26 marzo 2024 10:53
E’ difficile descrivere il successo e l’entusiasmo suscitati dalla presentazione del digital hub ItaliAbsolutely by Travel Quotidiano a Las Vegas. La presentazione si è svolta durante il Travel agent forum di Las Vegas e dobbiamo dire che ha riscontrato un interesse senza precedenti. In sala c’erano più di 400 buyer Usa molto interessati al nostro prodotto editoriale, alla spiegazione che i nostri rappresentanti hanno fatto del progetto, e chiaramente anche all’Italia.
Sia Ligia Hofnar che Quirino Falessi del Gruppo Travel, hanno illustrato l’idea di fondo del digital hub dedicato esclusivamente al mercato estero, scritto in un inglese perfetto, che presenta l’offerta italiana a tutto tondo. Dai grandi centri ai piccoli borghi, dalle esperienze più straordinarie, al vasto ricettivo italiano.
Fiducia e partner
Insomma si è trattato di una conferma che dà fiducia per continuare a lavorare su questa idea così innovativa. Molte le domande dei buyer che hanno partecipato all’incontro. Incuriositi di questa novità italiana. Naturalmente si è parlato anche del giornale cartaceo di ItaliAbsolutely sempre by Travel Quotidiano, che nell’ambito della fiera è stato distribuito a 1200 buyer statunitensi presenti all’evento di Las Vegas.
Naturalmente insieme a ItaliAbsolutely erano presenti i nostri espositori: Italia Highlights, Keys of Italy, Grotte di Frasassi, la Città di Messina.
Insomma una vera e propria consacrazione per ItaliAbsolutely, per Travel Quotidiano e per le continue iniziative di tutto il gruppo Travel.
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[post_content] => La tavola rotonda “Turismo religioso e sostenibilità ambientale”, svoltasi presso l’Università Europea di Roma, ha riunito relatori internazionali per fare il punto sul turismo religioso e interrogarsi sui nuovi modelli di accoglienza e governance necessari, in occasione del Giubileo 2025 e oltre. L’iniziativa nasce dal lavoro della prof.ssa Carmen Bizzarri, coordinatrice dell'evento e responsabile scientifica del progetto in cui si inserisce, “I nuovi sentieri del benessere tra turismo lento, sostenibilità e pellegrinaggio”.
Il pellegrinaggio oggi si è trasformato: non è più solo un’esperienza di fede, ma anche un percorso alla ricerca di benessere, spiritualità, cultura e contatto con la natura, con il sé più autentico e la comunità. Tuttavia, senza reti locali e nazionali solide, consapevolezza, formazione adeguata e strumenti operativi, il rischio è che la sostenibilità resti soltanto uno slogan. Da qui l’appello dei relatori a costruire modelli concreti e inclusivi, con il coinvolgimento diretto di studenti, operatori e comunità.
Bizzarri ha aperto i lavori sottolineando come il concetto di benessere non possa essere oggi disgiunto da una visione integrata della persona e del paesaggio attraversato. «La sfida della sostenibilità nel turismo religioso richiede di considerare il benessere del corpo, dell’anima e dell’ambiente come dimensioni interconnesse. I cammini spirituali diventano così infrastrutture preziose per la rigenerazione umana e territoriale». Il suo intervento ha posto le basi per un dialogo interdisciplinare tra accademici, operatori e istituzioni, richiamando la necessità di nuove metriche capaci di misurare l’impatto del pellegrinaggio non solo in termini numerici, ma valoriali e relazionali.
Il prof. Kiran Shinde (La Trobe University, Australia), tra i massimi esperti internazionali di turismo religioso, ha quindi offerto una prospettiva comparativa tra paesi e culture diverse, illustrando casi studio dall’India, all’Europa, fino al Medio Oriente. Shinde ha esaminato l’aumento dei flussi di pellegrinaggio e il loro impatto ambientale, proponendo un modello concettuale che integra elementi spirituali, culturali e fisici del luogo sacro. «Per gestire l’impatto ambientale del turismo religioso dobbiamo comprenderne a fondo le dimensioni spirituali e culturali e sviluppare modelli di sostenibilità che rispettino il valore sacro dei luoghi visitati» ha spiegato, evidenziando come la sacralità non sia solo una qualità astratta, ma un elemento che modella la fruizione del territorio.
