22 December 2025

Garavaglia: «Saremo rapidi». Patanè: «Imprenditori dimenticati»

Il ministro del turismo Massimo Garavaglia

L’Europa si occupa di turismo e lo fa con un webinar coordinato dal bravo collega Alberto Magnani, de Il Sole24Ore. Molti i politici e i rappresentanti di associazioni del turismo organizzato. A dire la verità ogni volta che i politici hanno preso parola noi, ascoltatori abbiamo percepito un senso di distanza e di ripetitività che speravamo di non sentire. Parole al vento, potremmo chiamarle. Verbosità, progetti futuribili, visioni d’insieme, ma alla fine, poco o niente.

forse tranne il ministro del turismo Massimo Garavaglia che ha inviato un messaggio abbastanza corto e chiaro. «Posso garantire – ha detto il ministro – che saremo rapidi e concreti per rilanciare e sostenere e far crescere l’industria del turismo».

Luca Patanè

Bene ha fatto quindi il presidente di Confturismo Luca Patanè a tagliare corto e a rimettere le pedine della scacchiera al posto giusto. «Sento parlare di nicchie di turismo da rilanciare, ma con tutto il rispetto posso affermare che bisogna riprendere il traffico internazionale sulle città d’arte, sul mare e sulla montagna. Da qui passa l’80% del turismo italiano. Se non si fa questo non si va da nessuna parte. A parte la cig – ha continuato –  che ha salvato molte aziende, noi non abbiamo visto un euro e anche gli interventi europei sono peanuts rispetto al momento attuale delle nostre imprese. Vorrei ricordare che il turismo organizzato non lavora da marzo, con una piccola pausa estiva, ma i costi continuano ad esserci. Per cui sarebbe bene ripensare ad una revisione fiscale e patrimoniale, non solo per le piccole e medie imprese, ma anche per le grandi, che poi sono quelle che investono maggiormente sul settore. Insomma _ ha concluso Patanè – bisogna cambiare passo. Per esempio il bonus del 110% non è stato concesso agli alberghi. Perché? Poi c’è la questione del green. Chiaramente, appena ci saremo rimessi in piedi andremo verso il green, ma ora siamo a zero, quindi non possiamo andare da nessuna parte. Bisogna ascoltare gli imprenditori, non solo i politici, e devo dire com grande amarezza che noi imprenditori in questa crisi ci siamo sentiti molto dimenticati dalle istituzioni».

Bernabò Bocca

Per quanto riguarda gli altri oratori, possiamo dire che ognuno ha parlato della propria competenza: Bocca degli alberghi presentando i dati del disastro e sperando nei vaccini. Palmucci, presidente dell’Enit auspicando che le parole del presidente americano Biden, su una prossima piena vaccinazione del popolo possa far ritornare in Italia quel flusso che rappresenta il 12% del turismo in ingresso, e accennando al prossimo piano 2020-2021. Poco altro. 

Sinceramente da queste occasioni, e specialmente dai politici, ci aspettiamo di più. Una maggiore concretezza. Disegni di legge già pronti, indennizzi in via di esecuzione e non brevi cenni sull’universo.

 

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Con 32.943 strutture e circa 2,3 milioni di posti letto, il nostro Paese è al primo posto nell’Unione Europea per numero di hotel, camere e disponibilità di letti, con una quota del 20,3% degli alberghi e del 17,7% dei posti letto complessivi dei 27 Paesi UE, secondo i dati Eurostat 2024 elaborati dal Centro Studi Turistici per Assohotel Confesercenti. \r\n\r\nIl confronto con i principali competitor conferma la forza del modello italiano: la Germania si colloca al secondo posto con 29.407 alberghi e oltre 1,9 milioni di posti letto, seguita dalla Spagna con 19.985 strutture e più di 2 milioni di letti e dalla Francia con 17.386 hotel e quasi 1,4 milioni di posti letto. 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È un patrimonio di ‘piccole imprese, grandi alberghi’ che va riconosciuto e valorizzato come uno degli asset strategici del turismo italiano e dell’economia nazionale”.\r\nAvanguardia\r\n“Crediamo che essere leader nell’ospitalità europea ci autorizzi - prosegue Scolamacchia - quasi imponga, di essere all’avanguardia anche nella normativa di settore, non mutuando necessariamente ciò che altri paesi o l’Europa propone ma anzi offrendo soluzioni basate sulla nostra lunga tradizione ed affermata capacità di attrarre e soddisfare una clientela variegata.”\r\n\r\n“C’è ancora lavoro per far crescere i flussi turistici in Italia - conclude il presidente - così da far corrispondere alla leadership nei posti letto anche quella dei pernottamenti. Come dimostrano i dati più recenti, al nostro Paese non manca di certo l’appeal per attrarre un sempre crescente pubblico internazionale. 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