26 giugno 2025 09:36
Nel 2024, Ho.Re.Ca. (Hotellerie-Restaurant-Café) ha registrato 107,1 miliardi di fatturato (+23% rispetto al 2019) e 53,8 miliardi di valore aggiunto, occupando 1,5 milioni di addetti in 382mila imprese e svolgendo al contempo investimenti per 2,7 miliardi di euro. È quanto emerge dal Rapporto strategico 2025 “Nutrire il Paese, connettere le persone. L’Horeca come ecosistema”, presentato da Italgrob e AFDB e curato da The European House – Ambrosetti. La ricerca ha inteso valorizzare l’ecosistema che sostiene i consumi alimentari fuori casa in Italia e comprendere l’evoluzione dello scenario di riferimento per il settore Ho.Re.Ca.
Come emerge dallo studio, la distribuzione Ho.Re.Ca. nel 2024 ha generato 15,3 miliardi di euro di fatturato e 2,7 miliardi di euro di Valore Aggiunto, occupando 57mila addetti tra diretti e indiretti, categoria che include i lavoratori stagionali, gli agenti in Partita Iva e i servizi logistici. L’universo della Distribuzione Ho.Re.Ca. conta circa 3.400 imprese attive e ha effettuato investimenti per 107 milioni di euro. Nel 2024, i distributori di sole bevande incidono per circa un quarto del fatturato totale registrato dalla Distribuzione Ho.Re.Ca. (26,8%), mentre la quota principale rimane quella gestita dai grossisti specializzati food (47,4%).
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[post_content] => Non soltanto traffico leisure individuale: Vietnam Airlines ambisce a ritagliarsi un ruolo di primo piano nel mercato Italia anche nel segmento Mice, particolarmente attivo nel nostro Paese grazie alla presenza di grandi aziende che muovono gruppi anche da 200 o 300 persone.
La compagnia ha già operato charter in passato e si considera pronta a replicare l’esperienza, soprattutto grazie alla disponibilità dell’hotellerie vietnamita, capace di gestire gruppi di grandi dimensioni con strutture moderne e standard qualitativi elevati.
Sul fronte distributivo, Vietnam Airlines opera attraverso una rete completa che include gds, tour operator, ota, agenzie Mice e segmento corporate. Per quanto riguarda il resto d’Italia, Tung conferma la presenza di accordi interline che permettono di collegare città come Roma o Napoli ai voli Vietnam Airlines attraverso hub europei quali Francoforte o Monaco, dove sono previste anche tariffe vantaggiose in alcune configurazioni.
Guardando al futuro, il vettore continua a espandersi anche in Europa: dal 16 dicembre partirà infatti il nuovo collegamento diretto tra Copenaghen e Ho Chi Minh City, ulteriore segnale della volontà della compagnia di rafforzare la propria presenza sul continente.
Comunicazione e ruolo della promozione
La promozione del Vietnam sul mercato italiano resta un elemento chiave. La compagnia punta a rafforzare ulteriormente la propria presenza sui media, valorizzando il rapporto con la stampa tradizionale, ancora molto letta dagli italiani, e con i media trade, considerati fondamentali per informare il settore e raccontare le novità del prodotto. Sono previsti anche nuovi press tour e iniziative con i tourism board vietnamiti, sia a livello nazionale sia cittadino, con delegazioni provenienti da Hanoi, Ha Long e Ho Chi Minh City pronte a presentarsi al pubblico italiano.
Alla domanda sul motivo per cui un viaggiatore italiano dovrebbe scegliere il Vietnam, Dang Minh Tung, direttore generale della compagnia in Italia, risponde sottolineando la straordinaria combinazione di cultura, patrimonio Unesco, accoglienza e sicurezza che il Paese offre. «È una destinazione che unisce autenticità, qualità dei servizi e grande ospitalità».
(Quirino Falessi)
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[post_content] => Domenica 7 dicembre 2025 prende vita nelle Cinque Terre la 64ª edizione dell'accensione del presepe ideato da Mario Andreoli, illuminato fino al 18 gennaio 2026.
