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28 settembre 2009 08:09
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Roma – pluriennale esperienza presso t.o. addetta programmazione e booking.
Conoscenza Amadeus, AS400, pacchetto office, internet, spagnolo, francese, inglese – cerca impiego presso tour operator, disponibilità immediata. Tel. 339 4754130.
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[post_content] => La storia come asset strategico, la montagna come infrastruttura economica. Parte da qui il nuovo capitolo del Park Hotel des Dolomites di Borca di Cadore, raccontato nel volume “Il Park Hotel des Dolomites – Centovent’anni di storia ai piedi dei giganti”, curato da Alberto Beggiolini con la prefazione di Graziano Debellini, presidente di ThH Group. Un libro che rappresenta un vero e proprio strumento di posizionamento culturale e territoriale in vista di Milano-Cortina 2026.
Sorto nel 1904 tra Pelmo e Antelao come palace hotel destinato all’aristocrazia europea, il Park Hotel è uno degli edifici più iconici del Cadore. La sua lunga traiettoria – da albergo di lusso a ospedale militare durante le guerre mondiali, poi collegio, convitto e centro di accoglienza – racconta un secolo di trasformazioni sociali ed economiche della montagna italiana. Oggi la struttura rinasce grazie a Th Group, tornando al centro di una strategia che intreccia ospitalità, identità e sviluppo locale.
Il volume
Il volume ripercorre questa metamorfosi attraverso documenti storici, testimonianze e un ampio apparato fotografico, ricordando anche gli ospiti illustri che hanno attraversato queste sale – da Guglielmo Marconi a Gabriele D’Annunzio, da Eleonora Duse a un giovane Franklin Delano Roosevelt – e il profondo legame con le comunità della Val Boite. Non manca un capitolo dedicato alle Olimpiadi invernali di Cortina 1956, primo grande momento di apertura internazionale per queste valli, oggi nuovamente al centro della scena globale.
Una centralità confermata anche dai dati. Secondo una ricerca realizzata da SocialCom, l’attenzione verso Milano-Cortina 2026 è in forte crescita sui social: negli ultimi dodici mesi si contano 655 mila conversazioni e oltre 20 milioni di interazioni, con un incremento del +133% negli ultimi sei mesi. Il sentiment globale è positivo nel 90% dei casi, trainato soprattutto da Stati Uniti e Paesi asiatici. In Italia si registrano 212 mila conversazioni e 9 milioni di interazioni, con un sentiment positivo all’84%.
Al centro del dibattito emerge con forza il tema della legacy olimpica: infrastrutture, sostenibilità, identità e impatto sui territori alpini rappresentano il cuore della conversazione. Milano-Cortina 2026 viene percepita non solo come un grande evento sportivo, ma come una leva di sviluppo per l’intero arco alpino, capace di generare visibilità, investimenti e nuove traiettorie turistiche anche per le destinazioni “minori”.
È in questo scenario che si inserisce la strategia di Th Group, uno dei principali operatori italiani dell’ospitalità leisure. Partecipato da Cassa Depositi e Prestiti e Istituto Atesino di Sviluppo, il gruppo gestisce oltre 30 strutture tra mare, montagna, lago e città d’arte attraverso il brand Th Resorts, ed è attivo anche nel tour operating con Baobab. Nato quasi cinquant’anni fa dalla gestione di un rifugio sull’Adamello, Th ha costruito nel tempo una leadership solida nel segmento montano, con 1.300 camere, un forte know-how operativo e una capacità riconosciuta di generare marginalità.
Nel 2025 il fatturato del gruppo sfiora i 300 milioni di euro, con circa 4.000 collaboratori che diventano oltre 11 mila considerando l’indotto nei periodi di alta stagione. Un modello industriale che affianca alla crescita dimensionale l’investimento sulle competenze: Th Resorts è tra i promotori della Scuola Italiana di Ospitalità, fondata insieme alla Fondazione Cdp, per formare i manager del futuro e rafforzare la qualità del sistema turistico italiano.
