10 giugno 2022 12:03

Alfredo Altavilla
Il presidente di Ita, Alfredo Altavilla, riprende la parola per affermare che Ita Airways sta affrontando un “normalissimo processo” di vendita. Spiegando che è normale il fatto che siano state richieste maggiori informazioni e che non sia stato indicato un prezzo definito, ma una forbice di prezzo, da parte delle cordate Msc-Lufthansa e fondo Certares.
«Le tempistiche non sono assolutamente cambiate», ha precisato Altavilla, smentendo le notizie stampa circa una “frenata” da parte degli acquirenti e confermando la scadenza di fine di giugno.
Il presidente di Ita, al termine del tavolo su Coviasan al ministero del lavoro, ha detto di vedere “qualche passo avanti” nelle trattative per i 500 lavoratori del call center, ma la soluzione è “ancora lontana”. «Spero di portare a casa quelli che servono a me e che mi servono in fretta», ha aggiunto il manager al termine di una giornata intensa che ha visto riuniti i vertici della compagnia aerea, Covisian e Almaviva, il governo e le istituzioni regionali e locali.
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Creta è un’isola che non si visita, si attraversa. Le sue montagne dividono l’isola come una spina dorsale, le spiagge cambiano completamente da una costa all’altra e i villaggi interni mantengono un carattere autentico che spesso si perde nelle destinazioni più turistiche. Per questo motivo il noleggio auto a Creta non è solo comodo, è praticamente essenziale per chi vuole scoprire tutte le sfumature dell’isola.
A differenza di altre destinazioni greche dove gli autobus sono frequenti e le distanze ridotte, Creta è estesa e varia. Spostarsi da Chania a Elafonissi, da Heraklion a Matala o da Agios Nikolaos alla zona di Vai richiede tempo e flessibilità. Avere un’auto rende tutto più semplice, soprattutto se vuoi esplorare spiagge isolate, gole come Samaria, siti archeologici come Cnosso o i piccoli villaggi dell’interno che conservano ancora un ritmo lento.
Arrivare a Creta in aereo o in nave: quando conviene noleggiare l’auto
Molti viaggiatori arrivano a Creta in aereo, tramite gli aeroporti principali di Heraklion e Chania. In questi casi è naturale organizzare il noleggio auto a Heraklion direttamente al terminal, così da iniziare subito il proprio itinerario senza dover prendere un taxi o un autobus. Chi atterra invece a ovest può valutare il noleggio auto a Chania, ideale per esplorare spiagge come Balos, Falassarna o la famosa Elafonissi.
C’è però un’altra opzione, sempre più comune soprattutto tra chi vuole combinare Atene e Creta nello stesso viaggio. Alcuni viaggiatori scelgono di ritirare l’auto direttamente ad Atene e salire sul traghetto con il veicolo, così da avere totale autonomia già all’arrivo in porto. Se questa è la tua idea, puoi vedere disponibilità e condizioni qui: ritirare l’auto a noleggio ad Atene prima del traghetto. È una soluzione pratica se ti piace viaggiare in modo lineare, senza dover organizzare due prenotazioni separate.
Noleggio auto a Chania: ideale per le spiagge più iconiche dell’isola
Chania è probabilmente la parte più pittoresca di Creta. Il suo porto veneziano, i vicoli stretti e l’atmosfera rilassata la rendono perfetta come base per esplorare l’ovest dell’isola. Le spiagge qui sono incredibili, ma spesso isolate. Avere un’auto è fondamentale per muoversi liberamente, partire presto al mattino o rientrare al tramonto senza dipendere dagli orari dei mezzi pubblici.
Chi ha programmato un soggiorno in questa zona può controllare offerte e disponibilità tramite questo link dedicato: noleggio auto a Chania. La scelta è ampia, dai modelli compatti perfetti per parcheggiare nel centro storico, ai SUV utili per strade un po’ più sterrate verso le spiagge remote.
Heraklion: storia, città e punto di partenza strategico
Heraklion è più urbana rispetto a Chania, ma è perfetta come base per esplorare il cuore dell’isola. Qui si trovano il Palazzo di Cnosso, musei, ristoranti e collegamenti rapidi verso le regioni centrali e orientali. La zona è molto comoda anche per chi deve partecipare a tour organizzati o vuole combinare mare e visite culturali.
Per trovare offerte trasparenti e condizioni semplici (spesso senza carta di credito e con depositi nulli o bassi), puoi iniziare da qui: noleggio auto a Heraklion. La maggior parte dei viaggiatori ritira l’auto in aeroporto, ma molte compagnie locali offrono anche la consegna in città o direttamente presso gli alloggi.