Le oltre 250 figure - costruite a partire da materiali poveri, recuperati e trasformati dall’ingegno dell’ex ferroviere - tornano a popolare l’anfiteatro di vigneti che abbraccia Manarola.
Dopo la scomparsa di Mario Andreoli nel 2022, la sua eredità è stata raccolta dall’associazione Presepe di Manarola affiancata dal Cai La Spezia, mentre il Parco nazionale delle Cinque Terre e il comune di Riomaggiore collaborano alla tutela e sostengono la continuità di questa grandiosa opera artistico-ambientale in dialogo con il paesaggio in cui è inserita.
Quest’anno c’è un ulteriore elemento speciale: in occasione dell’accensione, per la prima volta dopo tredici anni, sarà possibile raggiungere Manarola da Riomaggiore percorrendo la Via dell’Amore, aperta gratuitamente, in entrambi i sensi, dalle 15.00 del 7 dicembre.
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«Il Presepe Luminoso di Manarola è un’eredità visionaria e un patrimonio collettivo delle Cinque Terre – commenta Fabrizia Pecunia, sindaca di Riomaggiore - una delle sue attrazioni turistiche più convincenti, simbolo di creatività e memoria, ispirazione per la comunità e per tutto il territorio».
«Il Presepe di Mario Andreoli continua a essere un simbolo profondamente legato alla nostra identità – aggiunge il presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre, Lorenzo Viviani - unisce creatività, laboriosità e un rapporto autentico con la terra, le pietre e il paesaggio delle Cinque Terre. Insieme al Comune di Riomaggiore sosteniamo con convinzione questa eredità, che ogni anno rivive grazie al lavoro prezioso dei volontari. Invitiamo i visitatori ad ammirare il Presepe dai punti di osservazione dedicati, per coglierne appieno la visione d’insieme e rispettare la delicatezza di un’opera che nasce da passione, cura e senso di comunità».
In vista dell’accensione del presepe di Manarola, considerato il grande afflusso di visitatori che ogni anno raggiunge le Cinque Terre per assistere a questo evento unico, Regione Liguria potenzierà l’offerta ferroviaria sulla linea La Spezia - Genova Nervi. Il 7 dicembre saranno attivate due corse straordinarie, pensate per agevolare gli spostamenti di chi vorrà partecipare alla manifestazione.
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[post_content] => L'aeroporto di Vienna rinuncia alla terza pista, ma non alla crescita. Il gestore dell'aeroporto, Flughafen Wien, ha ufficialmente archiviato il progetto del valore stimato di circa 2 miliardi di euro, spiegando di poter assorbire l'aumento del traffico con le due piste attuali e con il previsto ampliamento dei terminal, che potrà così gestire fino a circa 52 milioni di passeggeri all'anno.
Il management dell'aeroporto austriaco ricordano che, dal 2005, la capacità per movimento aereo è notevolmente aumentata: si è passati da circa 71 passeggeri per volo a 139 nel 2024 grazie all'uso di aeromobili più grandi e più pieni, il che riduce la pressione sulle piste esistenti.
“Un fattore decisivo nella decisione è stato anche il fatto che le maggiori compagnie aeree clienti dell'aeroporto sono contrarie al progetto e che, in assenza di un rifinanziamento attraverso tariffe più elevate, l'investimento non è economicamente sostenibile”, spiegano Julian Jäger e Günther Ofner, membri del consiglio di amministrazione di Flughafen Wien AG.
Lo scalo viennese ritiene di poter gestire fino a 52 milioni di passeggeri all'anno con solo due piste, a condizione di proseguire l'ampliamento dei terminal e delle capacità a terra. Il piano industriale prevede in particolare l'ampliamento a sud del Terminal 3, lo sviluppo dell'Office Park 4 e la ristrutturazione del Terminal 1A, per un volume di investimenti di circa 300 milioni di euro nel 2025.