La rinascita del Park Hotel des Dolomites si inserisce così in una visione più ampia: la montagna non come prodotto stagionale, ma come piattaforma economica permanente, capace di coniugare ospitalità, cultura, paesaggio e comunità. Una prospettiva che guarda oltre l’appuntamento olimpico, puntando a trasformare l’attenzione globale in valore duraturo per i territori.
(Enzo Scudieri)
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[post_content] => Uno Stato “a sé stante” quello di Chihuahua, fatto di cultura, storia e avventura «Uno Stato pieno di contrasti, con un deserto magnifico che è fra i più grandi del continente americano, ma anche con paesaggi innevati d’inverno e il canyon Barranca, il più grande di tutto il Nord America» così l’ambasciatore del Messico Genaro Lozano presenta al trade italiano la destinazione messicana.
Chihuahua in crescita: collegamenti aerei, formazione, fam trip
«Negli ultimi anni abbiamo accolto molti turisti provenienti da questa parte dell’Europa e quindi anche dall’Italia» racconta durante la presentazione in Ambasciata il Segretario del Turismo dello Stato di Chihuahua Felipe Edibray Gómez Gallegos. Un risultato favorito anche dal collegamento aereo diretto di Aeroméxico su Città del Messico, da cui la capitale Chihuahua è raggiungibile con un volo di un’ora e mezza.
Massimo Ariello, responsabile delegato per la promozione del turismo della Camera di commercio del Messico in Italia (CaMexItal), informa: «Stiamo facendo una forte opera di promozione di Chihuahua in Italia per i tour operator italiani, fino a pochissimi anni fa Chihuahua era un Paese sconosciuto. Oggi, invece, sfogliando i cataloghi dei tour operator c’è sempre una proposta dello Stato di Chihuahua e questo è un risultato importantissimo perché inizia ad essere conosciuto».
Ariello evidenzia inoltre il valore della collaborazione tra Ambasciata, Consolato di Milano e Camera di commercio: «Sono due anni che facciamo seminari formativi di promozione turistica del Messico nelle maggiori fiere e facciamo conoscere il territorio attraverso i fam trip: nel 2025 abbiamo realizzato undici seminari per l’Italia per parlare del Messico e di Chihuahua e per il prossimo anno abbiamo in programma altre città italiane: Pescara, Ancona, Venezia, Padova, Verona, Milano, Varese e Como»
La destinazione
Chihuahua è il più grande Stato del Messico: una realtà autentica abitata dalla cultura indigena dei rarámuri e una destinazione naturalistica con vasti deserti come quello di Ciudad Juárez, foreste, cascate, fiumi e patrimoni Unesco.
“Pueblos Mágicos” è il programma della Segreteria del Turismo del Messico che permette di conoscere da vicino la cultura, la gastronomia e la storia di alcuni popoli messicani. Chihuahua ospita cinque Pueblos Mágicos: Parral, storica città mineraria e la più ricca di musei di tutto lo Stato di Chihuahua, Batopilas e Guachochi, con i loro paesaggi naturalistici che offrono svariate possibilità di avventura; Casas Grandes, terra di artigiani e artisti e zona archeologica patrimonio Unesco e Creel, porta d’entrata delle Barrancas del Cobre, un sistema di gole tra le più grandi e profonde del mondo, quattro volte più esteso del Grand Canyon. Il parco avventura Barrancas del Cobre è tra i più rilevanti parchi ecoturistici del Messico. Adatto ad adulti e bambini, offre numerose attività tra ponti sospesi, circuiti per il mountain bike adatti ad ogni livello e la teleferica più lunga del mondo.
Lo Stato di Chihuahua è anche attraversato dal Chepe Express, tra i treni più spettacolari del mondo. Il treno panoramico passa anche per lo Stato di Los Mochis, in un percorso di 653 chilometri, che parte dalla capitale Chihuahua, città ricca di cultura e gastronomia, in cui patrimonio storico e modernità si incontrano.
