26 gennaio 2024 10:43

Luigi Corradi, ad Trenitalia e capogruppo di settore Polo Passeggeri
Buone notizie da Ferrovie dello Stato. Il numero dei viaggiatori del Polo Passeggeri del Gruppo FS nel 2023 è cresciuto del 18% rispetto all’anno precedente. Una crescita a doppia cifra, rimarcata da Luigi Corradi, amministratore delegato di Trenitalia che ai microfoni della trasmissione “Sportello Italia” di Rai Radio 1 ha sottolineato il trend positivo delle persone che in Italia scelgono il treno o i bus di FS per viaggiare.
«I passeggeri del 2023 sono stati 648 milioni – ha rimarcato Corradi – di questi circa 470 milioni hanno viaggiato sui treni di Trenitalia, mentre sui mezzi di Busitalia hanno viaggiato oltre 165 milioni di passeggeri e sui treni e i bus di Ferrovie del Sud Est si sono mosse più di 12 milioni di persone».
Numeri che evidenziano un andamento positivo, molto vicino a quello degli pre-Covid. In particolare, a trainare questa crescita, come evidenziato dallo stesso Corradi, c’è il settore del turismo.
Viaggi di piacere
«Sempre più persone scelgono il treno per i propri viaggi di piacere, perché è una scelta comoda e sostenibile. Abbiamo avuto i principali picchi nel periodo estivo e in quello delle festività natalizie», ha detto Corradi. Durante la scorsa estate, infatti, sono stati oltre 100 milioni i passeggeri a bordo dei treni di Trenitalia, mentre solo durante le festività natalizie sono state 18 milioni le persone che hanno viaggiato con i treni di FS, una crescita del 7% rispetto al 2022.
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[post_content] => Una stazione sempre più a misura di persona: a Roma Termini è ora disponibile la prima area giochi per bambini del network ferroviario italiano.
Su iniziativa di Grandi Stazioni Rail (Gruppo Fs Italiane) è stato realizzato uno spazio di 140 metri quadrati, pensato per offrire ai bambini un’esperienza di viaggio in miniatura e migliorare l’esperienza delle famiglie.
All’interno dell’area giochi, situata in una zona rialzata e protetta nei pressi dell’atrio biglietterie, sono presenti numerose attrazioni pensate per intrattenere i più piccoli in modo sicuro e stimolante. Protagonista dello spazio è un trenino realizzato in EcoCore, un materiale resistente e a basso impatto ambientale, che percorre idealmente i binari stampati su un tappeto colorato. Il tema ferroviario si riflette anche nel rivestimento dei pilastri, arricchiti da giochi manuali dedicati a bambini dai 2 ai 12 anni.
A rendere l’esperienza ancora più coinvolgente, un tavolo interattivo con schermo ad alta definizione e un biliardino chiuso, progettato per garantire la massima sicurezza e ridurre la rumorosità.
L’intera area è arredata con materiali sostenibili: il 50% del trenino e il 30% della pavimentazione e dei rivestimenti in pvc provengono da materiale riciclato, mentre la produzione del pvc avviene interamente con energia rinnovabile.
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[post_content] => La tavola rotonda “Turismo religioso e sostenibilità ambientale”, svoltasi presso l’Università Europea di Roma, ha riunito relatori internazionali per fare il punto sul turismo religioso e interrogarsi sui nuovi modelli di accoglienza e governance necessari, in occasione del Giubileo 2025 e oltre. L’iniziativa nasce dal lavoro della prof.ssa Carmen Bizzarri, coordinatrice dell'evento e responsabile scientifica del progetto in cui si inserisce, “I nuovi sentieri del benessere tra turismo lento, sostenibilità e pellegrinaggio”.
Il pellegrinaggio oggi si è trasformato: non è più solo un’esperienza di fede, ma anche un percorso alla ricerca di benessere, spiritualità, cultura e contatto con la natura, con il sé più autentico e la comunità. Tuttavia, senza reti locali e nazionali solide, consapevolezza, formazione adeguata e strumenti operativi, il rischio è che la sostenibilità resti soltanto uno slogan. Da qui l’appello dei relatori a costruire modelli concreti e inclusivi, con il coinvolgimento diretto di studenti, operatori e comunità.
