16 May 2024

Destination Italia: obiettivo raggiungere le dimensioni dei big dell’outgoing

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Obiettivi ambiziosi per l’operatore digitale b2b Destination Italia che punta a diventare punto di riferimento principale degli operatori internazionali interessati alla nostra Penisola, con un occhio di particolare riguardo al segmento lusso e alto spendente. “Nel 2019 avevamo già raggiunto i 35 milioni di euro di ricavi totali, diventando i principali protagonisti dell’incoming italiano – racconta Dina Ravera, maggiore azionista della compagnia -. La nostra idea però è quella di crescere in prospettiva fino a raggiungere le dimensioni dei big dell’outgoing“.

E il mezzo principale attraverso cui Destination Italia intende perseguire tale traguardo è il brand lusso Sono Travel Club: “Oggi non esiste un grande player dedicato a questo segmento, capace di raggiungere il mercato globale con una proposta completa e diversificata”. Ecco allora il lancio di una strategia pienamente glocal, capace di interloquire con i grandi marchi del lusso made in Italy (alcuni dei quali sono già parte dell’azionariato, ndr), nonché con i singoli territori e con gli stakeholder internazionali anche al di là dei confini del tour operating. “Il turismo alto spendente cerca soprattutto organizzazione e divertimento – sottolinea sempre Dina Ravera – Stiamo quindi realizzando dei progetti verticali in grado di raggiungere una clientela trasversale, incluse le famiglie, gli appassionati di cicloturismo e poi chi desidera soggiornare in ville e palazzi d’epoca”.

E i risultati stanno già progressivamente arrivando. Stando all’ultimo bilancio disponibile, Destination Italia ha infatti registrato nei primi sei mesi dell’anno ricavi per 7,1 milioni di euro, pari a un incremento di ben il 692% rispetto allo stesso semestre del 2021 (0,9 milioni). Ma soprattutto “a fine settembre abbiamo superato i 25 milioni di euro di valore delle prenotazioni riferite all’intero 2022 – prosegue Dina Ravera – Il che rappresenta una crescita del 331% rispetto all’anno scorso. L’unica pecca, forse, è che tale domanda si è riversata come in tutto il comparto all’ultimo istante. Ma per una volta il sotto data non si è tradotto in un calo delle tariffe, che si sono mantenute su buoni livelli”.

Al momento, per Destination Italia, il mercato principale rimane quello europeo (Regno Unito, Francia, Spagna e Germania nell’ordine), seguito dagli Stati Uniti che sono finalmente tornati prepotentemente e i cui viaggiatori spendono il 30% in più rispetto alla media. Importanti sono poi anche gli arrivi dal Sud America, mentre il Medio Oriente mostra numeri piccoli ma in crescita, mentre l’Est Estremo manca ancora all’appello. “Ci eravamo preparati per entrare in Cina – conclude Dina Ravera – poi è successo quello che è successo. Prossimi step comunque sono India e Giappone“. Infine un’ultima parola sulla Russia che fino al 2018 era la fonte di business principale per Destination Italia: “I flussi non si sono fermati completamente. Qualche arrivo selezionato e controllato tramite i database internazionali, per assicurarci che non ci fossero embarghi personali, li continuiamo a registrare”.

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