(Elisa Biagioli)
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L’Italia si conferma meta preferita dei viaggiatori stranieri per trascorrere le festività natalizie. Dalle città d’arte alla montagna, c’è chi si concede anche qualche giorno sulla costa, il nostro Paese richiama visitatori da tutto il mondo.
Secondo le ultime stime Enit risultano già prenotati 4 milioni di turisti aeroportuali stranieri tra dicembre e gennaio, per una spesa pari a 3,5 miliardi di euro (a questi viaggiatori si aggiungeranno poi coloro in arrivo con altri vettori). Numerosi anche gli italiani che già hanno prenotato un volo per spostamenti interni, oltre 400 mila.
Nel dettaglio, a dicembre saranno 2,4 milioni gli arrivi aeroportuali dall’estero, registrando così una crescita pari al 6,1% rispetto al Natale 2024; trend di crescita che proseguirà anche a gennaio 2026 quando si contano già 1,9 milioni di arrivi prenotati negli scali italiani (+4,4% in confronto a gennaio ’25). Risultati che posizionano il nostro Paese davanti a realtà quali Francia e Turchia, seconda solo alla Spagna.
Le città d’arte e le grandi regioni culturali – su tutte Lazio (oltre 1,6 milioni di prenotazioni ota), Lombardia e Veneto (oltre 1 milione) – restano essenziali per i volumi; il Sud guadagna terreno, mostrando segnali di consolidamento, segnatamente con Calabria (+6,7% del tasso di saturazione ota sullo stesso periodo del 2024), Molise (+5,7%) e Basilicata (+4,2%) che guidano la crescita e il riequilibrio dei flussi.
“L’Italia conferma il suo ruolo leader nel turismo anche in questa ultima fase dell’anno. Tra Natale e Capodanno registriamo una crescita significativa rispetto allo scorso anno di arrivi dall’estero, a dimostrazione di quanto le nostre destinazioni siano competitive ed attrattive. Un trend costante lungo tutto l’anno, che consolida la forza del nostro Paese nel settore. Ci posizioniamo davanti a competitor storici come Francia e Turchia anche durante queste festività, contribuendo a generare valore sui territori, incrementando la crescita economica ed occupazionale dell’intero indotto turistico” dichiara Ivana Jelinic, ad di Enit.
Tra i principali mercati che scelgono di trascorrere Natale e Capodanno in Italia, svettano Spagna (611 mila arrivi aeroportuali), Regno Unito (circa 585 mila), Francia (328 mila) e Germania (308 mila). Crescono, inoltre, gli arrivi da Polonia, Albania, Romania, Paesi Bassi e Belgio.
Tra le grandi mete prescelte dominano Milano (1,6 milioni di arrivi negli scali cittadini) e Roma (1,2), seguite poi da Venezia (quasi mezzo milione di arrivi), Napoli e Bologna.
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[post_content] => L’Italia, il Bel Paese, è ormai una meta per tutte le stagioni, e le ricorrenze di Natale rappresentano un momento dell’anno meraviglioso per godere delle destinazioni in festa nelle città come in montagna o sulla costa.
La vacanza di Natale in Italia è, quindi, attrattiva per tutti, sia per i vacanzieri italiani alla ricerca di relax, piatti gustosi e panorami irrinunciabili, che per i turisti stranieri, a caccia delle nostre migliori tradizioni religiose e identitarie, dei nostri ristoranti gourmet in festa, o delle fiere e mercatini più artigianali nei borghi.
Con oltre 2,7 milioni di prenotazioni internazionali e domestiche di passeggeri aeroportuali che arriveranno in Italia nel mese di dicembre 2025, con una variazione annua del +3%, si conferma la tendenza positiva che ha caratterizzato l’intero anno trascorso (se si considerano solo i turisti soggiornanti si contano 2,4 milioni di arrivi aeroportuali, in crescita del +6,1% sull’anno precedente). Un trend di crescita che prosegue nel 2026 per il mese di gennaio con circa 2,3 milioni di prenotazioni aeroportuali, pari al + 3,9% sull’anno precedente (1,9 milioni soggiornanti, +4,4% sul 2025).
