19 maggio 2021 10:32
Abbiamo ricevuto molti commenti sull’articolo Risposta ad un lettore su Alitalia. Le tasse, gli errori e la prospettiva. In molti ci danno torto. Sostengono che un caso come quello di Alitalia non si è mai visto e che quindi è ora di farla finita. Altri sostengono che le vicende Alitalia e Ferrovie dello Stato non sono paragonabili. Altri ancora criticano il mio accostamento fra Lufthansa e Ryanair. Altri ancora spiegano che «Gli aiuti di stato alle compagnie europee per la crisi covid sono ben altra cosa rispetto a ciò di cui ha beneficiato Alitalia. E quando si scrivono numeri bisogna accertarsi che siano corretti. Lufthansa non “ha preso” 9 miliardi. Quello è il prestito offerto alla compagnia».
Andiamo per ordine e iniziamo proprio dall’ultima critica. Lufthansa ha votato positivamente il piano di salvataggio statale di 9 miliardi di euro. C’è da dire che prima della votazione dell’assemblea del vettore, il presidente del consiglio di sorveglianza, Karl Ludwig Kley ha affermato: «Non abbiamo più soldi. Viviamo delle risorse messe da parte in passato. Senza sostegno rischiamo l’insolvenza nei prossimi giorni», ed eravamo a giugno del 2020. Cioè a tre mesi dallo scoppio della pandemia. Lo Stato tedesco, comunque, è entrato nella compagnia per una quota del 20% che potrebbe diventare 25%, minoranza di blocco, in caso di tentativi di scalata ostile nei confronti della compagnia. Inoltre lo Stato tedesco si è impegnato a prestare 3 miliardi di euro. Questo è.
Passiamo a Ryanair. Io non dico che il vettore irlandese si muova in modo ortodosso. I dipendenti hanno salari bassi, i territori versano nelle casse della compagnia molti soldi affinché il vettore atterri in quello o in quell’altro aeroporto. Tutto vero. Ma questo cosa c’entra con il fatto che c’è stata la pandemia? Anche Ryanair è rimasta ferma per molti mesi. I suoi aerei non hanno decollato per molto tempo. Sono stati bloccati, insomma. Questo non toglie il fatto che senza aiuti statali Ryanair sia rimasta a galla, e anzi ha trovato il modo di ripartire con una certa forza. Che poi il bilancio 2020 non fosse eccezionale, beh, cosa ci aspettiamo visto che per buona parte dell’anno nessuna compagnia ha volato?.
Infine il paragone con Ferrovie dello Stato. Quando al vertice di Ferrovie dello Stato arriva Mauro Moretti, nominato dal ministro del tesoro Padoa-Schioppa, la situazione di Fs veniva descritta nella relazione parlamentare come catastrofica e sull’orlo del fallimento (questa relazione è agli atti del Parlamento italiano). In tre anni Fs presenta il suo primo bilancio con un utile di 20 milioni di euro. Da lì in poi le cose sono andate sempre bene.
Perché questo non dovrebbe succedere con Alitalia?
Giuseppe Aloe
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Il ceo e fondatore di Civitatis, Alberto Gutiérrez passa il testimone ad Andrés Spitzer, attuale direttore di prodotto e tecnologia. Spitwer sarà il nuovo amministratore delegato con effetto a partire dal 1° gennaio.
Alberto Gutiérrez rimarrà nel consiglio di amministrazione, mettendo a disposizione la sua ampia esperienza per continuare a sostenere la strategia di crescita e la visione dell’azienda. Questa transizione rappresenta un’evoluzione naturale all’interno della società.
Dopo quasi due decenni di successi e crescita sostenuta, Alberto Gutiérrez lascia un’eredità che ha trasformato un progetto personale in un leader globale della categoria, con 1,2 milioni di viaggiatori che prenotano attività ogni mese. Andrés Spitzer vanta una solida carriera nei settori della tecnologia, dei marketplace e del turismo, promuovendo l’innovazione e la crescita delle organizzazioni. La sua esperienza include ruoli in aziende come Amazon, Europcar e Ubeeqo, oltre a una fase di successo alla guida della strategia di prodotto e tecnologia di Civitatis.