Bizzarri ha aperto i lavori sottolineando come il concetto di benessere non possa essere oggi disgiunto da una visione integrata della persona e del paesaggio attraversato. «La sfida della sostenibilità nel turismo religioso richiede di considerare il benessere del corpo, dell’anima e dell’ambiente come dimensioni interconnesse. I cammini spirituali diventano così infrastrutture preziose per la rigenerazione umana e territoriale». Il suo intervento ha posto le basi per un dialogo interdisciplinare tra accademici, operatori e istituzioni, richiamando la necessità di nuove metriche capaci di misurare l’impatto del pellegrinaggio non solo in termini numerici, ma valoriali e relazionali.
Il prof. Kiran Shinde (La Trobe University, Australia), tra i massimi esperti internazionali di turismo religioso, ha quindi offerto una prospettiva comparativa tra paesi e culture diverse, illustrando casi studio dall’India, all’Europa, fino al Medio Oriente. Shinde ha esaminato l’aumento dei flussi di pellegrinaggio e il loro impatto ambientale, proponendo un modello concettuale che integra elementi spirituali, culturali e fisici del luogo sacro. «Per gestire l’impatto ambientale del turismo religioso dobbiamo comprenderne a fondo le dimensioni spirituali e culturali e sviluppare modelli di sostenibilità che rispettino il valore sacro dei luoghi visitati» ha spiegato, evidenziando come la sacralità non sia solo una qualità astratta, ma un elemento che modella la fruizione del territorio.
Ne sono un esempio i cammini urbani, che possono diventare strumenti di riqualificazione territoriale e coesione sociale. L’unicità del rapporto tra cammini e grandi città è stata il fulcro dell’intervento di Silvio Marino (Associazione Europea Vie Francigene), che ha raccontato l’esperienza dei cammini urbani attorno alla Capitale, come il Cammino di San Francesco, e delle iniziative che hanno portato i cittadini a riscoprire i margini della città: «È una nuova forma di turismo, centripeta e partecipata, che fa emergere l’orgoglio civico e connette la città con i suoi abitanti».
Ma qual è oggi l’identikit del pellegrino contemporaneo? L'ha illustrato Samanta Tata di FS Treni Turistici Italiani attraverso i dati più recenti della Via Francigena e degli itinerari spirituali italiani. «Accanto alla fede, emergono la ricerca interiore e spirituale, il desiderio di cultura, il turismo tout court e persino l’enogastronomia. Le motivazioni dei pellegrini oggi sono sempre più ibride e diversificate, con una chiara preferenza verso esperienze autentiche e sostenibili» ha sottolineato Tata, richiamando anche la necessità di rafforzare le reti logistiche e i servizi lungo i cammini.
Le criticità da affrontare
Tra i rischi crescenti, tuttavia, c'è quello della mercificazione del sacro e della compromissione dell’equilibrio economico e ambientale delle comunità locali. Ne hanno parlato Tiberio Graziani (Vision & Global Trends) e il prof. Vito Roberto Santamato dell'Università degli Studi di Bari 'Aldo Moro'. Secondo Graziani, nel contesto contemporaneo, il turismo religioso intreccia dinamiche complesse che rendono necessaria una riflessione su un modello di turismo etico fondato su consapevolezza, responsabilità e rispetto. «Oltre alla sostenibilità ambientale, occorre un equilibrio culturale, - avverte - che richiede rispetto e ascolto. L'importanza di un'educazione al 'sacro' è cruciale, anche per evitare fenomeni di sfruttamento predatorio sul territorio e favorire relazioni equilibrate tra visitatori e luoghi». Il prof. Santamato ha evidenziato quindi i risvolti della complicata integrazione tra turismo e accoglienza attraverso l’esempio di San Giovanni Rotondo, raccontando i rischi delle conseguenze negative sull'economia locale e sulla sostenibilità ambientale a causa degli elevati costi sociali (gestione rifiuti, servizi sanitari, sicurezza) legati all'afflusso di un pellegrinaggio di massa non regolato e non consapevole.
