10 luglio 2017 12:22
Il Chinotto come eccellenza del territorio per promuovere tutto quello che si può trovare a Savona, la città del Chinotto. L’incontro tra Savona e la pianta del chinotto risale circa al 1500. È merito di un esploratore savonese che, di ritorno da una spedizione in Cina, importa questo frutto considerato dai navigatori un amuleto per tenere lontani malattie e pericoli. La passione dei fratelli Abaton, per Savona e per le sue eccellenze è stata coinvolgente, facendo nascere Il Chinotto nella Rete, rappresenta un pool di appassionati estimatori ed aziende accomunate dall’amore per questo straordinario agrume, presidio Slow Food. www.ilchinottonellarete.it «L’obiettivo principale della rete – spiega Marco Abaton- è quello di promuovere il territorio ligure e tutte le sue eccellenze, seguendo il fil rouge del chinotto». Mettendo in rete e in collaborazione diversi produttori, dai vivaisti al trasformatori, sia di prodotti food, sia di prodotti cosmetici ed anche di originali oggetti di design strettamente correlati alla storia di questo prezioso agrume e anche organizzando Tour del Chinotto, ed i laboratori sul Chinotto, piacevoli escursioni ed interessanti eventi, tra le vie del gusto, arte e cultura. Situata nella Riviera ligure di Ponente, Savona e i suoi 60000 abitanti sono cullati da un clima decisamente mediterraneo. Questa città portuale è a misura d’uomo, perfetta per essere visitata anche in un giorno se non si dispone di molto tempo. Si può visitare anche il Giardino dei Chinotti per conoscerne la storia e le curiosità di questa grande tradizione. Non solo Città del Chinotto ma anche città dei Papi: Sisto IV della Rovere e Giulio II hanno reso regale e maestosa la Cattedrale di Nostra Signora Assunta – visitabile gratuitamente – con una Cappella Sistina, la seconda presente in Italia e di gusto Rococò.
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Il debutto in Messico, previsto nella prima metà del 2025, rappresenterà una tappa cruciale per l’espansione di Flix in America Latina: l’azienda stima che il mercato messicano abbia un valore compreso tra 6 e 8 miliardi di euro.
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Il Messico è il terzo grande Paese latino-americano in cui Flix avvierà le operazioni dopo il Brasile e il Cile, mercati in cui l'azienda ha avuto un successo immediato e una rapida espansione sin dall’inizio.
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Tenendo fede all’obiettivo di offrire viaggi sostenibili e per tutte le tasche, Flix punta a replicare il successo del 2023, anno in cui ha totalizzato un fatturato di 2 miliardi di euro e ha trasportato 81 milioni di persone.
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[post_content] => Sarà situato a Port Williams, in Cile, il nuovo hotel da 150 camere che Silversea Cruises intende costruire, per supportare la propria offerta di crociere - spedizioni verso l'Antartide. La struttura servirà infatti ad accogliere gli ospiti che acquisteranno pacchetti volo più crociera nell'home port della compagnia per gli itinerari verso il Polo Sud.
Silversea sottolinea come i servizi dell'albergo saranno coerenti con quelli che i passeggeri sperimentano a bordo delle proprie navi. La proprietà sarà realizzata in collaborazione con degli investitori locali e dovrebbe aprire entro la fine del 2025. Includerà anche un ristorante, un bar, una lounge, un centro fitness, nonché un gift shop con prodotti di artigianato del territorio.
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[post_content] => Il tema del sovraffollamento turistico è stato al centro del convegno “Crociere, le risposte all’overtourism” organizzato da Clia (Cruise Lines International Association) presso la sede della Stampa Estera a Roma. Esperti, rappresentanti del settore crocieristico e istituzioni si sono confrontati sulle sfide e sulle possibili soluzioni per una gestione sostenibile dei flussi turistici.
