20 ottobre 2022 13:42
“Oggi la distribuzione sarà sempre di più al servizio del prodotto e non viceversa, come accadeva negli anni passati“. Nasce da questa consapevolezza la sterzata del gruppo Nicolaus in direzione hospitality company, ha spiegato al Ttg di Rimini l’amministratore delegato Giuseppe Pagliara: non più solo tour operator, a cui al massimo si aggiungeva una parte di asset management company per le strutture di proprietà, la compagnia ha ormai assunto un carattere pienamente trasversale che alla distribuzione, appunto, aggiunge una componente sempre più consistente di gestione alberghiera. Da qui tra le altre cose l’affinamento della proposta Valtur, che alla linea dal carattere olistico Escape sta ora accostando l’Italian Lifestyle Collection. Già annunciato lo scorso settembre, il nuovo prodotto debutterà con l’inaugurazione del Valtur Cervinia Cristallo Ski Resort, frutto del completo rinnovamento del Grand Hotel Cristallo (ex Club Med).
In Italia manca una proposta upscale di livello medio
“Quando abbiamo acquisito il marchio Valtur nel 2019 – ha raccontata sempre Pagliara – non avevano onestamente le idee chiare sul percorso da intraprendere. Eravamo certo sicuri delle sue potenzialità e della necessità di mantenerlo in vita ma non conoscevamo ancora esattamente quale fosse la direzione da seguire”. L’ispirazione è quindi giunta da una doppia indagine congiunta sull’evoluzione del mercato dei viaggi commissionate a società esterne, che sostanzialmente hanno portato al medesimo risultato: “In Italia manca oggi un brand alberghiero upscale di livello medio – ha aggiunto Pagliara -: ci sono quelli da 200 euro di tariffe al giorno e poi quelli da mille, 2 mila. Non esiste o quasi invece l’offerta di mezzo, da 500 euro a camera con un taglio lifestyle. E allora, abbiamo pensato: chi meglio di un marchio come Valtur ha le potenzialità di posizionarsi in tale segmento? Da qui l’idea dell’Italian Lifestyle Collection”.
Presto altri Italian Lifestyle Collection. Ci sarà anche il Nicolaus Club Alimini Smile?
Una decisione che ha influito anche sui risultati stessi della trattativa per il Cervinia Cristallo Ski Resort: “Nel momento di gestazione della nuova linea – ha rivelato ancora Pagliara – stavamo giusto negoziando l’acquisizione della proprietà con Ey che aveva indetto un bando internazionale. E la nostra vittoria non è arrivata tanto per l’offerta economica, quanto proprio per il modello di business proposto. La proprietà, la famiglia Lavezzari, ha sposato subito il progetto di un lifestyle resort da circa 90 camere a 5 stelle e 148 a 4 stelle. Cervinia oggi ci aiuterà a portare sul mercato il progetto Lifestyle. Che naturalmente non si esaurirà però con la destinazione dolomitica. Negli ultimi sette – otto mesi abbiamo lavorato molto: presto sposteremo un altro dei nostri resort già contrattualizzati nella nuova linea. Si trova in Puglia, ma non posso ancora annunciare quale sia (si trova nella zona di Otranto, secondo fonti confidenziali, dove peraltro già opera il Nicolaus Club Alimini Smile ndr). Dopodiché ne apriremo un altro in Italia e due ulteriori all’estero”.
Un’offerta dal taglio glocal con un respiro internazionale
L’idea, in sintesi, è quella di proporre un prodotto internazionale Italian style, quindi dedicato sia al mercato domestico, sia a quelli esteri. “Il made in Italy permeerà tutta l’offerta – ha quindi sottolineato la direttrice marketing del gruppo, Sara Prontera -: dal benessere olistico, al divertimento interamente tagliato sullo stile tricolore, fino naturalmente al design, alla moda, alla musica, all’f&b. Il tutto senza fermarci ai modelli stereotipati spesso accostati all’Italia, ma con un taglio locale in grado di rispecchiare lo spirito delle destinazioni in cui saremo presenti, in una prospettiva di costante contaminazione con il territorio circostante. Come per esempio avverrà grazie alla partnership con un marchio italianissimo quale Campari, che si impegnerà a declinare la propria presenza rendendola coerente con la meta coinvolta. Ma il dialogo sarà sempre a due vie, per cui ogni palinsesto culturale e/o enogastronomico, per citare solo due casi, sarà assolutamente aperto anche al pubblico locale”.
