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23 aprile 2012 13:34
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Agenzia viaggi/tour operator seleziona collaboratori esterni con proprio portafoglio clienti, ampia flessibilità lavorativa, nessun costo od onere di gestione, provvigione su venduto e massima serietà.
Per informazioni: info@zorzitravel.it
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[post_content] => "Superata la crisi del turismo dovuta al Covid, Alpitour è ripartita con una velocità di crescita di fatturato, ordini e redditività oltre le più ottimistiche previsioni". E' quanto si legge nel commento alla prima trimestrale dell'anno di Tamburi Investment Partners, azionista di maggioranza del più importante gruppo del turismo italiano. Parole lusinghiere che trovano concretezza ovviamente anche nei numeri, tanto da far segnare ad Alpitour un record assoluto: il primo ebitda (margini operativi lordi, ndr) positivo della sua storia nel periodo gennaio - marzo, da sempre un momento complicato per le stagionalità tradizionali del mondo del turismo organizzato.
"Al di là della stagionalità del business di Alpitour - prosegue la nota -, va segnalato che sta consuntivando risultati economici e raccolta di ordini tali da consentire di proiettare un risultato molto positivo per l’anno in corso. Nell’esercizio attuale dovrebbe quindi essere superata, anche in modo rilevante se non avverranno eventi al momento imprevedibili, la redditività del gruppo Alpitour negli anni record".
Tip in utile
A livello consolidato Tip chiude quindi i primi tre mesi con un utile pro forma di 19,6 milioni euro, rispetto ai 3,3 milioni di risultato omogeneo al 31 marzo 2022. Il patrimonio netto consolidato al 31 marzo 2023 è di circa 1,26 miliardi, rispetto agli 1,17 miliardi al 31 dicembre dell'anno precedente. In assenza di rilevanti dismissioni, il risultato del trimestre è principalmente dovuto al buon apporto complessivo dei risultati da parte delle collegate, che hanno complessivamente raggiunto cifre ancora migliori di quelle relativi al primo trimestre 2022.
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[post_content] => Gli italiani amano la Slovenia. Nel mese di marzo i turisti in arrivo dallo Stivale si sono piazzati al primo posto sia per arrivi totali (16.6%) che per pernottamenti (13.31%) dall’estero.
Nel primo trimestre dl 2023 gli arrivi totali in Slovenia ammontano a 836.749 unità, pari al 90.82% in riferimento allo stesso periodo del 2019. Ancora più incoraggianti i dati sui pernottamenti, che con 2,288,250 overnight totali raggiungono il 93.71% del quadro pre-pandemico.
Aljoša Ota, direttore dell’Ente Sloveno per il Turismo in Italia, leggendo questi dati in chiusura della 25esima edizione del Siw, lo Slovenian Incoming Workshop, commenta: “sono state rispettate in pieno le aspettative riposte in questi primi mesi dell’anno. Certo non mancano insidie al nostro comparto turistico, su tutte il costo dell’energia e l’inflazione, tuttavia, la grande crescita del turismo proveniente dall’Italia ci riempie d’orgoglio ed entusiasmo e ci aspettiamo che questa tendenza possa ancora migliorare con l’arrivo della primavera e dell’estate, stagioni cruciali per i viaggiatori italiani alla ricerca di una destinazione green come la Slovenia”.
Provenendo in gran parte dal Centro-Nord, i visitatoriitaliani apprezzano le attività outdoor, le vacanze salutari e rigeneranti, e c’è una forte richiesta perl’offerta termale slovena. Altrettanto richiesta è laGreen Gourmet Route da percorre in bicicletta o su quattro ruote in undici giorni, toccando località riconosciute per i loro elevati standard di sostenibilità, con visite a produttori di vino e di formaggi e soggiorni in agriturismi, mentre il connubio bici è terme è la formula vincente della Slovenia Green Wellness Route.
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[post_content] => Ryanair si lascia alle spalle il mese di aprile con un totale di 16 milioni di passeggeri trasportati, pari ad una crescita del 13% rispetto all'anno precedente e registrando il terzo mese più trafficato di sempre. Il load factor si è attestato al 94% rispetto al 91% dello stesso mese 2022 (periodo in cui i dati di traffico erano stati però influenzati dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia).
La low cost segnala in una nota di aver cancellato più di 650 voli, che hanno interessato circa 118.000 passeggeri, a causa degli scioperi del controllo del traffico aereo francese del mese scorso.
