12 ottobre 2022 14:25
Arriva a quota 1,6 miliardi di euro la previsione di fatturato per il 2022 del gruppo Alpitour. Un livello non troppo lontano dai quasi 2 miliardi raggiunti nell’era pre-Covid.
“E pensare che per i primi mesi dell’anno abbiamo lavorato senza Cuba, Messico e altre destinazioni importanti – racconta l’a.d. e presidente Gabriele Burgio -. Poi a marzo hanno aperto le frontiere ma naturalmente ci è voluto del tempo per rimettere in moto la macchina. Diciamo che da giugno la situazione si è quasi normalizzata”.
Con un inverno normale e un’estate sui livelli di quest’anno, è quindi il ragionamento di Burgio, ” nel 2023 pensiamo di superare la soglia dei 2 miliardi“. Ma ancora più importante è il dato sulle marginalità che stanno crescendo e “sono migliori rispetto al passato, grazie ai nostri investimenti in tecnologia e alla riorganizzazione attuata in questo biennio (la cosiddetta Trevolution, ndr)”.
Certo, le incognite continuano a pesare. A cominciare dalle tensioni geopolitiche in corso, con la conseguente impennata dei costi energetici e la crescita dell’inflazione. Quest’ultimo tuttavia potrebbe in realtà tradursi in un fattore positivo per le aziende che sono ricorse all’indebitamento: “Che l’inflazione dovesse tornare a crescere – sottolinea sempre Burgio – era nell’aria già da tempo. Ancora prima del Covid nei mercati girava troppa euforia. Inevitabile prima o poi che la pressione sui prezzi si facesse sentire. Ad aprile 2020 abbiamo quindi portato a termine un’importante operazione di finanziamento a tassi fissi, che ora si sta rivelando preziosissima. Diverso naturalmente è il discorso per quelle aziende che si sono esposte a tassi variabili senza coperture”.
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[post_content] => I prezzi dei voli in Europa sono saliti alle stelle fino a quasi sei volte il tasso di inflazione al consumo, ma ciò non ha impedito alle famiglie dei paesi del nord di viaggiare per trascorrere le vacanze nel Mediterraneo. Nonostante quanto afferma questo studio realizzato dalla società di consulenza ACI Europe, ci sono altre destinazioni in cui i prezzi stanno scendendo .
Tunisia, dove volare costa l'8% in meno rispetto a un anno fa, Algeria (-25%), Turchia, Mauritius, Camerun, India, Israele e Repubblica Ceca. Sono tre i casi eclatanti in Europa che hanno l'aviazione sotto il 2022, anche nei prezzi: Germania (-2%), Norvegia (-11%) e Repubblica Ceca (-4%).
Dati
Alcuni paesi come Islanda, Cipro, Grecia, Portogallo, Bulgaria e Malta stanno registrando un'ottima domanda e di conseguenza i prezzi stanno aumentando. La consulenza indica che "solo il 47% degli aeroporti in Europa ha recuperato completamente i propri volumi di passeggeri prima della pandemia".
Olivier Jankovec, direttore generale di ACI, dichiara alla stampa che “aprile ci ha avvicinato alla piena ripresa del traffico passeggeri. Le festività pasquali hanno rafforzato la domanda, che chiaramente ha continuato a sfidare le pressioni inflazionistiche. Ciò è piuttosto notevole quando l'aumento delle tariffe aeree è più di 6 volte superiore all'inflazione dei prezzi al consumo.
L'inflazione nella zona euro si è attestata al 6% nel maggio 2023, mentre le tariffe aeree in Europa nello stesso mese sono aumentate del 36%. All'inizio di quest'anno, TUI ha avvertito che i viaggiatori non dovrebbero sperare in offerte last minute, poiché la domanda è forte.