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Norvegia, Finlandia, Danimarca e Islanda hanno dato vita al Nordic Workshop, l'appuntamento annuale dedicato agli operatori di viaggio italiani per incontrare fornitori e organizzatori turistici nordici. Insieme per offrire aggiornamenti, novità e nuove tendenze dell'offerta turistica 2025. Assente all’appuntamento la Svezia rimasta quest’anno senza rappresentanza in Italia.
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L’offerta turistica spazia dai soggiorni brevi ai tour self-drive, dai city break ai viaggi panoramici in treno, dalle escursioni nella natura alle avventure all’aria aperta, fino alle spettacolari luci del nord. Il tutto è arricchito dalla gastronomia locale, cucina creativa, l'architettura innovativa, le città intelligenti, festival ed esperienze culturali, soluzioni perfette sia per chi viaggia in gruppo che per chi preferisce esperienze individuali.
Le cifre del mercato Italia
Sono stati 482.804 i pernottamenti italiani in Danimarca nel 2024 con un + 17,6% rispetto al 2023. La Finlandia ha raggiunto quota 220.000 pernottamenti con un incremento del 20% rispetto all'anno precedente. L’Islanda ha registrato un 21% in più di arrivi turistici dall'Italia rispetto al 2023. Per la Norvegia la crescita dei pernottamenti è stata del +20%.
I numeri in costante crescita mostrano il fascino della destinazione anche a livello internazionale. Sono 34.085.953 i pernottamenti stranieri in Danimarca nel 2024 in crescita del +4,7% rispetto al 2023. In Islanda sono giunti oltre 2,2 milioni di visitatori nel 2024. Infine, 6,3 milioni di pernottamenti in Finlandia, con una crescita del 10,7% rispetto al 2023.
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[post_content] => Presto due nuovi hotel Baglioni in Italia e Grecia. "Li annunceremo a breve", ha rivelato in occasione della terza edizione dell’Hôtellerie Summit Pambianco a Milano Massimo Baldo, che da fine 2023 ha preso il posto di Guido Polito alla guida della compagnia italiana, in qualità di vice president Europa The Palace Company. Quest'ultimo è il gruppo messicano che a novembre 2022 ha acquisito proprio Baglioni, in un'ottica di espansione e diversificazione della propria offerta.
"Attorno al 60% del nostro fatturato, che nel 2024 è stato di 1,7 miliardi di dollari, proviene dalla divisione vacation club - ha raccontato lo stesso Baldo, spiegando la ratio dell'operazione -. Ne fanno parte circa 97 mila membri, l’82% dei quali proviene dal Nord America. Il modello garantisce un alto grado di fidelizzazione, per un pubblico a cui tuttavia dovevamo offrire alternative in destinazioni differenti. E l’Italia, seguita da Grecia e Francia, erano tra i Paesi in cima alla lista dei desideri dei nostri ospiti".
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[post_content] => Dopo Cernobbio, Bawe Islands ancora protagonista di un'altra serata lombarda a firma Azemar - Emirates. Questa è stata la volta del ristorante da Mimmo di Bergamo Alta, in cui ancora una volta il to della famiglia Azzola ha parlato agli agenti insieme alla compagnia emiratina del nuovo one island one resort di Zanzibar.