La prof. Claudia Caneva (Università Ecclesia Mater) ha aggiunto alle criticità il problema della formazione non sempre all'altezza delle esigenze, oltre che quello della perdita di consapevolezza culturale nei luoghi sacri. «Servono percorsi formativi per gli operatori, come per esempio per le guide turistiche, che siano capaci di restituire senso e codici simbolici a chi accompagna e accoglie i pellegrini: una formazione ispirata, storica e umanistica».
Claudiana Di Cesare, giornalista di Travel Quotidiano ed esperta in turismo e innovazione, ha sottolineato come il turismo religioso, se ben governato, possa diventare un vero laboratorio per costruire modelli di sviluppo sostenibile davvero integrati, ma ha evidenziato il punto di vista degli operatori del settore e delle varie realtà della filiera dell'accoglienza che «si sentono spesso isolati, senza strumenti concreti, senza il supporto di una promozione integrata ed emozionale e con reti di coordinamento ancora troppo deboli».
Modelli e visioni a confronto
Guardare al passato e all'esperienza degli altri paesi può offrire spunti preziosi per leggere il presente e valorizzare le nostre opportunità. Il prof. Luigi Russo dell’Università Europea di Roma ha offerto una lettura storica del pellegrinaggio e delle sue implicazioni culturali e sociali. Russo si è soffermato in particolare sul Medioevo, periodo in cui il turismo religioso si è affermato con grande vigore, permettendo la nascita di una rete di ospitalità religiosa diffusa e necessaria per sostenere i lunghi viaggi dei pellegrini.
Il prof. Fernando Martínez de Carnero Calzada (Sapienza Università di Roma) ha arricchito la narrazione portando uno studio comparato sull’esperienza dei pellegrini tra Italia e Spagna, analizzando anche le narrazioni turistiche e i dati biometrici sulla percezione dell’autenticità, «spesso costruita più dai dispositivi di promozione che dalla reale esperienza del pellegrino. C’è bisogno di maggiore ascolto e di una governance che valorizzi l’esperienza spirituale, non solo i flussi», ha aggiunto.
Il contributo di Roberta Alberotanza (ECHE Lab, Università Mediterranea di Reggio Calabria) ha messo in luce l’evoluzione degli itinerari religiosi come strumenti di integrazione europea, dialogo interculturale e coesione sociale: «I cammini a tema religioso non sono solo percorsi di fede, ma veri ponti culturali che uniscono territori, comunità e patrimoni».
L’evento si è concluso con l’invito rivolto ai relatori dalla prof.ssa Bizzarri alla raccolta dei contributi in vista di una prossima pubblicazione e al prosieguo del dialogo attivo con studenti e operatori. Il progetto di terza missione finanziato dall’Università Europea di Roma, infatti, prevede che gli studenti lavorino, in collaborazione con gli operatori, alla creazione di prodotti turistici innovativi pensati per le nuove tipologie di viaggiatori delineate durante la tavola rotonda, alla ricerca di spiritualità, benessere e bellezza nella propria vita.
[post_title] => Il turismo religioso cambia volto: a Roma nuove visioni tra spiritualità e sostenibilità
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[post_content] => Non più solo camera e colazione. A Roma, l'hôtellerie contemporanea esplora nuove identità, trasformando gli hotel in spazi culturali aperti, ibridi, partecipativi.
È il caso del Cloud 7 Hotel Roma, nuovo progetto di Kerten Hospitality, che ha scelto di fondare la propria identità sull’intersezione tra arte contemporanea, interior design e spirito comunitario nel cuore della Capitale. Lontano dalle logiche dei classici boutique hotel, Cloud 7 propone un’esperienza estetica e culturale accessibile, pensata per target di viaggiatori consapevoli, giovani professionisti e nomadi digitali, ma anche turisti in cerca di autenticità, qualità e ispirazione.