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[post_content] => Decisa accelerata nello sviluppo di VRetreats, che annuncia l'arrivo di cinque new entry pressoché in contemporanea a Firenze, Siracusa (Ortigia), Lecce, Olbia e Cervinia, con altri tre in previsione entro la fine dell'anno. Fondato nel 2021, il brand lusso dell'hotellerie griffato Alpitour fa un importante salto in avanti nei suoi progetti di espansione, passando da quattro a nove strutture in poche settimane, per un totale di 570 camere. Il tutto grazie a un investimento di più di 24 milioni di euro. "E l'idea è quella di crescere ancora, con tre nuovi arrivi in previsione entro la fine dell'anno (Milano, Puglia, la zona dei laghi e la costiera amalfitana tra le aree di maggiore interesse; strutture sotto le 100 camere gli obiettivi, ndr)", racconta il presidente e amministratore delegato di Alpitour World, Gabriele Burgio, in occasione della presentazione ufficiale della new entry fiorentina Tornabuoni: di proprietà di Hines e precedentemente a gestione Ag Hotels, la struttura si fregia pure del soft brand The Unbound Collection (gruppo Hyatt), destinato a rimanere anche con l'insegna VRetreats. "D'altronde non possiamo ignorare la forza dei programmi fedeltà dei grandi gruppi e network alberghieri internazionali, come dimostrano anche le affiliazioni di una delle nostre due proprietà di Tormina ai Leading Hotels of the World e di quella di Venezia a Small Luxury Hotels of the World".
In un contesto in cui il segmento del lusso gode di ottima salute, come testimoniano tutti i numeri del 2022 praticamente in ogni angolo d'Italia, pure il brand lusso di Alpitour snocciola performance di tutto rispetto: "L'anno scorso abbiamo chiuso a quota 33 milioni di fatturato - aggiunge Burgio -. Grazie anche ai nuovi arrivi, per il 2023 miriamo a superare i 57 milioni, con margini operativi lordi per oltre 20 milioni". Il marchio, che presto potrebbe chiamarsi VR, "per questioni di semplicità", ha una netta vocazione internazionale, tanto che l'80%-85% degli ospiti proviene da oltre confine. Ma soprattutto l'idea del gruppo è quella di sfruttare appieno le sinergie con le altre realtà della compagnia, a partire dalla linea aerea Neos e dalle attività di tour operating: "Il modo classico di fare hotellerie è ormai qualcosa che appartiene al passato", è la convinzione di Burgio. Oggi occorre un approccio nuovo al business dell'ospitalità. "E noi ci stiamo provando, portando il dna del tour operator all'interno della nostra divisione hospitality, in modo non solo da ottimizzare i conti economici ma anche le informazioni degli ospiti lato crm".
D'altronde l'a.d. e presidente del gruppo l'aveva già ribadito in altre occasioni: l'attività legata all'ospitalità serve a dare solidità al gruppo, proprio perché in grado di garantire marginalità nettamente più elevate rispetto a quelle delle altre divisioni della compagnia, in particolare di quella del tour operating che normalmente si attesta poco sopra al 2%. Certo, le sfide non mancano. A partire dal personale, "ma questo è un problema che accomuna l'intero settore, in tutto il globo", per arrivare sino all'aumento dei tassi di interesse: "In effetti, prima del recente picco d'inflazione lo yield medio atteso dagli investitori partner in Italia si aggirava attorno al 5% - 5,5%, con qualche fisiologica oscillazione in alto e in basso a seconda della destinazione e dello stato dell'immobile - conclude ancora Burgio -. Oggi le richieste sono aumentate, perché l'aumento dei tassi d'interesse ha delle ovvie ripercussioni su operazioni immobiliari che mediamente si portano avanti con un 30%-40% di equity. Allo stesso tempo, però, va detto che nel segmento lusso le tariffe sono quasi raddoppiate rispetto all'epoca pre-Covid. Con questo non voglio dire che le vendite stiano compensando del tutto gli aumenti dei livelli di yield attesi, però stiamo sicuramente vivendo una fase di assestamento interessante. Senza dimenticare che forse nel prossimo futuro potranno nascere nuove opportunità, se chi magari si è esposto con leve di finanziamento dell'80% dovesse finire in default".
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[post_content] => Ryanair cresce in Albania con la proposta di 200 voli settimanali e 17 nuove rotte per l’inverno 2023, tra cui spiccano quelle italiane per Bologna, Catania, Milano Bergamo, Pisa, Roma Ciampino e Venezia Treviso.
Nel dettaglio sono previsti 14 voli alla settimana su Bologna, Catania, Pisa e Venezia Treviso; 28, invece, i collegamenti settimanali per Milano Bergamo e 18 quelli verso Roma Fiumicino.
