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23 febbraio 2012 11:28
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Importante network di agenzie viaggi ricerca agente monomandatario per le regioni Marche, Abruzzo e Umbria per il potenziamento della propria rete commerciale. Si richiede comprovata esperienza professionale come agente commerciale nel settore turistico e residenza in una delle regioni interessate.
Inviare CV a: agentinetwork@gmail.com
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[post_content] => Corinthia Rome, situato nell’ex sede della Banca d’Italia in Piazza del Parlamento, apre le prenotazioni da febbraio 2026 e segna il debutto del gruppo in Italia.
Progettato nel 1914 dall’architetto Marcello Piacentini, l’edificio ha attraversato la storia novecentesca della capitale come imponente sede finanziaria. Acquisito da Reuben Brothers nel 2019, diventa oggi un Corinthia hotel a seguito di un restauro pluriennale dei suoi 9.700 metri quadrati distribuiti su sette livelli.
Le caratteristiche originali come marmi pregiati, affreschi e legni intagliati sono state preservate e restaurate, e gli interni a cura di G.A. Design conferiscono uno stile dai dettagli contemporanei e raffinati. L’hotel dispone in tutto di 60 camere progettate per coniugare il fascino storico con la maestria artigianale contemporanea.
In particolare, Corinthia Rome offre 21 suite oltre a due ristoranti e un bar affacciati su un cortile interno e una spa ricavata dal vecchio caveau della banca. Questo importante progetto segna inoltre l’arrivo dello chef Carlo Cracco a Roma, che porta per la prima volta la sua creatività culinaria nella capitale. Una collaborazione che mira a posizionare l’hotel tra le nuove eccellenze gastronomiche in Italia.
La strategia del gruppo
L'apertura fa parte della strategia di espansione globale del gruppo, che ha recentemente inaugurato nuove proprietà a New York, Bruxelles e Bucarest. Danilo Zucchetti, managing director di Corinthia Rome, spiega: «Non vediamo l'ora di accogliere i nostri ospiti nel cuore di Roma. Siamo nel centro di una città che sta vivendo un notevole rinnovamento nel panorama dell'hotellerie. Il nostro obiettivo è diventare un punto di riferimento non solo per gli ospiti internazionali, ma anche per i cittadini, che qui troveranno l'arte dell'accoglienza declinata in tutte le sue forme».
La posizione dell'hotel permette agli ospiti di raggiungere facilmente il Pantheon, Piazza di Spagna e il centro politico di Roma. In linea con le dimensioni e lo stile architettonico originali dell'edificio, le 60 camere e suite offrono spazi ampi, luce naturale e un equilibrio perfetto tra dettagli storici restaurati e design italiano contemporaneo.
Corinthia Rome, nel suo impegno a celebrare e preservare la propria eredità culturale, offrirà una selezione di esperienze originali che sapranno guidare gli ospiti alla scoperta di lati inediti dell’immenso patrimonio culturale di una città come Roma.
L’intera esperienza gastronomica di Corinthia Rome sarà curata da Carlo Cracco, in collaborazione con l’executive chef Alessandro Buffolino. L'hotel disporrà di tre diverse proposte di ristorazione: Ocra Bar, Viride, Piazzetta.
La spa dell'hotel, situata al piano sotterraneo, offre tre sale per trattamenti e due plunge pool, con un'ampia gamma di rituali su misura nati dalla collaborazione con 111 Skin London e Seed to Skin.
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[post_content] => Ulteriore crescita del turismo italiano in Polonia nei primi nove mesi del 2025: 585.000 gli arrivi, rispetto ai 537.000 del 2024 e dunque pari ad un incremento di oltre il 9%; 4.955.000 i pernottamenti e una spesa complessiva di 340 milioni di euro.
«Si tratta dei dati parziali più alti di sempre per il turismo italiano in Polonia - afferma Barbara Minczewa, direttrice dell’Ente Nazionale Polacco per il Turismo a Roma - che cresce anno dopo anno, e riguarda tanto le mete classiche quanto le destinazioni meno conosciute, che stanno vivendo una fase di grande trasformazione. Chi arriva in Polonia oggi cerca autenticità, natura, cultura contemporanea e nuove esperienze: un modo diverso di esplorare il Paese che sta dando risultati significativi».
L’incremento della spesa registrata nei primi nove mesi del 2025 rispetto al 2024 conferma che il viaggiatore italiano sta vivendo la Polonia in maniera più approfondita, rimanendo più a lungo, partecipando a più attività e distribuendo la sua permanenza tra città, natura, itinerari culturali e aree meno battute. «È un turismo più consapevole e più esperienziale, che non si limita alle mete iconiche, ma che esplora parchi nazionali, percorsi naturalistici, itinerari ciclabili e quartieri creativi delle grandi città».
