20 settembre 2023 09:35
E’ arrivata la conferma della marcia indietro del Governo sul decreto caro-voli. Come anticipato ieri, il provvedimento della discordia che ha infiammato i rapporti con le low cost vedrà l’eliminazione del tetto ai prezzi – 200% del costo medio – mentre verranno in parallelo affidati nuovi poteri all’Antitrust, che verificherà l’eventuale iniquità del prezzo della compagnia aerea, in base ai principi di abuso di posizione dominante e di intesa restrittiva della concorrenza.
L’esempio è quello dei picchi raggiunti dalle tariffe per Sardegna e Sicilia durante l’estate che, se superiori del 200% rispetto alla tariffa media, sarebbero esempi di circostanze in cui l’Autorità potrebbe intervenire.
A spingere l’inversione di rotta sono state non solo le pressioni dei vettori – Ryanair in primis – ma anche l’esito del confronto con la Commissione europea che ha nel decreto vede una violazione delle norme comunitarie.
«Abbiamo proposto una revisione di quella normativa perché qualcuno l’aveva erroneamente interpretata come un tetto alla tariffa. Ma non è così – ha comunque dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Le nuove «misure raggiungono lo stesso obiettivo, conferendo specifici e maggiori poteri all’Autorità per la concorrenza e il mercato e all’Autorità dei trasporti». E quindi «non ci sarà un tetto, ma rimane il riferimento al +200%» come elemento, insieme ad altri, affinché l’Antitrust «possa attivarsi».
Le nuove regole si applicheranno non solo alle isole, ma anche per le altre tratte domestiche. Il nuovo approccio, spiega il Mimit, «irrobustisce gli strumenti di prevenzione e contrasto della speculazione nell’ambito del trasporto aereo» affidando al Garante per la concorrenza «l’esame in concreto del fenomeno speculativo dotandolo di penetranti poteri». L’Antitrust italiano «potrà effettuare la verifica sulla sussistenza di pratiche concordate o di abuso di posizione dominante anche quando ad accordarsi o a coordinarsi non siano gli “uomini” ma gli algoritmi da essi commissionati».
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L'associazione delle compgnie aeree prevede che il settore registrerà un utile netto collettivo di 23,3 miliardi di dollari per il 2023, più che raddoppiando le sue aspettative per l'anno in corso rispetto a sei mesi fa. A giugno la Iata aveva infatti previsto un profitto di poco inferiore ai 10 miliardi di dollari per l'anno in corso. Per il 2024 viene poi stimato un ulteriore, lieve aumento dei profitti del settore a 25,7 miliardi di dollari.
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100 miliardi di dollari
Il miglioramento delle proiezioni di profitto deriva dall'aggiornamento di quasi 100 miliardi di dollari nelle aspettative di fatturato: nelle previsioni di giugno, veniva citato un fatturato del settore di poco superiore agli 800 miliardi di dollari, ma ora si punta ad un fatturato complessivo delle compagnie aeree di 896 miliardi di dollari.
In particolare, viene prevista una performance particolarmente positiva per l'Asia-Pacifico: le compagnie aeree di questa regione raggiungano quasi il pareggio quest'anno e un piccolo profitto - 1,1 miliardi di dollari - per l'anno prossimo. Resteranno invece complessivamente in rosso nel 2024 le compagnie aeree africane e latinoamericane.
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[post_content] => Condivisione di contratti con i fornitori, dmc e corrispondenti locali, oltre a una rinnovata sinergia in ambito incoming. Rafforzare le partnership su scala internazionale per affrontare con successo un mercato sempre più complesso e sfidante: è questo l’obiettivo per il 2024 di King Holidays, tour operator presente sul mercato italiano dal 1992, facente capo alla holding Wamos Group, che, oltre all'operatore capitolino, comprende operatori del calibro di Wamos Air, Wamos Circuitos, Pullmantour, Mapa Group Travel, con Mapa Plus e Premium Incoming, Top Atlantico, Geo Star, Pegasus, Pegatour e Nautalia (circa 200 agenzie di proprietà), per un fatturato totale di oltre 1,2 miliardi di euro.
