20 maggio 2024 11:25

Il cda di Terme di Sirmione
Cresce il fatturato di Terme di Sirmione. La controllata del gruppo Franco Gnutti Holding ha infatti chiuso il 2023 a quota 43,7 milioni di euro, pari a un +8,7% rispetto al 2022. L’utile è stato di 3,5 milioni, al netto di ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti per 3,4 milioni e imposte per 1,4 milioni. Margini operativi lordi (ebitda) per 9,1 milioni di euro, pari al 20,89% dei ricavi, completano il quadro dell’esercizio. Tutte le aree di business hanno contribuito alla crescita del fatturato. In particolare il settore salute, comparto che prima del Covid aveva sofferto di un progressivo declino e che la pandemia aveva particolarmente colpito, ha chiuso in sensibile miglioramento .
Nonostante i numeri positivi, l’esercizio 2023 è stato comunque negativamente influenzato da alcuni fattori esogeni: la riduzione degli arrivi dalla Germania, mercato primario sul lago di Garda; eventi atmosferici non favorevoli; e soprattutto l’ormai cronica difficoltà di reperimento del personale. Per essere attrattiva in un mercato ancora caratterizzato da lavoro sommerso, Terme di Sirmione continua perciò a investire nella stabilizzazione del personale, che ha raggiunto una punta massima di 462 dipendenti di cui 270 a tempo indeterminato, nonché nella formazione attraverso una academy aziendale. E’ stato anche mplementato un piano di welfare dedicato e rinnovate le certificazioni integrate di qualità, ambiente e sicurezza.
Nel 2023, l’azienda ha effettuato investimenti pari a 4,3 milioni di euro, destinati per la maggior parte al completo restyling dello storico hotel Fonte Boiola e del reparto termale fortemente legato alla salute e alla cura. Ulteriori investimenti sono in corso nel comparto benessere e particolare attenzione è riservata all’area digitale e all’information technology, che governano non solo le attività di gestione e controllo ma sono sempre più connesse alle attività di marketing e comunicazione, oltre che di vendita con il supporto del sistema crm Salesforce in piena funzione ed efficacia di azione. Ad oggi tale strumento ha permesso di mappare quasi 800 mila clienti e di raggiungere 3,8 milioni di contatti in un anno. Superano i 14 milioni le pagine del sito visualizzate.
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Composta da un totale di sei unità – di cui le prime due, Explora I ed Explora II, già in servizio – la flotta del brand di lusso, costruita da Fincantieri, sarà operativa entro tre anni. Explora III verrà battezzata l’anno prossimo, Explora IV ed Explora V saranno consegnate nel 2027, mentre Explora VI toccherà il mare nel 2028.
«I tre eventi rappresentano tre momenti chiave nella costruzione di Explora Journey, - spiega Pierfrancesco Vago, presidente esecutivo della divisione passeggeri del gruppo Msc - la nostra flotta dedicata al segmento lusso, è la seconda volta in meno di un anno che celebriamo a Genova un triplo evento come questo: questo testimonia il successo già registrato nel settore. Siamo già operativi con Explora I ed Explora II ed altre 4 navi entreranno in servizio nei prossimi 3 anni.
Stiamo realizzando concretamente e velocemente la nostra visione che è quella di ridefinire i viaggi oceanici di lusso, puntano ad affermarci sempre di più come punto di riferimento nel settore. Questi tre eventi confermano la riuscita della nostra partnership con Fincantieri (10 navi in 12 anni). Il progetto Explora ha contribuito al rilancio di Sestri Ponente ed abbiamo programmi ambiziosi per navi sempre più evolute. La sostenibilità continua a rappresentare un aspetto prioritario per la nostra compagnia. E queste navi, grazie alle nuove soluzioni e alle tecnologie adottate a bordo, svolgono un ruolo fondamentale nel nostro percorso di decarbonizzazione».