I dati
I risultati dello studio “The State of Tourism and Hospitality 2024”, presentati durante l’evento, evidenziano come il 2024 rappresenti un anno di ripresa e riallineamento ai numeri del 2019, con una previsione di 1,5 miliardi di turisti globali e un totale di 8.600 miliardi di dollari spesi nel settore. Di questi, circa 30 milioni saranno crocieristi, con il comparto crocieristico che incide per un 2% sui volumi turistici mondiali.
Tuttavia, lo studio ha messo in luce un’importante criticità: l'80% dei flussi si concentra sul 10% dei siti turistici più iconici, creando sfide significative per la gestione sostenibile del turismo.
Overtourism: un "non problema"
Daniela Santanché, ministro del turismo, ha voluto sottolineare l’importanza di gestire con attenzione i flussi turistici affinché l'Italia possa emergere come destinazione di qualità, capace di offrire esperienze sostenibili e ben organizzate. «Le crociere rappresentano un turismo molto importante per il nostro Paese, basti pensare che in Italia abbiamo 9 porti su 20 del Mediterraneo – ha dichiarato –. Non sono contraria alle crociere, ma dobbiamo lavorare insieme per trovare il modo migliore di regolamentare i flussi turistici, per evitare che vengano percepiti come una minaccia dalle comunità locali».
Santanché ha spiegato anche che il problema non è l’overtourism in sé, ma piuttosto la mancanza di una pianificazione adeguata. «La domanda che mi faccio è se stiamo facendo il meglio per le nostre destinazioni. Dobbiamo confrontarci per trovare soluzioni condivise, coinvolgendo le comunità locali, affinché si percepisca il turismo come un’opportunità e non come un problema».
Dello stesso avviso anche gli altri interventi, volti a presentare lo sviluppo del settore crocieristico come una potenziale soluzione al problema dell'overtourism, piuttosto che come parte della problematica. Grazie a delle caratteristiche intrinseche del settore, come la capacità di programmare con anni di anticipo, le crociere potrebbero sostenere una politica di ridistribuzione dei flussi.
Le soluzioni
Francesco Galietti, direttore di Clia Italia, ha fatto riferimento ad alcune case history virtuose: «Pensiamo ad esempio a Dubrovnik e alle Baleari. Qui le compagnie crocieristiche hanno firmato accordi con le istituzioni per scaglionare gli arrivi durante la settimana e alleviare la pressione sui centri urbani».
Leonardo Massa, vicepresidente della divisione crociere del gruppo Msc, ha ribadito il ruolo rilevante dell’industria crocieristica nella politica di gestione dei flussi di una destinazione: «Siamo in grado di pianificare con 2-3 anni di anticipo gli itinerari delle nostre navi e persino stimare la nazionalità dei passeggeri che ospiteremo a bordo - aggiunge - fornendo così alle destinazioni dati utili per prepararsi all’afflusso di visitatori». Inoltre, il vicepresidente ha sottolineato come il settore crocieristico sia stato capace di destagionalizzare il prodotto, altro tema chiave nella lotta all'overtourism: «Fino a vent’anni fa, nel Mediterraneo non si facevano crociere d’inverno, oggi siamo presenti tutto l’anno, distribuendo i flussi in maniera più equilibrata».
Infrastrutture e innovazione
Alessandro Carollo, associate vice president di Royal Caribbean Group, ha evidenziato invece la necessità di migliorare le infrastrutture portuali italiane per accogliere al meglio le navi di nuova generazione. «In Italia ci sono ancora pochi porti pronti a collegare le navi alle reti elettriche a terra - spiega -. Dopo il 2035, Royal Caribbean prevede di avere la prima nave a emissioni zero, ma per raggiungere questo obiettivo è fondamentale che le infrastrutture portuali siano adeguate e in grado di supportare nuovi carburanti a zero emissioni di CO2».
