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14 dicembre 2009 08:46
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DIRETTORE TECNICO Regione Lombardia.
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Terme Merano è un motore economico fondamentale per la città di Merano, la provincia di Bolzano e l’intero Alto Adige. A conferma, i numeri da record risultati da uno studio sul valore economico delle Terme Merano sul territorio, nel periodo 2006-2024, realizzato dall’economista Prof. Friedrich Schneider dell’Università Johannes Kepler di Linz.
Ha dichiarato la direttrice di Terme Merano Adelheid Stifter: “La nuova analisi sul valore economico creato dalle Terme Merano conferma in modo chiaro quanto il nostro modello di sviluppo sia radicato nel territorio e allo stesso tempo orientato al futuro. Siamo orgogliosi di contribuire in maniera significativa alla qualità della vita, all’attrattività turistica e alla sostenibilità economica della città. Questo risultato è merito di un lavoro di squadra e della fiducia che la comunità ripone in noi. Continueremo a investire in innovazione, benessere e qualità per generare valore duraturo per Merano e per tutto l’Alto Adige”.
Dall’apertura delle Terme Merano, il 3 dicembre 2005, il complesso termale ha accolto oltre 7,2 milioni di clienti, esclusi i bambini sotto i 4 anni, confermando una media annuale di circa 378.000 visitatori.
Attività operative
Secondo lo studio, nel periodo 2006–2024, le attività operative di Terme Merano hanno generato 643 milioni di euro di spese con impatto diretto sulla creazione di valore economico. Tali spese hanno prodotto un effetto sul Pil di circa 860 milioni di euro, contribuendo alla creazione o al mantenimento di 6.700 posti di lavoro nella Provincia di Bolzano.
L’analisi scientifica mostra inoltre che Terme Merano genera ogni anno tra 17 e 19 milioni di euro di entrate fiscali per la pubblica amministrazione, derivanti dalle spese per il personale, dai costi di gestione e dai consumi degli ospiti. Gli effetti fiscali complessivi per il periodo 2006–2024 sono stimati in un valore compreso tra 317 e 375 milioni di euro.
Anche l’attività d’investimento di Terme Merano ha avuto un impatto significativo sull’economia regionale: dal 2006 sono stati investiti 31 milioni di euro, generando ulteriori 50 milioni di euro di valore aggiunto a livello provinciale e 388 posti di lavoro creati o mantenuti sul territorio.
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[post_content] => Secondo un rapporto della Iata i ritardi attribuibili al controllo del traffico aereo in Europa sono più che raddoppiati negli ultimi dieci anni. Il documento mostra un aumento del 114% tra il 2015 e il 2024, mentre il numero di voli è cresciuto solo del 6,7%.
Il rapporto specifica che, tra queste date, 7,2 milioni di voli hanno subito ritardi, la maggior parte inferiori a 30 minuti, sebbene circa 700.000 abbiano superato tale soglia. Solo nel 2024, i ritardi hanno raggiunto i 30,4 milioni di minuti, il 38% dei quali concentrati nei mesi di luglio e agosto.
La Iata attribuisce il calo principalmente a problemi di capacità e carenza di personale presso i fornitori di servizi di navigazione aerea, in particolare in Francia e Germania. Di fatto, questi due Paesi sono responsabili di oltre la metà dei ritardi registrati.
Carenze note da anni
Afferma inoltre che si tratta di carenze note da anni e non ancora corrette. Il suo ceo, Willie Walsh, lamenta che "continuiamo a vedere le conseguenze dell'incapacità dell'Europa di controllare il traffico aereo. Un piccolo miglioramento previsto per il 2025, dopo un pessimo 2024, non cambia il deterioramento a cui abbiamo assistito nell'ultimo decennio".
A questo proposito, Walsh critica il fatto che, nonostante le promesse fatte alle compagnie aeree e ai viaggiatori di un Cielo Unico Europeo che ridurrebbe i ritardi, i passeggeri li abbiano più che raddoppiati. Pertanto, "mentre gli eurocrati dibattono su come aumentare l'onere dei risarcimenti per i passeggeri dell'Ue, la causa principale di gran parte dei ritardi subiti dai viaggiatori – il controllo del traffico aereo – rimane impunita e non viene controllata", conclude.