Per il 2025, Flughafen Wien prevede un traffico totale di circa 42 milioni di passeggeri, di cui quasi 32 milioni per Vienna-Schwechat, confermando l'ambizione di rimanere un importante hub nell'Europa centrale senza una nuova pista a breve o medio termine.
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[post_content] => L'associazione Dimore Storiche Italiane presenta il sesto Rapporto dell'osservatorio sul Patrimonio culturale privato, curato dalla fondazione RiEs.
La ricerca conferma il ruolo delle dimore storiche come motore economico, culturale e sociale del Paese, censito sotto diversi aspetti.
I dati
In Italia esistono 46.000 dimore storiche e quasi il 30% si trova in comuni con meno di 5.000 abitanti e, in media, oltre due dimore per comune si concentrano proprio in queste aree.
Il 60% genera attività economiche, tra turismo, agricoltura, cultura ed eventi; nel 2024 queste realtà hanno accolto oltre 35 milioni di visitatori e più di 20.000 dimore hanno organizzato almeno un evento culturale.
Sul fronte della manutenzione e del restauro, l’85% degli interventi è autofinanziato dai proprietari, con una spesa media superiore a 50.000 euro annui per singolo bene, mentre solo il 2% ha beneficiato di contributi pubblici. Nel comparto agricolo, il 17% delle dimore produce vino, olio o cereali.
I dati emersi dal rapporto sulle Dimore Storiche Italiane descrivono un comparto dinamico, con ampi margini di crescita: sono infatti oltre 10.000 le dimore storiche che si dichiarano pronte ad avviare o ampliare le proprie attività economiche qualora il contesto burocratico e normativo fosse più favorevole.
«Le dimore storiche rappresentano un presidio culturale, un museo diffuso e uno straordinario patrimonio per l’Italia - ha commentato Il vicepresidente della Camera dei Deputati Giorgio Mulè -. Sono delle gemme sparse sul territorio che per storia, bellezza e capacità di conservazione costituiscono un tesoro da preservare. È dunque fondamentale valorizzare questo patrimonio riconoscendole la specificità e l’importanza nella tutela e valorizzazione della cultura italiana. Per questo motivo ho sostenuto e sostengo attualmente con una proposta di legge le dimore storiche affinché si possa ulteriormente valorizzare questo capitale con interventi al codice dei beni culturali del paesaggio».
«Ringrazio il vicepresidente Mulè per l’attenzione costante che dedica alle tematiche complesse legate alla salvaguardia delle dimore storiche, e con lui il sottosegretario Freni e tutti i rappresentanti delle istituzioni che hanno condiviso con noi questo importante momento di confronto sul futuro del patrimonio culturale privato – aggiunge Maria Pace Odescalchi, presidente dell’associazione Dimore Storiche Italiane –. Il VI Rapporto dell’osservatorio conferma come le dimore storiche siano una risorsa viva per il Paese: luoghi di cultura e bellezza, ma anche motori di economia e coesione, capaci di generare lavoro, promuovere turismo sostenibile e rafforzare il legame tra comunità e territorio, in particolare nelle aree interne e nei piccoli comuni dove una dimora o una casa storica sono spesso identitarie e motori economici per la comunità locale. Per valorizzare appieno questo potenziale e rendere possibile, come richiesto dalla costituzione, la miglior tutela e custodia dei beni culturali privati, è fondamentale consolidare la collaborazione tra pubblico e privato, prevedendo strumenti stabili e continui che incentivino gli investimenti dei proprietari e che consentano loro di pianificare a lungo termine la manutenzione necessaria e obbligatoria. Misure come l’Iva unificata per gli interventi di restauro sui beni culturali e l’estensione dell’Art Bonus ai privati, in particolare nei comuni con meno di 20.000 abitanti, non solo renderebbero più sostenibile la manutenzione e valorizzazione dei beni culturali, ma moltiplicherebbero i benefici per il sistema economico e sociale, soprattutto nelle aree meno centrali e più fragili, dove le dimore storiche rappresentano non solo un presidio culturale ma anche una risorsa indispensabile per la vitalità dei territori».