A differenza di molte aziende tecnologiche del settore travel ad alta crescita, Civitatis ha mantenuto un flusso di cassa positivo in modo costante fin dalla sua fondazione nel 2008. L’azienda è stata sviluppata dal suo fondatore senza capitale esterno fino all’investimento di Vitruvian Partners nell’aprile 2022.
L'espansione
Negli ultimi anni, con il supporto dell’azionista di maggioranza Vitruvian Partners, Civitatis ha continuato a concentrarsi su una selezione di prodotti di alta qualità e a rafforzare la propria leadership in America Latina, dove l’azienda cresce a un ritmo superiore al 40%.
Enrique Espinel, direttore operativo fin dai primi anni dell’azienda, continuerà nel suo ruolo. In questa nuova fase, Enrique Espinel rafforzerà ulteriormente l’attenzione sull’espansione internazionale, in particolare in America Latina, con l’obiettivo di accelerare ulteriormente la presenza globale dell’azienda.
«Avviare Civitatis 18 anni fa è stato un sogno - commenta Gutiérrez -; vedere come si sia trasformata nel leader globale che è oggi in tutti i nostri mercati è un privilegio. Questa è una decisione personale presa in un momento in cui l’azienda è più forte che mai. Lascio le redini con assoluta fiducia. Andrés Spitzer ha la visione, l’esperienza tecnologica e la determinazione necessarie per portare Civitatis a livelli che non abbiamo ancora nemmeno immaginato».
«È un onore assumere questo ruolo e costruire sulle straordinarie fondamenta che Alberto Gutiérrez ha creato - aggiunge Spitzer-. Civitatis è una gemma rara nell’ecosistema tecnologico: un’azienda redditizia, in crescita e amata sia dai clienti che dai partner. La mia priorità sarà sfruttare le nostre capacità tecnologiche e di prodotto per accelerare il nostro ecosistema, offrendo ancora più valore a viaggiatori, agenzie di viaggio e fornitori».
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Il relais, che si affaccia stratto costiero dove lo sguardo abbraccia Lerici, Tellaro, Portovenere e l’arcipelago, ha scelto di puntare su una apertura straordinaria fino alla prima settimana di gennaio per offrire a residenti e viaggiatori un’esperienza di slow tourism.
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«Crediamo che il Golfo dei Poeti abbia molto da offrire anche d’inverno - spiega Dante Venturini direttore e fondatore del Golfo dei Poeti relais & Spa - Restare aperti significa sostenere l’indotto locale e portare presenze di qualità in un periodo dell’anno più tranquillo, ma non per questo meno interessante. È un’occasione per valorizzare Montemarcello e invitare residenti e visitatori a scoprire un’altra faccia del territorio: i sentieri, il mare e i borghi che in inverno rivelano la loro autenticità».
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[post_content] => Wizz Air aprirà il 9 giugno 2026 una nuova rotta dall'aeroporto di Pisa per Belgrado: il collegamento sarà operato con un Airbus A321neo, con due frequenze settimanali, il martedì e il sabato.
Con l’aggiunta di Belgrado, la low cost porta a 5 il numero di rotte totali da Pisa, collegando il Galilei a capitali come Tirana, Katowice, Varsavia e Bucharest Otopeni. Nel corso del 2025, Wizz Air ha operato oltre 1700 voli da e per lo scalo pisano, trasportando quasi 385.000 passeggeri (+12,6% rispetto allo scorso anno).