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I numeri provengono da uno studio sul valore economico delle Terme Merano sul territorio, realizzato dall’economista Friedrich Schneider dell’università Johannes Kepler di Linz.
«La nuova analisi sul valore economico creato dalle Terme Merano conferma in modo chiaro – spiega la direttrice di Terme Merano Adelheid Stifter - quanto il nostro modello di sviluppo sia radicato nel territorio e allo stesso tempo orientato al futuro. Siamo orgogliosi di contribuire in maniera significativa alla qualità della vita, all’attrattività turistica e alla sostenibilità economica della città. Questo risultato è merito di un lavoro di squadra e della fiducia che la comunità ripone in noi. Continueremo a investire in innovazione, benessere e qualità per generare valore duraturo per Merano e per tutto l’Alto Adige».
L’analisi scientifica mostra inoltre che Terme Merano genera ogni anno tra 17 e 19 milioni di euro di entrate fiscali per la pubblica amministrazione, derivanti dalle spese per il personale, dai costi di gestione e dai consumi degli ospiti. Gli effetti fiscali complessivi per il periodo 2006–2024 sono stimati in un valore compreso tra 317 e 375 milioni di euro.
Anche l’attività d’investimento di Terme Merano ha avuto un impatto significativo sull’economia regionale: dal 2006 sono stati investiti 31 milioni di euro, generando ulteriori 50 milioni di euro di valore aggiunto a livello provinciale e 388 posti di lavoro creati o mantenuti sul territorio.
Il successo di Terme Merano si fonda su un’attività operativa costante, sulla forte attrattività turistica e su investimenti continui che, nel tempo, hanno generato effetti positivi in numerosi settori: edilizia, artigianato, forniture tecniche e servizi.
Ma oltre alla sua rilevanza economica, anno dopo anno, si consolida il ruolo di Terme Merano come importante spazio pubblico di incontro e fattore strategico di sviluppo per la città e il territorio altoatesino. Punto di riferimento per la salute, il benessere e lo sviluppo sostenibile, simbolo di qualità della vita.
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[post_content] => Condor, dopo il ritiro ufficiale dopo 35 anni dell'ultimo Boeing 757-300, entra nella nuova era 100% Airbus, con una flotta più silenziosa e più efficiente in termini di consumo di carburante.
Il 5 novembre, il vettore tedesco ha dato l'addio al suo iconico Boeing 757-300 con un volo speciale tra Francoforte e Vienna, seguito da una cerimonia che ha riunito oltre 300 ospiti: dipendenti, partner di lunga data, appassionati di aviazione e rappresentanti politici ed economici.
«La scelta di Vienna come destinazione del volo d'addio sottolinea la crescente importanza di questa città e di altre grandi capitali europee nella nostra rete - ha dichiarato Peter Gerber, ceo di Condor -. Ringraziamo sinceramente gli aeroporti di Francoforte e Vienna per il loro eccezionale sostegno. Questa celebrazione comune simboleggia una transizione di successo verso il nostro nuovo futuro. Per celebrare l'evento, Condor ha alimentato il suo ultimo volo in parte con Saf. La miscela era pari al 50%, la percentuale massima consentita dalle attuali norme internazionali».
Il phase-out dei velivoli Boeing pone fine a una storia iniziata nel 1990, quando la compagnia aveva introdotto i primi 757-200 e 767-300Er. Una decisione che rientra nel profondo processo di modernizzazione della flotta avviato da Condor nel 2022, con l'arrivo degli Airbus A330-900neo sui voli a lungo raggio e l'ordine di 41 A320neo e A321neo, le cui consegne sono previste a partire dal 2026. Oggi la compagnia opera quindi una flotta composta da 35 Airbus della famiglia A320ceo (A319, A320 e A321), 3 A320neo, 6 A321neo e 18 A330-900.
L'uscita di scena del Boeing 757 segna anche la graduale scomparsa di questo tipo di velivolo in Europa. Oltre a Condor, solo pochi operatori (compresi quelli charter), tra cui Icelandair, utilizzano ancora questo modello nel Vecchio Continente, mentre la sua produzione è stata interrotta da Boeing nel 2004.
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[post_content] => Brusca frenata per Air France-Klm che si lascia alle spalle il terzo trimestre del 2025 con una flessione dell'utile e un aumento dei costi, segnati dagli scioperi e da maggiori tasse aeroportuali.