Tutte le 37 camere – distribuite su sei piani – sono diverse per dimensioni e taglio, ma accomunate da una coerenza stilistica che valorizza materiali tattili, tonalità avvolgenti e dettagli artigianali. Le carte da parati custom, le testate letto rivestite con tessuti pregiati e i pezzi di arredo disegnati su misura restituiscono un’atmosfera curata ma informale. Le luci, firmate da brand come SLAMP, Artemide, Estiluz e LODES, completano ogni ambiente con tocchi scenografici che amplificano l’esperienza sensoriale.
Non solo hotel: un punto di incontro tra ospiti e locals
Il cuore pulsante dell’hotel è il social hub, uno spazio multifunzionale aperto al pubblico, dove si lavora, si conversa, si ascolta, si scopre. Progettato per favorire interazioni autentiche, lo spazio accoglie eventi, colazioni, momenti di coworking e attività culturali. A completare l’offerta, il corner grab&go propone snack e bevande per chi desidera una pausa veloce in un ambiente conviviale.
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Spazi espositivi e design
Fin dalla progettazione, Cloud 7 Hotel Roma è stato pensato come un luogo in cui l’arte non si limita a decorare, ma diventa parte integrante dell’esperienza. La curatrice Agnese Landolfo ha orchestrato un racconto visivo che coinvolge artisti affermati e giovani talenti, dando forma a una collezione diffusa che attraversa corridoi, camere e spazi comuni.
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Tra i nomi coinvolti figurano Alessandro Calizza, che accoglie i visitatori nella lobby con un’installazione ambientale ispirata ai volti della classicità; Giovanni Lo Castro, con un trittico pittorico per l’area Grab&Go; Ilic Arnone, che firma le tele del Social Hub; e Federico Russo, autore di venti opere uniche nelle camere, dove fonde grafica contemporanea e memoria visiva della città.
A questi si affiancano i vincitori del contest realizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Roma. «Cloud 7 Hotel Roma apre le porte e presenta un progetto artistico in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti. - spiega Giacomo Nicolodi, group marketing & communications director di Kerten Hospitality - Questa iniziativa mira a integrare l’arte contemporanea nell’esperienza alberghiera, creando spazi unici che celebrano la creatività e la cultura romana. La partnership offre ai nostri ospiti l’opportunità di immergersi nell’arte locale, trasformando il loro soggiorno in un’esperienza culturale indimenticabile».
Gli studenti hanno creato affreschi site-specific distribuiti lungo i quattro piani dell’hotel, tra cui spiccano le iconografie femminili di Francesco Carlucci, gli acquerelli delicati di Alessia Bonamano e le “nuvole di Roma” di Giulia D’Ippolito, che trasformano il corridoio dell’ultimo piano in un percorso poetico.
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Kerten Hospitality
Kerten Hospitality è un operatore di ospitalità lifestyle che crea destinazioni, esperienze e community su misura. Il Gruppo gestisce e opera progetti di ospitalità che trasformano le destinazioni attraverso collaborazioni significative con i propri marchi e altri brand nei settori food & beverage, retail, entertainment, arte e wellness, concentrandosi sulla creazione di ecosistemi e ambienti comunitari unici. Con un portfolio di 12 marchi lifestyle e 11 progetti operativi, Kerten Hospitality vanta una presenza globale che abbraccia oltre 57 progetti distribuiti su tre continenti, con destinazioni importanti in Egitto, Georgia, Italia, Giordania, Regno dell'Arabia Saudita, Marocco, Kuwait, Turchia e Emirati Arabi Uniti.
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Dopo l’apertura dei lavori di Mario Breglia (presidente, Scenari Immobiliari) e Giampiero Schiavo (ad, Castello Sgr), ci sarà l’intervista al ministro del Turismo, Daniela Santanchè su 'Sistema Italia: un'opportunità per il turismo' del professor Giovanni Bozzetti (Università Cattolica). A seguire l’intervento su “Inflazione, pil, crescita o recessione: impatti sull’economia del turismo” a cura di Fabio Fois (head of Investment Research presso Anima Sgr), cui seguirà la presentazione del Rapporto.