Solo due volte Ryanair ha superato i 16 milioni di passeggeri in un mese, lo scorso luglio e agosto, quando ha trasportato rispettivamente 16,8 e 16,9 milioni di passeggeri.
Nel frattempo, il vettore prevede di tagliare alcuni voli in luglio e agosto a causa dei ritardi nelle consegne da parte di Boeing, ma ha dichiarato che raggiungerà comunque l'obiettivo di aumentare il numero di passeggeri a 185 milioni nell'attuale anno fiscale, rispetto ai 169 milioni dei 12 mesi fino alla fine di marzo.
Su una base di 12 mesi, Ryanair ha trasportato un totale di 170,3 milioni di passeggeri, con un aumento del 55% rispetto ai 110,2 milioni trasportati nello stesso periodo dei 12 mesi precedenti.
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[post_content] => Roma sta vivendo un vero e proprio rinascimento alberghiero. Sono innumerevoli infatti le aperture di prestigio previste a breve nella capitale. "Gli sviluppi riguardano però principalmente il segmento più alto del mercato. C'è spazio perciò per un prodotto di lusso accessibile come il nostro che, secondo la classificazione internazionale del prodotto alberghiero, si potrebbe posizionare a metà tra i cluster midscale e upscale", ha spiegato in occasione dell'ultimo 196+ forum organizzato a Milano da Pkf hotelexperts, la group senior manager development di Ruby Hotels, Catherine Hilt.
La compagnia tedesca con base a Monaco di Baviera ha infatti annunciato da poco l'approdo nella Città eterna, con l'apertura nel 2025 di una nuova struttura ricavata dalla conversione di un ex ufficio della polizia situato nei pressi della Scalinata di Trinità dei Monti. L'albergo, il secondo del gruppo dopo l'indirizzo fiorentino in arrivo il prossimo anno, sarà dotato di circa 160 camere, con bar e terrazzo sul rooftop.
"Abbiamo selezionato l'edificio circa un anno e mezzo fa, ma l'annuncio ufficiale risale appena a un mesetto orsono" ha raccontato Torsten Kuttig. Il director hotel development di Ece Work & Live, lo sviluppatore del progetto, ha quindi svelato alcuni interessanti dietro le quinte dell'operazione. Come è risaputo, infatti, negli ultimi tempi lo scenario è cambiato: soprattutto, negli ultimi 18 mesi sono saliti i costi di finanziamento e di costruzione: "Gli investitori si sono fatti più cauti e noi abbiamo dovuto adottare un approccio più conservativo. Se fino a un paio di anni fa le discussioni vertevano soprattutto sulle questioni di design, ora il focus si è naturalmente spostato sui costi. C'è grande attenzione anche sui minimi dettagli. Nel caso del Ruby Roma, per esempio, un punto critico è stata la questione della piscina sul tetto. Confermo che alla fine ci sarà, ma sarà un po' più piccola rispetto al piano originario". Un altro aspetto delicato è stato poi quello del numero delle camere. Ma questa volta il problema era più strutturale che economico. "All'inizio pensavamo a un hotel da 175 camere. L'ufficio tecnico ci ha però comunicato che per ragioni di sicurezza non saremmo potuti andare oltre le 150 stanze - ha proseguito Kuttig -. Alla fine siamo riusciti ad arriva a circa 160".
"La sfida - ha aggiunto Lorenzo Chiarugi, fondatore e ceo dello studio International Opera, che ha curato il design dell'hotel - sta oggi nell'ottimizzare l'efficienza di ciascun elemento. Se i margini si riducono, gli spazi di correzione degli errori diventano infatti ancora più stretti. I costi, altrimenti, lievitano troppo".
Sul fronte operativo, ha concluso quindi Catherine Hilt, "stiamo ripensando un po' il progetto per far fronte alla crescita dell'inflazione. Quello che però sono convinta ci aiuterà sarà soprattutto la stessa crescita del mercato alberghiero romano. Basti pensare che nella prima metà del 2022 la città ha sperimentato livelli di domanda superiori a quelli del 2019. E all'epoca c'era ancora il problema della variante Omicron. Credo quindi che ci sia spazio per una riconsiderazione generale delle nostre politiche tariffarie".
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La ricorrenza è stata festeggiata dall’Autorità dei Parchi e dei Giardini delle Seychelles in collaborazione con il Club Med Seychelles - unico resort sull’isola - e il Consiglio Nazionale dello Sport con un’esperienza di visita guidata in kayak per il personale, i bambini delle scuole e alcuni ospiti invitati, per ammirare la vita marina e l’ecosistema dell’area protetta.
