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15 ottobre 2012 11:35
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CEDESI ATTIVITA’ AGENZIA VIAGGI ROMAGNANO SESIA, CAUSA TRASFERIMENTO DEL TITOLARE.
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[post_content] => Altra novità targata Aer Lingus negli Stati Uniti per l'estate 2026: Pittsburgh - 27esima destinazione servita in Nord America - sarà collegata a Dublino dal prossimo 25 maggio con quattro voli alla settimana.
La città della Pennsylvania è la seconda new entry della summer 2026 dopo quella di Raleigh-Durham (Carolina del Nord) che decollerà nell'aprile 2026; la Dublino- Pittsburgh sarà operata il lunedì, mercoledì, venerdì e sabato; la durata del volo sarà di circa otto ore all'andata.
Sulla tratta Aer Lingus impiegherà l'Airbus A321Xlr configurato per 184 passeggeri, e con 16 poltrone in business class completamente reclinabili a 180° e 168 poltrone in classe economica. L'A321Xlr con un'autonomia superiore a 8.700 km, consente ad Aer Lingus di collegare città americane di medie dimensioni ottimizzando i costi. Questa flessibilità apre la strada ad una maggiore capacità di volo tra l'Irlanda e gli Stati Uniti, sfruttando l'hub di Dublino come punto di ingresso europeo verso il Nord America.
I passeggeri in partenza da Dublino beneficeranno infatti del servizio di pre-controllo frontaliero americano (“US Preclearance”), che consente loro di espletare le formalità di immigrazione e doganali prima del decollo. All'arrivo a Pittsburgh, i viaggiatori sono quindi considerati come arrivati su un volo interno americano, limitando i tempi di attesa.
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[post_content] => Riaprirà al pubblico a gennaio 2026 l’ex chiesa di San Francesco di Alessandria. Si tratta di un grande lavoro di restyling che comprende il recupero del complesso e la realizzazione della nuova sede dei Musei Civici, condotto in parte con il contributo del Ministero della Cultura.
Il complesso monumentale di San Francesco occupa un intero isolato del centro cittadino ed è composto da più corpi di fabbrica aperti su quattro cortili interni, di cui l’ex chiesa di San Francesco rappresenta il nucleo più antico e di maggior pregio, risalente al 1268.
Le caratteristiche architettoniche e le testimonianze artistiche della chiesa sono ancora ben visibili nonostante la pesante trasformazione subita dal complesso nell’ottocento, prima destinato a caserma militare negli anni della campagna napoleonica - con la suddivisione della chiesa in due livelli tramite la realizzazione di un solaio poggiante su ampie volte-, e poi, per volontà di Carlo Alberto di Savoia, con la conversione ad ospedale divisionario militare nel 1833, anno in cui venne realizzato l’ampio cavedio interno.
Proprio negli ultimi anni la prosecuzione dei restauri volta a riportare in luce quanto più possibile della fabbrica medievale e a valorizzarne la struttura ha trovato uno sviluppo concreto nel progetto di riconversione dell’ex chiesa di San Francesco quale sede del nuovo museo civico cittadino. Al piano terra, il progetto prevede l’allestimento della sezione archeologica, destinata a illustrare il territorio alessandrino dalla preistoria al medioevo. Il piano primo, invece, accoglierà le collezioni della pinacoteca civica. Il complesso cantiere di recupero è stato promosso dall’amministrazione comunale nell’ambito della Programmazione Territoriale POR FESR 2014-2020 Asse VI “Sviluppo Urbano Sostenibile - Strategia Urbana Integrata denominata Alessandria Torna Al Centro”. A fianco dell’iniziativa comunale, la Soprintendenza per le province di Alessandria Asti e Cuneo ha definito il proprio contributo di intervento grazie ai fondi della programmazione ex L 23/12/2014, n.190, destinati a “Interventi di consolidamento e restauro del complesso monastico e completamento per riapertura Museo Civico”.
Le parti più significative dei diversi interventi archeologici all’interno di San Francesco (sia quelli più recenti, sia i saggi preventivi di un ventennio fa) – compatibilmente con le risorse a disposizione e con gli obiettivi di rifunzionalizzazione condivisi – saranno mantenuti a vista inserendosi nel percorso museale, allo scopo di agevolare la comprensione dell’impianto architettonico basso medievale da parte del pubblico.