Sarà poi la volta della tavola rotonda Diamo voce al mercato, cui parteciperanno Francesco Calia (head of Hospitality Italy, Cushman & Wakefield), Francesco Cammardella (head of Hotel Capital Market Italy, EY), Domenico Basanisi (head of IP Hotels, Cbre), Michele De Marco (svp Hotels & Hospitality, JLL), Dario Leone (head of Hospitality & Leisure, Savills), moderata da Francesca Zirnstein (direttore generale, Scenari Immobiliari).
Successivamente sarà il momento del panel di commento su L’industria turistica italiana: una gestione d'eccellenza, con la partecipazione di Antonello Cocco (general manager, W Sardinia), Andrea Obertello (general manager, Four Seasons Milano), Alex Dallocchio (general manager, Romazzino, a Belmond Hotel), Giuseppe De Martino (general manager, The St. Regis Rome), moderato da Michelangelo Ripamonti (responsabile Investments Hospitality, Castello Sgr).
Seguirà l’intervento di Barbara Mazzali, (Assessore al Turismo, Marketing territoriale e Moda Regione Lombardia).
Sarà poi la volta l’intervento a cura di Alina Minut (senior account manager for Italy, Str) cui seguirà la tavola rotonda Le strategie della ricettività, con la partecipazione di Francesco Cefalù (chief development officer, Mandarin Oriental), Mario Ferraro (ceo, Smeralda Holding), Valeriano Antonioli (ceo, Lungarno Collection), Richard Arnold (chief development officer, Auberge Resort), moderata da Giampiero Schiavo (ad, Castello Sgr).
Ultimo panel Finanziare la crescita, con interventi di Corrado Trabacchi (partner, Orion Capital Managers), Chiara Caruso (Rresponsabile Fondi Turismo, Cdp Real Asset Sgr), Gabriele Magotti (chief investment officer, Invel Real Estate Management), Michelangelo Ripamonti (Rresponsabile Investments Hospitality, Castello Sgr), Mario Abbadessa (senior managing director, head of Transactions Europe and Head of Italy, Hines), moderata da Francesca Zirnstein (direttore generale, Scenari Immobiliari).
In chiusura la tavola rotonda Food and beverage and entertainment: nuova sfida dell'ospitalità con la partecipazione di Andrea Berton (chef & founder, Ristorante Berto), Antonio Gonzalez (founder & ceo, Sunset Hospitality Group), Alex Brill (partner, Yeeels Group), Luciano Guidi (ceo, Phi Beach), Marco Olivieri (founder & gm, The Wild Milano), Sven Koch (ceo Gruppo Azumi, Zuma Roma e Porto Cervo), moderata da Giampiero Schiavo (ad, Castello Sgr).
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Gianfranco Battisti è il manager scelto dal presidente della regione siciliana Renato Schifani per guidare la Gesap come amministratore delegato dopo le dimissioni di Vito Riggio dalla società che gestisce l’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo. La nomina come componente del Cda spetta ufficialmente al sindaco di Palermo mentre venerdì il Cda provvederà a nominare il nuovo ad.
Schifani avrebbe già incontrato il manager ritenuto di altro profilo insieme al sindaco di Palermo Roberto Lagalla. Una scelta di alto profilo quella del presidente della Regione per guidare il processo di privatizzazione dell’aeroporto.
Battisti ha cominciato la sua carriera alla fine degli anni Ottanta in Fiat nella direzione marketing. Dieci anni dopo, nel 1998, è entrato in Ferrovie dello Stato Italiane Spa in qualità di responsabile marketing. Dal 2009 al 2017 è stato direttore della divisione passeggeri nazionale e internazionale e dell’alta velocità di Trenitalia; nel 2009 al 2011 ha ricoperto il ruolo di consigliere di amministrazione della società Artesia Spa; dal 2017 al 2018 è stato amministratore delegato di Fs sistemi urbani; a luglio del 2018 è stato nominato amministratore delegato e direttore generale di Ferrovie dello Stato Italiane spa; dal luglio 2019 a maggio 2021 è stato presidente della Fondazione Fs.