"Queste 17 nuove rotte iniziali garantiranno l'accesso immediato ai principali mercati del turismo in entrata come Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Italia, Polonia, Romania, Svezia e Regno Unito, fornendo allo stesso tempo tariffe competitive e una maggiore connettività per gli albanesi che desiderano far visita a casa, o ad amici e parenti all'estero - ha dichiarato il ceo della low cost, Eddie Wilson -. Abbiamo lavorato a stretto contatto con i nostri partner qui all'aeroporto di Tirana per lanciare queste 17 nuove rotte e speriamo di rafforzarci nel tempo, lavorando insieme per guidare il turismo in entrata e la connettività verso l'Albania".
L'Albania diventerà il 37° paese del network della compagnia aerea irlandese.
"Sono fiducioso che attraverso l'ampio network di Ryanair, l'aeroporto internazionale di Tirana contribuirà all'ulteriore sviluppo dei passeggeri, del turismo e dell'economia dell'Albania - ha aggiunto Musa Kastrati, senior vice president di Kastrati Group -. Attendiamo con impazienza una proficua collaborazione con Ryanair, mentre lavoriamo insieme per costruire viaggi memorabili per i passeggeri che viaggiano da e verso la nostra bellissima nazione”.
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[post_content] => Sono molteplici i dati che emergono dall’Osservatorio Astoi Confindustria Viaggi relativamente alle scelte degli italiani per le vacanze estive, una fotografia significativa per i comportamenti e non solo per i numeri.
La maggior parte degli indicatori sono positivi, considerando che l’estate è solo all’inizio. Le prenotazioni registrate al 31 maggio dagli associati Astoi parlano di un incremento dei ricavi dell’11% rispetto alla rilevazione alla stessa data della stagione estiva 2019 a fronte di un calo del 4% dei passeggeri. La distonia del dato va letta nel quadro dell’aumento dei costi medi generato dall’inflazione.
Fuori dal pericolo
Commenta Pier Ezhaya, presidente Astoi: “Questa è la prima estate che ci certifica ufficialmente fuori dal periodo pandemico; è indubbio l’impatto dell’inflazione ma i clienti non rinunciano ai viaggi, divenuti un bene incomprimibile. Il nostro Osservatorio rileva dati nettamente positivi, in crescita rispetto alla stagione 2019. La propensione a viaggiare si esprime nelle forme più variegate e si assiste ad una maggior magnitudo del Turismo Organizzato verso i consumatori più inclini al “fai da te”, specialmente nei mesi di “spalla” dell’alta stagione.
Certamente ci sono ancora alcuni italiani che stanno attendendo a prenotare le proprie vacanze, quelli più attenti al prezzo e che cercano, in cambio di una propria flessibilità nella scelta della destinazione o del periodo di vacanza, di orientarsi verso le migliori opportunità che talvolta si aprono sotto data, sebbene ciò avvenga più difficilmente in alta stagione.
Tuttavia, per quanto riguarda il turismo organizzato e l’Osservatorio Astoi i nostri dati ratificano che ben oltre il 75% dei nostri obiettivi di budget e delle nostre capacità aeree ed alberghiere sono già sature. Questo perché il nostro segmento di offerta s rivolge meno a chi ricerca solo il prezzo più basso e più a chi considera la vacanza un bene primario da scegliere per tempo e da consegnare in mani più sicure, appunto quelle dei tour operator”.
Per quanto riguarda le destinazioni preferite dagli italiani, la crescita più alta, in termini di ricavi, è rappresentata dall’Egitto che registra un + 46% sul 2019, mentre la Tunisia ha triplicato i volumi rispetto all’ultimo anno pre-pandemico.
Bene l'Italia
Anche l’Italia si riconferma come meta prediletta dagli italiani e registra un incremento superiore al 6% rispetto all’estate 2019; da sottolineare che non si tratta del solo prodotto club e villaggi a crescere ma anche del cosiddetto “prodotto generalista”, che comprende alberghi, residence e aparthotel; questa inversione di tendenza è da leggere come una maggior propensione dei consumatori, che prima della pandemia prenotavano direttamente ”disintermediando”, ad affidarsi al Turismo Organizzato. Le regioni protagoniste dell’estate con i Tour Operator sono Sardegna, Sicilia e Puglia.