Nel 2026 l’Ente del Turismo continuerà a puntare su due direttrici fondamentali. Da un lato, la promozione di un turismo consapevole e lento, dall’altro, la crescita del turismo esperienziale autentico, che propone attività all’aperto, percorsi enogastronomici, cicloturismo lungo gli itinerari che si sviluppano nel sud della Polonia, escursioni nella natura e visite culturali di nuova generazione.
Un ruolo importante è giocato anche dal continuo miglioramento dei collegamenti aerei, che rendono oggi la Polonia ancora più raggiungibile dalle principali città italiane grazie ai voli operati da Lot Polish Airlines e da altri vettori da Roma, Milano, Venezia, Bologna, Napoli, Bari e Catania.
[post_title] => Polonia: ancora un balzo in avanti dei flussi italiani, +9% nei primi nove mesi 2025
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[post_content] => Secondo un rapporto della Iata i ritardi attribuibili al controllo del traffico aereo in Europa sono più che raddoppiati negli ultimi dieci anni. Il documento mostra un aumento del 114% tra il 2015 e il 2024, mentre il numero di voli è cresciuto solo del 6,7%.
Il rapporto specifica che, tra queste date, 7,2 milioni di voli hanno subito ritardi, la maggior parte inferiori a 30 minuti, sebbene circa 700.000 abbiano superato tale soglia. Solo nel 2024, i ritardi hanno raggiunto i 30,4 milioni di minuti, il 38% dei quali concentrati nei mesi di luglio e agosto.
La Iata attribuisce il calo principalmente a problemi di capacità e carenza di personale presso i fornitori di servizi di navigazione aerea, in particolare in Francia e Germania. Di fatto, questi due Paesi sono responsabili di oltre la metà dei ritardi registrati.
Carenze note da anni
Afferma inoltre che si tratta di carenze note da anni e non ancora corrette. Il suo ceo, Willie Walsh, lamenta che "continuiamo a vedere le conseguenze dell'incapacità dell'Europa di controllare il traffico aereo. Un piccolo miglioramento previsto per il 2025, dopo un pessimo 2024, non cambia il deterioramento a cui abbiamo assistito nell'ultimo decennio".
A questo proposito, Walsh critica il fatto che, nonostante le promesse fatte alle compagnie aeree e ai viaggiatori di un Cielo Unico Europeo che ridurrebbe i ritardi, i passeggeri li abbiano più che raddoppiati. Pertanto, "mentre gli eurocrati dibattono su come aumentare l'onere dei risarcimenti per i passeggeri dell'Ue, la causa principale di gran parte dei ritardi subiti dai viaggiatori – il controllo del traffico aereo – rimane impunita e non viene controllata", conclude.
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Viaggi del Mappamondo conferma il solido rapporto con la distribuzione e sta lavorando a una serie di iniziative per il 2026.
Dopo aver condotto nel mese di novembre un gruppo di agenti alla scoperta del Perù e dell’Uzbekistan marchiati Shiruq, è già tutto pronto per il fam trip che nel mese di marzo, in collaborazione con Emirates, porterà un gruppo di agenzie a scoprire alcuni dei prodotti esclusivi che Mappamondo propone da 50 anni a Bali e Lombok.
A gennaio è prevista invece la partenza del fam trip in Algeria firmato Shiruq. Un’importante occasione di formazione diretta per conoscere l’anima più profonda di una destinazione ancora poco conosciuta ma sorprendente, per la quale Shiruq propone tre itinerari di viaggio differenti sempre accompagnati da esperti.
La formazione con Shiruq
Da qualche mese proprio Shiruq sta lavorando intensamente sulla formazione delle agenzie coinvolgendole con webinar dedicati a specifiche destinazioni e proposte di viaggio. Il calendario è fitto e da segnare in agenda c’è sicuramente l’appuntamento del 2 dicembre dedicato all’Algeria e alla Mauritania, e quello del 16 dicembre per scoprire tutte le peculiarità dei viaggi che Shiruq propone in Cina e in Laos.
«Crediamo molto nella relazione diretta e costante con selezionate agenzie di viaggio che si confermano il nostro unico canale di vendita - commenta Francesco Maio, direttore commerciale di Viaggi del Mappamondo -, per questo continuiamo ad investire molte risorse affinchè possano conoscere a fondo tutte le specificità ed unicità della nostra ricca programmazione ed essere quindi preparate per una perfetta consulenza».