L’investimento del gruppo Msc genera in Italia importanti ricadute economiche, stimate in oltre 15 miliardi di euro, dovute anche a una filiera prevalentemente italiana e caratterizzata dalla forte presenza di Pmi. A queste ricadute si aggiunge un impatto turistico rilevante nei numerosi porti toccati dalle unità. La costruzione di ogni singola unità richiede infatti oltre sette milioni di ore lavorate e un'occupazione media di 2.500 persone per due-tre anni. Considerando anche le quattro navi ordinate a Fincantieri negli anni scorsi, e già consegnate, l’investimento di Msc sale complessivamente a circa 7 miliardi.
«Siamo orgogliosi di accompagnare il gruppo Msc in questo percorso che dimostra la capacità di Fincantieri di interpretare e anticipare le evoluzioni del mercato crocieristico, in cui deteniamo una quota globale superiore al 45% - aggiunge Luigi Matarazzo, direttore generale divisione navi mercantili di Fincantieri - La flotta Explora Journeys rappresenta un esempio concreto di come la collaborazione con l’armatore possa tradursi in risultati di eccellenza, coniugando innovazione, sostenibilità e qualità. Cinque delle sei unità della classe vengono realizzate qui, a Sestri Ponente, asset strategico del nostro sistema produttivo e simbolo di una visione industriale orientata a cantieri moderni, tecnologie green e processi ad alta complessità».
Il brand Explora Journeys sta crescendo sui mercati di tutto il mondo. A soli due anni dal varo della prima nave, e con due unità già in servizio, rappresenta un'esperienza di viaggio innovativa, raffinata e coinvolgente che coniuga itinerari globali, destinazioni esclusive, un servizio impeccabile ed esperienze di bordo uniche.
Le navi Explora Journeys sono dotate del sistema di «cold ironing», che permette il collegamento alla rete elettrica in banchina azzerando così le emissioni durante la sosta nei porti, di sistemi avanzati di riduzione catalitica selettiva, di apparati di gestione del rumore subacqueo per proteggere la vita marina e di una gamma completa di apparecchiature di bordo ad alta efficienza energetica per ottimizzare l’uso dei motori. Le ultime quattro navi saranno inoltre alimentate a gas naturale liquefatto (gnl), e predisposte per l’utilizzo di fuel rinnovabili come bio-gnl e gnl sintetico. Explora V ed Explora VI prevedono, in aggiunta, la possibilità di utilizzare tecnologie innovative come le celle combustibili, che trasformano il gnl in idrogeno, riducendo ulteriormente le emissioni.
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Per Qc Spa of Wonders, l'accordo accelererà i piani di sviluppo dell'azienda, che oggi raggruppa 12 spa e hotel, con quattro nuove aperture pianificate in Italia nei prossimi anni e diverse iniziative in pipeline in Europa e negli Stati Uniti.
La partnership vede al centro Spa Property Fund (Spapf) un fondo immobiliare gestito da Bnp Paribas Reim Luxembourg con QC Spa of Wonders come operatore esclusivo degli immobili del fondo. Dopo l’acquisto dell’iconico immobile Qc Terme San Pellegrino, il fondo ha recentemente acquisito un immobile in Viale Certosa a Milano che sarà oggetto di una profonda trasformazione in spa e hotel gestiti da Qc Spa of Wonders.
L’obiettivo di Spapf è quello di creare una piattaforma unica specializzata in spa e spa-hotel interamente locati a QC Spa of Wonders. Il fondo investe sia in immobili già operativi, sia in immobili da riposizionare per far fronte ai piani di crescita e sviluppo di Qc Spa of Wonders. Il fondo, a partire dai 120 milioni di euro circa di valore degli immobili già acquistati e degli investimenti in pipeline, ha l’obiettivo di creare un portafoglio dal valore complessivo di € 300 milioni.
Qc Spa of Wonders si è aggiunta agli investitori di Spapf facendo il suo ingresso come investitore di rilievo all’interno del fondo stesso.