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Perché noleggiare un’auto a Creta conviene davvero
Scegliere un’auto a Creta è soprattutto una questione di libertà. Le strade panoramiche che costeggiano la costa, i paesini montani dove il tempo scorre più lento e le spiagge che richiedono qualche chilometro su sterrato non sono facilmente raggiungibili senza un mezzo proprio. Un itinerario tipico potrebbe essere:
ovest: Chania, Balos, Elafonissi, Falassarna
centro: Rethymno, Heraklion, Cnosso, Matala
est: Agios Nikolaos, Sitia, Moni Toplou, spiaggia di Vai
In tutti questi casi, non avere orari da seguire è parte dell'esperienza. Puoi fermarti in una taverna che non avevi previsto, deviare verso un villaggio di montagna o arrivare su una spiaggia quando la maggior parte dei turisti se n’è già andata.
Molte compagnie locali inoltre propongono condizioni più flessibili rispetto ai grandi marchi internazionali. È sempre più comune trovare offerte senza carta di credito e con depositi ridotti o anche nulli, una soluzione molto apprezzata dai viaggiatori che non vogliono vedere centinaia di euro bloccati sulla propria carta per tutta la durata del viaggio.
Guidare a Creta: qualche consiglio pratico
Le principali strade dell’isola sono buone, ma alcune zone richiedono un po’ di attenzione. Le strade di montagna possono essere strette, con qualche tornante, e vicino alle spiagge più remote ci sono tratti sterrati. Niente di complicato, basta guidare con calma.
Parcheggiare nei centri più turistici (soprattutto Chania e Heraklion) può essere difficile nelle ore di punta, quindi conviene muoversi presto al mattino o verso sera.
Infine, se viaggi in estate, prenota la tua auto con anticipo: la domanda è molto alta e le tariffe aumentano rapidamente.
Con una macchina a disposizione, Creta diventa un’isola da vivere senza limiti. Dalle spiagge rosa dell’ovest ai siti minoici dell’interno, ogni deviazione può trasformarsi in una scoperta. E con le giuste condizioni di noleggio, il viaggio diventa semplice e senza stress.
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[post_content] => Dalla personalizzazione resa possibile dall’AI ai nuovi standard operativi di aviation e hospitality: le visioni di Giovanna Manzi e Caroline Schaefer, membri dell’Advisory Board di BIT, mostrano come la tecnologia stia trasformando il turismo.
Nel turismo di oggi, la vera rivoluzione spesso non si vede a colpo d’occhio: scorre nei dati, anticipa i desideri dei viaggiatori e ridisegna ogni gesto del viaggio, dal primo clic fino al ritorno a casa.
Dalla personalizzazione spinta resa possibile dall’AI alle piattaforme che unificano ispirazione, scelta, prenotazione e assistenza, l’innovazione sta trasformando il modo in cui ci muoviamo nel mondo. I CRM evoluti permettono agli operatori di riconoscere il viaggiatore prima ancora che entri in hotel, mentre l’intermodalità treno–aereo semplifica connette i territori anche fuori dai flussi principali. Le nuove interfacce digitali consentono di gestire un viaggio in autonomia e i sistemi predittivi aiutano a prevenire disservizi e ottimizzare carichi, energie, risorse.
È in questo scenario che BIT 2026 – presentata da Fiera Milano da martedì 10 a giovedì 12 febbraio prossimi – porta al centro della discussione le visioni di chi sta guidando queste trasformazioni dentro l’ospitalità e l’aviazione, anche grazie al nuovo Think Tank che sta già facendo dialogare decine di professionisti. Parlando di innovazione, due voci autorevoli del suo Advisory Board raccontano prospettive complementari: Giovanna Manzi, consulente strategica tra ospitalità e innovazione, e Caroline Schaefer, esperta internazionale di aviation con una lunga esperienza nel management dei grandi vettori.
Cambiamenti in atto da tempo, ma che stanno cambiando passo
Guardando all’hôtellerie, per Manzi l’innovazione affonda le radici in una trasformazione iniziata molto prima dell’AI. “Quando ho cominciato, le prenotazioni viaggiavano su telex e microfiche. Poi arrivarono il fax, il booking online, e tutto cambiò”, racconta. Una rivoluzione che ha portato nuove aspettative e standard globali: “L’ospite non confronta più l’hotel di fronte, ma il miglior servizio ricevuto in qualunque parte del mondo”. Da qui, la necessità di processi più efficienti, strutture più performanti e un approccio nuovo al valore: “Hotel più belli, più servizi di qualità e una gestione organizzativa più solida. E questo è possibile solo grazie alla tecnologia”.