Ne sono un esempio i cammini urbani, che possono diventare strumenti di riqualificazione territoriale e coesione sociale. L’unicità del rapporto tra cammini e grandi città è stata il fulcro dell’intervento di Silvio Marino (Associazione Europea Vie Francigene), che ha raccontato l’esperienza dei cammini urbani attorno alla Capitale, come il Cammino di San Francesco, e delle iniziative che hanno portato i cittadini a riscoprire i margini della città: «È una nuova forma di turismo, centripeta e partecipata, che fa emergere l’orgoglio civico e connette la città con i suoi abitanti».
Ma qual è oggi l’identikit del pellegrino contemporaneo? L'ha illustrato Samanta Tata di FS Treni Turistici Italiani attraverso i dati più recenti della Via Francigena e degli itinerari spirituali italiani. «Accanto alla fede, emergono la ricerca interiore e spirituale, il desiderio di cultura, il turismo tout court e persino l’enogastronomia. Le motivazioni dei pellegrini oggi sono sempre più ibride e diversificate, con una chiara preferenza verso esperienze autentiche e sostenibili» ha sottolineato Tata, richiamando anche la necessità di rafforzare le reti logistiche e i servizi lungo i cammini.
Le criticità da affrontare
Tra i rischi crescenti, tuttavia, c'è quello della mercificazione del sacro e della compromissione dell’equilibrio economico e ambientale delle comunità locali. Ne hanno parlato Tiberio Graziani (Vision & Global Trends) e il prof. Vito Roberto Santamato dell'Università degli Studi di Bari 'Aldo Moro'. Secondo Graziani, nel contesto contemporaneo, il turismo religioso intreccia dinamiche complesse che rendono necessaria una riflessione su un modello di turismo etico fondato su consapevolezza, responsabilità e rispetto. «Oltre alla sostenibilità ambientale, occorre un equilibrio culturale, - avverte - che richiede rispetto e ascolto. L'importanza di un'educazione al 'sacro' è cruciale, anche per evitare fenomeni di sfruttamento predatorio sul territorio e favorire relazioni equilibrate tra visitatori e luoghi». Il prof. Santamato ha evidenziato quindi i risvolti della complicata integrazione tra turismo e accoglienza attraverso l’esempio di San Giovanni Rotondo, raccontando i rischi delle conseguenze negative sull'economia locale e sulla sostenibilità ambientale a causa degli elevati costi sociali (gestione rifiuti, servizi sanitari, sicurezza) legati all'afflusso di un pellegrinaggio di massa non regolato e non consapevole.
La prof. Claudia Caneva (Università Ecclesia Mater) ha aggiunto alle criticità il problema della formazione non sempre all'altezza delle esigenze, oltre che quello della perdita di consapevolezza culturale nei luoghi sacri. «Servono percorsi formativi per gli operatori, come per esempio per le guide turistiche, che siano capaci di restituire senso e codici simbolici a chi accompagna e accoglie i pellegrini: una formazione ispirata, storica e umanistica».
Claudiana Di Cesare, giornalista di Travel Quotidiano ed esperta in turismo e innovazione, ha sottolineato come il turismo religioso, se ben governato, possa diventare un vero laboratorio per costruire modelli di sviluppo sostenibile davvero integrati, ma ha evidenziato il punto di vista degli operatori del settore e delle varie realtà della filiera dell'accoglienza che «si sentono spesso isolati, senza strumenti concreti, senza il supporto di una promozione integrata ed emozionale e con reti di coordinamento ancora troppo deboli».
Modelli e visioni a confronto
Guardare al passato e all'esperienza degli altri paesi può offrire spunti preziosi per leggere il presente e valorizzare le nostre opportunità. Il prof. Luigi Russo dell’Università Europea di Roma ha offerto una lettura storica del pellegrinaggio e delle sue implicazioni culturali e sociali. Russo si è soffermato in particolare sul Medioevo, periodo in cui il turismo religioso si è affermato con grande vigore, permettendo la nascita di una rete di ospitalità religiosa diffusa e necessaria per sostenere i lunghi viaggi dei pellegrini.