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[post_content] => Mentre a Bruxelles si esaminano i dettagli dell'intesa fra Ita Airways e Lufthansa, che porteranno il gruppo tedesco ad acquisire il 41% del capitale del vettore italiano, a Roma i commissari di Alitalia (in amministrazione controllata) hanno comunicato in una lettera inviata al governo e ai sindacati "l'avvio di una procedura che determina, suo malgrado, licenziamenti per riduzione di personale". Si tratta di 2.668 persone che negli ultimi due anni erano rimaste in cassa integrazione a zero ore.
Intanto, dal 1° gennaio prossimo, si aprirà una “finestra” per consentire ai dipendenti, su base volontaria, l’uscita anticipata con la Naspi; chi invece non vorrà aderire continuerà a prendere la Cigs fino alla scadenza. Il licenziamento collettivo avverrà infattialla scadenza di quest'ultima, il 31 ottobre 2024, termine "non ulteriormente prorogabile", si legge sempre nella lettera.
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Proprio sulla Cigs sono intervenuti i sindacati chiedendo, invece, una proroga, come riferito dall'Ansa: "Il governo intervenga subito affinché i lavoratori di Alitalia non vengano abbandonati al loro destino - è l'appello del segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, e del segretario nazionale, Ivan Viglietti, suggerendo quindi un "ricollocamento" nelle tre aziende nate dallo "spacchettamento" di Alitalia, o in altre aziende del settore. Oppure "allungare" la Cigs per tutto il 2025.
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Nel frattempo, nei giorni scorsi il Mef e Lufthansa hanno comunicato che è stata "formalmente notificata" alla direzione generale della Concorrenza della Commissione europea "l'operazione di concentrazione" con Ita Airways. L'Antitrust Ue ora valuterà l'operazione e il via libera potrebbe arrivare a metà gennaio 2024.
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[post_content] => E' arrivata al tavolo dell'Ue la notifica dell'operazione Ita Airways Lufthansa: dopo mesi e mesi - in linea con quanto aveva auspicato la premier, Giorgia Meloni la scorsa settimana - il passo decisivo per il concretizzarsi dell'ingresso di Lufthansa nel capitale del vettore italiano è stato formalmente comunicato dal Mef alla Concorrenza della Commissione Ue. In parallelo anche Lufthansa ha inviato alla Commissione Ue la notifica dell'acquisizione di una quota di minoranza di Ita Airways, pari al 41%.
Ora la Commissione aprirà la sua indagine formale. La scadenza per la prima fase dell'analisi è il 15 gennaio 2024. In caso di una valutazione negativa, e con il nodo delle rotte ancora da sciogliere, l'istruttoria potrà protrarsi per altri tre mesi e mezzo, arrivando così a primavera.
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[post_content] => Qatar Airways ha rinnovato la partnership con la Fifa fino al 2030, in qualità di Global Airline Partner. L'accordo coprirà importanti tornei, tra cui la Fifa World Cup 26™, la Fifa Women's World Cup 2027™ e la Fifa World Cup 2030™, oltre a tutti i tornei giovanili maschili e femminili, a partire dalla Fifa U-17 World Cup™ in Indonesia.
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[post_content] => Francamente non si capisce bene il lavoro dell'Antitrust, che apre e chiude (almeno dovrebbe) in poco tempo indagini molto complesse. Ma torniamo a noi: l'Antitrust italiano non ha trovato prove di un accordo tra le compagnie aeree per fissare i prezzi dei voli con la Sicilia e per far pagare di più ai consumatori a ridosso di Natale e dell'estate".
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Il Corriere ricorda che era stato il Codacons a denunciare all'autorità guidata da Roberto Rustichelli l'ipotesi di un cartello. Ed è proprio il Codacons a protestare ora: "Se effettivamente l'indagine sarà archiviata, si tratterebbe di una decisione gravissima dell'Antitrust e di un danno per gli utenti del trasporto aereo", commenta l'associazione che ribadisce: "i voli per le isole che, come dimostrato dai nostri dati, schizzano alle stelle durante le festività natalizie e in occasione delle partenze estive. L'incapacità di reperire le prove di un cartello anti-concorrenza non è una motivazione valida per archiviare una indagine così importante".
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