dopo l’apnea del covid.
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Su questa cosa serve davvero coraggio e spirito combattivo. Fosse l’ultima cosa che farò per questo settore, questa volta, lo giuro, sono pronto a “tutto”
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Pier Ezhaya presidente Astoi Confindustria Viaggi
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