[post_title] => Dimore Storiche Italiane: «Realtà viva sul territorio. Ma servono misure per sostenerla»
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[post_content] => Disneyland Paris alza il sipario sulla nuova area tematica totalmente immersiva World of Frozen, che aprirò il 29 marzo 2026, ricreando i luoghi e le atmosfere del celebre film. Dal villaggio di Arendelle al Palazzo di Ghiaccio di Elsa, ogni elemento è stato progettato con grande attenzione ai dettagli, accompagnato da musiche iconiche.
Elemento centrale dell’esperienza sarà l’attrazione per famiglie Frozen Ever After, un viaggio in barca attraverso le avventure di Anna, Elsa e dei loro amici, arricchito da tecnologie d’avanguardia e Audio- Animatronics di ultima generazione. Gli ospiti potranno inoltre incontrare Anna ed Elsa nel Castello di Arendelle.
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World of Frozen si inserisce nel più ampio piano di espansione di Disney Adventure World (il nuovo nome del Parco Walt Disney Studios), insieme ai mondi dedicati alle franchise Pixar e Marvel e all’imponente Adventure Bay, dove prenderà vita il nuovo spettacolo serale Disney Cascade of Lights, che combinerà fontane, proiezioni e una coreografia unica al mondo con 379 droni.
Lungo Adventure Way, gli ospiti troveranno inoltre un’altra nuova attrazione Rapunzel Tangled Spin, esperienze gourmet e giardini tematici. Guardando al futuro, sono già in fase di sviluppo nuove esperienze, tra cui un’attrazione ispirata a Up e un’intera area dedicata a Il Re Leone, che arricchiranno ulteriormente il piano di espansione di Disney Adventure World.
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Il Montenegro svela la sua anima autentica e si presenta alla stampa specializzata. L'occasione è quella del viaggio organizzato dalla National Tourism Organisation of Montenegro e Travel Open Day, che rappresenta l’ente turistico montenegrino in Italia.
Grande come metà della Lombardia, il Paese è raggiungibile in un’ora e venti minuti con voli Air Montenegro da Roma Fiumicino e Wizz Air da Milano Mlpensa, ma è collegato anche via mare nei mesi estivi da traghetti da Bari e Ancona a Bar. Pur non appartenendo all’Unione europea, il Montenegro adotta l’euro e accoglie i visitatori con infrastrutture moderne e ospitalità autentica.
I flussi turistici tra Italia e Montenegro sono rimasti stabili negli ultimi anni. Nel 2024 il paese ha accolto 2,61 milioni di turisti, di cui 27.334 italiani, pari a 94.693 pernottamenti. Da gennaio a settembre 2025 24.277 italiani avevano già visitato il Paese, circa il 90% del totale dell’anno scorso. Gli italiani soggiornano in media 3-4 notti, prediligendo brevi vacanze lungo la costa adriatica.
Il tour
Il viaggio stampa è iniziato nel cuore verde delPaese, a Kolašin, con stazioni sciistiche moderne. Qui il raffinato Bianca Resort & Spa ha accolto il gruppo con calore montano. Poco distante, il parco nazionale Biogradska Gora, una delle foreste vergini più antiche d’Europa, ha mostrato il volto più selvaggio e puro del Montenegro: trekking, kayak, mountain bike, pesca alla trota e silenzi interrotti solo dal fruscio dei faggi e degli aceri. Il primo incontro con la gastronomia montenegrina è avvenuto durante la visita all’azienda agricola Klisura, sopra a Kolašin, che offre l’alloggio in suggestive baite di legno, e dove la famiglia ha preparato per gli ospiti italiani un pranzo tipico a base di kacamak di gulash.