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[post_content] => E' positiva la vision di Armando Brunini, ceo di Sea Milan Airports, in vista del periodo più caldo dell'anno, anche per il traffico passeggeri negli scali milanesi.
Un traffico che performa «bene, dopo un 2024 in fortissima crescita, durante il quale abbiamo abbondantemente superato i livelli pre-Covid - evidenzia Brunini, a margine dell'inaugurazione della nuova rotta Milano Malpensa-Hanoi di Vietnam Airlines -. E quest’anno la crescita continua, sfiorando il +10%».
Assodata l'ottima offerta verso Oriente «l'Asia è il primo mercato extra-europeo in termini di volumi di traffico», non mancano le aspettative per ulteriori sviluppi, «dall'India, ma in questo caso è un investimento nel lungo periodo cui stiamo lavorando» conferma il ceo, ma anche e soprattutto dal «Nord America, da cui attendiamo qualche notizia positiva, nei prossimi 12 mesi».
La gestione della summer
Rinnovato, anno dopo anno, l'impegno per gestire al meglio i mesi estivi: «Per farlo occorre lavorare a sistema perché quello del trasporto aereo è un ecosistema ampio a livello europeo, un network interconnesso in cui si crea un effetto domino. Lavoriamo tantissimo a livello europeo con i vari operatori, compagnie aeree, gestori aeroportuali, Atc per mitigare al massimo eventuali problematiche.
Un quadro che potrebbe essere complicato «da corridoi di volo ristretti a causa dei conflitti tuttora in corso» puntualizza il ceo, segnalando dunque «un'estate in crescita, anche se non come i primi mesi dell'anno, la domanda qui è tonica, ma rimane il problema legato alla consegne di aeromobili alle compagnie, e a volte è dunque l'offerta che non riesce a tenere il passo della domanda». Il tutto «al netto delle tensioni geopolitiche, che fino ad oggi non hanno ancora avuto un impatto reale sulla domanda di viaggio».
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Un piano di lungo termine per sviluppare una rete ferroviaria AV che punti a collegare le più importanti città d’Europa con treni veloci e sostenibili. Questo il tema al centro dell’incontro tenutosi ieri pomeriggio tra il Commissario europeo per i trasporti sostenibili e il turismo, Apostolos Tzitzikostas, il vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro delle infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini e l’amministratore delegato e direttore generale del Gruppo FS, Stefano Antonio Donnarumma.
La visita si inquadra nell’ambito della due giorni di incontri istituzionali del rappresentante Ue a Roma. L’occasione è stata anche quella di discutere del Masterplan sull’Alta Velocità europea e di investimenti infrastrutturali che aprano anche a modelli alternativi di finanziamento, in particolare il modello RAB.
Lo sviluppo delle infrastrutture è infatti un obiettivo cruciale del Piano Strategico 2025-2029 del Gruppo FS che garantisce investimenti per 100 miliardi di euro in cinque anni, di cui solo il 13% finanziati con fondi Pnrr. Di questi 100 miliardi, 62 saranno destinati alle infrastrutture nazionali.
Al termine dell’incontro nella sede del Gruppo FS, il Commissario Tzitzikostas ha avuto modo di visitare la sala operativa centrale di RFI, che monitora 24 ore su 24 la circolazione di circa 9mila treni al giorno su oltre 16.700 chilometri di rete.
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[post_content] => La II Edizione dell’Osservatorio Viaggi di Nozze di CartOrange analizza il mercato italiano lasciando trasparire una resistenza rispetto alle trasformazioni socio-politiche ed economiche in corso: l’amore per il viaggio di coppia resta quindi immutato e si arricchisce di nuove sfaccettature, quali il desiderio di partire con figli e amici.