La compresenza dei due cantieri – quello comunale volto al recupero e alla rifunzionalizzazione dell’edificio da un lato, e quello ministeriale per il restauro delle superfici decorate e lo scavo archeologico dell’altro – ha permesso infine, valorizzando l’acquisizione delle ulteriori tracce delle chiesa antica emerse nel corso delle lavorazioni, di coordinare gli obiettivi ed orientare gli interventi di finitura delle superfici dell’edificio nel suo complesso, scegliendo quindi di evidenziare volutamente la chiesa antica nei propri materiali costitutivi in laterizio a vista e nei decori originali, distinguendola dalle successive trasformazioni ottocentesche, allo stesso modo chiaramente riconoscibili per il diverso trattamento delle pareti e delle volte intonacate. In questo modo il visitatore che accederà al museo, una volta completato, potrà fruire non solo della visione delle collezione civiche, ma anche dell’esperienza del monumento che le accoglie, restituito nella sua identità e storia passata.
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[post_content] => E c'è anche la firma: Ardian e Finint Infrastrutture hanno siglato l’accordo per l’acquisizione congiunta di Milione Spa, società controllante di Save. Come anticipato la scorsa settimana, le parti hanno confermato l’attuale management alla guida della società e il closing dell’operazione è previsto tra la fine 2025 e l’inizio 2026.
L’operazione segna l’avvio della partnership strategica tra Ardian e Finint Infrastrutture, finalizzata a supportare la crescita di Save e del Polo aeroportuale del Nord- Est, oltre che a costruire un operatore strategico per attivare nuove acquisizioni in un’ottica di crescita esterna.
Save gestisce gli aeroporti di Venezia - terzo scalo intercontinentale italiano - Verona, Treviso, Brescia e detiene una partecipazione in Charleroi (Belgio). Nel corso del 2024 complessivamente gli aeroporti hanno registrato circa 29 milioni di passeggeri: oltre 18,3 milioni di passeggeri sono transitati per i tre aeroporti veneti del Gruppo con una crescita del 3,1% rispetto all’anno precedente; Charleroi ha totalizzato nello stesso anno 10,5 milioni di passeggeri, in crescita del 12%. Il primo semestre del 2025 ha registrato, per gli aeroporti veneti, un ulteriore aumento del 5,2%.
«Questa operazione rappresenta per noi la continuità di un progetto infrastrutturale che, con visione, abbiamo costituito e perseguiamo da venticinque anni e che ha portato con successo alla creazione del Polo aeroportuale del Nord Est, oltre alla partecipazione nell’aeroporto di Charleroi - commenta Enrico Marchi, fondatore di Finanziaria Internazionale Holding e presidente del Gruppo Save -. Nel contempo, la condivisione di ulteriori obiettivi di crescita con un player di elevato standing internazionale come Ardian ci pone nella prospettiva di sviluppo e rinnovata attenzione ai territori dove operiamo e alle comunità sociali ed economiche che su essi insistono. Sono convinto che questa operazione gestita con Finint Infrastrutture Sgr, che si propone come nuovo player nello scenario nazionale ed europeo per gli investimenti in infrastrutture, si inserisca nel più ampio quadro strategico di un settore che richiama la necessità di poter contare su solidi operatori d’investimento».
Lo scorso luglio Ardian ha completato l’acquisizione di un’ulteriore 10% in Heathrow Airport, portando la quota complessiva detenuta al 32,6%. In Italia, Ardian è stata azionista indiretto degli aeroporti di Milano Linate, Milano Malpensa, Napoli, Torino e Trieste.