Il prof. Fernando Martínez de Carnero Calzada (Sapienza Università di Roma) ha arricchito la narrazione portando uno studio comparato sull’esperienza dei pellegrini tra Italia e Spagna, analizzando anche le narrazioni turistiche e i dati biometrici sulla percezione dell’autenticità, «spesso costruita più dai dispositivi di promozione che dalla reale esperienza del pellegrino. C’è bisogno di maggiore ascolto e di una governance che valorizzi l’esperienza spirituale, non solo i flussi», ha aggiunto.
Il contributo di Roberta Alberotanza (ECHE Lab, Università Mediterranea di Reggio Calabria) ha messo in luce l’evoluzione degli itinerari religiosi come strumenti di integrazione europea, dialogo interculturale e coesione sociale: «I cammini a tema religioso non sono solo percorsi di fede, ma veri ponti culturali che uniscono territori, comunità e patrimoni».
L’evento si è concluso con l’invito rivolto ai relatori dalla prof.ssa Bizzarri alla raccolta dei contributi in vista di una prossima pubblicazione e al prosieguo del dialogo attivo con studenti e operatori. Il progetto di terza missione finanziato dall’Università Europea di Roma, infatti, prevede che gli studenti lavorino, in collaborazione con gli operatori, alla creazione di prodotti turistici innovativi pensati per le nuove tipologie di viaggiatori delineate durante la tavola rotonda, alla ricerca di spiritualità, benessere e bellezza nella propria vita.
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[post_content] => Ci sono le agenzie di viaggio al centro della strategia distributiva targata Condor in Italia: Lorna Dalziel, general manager del vettore tedesco nel nostro Paese, lo conferma e ribadisce il forte interesse della compagnia a mettere radici in questo mercato. Lasciando intendere la volontà a inserire nuovi scali, a fianco di quelli di Milano, Roma e Palermo.
«Dal trade transita il 75% delle vendite (dato che include to e ota, ndr) e sin da subito hanno accolto la novità Condor con entusiasmo e un supporto molto positivo». Perché? «Perché abbiamo proposto loro un prodotto non solo nuovo, ma soprattutto valido. Che piace, perché è per tutti. Certo, la sfida immediata è stata quella di lavorare sul cambiamento della percezione della compagnia aerea. Un lavoro impegnativo - svolto anche con il contributo di Aviareps -, che ci ha visto e ci vede tuttora attraversare l’Italia per incontrare faccia a faccia gli agenti di viaggio, per spiegare loro chi siamo e quali ulteriori opportunità si aprono per loro e per i loro clienti».
La compagnia ha recentemente deciso di mantenere la Milano Malpensa-Francoforte anche durante la stagione invernale, considerato l’ottimo feedback: «I voli dall’Italia hanno raggiunto, anzi superato, le nostre aspettative sia in termini di revenue sia di load factor». Particolarmente apprezzato «il servizio onboard, il calore dell’equipaggio e, fondamentale, i tempi di connessione all’aeroporto di Francoforte, un’ora e mezza, ideale e perfettamente sufficiente per imbarcarsi sul volo successivo».
Ad oggi, poco meno di tre mesi dal lancio, «l’80-85% circa dei passeggeri dall’Italia vola beyond Francoforte: principalmente verso le destinazioni classiche e dunque Caraibi o le classiche in Oriente, ma già ora, lavorando al fianco del trade, notiamo una diversa varietà di richieste, come ad esempio il Canada, oppure Johannesburg. Negli Usa, al di là di New York, si possono raggiungere Las Vegas, Boston o Portland: diverse mete verso le quali creare nuova domanda, obiettivo cui teniamo particolarmente e che ci vede impegnati insieme agli enti del turismo». Al trade sono dedicati investimenti con i partner su roadshow, academy, partecipazione agli eventi di settore.
L’impegno di Condor guarda anche all’aumento dei passeggeri italiani sul p2p, per la gran parte business traveller: «Il dato è destinato ad aumentare, con il lavoro che stiamo facendo con le tmc, ma anche con gli stessi enti del turismo della Germania e di Francoforte: la città e i suoi dintorni hanno molto da offrire anche dal punto di vista turistico e ci piacerebbe studiare un prodotto stop over».
