25 October 2024

Thrends porta una ventata di ottimismo: tutto tornerà (presto) come prima

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In questi giorni di incertezza, dominati dall’incessante flusso di dati sul numero dei contagi e la diffusione del virus è estremamente difficile prendere le distanze dalla contingenza e provare a ragionare sul medio periodo. Ma bisogna farlo, anche perché se, come sostiene una recentissima ricerca della società di consulenza Thrends, “tutto tornerà (presto) come prima”, molti degli investimenti che gli operatori del turismo si stanno accingendo a compiere si riveleranno completamente inutili. Il riferimento è a misure come l’installazione delle barrire in plexiglass, la riduzione dei coperti per superficie, la dismissione del mobilio in eccesso, l’assunzione di personale di controllo e per la sanificazione, l’acquisizione di termoscanner e così via discorrendo…

Il motivo di tale presa di posizione risiede in una ricerca e analisi comparata dei dati disponibili secondo cui, a partire dal prossimo 15 giugno, “la probabilità che il distanziamento sociale sia necessario nel turismo è compresa tra il 29% e il 33%” spiega Giorgio Ribaudo. Il tutto a patto però che fin da subito si adotti un approccio alla gestione dell’emergenza, sottolinea sempre il senior advisor di Thrends, di tipo Ttt: acronimo che nella formulazione di Alessandro Vespignani della Boston Northeastern University starebbe per testing, tracing e treating, ossia in estrema sintesi controlli diagnostici diffusi, mappatura dei contagi, nonché gestione accurata e personalizzata dei malati.

“Nell’attuale contesto di mercato – sottolinea ancora Ribaudo spiegando la ratio alla base della ricerca – l’informazione giunta dal settore privato e da quello pubblico si è dimostrata, per gli operatori del turismo, molto incerta e spesso ambigua. Avendo il mondo moderno, dalla sua globalizzazione in poi, affrontato per la prima volta uno shock di questo tipo, si può assumere che un certo disorientamento nell’ambiente della ricerca e presso i governi sia accettabile perché umano. Siamo giunti, però, a circa cinque mesi dal nascere dell’epidemia e a circa due mesi e mezzo dal palesarsi della stessa sul nostro territorio, a un importante punto di svolta. Finalmente possiamo mettere a sistema le evidenze: dal territorio e a livello internazionale, la disponibilità di dati clinici da analizzare è infatti oggi ampia, mentre la curva dei contagi ha assunto in molti luoghi una inclinazione negativa e sono al contempo apparse numerose evidenze di possibili trattamenti della malattia nel suo insorgere e nelle sue più gravi patologie. Molti Stati gestiscono già la fase di normalizzazione, alcuni riportano quasi nessun nuovo caso giornaliero”.

L’emergenza può quindi essere gestita, è l’opinione di Ribaudo: “A partire dai dati da noi elaborati, riteniamo che il carattere di «grave urgenza» non sia più adeguato a descrivere la situazione in cui ci troviamo oggi e, di conseguenza, nei prossimi mesi a venire, sia nello scenario di una ripresa dei contagi, sia chiaramente in uno scenario di progressiva scomparsa del virus”.

Riportiamo quindi qui in fondo la descrizione integrale contenuto nello studio dei due possibili scenari di evoluzione del fenomeno al prossimo 15 giugno elaborati da Thrends:

Scenario base

Sulla base dell’attuale trend dei contagi, considerate anche le previsioni formulate da alcuni studi recentemente pubblicati, nella seconda o terza settimana di giugno il virus avrà raggiunto fra il 97 ed il 100 di tutti i casi per l’Italia. Questo significa una bassissima probabilità di circolazione fra la popolazione (sono forti anche i dubbi della virulenza del virus in condizioni metereologiche estive). Su questo presupposto si ritiene che la probabilità, che per il 15 giugno l’infezione sia quasi del tutto regredita, è pari all’80%. Si ritiene che in questo scenario il governo adotti misure cosiddette Ttt con buona certezza (60%) e che di conseguenza il rischio di contagio e ripartenza della diffusione sia molto basso e la necessità del social distancing sia modesta oltre il 15 giugno. La probabilità che il social distancing sia necessario oltre tale data oscilla quindi fra lo 0% e il 16%, a seconda della casistica considerata, con probabilità complessiva del 29%.

Scenario pessimistico

Sulla base dell’attuale trend dei contagi, si possono ritenere probabili in ogni caso sia lo scenario di ripresa della diffusione del virus (50%), sia quello di progressiva sparizione (50%). Il governo sarebbe maggiormente spinto ad adottare misure del modello Ttt, a seconda dei casi con il 60% o il 70% di probabilità In genere, il social distancing sarebbe comunque maggiormente necessario in questo scenario, ma non in tutti casi. Nel caso in cui non si verifichi un acuirsi dell’epidemia e contemporaneamente si mettano in atto misure di Ttt, la necessità del social distancing diviene minima o nulla In questo scenario, a seconda dei casi, la probabilità della necessità del social distancing oltre il 15 giugno oscilla fra lo 0% e il 17,5%, con probabilità complessiva del 32,5%.

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