Per l’Europa mediterranea Spagna e Grecia si riconfermano, mentre per i soggiorni mare nei Caraibi tiene la Repubblica Dominicana, mentre Cuba e le altre destinazioni caraibiche registrano una significativa flessione; va a gonfie vele l’East Africa rappresentato da Kenya, Zanzibar e Madagascar. La meta più brillante dell’Oriente è il Giappone mentre nel sud-est asiatico svetta l’Indonesia trainata da Bali. L’Africa Australe è scelta per viaggi naturalistici, principalmente Sudafrica, Namibia e Botswana.
Molto positivi i dati del settore crocieristico, con ottimi livelli di occupazione e aumentata soddisfazione da parte della clientela, relativamente a servizio, esperienza e food & beverage; mete preferite per la vacanza in navigazione in estate sono il Mediterraneo e l’Europa.
Cresce la durata
La durata dei soggiorni che si potrebbe definire “mainstream” si aggira attorno ai 7,9 giorni, in leggera crescita sul 2019, mentre quelli “tailor made” scendono a 12,6 giorni rispetto ai 13,4 del 2019. Il numero medio di passeggeri per pratica è di 2,8 indicatore dell’interesse delle famiglie a prenotare attraverso il sistema del Turismo Organizzato.
Le tipologie di viaggio sono estremamente eterogenee per durata, destinazioni e modalità di fruizione dei servizi. Dalla vacanza balneare stanziale ai tour di gruppo, dagli short break ai Fly & Drive, ogni logica di viaggio ha visto una ripresa delle vendite.
Si evidenzia la tendenza a prenotare viaggi e vacanze con partenze nei mesi di “spalla” dell’alta stagione: +15,6% in maggio, +15,8% in settembre con ottime vendite anche in ottobre, dato molto positivo in quanto indica nettamente un allungamento della stagione estiva. La durata dei soggiorni in questi mesi è mediamente più bassa rispetto a quelli di alta stagione mentre il numero medio di passeggeri per pratica è invece analogo.
Per quanto attiene alla prenotazione anticipata, la maggior parte avviene tra 45 e 60 giorni prima della partenza, anche se un dato completo lo si potrà avere soltanto nei prossimi mesi. Non è pertinente un paragone con l’estate 2022 visto il ritardo con il quale sono partite le prenotazioni per effetto delle restrizioni sanitarie.
Viaggi studi
Una sezione separata si apre sui Viaggi studio, che tornano protagonisti con un incremento dei ricavi di circa il 12% dopo un triennio di impasse dovuto alla pandemia. I viaggi studio di gruppo privati rappresentano circa il 65% dei volumi. Questo specifico segmento registra un +25% rispetto al 2019, mentre quelli individuali sono in sostanziale parità. La durata media è di 15 giorni, con destinazioni di lingua anglofona che prevalgono su quelle ispaniche. Alla luce dell’incremento dei rincari mondiali dovuti all’inflazione, si è assistito ad una confluenza maggiore verso destinazioni come Regno Unito, Irlanda e Spagna rispetto agli Stati Uniti. L’Italia è stata scelta per i piccoli di fascia 8-12 anni. Complessivamente, a fronte del boom delle richieste e della scarsità di disponibilità, ci si è avvicinati al sold-out già da marzo.
L’incremento del costo dei voli ha generato alcune distorsioni sul prezzo finale dei pacchetti turistici. Nel trasporto aereo sono aumentati non solo i costi del carburante e delle materie prime ma anche i costi operativi come diritti di traffico e di sorvolo, di catering e di manutenzione.
Tuttavia, il valore del turismo organizzato non viene leso dall’aumento dei costi perché la maggior parte dei consumatori propende verso maggiori tutele e non aspetta le offerte last minute. I to sono stati messi decisamente alla prova nel corso degli ultimi anni, ma hanno gestito la selezione di vettori e corrispondenti, cancellazioni e riprotezioni, overbooking e imprevisti di ogni tipo; il mercato e i consumatori non hanno potuto non riconoscere questo valore.