E’ con questo approccio che l’operatore coinvolgerà le agenzie anche in un evento speciale dedicato al Qatar, nel mese di gennaio a Roma: l’iniziativa, in collaborazione con Qatar Airways e Visit Qatar, rappresenterà la conclusione di un percorso di promozione congiunta e celebrerà lo storico legame di Mappamondo con il vettore e l’ente del turismo del Paese.
Dall’8 al 14 marzo infine, il tradizionale appuntamento con il roadshow “Mappamondo Around Italy” che, con focus Thailandia e Bali, farà due tappe in Sicilia a Palermo e a Catania, e due tappe nel nord Italia a Monza e a Como, durante le quali gli agenti potranno conoscere le novità della programmazione e incontrare face to -face gli hotel top partner dell’operatore.
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[post_content] => Sarà la Bulgaria ad ospitare nel 2026 la Grande Partenza del Giro d’Italia: una prima assoluta per la manifestazione giunta alla 109esima edizione, che vedrà ben tre tappe prendere il via nel Paese dell'Est Europa.
Il governo bulgaro e Rcs Sport hanno raggiunto un accordo che designa formalmente la Bulgaria come sede delle tappe iniziali, a seguito di un processo di negoziazione e strutturazione condotto da RCS Sport , con il supporto di Go Group Consultancy (GGC), advisory firm con focus sull’Europa orientale, in qualità di transaction advisor.
Secondo l'intesa, le prime tre tappe del Giro d'Italia 2026 copriranno un totale di oltre 600 km, attraversando la Bulgaria da Nessebar a Sofia, nel pieno rispetto dei requisiti tecnici e di sicurezza internazionali per le competizioni ciclistiche d'élite. Parteciperanno decine di comuni, ciascuno responsabile delle attività operative e promozionali locali volte a massimizzare la visibilità e l'impatto sulle comunità.
Un’analisi condotta da Banca Ifis sul Giro, mostra la corsa rosa si conferma uno dei più potenti motori economici e turistici d’Europa. Lo studio evidenzia un beneficio complessivo superiore ai 2 miliardi di euro, risultato della combinazione tra un impatto immediato di 620 milioni di euro legato alla spesa dei turisti sportivi e all’organizzazione dell’evento, e un impatto differito di 1,4 miliardi di euro generato dal ritorno dei visitatori e dal valore delle infrastrutture lasciate sul territorio.
Con oltre 2,1 milioni di spettatori dal vivo e una capacità mediatica che trasforma nei mesi successivi milioni di telespettatori in nuovi visitatori, il Giro d’Italia rappresenta una piattaforma unica per la valorizzazione dei territori ospitanti. Le ricadute positive coinvolgono 10 diversi settori economici: si va dal turismo alla ristorazione; dai produttori di componentistica per biciclette ai produttori di abbigliamento sportivo; dai produttori di cicli ai trasporti; dall’hotellerie al commercio; dai musei, gallerie e associazioni culturali ai produttori locali di settori non collegati direttamente al Giro.
La Bulgaria potrà quindi mostrare il suo patrimonio culturale, i suoi paesaggi e il suo potenziale di investimento a un pubblico internazionale senza precedenti. Dal punto di vista sportivo, la Bulgaria offre un territorio molto vario - montagne, costa e ambienti urbani dinamici - che ben si presta alle competizioni di livello mondiale. «Portare la Grande partenza del Giro d'Italia in Bulgaria riflette il nostro impegno ad ampliare la dimensione internazionale della gara e a condividerne il patrimonio con un nuovo pubblico», ha dichiarato Paolo Bellino, ceo di Rcs Sport.
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[post_content] => Per King Holidays la proiezione di chiusura d’esercizio a fine anno indica un fatturato globale - incoming e outgoing - di 40 milioni di euro, in crescita del 20% sul 2024.
L'andamento dell'incoming
C’è tanta richiesta di Italia nel mondo e per consolidare il suo posizionamento sull'incoming, King Holidays sta investendo molto in promozione, partecipando con Enit a tutte le principali fiere di settore. In ordine di tempo e solo per citarne alcune, Imex a Las Vegas in ottobre, Ibtm World a Barcellona a novembre e Iltm di Cannes a dicembre.
La programmazione è di matrice culturale, basata sulla valorizzazione delle tradizioni e dell’anima autentica dei territori: una scelta non sempre semplice da perseguire nella pratica ma decisamente premiante nei risultati, perché intercetta la domanda e le reali aspettative dei partner stranieri. Questo porta a privilegiare circuiti alternativi rispetto ai tour tradizionali, contribuendo a contrastare i fenomeni di overtourism e a distribuire in modo più equilibrato i flussi sul territorio.