Per il secondo anno consecutivo la società milanese CartOrange, che ha innovato il settore dei Viaggi di Nozze introducendo la figura professionale del Consulente di Viaggio - in grado di coniugare il racconto del viaggio con la tecnologia digitale più avanzata - mette a disposizione del settore e degli honeymooners l’importante strumento dell’Osservatorio: https://www.cartorange.com/osservatorio-viaggi-di-nozze-cartorange.
Fondamentale l’analisi delle destinazioni più amate. «La regina dei viaggi di nozze è sempre l'Asia, con il 44% delle preferenze. - sottolinea infatti Claudio Asborno, responsabile Tour Operator CartOrange - Un primato che si conferma anche rispetto al 2023, ma con una ulteriore crescita dal 38% al 44%. C’è sempre più voglia di Oriente, di spiritualità, di natura meravigliosa, cultura e anche di mare. Elementi che destinazioni come Giappone, Indonesia, Thailandia e Maldive, ciascuna con gradazioni diverse, sono in grado di assicurare ai nostri clienti.
Calo Africa
Segue l'Africa, anche se la richiesta scende dal 21% al 18%. Un calo dovuto soprattutto alla riduzione dei collegamenti: in particolare nel periodo del Covid, perché una buona parte delle oltre 60 compagnie aeree che sono fallite durante la pandemia era basata nelle destinazioni africane. Quindi c'è sicuramente un tema di collegamenti, di destinazioni meno raggiungibili e meno collegate, meno di appeal per gli italiani. Gli Stati Uniti resistono, il Nord America in generale con il 15%. Quindi road-trip nei parchi nazionali, coast-to-coast, grandi metropoli e spesso anche combinate con estensioni o nei Caraibi o nella Polinesia francese.
Non manca l'Europa, che è funzionale per i viaggi più brevi: non tanto per una questione di budget, ma proprio per la durata. L’Europa viene scelta anche per quelli che si definiscono i “pre-viaggi” o le “mini-moon”, ovvero le esperienze di pochi giorni in attesa di fare il viaggio di nozze vero e proprio. L’Europa tiene anche in combinazione con i cosiddetti “stopover” in città europee, prima di raggiungere destinazioni a lungo raggio. Una delle altre tendenze in evidenza. Dopo l'Europa c'è l'Oceania, che si conferma al 5% ed è dominata dall'Australia.
La crescita della Polinesia Francese è legata al miglioramento delle connessioni aeree a partire dal 2024 perché, come sottolineiamo sempre, la raggiungibilità è dirimente. Dal punto di vista delle aree l’astro nascente è il Sudamerica, che passa dal 2 al 5%, nel confronto 2023-2024 (soprattutto grazie a Perù e Argentina) mentre l’America Centrale segna un calo dal 3 all'1%, per effetto della concorrenza delle destinazioni asiatiche.
Esperienze
Secondo un forte orientamento che abbiamo individuato in diversi passaggi dell’Osservatorio Viaggi di Nozze di CartOrange, c’è un crescente bisogno di esperienze autentiche, più dinamiche e avventurose e a contatto diretto con la natura. Fondamentale, come dicevamo, il tema dei collegamenti. - prosegue Asborno - Mentre assistiamo all’uscita della Giordania dalla Top 10 delle destinazioni più richieste nel 2024 proprio per la riduzione delle connessioni, c’è una crescita delle destinazioni collegate direttamente dall'Italia, Maldive in primis. Se Mauritius ha registrato un calo per la mancanza di collegamenti, il nuovo volo di Ita Airways programmato per novembre porterà sicuramente un’inversione di tendenza.