Rimane nei progetti l’apertura su altri aeroporti italiani «ora la priorità è consolidare i risultati su queste rotte» così come una presenza sull’aeroporto di Linate, a fronte del ben noto problema della mancanza di slot, «il progetto iniziale era quello e la compagnia continuerà a valutarlo».
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[post_content] => Fincantieri ha consegnato la nuova unità “Viking Vesta” alla società armatrice Viking, con una cerimonia nello stabilimento di Ancona.
L'unità appartiene al segmento delle navi da crociera di piccole dimensioni: cn una stazza lorda di circa 54.300 tonnellate, è dotata di 499 cabine e può ospitare a bordo 998 passeggeri. Si tratta della 14ª nave consegnata da Fincantieri a Viking, comprese le due unità expedition costruite dalla controllata norvegese Vard.
Considerando le navi già ordinate, i contratti firmati e gli accordi di opzione sottoscritti negli ultimi mesi – la cui finalizzazione è subordinata all’accesso ai finanziamenti secondo la prassi del settore – la solida e duratura collaborazione tra Fincantieri e Viking, avviata nel 2012, può contare oggi su un portafoglio complessivo di 28 unità.
Le due società hanno recentemente annunciato la prima nave da crociera al mondo alimentata a idrogeno stoccato a bordo, utilizzato sia per la propulsione che per la generazione di energia elettrica a bordo, la “Viking Libra”, in consegna alla fine del 2026. L’unità, attualmente in costruzione presso il cantiere di Ancona, sarà in grado di navigare e operare a zero emissioni, permettendole di accedere anche alle aree più sensibili dal punto di vista ambientale. La nave gemella, “Viking Astrea”, in costruzione nello stesso stabilimento con consegna nel 2027, sarà anch’essa dotata dell’innovativa tecnologia a idrogeno.
Le unità Viking sono costruite secondo le più recenti normative in tema di navigazione e sicurezza, sono dotate di motori ad alta efficienza e sistemi che riducono al minimo l’inquinamento dei gas di scarico e che soddisfano le più severe normative ambientali.
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[post_content] => Dal 29 giugno al 5 luglio, la regione Liguria sarà la protagonista negli spazi riservati di padiglione Italia all’Expo di Osaka: nella notte, tra il 28 e il 29 giugno, prenderà posto nell' area regioni del padiglione, avvicendandosi con la Sardegna, con una esposizione multimediale e un calendario di eventi improntato sull'evidenziare i legami umani ed economici con il Giappone e l'estremo oriente, già esistenti, rinforzarli e, nello stesso tempo, creare nuove occasioni di contatto e di business, sfruttando anche la platea internazionale di expo per implementare rapporti e contatti internazionali.
«Sarà una settimana di protagonismo in cui la Liguria sarà presente a Osaka per raccontare al mondo le nostre bellezze, il nostro saper fare e le nostre aziende, oltre che la qualità della nostra vita – ha spiegato il presidente della regione Liguria Marco Bucci – Ci concentreremo sulla bellezza della natura e sulle trasformazioni impresse al nostro territorio, grazie al lavoro dei nostri nonni che hanno saputo realizzare i terrazzamenti delle Cinque Terre riconosciuti dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. Punto focale sarà la blue economy, la nostra eccellenza che ha grande peso nel racconto della Liguria. Il comparto legato alla nautica è uno dei principali asset economici del nostro territorio; quindi, l'esposizione di Osaka sarà una vetrina per la Liguria che potrà presentarsi al meglio sul mercato orientale, non a caso infatti presenteremo in anticipo il Salone Nautico del 2025 e il nostro turismo di qualità».
«Regione Liguria, insieme alla sua società Liguria international e a tutto il sistema camerale e alle associazioni di categoria saranno protagoniste della settimana dal 29 giugno al 5 luglio ad Osaka – aggiunge il consigliere delegato allo sviluppo economico della regione Liguria Alessio Piana – con un ricco programma di eventi e di attività che metteranno in luce il meglio del nostro territorio. Sotto il titolo di “ligurians, artist of living” , porteremo in Giappone un racconto potente che unisce tradizione e innovazione, passato e futuro. Protagonisti le nostre imprese, i nostri artigiani e tutte le più importanti realtà culturali della Liguria secondo una visione integrata aperta alla collaborazione internazionale. Si tratta di un’occasione unica per raccontare la Liguria che innova, attrae investimenti e promuove la propria identità culturale nel mondo. Vogliamo offrire ai visitatori un’esperienza completa tra arte, tecnologia e patrimonio culturale per presentare un territorio proteso verso il futuro con imprese innovative e start up, ma con solide radici. Uno spazio significativo sarà dedicato ai nostri artigiani a testimoniare una capacità di recuperare il passato e rappresentare il dinamismo di un territorio che sa innovarsi».