Per contro, la domanda da parte delle aziende continua ad essere concentrata su alcuni periodi chiave dell’anno, in primis maggio, giugno, settembre e ottobre, e questo ovviamente comporta una certa congestione dell’offerta. Quanto all’andamento delle destinazioni, il Giubileo ha condizionato la domanda su Roma, con un comprensibile aumento dei pellegrinaggi a scapito dei viaggi non religiosi, mentre crescono molto la Puglia e la Sicilia, apprezzate e sempre più richieste per la presenza di città storiche, antiche tradizioni e patrimonio enogastronomico di fama mondiale.
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[post_content] => Quando si pianifica un viaggio in Marocco, una delle domande più frequenti riguarda il clima e le temperature: "Quando fa caldo? Quando piove? Qual è il periodo migliore per visitare il deserto?" Sono interrogativi legittimi, considerando che il Marocco è un paese geograficamente complesso, dove si può passare dalla neve sulle montagne dell'Atlante al calore torrido del Sahara nel giro di poche ore di auto. Capire il clima marocchino significa saper scegliere non solo quando partire, ma anche cosa mettere in valigia e quali destinazioni privilegiare in base alla stagione.
La verità è che il Marocco non ha un clima unico, ma piuttosto una collezione di microclimi che variano drasticamente a seconda della regione, dell'altitudine e della vicinanza all'oceano o al deserto. Questa diversità climatica è al tempo stesso una sfida e un'opportunità: sfida perché richiede una pianificazione attenta, opportunità perché significa che in qualsiasi periodo dell'anno c'è sempre una parte del Marocco che offre condizioni meteo ideali per essere visitata.
Le Quattro Zone Climatiche del Marocco
Per capire davvero il clima marocchino, bisogna pensare al paese diviso in quattro zone climatiche distinte, ciascuna con le proprie caratteristiche e i propri ritmi stagionali.
La Costa Atlantica: Mite tutto l'Anno
La fascia costiera che si affaccia sull'Oceano Atlantico – da Tangier a nord fino a Dakhla nel sud del Sahara Occidentale – gode di un clima mediterraneo temperato dall'influenza oceanica. Città come Casablanca, Rabat, Essaouira e Agadir vivono un clima sorprendentemente mite tutto l'anno.
Le temperature in queste zone raramente scendono sotto i 10°C in inverno o superano i 28-30°C in estate. L'oceano funziona come un gigantesco regolatore termico, raffreddando le estati e riscaldando gli inverni. Le mattine possono essere fresche anche d'estate, con nebbie che si dissolvono verso mezzogiorno, mentre i pomeriggi sono piacevolmente ventilati.
L'inverno atlantico (dicembre-febbraio) porta occasionali piogge, generalmente concentrate e brevi piuttosto che persistenti. Le temperature diurne si aggirano sui 16-20°C, perfette per passeggiate sul lungomare ma troppo fresche per chi sogna bagni in mare. La primavera (marzo-maggio) è probabilmente il periodo più bello: temperatura dell'aria intorno ai 20-25°C, mare che inizia a scaldarsi, vegetazione verde e fiorita grazie alle piogge invernali.
L'estate atlantica (giugno-agosto) sorprende i visitatori abituati ai 35-40°C del Mediterraneo: qui difficilmente si superano i 28°C grazie all'aliseo costante che soffia dall'oceano. Essaouira, in particolare, è famosa come "città del vento" ed è meta prediletta dei surfisti e kitesurfisti proprio per questo vento affidabile. Agadir, più a sud, ha un clima ancora più stabile con 300 giorni di sole all'anno e temperature che oscillano tra 20 e 26°C praticamente sempre.
Le Città Imperiali: Quattro Stagioni Distinte
Marrakech, Fes, Meknes e la pianura interna del Marocco vivono un clima continentale con escursioni termiche importanti sia tra giorno e notte che tra estate e inverno. Qui le stagioni sono ben definite e molto più marcate rispetto alla costa.
L'inverno (dicembre-febbraio) può essere sorprendentemente freddo, soprattutto di notte. A Marrakech le temperature notturne scendono regolarmente sotto i 5°C, con occasionali gelate nelle prime ore del mattino. Fes, più a nord e circondata da montagne, può essere ancora più fredda con temperature che toccano lo zero. Le giornate sono però spesso soleggiate e piacevoli, con massime intorno ai 18-20°C. La pioggia è presente ma non abbondante – qualche giorno ogni tanto, mai settimane di pioggia continua come in Nord Europa.