«L’apertura della rotta Pisa-Belgrado è una prova tangibile del nostro desiderio di investire in destinazioni di nicchia ad alto potenziale, offrendo ai passeggeri toscani un accesso diretto e conveniente verso il cuore pulsante dei Balcani - ha dichiarato Salvatore Gabriele Imperiale, corporate communications manager di Wizz Air -. Pisa riveste un ruolo sempre più centrale nella nostra rete italiana: non stiamo solo aggiungendo un volo, ma stiamo costruendo un ponte che favorisce scambi economici e turismo sostenibile»
«L’avvio del collegamento Pisa-Belgrado rappresenta un ulteriore passo nel rafforzamento della connettività internazionale del nostro scalo e della Toscana - ha sottolineato in una nota Toscana Aeroporti -. Si tratta di una rotta con un potenziale concreto sia sul fronte turistico sia su quello business, in grado di aprire nuove opportunità di mobilità e di relazione con un’area strategica come i Balcani. Continuare a lavorare con partner come Wizz Air ci permette di ampliare l’offerta di destinazioni, costruire una rete di connessioni sempre più ricca e rendere quindi Pisa, una città ancora più accessibile, competitiva e attrattiva per il territorio.»
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[post_content] => Lvg Hotel Collection annuncia l'ingresso dell'hotel Riz di Pavia nel proprio portfolio di strutture in gestione diretta. Situato in una posizione strategica, a breve distanza dal centro storico di Pavia e ben collegato con le principali vie di accesso alla città, l’hotel Riz rappresenta da anni un punto di riferimento per l’accoglienza cittadina.
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Il nuovo modello gestionale
Lvg porterà all’hotel Riz il proprio modello di gestione basato su ottimizzazione delle performance economiche; attenzione alla qualità del servizio e alla valorizzazione delle risorse locali; integrazione di strumenti avanzati di revenue management e controllo di gestione; rafforzamento della visibilità sul mercato nazionale e internazionale.
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[post_content] => Cresce la domanda di viaggi ferroviari nel Nord Italia, mentre accelerano i preparativi per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026: lo riferisce Rail Europe, sottolineando come i dati relativi alle prenotazioni indicano che Milano sta rafforzando il suo ruolo di principale gateway internazionale, mentre Venezia e Verona stanno emergendo come destinazioni chiave collegate dalla ferrovia all'interno degli itinerari di viaggio legati alle Olimpiadi.
Rail Europe evidenzia una forte attività di prenotazione sulle principali linee ad alta velocità come Milano-Venezia e Milano-Verona. Allo stesso tempo, i flussi ferroviari transfrontalieri verso Milano dai principali hub europei, tra cui Parigi e Zurigo, rimangono costantemente elevati.
“I grandi eventi internazionali mettono in luce la necessità di una mobilità affidabile e senza soluzione di continuità - ha affermato Björn Bender, ceo e presidente esecutivo di Rail Europe -. La ferrovia svolge un ruolo chiave nel collegare città, regioni e destinazioni alpine oltre i confini nazionali. Con l'avvicinarsi dei Giochi di Milano-Cortina, gli itinerari ferroviari offrono un modo flessibile ed efficiente per viaggiare nel Nord Italia, supportati da forti collegamenti internazionali e da una rete regionale ben sviluppata”.
Milano occupa una posizione centrale in questo panorama turistico in continua evoluzione. Per molti visitatori delle Olimpiadi, rappresenta il principale scalo aereo internazionale più vicino. Parallelamente, la città funge da snodo ferroviario primario che collega il nord Italia con Francia, Svizzera, Germania e Austria.
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Verona, che ospiterà la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi, è altrettanto ben integrata nella rete ferroviaria del nord Italia. La sua connettività consente a chi pianifica i viaggi di combinare la partecipazione alle Olimpiadi con itinerari più ampi in Veneto e nella regione alpina, posizionando la ferrovia come una pratica alternativa al viaggio su strada.
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Baobab lancia il Baobab Club Italian Escape Canary Kendwa Beach Resort a Zanzibar, in esclusiva per il mercato italiano.
Il successo della struttura è legato in primo luogo alla posizione privilegiata direttamente sulla spiaggia di Kendwa, considerata da molti una delle sei spiagge più belle al mondo.