L’isola di St. Anne fu il luogo del primo insediamento francese nel 1770 e servì anche come base per i Royal Marines durante la seconda guerra mondiale. Tra il 1996 e il 2001, sull’isola si trovava la sede dell’Autorità dei parchi marini.
St. Anne Island fa parte del Parco Nazionale Marino di Sainte Anne. L'isola è facilmente raggiungibile da Victoria in barca, a solo 5 km dalla costa di Mahé. Oltre all’isola di St. Anne, il parco marino comprende le isole di Moyenne Island, Round Island, Long Island, Cerf Island e Île Caché. Inoltre, i 14,43 kmq del parco comprendono diverse barriere coralline: il parco è un santuario per le tartarughe marine, ma vi si trovano anche razze e persino delfini che si possono avvistare praticando kayak o snorkeling.
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[post_content] => I porti italiani crescono nel 2022 con oltre 490 milioni di tonnellate movimentate in aumento dell'1,9% sul 2021 e 61,4 milioni di passeggeri transitati, di cui 9 milioni di crocieristi. È quanto emerge dall'ultimo numero di "Port Infographics 2023", la newsletter con le statistiche e i dati aggiornati sui trasporti marittimi e la portualità a cura di Assoporti e SRM, centro studi del Gruppo Intesa Sanpaolo.
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A livello internazionale avanza l'area del Mediterraneo: +3,5% le previsioni di crescita della movimentazione media annua dei container nei prossimi 5 anni contro il 2,8% del mondo.
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[post_content] => Cambia sede l'ormai tradizionale appuntamento con 196+ forum Milan di Pkf hospitality group. L’edizione 2023, che si terrà dal 16 al 17 aprile, si sposta in via Tortona, all'nhow hotel Milan. Il forum è organizzato in concomitanza con il Salone del Mobile, principale fiera mondiale del design e dell’arredamento. Il focus dell’evento si concentra quindi proprio su architettura e design nel mondo dell’ospitalità.
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Crescono le tariffe medie degli hotel in tutti i segmenti di mercato, con l'offerta resort che spicca per performance praticamente doppie rispetto agli urban hotel. Inflazione, costi energetici e rincari delle materie prime legate al mondo delle costruzioni non fermano lo sviluppo dell’hospitality in Italia, che si appresta quest'anno a superare i numeri del 2019. Sono alcune delle indicazioni emerse nel corso di una tavola rotonda organizzata nei giorni scorsi da Pkf hospitality group con alcuni importanti player del mondo alberghiero. Argomenti che saranno al centro dell’evento 196+ forum Milan, in programma il 16 e 17 aprile in zona Tortona a Milano.
“La ripresa post Covid è un fatto concreto – commenta il nuovo director head of Italy di Pkf hospitality group, Luca Cerretani -. Se nel primo quadrimestre dello scorso anno il trend non era ancora ripartito, nei mesi successivi si è verificato un rimbalzo, con ottimi riscontri per presenze e adr. Nel 2023 prevediamo un superamento dei numeri 2019. Il dato più importante messo in risalto da un'analisi di Str Global è proprio quello delle tariffe medie, che risulta in aumento non soltanto nel segmento lusso, dove comunque il tasso di crescita è maggiore, ma anche nel midscale e nell’economy”.
Dalla ricerca Str, che analizza le tendenze del settore attraverso un benchmark competitivo, si evince in particolare che le tariffe alberghiere in Italia, così come in Irlanda, Belgio, Portogallo e Uk, sono aumentate in media del 25% a fine 2022 e inizio 2023 rispetto al 2019. Nel luxury, l’adr medio è passato da 91 a 146 euro (2022 vs 2019); nell’upper upscale da 88 a 125 euro; nell’upper midscale da 91 a 121; nel midscale da 90 a 122 e nell’economy da 102 a 115 euro. Anche i tassi di occupazione si stanno riallineando, tra il 60% e oltre il 70% a seconda delle destinazioni, considerando l’intero 2022 rispetto al 2019.
“Lo scorso anno il settore leisure ha guidato la ripresa, mostrando una vivacità estremamente maggiore rispetto a quella degli hotel di città – aggiunge Giorgio Bianchi, business development di Pkf -. Gli ospiti dei resort si sono mostrati disposti a spendere molto di più per le camere e questo asset è destinato a registrare ulteriori evoluzioni con performance di prezzo interessanti. I principali brand internazionali, da Hilton a Radisson, da Accor a Ihg e Meliá, stanno portando avanti delle operazioni in Italia e l’interesse per i resort non riguarda soltanto il balneare, ma anche il prodotto montagna, come testimonia il progetto Club Med a Sansicario, in Piemonte. Sono attive anche realtà come Jp Hospitality su Trieste e Madonna di Campiglio, il 12.18 Group che guarda alla montagna, Ruby Hotels ed Ece con il nuovo hotel a Roma”.