Non dimentichiamo che nel 2022 Mauritius e Seychelles sono state due delle poche destinazioni raggiungibili dagli italiani al di fuori dell’Europa, nel complesso periodo dei corridoi turistici. Quindi oggi si cercano nuove mete. Bisogna però sottolineare che il mercato del turismo è caratterizzato da continue variazioni. Se in passato i problemi socio-politici bloccavano tutto, oggi ci sono maggiore consapevolezza e spirito di adattamento: se una destinazione ha delle criticità nella sicurezza, se ne sceglie un’altra. Ci sono poi delle problematiche insormontabili: il fatto di non poter sorvolare lo spazio aereo dell'Ucraina, della Russia o di Israele determina una revisione in termini di costi, di durata del viaggio, e così via. Quello che notiamo è una resilienza. - conclude Asborno - Oggi il Viaggio di Nozze è imprescindibile, quindi si trova sempre il modo per viaggiare».
Chiara Ambrosioni
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«Un nuovo spazio nel cuore della città– dichiara il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini – La Spezia nel corso di questi anni è cresciuta esponenzialmente in termini di presenze turistiche con un’ambiziosa visione del futuro che ha visto numerosi investimenti in ambito culturale: dalla riscoperta di siti storici dimenticati come la Batteria Valdilocchi, la galleria Quintino Sella, il parco delle Mura, il parco della Rimembranza, il Parco delle Clarisse; eventi di altissimo livello con nomi di grande fama nel panorama nazionale e internazionale e progetti futuri, frutto della nostra candidatura a Città italiana della Cultura 2027, che proietteranno la città nel futuro come la riqualificazione dell’ex deposito Fitram, a firma del designer Francesco Paszkowski, che diventerà un luogo innovativo e all’avanguardia pensato principalmente per i giovani. Spezia Hub permetterà in un unico punto di valorizzare il patrimonio culturale e turistico della Città, in cui trovare tutte le informazioni turistiche ma soprattutto una vetrina e biglietteria di tutti gli eventi promossi dai Musei Civici, Biblioteche Civiche, Mediateca Regionale Ligure S. Fregoso, il Cinema Odeon, l’estate spezzina, il Festival Internazionale del Jazz, il Palio del Golfo e il botteghino del Teatro Civico unendo tutte le offerte del territorio, offrendo servizi funzionali, non solo al turista ma anche ai cittadini. Un altro step importante per la crescita del nostro territorio».
In un connubio perfetto fra innovazione e tradizione, “Spezia hub” si svela alla città con le sue vetrine affacciate fra Corso Cavour e via Carpenino con ledwall per emozionare cittadini e turisti con video promozionali e la comunicazione di tutti gli eventi, le mostre, i concerti e tutte le attività culturali, turistiche e non solo offerte dal comune della Spezia.
Spezia Hub permette in un unico punto di valorizzare il patrimonio culturale e turistico della città, in cui trovare tutte le informazioni turistiche ma soprattutto una vetrina e biglietteria di tutti gli eventi promossi dai Musei Civici, Biblioteche Civiche, Mediateca Regionale Ligure S. Fregoso, il Cinema Odeon, l’estate spezzina, il Festival Internazionale del Jazz, il Palio del Golfo e il botteghino del Teatro Civico.
«Spezia Hub rappresenta un passo fondamentale verso una città sempre più accogliente, moderna e integrata – aggiunge Maria Grazia Frijia, vice sindaca e assessora al turismo –. Questo spazio non è solo un punto informativo, ma un vero e proprio luogo di incontro tra cultura e turismo, pensato per valorizzare le eccellenze del nostro territorio e offrire ai cittadini e ai visitatori un’esperienza completa e coinvolgente. Con Spezia Hub abbiamo voluto creare un punto unico, facilmente accessibile, dove chiunque – che sia residente o turista – possa trovare in modo semplice e immediato tutte le informazioni e i servizi legati alla vita culturale e turistica della città. Dalla biglietteria per musei, teatro e cinema, alle informazioni sugli eventi, agli itinerari personalizzati e persino ai biglietti ferroviari: tutto è pensato per rendere l’esperienza alla Spezia fluida, piacevole e ricca di opportunità. È un progetto che unisce tradizione e innovazione, e che riflette la nostra visione di una città aperta, dinamica e sempre più attrattiva, capace di raccontarsi e accogliere con professionalità e calore».
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