Il fascino dell’Italia durante le festività natalizie non conosce confini. Tra dicembre e gennaio, il Bel Paese si prepara ad accogliere milioni di viaggiatori, con numeri che raccontano nuovamente una storia di successo. Se i flussi domestici sono una garanzia e si dimostrano stabili al 36% del totale, i movimenti internazionali stimolano ancora la crescita.
A trainare è il mercato spagnolo, che da solo porterà circa 611 mila arrivi aeroportuali, seguito a ruota dal Regno Unito con oltre 583 mila arrivi. Non mancano i viaggiatori italiani, che superano quota 383 mila, mentre Francia e Germania confermano il loro amore per l’Italia con rispettivamente 328 mila e 308 mila arrivi.
Ma la mappa dei flussi è ancora più variegata: dai Paesi dell’Est arrivano 280 mila turisti polacchi, 212 mila albanesi e 208 mila romeni, mentre dagli Stati Uniti si registrano 166 mila arrivi. A completare il quadro, i viaggiatori dal Benelux con Paesi Bassi (118 mila) e Belgio (121 mila).
Le grandi città italiane si preparano a fare da palcoscenico a questa invasione festosa. Milano svetta con 1,6 milioni di arrivi aeroportuali, seguita da Roma con 1,2 milioni, staccando nettamente le altre destinazioni.
Sul podio delle mete più ambite troviamo anche Venezia (491 mila), Napoli (296 mila) e Bologna (258 mila), mentre Bari, Catania, Torino (dove gennaio supera dicembre), Firenze e Pisa completano la lista delle città più visitate.
Il turismo business? In questa stagione resta un passo indietro ma non scompare, con il 3% degli arrivi.
Sul fronte internazionale, l’Italia si conferma protagonista: seconda solo alla Spagna, ma davanti a competitor come Francia e Turchia.
Il Natale, insomma, è il momento in cui l’Italia brilla più che mai, tra mercatini, luci e atmosfere che continuano a incantare il mondo, mostrando come la vacanza in Italia sia ancor più simbolo di condivisione, inclusione e accoglienza, a tavola nelle case come nel nostro sistema di ospitalità, per quei viaggiatori che hanno già prenotato da tempo ma anche per coloro che decideranno last minute di vivere all’italiana le festività di quest’anno.
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[post_content] => Dalla “piccola Cappella degli Scrovegni” al paese dei mulini, dall’arco di roccia della Val Popena ai vecchi tabià di Auronzo. Il consorzio Tre cime Dolomiti invita a scoprire i luoghi fuori dal comune per un’esperienza davvero unica.
Una rilassante passeggiata attraverso il centro di Auronzo permette ad esempio di ammirare l’architettura originaria delle case in legno e pietra, dalle forme semplici e lineari, dallo stile rustico ed essenziale. Parte integrante della storia è il lavatoio comunale, oggi ristrutturato, che rimanda indietro nel tempo, quando i panni si lavavano a mano e questo luogo era punto d’incontro e di socializzazione per le donne del paese. Uscendo appena dal centro si può fare un’altra scoperta: i vecchi tabià. Si tratta di fienili in legno, costruzioni tipiche che risalgono agli anni 60-70, un tempo utilizzati per il bestiame e per il fieno.
Nel territorio del consorzio turistico Tre Cime Dolomiti, Vigo di Cadore racchiude dei veri e propri tesori artistici, tra cui le tre chiesette storiche. La chiesa pievanale di San Martino conserva un vero patrimonio di opere d’arte di diversi periodi storici: il trittico attribuito ad Antonio Rosso che risale al 1492, la pala lignea di Valentino P. Besarel del 1866, numerose opere dell’artista locale Tommaso Da Rin.