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Accor consolida il proprio posizionamento in Spagna superando il traguardo delle 100 strutture aperte, grazie a una serie di nuove e importanti inaugurazioni in tutto il Paese.
Un traguardo frutto di una strategia che punta su un’offerta trasversale – dall’economy al lusso passando per il lifestyle – e su una presenza capillare, capace di valorizzare sia le mete più iconiche sia quelle in ascesa.
Il 100° hotel spagnolo firmato Accor è il nuovo ibis Styles Madrid Airport Valdebebas, il più grande albergo a marchio ibis nella Penisola Iberica. Con 260 camere, ristorante, snack bar attivo 24 ore su 24, piscina panoramica e lounge con vista sulla città, la struttura vanta un interior design ispirato ad Alice nel Paese delle Meraviglie. Si trova proprio di fronte all’aeroporto Adolfo Suárez e a pochi minuti da Ifema e dal centro sportivo del Real Madrid.
“La varietà del nostro portfolio ci consente di adattarci perfettamente alle esigenze di ogni destinazione, dalle più conosciute alle nuove realtà emergenti - afferma Karelle Lamouche, chief operating officer di Accor per Europa e Nord Africa -. E siamo solo all’inizio: le opportunità nel settore dell’hospitality in Spagna sono enormi”.
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Il primo bilancio parziale dell’anno conferma l’ottimo stato di salute di Euphemia, brand di riferimento nella consulenza di viaggio personalizzata: +16% di fatturato nei primi cinque mesi del 2025 e prenotazioni estive in crescita del 15%, con performance particolarmente positive nei viaggi di gruppo e d’istruzione. Lab Travel nel 2024 ha fatturato 62 milioni di euro, oggi conta 146 Personal Voyager, 42 dipendenti nella sede centrale di Cuneo e 45 filiali
"Solo un consulente che ha tempo da dedicare al cliente può comprenderne davvero le esigenze, ascoltare senza fretta, costruire un viaggio tenendo conto dei dettagli più personali: dai desideri della famiglia agli imprevisti dell’ultimo minuto – spiega Ezio Barroero, presidente Lab Travel –. Questo è possibile perché Euphemia ha investito in una struttura centrale che si fa carico di tutto ciò che normalmente sottrae tempo e serenità. Il risultato è un servizio davvero personalizzato, senza stress e senza rischi".
Scelta di un modello
l trend positivo si riflette anche sul fronte del network di professionisti: nei primi mesi dell’anno sono entrati in Euphemia 10 nuovi Personal Voyager, accuratamente selezionati per esperienza, portafoglio clienti e visione condivisa.
"È un segnale importante – afferma Michele Zucchi, ad Euphemia – perché molti di loro provengono da realtà affermate, ma scelgono il nostro modello per restare. Offriamo accesso illimitato a tutti i prodotti sul mercato mondiale, con condizioni vantaggiose grazie ad una Iata di proprietà, a contratti diretti con fornitori e ad una gestione centralizzata delle pratiche complesse. Questo permette ai nostri consulenti di crescere sia in volume che in marginalità, offrendo ai clienti viaggi unici e memorabili".
Un dato a margine, ma non secondario, riguarda il mercato delle locazioni turistiche: pur in presenza di una domanda crescente, le agenzie di viaggio faticano ad intercettarla a causa della scarsità di fornitori strutturati e canali intermediati. Il rischio è che il consumatore si orienti sempre più verso il fai-da-te, perdendo l’opportunità di un servizio di consulenza professionale anche in questo segmento.
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[post_content] => La Ferrocarril turistica Chihuahua-Pacifico, meglio nota come El Chepe, è una meraviglia ingegneristica con i suoi 656 km di binari, 37 ponti e 86 gallerie. Collega il cuore del Messico all’oceano attraversando paesaggi maestosi scavati nei millenni dai fiumi e sagomati dal vento.