Un tema centrale è quello della customer journey personalizzata. Nell’ospitalità, sottolinea Manzi, i CRM evoluti e le piattaforme AI “hanno cambiato il modo di comunicare, analizzare preferenze e costruire percorsi su misura”, con benefici diretti non solo per il cliente ma anche per la sostenibilità dell’impresa: “La velocità con cui l’AI analizza dati e restituisce insight riduce inefficienze, sprechi e costi, aumentando produttività e qualità del servizio”. E non riguarda solo il front office: “Nel back office e nell’HR si gioca una partita decisiva: parliamo del 25–27% dei costi. Le applicazioni AI stanno già ottimizzando processi che prima richiedevano molto più tempo”.
Ma l’innovazione non è mai puramente tecnica: “L’unico vero ostacolo è la paura del cambiamento. Se il clima aziendale non concede l’errore, non può esserci innovazione”, osserva Manzi. La tecnologia, al contrario, può liberare creatività: “Come la burocrazia all’inizio del ’900, standardizza il ripetitivo per lasciare spazio al pensiero strategico. Non sostituisce l’uomo, lo potenzia”.
Una customer journey sempre più accessibile, sostenibile e connessa
Uno sguardo complementare arriva dall’aviazione. Per Schaefer, oggi la customer journey “ruota intorno a tre parole chiave: accessibilità, sostenibilità e connettività strategica”. La capacità aerea, le rotte e le alleanze definiscono il modo in cui le destinazioni crescono: “Dove vola un aereo, arrivano i flussi, si generano investimenti e si attivano sinergie pubblico-private”. E la tecnologia amplifica queste dinamiche: l’intermodalità treno–aereo e i network globali “distribuiscono i flussi, valorizzano territori secondari e migliorano l’esperienza complessiva”.
Sulla customer experience, Schaefer insiste su un equilibrio fondamentale: “La vera innovazione è quella che semplifica e personalizza”. Standard come l’NDC permettono a compagnie e agenzie “di proporre offerte più trasparenti, aggiornate in tempo reale e costruite sulle esigenze del viaggiatore”. Allo stesso modo, le piattaforme digitali di self-service “danno al passeggero autonomia in ogni fase, aumentando flessibilità e riducendo attese”. Ma resta centrale l’elemento umano: “L’assistenza proattiva, anche con supporto AI, funziona solo se c’è capacità di ascolto, empatia e chiarezza nei valori”.
Il ruolo della tecnologia è quindi duplice: abilitare nuovi modelli di business e, allo stesso tempo, consolidare la fiducia del viaggiatore. In aviation, questo tocca anche la sostenibilità: “Efficienza operativa, carburanti sostenibili e partnership di filiera sono oggi prerequisiti reputazionali”. Chi investe realmente in queste leve “genera valore condiviso e migliora la percezione del territorio”.
In BIT 2026, questa visione trasversale dell’innovazione trova la sua espressione più ampia nel Travel Makers Fest, il cuore concettuale della manifestazione. Un programma di tre giorni distribuito in sei piazze integrate nel layout espositivo con centinaia di appuntamenti all’insegna del tema Costruire ponti. Immaginare nuovi ecosistemi, che interpreta l’innovazione come capacità di superare confini geografici, culturali e mentali per dare vita a nuovi modi di progettare il viaggio.
Piena centralità all’innovazione anche nel percorso espositivo con l’Innovation District, dedicato alle tecnologie e ai servizi ad alto valore aggiunto, e negli strumenti digitali della manifestazione: la Digital Platform, attiva tutto l’anno, permette agli operatori di creare un’agenda personalizzata, dialogare con gli espositori via chat, prenotare incontri, consultare cataloghi multimediali e seguire il programma dei talk e delle arene tematiche. Tecnologia, dati e nuovi modelli di relazione ridisegnano dunque l’esperienza turistica. Ma è nelle persone che si misura la qualità del cambiamento. BIT 2026 raccoglie questa sfida: fare della manifestazione un luogo dove dialogano innovazione e capitale umano, creando un ecosistema capace di guidare la trasformazione del settore.
bit.fieramilano.it/
Appuntamento a Fiera Milano, quartiere di Rho, da martedì 10 a giovedì 12 febbraio 2026.