Sul capitolo innovazione, Massa ha ricordato che «le navi sono vere e proprie città galleggianti, laboratori di innovazione che implementano tecnologie avanzate per l’efficientamento energetico, il riciclo delle acque reflue e la gestione avanzata dei rifiuti». Ha concluso sottolineando che il 60% dei clienti che visitano una destinazione tramite una crociera torna successivamente per soggiorni più lunghi: «Siamo un formidabile strumento di promozione delle destinazioni, se il territorio si dimostra capace di sfruttare questa opportunità, considerando anche che il cliente delle crociere non può essere considerato basso spendente».
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[post_content] => Confcommercio La Spezia lancia un nuovo consorzio: All in One Tourism Solutions.
«Si tratta di un gruppo di professionisti – spiega Roberto Martini, direttore di Confcommercio La Spezia – tra tour operator, alberghi, extralberghiero, ville di lusso, ristorazione, nautica e trasporto Ncc, in grado di fornire un servizio completo ai turisti che scelgono la nostra provincia».
Il Consorzio per la precisione ha debuttato alla Spezia in primavera in occasione di un Evento organizzato per i buyer stranieri, ma l’obiettivo è di elevare la qualità della partecipazione alle Fiere.
«Per questo motivo il Ttg di Rimini – aggiunge Martini – rappresenta un evento che ci consente di uscire dai nostri confini. Nel frattempo stiamo preparando un sito internet dedicato e poi pianificheremo un programma per il 2025 in funzione degli sviluppi, perché la volontà è di fare presenza anche nel campo europeo».
Gli operatori entrati in All in One Tourism Solutions La Spezia sono tutti di alto livello, legati all’identità di un territorio ricchissimo dal punto di vista storico, culturale ed ambientale, che offre non solo le conosciutissime 5 Terre, non solo mare ma anche un entroterra da scoprire con tanti borghi ricchi di storia e tradizioni.
«Gli operatori puntano prima di tutto a promuovere tutte le eccellenze e le peculiarità del territorio – commenta il direttore di Confcommercio – Lo scopo del nuovo gruppo è quello di lavorare in sinergia per portare valore aggiunto».
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«Oggi La Spezia – conclude Martini - è tra le città più importanti nel Turismo. Confcommercio, che ha sempre avuto attenzione all’economia del territorio, mantiene alta la concentrazione sugli aspetti più importanti del Turismo facendo in modo che non imploda. Questo significa puntare su accoglienza, servizi di buon livello perché il ricordo da parte del viaggiatore sia buono. Il territorio è cambiato ed oggi il turismo rappresenta un punto focale per tutta l’area per questo vogliamo aiutare le imprese a fare squadra».
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[post_content] => Turisti e prezzi. Ieri abbiamo pubblicato una ricerca di Demoskopica che indica uno scenario negativo per il turismo in Italia.
Secondo i calcoli della società di ricerca, infatti per il 2024 si prevedono 130,3 milioni di arrivi e 445,3 milioni di presenze, con un decremento del 2,5% e allo 0,4% rispetto al 2023, segnato da 133,6 milioni di arrivi e 447,2 milioni di pernottamenti. E tutto questo perché? Ma come perché? Per la crescita dei prezzi.
La notizia data in anteprima dall'Ansa è stata ripresa, come del resto è logico, da tutti i giornali italiani. Che giustamente hanno messo l'accento sulla diminuzione degli arrivi e dei pernottamenti a causa dei costi.
Riflessione
Ma nessuno ha fatto un'analisi attenta su come questi prezzi così fuori controllo abbiano riempito le tasche di albergatori, ristoranti, affitti brevi, e via seguitando. Il punto è che nessuno, dicasi nessuno, ha un'idea panoramica del settore. Si punta esclusivamente a fare reddito. Niente di più.
Sarebbe meglio rileggere le parole del presidente di Demoskopica, Raffaele Rio: «È necessario adottare una programmazione più consapevole e strategica per adeguare l'offerta turistica dell'Italia alle trasformazioni in atto nei modelli di consumo turistico e, contestualmente, per contrastare in modo efficace la crescita sostenuta dei prezzi».