La primavera (marzo-maggio) è il periodo magico di queste città. Le temperature risalgono gradualmente dai 20°C di marzo ai 28-30°C di maggio, con notti ancora fresche che garantiscono un sonno riposante. I giardini sono in fiore, le montagne dell'Atlante ancora innevate sullo sfondo creano contrasti fotografici spettacolari, e l'aria ha quella limpidezza particolare che solo la primavera mediterranea regala. Aprile è probabilmente il mese ideale per visitare Marrakech e Fes.
L'estate (giugno-settembre) è il vero banco di prova per chi visita le città imperiali. Marrakech diventa un forno, con temperature che regolarmente superano i 38-40°C a luglio e agosto. Il sole picchia impietoso dal mattino alla sera, l'aria è secca e il caldo secco del deserto invade la città. Molti marrakchini benestanti fuggono verso Essaouira o le montagne. Per i turisti, significa svegliarsi all'alba per visitare i monumenti, ritirarsi nelle ore più calde (12-17) e riemergere solo al tramonto. Fes è leggermente meno calda ma l'umidità maggiore rende il caldo più opprimente.
L'autunno (ottobre-novembre) è l'altra stagione d'oro. Le temperature scendono gradualmente dai 30°C di ottobre ai 22-25°C di novembre, il caldo torrido si stempera lasciando posto a giornate piacevoli. I colori del tramonto sembrano ancora più intensi nell'aria limpida autunnale, e i giardini rifioriscono dopo la pausa estiva. Ottobre in particolare è un mese eccellente per esplorare queste città.
Le Montagne dell'Atlante: Il Regno delle Quattro Stagioni
La catena dell'Atlante attraversa il Marocco da sudovest a nordest, creando una barriera climatica che separa la costa atlantica dal deserto del Sahara. Qui il clima è montano puro, con variazioni estreme legate all'altitudine.
Il Medio Atlante, con città come Ifrane (chiamata la "Svizzera marocchina"), vive inverni rigidi con abbondanti nevicate tra dicembre e marzo. Non è raro vedere temperature che scendono a -10°C di notte, mentre le cime più alte come il Jbel Bou Iblane (3.340m) rimangono innevate fino a maggio. Esistono persino piccole stazioni sciistiche come Mischliffen, dove i marocchini vengono a sciare nei weekend invernali.
L'Alto Atlante, con il Jbel Toubkal che tocca i 4.167 metri (la vetta più alta del Nord Africa), presenta un clima ancora più estremo. L'inverno porta neve abbondante sopra i 2.000 metri, rendendo molti passi impraticabili tra dicembre e marzo. Le temperature possono scendere a -20°C sulle vette. Anche in estate, le notti sopra i 3.000 metri sono gelide, con temperature vicine allo zero, mentre le giornate possono essere calde con il sole diretto che scalda intensamente.
Le valli dell'Atlante, come la Valle dell'Ourika o la Valle delle Rose, godono di un clima più mite ma comunque fresco rispetto alle pianure circostanti. Queste zone sono rifugi ideali durante l'estate torrida delle città imperiali: a 1.500-2.000 metri di altitudine, le temperature estive raramente superano i 28-30°C di giorno e scendono piacevolmente di notte.
La primavera e l'autunno sono i periodi migliori per il trekking nelle montagne dell'Atlante: temperature diurne gradevoli (15-25°C a seconda dell'altitudine), sentieri accessibili, e paesaggi spettacolari con la fioritura primaverile o i colori autunnali.
Il Deserto del Sahara: Estremi Climatici
Il Sahara marocchino, con le sue dune iconiche di Merzouga e M'hamid, rappresenta forse l'ambiente climatico più estremo e affascinante del paese. Qui le temperature oscillano tra due estremi che sorprendono sempre i visitatori impreparati.
L'inverno desertico (dicembre-febbraio) può essere gelido. Le notti nel deserto scendono regolarmente sotto lo zero, con temperature che in gennaio possono toccare i -5°C prima dell'alba. Molti turisti arrivano immaginando il deserto sempre caldo e si ritrovano a tiritar di freddo nei campi tendati. Le giornate sono però piacevoli, con temperature intorno ai 18-22°C e un sole che scalda intensamente. Questa escursione termica di 25-30 gradi tra giorno e notte è una caratteristica tipica dei climi desertici, dove l'assenza di umidità nell'aria impedisce la conservazione del calore notturno.