Nel trimestre compreso tra luglio e settembre il vettore ha registrato un utile netto di 768 milioni di euro, inferiori ai 780 milioni dello stesso periodo 2024, nonostante un incremento del fatturato del 2,6% a 9,21 miliardi di euro.
L'utile operativo è invece cresciuto di 23 milioni di euro a 1,2 miliardi di euro, rispetto al terzo trimestre del 2024, che aveva subito l'impatto dei Giochi Olimpici, ma ha comunque al di sotto della cifra stimata dagli analisti. In parallelo, il vettore ha registrato un aumento dei costi unitari dell’1,3%, dovuto in parte alla crescita del costo del lavoro, del traffico aereo e delle tariffe aeroportuali.
Sempre nel trimestre il gruppo franco-olandese ha trasportato 29,2 milioni di passeggeri, +4,7% e un load factor dell'88,8%. Guardando al futuro, il gruppo ha confermato le previsioni per il 2025 che prevedono un aumento della capacità tra il 4% e il 5%.
L'offerta per Tap Air Portugal
La presentazione dei risultati del trimestre è stata anche l'occasione per il ceo, Ben Smith, di confermare l'intenzione di presentare un'offerta per l'acquisizione di una quota di Tap Air Portugal, entro la fine di novembre.
Smith ha definito come "imminente" l'invio di una lettera di intenti al governo portoghese, la cui formalizzazione di questa offerta avverrà “alla fine di novembre”, entro i termini fissati da Lisbona. «Abbiamo la chiara volontà di partecipare alla prossima fase del processo di privatizzazione avviato dal governo portoghese - ha precisato Smith, sottolineando che il progetto mira a «preservare l'identità e il ruolo strategico di Tap», in particolare il suo hub di Lisbona e la connettività con le città secondarie portoghesi ed europee.
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[post_content] => Qatar Airways ha deciso di porre fine alla sua partecipazione in Cathay Pacific. La compagnia aerea del Qatar venderà la sua quota del 9,6% per 778 milioni di euro (896 milioni di dollari), in una transazione che segna la fine di un rapporto azionario durato otto anni. Cathay riacquisterà le azioni a 1,40 dollari per azione, in una transazione che richiede ancora l'approvazione dei suoi azionisti indipendenti.
L'uscita di Qatar Airways segna la fine di un capitolo iniziato nel 2017, quando la compagnia acquisì la quota per 662 milioni di dollari, diventando il terzo maggiore azionista e la prima compagnia aerea mediorientale a investire in una società dell'Asia orientale.
Secondo il suo ceo, Badr Mohammed Al-Meer, la decisione rientra in una strategia "volta a ottimizzare i nostri investimenti e a posizionare il gruppo per una crescita a lungo termine", dopo un periodo di forte redditività.
Con il riacquisto, Cathay Pacific rafforza la sua struttura azionaria. Swire Pacific aumenterà la sua partecipazione al 47,7%, mentre Air China aumenterà la sua quota al 37,8%. Il suo presidente, Patrick Healy, ha dichiarato che l'operazione riflette la fiducia dell'azienda nel suo futuro, evidenziando il piano di investimenti da 12,9 miliardi di dollari volto ad ampliare la flotta e modernizzare le lounge nei prossimi sette anni.
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[post_content] => Cathay Pacific ha in programma di riacquistare la quota del 9,6% venduta a Qatar Airways nel 2017, previa approvazione degli azionisti. Il prezzo di acquisto proposto, secondo quanto riporta Travel Weekly, sarebbe di 896,5 milioni di dollari; il Qatar ha acquistato la quota per 662 milioni di dollari.
«Il riacquisto riflette la nostra forte fiducia nel futuro del gruppo Cathay e sottolinea il nostro impegno nello sviluppo dell'hub internazionale dell'aviazione di Hong Kong» ha affermato Patrick Healy, presidente del gruppo.
La ripresa
Il piano di riacquisto di azioni fa seguito a una solida ripresa post-pandemia . Nel primo semestre del 2025, il gruppo, che comprende Cathay Pacific e HK Express, ha registrato un utile di 476 milioni di dollari, il terzo semestre consecutivo in utile. Anche i voli di Cathay Pacific hanno registrato una ripresa. Nei 12 mesi terminati a ottobre, la compagnia aerea ha offerto il 12,4% di posti in più rispetto ai 12 mesi terminati a ottobre 2019, secondo i dati di Cirium.