Un po' di storia
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Lasciate le montagne, il gruppo ha raggiunto Cetinje, antica capitale reale, dove la residenza del re Nikola, ora un piccolo museo, racconta un passato elegante e cosmopolita. Nel monastero ortodosso sono custoditi la mano di San Giovanni Battista, frammenti della Croce e un’icona venerata. Da qui, la celebre Lovćenska Serpentina - venti chilometri di curve a gomito panoramiche - ha condotto i giornalisti al villaggio di Njeguši, patria del prosciutto affumicato pršut, fino alla spettacolare baia di Kotor, patrimonio Unesco. Davanti alle mura medievali di Kotor e ai vicoli brulicanti di vita del centro storico, nel 2025 hanno attraccato oltre 500 navi da crociera. A Tivat, che ha il secondo aeroporto internazionale del Paese, Porto Montenegro rappresenta l’anima più cosmopolita del Montenegro con yacht di lusso e boutique internazionali.
A Budva, città dal fascino millenario, la tradizione veneziana incontra il dinamismo moderno di resort e casinò come il Maestral Resort & Casino. Il lussuoso One&Only Resort di Portonovi, a mezz’ora da Kotor, ha camere, suite e ville private con piscina ed è immerso nel verde. Lungo la strada panoramica, sosta per ammirare il resort Aman sulla piccola l’isola di Sveti Stefan, icona del turismo montenegrino.
Infine, spazio a un'esperienza enologica nella cantina statale Plantaže, a pochi minuti dall’aeroporto di Podgorica. Con i suoi 2.300 ettari di vigneti, è una delle più grandi d’Europa e offre degustazioni di vini locali come il Vranac Pro Corde e il Krstač.
(Pamela McCourt Francescone)
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[post_content] => Ultime ore in attesa del via per la seconda edizione del Tembaine Desert Rally, il primo rally africano dedicato esclusivamente alle e-bikes, che si svolge in Tunisia dal 23 al 30 novembre 2025.
Un'ulteriore occasione in cui la destinazione conferma la forte volontà di farsi conoscere non solo per il suo mare e le spiagge , ma anche per l’anima autentica e spettacolare del suo Sud: il deserto sconfinato, le oasi millenarie, i paesaggi patrimonio Unesco e i villaggi berberi. Panorami che calamitano l'attenzione di sportivi e amanti dell’outdoor.
Dopo il successo dell’“edizione zero” del 2024, l’evento torna con una formula più ricca, più internazionale e ancora più immersiva: sei tappe, 60/70 km al giorno, navigazione a waypoints e 100 rider pronti a misurarsi con sabbia, vento, dislivelli e soprattutto con il proprio limite.
A rendere possibile un evento di tale portata è stato anche il supporto dell’Ente Nazionale del Turismo Tunisino, che ha affiancato l’organizzazione garantendo assistenza logistica, supporto operativo sul territorio e collaborazione per l’ottenimento dei permessi necessari allo svolgimento della competizione nelle aree protette del sud.
Il Tembaine Desert Rally nasce dall’intuizione di Alessandro Bettini, ex pilota motociclistico e oggi imprenditore nel mondo della bicicletta, che ha trasformato l’esperienza dei rally-raid motoristici in un format dedicato alle e-bikes: “È una novità assoluta nel panorama ciclistico internazionale – spiega Bettini – un rally in stile motoristico ma con la sostenibilità e l’emozione umana delle e-bikes. Ogni tappa viene svelata solo prima della partenza, obbligando i rider a leggere il terreno e trovare la propria rotta nel deserto.”
Le tappe attraversano luoghi mitici della storia sportiva e culturale tunisina: Tataouine, Ksar Ghilane, Parc Jebil, Tembaine, Douz – la leggendaria “porta del deserto”.
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L’evento porta con sé anche un impegno sociale concreto: donazione di due defibrillatori agli ospedali di Douz e Kebili, consegna di macchine da cucire a una cooperativa femminile di Douz, sostegno economico all’Istituto disabili di Jemna, in collaborazione con la Onlus Bambini nel Deserto.