La primavera desertica (marzo-maggio) è generalmente considerata il periodo migliore per visitare il Sahara. Le temperature notturne risalgono gradualmente sopra lo zero (5-10°C), rendendo le notti nei campi berberi più sopportabili, mentre le giornate si mantengono piacevoli sui 25-30°C. Aprile in particolare offre condizioni quasi ideali: né troppo freddo di notte né troppo caldo di giorno. È anche il periodo delle tempeste di sabbia occasionali, spettacolari anche se possono disturbare i piani.
L'estate desertica (giugno-settembre) è brutale. Le temperature diurne superano regolarmente i 45°C, con picchi che a luglio e agosto possono toccare i 50°C all'ombra nelle ore più calde. Il sole del deserto è impietoso, il calore si riverbera dalla sabbia, e anche solo camminare per pochi minuti diventa estenuante. Le notti però rimangono sorprendentemente fresche, scendendo a 20-25°C – una differenza di 25-30 gradi rispetto al giorno. Solo i più avventurosi visitano il deserto d'estate, e anche loro si muovono principalmente all'alba e al tramonto.
L'autunno desertico (ottobre-novembre) replica le condizioni primaverili: temperature che scendono dai 35-40°C di settembre ai 25-30°C di novembre, notti che diventano gradualmente più fresche. Ottobre è un mese eccellente per il deserto, forse anche migliore di aprile perché la sabbia ha ancora il calore accumulato durante l'estate, rendendo le notti leggermente più miti.
Fenomeni Climatici Particolari
Il Chergui: Il Vento del Deserto
Il chergui (o scirocco) è un vento caldo e secco che soffia dal Sahara verso nord, investendo tutto il Marocco con ondate di calore improvvise. Può verificarsi in qualsiasi stagione ma è più comune in primavera e autunno. Quando arriva il chergui, le temperature possono salire di 10-15 gradi in poche ore: Marrakech può passare da 25°C a 40°C in una mattinata. L'aria diventa secca e polverosa, la visibilità si riduce per la sabbia in sospensione, e tutto sembra ricoperto da una patina ocra. I marocchini dicono che il chergui "rende tutti nervosi" – c'è persino un detto che giustifica comportamenti irrazionali durante questi giorni: "È colpa del chergui!"
Le Piogge: Quando e Quanto
Il Marocco non è un paese particolarmente piovoso, ma le precipitazioni si concentrano nei mesi invernali (novembre-marzo) con pattern che variano notevolmente da regione a regione. La costa atlantica e le montagne del Rif a nord ricevono le piogge più abbondanti (600-800mm annui), mentre il deserto del Sahara può rimanere senza una goccia d'acqua per anni interi.
Le piogge marocchine raramente sono di lunga durata come in Nord Europa. Più tipicamente si tratta di acquazzoni intensi e brevi, spesso accompagnati da temporali spettacolari, seguiti da schiarite. Questo pattern può creare problemi di alluvioni improvvise (flash floods) nei wadi e nelle zone desertiche, dove il terreno arido non assorbe l'acqua che scorre velocemente formando torrenti impetuosi. I turisti che campano nel deserto devono sempre informarsi sulle previsioni meteo prima di dormire nei wadi.
La Neve: Sì, Nevica in Marocco!
Molti si sorprendono scoprendo che in Marocco nevica, e anche abbondantemente. L'Atlante riceve nevicate regolari ogni inverno sopra i 1.500-2.000 metri, con accumuli che possono superare i 2 metri sulle vette più alte. Anche città di pianura come Meknes e Fes possono vedere occasionali nevicate, rare ma non impossibili.
La neve trasforma il paesaggio marocchino in qualcosa di magico e surreale: vedere kasbe di argilla rossa circondate da campi innevati, o palme coperte di neve a Midelt, crea contrasti fotografici incredibili. Per i trekker, la neve apre possibilità di escursioni invernali e persino arrampicate su ghiaccio sulle pareti nord del Toubkal.
Quando Visitare il Marocco: Consigli Pratici
La domanda da un milione di dollari: quando è il momento migliore per visitare il Marocco? La risposta dipende da cosa volete vedere e fare.
Per le città imperiali (Marrakech, Fes, Meknes): Primavera (marzo-maggio) e autunno (ottobre-novembre) sono ideali. Temperature piacevoli, poca pioggia, giornate lunghe e soleggiate.
Per il deserto del Sahara: Primavera (marzo-maggio) e autunno (ottobre-novembre) offrono il miglior compromesso tra temperature diurne e notturne. Evitate luglio-agosto a meno che non siate masochisti.
Per la costa atlantica: Praticamente tutto l'anno è buono, ma l'estate (giugno-settembre) offre le temperature più calde per chi vuole fare bagni in mare.