"Ma Bawe non è che l’ultimo tassello di un piano di espansione che procede su più fronti - spiega il key account Azemar, Loris Giusti -. La nostra attività di tour operator sull’oceano Indiano prosegue in parallelo a quella di gestore dei nostri The Cocoon Collection, ovvero il brand che racchiude le nostre sei proprietà alle Maldive e Zanzibar. E’ molto importante poter offrire ai nostri clienti un ventaglio sempre più ampio di opportunità in modo da aumentare la percentuale di clienti repeaters".
Oltre allo stesso Giusti, per Azemar alla serata bergamasca era presente il managing director Alessandro Azzola, mentre per Emirates hanno partecipato il senior sales executive, Marco Bianchi e la responsabile aree Bergamo e Brescia, Viviana Fosso. Tra gli agenti, Stefano Mologni della Borgo Viaggi, Pamela Rocca e Morris Colleoni della Roxteam Viaggi, Delia Amboni della Ovet Viaggi, Lorena Corti della Le Chic Viaggi, Felice Beretta della Gattinoni Travel Store e Matteo Lippolis della Istante Viaggi di Bergamo, nonché Nicoletta Bonacina e Claudio Gotti della Brembo Viaggi di Ponteranica, Patrick Quistini della Baja Viaggi di Albino, Debora Nicoli della Banco Viaggi di Montello, Gianluigi Cologni della Capricorn Travel di Almè, Diego Bertuletti della Viaggi in Corso di Seriate, Patrizia Costantini della Destinazione Sole di Alzano Lombardo, Laura Valaguzza della Istante Viaggi di Zogno, Valentina Visioni della Istante Viaggi di Rovetta, Giulia Moleri della Le Petit Atelier Du Voyage di Palazzolo sull’Oglio e Giovanna Capitanio, Cristina Carzaniga e Claudia Saredi di CartOrange.
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[post_content] => Cresce l'offerta del gruppo Bv Hotels & Resorts che lancia anche un nuovo brand collection dedicato al segmento lusso. La new entry è il Bv Quarry Matera: ex residenza storica conosciuta come palazzo Zicari, già conosciuto col nome di Quarry Resort, è un 5 stelle affacciato sul Sasso Caveoso dotato di 13 camere distribuite su cinque piani, ristorante e bar/lounge su una terrazza panoramica.
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[post_content] => Riceviamo una lettera dal presidente di Astoi, Pier Ezhaya e volentieri la pubblichiamo.
«Mettiamola così: se si vuole danneggiare un settore al punto da farlo chiudere, la nuova direttiva europea sui pacchetti turistici è la strada più breve. Esagerato? No. Semplicemente razionale. Questa è la direttiva più iniqua, più ideologica, più miope, più violenta e più ingiusta che si potesse proporre.
Se verrà approvata, e lo dice un europeista convinto, bisognerà augurarsi che il nostro Paese vada in infrazione. Se l’Italia la recepirà, in infrazione dovremo andarci noi del turismo organizzato, non applicando questa direttiva e riempiendo i tribunali di cause. Le perderemo tutte? Pazienza. Almeno falliremo lottando.
Il vaso è colmo
Ma perché prendo questa posizione così estrema che di solito non mi contraddistingue? Perché il vaso è colmo, perché le posizioni ideologiche mi hanno stancato e perché l’unica tutela che il consumatore può avere quando viaggia la può avere dal turismo organizzato. Per il resto ognuno fa quel che vuole e auguri. Ma io dico, già la normativa attuale sui pacchetti turistici stratutela il consumatore rispetto alle banche letti o ai vettori aerei e allora, c’era pure bisogno di irrigidirla aumentando il gap?
E perché è così facile colpire il turismo organizzato? Forse perché l’Unione Europea non ha il coraggio di attaccare le lobby dei giganti tecnologici o quelle delle compagnie aeree? Il Draft Report presentato dal relatore in Parlamento della proposta di modifica della Direttiva Pacchetti, l’eurodeputato maltese Alex Agius Saliba, è qualcosa di semplicemente inconcepibile. Si tratta di una proposta che non tiene in alcuna considerazione la voce delle imprese europee del turismo organizzato.