Il Canary Kendwa Beach Resort entra a far parte dell’ampio portafoglio di esclusive Baobab sull’isola, che comprende anche il consolidato Kibanda Lodge, dando vita a un vero e proprio “villaggio diffuso” tra Kendwa e Nungwi. Le diverse strutture sono collegate da navette gratuite, che permettono agli ospiti di muoversi agevolmente tra resort, ristoranti, beach club ed eventi.
Kibanda World
«Siamo molto soddisfatti del successo che sta riscuotendo questa formula – commenta Alessandro Gandola, direttore di Baobab –. L’abbiamo chiamata Kibanda World e rappresenta un’innovazione concreta rispetto all’offerta villaggistica tradizionale: un ecosistema di strutture e servizi a gestione italiana, integrati tra loro, che ampliano l’esperienza di viaggio e ne aumentano il valore percepito, sia per il cliente finale sia per le agenzie di viaggio. I risultati ci stanno dando ragione: il 2025 si è chiuso con un fatturato di 75 milioni, superando le previsioni di oltre il 30% e il 2026 è partito ancora meglio, con una crescita prossima al 60% e quasi 10 milioni di euro di vantaggio di fatturato sul pari data dello scorso anno. Numeri che confermano la solidità della strategia Baobab e il forte appeal di Zanzibar all’interno della nostra programmazione».
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City-breaks nella capitale Atene, soggiorno mare lungo la riviera Attica e island hopping. La grande regione metropolitana di Atene è meta d'eccellenza per ogni tipologia di vacanza in “un’unica destinazione”, per ogni periodo dell'anno.
Spiega così Kyriaki Boulasidou, direttrice dell’ente nazionale ellenico per il turismo in Italia alla presentazione dell’Attica per il mercato italiano: «Cultura, gastronomia, bellezza artistica, benessere, monumenti patrimonio culturale mondiale, antichi templi e siti archeologici che continuano a svelare la storia di questa terra attraverso i secoli. Spiagge da cartolina e acque cristalline, orizzonti e tramonti mozzafiato lungo la costa meridionale della famosa Riviera dell'Attica come sulle vicine isole, tanto da consentire un island hopping in giornata. E Atene, non più solo una destinazione stop over, di transito, ma una vera e propria destinazione per un soggiorno city break in un long week end, da dedicare anche alle 8 isole vicine e lungo la riviera Attica, tutto raggiungibile in pochi chilometri».
Atene, cuore della Grecia antica, moderna e contemporanea, batte nella regione metropolitana dell'Attica e invita a un viaggio ricco di emozioni in un clima mediterraneo e con le sue creazioni innovative continua a dare vita a nuovi punti di interesse. Grazie ad un’offerta completa, a un ricettivo disponibile per ogni tipologia di cliente e dai costi ancora molto accessibili, Atene, come meta city break con riviera dallo splendido mare, non comune nelle altre capitali europee, possiede dunque una marcia in più, registrando il tutto esaurito in ogni stagione, negli ultimi cinque anni.
«Cultura antica e moderna in perfetta armonia. L’Attica si presenta come un mosaico unico che si alterna a paesaggi montuosi e marini da scoprire in ogni stagione. Spiagge dorate e acque azzurre in estate. Laghi e cascate in autunno. Bellezza selvaggia delle montagne in inverno. - aggiunge Athina Kolyva, direttrice della direzione del turismo della regione Attica -. E durante i mesi primaverili, viaggi su strada alla scoperta di tutta l'Attica.
Una destinazione molto amata dagli italiani non più solo come vacanza estiva, e facilmente raggiungibile dall’Italia con voli Aegean da tutta Italia, fruibile in ogni stagione.
(Anna Morrone)
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[post_content] => Balfour Miami Beach è ufficialmente entrato a far parte del Registry Collection Hotels di Wyndham. L'hotel da 82 camere, situato nel quartiere South of Fifth di Miami Beach, segna una nuova fase per questo storico punto di riferimento Art Déco.