Detta anche “piccola cappella degli Scrovegni”, la cappella di Sant’Orsola presenta al suo interno il ciclo pittorico più bello del contesto dolomitico. Mentre Santa Margherita in Salagona è la chiesa più antica della vallata, risalente al XIII secolo. Il ciclo pittorico al suo interno è un raro esempio, nel contesto bellunese, del passaggio dall’arte bizantina all’arte gotica.
Lozzo di Cadore, nel territorio del consorzio turistico Tre Cime Dolomiti, è noto anche come “Il paese dei mulini”. Una passeggiata lungo il torrente Rio Rin permette di seguire la via dei mulini lungo la quale si sono sviluppate numerose attività produttive, mulini, fucine e segherie, ancora oggi visibili.
Lozzo ospita anche il museo della Latteria, allestito negli spazi dell’ex-latteria sociale, attiva tra il 1884 e il 1984. Oggetti e foto custoditi raccontano la procedura tradizionale della lavorazione del formaggio, del burro e della ricotta.
Dedicato alla conoscenza della cultura del posto e alla memoria delle tradizioni è anche il museo Ladino Diffuso. Un museo all’aperto, realizzato lungo le vie del paese, con installazioni e pannelli tematici che raccontano usi e costumi e descrivono le principali attività rurali della cultura ladina.
Anche una località molto attrattiva, come Misurina e il suo lago, può diventare un punto di partenza per un’escursione fuori dalle rotte del turismo di massa. Un esempio ne è l’anello del Monte Popena nel Gruppo del Cristallo, circa 5 km con un dislivello di 650 metri. Dal lago si risalgono i pascoli lungo il sentiero 224, a quota 2000 m circa si raggiungono le pale di Misurina e poco oltre si incrocia il sentiero 222 che porta a forcella Popena, il punto più alto del nostro percorso, a 2.214 metri d’altitudine. Qui si trova anche quel che resta dell’ex rifugio Popena e, poco distante, si può ammirare l’Arco di roccia, la famosa finestra naturale che si apre sul panorama.
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[post_content] => Che il baricentro del trasporto aereo mondiale penda sempre più verso Oriente non è una sorpresa, ma ora arrivano anche i numeri a certificare un trend ormai consolidato che, in ultima analisi, mette in mostra anche tutto il ritardo dell'Europa.
Lo studio, ripreso da Il Sole 24 Ore, è quello che porta la firma di Andrea Giuricin, economista dei trasporti e ricercatore dell'Università Bicocca, presentato durante il convegno “Le infrastrutture aeroportuali e lo sviluppo del trasporto aereo” organizzato dal Cesisp per il corso di Finanza pubblica.
L'analisi evidenzia il "dominio" dei "grandi scali asiatici e mediorientali" che beneficiano "di investimenti anche pubblici colossali”. Nel 2006 per entrare nella top 20 mondiale bastavano 36 milioni di passeggeri, oggi non ne bastano più 50, e la soglia andrà via via alzandosi verso quota 100 milioni.
Nel 2024 il maggior aeroporto al mondo resta Atlanta con 108,1 milioni di passeggeri, seguito da Dubai (92,3 milioni) e Dallas Fort Worth (87,8 milioni). Nella top ten non compare nessuno scalo europeo. London Heathrow rientra però tra gli scali internazionali, dove è seconda con 79,2 milioni, dietro Dubai e davanti Amsterdam che ne registra 70,7.
Tra il 2019 e il 2024 il traffico italiano cresce del 13,8%, pari a 33 milioni di passeggeri in più rispetto al pre-pandemia. Un risultato che «ha permesso all'Italia di superare la Francia per numero di passeggeri complessivi». Francia, Olanda e Germania segnano invece cali dello 0,8%, 6,1% e 12%. «A pesare è la perdita di competitività verso l'Asia», anche a causa della chiusura dello spazio aereo russo.