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[post_content] => Aeroitalia conferma la volontà di crescere in Sicilia con il posizionamento di due aeromobili all'aeroporto di Comiso, a supporto dell'ampliamento del network che presenta quattro nuove rotte per Firenze, Cuneo, Parma e Perugia, in aggiunta a quelle già attiveverso Milano Bergamo, Roma Fiumicino e Bologna.
«L'ampliamento delle operazioni a Comiso è un passo importante per la crescita di Aeroitalia - commenta l'amministratore delegato del vettore, Gaetano Intrieri -. Con due aeromobili fissi in aeroporto, rafforziamo la nostra rete, mantenendo la puntualità al centro del nostro servizio».
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[post_content] => A un anno dalla presentazione ufficiale alla fiera di Rimini del 2023, gli obiettivi di Sicani Villages, il network di realtà sicane, rimangono quelli di promuovere le peculiarità del territorio in tutte le stagioni dell’anno, creando momenti di incontro e relazione. Quella dei Borghi Sicani è un’area della Sicilia che dalla costa sud si estende fino ai boschi dell’entroterra, abbracciando un comprensorio di 29 comuni riuniti sotto il distretto rurale di Qualità dei Sicani, vasta area geografica tra le province di Agrigento e Palermo. Una regione che invita i visitatori a scoprirne lentamente il patrimonio culturale, artistico, enogastronomico e naturalistico anche nell’imminente stagione autunnale, dove si potrà assaporare ancora un po’ della magia dell’estate.
Lontano dai flussi turistici di massa, lungo la costa Sicana è possibile godere ancora in autunno delle sue spiagge, grazie alla mite temperatura che caratterizza la zona. E se l’escursione alla Scala dei Turchi, l’imponente scogliera di marna bianca che si affaccia sul mare della costa agrigentina, è d’obbligo, la stessa emozione si potrà vivere passeggiando a Capo Bianco, Punta Bianca o percorrendo a cavallo la chilometrica spiaggia della riserva naturale Orientata Torre Salsa.
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“Nei borghi Sicani lungo la costa, i viaggiatori arrivano per esplorare luoghi dove ricordi e tradizioni ancora permeano la vita quotidiana della gente che vi risiede – spiega Laura Massoni di Pure Sicily, il partner capofila del progetto –. Questo stile di vita attrae i nostri esploratori, portandoli oltre l'architettura di luoghi dove il tempo sembra essersi fermato, abbracciando il turismo slow. I nostri esperti, chiamati local insider in inglese o cunuscituri in siciliano stretto, accompagnano gli ospiti in un mondo vissuto nei secoli, permettendo loro di godere del territorio come facevano i loro avi. La curiosità del viaggiatore è non solo vedere i luoghi, ma anche assaporare la vita che ancora appartiene a noi. Nel borgo di Siculiana, per esempio, i visitatori possono esplorare il museo dei mestieri, un castello Chiaramontano e un ristorante dove i sapori autentici evocano un ciavuru (profumo) di tradizioni e memorie indimenticabili. Perché i luoghi senza le persone non possono trasmettere emozioni".
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[post_content] => Si è concluso lo scorso fine settimana con grande successo il primo congresso dell'Associazione Italiana dei Destination Manager (Assidema), tenutosi presso l’hub culturale Memoria Futura, sede della Dmo Sistema Monferrato, proprio in occasione della Giornata mondiale del turismo del 27 settembre. L'evento ha visto la partecipazione di oltre 50 destination manager provenienti da 15 regioni italiane, confermando l'importanza crescente di questa figura professionale nel panorama turistico nazionale.
