11 November 2025

Garavaglia reclama i ristori per la montagna. Ma è lui che deve assegnarli

Il ministro del turismo Massimo Garavaglia durante la conferenza stampa in regione Lombardia

Avevamo chiesto a gran voce che Dario Franceschini non si occupasse più del turismo. Naturalmente non era una questione personale, si trattava di una semplice constatazione: a Franceschini del turismo organizzato (che è il turismo) importa poco o niente. Ora il governo Draghi nasce con un ministero del turismo tutto nuovo e per di più con il portafoglio. Cioè con autonomia di spesa. Il ministro, già lo sapete, è Massimo Garavaglia. Ora qualcuno dovrebbe dire a Garavaglia che è diventato ministro, perché mi sembra che ancora non lo sappia.

Non certo perché ha attaccato il ministro Speranza che ha chiuso gli impianti di sci  il giorno prima della riapertura, e senza avvertire nessuno. Su questo punto ci troviamo d’accordo con Garavaglia, ma perché, ancora ieri durante la conferenza stampa il regione Lombardia, ha continuato a reclamare al governo i benedetti (maledetti) ristori. Ecco, signor ministro le vorrei ricordare che i ristori li deve predisporre e assegnare lei. Lei è il ministro del turismo con portafoglio, non c’è altro interlocutore che lei. Quindi si rassegni, ogni volta che chiede soldi per il turismo lo faccia in consiglio dei ministri e non in una conferenza stampa. Non si può essere sempre partito di lotta e di governo. Non in questi tempi, non ora.

Giuseppe Aloe

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Esempio emblematico è la facilità con cui è ora possibile prenotare viaggi in treno o in aereo per gli spostamenti interni, ma anche per procurarsi taxi, biciclette o riservare un ristorante. I pagamenti, poi, risultano semplicissimi e immediati, potendo essere effettuati ovunque a livello elettronico. Anziché rivolgersi ai grandi alberghi della Cina pre-Covid, ora il visitatore è in grado di scegliere soluzioni ricettive di ogni sorta, da boutique hotel a dimore storiche, concedendosi esperienze luxury prima assai rare e ricercate. 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