Il percorso “Messico insolito” pensato da Idee per Viaggiare guida il viaggiatore a un incontro con un’area poco esplorata del paese. Si sale a bordo de El Chepe alla stazione di Divisadero e, immersi in un’ambientazione unica, si raggiunge El Fuerte, comune dello Stato messicano nord-occidentale del Sinaloa. Anche El Fuerte, come Creel presso la Barrancas del Cobre, è uno dei Pueblos Magicós del Messico. Fu fondata nel 1563 dal conquistatore spagnolo Francisco de Ibarra, che per primo esplorò le montagne della Sierra Madre Occidentale. Allora la parte nord-nordovest della Repubblica Messicana, nota come la provincia della Nuova Vizcaya/Nuova Biscaglia, era composta dagli stati di Sinaloa e Sonora e anche da Texas, Arizona e California - che dal 1853 sarebbero diventati parte degli Stati Uniti.
Al tempo El Fuerte era un punto di passaggio obbligato per persone e merci che viaggiavano dal nord montagnoso alla costa del Pacifico e verso il centro del Messico. L’idea di costruire una ferrovia che unisse l’Atlantico al Pacifico fu dell’ingegnere civile americano Albert Kinsey Owen, che nel 1880 ottenne la concessione dall'allora presidente del Messico, il generale Manuel González. I lavori durarono quasi 100 anni, attirando operai da tutto il mondo - americani, canadesi, giapponesi, cinesi, australiani, sudafricani e tanti europei; l’incontro con i locali creò un codice genetico nuovo e, si dice, favorì la nascita di individui bellissimi! I responsabili dell'Ente del turismo della regione promuovono El Fuerte con Miches e Topolobampo affacciate sull’oceano, perché l'area va dai monti della Sierra al mare e offre tante opportunità di visita e interessanti sfaccettature storiche. Interessante la presenza del gruppo etnico dei mayo yoreme, costituito oggi da 60mila persone che vivono vicino al Rio Fuerte, hanno una propria lingua e cultura e sorprendono i viaggiatori con le loro danze ancestrali. Coinvolgenti le attività sportive da vivere sul vicino rio Fuerte, popolato da oltre 300 specie di uccelli endemici e adatto al birdwatching.
A El Fuerte si trovano 22 hotel con 600 camere; tra questi il suggestivo Hotel Posada de Hidalgo, una parte del quale si dice abbia ospitato le stanze dove, alla fine del 18°secolo, nacque don Diego de la Vega, meglio noto come EL Zorro. Le camere sono spaziose e antiche, circondate da chiostri fioriti; accattivante la possibilità di incontrare Zorro con la sua Zorra ogni sera all’Happy Hour. Tutta l'area di El Fuerte è facilmente raggiungibile perché connessa dai binari del Ferrocarril El Chepe, da diversi autobus e anche dall'aereo che collega poi Los Mochis a Cabo San Lucas in Baja California.
L’ultima parte del “Messico insolito” di Idee per Viaggiare si svolge proprio nella parte meridionale della Baja California, tra San José del Cabo e Cabo San Luca, che distano solo mezz'ora l’una dall’altra e saranno presto collegate da un rapido tunnel sotterraneo. San José è meta del turismo locale, mentre Cabo San Lucas, con le sue case di design affacciate sul mare e i campi da golf, è la destinazione prediletta dagli stranieri. Al di fuori dei centri abitati il territorio della Baja California è arido e brullo, coperto da una vegetazione bruciata dal sole nei mesi estivi, ma di un verde acceso a novembre. Qui si vive un percorso di scoperta a bordo di jeep che seguono la costa lungo strade sterrate, rivelando un panorama unico. Le onde dell'oceano rotolano verso le spiagge, cavalcate da surfer di ogni provenienza che, attenzione, non bisogna disturbare mentre osservano il mare e aspettano di riconoscere il suono dell'onda giusta.