Per le montagne dell'Atlante: Dipende dall'attività. Trekking estivo (giugno-settembre) per evitare neve e freddo. Sci invernale (dicembre-marzo). Primavera per vedere la fioritura e i wadi pieni d'acqua.
Per un tour completo del paese: Aprile-maggio e ottobre-novembre sono i mesi d'oro che permettono di visitare tutte le regioni in condizioni ottimali.
Cosa Mettere in Valigia
Il clima vario del Marocco richiede un guardaroba versatile:
Primavera/Autunno: Vestiti a strati. T-shirt e camicie leggere per il giorno, ma anche un maglione o giacca leggera per serate e montagne. Scarpe comode da camminata. Cappello e occhiali da sole. Crema solare.
Estate: Vestiti leggeri e traspiranti in fibre naturali (cotone, lino). Cappello essenziale. Foulard per proteggersi dal sole e dalla sabbia. Se visitate il deserto, portate comunque un pile per le serate che possono essere fresche.
Inverno: Abbigliamento caldo a strati. Le case marocchine tradizionali non hanno riscaldamento centralizzato, quindi serve vestirsi bene anche al chiuso. Giacca impermeabile per la pioggia occasionale. Se andate in montagna o deserto, abbigliamento da freddo vero: pile, piumino, guanti, berretto.
Tutto l'anno: Scarpe comode e robuste (si cammina molto). Abbigliamento rispettoso della cultura locale (spalle e ginocchia coperte, soprattutto per le donne nelle zone più tradizionali). Farmacia da viaggio con protezione solare alta fattore.
Conclusioni: Il Marocco in Ogni Stagione
La bellezza del clima marocchino sta proprio nella sua diversità. Non esiste un "periodo sbagliato" per visitare il paese – esiste il periodo sbagliato per visitare una specifica regione con aspettative specifiche. Ma c'è sempre una parte del Marocco che in quel momento offre condizioni ideali.
L'inverno che rende il deserto troppo freddo di notte è lo stesso inverno che porta neve spettacolare sulle montagne e temperature miti sulla costa. L'estate che rende Marrakech un forno è la stessa estate che regala giornate perfette a Essaouira. Questa varietà climatica è un invito a tornare più volte, in stagioni diverse, per scoprire facce diverse dello stesso affascinante paese.
Capire il clima marocchino significa pianificare meglio, aspettarsi meno sorprese sgradevoli, e godersi di più ogni momento del viaggio. Che sia il calore secco del deserto, il fresco delle montagne, o la brezza oceanica della costa, il Marocco ha un clima perfetto da offrire in ogni periodo dell'anno – basta sapere dove cercarlo.
Informazione PR
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[post_content] => Si accendono i riflettori sull'edizione 2026 dell'Arabian Travel Market: con il tema “Travel 2040: Driving New Frontiers Through Innovation and Technology”, l'evento - in calendario dal 4 al 7 maggio - esplorerà le tendenze che stanno ridefinendo il panorama dei viaggi a livello globale.
Il rapporto Atm Travel Trends Report, realizzato in collaborazione con Tourism Economics, prevede che i pernottamenti turistici internazionali in Medio Oriente raggiungeranno 1,5 miliardi entro il 2030, con una crescita del 90% rispetto al 2024. Si stima inoltre che circa il 15% di questi pernottamenti sarà riconducibile a viaggiatori leisure provenienti da fuori della regione.
Secondo l'indagine, i mercati europei rappresentano attualmente il 50% dei viaggi leisure in Medio Oriente, anche se nei prossimi cinque anni è prevista una crescita più rapida per i mercati africani e dell'Asia-Pacifico.
Sono attesi oltre 2.600 espositori provenienti da 161 paesi e più di 47.000 visitatori.
«Entro il 2030, si prevede che ci saranno quasi 30 miliardi di pernottamenti turistici a livello globale, con il Medio Oriente che rappresenterà circa l'8% dei pernottamenti turistici - ha dichiarato Danielle Curtis, direttore della fiera -. Nello stesso periodo, i pernottamenti leisure nella regione dovrebbero crescere dell'87%, riflettendo il rapido sviluppo delle infrastrutture della regione e un'offerta esperienziale e culturale in espansione.
«L'analisi di Atm e Tourism Economics ha rilevato che i viaggiatori della generazione Y e della generazione Z stanno pianificando più viaggi e abbracciando le innovazioni del turismo digitale, con gli eventi ricreativi sono stati considerati la principale opportunità di crescita del turismo, citati dalla metà degli esperti del settore intervistati dai ricercatori.