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La giornata si è conclusa con un coinvolgente talk show sul ruolo del destination manager, a cui hanno partecipato Claudio Dell’Accio, presidente di Assidema, la vice presidente Flavia Coccia, insieme ai destination manager Giancarlo Dell’Orco e Andrea Cerrato. Durante il dibattito, si è sottolineato come il ruolo del destination manager non sia definito dal luogo o dall’ente in cui opera, ma dalle competenze che è in grado di mettere in campo. A chiudere l’incontro è stato l'intervento dal pubblico di Josep Ejarque, uno dei più noti destination manager europei, che ha stimolato l’associazione a definire con maggiore precisione i confini e le competenze necessarie per potersi identificare come destination manager.
Il giorno successivo si è tenuta l’assemblea conclusiva del congresso, durante la quale è stato firmato il manifesto dei Destination Manager "Vision 2030", documento che traccia le linee guida per il futuro della professione in Italia. Il manifesto pone l'accento sulle competenze chiave che deve avere il Destination Manager e i compiti fondamentali che deve portare a compimento
Queste le sette competenze chiave del Destination Manager: Destination Planning: pianificazione strategica delle destinazioni turistiche. Destination Management: gestione coordinata degli elementi che compongono una destinazione. Destination Marketing: creazione di strategie di marketing per attrarre visitatori. Destination ICT: utilizzo di dati e tecnologie per prendere decisioni informate e gestire la destinazione. Destination Fund Raising: capacità di raccogliere risorse pubbliche e private per lo sviluppo della destinazione. Destination Sustainability: Intervenire sul territorio con raggiungimento di obiettivi di sostenibilità ( ambientale /economica/ sociale ) Revenue Management: ottimizzazione dei ricavi attraverso lo studio dei comportamenti di mercato e tendenze di acquisto.
Sull’ultimo punto, sempre molto dibattuto quando si tratta degli obiettivi di una DMO è intervenuto Franco Grasso, decano dei revenue manager italiani: «Ritengo che la cultura del revenue management sia necessaria affinché le strutture di un territorio possano esprimere il massimo delle loro potenzialità. Inoltre poiché il revenue funziona di più nel momento in cui sono molti a farlo penso che un approccio di questo tipo possa davvero spingere lo sviluppo di una destinazione turistica. Io finché posso darà il mio contributo e farò il tifo per Assidema».
Mentre i 6 compiti fondamentali del DM sono stati definiti come Analisi del sistema turistico: capacità di analizzare dati e tendenze del settore turistico. Co-design con la comunità locale: coinvolgimento della popolazione locale nella pianificazione strategica. Gestione delle relazioni pubblico-privato: facilitazione della collaborazione tra stakeholder pubblici e privati. Sviluppo dell’offerta turistica: creazione e miglioramento di prodotti turistici in base alle esigenze del mercato. Pianificazione delle strategie di marketing: definizione di strategie comunicative efficaci.
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Al termine dell’assemblea il presidente Claudio Dell’Accio ha commentato: «Siamo estremamente soddisfatti del risultato ottenuto durante la nostra prima assemblea con oltre 50 professionisti che si sono riuniti per confrontarsi e tracciare insieme il futuro del destination management in Italia. Questo evento ha confermato la rilevanza e la necessità di riconoscere formalmente questa professione, che richiede competenze specifiche e strategiche per valorizzare le nostre destinazioni. Tuttavia, è preoccupante vedere come, nel nostro Paese, chiunque possa autodefinirsi destination manager, anche chi si occupa semplicemente di organizzare piccoli eventi privati. Essere un destination manager non significa pianificare feste, ma sviluppare e gestire strategie complesse che influenzano la competitività di un territorio. È ora che il nostro settore faccia chiarezza e tuteli la vera professionalità di chi opera per il bene delle destinazioni, definendo criteri chiari su chi può legittimamente usare questo titolo»
Per Assidema il prossimo appuntamento è al Ttg Travel Experience di Rimini dove sarà protagonista del convegno: “Veritas behind the scene. Metriche e trend per il destination management efficace. Il parere di Assidema”, giovedì 10 ottobre alle 12:10 presso la Global Village Arena (Pad. A2).