Salendo verso nord si raggiunge il Cabo Pulmo National Park: l’area marina protetta più estesa al mondo dove rilassarsi al sole, fare escursioni in canoa o immersioni con maschere e pinne per ammirare flora e fauna sottomarine. In particolare, tra gennaio e marzo, si possono ammirare nove specie di balene che arrivano dall’Artico nelle lagune della Baja California per dare alla luce i piccoli e insegnargli a vivere.Punto di riferimento per l'accoglienza è l'hotel El Ganzo di San José del Cabo, a soli 20’ dall’aeroporto. El Ganzo si rivela all'ospite in uno stile casual-luxury che si sviluppa a partire da un concept basato su arte, musica comunità e sostenibilità. È stato definito un sogno, un’utopia, caratterizzata da camere luminose e di design, dalla ricca offerta gastronomica curata dal 2018 dallo chef esperto Carlos Peregrina Serralde, dalle piscine del bel rooftop e del giardino e dalla vicina Beach at El Ganzo.
(Chiara Ambrosioni)
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Grande coinvolgimento di agenti di viaggio italiani e buyer esteri per i primi webinar “GAL Etna: Terra, Fuoco e Bellezza”, organizzati da ItaliAbsolutely e Travel Quotidiano in collaborazione con True Italian Experience per il territorio del GAL Etna.
4 appuntamenti per parlare della ricchezza di questo territorio:
04 Giugno ore 14:30 - Ambiente, Natura, Sport: dall’Etna al fiume Simeto (CONCLUSO)
11 Giugno ore 14:30 – Enogastronomia ed eccellenze uniche: Pistacchio, Arancia, Vino, Olio
17 Giugno ore 14:30 - Arte e Cultura: archeologia, borghi, castelli
25 Giugno ore 14:30 - Sagre, Feste e Turismo Religioso
Durante i prossimi incontri saranno approfonditi molti argomenti: informazioni generali sul territorio, attrazioni dei Comuni, i percorsi tematici del GAL Etna, infrastrutture locali ed offerta turistica, dati ufficiali e trend, proposte di esperienze TrueItalianExperience, networking con gli operatori locali.
Tra i relatori Andrea Brogna, direttore del GAL Etna, Valerio Torriero, sales manager di True Italian Experience, e Paolo Teoducci, COO di True Italian Experience.
Il primo appuntamento svolto, alternato a coinvolgenti contenuti video, ha illustrato le caratteristiche paesaggistiche, culturali e produttive dell’area Etna, con un’attenzione particolare alla sostenibilità, al turismo lento e alle opportunità di scoperta. Valerio Torriero ha presentato le opportunità di viaggio legate alla rete True Italian Experience, Andrea Brogna ha illustrato la mission e i valori del GAL Etna, sottolineandone l’impegno per uno sviluppo locale integrato, mentre Paolo Teoducci ha approfondito strategie e strumenti per promuovere un’Italia diversa, quella rappresentata dal GAL Etna, fatta di storie, sapori e paesaggi lontani dai tradizionali percorsi turistici.
Il webinar si è concluso con una sessione interattiva di domande e risposte; a tutti i partecipanti sono stati inviati materiali promozionali digitali, foto, video e la registrazione dell’evento. Il prossimo appuntamento è previsto per l’11 giugno alle 14:30 e sarà dedicato a “Enogastronomia ed Eccellenze Uniche: Pistacchio, Arancina, Vino e Olio”, confermando l’obiettivo di esplorare l’autenticità del territorio GAL Etna attraverso i suoi prodotti più iconici.
Clicca qui per partecipare ai prossimi webinar GAL Etna
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Una collaborazione che si traduce in un piano di azione mirato, pensato per sostenere le vendite in maniera decisa, valorizzando l’expertise di Sun Siyam nel cuore dell’oceano Indiano e la capacità consulenziale di Alidays, punto di riferimento per i viaggi tailor made.
“Il nostro obiettivo è supportare il canale agenziale con strumenti concreti e contenuti di valore. Le Maldive sono una destinazione iconica e universale, che deve essere raccontata e proposta nel modo giusto: con emozione, ma anche con competenza. Insieme a Sun Siyam, abbiamo costruito una proposta forte, autentica, pensata per aprire nuove prospettive commerciali e di prodotto,” spiega Marianna Salerno, destination manager Oceano Indiano di Alidays Travel Experiences.
Per dare concretezza alla partnership, è stata lanciata una landing page, un hub ispirazionale e informativo, dove scoprire il mondo Sun Siyam, accedere ad offerte riservate, approfondire itinerari, vantaggi, upgrade, trasferimenti gratuiti e condizioni speciali attive sino a fine giugno 2025.