Vediamone alcune perle
Reintroduzione tetto acconto del 25% e previsione possibilità di richiedere saldo non prima dei 28 giorni data partenza.
Ora io dico, ma questo tetto agli acconti è previsto anche per i vettori aerei o per gli alberghi quanto applicano le tariffe non rimborsabili? E se l’operatore, per favorire il proprio cliente dovesse acquistare dal vettore una tariffa ad emissione immediata (e, quindi, soggetta a pagamento immediato) dovrebbe coprire finanziariamente il delta tra il 25% che impone la legge e il 100% che chiede il fornitore? E perché mai questo dovrebbe accadere?
Istituzione di un Trust per garantire gli acconti.
Qui siamo davvero all’apoteosi; ma non c’è già una legge che impone a tutti gli attori del Turismo organizzato, tour operator e agenzie (non certo a vettori aerei o alle banche letti) di avere un fondo per insolvenza e fallimento che copre sia acconto che saldo? E allora a che cosa serve questo trust? È incredibile; non solo questo obbligo esiste per gli operatori del turismo organizzato e non per gli altri attori turistici, ma addirittura adesso bisogna anche creare un trust. W la fantasia.
Nessun perimetro e nessuna oggettività sulle circostanze straordinarie che regolano il recesso senza penale. In più, se il ministero degli affari esteri emana un travel warning c’è la possibilità per il cliente di annullare senza penale a 28 giorni data partenza.
Niente perimetro
Già oggi, con la direttiva attualmente in vigore, in caso di circostanze inevitabili e straordinarie (es. catastrofi naturali) verificatesi nel luogo di destinazione o nelle sue immediate vicinanze, il tour operator deve riproteggere il viaggiatore e, se questo non accetta, lo stesso ha diritto di recedere dal contratto ottenendo il rimborso integrale del costo del pacchetto. Nella “nuova versione” della direttiva non c’è alcun perimetro oggettivo per tali circostanze eccezionali, un passaggio che specifichi ad esempio che le stesse sono limitate alle sole catastrofi naturali, pandemie, etc.
In questo modo si apre il fronte ad un’interpretazione che potrebbe condurre a ricomprendere qualsiasi ipotesi di impedimento personale, soggettivo, del consumatore. Non contenti, si vorrebbe introdurre anche la possibilità di recedere in virtù di un “travel warning” emanato dal ministero degli affari esteri.
Anche questa è molto fantasiosa; ci sono state fatte lezioni sul fatto che i warning del Ministero degli Esteri erano solo avvisi e non dovevano rappresentare dei divieti e adesso il cliente può cancellare senza problemi, addirittura 28 giorni prima della partenza, senza nemmeno attendere l’evolversi di una situazione, che potrebbe anche rientrare? Domanda: questo vale anche per i vettori? Se c’è un travel warning devono rimborsare il biglietto? E se non sono comunitari ci si è posti il problema?
Riduzione del timing di rimborso per fallimento e insolvenza da 9 a 3 mesi.
Beh, certo; non solo dobbiamo avere un fondo per insolvenza e fallimento che altri non hanno ma anche sbrigarci a rimborsare senza nemmeno avere il tempo di esaminare la copiosa documentazione che potrebbe essere prodotta magari da migliaia di clienti? Mica si perde tempo qui.
Sono previste sanzioni pecuniarie fino al 4% del fatturato in caso di violazione delle previsioni della Direttiva.
Mi sembra giusto. In un settore che se va bene fa un ebitda del 5%, imporre una sanzione del 4% se non si ubbidisce mi sembra in minimo.
Davvero non comprendo l’accanimento; ma che vi ha fatto questo settore? Vi sembra un settore che specula sui consumatori? Se lo facesse non avrebbe dei profitti un pochino diversi?