Progettato originariamente nel 1940 dall'architetto Art Déco Anton Skislewicz , il Balfour Miami Beach si estende su due edifici restaurati, collegati da un cortile con palme. La struttura fonde il suo carattere storico con l'ospitalità contemporanea, offrendo sistemazioni con vista sull'oceano, spazi comuni, una terrazza con piscina all'aperto e ristoranti in loco.
Location privilegiata
Commentando la notizia, Leo Danese, vicepresidente dei marchi lifestyle di Wyndham Hotels & Resorts, ha dichiarato: «Nel cuore di Miami Beach, Balfour combina un design audace e discreto con uno stile di lusso rilassato e accessibile. A pochi passi dalla spiaggia, è una destinazione caratterizzata dalla sua posizione privilegiata, creando un soggiorno che si inserisce perfettamente nel portfolio di proprietà iconiche di Registry Collection Hotels».
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Andrew Stegen, vicepresidente esecutivo delle operazioni di FullG Cre Investments, ha sottolineato l'importanza della partnership. «Per generazioni, il Balfour è stato un luogo in cui i nostri ospiti tornano, non solo per il fascino Art Déco o il calore del South of Fifth, ma per l'atmosfera accogliente che fa sentire tutti a casa. Ora, con Registry Collection Hotels al nostro fianco in questo nuovo capitolo, possiamo condividere questa sensazione con più viaggiatori, rimanendo fedeli allo spirito e allo stile unico che rendono questo hotel speciale».
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[post_content] => L'aeroporto di Genova ha centrato un nuovo, storico record di passeggeri movimentati, superando quello di 1,537,044 milioni registrato nel 2019, in anticipo di un anno rispetto al cronoprogramma indicato nel piano industriale approvato dagli azionisti nel settembre 2024.
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«Il superamento del record storico raggiunto nel 2019 è la conseguenza dell’ottimo lavoro di squadra portato avanti dall’intero personale dell’Aeroporto di Genova - ha affermato Enrico Musso, presidente Aeroporto di Genova -. Questo importante risultato ci motiva a proseguire con sempre maggiore impegno il lavoro finalizzato alla crescita dell’attrattività dello scalo grazie all’incremento del numero di destinazioni e al miglioramento dei servizi offerti ai viaggiatori. Quello che abbiamo raggiunto oggi non deve essere considerato un traguardo ma una nuova tappa nel percorso di rilancio del Colombo verso la posizione che merita nella geografia aeroportuale del Paese».
«Siamo particolarmente orgogliosi che a segnare questo traguardo storico per l’aeroporto di Genova sia stato proprio un passeggero di Air Dolomiti», ha commentato Steffen Harbarth, ceo di Air Dolomiti. «È un’ulteriore conferma degli eccellenti rapporti di collaborazione che ci legano allo scalo genovese e dell’importanza strategica che il traffico di Genova riveste per la nostra compagnia, in particolare sul collegamento con Monaco di Baviera. Per celebrare simbolicamente questo momento, abbiamo deciso di omaggiare i due passeggeri con due biglietti di andata e ritorno Genova – Monaco, come segno di ringraziamento e di condivisione di un risultato che è frutto del lavoro di squadra tra aeroporto e compagnie aeree».
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… perchè semplicemente in Alitalia manca del tutto la necessaria cultura del lavoro in una compagnia che fa “servizio” alla propria clientela. Dal Dirigente massimo all’ultimo dell’handling bagagli il “cliente” (noi che siamo la risorsa essenziale per guadagnare e sopravvivere) non siamo minimamente considerati. Nessuno ha insegnato la cultura giusta a chi in AZ ci lavora. Un customer service che resta quasi 3 ore (non sto scherzando) al telefono con il cliente per risolvere un problema di una prenotazione a poche ora dal viaggio (con telefonata a totale carico del vettore, mentre per chiamare Alitalia paga il cliente) secondo lei è paragonabile a quello di AZ che non risponde al telefono, e che risponde ad una richiesta scritta dopo 8 mesi, con due righe che dicono “riteniamo la segnalazione ricevuta non significativa, saluti” (senza nemmeno un “grazie per averci contattato, ci dispiace del disagio subito, etc etc) ? Quando un oggetto per venir “riparato e rimesso in sesto” richiede uno sforzo non giustificabile, si butta l’oggetto, e se ne compra uno nuovo, tutto li.