Nei prossimi mesi, inoltre, prenderà il via un’intensa attività di promozione che coinvolgerà l’intero ecosistema Alidays, tra eventi, roadshow, workshop formativi e azioni online e offline su tutto il territorio italiano.
“Sun Siyam è un brand che nasce dal cuore delle Maldive e che unisce autenticità, ospitalità sincera e qualità. Insieme ad Alidays abbiamo costruito un’offerta strutturata e concreta, pensata per accompagnare le agenzie in un percorso di vendita chiaro, redditizio e differenziante. È il momento giusto per spingere sulle Maldive, e noi lo stiamo facendo,” afferma Patrizia Di Patrizio, direttrice di The Luxury Lab, rappresentante ufficiale del gruppo Sun Siyam in Italia.
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Le onde dell'oceano rotolano verso le spiagge, cavalcate da surfer di ogni provenienza che, attenzione, non bisogna disturbare mentre osservano il mare e aspettano di riconoscere il suono dell'onda giusta.\r\n\r\nSalendo verso nord si raggiunge il Cabo Pulmo National Park: l’area marina protetta più estesa al mondo dove rilassarsi al sole, fare escursioni in canoa o immersioni con maschere e pinne per ammirare flora e fauna sottomarine. In particolare, tra gennaio e marzo, si possono ammirare nove specie di balene che arrivano dall’Artico nelle lagune della Baja California per dare alla luce i piccoli e insegnargli a vivere.Punto di riferimento per l'accoglienza è l'hotel El Ganzo di San José del Cabo, a soli 20’ dall’aeroporto. El Ganzo si rivela all'ospite in uno stile casual-luxury che si sviluppa a partire da un concept basato su arte, musica comunità e sostenibilità. È stato definito un sogno, un’utopia, caratterizzata da camere luminose e di design, dalla ricca offerta gastronomica curata dal 2018 dallo chef esperto Carlos Peregrina Serralde, dalle piscine del bel rooftop e del giardino e dalla vicina Beach at El Ganzo.\r\n(Chiara Ambrosioni)\r\n\r\n[gallery ids=\"492331,492330,492332,492323,492326,492324\"]\r\n\r\n ","post_title":"Idee per Viaggiare: un “Messico insolito” da scoprire tra canyon e spiagge sconfinate","post_date":"2025-06-11T09:30:41+00:00","category":["tour_operator"],"category_name":["Tour Operator"],"post_tag":[]},"sort":[1749634241000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"492216","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"\r\nGrande coinvolgimento di agenti di viaggio italiani e buyer esteri per i primi webinar “GAL Etna: Terra, Fuoco e Bellezza”, organizzati da ItaliAbsolutely e Travel Quotidiano in collaborazione con True Italian Experience per il territorio del GAL Etna.\r\n4 appuntamenti per parlare della ricchezza di questo territorio:\r\n\r\n\r\n \t04 Giugno ore 14:30 - Ambiente, Natura, Sport: dall’Etna al fiume Simeto (CONCLUSO)\r\n \t11 Giugno ore 14:30 – Enogastronomia ed eccellenze uniche: Pistacchio, Arancia, Vino, Olio\r\n \t17 Giugno ore 14:30 - Arte e Cultura: archeologia, borghi, castelli\r\n \t25 Giugno ore 14:30 - Sagre, Feste e Turismo Religioso\r\n\r\nDurante i prossimi incontri saranno approfonditi molti argomenti: informazioni generali sul territorio, attrazioni dei Comuni, i percorsi tematici del GAL Etna, infrastrutture locali ed offerta turistica, dati ufficiali e trend, proposte di esperienze TrueItalianExperience, networking con gli operatori locali.\r\nTra i relatori Andrea Brogna, direttore del GAL Etna, Valerio Torriero, sales manager di True Italian Experience, e Paolo Teoducci, COO di True Italian Experience.\r\nIl primo appuntamento svolto, alternato a coinvolgenti contenuti video, ha illustrato le caratteristiche paesaggistiche, culturali e produttive dell’area Etna, con un’attenzione particolare alla sostenibilità, al turismo lento e alle opportunità di scoperta. 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