«Crediamo fortemente nei fondamentali e nella crescita del settore in quanto i consumi basati sulle esperienze, specialmente dopo la pandemia, sono sempre più favoriti dai consumatori. Bnp Paribas Reim vanta una profonda esperienza di partnership con operatori specialistici nell’ambito dell’ospitalità, facendo leva sulla combinazione di team locali, nel caso di questa partnership del team italiano di Acquisition guidato da Pietro Moro, e di un team specialistico cross-country, con la divisione recentemente creata di Hospitality & Healthcare sotto la direzione di Paul Darribère» commenta Vincenzo Nocerino, Global cio di Bnp Paribas Reim.
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[post_content] => Un milione e mezzo di passeggeri movimentati su Rimini per Ryanair, dal 1998 ad oggi: per l'estate in corso la low cost irlandese opera dal Fellini otto rotte da/per Budapest, Cagliari, Cracovia, Kaunas, Palermo, Praga, Londra Stansted e Vienna, con oltre 50 voli settimanali.
«Per dare ulteriore impulso al turismo e alla crescita del traffico, Ryanair chiede nuovamente al governo italiano di eliminare la tassa municipale in tutti gli aeroporti italiani per stimolare ulteriormente la crescita del traffico, del turismo e dell'occupazione, come hanno già fatto Abruzzo, Calabria e Friuli-Venezia Giulia - ribadisce Fabrizio Francioni, Head of Communications Italy Ryanair -. Se la tassa sarà eliminata, Ryanair risponderà con 40 aeromobili in più (+4 miliardi di dollari di investimenti), 20 milioni di passeggeri in più all'anno, 250 nuove rotte, sostenendo 15.000 posti di lavoro in più in tutta Italia».
«Quando nel 2018 abbiamo riportato Ryanair a Rimini, dopo sei anni, eravamo consapevoli che stava arrivando una compagnia che avrebbe dato un grosso impulso alla crescita dell’aeroporto e quindi della destinazione - ricorda l'ad dell'aeroporto di Rimini, Leonardo Corbucci -. I risultati di questi sette anni sono sotto gli occhi di tutti e anche grazie alla Ryanair siamo riusciti a superare brillantemente le difficoltà dovute al Covid e al mercato russo e ucraino.
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[post_content] => Sebbene si tratti in gran parte di una questione di competenza dell'Unione europea stessa, questa settimana l'istituzione con sede a Bruxelles ha lanciato l'allarme: potremmo trovarci di fronte a un'estate con gravi ritardi nei voli, a causa dell'aumento dei voli e delle risorse limitate disponibili per il controllo del traffico aereo.
Secondo i funzionari, vi è carenza di personale presso diversi controllori di volo europei, sono previsti scioperi e potrebbero verificarsi incendi boschivi che potrebbero compromettere il traffico aereo (un incendio a Marsiglia ha già imposto modifiche operative), tutti fattori che potrebbero avere gravi conseguenze. Inoltre, nell'Europa orientale, il traffico che normalmente verrebbe sorvolato dall'Ucraina deve essere assorbito.
Il massimo del sistema
Un funzionario dell'Unione ha affermato che "l'anno scorso (l'estate 2024) abbiamo avuto la peggiore estate della storia in termini di ritardi e cancellazioni. Quest'estate sarà molto simile", secondo il Financial Times.
Nei giorni più difficili della scorsa estate, sono stati operati 37.000 voli, un numero che si ripeterà quest'anno. Si tratta del massimo che il sistema di controllo del traffico aereo può gestire in Europa, il che significa che il sistema è al limite.
Eurocontrol ha ricevuto il 5% in più di richieste di volo quest'anno, il che suggerisce ulteriori ritardi. Eurocontrol segnala che i problemi sono gravi in Francia, Germania, Grecia e Spagna.