Assicurazioni
Connesso all’imprevedibilità degli eventi, il ricorso ad assicurazioni facoltative integrative continua ad essere molto elevato; tre pratiche su quattro le comprendono. Le persone aumentano i massimali, soprattutto si proteggono se il viaggio è verso Paesi nei quali le cure sanitarie sono molto costose, come Stati Uniti ed Egitto, ad esempio, ma crescono anche assicurazioni particolari come le polizze per gli animali da portare in viaggio. I Tour Operator stanno adattando premi e coperture in funzione delle situazioni contingenti, con attenzione anche alle logiche di cancellazione che hanno subìto vari cambiamenti nel corso del triennio.
Sempre nell’ottica di incontrare il più possibile i bisogni dei clienti, i to si evolvono; implementano App per favorire l’accesso ai reparti di customer care, sistemi di up-selling e cross-selling. Investono affinché la navigabilità sia responsive con contenuti fruibili dai vari device, secondo logiche di multicanalità e omnicanalità. Migliorano gli strumenti di CRM e la comunicazione sulle reti social. Selezionano prodotti non solo per varietà e qualità ma valutando anche gli aspetti di sostenibilità ambientale e sociale per intercettare clienti sempre più consapevoli.
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"Al momento esiste una eccessiva disparità di trattamento tra le strutture alberghiere e le extralberghiere, con la bilancia degli oneri normativi, burocratici e fiscali che pende decisamente dal lato degli alberghi. Non faremo certamente mancare il nostro contributo per una nuova legge, oggi quantomai necessaria, e apprezziamo il lavoro di concertazione messo in campo dal ministro Santanchè. Occorre disciplinare il settore per tutelare il cliente finale, che deve trovarsi di fronte a strutture ricettive che rispettino tutti i parametri di sicurezza, e tutte le imprese del comparto, che ad oggi si trovano a giocare la stessa partita, quella dell'ospitalità, ma con regole diverse".
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[post_content] => Una nuova ondata di scioperi minaccia l'estate di Londra Heathrow: gli addetti alla sicurezza dell'aeroporto hanno infatti annunciato nuove mobilitazioni per la stagione in arrivo che potrebbero mettere a dura prova lo scalo più trafficato del Regno Unito.
Il sindacato Unite prevede che circa 2.000 agenti sciopereranno per 31 giorni tra il 24 giugno e il 27 agosto. Saranno coinvolti i Terminal 3 e 5 e i controlli per i non passeggeri e l'azione potrebbe causare code ai controlli di sicurezza.
Unite ha descritto l'iniziativa come "un'importante escalation" nella sua disputa salariale con l'aeroporto. L'organizzazione ha precisato che i lavoratori hanno rifiutato un'offerta salariale "inferiore all'inflazione del 10,1%", sottolineando che il tasso di inflazione più elevato è ora dell'11,4%.
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Le date degli scioperi
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[post_content] => Play ha trasportato lo scorso maggio 128.894 passeggeri, il più alto numero di viaggiatori mensili mai registrati nella storia della giovane compagnia aerea islandese; si tratta di un incremento di circa il +26% rispetto ad aprile (102.499) mentre il load factor è stato dell'85%.
Il numero di passeggeri di maggio 2023 è più che raddoppiato rispetto all'anno precedente quando però il network di Play contava sole 17 destinazioni rispetto alle attuali 26; le rotte da e per Londra, Copenaghen, Parigi, Boston e Berlino hanno registrato un load factor di oltre il 90% e le destinazioni soleggiate dell'Europa meridionale rimangono molto popolari.
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Da notare l'aumento dei ricavi ancillary, che ha segnato un +28% rispetto a maggio 2022.
«Maggio è stato un mese molto positivo per Play - ha commentato il ceo, Birgir Jonsson -: abbiamo infatti raggiunto il numero di passeggeri mensile più alto della nostra storia. Un load factor dell'85% rafforza ulteriormente la nostra posizione in un mese difficile in cui la domanda non è tipicamente molto forte. Abbiamo anche raggiunto un importante traguardo ricevendo un nuovissimo A321neo, che ha portato a dieci la flotta di aeromobili della famiglia A320neo.