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[post_content] => Nairobi è una città che sorprende. Il suo nome significa Acqua Fredda nella lingua Masai. È l'unica capitale al mondo sorta a fianco di un vasto parco nazionale: la Karura Forest, seconda foresta urbana più grande al mondo (1041 ettari), dove partecipare a safari, vedere i Big Five - leone, leopardo, rinoceronte, elefante e bufalo - e molte altre specie animali. È situata a 1800m di altitudine, quindi il clima è ottimo: nel corso dell’anno non è mai troppo caldo o troppo freddo e non ci sono zanzare. Si trova sull'equatore, quindi anche la vegetazione è unica: tra i cespugli di lavanda mediterranei e i banani tropicali. Da un lato della città c’è la foresta, verde e fresca, dall’altro la savana, con un clima semi-arido. Nairobi è l’hub dell’Africa orientale: molte aziende hanno qui i loro head-office e presto apriranno nuovi uffici delle Nazioni Unite, accrescendo le opportunità di lavoro. La città offre ottimi ristoranti internazionali immersi nel verde e si trova a soli 15’ di distanza dalle verdi piantagioni di té. Dal punto di vista culturale a Nairobi si trovano il Museo Nazionale del Kenya - che raccoglie reperti della storia del paese - la suggestiva casa/museo di Karen Blixen - l’autrice danese impegnata nella preservazione della natura keniota e conosciuta per il suo libro “La mia Africa” (da cui è stato tratto il film con Meryl Streep e Robert Redford) e l’affascinante African Heritage House, un edificio tradizionale voluto dall’americano Alan Donovan. Donovan si innamorò del paese negli anni ‘70 e volle qui conservare testimonianze artistiche di tutta l’Africa. L’Heritage House è un luogo che testimonia lo scorrere della storia in Africa e il desiderio dell'uomo di dare la propria lettura artistica del mondo che lo circonda: raccoglie opere di tutti i paesi africani e di diverse epoche. Tra mobili antichi e i panorami indimenticabili del Nairobi National Park la casa può essere affittata: per eventi o per vivere un’esperienza unica (a partire da 320euro). A Nairobi è possibile scoprire l’arte tradizionale, ma c’è anche una scena artistica contemporanea emergente. È una città dinamica con una vivace vita notturna.
«Ci si può fermare in città 2 o 3 notti perché ci sono molte cose da vedere: si possono anche fare delle visite giornaliere al Lago Naivasha o all’Hell’s Gate National Park - sottolinea Alexandre Glauser, general manager del Kwetu Nairobi -.ò È una città che cresce velocemente, popolata da persone accoglienti. Il Kenya è molto ospitale». Per scoprire gli aspetti sorprendenti della città si può soggiornare al Kwetu Nairobi, parte della Curio Collection by Hilton. «È un hotel con 102 camere che ha aperto un anno e mezzo fa - spiega Glauser - Siamo affacciati sulla Karura Forest, quindi si ha la sensazione di essere fuori dal mondo anche se siamo a soli 5’ da Westland - l’innovativo e benestante quartiere centrale di Nairobi. Ancora una volta la Curio Collection si caratterizza per gli outlet con una forte personalità. Ci sono circa 106 strutture Curio by Hilton nel mondo, ciascuna completamente diversa dall’altra. Il nostro hotel è per gran parte open-air, quindi c’è un’atmosfera molto particolare. Abbiamo due ristoranti di successo: il Meko e poi l’Upepo, un signature restaurant con un rooftop-bar che guarda la foresta. L’elegante 1893 Brew Bar, che accoglie gli ospiti all’ingresso, ricorda l’anno in cui iniziò la produzione del caffè in Kenya. La forza di questo hotel è la sua posizione unica, il suo essere un elegante urban resort nel quale ci si può sentire davvero in vacanza. Abbiamo un ottimo team di lavoro con un’elevata guest satisfaction. Gli ospiti scelgono il Kwetu Nairobi sia per il leisure che per il business: disponiamo infatti di due spazi componibili per il mice che possono ospitare 40/60 persone. - conclude Glauser - I nostri clienti provengono da tanti mercati diversi. Soprattutto dagli Stati Uniti e poi da Europa - in prevalenza UK -, India, Medio Oriente e anche dall’Africa stessa per viaggi corporate». A Nairobi è anche possibile soggiornare nel funzionale ed elegante Novotel, un cityhotel che offre tutti i servizi necessari al turista e si trova a breve distanza dall'aeroporto.