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[post_content] => Nuovo, significativo accordo di codeshare per Ita Airways che sigla un patto con Air Canada che rafforza la competitività delle due compagnie aeree sul network globale: i biglietti sono già in vendita, per dal prossimo 21 luglio.
«Il rafforzamento di questa collaborazione consentirà ai clienti con un biglietto Air Canada verso Roma Fiumicino di prenotare facilmente e raggiungere comodamente dieci destinazioni in Italia, Africa, Israele e Albania. Allo stesso modo, i clienti Ita che viaggiano verso Toronto potranno accedere a dieci mete in Canada e Stati Unti del nostro network - ha affermato Mark Galardo, vicepresidente eEsecutivo, cco e presidente del cargo di Air Canada -. Stiamo sviluppando delle sinergie significative per agevolare l’ingresso di Ita Airways in Star Alliance. Questo definirà le fondamenta per una collaborazione lunga e duratura fra le due compagnie di bandiera».
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Questa soluzione permette agli ingegneri del vettore del gruppo Iag di eseguire valutazioni rapide, accurate e obiettive su ammaccature o segni presenti sulle superfici degli aeromobili, digitalizzando completamente il processo e garantendo una maggiore coerenza dei risultati. Il dispositivo fornisce dati in tempo reale, riducendo in modo significativo il tempo necessario per ogni ispezione, ottimizzando la pianificazione della manutenzione, il processo decisionale e l'efficienza operativa complessiva.
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[post_content] => In Finlandia si è conclusa con un accordo la lunga vertenza sindacale che ha visto coinvolti il settore dei servizi Palta e il sindacato finlandese dell'aviazione (Iau): di conseguenza gli scioperi annunciati per il 16, 18, 21, 23 e 25 luglio sono stati revocati e Finnair opererà i suoi voli secondo il normale operativo.
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[post_content] => Un’estate che promette il tutto esaurito per il turismo italiano: secondo i dati diffusi da ENIT, Unioncamere e Isnart, sono già prenotate 8 camere su 10 negli alberghi italiani, con picchi che ad agosto toccheranno il 90% e un giro d’affari atteso di 15 miliardi di euro tra giugno e settembre. Crescono in particolare i flussi provenienti dall’estero, Germania, Francia, USA, Svizzera e Canada in testa, e si consolida la tendenza alla destagionalizzazione, con prenotazioni di ottobre già al 50%.
«Il turismo è uno dei principali driver per il nostro Paese, in grado di generare valore sui territori – ha dichiarato Elena Nembrini, direttore generale di ENIT, durante la conferenza di presentazione della ricerca –. Stiamo ottenendo ottimi risultati anche sul fronte dell’allungamento della stagione turistica: le prenotazioni per l’autunno sono in crescita e ottobre segna già un’occupazione del 50%.
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«L’interesse dei mercati esteri resta alto - ha aggiunto in una nota Ivana Jelinic, amministratore delegato di ENIT - e puntiamo a coniugare attrattività e sostenibilità, come dimostra il nuovo modello scientifico sviluppato con La Sapienza». Accanto ai numeri, infatti, si afferma un’esigenza sempre più urgente: quella di misurare l’impatto del turismo non solo in termini economici, ma anche sociali e ambientali.
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I numeri dell'Isnart
Le prime stime relative all’estate in corso registrano numeri più che positivi: dall'indagine svolta da ISNART per Unioncamere ed ENIT, illustrata da Paolo Bulleri, dirigente area per la Ricerca
economica e sociale sui fenomeni turistici e culturali, risultano già prenotate 8 camere su 10, con picco previsto ad agosto. Per quanto riguarda le prenotazioni alberghiere, il volume d’affari stimato tra giugno e settembre è pari a 14,7 miliardi di euro. Le prenotazioni superano quelle del 2019, ultimo anno di riferimento prima della pandemia, con vendite anticipate già vicine all’80% per il mese di agosto, destinate a salire nelle prossime settimane fino ad almeno il 90% di saturazione nel periodo di massima affluenza. Buoni anche i dati per luglio (70% di prenotazioni) e settembre (60%).