Inoltre, a maggio si è registrata la media più alta di ricavi ancillari mai registrata in un singolo mese per il nostro vettore. Si tratta di un flusso di entrate che, per varie ragioni, non siamo riusciti a portare a un livello ottimale la scorsa estate e vedere che i nostri sforzi continui e gli investimenti in tecnologia hanno prodotto questo aumento è stato particolarmente gratificante.
In prospettiva, siamo piuttosto ottimisti. Il secondo trimestre promette bene e i risultati finanziari di aprile sono stati migliori del previsto. La forte domanda e la crescita dei ricavi che stiamo registrando sono di buon auspicio per la prossima stagione estiva e per l'anno in generale. Il raggiungimento della pietra miliare di dieci aeromobili operativi ci dà la capacità necessaria per adeguare la redditività ai costi. Durante il periodo di forte espansione, da quando abbiamo operato il primo volo due anni fa, i costi sono stati relativamente più alti rispetto ai ricavi che tre-sei aeromobili sono in grado di generare. Ora che abbiamo dieci aeromobili in piena attività, vediamo che i benefici di questa crescita si concretizzano e che l'equilibrio tra costi e ricavi raggiunge una fase più normale».
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[post_content] => Non si ferma l'incremento dell'offerta alberghiera di lusso in Italia, tanto che c'è già chi si preoccupa di un'eccessiva inflazione del mercato lato prodotto. Soprattutto a Roma, destinazione nella quale si attendono ben 19 new entry nel segmento più alto dell'ospitalità entro i prossimi tre anni. Eppure, il segmento sta attualmente vivendo un paradosso, per cui la disponibilità a spendere dei clienti è tale che, persino a fronte di una domanda tutto sommato contenuta, i prezzi camera continuano a salire. Lo ha rivelato al Sole 24 Ore Federico Lalatta, partner di Boston Consulting Group.
Stando ai dati della società di consulenza, infatti, nel 2022 a Milano la tariffa media a notte dei cinque hotel top della città (Mandarin, Bulgari, Armani, Four Seasons e Hyatt) è stata di 1.210 euro, su livelli cioè di quasi 500 euro superiori rispetto ai 750 euro dell'anno pre-Covid 2019. E tutto ciò con una occupazione camere che si è invece fermata appena al 59%, rispetto al 71% di quattro anni fa. Il trend è singolare poiché, spiega lo stesso Lalatta, gli hotel storicamente tendono ad alzare i prezzi quando i livelli di riempimento delle strutture arrivano almeno al 65%-70%, mentre una quota attorno al 60% è considerata essere il livello minimo sostenibile per un hotel.
Ricavi medi
Tale tendenza peraltro non riguarda solo il capoluogo lombardo: anche a Firenze, Venezia e Roma, infatti, le tariffe sono oggi su livelli del 30%-50% superiori a quelli del 2019. E pure in questo caso i tassi di occupazione sono lontani dalle quote pre-Covid. In quattro anni i ricavi medi per camera disponibile (revpar) sono quindi saliti del 40% a Roma, la città con il risultato migliore, e del 20%-25% nelle altre destinazioni.
Il fenomeno, che tocca anche località secondarie quali Taormina, Capri, Portofino e Genova, ha una dimensione tale da non poter essere semplicemente spiegato con il boom recente dell'inflazione. L'idea allora, ha proseguito Lalatta, è che il mercato sia caratterizzato oggi da un crescente cluster di consumatori con una sensibilità relativamente bassa al prezzo delle esperienze: secondo l'ultimo report di Bcg e Highsnobiety, A pulse check of the luxury consumer, l'incremento del peso delle generazioni Millennials e Gen Z nel lusso (contribuivano al 41% della spesa nel 2019, arriveranno al 75% nel 2026) starebbe in particolare spingendo i consumi verso le esperienze esclusive, a discapito del mero prodotto di possesso e ostentazione.
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Tra le novità del 2023 ecco allora il ritorno della Cina, "ma di una Cina segreta e inedita disegnata per noi da Simone Sturla, che ha esplorato il Paese negli anni in lungo e in largo lavorando per la dmc Asian Trails". Insieme al paese del Dragone, tutta l'offerta del to torinese è stata rinnovata: “Ci siamo concentrati maggiormente su proposte personalizzate - prosegue Fassio -, alla ricerca di una cultura minore dell’Europa (dove “minore” acquista un suo preciso valore) e su itinerari in Paesi e continenti dove l’esperienza e la conoscenza ci guidano da anni, accompagnati in molti casi da archeologi, geologi, naturalisti, etnografi o antropologi ed esperti di civiltà orientali, che favoriscono la comprensione di luoghi, ambienti, paesaggi e culture”.