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Viaggi Rallo di Mestre presenta due nuovi programmi "Focus on Cairo" e "Focus on Luxor" per il catalogo "L'altro Egitto". Fra i punti di froza del t.o., i viaggi accompagnati da archeologi, che vanno ad aggiungersi alla programmazione di tour con navigazione sul Nilo a bordo di motonavi 5 stelle, tradizionali dahabeya e l’esclusivo Savoy Yatch 5 stelle lusso di 12 cabine da 45 metri quadri.
Focus on Cairo
La proposta Focus on Cairo con due programmi con partenze individuali, minimo 2 partecipanti, fino ad aprile 2026, consente di scoprire la città e i dintorni con visite inedite. Il primo di 4 giorni e 3 notti comprende il nuovissimo Grand Egyptian Museum, la piana di Giza con le piramidi, il museo della Cciviltà egizia, lo storico bazaar di Khan el Khalili e la Cairo islamica. Il secondo, di 6 giorni e 5 notti, prevede in aggiunta la Necropoli di Sakkara, con le mastabe e la piramide a gradoni di Zoser, la tomba di Mehu, le piramidi di Dahshur e una visita più approfondita della Cairo islamica e medievale.
Focus on Luxor
L’itinerario Focus on Luxor, di 6 giorni e 5 notti, è dedicato a chi desidera approfondire il fascino dell’antica Tebe con un programma ricchissimo. La proposta è valida fino ad aprile 2026, con partenze giornaliere, minimo di due partecipanti, ingressi ai siti inclusi. Oltre al complesso monumentale di Karnak, il tTempio e il museo di Luxor, il programma comprende la Valle dei Re, incluse le tombe di Tutankhamon e quella di Seti I, il Tempio di Hatshepsut, la necropoli tebana con siti come Medinet Habu, il Ramesseum, i colossi di Memnon, il villaggio di Deir el-Medina con le celebri tombe degli artigiani. Inoltre, si visitano i grandi santuari di Denderah e Abydos, a nord della città, e il tempio di Khnum a Esna, 50 chilometri a sud di Luxor, solitamente esclusi dagli itinerari classici.
Con Archeologia Viva
Due le proposte Egitto di Viaggi Rallo in collaborazione con I Viaggi di Archeologia Viva, un punto di riferimento per gli appassionati di archeologia da 37 anni, con la consulenza scientifica della rivista Archeologia Viva. Il primo è in programma dal 9 all’11 dicembre per visitare i tesori egizi di Roma e la straordinaria mostra Tesori dei Faraoni alle Scuderie del Quirinale, con la guida dell’egittologa Roberta Petrilli.
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[post_content] => Cucina e Unesco. I paradossi fanno bene all'animo e all'umore. Questo lo sa chi li conosce. E' una forma di ribaltamento del senso comune. E oggi ce ne sarebbe tanto bisogno. Così ho deciso di comporne uno.
Allora il ministro Lollobrigida ha affermato: "La cucina italiana come motore del turismo è un tema di straordinaria rilevanza per il Paese. La cucina è capace di generare valore, occupazione e attrattività in ogni territorio, dai piccoli borghi alle grandi città d'arte.
Parliamo di un valore complessivo di oltre 250 miliardi di euro nel 2024, con una crescita del 4.5% su base annua pari al 19% del mercato mondiale". Si può essere anche d'accordo, ma il fatto di considerare ogni cosa sotto l'aspetto economico è un errore madornale. Si ignorano troppi elementi che in questa sede sarebbe troppo lungo elencare.
Candidatura
Comunque siccome la cucina italiana è candidata ad essere Patrimonio Unesco, io propongo di far diventare Patrimonio Unesco anche le famiglie italiane che non arrivano a fine mese. Che non riescono a risparmiare neanche 2 euro e che quindi non possono fare vacanze. E a leggere i dati queste famiglie sono sempre di più.
E siccome hanno problemi di ogni sorta diamo loro un riconoscimento, per la tenacia, per la forza, per le innumerevoli rinunce che devono fare. Diamogli un premio, magari non ci mangiano (e ritorniamo alla cucina) ma almeno se lo possono vantare.
Giuseppe Aloe
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