Gli operatori del sistema ricettivo italiano segnalano vendite anticipate consistenti per tutte le principali destinazioni estive: per agosto risultano già prenotate il 77,4% delle camere al mare, il 76,6% in montagna, il 71,9% nelle città d’arte e il 75,5% nelle aree interne legate al turismo green.
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«Quanto alla sostenibilità - aggiunge Bulleri - solo un operatore su 10 si dice preoccupato per l’impatto dei flussi: per la grande maggioranza il fenomeno è gestibile, a conferma che la vera sfida non è la crescita del turismo, ma la sua gestione in chiave sostenibile».
Il Giubileo e la ridistribuzione dei flussi
Il Giubileo conferma il proprio effetto positivo sui flussi turistici: l’evento sta offrendo una vetrina di rilievo anche per le regioni limitrofe, in particolare Marche e Umbria, da sempre protagoniste nel turismo religioso. Nei primi sei mesi del 2025, rispetto allo stesso periodo del 2024, la crescita delle vendite nelle tre regioni, Lazio, Marche e Umbria, è stata del +30%, con picchi vicini al +50% in Umbria, spinta con ogni probabilità dalla forza attrattiva dell’asse Roma-Assisi, apprezzato anche sul mercato internazionale.
Con l’Italia ancora una volta in cima alle preferenze di turisti italiani e stranieri, le imprese ricettive si dimostrano pronte ad affrontare la sfida della sostenibilità. Solo il 10% degli operatori intervistati segnala criticità nella gestione della domanda in linea con i principi della sostenibilità economica e sociale, mentre il restante 90% si dichiara in grado di affrontare anche i picchi stagionali senza comprometterne l’equilibrio.
Proprio sul fronte della sostenibilità, ENIT S.p.A. e l’Università La Sapienza di Roma hanno presentato un nuovo modello scientifico di misurazione dell’impatto turistico, con un primo focus dedicato alla città di Roma. «Roma è stata scelta come città pilota per questo progetto, ed è una scelta che ci onora – ha dichiarato Carlotta Baccaro, responsabile Grandi eventi, Turismo e Moda del Comune di Roma –. Abbiamo aderito con entusiasmo, perché oggi più che mai è necessario comprendere l’effetto reale del turismo sui territori, sulle persone e sulla qualità dell’esperienza. Per questo stiamo lavorando su due livelli: da un lato la capacità di attrarre eventi di grande richiamo, come quello che parte domani con Dolce&Gabbana, che per la prima volta sfileranno nella Capitale; dall’altro la necessità di ridefinire i percorsi urbani, spingendo il visitatore oltre il centro storico e promuovendo una nuova Roma, più autentica, più diffusa, più sostenibile».
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[post_content] => Cala il sipario sull'avventura di Wizz Air negli Emirati Arabi: la low cost ungherese interromperà infatti i collegamenti operati con la divisione Wizz Air Abu Dhabi dal prossimo 1° settembre.
La decisione viene motivata a causa di “sfide operative” - tra cui l'affidabilità dei motori in condizioni difficili - e a “sviluppi geopolitici” in Medio Oriente.
«Sebbene sia stata una decisione difficile, è quella giusta date le circostanze- insiste il ceo, Jozsef Varadi -. L'ambiente operativo è cambiato in modo significativo. I vincoli della catena di approvvigionamento, l'instabilità geopolitica e l'accesso limitato al mercato hanno reso sempre più difficile sostenere le nostre ambizioni iniziali».
Grandi aspettative
Wizz Air Abu Dhabi - fondata nel 2020 in collaborazione con il partner locale Abu Dhabi Developmental Holding Company - aveva decollato con grandi aspettative, puntando ad un'espansione fino ad arrivare ad operare con una flotta di 100 aeromobili entro 15 anni.
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