Per il 2023 l'obiettivo è quindi quello di raggiungere una consistente crescita delle vendite, "ma soprattutto di consolidare quanto ho costruito con la consapevolezza di aver lavorato bene - conclude Fassio -. La risposta del pubblico sta premiando i nostri sforzi di questi ultimi due anni e non voglio puntare in alto solo per pure velleità economiche. Mi sto inoltre guardando attorno e non escludo di sviluppare un progetto sulle dimore storiche italiane, patrimonio inestimabile e non del tutto valorizzato, e poi magari estenderlo a realtà analoghe in giro per il mondo. Tour brevi da veicolare in Italia e all’estero”.
di Federica De Luca
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L'idea allora, ha proseguito Lalatta, è che il mercato sia caratterizzato oggi da un crescente cluster di consumatori con una sensibilità relativamente bassa al prezzo delle esperienze: secondo l'ultimo report di Bcg e Highsnobiety, A pulse check of the luxury consumer, l'incremento del peso delle generazioni Millennials e Gen Z nel lusso (contribuivano al 41% della spesa nel 2019, arriveranno al 75% nel 2026) starebbe in particolare spingendo i consumi verso le esperienze esclusive, a discapito del mero prodotto di possesso e ostentazione.","post_title":"Il paradosso del lusso: l'occupazione cala ma salgono le tariffe alberghiere","post_date":"2023-06-08T09:35:03+00:00","category":["alberghi"],"category_name":["Alberghi"],"post_tag":["in-evidenza"],"post_tag_name":["In evidenza"]},"sort":[1686216903000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"447220","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"Un ritorno alle origini e qualche meditata apertura verso nuove mete, vicine o lontane, ma rigorosamente in chiave inedita. Così Willy Fassio, motore del Tucano Viaggi Ricerca, festeggia i quaranta anni di una realtà cresciuta nel tempo seguendo le sue personali passioni: un traguardo da festeggiare dopo la ripresa del post Covid. \"Mesi difficili che oggi stiamo ancora superando - spiega lo stesso Fassio -. Con un team più ridotto di capaci collaboratori abbiamo migliorato e verificato ogni itinerario della programmazione, dedicandoci anche allo sviluppo del prodotto Italia. Un’Italia minore, secondo la filosofia che da sempre rappresenta le nostre scelte. All’artigianalità delle nostre proposte, curate nei dettagli, abbiamo poi voluto dare il valore aggiunto della copertura assicurativa multirischi-Covid, per la sicurezza e la garanzia dei nostri clienti. Non nascondo che tuttora permangono difficoltà. I prezzi dei voli sono saliti, alcune frequenze ridotte e le capacità ricettive sono limitate. Difficile quindi definire i prezzi. Erroneamente, in molti abbiamo pensato che le dcm avrebbero ribassato le quotazioni per recuperare quanto perso durante la pandemia. Ma la richiesta, al contrario, è salita e i costi dei servizi sono aumentati”.\r\n\r\nTra le novità del 2023 ecco allora il ritorno della Cina, \"ma di una Cina segreta e inedita disegnata per noi da Simone Sturla, che ha esplorato il Paese negli anni in lungo e in largo lavorando per la dmc Asian Trails\". 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Mi sto inoltre guardando attorno e non escludo di sviluppare un progetto sulle dimore storiche italiane, patrimonio inestimabile e non del tutto valorizzato, e poi magari estenderlo a realtà analoghe in giro per il mondo. Tour brevi da veicolare in Italia e all’estero”.\r\n\r\ndi Federica De Luca","post_title":"Tucano: una Cina inedita e l'elogio del \"minore\" cuore del rilancio del to","post_date":"2023-06-08T08:00:15+00:00","category":["tour_operator"],"category_name":["Tour Operator"],"post_tag":["in-evidenza"],"post_tag_name":["In evidenza"]},"sort":[1686211215000]}]}}