«Abbiamo aperto solo da un ano e facciamo parte del gruppo Accor, che è in Kenya da molto tempo. - afferma una responsabile - Ci troviamo nel quartiere metropolitano di Westland e offriamo 47 camere, adatte a una clientela leisure, ma anche ai viaggiatori business. Abbiamo anche diverse sale conferenze per mice e incentive, la più grande delle quali può accogliere 150 persone. Al momento il nostro più grande mercato è quello asiatico, in particolare indiano e abbiamo molti europei che prenotano sulle piattaforme internazionali. Come city-hotel centrale il nostro obiettivo è quello di riempire le nostre camere, offrendo anche possibilità di occupazione ai cittadini di Nairobi, quindi con un’attenzione alla sostenibilità sociale». Per concludere un’importante informazione logistica: il traffico a Nairobi è davvero impressionante!
Chiara Ambrosioni
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[post_content] => L’anno finanziario si chiuderà al 31 dicembre a 183 milioni di euro di fatturato di gruppo - +20% sull’anno precedente – con un Ebitda pari a 9 milioni di euro, in aumento dell’80% sul 2024. Il gruppo Nicolaus si prepara ad archiviare un anno che l’amministratore delegato Giuseppe Pagliara non ha esitato a definire “straordinario”.
In occasione della presentazione del nuovo “magalogue” dedicato alla programmazione invernale di Valtur, il manager torna sul progetto che ispira la crescita e il riposizionamento del brand all’insegna di quel lifestyle che rappresenta l’impronta distintiva di tutti i resort selezionati. “Tutti cinque stelle, a gestione diretta, per garantire il controllo della qualità e dei servizi in armonia con il territorio”.
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E fra i progetti in divenire, quello del veliero in Turchia, che durante la prossima estate effettuerà per 12 settimane crociere fra Bodrum e la Grecia.
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[post_content] => IndiGo prevede di prendere in consegna il suo primo Airbus A321Xlr entro la fine dell'anno, confermando Atene come la prima città ad essere servita dal nuovo velivolo.
Secondo quanto spiegato dalla compagnia aerea indiana, dall'inizio di gennaio 2026 decolleranno sei voli settimanali verso la capitale greca, tre dagli hub di Delhi e tre da quello di Mumbai.
L'A321Xlr sarà in flotta "entro la fine del 2025” ed è parte del più ampio ordine di 300 aeromobili effettuato da IndiGo nel 2019, che comprende anche una combinazione di A320neo e A321neo.
I velivoli saranno configurati con due classi: 12 posti in business class – denominata “IndiGo Stretch” – e 183 posti in economy.
IndiGo sarà il primo e unico operatore indiano a volare tra l'India e la Grecia: Atene sarà la quarta destinazione europea di IndiGo, dopo Manchester, Amsterdam e Londra, tutte servite con Boeing 787 in leasing.
«Il lancio di Atene come prima destinazione Xlr di IndiGo arriva in un momento in cui il mercato dell'aviazione India-Europa è in crescita, trainato dalla domanda sia business che leisure. La Grecia, con il suo ruolo crescente come hub turistico e commerciale, rappresenta un'aggiunta significativa al mercato in espansione dell'India».
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[post_content] => I Grandi Viaggi archivia il terzo trimestre dell'anno finanziario al 31 luglio 2025 con un fatturato di 38,43 milioni di euro, in aumento rispetto a quello registrato al 31 luglio 2024 (33,97 milioni).
Come riporta la relazione finanziaria diffusa dal t.o., nonostante il perdurare dell'instabilità che domina la situazione internazionale, non si sono registrati particolari effetti negativi sulla domanda di viaggi.
I dettagli
In dettaglio, il fatturato relativo alle strutture di proprietà si è incrementato di 3,45 milioni di euro, passando da 28,72 milioni di euro a 32,17 milioni di euro (+ 12%).
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L'Ebitda è negativo per 1,42 milioni di euro, rispetto ai -0,6 milioni del 31 luglio 2024, principalmente a causa dell'incremento dei costi delle materie prime, del trasporto aereo, dei costi del personale. Rendendo omogenei i due anni, considerando i minori contributi, la differenza con l'anno precedente si riduce a 0,18 milioni di euro.
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[post_content] => Dopo la chiusura otto anni fa e una ristrutturazione multimilionaria , il leggendario Waldorf Astoria di New York ha appena riaperto completamente i suoi spazi per eventi, dopo aver aperto i battenti agli ospiti a luglio.