Colpo di sciabola
E allora perché, ancora una volta, infliggere questo colpo di sciabola al Turismo organizzato e risparmiare tutti gli altri attori? Sono così ingenuo che pensavo che si sarebbe riequilibrato il gap e invece? Ma no, divarichiamolo ancora. A morte il Turismo organizzato, fatto da approfittatori cinici e ingordi di ricchezza!
Il ministro Santanchè ha assicurato il proprio impegno per contrastare questa pericolosa deriva e noi la ringraziamo sentitamente. Se necessario la questione va affrontata anche a livello di Presidenza del consiglio perché il rischio di chiusura di migliaia di imprese è più che concreto. Non si può affossare così un settore che aveva appena rimesso la testa fuori dall’acqua dopo l’apnea del covid.
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Su questa cosa serve davvero coraggio e spirito combattivo. Fosse l’ultima cosa che farò per questo settore, questa volta, lo giuro, sono pronto a “tutto”
La diplomazia va bene, ma questo è davvero troppo».
Pier Ezhaya presidente Astoi Confindustria Viaggi
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[post_content] => Prosegue l'attrazione fatale tra sport e turismo. La Icon Collection, gruppo alberghiero guidato dalla famiglia Ficcanterri, ha infatti siglato una partnership con la Fabo Herons Basket Montecatini, squadra di pallacanestro che milita nel campionato di serie B nazionale. La collaborazione si concentrerà principalmente sulle due strutture di punta del gruppo, il The Sense Experience Resort, 5 stelle lusso di Follonica, e il Park Hotel Marinetta, 4 stelle di Marina di Bibbona. Nell’ambito di questa collaborazione, il The Sense Experience Resort diventa in particolare official uniform partner degli Herons Basket, con il suo logo che apparirà sulle maglie della squadra, proprio sotto l'airone, il simbolo del team toscano, a partire dalla trasferta di Sant’Antimo del prossimo 23 marzo.
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[post_content] => Dopo le ristrutturazioni dell'anno scorso degli indirizzi fiorentini Isabella e Luca, a cura dell'interior designer, Luis Garcia Fraile, prosegue l'espansione italiana del gruppo fondato da Kike Sarasola, che si appresta a inaugurare ad aprile il nuovo Room Mate Collection Mia di Roma, frutto del rinnovamento dell'ex hotel Capo d'Africa.
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Il nuovo Bawe Island di Zanzibar protagonista della serata per le agenzie organizzata da Azemar in collaborazione con Emirates presso il ristorante del Glicine di Cernobbio con vista sul lago di Como. Inaugurata lo scorso luglio, la struttura è il primo one island one resort realizzato nella destinazione. L’isola è molto grande, circa 30 ettari, mentre la proprietà The Cocoon Collection dispone di sole 70 camere inserite in un contesto naturale unico. Il resort è situato ad appena 15 minuti di barca da Stone Town, garantendo così la possibilità di associare il relax sulla spiaggia alle escursioni nella parte antica della capitale di Zanzibar.
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[post_content] => E' dotato di 37 camere di varie dimensioni e metrature il nuovo Cloud 7 Hotel Roma che segna il debutto del gruppo Kerten Hospitality in Europa, anche se con qualche mese di ritardo rispetto ai piani originari. Situato tra via del Corso e via di Pietra, a pochi passi da piazza di Spagna e dal Pantheon, si tratta di un boutique hotel che si propone come un punto di riferimento per gli amanti del design, della creatività e della cultura locale.
La struttura si rivolge a un pubblico di giovani, nomadi digitali e amanti dell'arte che cercano un’esperienza di viaggio conscious, senza rinunciare al design. Fin dalle prime fasi del progetto, Agnese Landolfo, art curator per Kerten Hospitality, ha infatti collaborato strettamente con lo studio Genius Loci Architettura, che ha realizzato il progetto di ristrutturazione e interior design dell’hotel, operando una selezione tra gli artisti locali già affermati, nonché tra gli studenti dell’accademia di Belle arti di Roma, tutti chiamati a realizzare opere d’arte site-specific da inserire nella struttura.
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