Qatar Airways ha investimenti in diverse compagnie aeree: Virgin Australia , Latam, JSX, Airlink del Sudafrica e International Airlines Group (società madre di British Airways, Iberia, Vueling, Level e Aer Lingus). Il ceo di Qatar Airways, Badr Mohammed Al Meer, ha affermato che è il momento giusto per vendere le azioni Cathay. «Dopo un periodo di redditività record e di ottime prestazioni, questa decisione rientra in una strategia proattiva volta a ottimizzare i nostri investimenti e a posizionare il gruppo per una crescita a lungo termine», ha affermato. Cathay Pacific e Qatar Airways continueranno comunque a collaborare come partner nell'alleanza Oneworld.
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Mistral Tour rimodella l'offerta dedicata alla Cina, una destinazione in grande espansione che riflette l’interesse crescente dei viaggiatori italiani per proposte culturali e paesaggistiche sempre più diversificate.
L’offerta non si limita più ai grandi classici - le cosiddette "Sette Sorelle" (Pechino, Xi’an, Guilin, Shanghai, Nanchino, Suzhou, Hangzhou) - ma si arricchisce di esperienze che mettono in dialogo la tradizione con le più recenti trasformazioni tecnologiche e culturali del Paese. I dati confermano la dinamicità del mercato: secondo l’amministrazione nazionale dell’immigrazione, il terzo trimestre del 2025 ha registrato 7,2 milioni di visitatori stranieri, in costante aumento rispetto all’anno precedente. Un segnale incoraggiante che coincide con l’espansione della politica di accesso semplificato per numerosi Paesi, contribuendo a rafforzare le opportunità di viaggio.
«Stiamo vedendo numeri che potevamo solo sognare sino al 2023 - dichiara Michele Serra, amministratore delegato di Mistral Tour - perché le cifre della scorsa stagione, già di per sé molto buone, sono di fatto raddoppiate nel 2025; grazie alle innovazioni gestionali e infrastrutturali introdotte da Pechino, siamo fra l’altro convinti che l’incremento risulterà costante e progressivo, portandoci entro cinque anni a cifre mai viste prima».
I tour
“Panda e Avatar - creature fantastiche” (13 giorni), ad esempio, è uno dei tour di gruppo maggiormente richiesti del catalogo del brand di Quality Group, ma il 2025 ha premiato sia la versione del tour prettamente naturalistica (“Balla coi panda”, 13 giorni con un nuovo focus sul Sichuan, in aggiunta alla possibilità di esplorare la futuristica megalopoli di Chongqing), sia le soluzioni di taglio culturale con immancabili visite all’antica città delle lanterne rosse Pingyao (“Panorama Cinese”, 17 giorni, “Ritorno in Cina”, 11 giorni, o anche “Cina d’Inverno: Pechino e Pingyao”, 7 giorni), dando anche spazio ai tour dedicati alle province delle minoranze etniche del Guizhou (“Cina d’Auture: il Guizhou”, 13 giorni). Il prodotto più venduto, in ogni caso, resta “Il Triangolo Imperiale”, favorito dal prezzo più economico così come da un’agevole durata di 9 giorni.
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«Presidiare i social network è un atto indispensabile non solo per aggiungere ogni anno qualcosa in più alla nostra programmazione, ma per lanciare soprattutto qualcosa che funzioni, che si imponga con successo da subito. Questo è senza dubbio frutto della digitalizzazione dell’offerta cinese post-pandemica, grazie alla quale è stato possibile spingersi ben oltre la tradizionale proposta delle Sette Sorelle: oggi Nanchino è scivolata quasi in secondo piano, Hong Kong risulta in calo, mentre prendono piede destinazioni talvolta molto lontane o defilate rispetto alle province più note. Gradualmente potremo perciò tornare a programmare mete come il tempio Shaolin o la Via della Seta, inserita nell’offerta 2026, ma nulla esclude che la novità di tendenza possa improvvisamente rivelarsi il Fiume Azzurro, dove abbiamo comunque in programma la scoperta delle sue tre gole e delle grotte buddiste di Dazu nel 2026».