"Nel nostro paese - si legge dal quotidiano economico - il ruolo di Roma Fiumicino rimane strategico e nel 2025 dovrebbe superare quota 50 milioni. Lo scalo romano è tra i primi venti al mondo per traffico internazionale, davanti a Monaco e al Jfk di New York. Negli ultimi cinque anni cresce del 40%, più di Madrid, Dubai e Parigi: «Solo Istanbul e Doha hanno fatto meglio»".
Nella top ten mondiale del 2024 spiccano le performance di cinque scali asiatici o mediorientali, al contrario del 2006, quando la classifica era dominata da Stati Uniti ed Europa. Lo studio afferma che «i relativi aeroporti hanno portato a termine investimenti per decine di miliardi di euro», sostenuti da strategie nazionali di lungo periodo che hanno ampliato piste, terminal e capacità. Dubai costruisce un nuovo scalo da 200 milioni di passeggeri; Istanbul punta anch'essa ai 200 milioni; Riyadh e Addis Abeba progettano aeroporti da 100 milioni. Heathrow, nel lungo periodo, prevede scenari fino a 150 milioni.
Eurocontrol stima fino al 2050 una crescita del 3,4% annuo dal Medio Oriente e del 2,7% dall'Asia. Quel che serve all'Italia sono dunque nuovi e continui investimenti. «Non è possibile fermarsi - afferma Giuricin - pena rimanere fuori dai grandi megahub». Roma può ambire a 100 milioni di passeggeri. Ma senza nuove piste, terminal aggiuntivi e capacità adeguata, il rischio, si legge nel dossier, “non è tanto uscire dalla top 20, ma rimanere un hub di fatto secondario».
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[post_content] => La prima delle tre nuove navi della Crystal Cruises si chiamerà Crystal Grace e salperà per il viaggio inaugurale l'11 giugno 2028. Come riporta Travel Weekly, Grace è la prima nave di nuova costruzione oceanica della compagnia di crociere di lusso in 25 anni. Sarà seguita da altre due, annunciate lo scorso anno Le consegne sono previste per il 2031 e il 2032. Sarà Fincantieri a occuparsi della costruzione di tutte e tre le unità.
La nuova unità
Grace avrà una stazza lorda di 61.800 tonnellate, con una capacità di 650 passeggeri in doppia occupazione. I ristoranti a bordo includeranno Beefbar e Umi Uma di Nobu. La compagnia crocieristica prevede di condividere informazioni sulle categorie di suite della nave il mese prossimo. La stagione inaugurale sarà in vendita ad aprile.
Le attuali navi, Serenity e Symphony, hanno debuttato rispettivamente nel 2003 e nel 1995. Entrambe le navi sono state sottoposte a importanti lavori di ristrutturazione sotto la nuova proprietà A&K Travel Group e sono rientrate in servizio nel 2023.
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[post_content] => Bankitalia e agosto. Lo scorso agosto la bilancia dei pagamenti turistica dell'Italia ha registrato un surplus di 3,2 miliardi di euro, in crescita rispetto allo stesso mese del 2024; le entrate turistiche (7,7 miliardi) sono aumentate del 2,9 per cento, mentre le uscite (4,5 miliardi) sono diminuite del 2,1 per cento.
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[post_content] => Volano alto i risultati di Turkish Airlines del terzo trimestre 2025: tra luglio e settembre 2025 la compagnia ha totalizzato ricavi per circa 7 miliardi di dollari, in crescita del +4,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, grazie al forte contributo delle operazioni passeggeri.
I ricavi passeggeri sono aumentati del 6,1% grazie alla domanda favorevole in risposta all’aumento della capacità. Nonostante la crescita dei ricavi totali, il calo dei rendimenti e le continue pressioni sui costi nel terzo trimestre hanno portato a una diminuzione del 21,3% su base annua dell’utile delle attività principali, che è sceso a 1,1 miliardi di dollari.
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