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[post_content] => Costa Crociere apre ufficialmente le vendite per gli itinerari del 2026. Già disponibili le crociere di sei navi in partenza da aprile a novembre, per una vasta scelta di vacanze nel Mediterraneo e in Nord Europa. Visto il grande apprezzamento ricevuto, l’itinerario della Fortuna dedicato esclusivamente a Grecia e Turchia sarà in particolare disponibile per un periodo più esteso, da inizio maggio a inizio ottobre. Partirà ogni venerdì da Atene, alla scoperta di Istanbul e delle isole greche di Mykonos e Santorini. In primavera e autunno farà tappa anche a Volo, in Tessaglia, una novità nella programmazione Costa, da dove sarà possibile visitare le Meteore, e a Smirne, in Turchia. Durante l'estate, invece, l’itinerario includerà Creta e Rodi, mete ideali per godersi il mare e i paesaggi della Grecia. La formula proposta è quella del pacchetto volo+crociera, disponibile da tutti i principali Paesi europei, compresa l’Italia.
Novità anche per l'itinerario della Fascinosa, che in una settimana visiterà quattro isole di Italia, Grecia e Malta, tra cui Argostoli, a Cefalonia, conosciuta come l’isola delle tartarughe, Mykonos, con la sua atmosfera mondana, e poi la Sicilia con Catania, e Malta con La Valletta, per perdersi nel fascino dell’architettura barocca e arabeggiante. L’itinerario comprende anche Taranto, per scoprire la Puglia, e Atene, culla dell’antica civiltà greca, da dove sarà possibile pure imbarcarsi per iniziare la propria crociera.
Nel Mediterraneo occidentale, le gemelle di ultima generazione Smeralda e Toscana proporranno crociere di una settimana, che visiteranno alcune delle più belle destinazioni d'Italia, Francia e Spagna, tra arte, cultura, tradizioni locali. La Toscana partirà da Genova tutti i venerdì, dal 27 marzo, per visitare Marsiglia, Barcellona, Cagliari, Napoli e Civitavecchia/Roma. La Smeralda sarà invece a Savona, prima il sabato e poi, da metà aprile, la domenica, per un itinerario che farà tappa a Marsiglia, Barcellona, Palma di Maiorca, Palermo, Civitavecchia/Roma. Nel dell'estate, al posto di Palma ci sarà Ibiza, una delle isole più belle e vivaci del Mediterraneo.
In Nord Europa navigheranno due navi, la Favolosa e la Diadema, per crociere che porteranno a scoprire paesaggi spettacolari. La Favolosa proporrà cinque diversi itinerari, da Amburgo, che visiteranno fiordi norvegesi, Islanda, Capo Nord, isole Lofoten e Scozia. Tra questi, un nuovo itinerario per un’immersione totale nei fiordi più belli della Norvegia, come quelli Patrimonio Unesco del Sognefjord, il più lungo e profondo della Norvegia. Inoltre, la stagione in Nord Europa della Favolosa sarà ancora più lunga, con partenze da metà maggio sino a inizio ottobre. Durante tutto il periodo estivo la Diadema offrirà crociere di una settimana da Kiel, dirette a Copenaghen e nei fiordi norvegesi, per andare alla scoperta di destinazioni come le cascate di Hellesylt, il fiordo di Geiranger e Stavanger, con le sue pittoresche case in legno.
In primavera e autunno, per chi ha pochi giorni a disposizione, Costa offrirà infine minicrociere nel Mediterraneo occidentale di tre e quattro giorni con la Fascinosa e la Diadema. Per chi ha più tempo libero, la Fortuna, la Diadema, la Fascinosa e la Favolosa proporranno le Costa Voyages, pensate per vivere in maniera unica gli itinerari lunghi, con crociere da nove a 14 giorni a Lisbona, in Marocco, nelle isole Canarie, in Grecia e in Turchia. Da non perdere pure le crociere tra Mediterraneo e Nord Europa della Favolosa e della Diadema.
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