Il personale FS ha sempre avuto una cultura per il cliente diversa… “umana”, gentile… forse anche per questo mandano l’azienda in attivo? Oltre che ovviamente perchè hanno dei manager che sanno fare il loro mestiere. In AZ non basterebbero dei buoni manager… bisognerebbe cambiare tutto il personale.
buona serata!
PS: il customer service delle 3 ore di telefonata era quello di United Airlines, e la telefonata la hanno pagata loro, da Chicago all’Italia.
Se il problema di Alitalia fosse legato solamente alla sua incapacità di essere gestita esclusivamente come azienda di trasporto, esistono nomi e cognomi (da almeno dieci anni) di coloro che l’hanno ridotta in questo stato e che non stato ad oggi pagando per le loro colpe.
Alitalia è gestita dalle correnti politiche che si succedono negli anni che la usano a proprio uso e consumo in modo indiscriminato.
Come in tutte le grandi aziende,la varietà delle professionalità che si intrecciano all’interno delle stesse,spazia da figure di primissimo piano a mere losche unità che succhiano il nettare aziendale nascondendosi dietro sindacati e raccomandazioni
Questo è il vero ostacolo alla rinascita di questa azienda,ogni unità professionale, dirigente o dipendente che sia,deve rispondere del proprio operato.
Chi sbaglia deve essere messo in condizione di pagare.
Non ci si può nascondere sempre dietro ad una giustizia che, specchio del paese,non condanna in modo serio e inappellabile i responsabili di un tale catastrofico dissesto ventennale.
Alitalia non paragonabile con Luft o Airfrance: perché azienda italiana era già decotta prepandemia mentre le altre no. Per questo alitalia non può prendere aiuti covid mentre de e fra possono. Basta leggere gli aiuti di stato regolamento Ue
Caro signor Marco, questa, che Lufthansa e Air France, non fossero “Decotte” (che termine orribile) è una sua opinione. Le ricordo che ad un mese dall’inizio della pandemia, quindi non dopo un anno o dopo 109 mesi, dopo un solo mese, le due compagnie hanno chiesto ai rispettivi stati 9 e 10 miliardi di euro. Questo fa supporre che tanto in regola non fossero. Ryanair invece, non ha chiesto nulla, e siccome gli utili li aveva sul serio ha continuato senza un euro di aiuto statale. La differenza sta qui.
Buon pomeriggio. Ho letto con molta attenzione i suoi articoli riguardo ALITALIA ed altre compagnie. Esprimere un pensiero sulla compagnia ALITALIA non sarebbe corretto nei confronti del personale di volo stuart e personale di terra. Ma sarebbe ora che Alitalia chiudesse per evitare altre perdite e sperpero di denaro pubblico e non di stato poiché alla fine pagheranno sempre la nostra generazione. Molti impiegati o personale dell’alitalia hanno la mosca bianca. Compagnia molto cara rispetto alle altre compagnie aeree e servizi scadenti. Ho viaggiato tante volte con la compagnia Alitalia in molte città e nel mondo è ogni qual volta ho avuto sempre problemi. Ultimo risalente a qualche anno fa. Grazie per la disponibilità, saluti
Io so una cosa e cioe’ che io sono ignorante su come si programmano i Computers o come si fanno i saponi.Quindi non offendo chi dirige o chi lavora alle dipendenze della IBM o della Procter & Gamble!!!! Io ho lavorato in Alitalia e so che ho dato il massimo e come me tutti i miei colleghi. Siamo stati dei “mona” come dicono a Venezia?? Io accetto anche questa offesa, ma so che a distanza di 22 anni incontro per Verona dei Passeggeri=Persone che si ricordano il trattamento ricevuto, i consigli che abbiamo loro dato, etc. etc.