Simbolo dell'ospitalità newyorkese, l'hotel sta riaprendo le sue attività riducendo il numero di camere di tre quarti per far posto a nuove residenze private e spazi per eventi ampliati , segnando un nuovo capitolo nella storia di uno degli edifici più iconici di Park Avenue .
Come ricorda Hosteltur, il Waldorf Astoria aprì per la prima volta nel 1893, sebbene non nella sua posizione attuale. L'originale si trovava sulla Fifth Avenue, ma fu demolito per far posto all'Empire State Building . L'hotel di oggi, situato su Park Avenue , aprì il 1° ottobre 1931, diventando un simbolo del lusso e dell'architettura Art Déco, visitato da molti presidenti americani e star dell'età d'oro di Hollywood .
Il restyling
Il restauro del Waldorf Astoria ha preservato elementi iconici come l'orologio della hall, il pianoforte di Cole Porter e i saloni originali, modernizzando al contempo le strutture sotto la direzione dei designer Jean-Louis Deniot e Pierre-Yves Rochon. L'obiettivo era quello di coniugare il glamour classico con i comfort contemporanei, integrando tecnologie all'avanguardia ed esclusive offerte benessere .
Uno dei cambiamenti più drastici è stata la riduzione della capacità da 1.400 a 375 camere , tra cui 78 suite, tutte con spazi più ampi e viste privilegiate su Manhattan. Lo spazio liberato è stato assegnato a The Towers of the Waldorf Astoria , una collezione di residenze a marchio con accesso a tutti i servizi dell'hotel.
La riapertura include una nuova offerta culinaria con Lex Yard , un ristorante su due piani guidato dallo chef stellato Michelin Michael Anthony . Anche Peacock Alley , storico cocktail bar e luogo di ritrovo, è stato ristrutturato . L'area benessere ospita la Guerlain Spa, che offre trattamenti personalizzati su oltre 2.700 metri quadrati, oltre a un centro fitness.
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[post_content] => Cambiano, diventando più rigide, le norme imposte dagli Stati Uniti per richiedere i visti di ingresso nel Paese, inclusi quelli di breve durata per turisti, viaggiatori d'affari, studenti e lavoratori temporanei.
"Con effetto immediato", il Dipartimento di Stato degli Usa ha annunciato che i richiedenti il visto - per non immigrati - devono fissare un colloquio presso l'ambasciata statunitense locale, aggiungendo che "i richiedenti devono essere in grado di dimostrare la residenza nel paese in cui presentano la domanda".
La nuova iniziativa dell'amministrazione Trump sottolinea che i richiedenti che fissano un colloquio presso un'ambasciata o un consolato degli Stati Uniti al di fuori del loro Paese di nazionalità o residenza “potrebbero avere maggiori difficoltà a ottenere il visto”, sottolineando che le tasse “non saranno rimborsate e non potranno essere trasferite”.
Secondo i dati della U.S. Travel Association, ripresi da Forbes, nel 2024 i turisti internazionali hanno speso 181 miliardi di dollari negli Stati Uniti.
Da anni l'industria turistica statunitense lamenta i lunghi tempi di attesa per il rilascio dei visti da parte del Dipartimento di Stato. Geoff Freeman, ceo della U.S. Travel Association, spiegava che i lunghi tempi di attesa per il rilascio dei visti creano un attrito inutile che rende il Paese meno competitivo come destinazione turistica.
A seconda della nazionalità del potenziale turista, i tempi di attesa per un colloquio per il visto presso un consolato o un'ambasciata degli Stati Uniti all'estero possono superare un anno.
Le stime iniziale di arrivi internazionali negli Stati Uniti nel 2025, prevedevano una crescita del 9%: invece, secondo uno studio del Wttc che ha analizzato l'impatto economico del turismo in 184 paesi, quest'anno gli Stati Uniti saranno l'unica destinazione a registrare un calo della spesa dei visitatori internazionali.
Tourism Economics, la divisione di Oxford Economics dedicata ai viaggi segnala che nel periodo tra agosto e ottobre le prenotazioni aeree internazionali verso gli Usa sono inferiori del 10-14% rispetto allo scorso anno e che le prenotazioni aeree dal Canada, che rappresenta quasi un quarto di tutto il turismo in arrivo, sono diminuite fino al 43% rispetto allo stesso periodo del 2024.
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