13 June 2025

Moby-Tirrenia prova la strada del concordato in bianco

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Il gruppo Moby-Tirrenia prende l’iniziativa e prova a uscire dall’impasse in cui si trova dallo scorso autunno. Il cda della compagnia controllata dalla famiglia Onorato ha infatti appena approvato la richiesta di concordato in bianco, propedeutica a una procedura di ristrutturazione del debito. L’idea, spiega l’a.d. Achille Onorato al Sole 24 Ore, è quella di facilitare il dialogo e trovare al più presto un’intesa con i creditori: obbligazionisti, banche e Stato.

Negli ultimi mesi in effetti la situazione si era andata complicando per Moby-Tirrenia. Tutto è iniziato con l’istanza di fallimento impetrata dagli obbligazionisti e poi respinta dal tribunale di Milano. A ciò ha fatto poi seguito l’intervento dei commissari della bad company Tirrenia, che hanno sequestrato conti e navi del gruppo per tutelarsi da un debito non pagato con lo Stato ammontante a 180 milioni di euro, di cui 115 milioni scaduti. Infine, le banche, con le quali la compagnia è esposta per 160 milioni.

Per la verità, ha raccontato Onorato, la società era quasi riuscita a raggiungere un accordo di ristrutturazione, almeno con gli obbligazionisti, ma poi l’emergenza Covid avrebbe bloccato l’intera procedura. Il gruppo dei bondholder è costituto per la maggior parte da hedge fund, oggi riuniti in un consorzio rappresentato dalla società di consulenza Houlihan Lokey, in possesso di circa 300 milioni di euro di obbligazioni acquisite sul mercato secondario.

Con la richiesta di concordato in bianco e l’auspicato avvio di una procedura di ristrutturazione del debito in bonis, la famiglia Onorato punta perciò a mantenere il controllo della società. L’iniziativa giunge in un momento tutto sommato positivo per Moby-Tirrenia che, dopo aver patito come tutti le conseguenze dell’emergenza sanitaria, è ripartita velocemente, tanto che le previsioni per fine anno vengono riviste di settimana in settimana. Il tutto mentre si è in attesa dei risultati del 2019 che, sebbene si crede mostreranno ancora una bottom line in rosso, dovrebbero segnare un netto miglioramento dei conti: stando alle previsioni di alcuni analisti, il margine operativo lordo della compagnia si dovrebbe infatti assestare attorno ai 75 milioni di euro, contro i 37,4 milioni dell’anno precedente.

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Il punto più bello per una foto a tema è la Big Bench n. 99, la grande panchina su cui sedersi e ammirare i dintorni dall'alto.\r\n\r\nAnche Lu ospita una Big Bench panoramica. Questo piccolo borgo, con i suoi vicoletti, le antiche chiese e gli edifici storici che portano fino alla parte alta del paese (dove si trova il Gerbido della Torre Civica, circondato da un bel parco), è una vera bellezza da visitare. \r\n\r\nQuargnento è una tappa assolutamente imperdibile per chi vuole conoscere la lavanda: qui infatti si trova il campo a perdita d’occhio dell’azienda “La lavanda di Lu” di Sergio Amadori. La lavanda viene trasformata in olio essenziale (per ottenere una boccetta da dieci millilitri di olio essenziale, occorrono circa due chili di lavanda, pari a cinque metri quadrati di coltura) con estrazione in corrente di vapore, e in parte fatta essiccare, raccolta in mazzetti per poi essere sgranata manualmente e racchiusa in sacchetti confezionati artigianalmente con tessuti ricercati per meglio esaltarne la profumazione. Da vedere, in città, la Basilica minore di San Dalmazio, unica basilica della diocesi di Alessandria, che custodisce bellissimi affreschi opera del pittore Vincenzo Boniforti. \r\n\r\nA metà strada tra Valenza e Casale Monferrato c’è il borgo di Giarole, che ospita uno dei più bei castelli della provincia, il Castello Sannazzaro costruito nel 1200 dai conti Sannazzaro Natta e oggi bed and breakfast e dimora storica visitabile, grazie all'accoglienza di Giose e Letizia Sannazzaro. A poche centinaia di metri, l’azienda agricola Pavese Andrea ha inserito tra le sue coltivazioni, proprio in zona confinante con il comune di Pomaro, alcuni campi di lavanda biologica, che si snodano tra il torrente Grana, le colline e la valle.\r\n\r\nIl borgo di Viguzzolo, profuma di lavanda grazie ai campi della tenuta di Giancarlo Nossa, giardiniere appassionato, che qui dal 2007 coltiva fragole e, appunto, gli scenografici fiori viola. Una volta poi raccolta, la lavanda viene portata alla cooperativa Agronatura di Spigno per il processo di trasformazione. Da non perdere a Virguzzolo è certamente la pieve di Santa Maria, edificata intorno all’anno mille sui resti di una antica chiesa e custode, al suo interno, di un commovente crocifisso ligneo realizzato in legno di fico, a grandezza umana e montato su di una croce alta tre metri.\r\n\r\nLa piccolissima Merana, con la sua chiesa parrocchiale circondata dal verde dei prati, è uno di quei luoghi che permette di tornare indietro nel tempo. Lo dimostra anche la filosofia dell'Agriturismo Verdita , che intorno alla lavanda ha costruito un'intera proposta turistica. Le finestre delle sue quattro camere (che hanno i nomi di piante e fiori, tra cui ovviamente la lavanda), infatti, si aprono sulla campagna circostante, fatta di prati fioriti, colline, boschi, vigneti e noccioleti. Ma soprattutto, l'agriturismo offre la meravigliosa esperienza di dormire o semplicemente di rilassarsi in una delle “starsbox”, romantiche capanne di legno in mezzo ai campi di lavanda, che permettono di godere a pieno dell'immersione nella natura, senza filtri o mediazioni.\r\n\r\nLa Val Borbera, incastonata tra quattro regioni, è un luogo incantevole e incontaminato dalla straordinaria bellezza naturalistica. Vendersi, frazione di Albera Ligure, è  il paese degli Spaventapasseri. In questo villaggio grazie all’opera ingegnosa di alcune abitanti, sono comparsi questi manichini realizzati con materiali ed accessori di riciclo che hanno reso l’atmosfera gioiosa e magica. Ci sono più di 70 spaventapasseri dislocati nel borgo ed ognuno di loro ha un nome ed una storia ispirata proprio dalle persone che una volta lo abitavano. In cima al paese vi accoglierà un profumatissimo campo di lavanda reso ancora più affascinante dal contesto naturalistico in cui è inserito. 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