Io in Alitalia mi sono realizzato!!! Io sono maturato come persona, Io imparato che non tutto quello che faccio e’ giusto ed i miei colleghi mi hanno insegnato a domandare loro scusa e loro la chiedevano a me!! In questo avevamo un Capo che a dir meraviglioso e’ poco!! Era umile, ma sapeva anche dirigere l’ ufficio; sapeva correggerti, ma anche diffenderti dagli arroganti siano stati essi Passeggeri o ns/ Superiori o dai Sindacalisti di allora. Avete capito la ALITALIA e’ nel mio cuore ed il mio cuore e’ in ALITALIA!! Siamo stati amministrati male??? Forse!! Ma siamo sicuri che quelli che escono dalla Bocconi sanno come “servire” un Passeggero e, soprattutto, farlo tornare in Agenzia a comprare altri biglietti 055???? A me pare che sia la boria a far scrivere certe frasi “gratuite” su queste pagine!! Domando scusa ( come mi hanno insegnato in AZ!!) se ho offeso qualcuno, ma la felicita’ di aver lavorato in AZ resta troppo grande:ancora adesso quando vedo un aereo con la fascia verde lungo le fiancate, io mi commuovo, ma ai boriosi questo, ovviamente, non interessa!!
Tante belle e buone cose a tutti!!
Sergio Luigi Tavella
Ad un mese dalla pandemia era possibile chiedere soldi per le aziende che non erano in crisi prepandemia così recita il regolamento UE. Se non le piace se ne faccia una ragione: alitalia non presenta un bilancio in utile dal 2002. Capisce che vuol dire? Che quando paghiamo le stramaleddette tasse una parte di quelle vanno a finanziare anche un disastro italiano che ha solo bisogno di essere privatizzato e non nazionalizzato . Si immagini se la UE avesse dato il via libera alla nazionalizzazione. Vediamo chi mettiamo tra i dirigenti: dc psi pli lega PCI rifondazione m5s flli d’italiano, perfino il PDUP…poi ci sono da accontentare i sindacati poi gli enti locali poi le regioni. Il piatto è servito.Tanto paghiamo tutti noi
Caro Sergio, il tuo racconto è la nobile esperienza che hai fatto nel tuo dipartimento al pari di tanta gente che lavora o ha lavorato nella vita in qualsiasi nazione del mondo. Parlarne bene o male è una questione soggettiva e oggettiva, ma è la tua esperienza.
Tutti te ne daranno atto, nulla da dire.
Qui si sta però parlando di azienda Alitalia, nella sua interezza, un sistema azienda non solo formato da lavoratori più o meno efficenti, ma da scelte aziendali, politiche, mezzi, sistemi e processi che per oltre 20 anni hanno portato bilanci negativi. L’azienda italiana convenzionale dopo il primo anno di negativo fallisce. Qui dietro l’italianità, la bandiera, il logo, 10000 occupati, lo spot politico del governo in carica si è per oltre 20 anni tirato avanti un carrozzone che ha bruciato miliardi senza comprendere quanto le altre compagnie stavano facendo di buono e come. Soldi che sarebbero potuti servire per altro di buono.
Le parole di Marchionne sarebbero state insegnamento per una realtà così fallimentare, come quelle del prof Ugo Arrigo. Ma qui mi sembra che non cambi nulla. Ma forse la UE interromperà questo circolo vizioso. Lo spero, credo che chi non lavora in Alitalia sia stanco di sapere i propri soldi buttati così. Alitalia è già fallita. Infatti è ita la nuova ragione sociale. Che si sappia.
io non sono così romantico come lei, io sono per la logica. Denaro e cammello, con i sogni tricolori nel cielo non si mangia