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[post_content] => Affinare, ulteriormente, il rapporto con le agenzie di viaggio, che nel corso degli anni sono state "al centro della strategia che ha portato alla crescita di Italo": Fabrizio Bona e Marco De Angelis, rispettivamente direttore commerciale e direttore vendite della società, rimarcano l'investimento fatto sulla distribuzione in occasione del tradizionale roadshow invernale, che quest'anno è cominciato con le tappe di Bologna e Milano, per poi proseguire verso Roma e Napoli.
In attesa di novità che "certamente arriveranno nei prossimi mesi", oggi è tempo di "consolidamento" con un focus sul percorso sinora compiuto.
Una rotta caratterizzato da un significativo investimento sul miglioramento di prodotto, servizi e comfort per i viaggiatori: "Siamo partiti da Milano Garibaldi per poi arrivare a Centrale, a Roma abbiamo chiuso Ostiense per aprire Termini, oltre a Tiburtina. E poi le nuove Lounge Italo Club che, ispirate allo stile aeronautico, sono tra le più belle del settore. Ma anche i servizi di catering a bordo e in stazione, veri valori aggiunti dell’esperienza di viaggio dei passeggeri".
Sul fronte trade "la formazione, gli strumenti e modalità di vendita - sottolinea De Angelis - sempre più strumenti user friendly, un portale smart affiancato da presidi territoriali, brandizzazioni ad hoc e personalizzate dei punti fisici, la politica commerciale aggressiva che ha supportato la creazione di un rapporto di meritocrazia, a beneficio delle agenzie che oggi rappresentano un punto di riferimento per clientela di alto valore, sia business sia leisure".
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"Oggi sono circa 250 le agenzie Top, numero quasi raddoppiato rispetto al pre-Covid" a conferma di una relazione win-win che è avanzata in parallelo allo sviluppo di Italo: "Nell'arco di dieci anni siamo riusciti a creare un'eccellenza, partendo da una sfida che inizialmente sembrava fosse persa in partenza" osserva Bona, ricordando come oggi Italo movimenti "circa 25 milioni di passeggeri all'anno, rispetto ai 9 milioni del 2015, quasi 70.000 passeggeri al giorno".
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Il mercato internazionale
Con i piani di sviluppo di più ampio respiro confermati, oltre i confini nazionali con il potenziale ingresso in Germania "stiamo studiando i progetti, ma ci vogliono anni e treni a disposizione" l'andamento in Italia evidenzia "la scomparsa della marcata stagionalità di un tempo dei flussi internazionali - evidenzia De Angelis -: la domanda non si esaurisce tra aprile e ottobre, oggi gli stranieri viaggiano tutto l'anno, e i nostri treni registrano flussi internazionali continui".
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[post_content] => Airbus taglia l'obiettivo di consegne annuali degli aeromobili commerciali dalle originarie 820 a 790: il costruttore aeronautico, che già doveva far fronte a un notevole accumulo di ordini, riconosce che un “problema di qualità dei fornitori” relativo ai pannelli della fusoliera dell'A320neo sta “influenzando” il flusso delle consegne.
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Airbus mantiene le sue previsioni finanziarie per l'intero anno nonostante la riduzione dell'obiettivo di consegna: le previsioni indicano un utile rettificato di 7 miliardi di euro.
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«Le agenzie di viaggio devono imparare a tornare a fare quel che facevano con i clienti»: il messaggio del presidente del gruppo Uvet, Luca Patanè, vuole essere un invito a recuperare quella personalizzazione e quella cura sartoriale del cliente che rappresentano l'unica leva in grado di accompagnarle nella nuova era dei viaggi. Un'epoca che è stata radiografata nel corso del BizTravel Forum, evento durante il quale le sfide del turismo di oggi hanno fornito strumenti e analisi per prepararsi a quelle del 2026.
A tenere banco durante l'evento, il ruolo della Cina nello scenario geopolitico mondiale e i rapporti di equilibrio fra Stati Uniti ed Europa, che influenzano tutti i comparti economici e quindi anche quello turistico.
Uomo al centro
«Le guerre frenano lo sviluppo del settore, questo è un dato innegabile - ha ammesso Patanè -. In uno scenario così complesso è necessario sapersi reinventare: le nuove generaizoni devono prendere spunto dalle novità e dalla rivoluzione tecnologica per mettere in atto un cambiamento che abbia sempre al centro l'uomo».