A favore del rinnovamento, poi, non si possono trascurare le risorse in arrivo dal Pnrr e l’apporto del fondo rotativo turismo FriTur da 1,380 milardi di euro per interventi che spaziano dalla riqualificazione energetica a quella antisismica, fino alla rimozione delle barriere architettoniche. “Questi fondi governativi – riconosce Bianchi - riescono in qualche modo a mitigare gli incrementi dei costi di costruzione, ma è fondamentale promuovere progetti fatti bene”.
“L’aumento dell’inflazione favorisce l’investimento sugli asset alberghieri – riprende Cerretani – perché, a differenza di altri comparti come gli uffici o le case, si possono adeguare i prezzi delle camere al maggiore costo della vita. In questo senso, oltre al lusso, anche i serviced apartments, il mixed use e il segmento economy attraggono gli investitori”. Nel corso dell’anno si assisterà a tante aperture, frutto di transazioni effettuate negli anni scorsi. “A oggi – sottolinea ancora Cerretani - non registriamo lo stesso livello di transazioni del passato, ma riscontriamo tanta domanda, sostenuta dalla crescita di arrivi e presenze. In questo contesto, nonostante i costi delle costruzioni, la difficoltà di accesso al credito e i vari fenomeni inflattivi, l’operatore alberghiero può lavorare bene. Prevediamo una maggiore concretizzazione delle operazioni di compravendita già a partire dalla seconda metà del 2023”.
Da un sondaggio condotto da Pkf hospitality group nel corso della tavola rotonda è emerso che i tre ingredienti essenziali per un nuovo progetto alberghiero sono la location, le fonti di finanziamento e il Capex (spese in conto capitale). Le migliori opportunità vengono individuate nei resort (25%), negli apart-hotel, nel senior & assisted living e negli alberghi di città. E le performance più elevato riguardano proprio il mercato leisure e i resort. Toscana, Puglia, Sicilia e città come Roma, Milano, Firenze registrano inoltre dati interessanti. Si assiste a una ripresa anche delle destinazioni secondarie come Bologna, Torino, Napoli, Bari, Trieste e Palermo, con nuovi investimenti in arrivo.
Un ruolo decisivo per migliorare il posizionamento e differenziarsi dalla concorrenza è svolto dall’architettura e dall’interior design. Due aspetti che incidono sempre di più nella costruzione del pricing. Un fatto dimostrato anche dall’incremento del peso percentuale del progetto architettonico sul costo totale delle camere. “Dal nostro sondaggio interno – dichiara Cerretani - emerge che per quanto riguarda il Capex, gli investitori attribuiscono un 25% di spesa per il room design, seguito da un 17% ciascuno per misure di sostenibilità e aree pubbliche; si alloca poi il 14% per l’offerta f&b, l'11% per la digital experience, l'8% per gli ambienti gym & wellness, il 5% per la flessibilità degli spazi e il 2% per le aree outdoor. I progetti vengono ideati per durare nel tempo, si privilegia l’uso di materiali sostenibili e lo stile supera il concetto di moda”.
Da sottolineare infine l’importanza del rispetto conservativo nelle opere di rinnovamento di immobili storici e di pregio. A questo proposito l’esg viene in parte visto come componente irrinunciabile di un progetto, anche se gli albergatori italiani fanno ancora fatica ad adeguarsi. “E’ però un aspetto da non trascurare – conclude Cerretani – perché altrimenti può ostacolare le transazioni. Permette alla struttura di differenziarsi, oltre che di garantirsi maggiori efficienze e si rivolge a una clientela meno sensibile al prezzo”. Roma sarà un benchmark importante per studiare la strategia esg delle grandi catene che stanno aprendo le loro strutture.
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Il settore turistico ha registrato una performance migliore anche nell'ultimo trimestre del 2022, con una crescita del 7% nel numero di arrivi di visitatori rispetto al terzo trimestre del 2022. Il fatturato degli ultimi tre mesi del 2022 è stato di 221 milioni di euro, con un aumento del 4,1% rispetto al terzo trimestre e del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2021.
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