L’interesse per località meno note si fa sempre più evidente, segno di una trasformazione nei desideri del viaggiatore contemporaneo, orientato verso esperienze autentiche e percorsi fuori dai consueti circuiti.
Il cosiddetto “effetto Instagram” ha portato alla ribalta mete che, fino a poco tempo fa, erano conosciute quasi esclusivamente dal pubblico locale. È il caso di Chongqing, metropoli verticale e multistrato, divenuta virale grazie all’iconico passaggio della monorotaia attraverso un edificio residenziale, simbolo di un’urbanistica ardita e scenografica. Ma l’interesse non si ferma alle immagini spettacolari: a emergere sono anche antiche città minerarie, villaggi di montagna, paesaggi sacri e architetture sospese tra tradizione e sperimentazione. Questa nuova domanda stimola una rilettura dell’offerta: Mistral Tour osserva un crescente apprezzamento per mete capaci di raccontare storie meno conosciute, spesso legate al patrimonio immateriale, alle culture locali o alla natura reinterpretata in chiave contemporanea.
La Cina per tutti
Un ulteriore riflesso di questa tendenza è la forte e crescente richiesta di viaggi individuali rispetto a quelli di gruppo con accompagnatori dall’Italia, anche perché l’assistenza fornita in Cina risulta ormai di livello molto elevato, ma surrogata al tempo stesso dall’ampia possibilità di muoversi attraverso app e tech facilities. Esempio emblematico è la facilità con cui è ora possibile prenotare viaggi in treno o in aereo per gli spostamenti interni, ma anche per procurarsi taxi, biciclette o riservare un ristorante. I pagamenti, poi, risultano semplicissimi e immediati, potendo essere effettuati ovunque a livello elettronico. Anziché rivolgersi ai grandi alberghi della Cina pre-Covid, ora il visitatore è in grado di scegliere soluzioni ricettive di ogni sorta, da boutique hotel a dimore storiche, concedendosi esperienze luxury prima assai rare e ricercate.
Un contributo decisivo, tanto da contraddistinguere il prodotto Mistral Tour rispetto all’intero mercato italiano, viene dalla disponibilità in loco di una struttura d’assistenza capillare, resa possibile dalla graduale sostituzione dei vecchi partner statali di Mistral Tour a favore di imprese cinesi giovani, flessibili e preparatissime, capaci di interfacciarsi agevolmente anche con professionisti italiani specializzati nell’avviare presidi di appoggio sulle destinazioni estere. In aggiunta, la squadra dell’operatore attiva sulla destinazione è stata completamente rinnovata, potendo contare su sei specialisti motivati e appassionati di Cina.
L'inverno di Mistral
Forte di queste risorse, per la stagione entrante Mistral Tour ha pianificato un’intesa campagna promozionale sul prodotto Cina invernale, la cui stagionalità permette di godere di un rapporto qualità-prezzo estremamente vantaggioso, oltre che di opportunità di visita inusuali e focalizzate soprattutto sul lifestyle urbano. Per il trade è inoltre in programma fra gennaio e febbraio un evento speciale, durante il quale sarà possibile scoprire la “nuova Cina” insieme a un gruppo selezionato di ospiti, così come avviare la piena promozione del catalogo 2026. Verso primavera sarà organizzato pure un educational, a ulteriore supporto di un’intensa campagna di incontri sul territorio e di formazioni online.
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Secondo quanto spiegato da Giorgos Gerapetritis, ministro degli Esteri greco durante una visita in Iraq, la compagnia aerea greca dovrebbe operare il suo volo inaugurale da Atene alla capitale irachena il 16 dicembre.
La compagnia greca vola già su Erbil, la capitale della regione curda semiautonoma dell'Iraq settentrionale, ma in passato aveva evitato Baghdad per motivi di sicurezza.
“Penso che questo rafforzerà notevolmente i legami economici, ma anche culturali, tra i nostri popoli”, ha dichiarato Gerapetritis in una conferenza stampa.
Sono in corso progetti per potenziare l'aeroporto internazionale di Baghdad. L'Iraq ha recentemente assegnato un contratto da 764 milioni di dollari per l'ampliamento e la gestione dell'aeroporto a un consorzio globale composto da Corporacion America Airport, un operatore aeroportuale con sede in Lussemburgo, e dalla società di investimento irachena Amwaj International.
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