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[post_content] => In un settore che cambia ritmo a grande velocità, BIT 2026 – presentata da Fiera Milano da martedì 10 a giovedì 12 febbraio prossimi – si prepara a mettere in primo piano i fattori che oggi fanno davvero la differenza: la capacità di raccontare i territori, costruire visioni condivise e leggere i cambiamenti profondi della domanda.
È un’esigenza che emerge con forza dalla condivisione tra professionisti abilitata dal nuovo Think Tank e, in particolare, dalle voci del suo Advisory Board, dove la riflessione strategica di Paolo Audino, consulente ed esperto dei modelli fieristici e della loro evoluzione, incontra la sensibilità culturale di Paolo Verri, progettista di politiche territoriali e processi partecipativi, delineando un quadro in cui contenuti, narrazione e sistema diventano le vere leve competitive per chi opera nel turismo.
Per Audino, «le fiere sono lo specchio del settore che rappresentano. Se il turismo vive una frammentazione crescente della domanda, le manifestazioni devono evolvere per coniugare linguaggi, pubblici e aspettative profondamente diverse. L’epoca delle fiere come puri marketplace lascia spazio a piattaforme che costruiscono conoscenza, anticipano trend e generano relazioni professionali più strutturate». È all’interno di questo movimento che BIT 2026 trova la propria traiettoria: fare della manifestazione un luogo di contenuti concreti, capaci di parlare a una filiera che oggi domanda visione e strumenti più che vetrine.
A questa prospettiva fa eco quella di Paolo Verri, che richiama l’urgenza di un turismo fondato sulla cultura, sulla partecipazione e sull’identità dei territori. «Oggi il valore competitivo di una destinazione non si misura più solo in presenze, ma nella qualità dell’esperienza, nella capacità di costruire legami, nel racconto che si offre al visitatore. Le comunità diventano protagoniste e la narrazione non è decorativa, ma strategica: definisce il senso del viaggio e contribuisce alla reputazione internazionale del Paese». Un approccio che BIT porta nel dibattito attraverso i Travel Makers, le arene tematiche e un palinsesto che mette a confronto territori, professionisti e nuove forme di partecipazione.
Il punto di contatto tra le due visioni: fare sistema
Per Audino, il turismo italiano ha bisogno di un coordinamento che sappia coniugare politiche, servizi, mobilità, qualità urbana e modelli di offerta. Un settore così frammentato richiede maggiore chiarezza di ruoli e la consapevolezza che il turista è, di fatto, un "residente temporaneo", influenzato dalle stesse criticità e dagli stessi punti di forza percepiti dai cittadini. Per Verri, il sistema nasce dal dialogo tra territori, istituzioni e operatori, da politiche che valorizzano le comunità locali e da una visione che lega cultura, economia e innovazione.
In questo incrocio di prospettive, BIT 2026 propone un modello di manifestazione che interpreta il turismo come ecosistema. Nelle sei arene del Travel Makers Fest, nel lavoro del Think Tank con il suo Advisory Board e last but not least nel percorso espositivo, il focus su narrazione, sostenibilità, autenticità e nuove motivazioni di viaggio riflette una direzione precisa: costruire uno spazio condiviso dove pensiero, competenze e relazioni professionali generino valore reale per l’intera filiera.
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[post_content] => Il teatro viaggia sui binari della storia con le performance immersive sulla Ferrovia dei Templi .
Nell’ambito di Agrigento Capitale italiana della cultura 2025 proseguono gli appuntamenti del Treno Storico sulla Ferrovia dei Templi, dopo il tutto esaurito registrato nelle corse del 9 e 16 novembre. Dal 13 al 21 dicembre il viaggio in treno diventa esperienza teatrale immersiva grazie al progetto di "Teatro in movimento" ideato e realizzato da Savatteri produzioni in collaborazione con l’assessorato al turismo della Regione Siciliana, Fondazione FS italiane e FS Treni turistici italiani.
L’antica linea ferroviaria inaugurata nel 1874 e riattivata nel 2014 collega Agrigento Bassa a Porto Empedocle, attraversando la Valle dei Templi, uno dei paesaggi più iconici al mondo. A bordo delle carrozze storiche “Terrazzini” degli anni ’30, il pubblico è guidato da undici performer in un racconto che intreccia teatro, letteratura, musica e memoria. Prendono vita gli scrittori Pirandello, Camilleri e Sciascia, ma anche figure meno conosciute oggi, come la cantante Lina Termini, un’agrigentina celebre in Italia negli anni ’30, che incise brani come “Ma l’amore no” e “Lili Marlene”.
La drammaturgia accompagna i passeggeri lungo l’intera tratta ferroviaria con tre momenti performativi che dialogano con i luoghi: l’accoglienza alla stazione di Agrigento Centrale, una seconda performance immersa nel paesaggio archeologico nei pressi del Tempio di Vulcano e la conclusione nella stazione di Porto Empedocle Centrale, la Vigata di Andrea Camilleri. Ogni carrozza diventa un set d’epoca, con oggetti, voci e musiche che riportano nel 1934, anno del Nobel a Luigi Pirandello, per poi condurre fino agli anni ’90 di Camilleri, offrendo un percorso narrativo che rende il patrimonio materiale e immateriale del territorio parte integrante dell’esperienza.
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Il progetto valorizza uno dei paesaggi culturali più importanti della Sicilia e offre un’esperienza unica, capace di unire il fascino del viaggio su un treno d’epoca alla forza evocativa del teatro immersivo, restituendo la memoria e la contemporaneità del territorio agrigentino.
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[post_content] => Il Park Hyatt Milano inaugura ufficialmente la stagione invernale presentando l'"Afternoon tea festive season" de La Cupola Lobby Lounge in chiave natalizia.
Il tradizionale Afternoon tea time verrà infatti allietato da una serie di esibizioni live che accompagnano la degustazione di prelibatezze dolci e salate.
Il programma
A partire dal 22 novembre, i pomeriggi ne La Cupola Lobby Lounge si animano di melodie natalizie reinterpretate da artisti selezionati, creando la colonna sonora per degustare tè pregiati, cioccolate artigianali e specialità dolci e salate, evocando lo spirito conviviale e la magia delle fest.
queste le date in calendario: sabato 22 novembre Simone Peduzzi Duo (repertorio italian folk); giovedì 4 dicembre Simone Peduzzi Duo (repertorio italian folk); sabato 13 dicembre I Mitici Angioletti (coro di voci bianche); giovedì 18 dicembre Niccolò De Santis Duo (repertorio swing & pop); martedì 23 dicembre String Duo (repertorio classico e moderno).
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[post_content] => Ospite d’onore durante l'Ecoluxury Fair, Neytrul Rinpoche, presidente e fondatore della Neyphug Foundation è riconosciuto come una delle voci più autorevoli del buddhismo internazionale. Con parole di profonda ispirazione, ha condiviso la filosofia spirituale che guida il suo Paese, il Bhutan, offrendo una prospettiva unica sul rapporto tra felicità, governance e valori umani.
«Sono molto felice di condividere con voi una filosofia speciale - ha esordito Neytrul Rinpoche - una filosofia che ha guidato il mio Paese, il Bhutan». Spesso definito come un piccolo stato “sandwich” tra due grandi nazioni — l’India e la Cina — il Bhutan è un Paese antico, conosciuto nei secoli anche come Druk Yul, “la Terra del drago del tuono”. Nel XVII secolo fu unificato e da allora ha saputo preservare la propria identità e indipendenza, senza mai essere coinvolto in guerre o sottomesso da potenze straniere.
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La storia
Nel corso della sua storia, il Bhutan ha avuto cinque re. A differenza di quanto accade in molte altre monarchie, le transizioni di potere non sono mai state segnate da conflitti o rivalità. Nel 2006, il quarto re stupì il mondo intero annunciando la sua abdicazione volontaria in favore del figlio. «Fu un momento di grande tristezza per il popolo. Non eravamo pronti a lasciarlo andare. Non eravamo stanchi di lui, né del suo governo». Due anni dopo, nel 2008, lo stesso sovrano introdusse la monarchia costituzionale democratica, donando ai cittadini la responsabilità politica del Paese. «All’inizio molti non erano pronti per questo cambiamento. Eravamo abituati a essere guidati dal re. Ma egli ci ha insegnato che la vera leadership è quella che prepara il popolo a governarsi da sé».
La "felicità nazionale lorda"
Il Bhutan è oggi universalmente conosciuto per un concetto che lo distingue da ogni altra nazione: la felicità nazionale lorda (gross national happiness). Introdotta negli anni ’70 dal quarto re, nasce da una riflessione semplice ma rivoluzionaria: «Il prodotto interno lordo non può misurare la felicità del popolo. Ciò che conta davvero è la felicità collettiva». Secondo questa visione, la felicità non deriva dalla sola ricchezza materiale, ma dall’equilibrio armonioso tra diversi aspetti della vita individuale e collettiva.
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(Quirino Falessi)
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