In Medio Oriente, le vacanze balneari, i city break e le esperienze outdoor continuano ad essere popolari, mentre la domanda di turismo sportivo, viaggi culturali e viaggi all'insegna della salute e del benessere stanno crescendo rapidamente.
«Il turismo leisure non può più essere definito da un unico gruppo demografico o stile di viaggio. I viaggiatori di oggi sono alla ricerca di esperienze autentiche e personalizzate che riflettano i loro valori - ha aggiunto Curtis -. Per questo motivo, il Medio Oriente è nella posizione ideale per svolgere un ruolo determinante nella prossima era del turismo globale, e non vediamo l'ora di dare il benvenuto all'industria turistica internazionale a Dubai a maggio per esplorare insieme le opportunità correlate».
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[post_content] => Visit Emilia ripropone la rassegna che permette di scoprire in modo insolito gli spazi scenici storici delle province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia. Dal 5 all'8 dicembre, dodici sedi aprono le quinte per raccontarsi.
«Mi piace immaginare - spiega Simone Fornasari, presidente di Visit Emilia - che aprire un teatro non è solo un gesto turistico, ma politico. Nel senso più nobile del termine: è prendersi cura della polis, della comunità, di quella parte di noi che ha bisogno di bellezza per non dimenticare chi siamo».
Il Teatro Regio di Parma, costruito per volere della duchessa Maria Luigia nel 1829, è un piccolo capolavoro neoclassico dove ogni doratura ha la grazia di un inchino. Le visite guidate, a pagamento, che durano circa 30 minuti.
Il Teatro Farnese a Parma è un miracolo in legno. Costruito nel 1618 all’interno della Pilotta, il Teatro Farnese avrebbe dovuto crollare mille volte, invece è rimasto lì, testardo come un’idea che non vuole arrendersi. Tutto in legno, perfino la maestosità.
Il Teatro Verdi a Busseto è stato inaugurato nel 1868 e voluto dai bussetani in onore del maestro, che però non ci mise mai piede. All’interno della Rocca Pallavicino, la sala a ferro di cavallo, i medaglioni dipinti con le muse del teatro e il busto di Verdi all’ingresso sono un pellegrinaggio laico per molti visitatori da tutto il mondo, che siano o meno, appassionati di lirica.
Il Teatro Pallavicino a Zibello è piccolo, elegante e con quella grazia un po’ timida dei teatri di provincia. Il Pallavicino è stato inaugurato nel 1804 nel palazzo dei marchesi da cui prende il nome.
Nel Teatrino del Castello di Vigoleno le visite non sono solo “guidate”, ma animate. Il che significa che, tra le mura medievali e i mattoni antichi, si rischia di incontrare qualche fantasma gentile che vuole raccontarti la sua storia.
A Piacenza, la mappa del bello si chiude con due nomi blasonati: il Teatro Municipale, nato nel 1804 su disegno di Lotario Tomba e la Sala dei Teatini, chiesa sconsacrata diventata spazio teatrale. Nel primo si respira ancora l’aria dei melodrammi ottocenteschi, nel secondo quella delle sperimentazioni moderne.
Durante le visite guidate al teatro municipale Romolo Valli a Reggio Emilia, si entra nel cuore segreto del palcoscenico reggiano: si scoprono la maestosità della sala a ferro di cavallo, i quattro ordini di palchi dorati, il sipario storico e i camerini dove vibra ancora l’eco degli artisti.
Dedicato al musicista locale Bonifazio Asioli, il teatro Bonifazio Asioli a Correggio sembra quasi un “salotto” dell’Ottocento. Una sala raccolta, i palchi ben conservati e l’atmosfera da casa di famiglia dove l’arte è un’abitudine.
La visita del teatro Giovanni Rinaldi a Reggiolo, intitolato a Giovanni Rinaldi, illustre musicista del XIX secolo, rappresenta un’anteprima in vista dell’apertura ufficiale che avverrà nel 2026. Il teatro è annoverato tra i primi 60 teatri storici d’Italia.
Nel silenzio raccolto di Guastalla, il teatro Ruggero Ruggeri sembra un piccolo scrigno di meraviglia. Nato nel 1671 per volere dei duchi Gonzaga, custodisce ancora la grazia barocca dei suoi palchi a ferro di cavallo e l’intimità delle sue decorazioni seicentesche. Intitolato al grande attore Ruggeri, oggi ospita spettacoli di prosa, musica e danza.
Il teatro Herberia a Rubiera non si visita in silenzio: lo si ascolta. Perché le sue visite sono accompagnate dalla musica, come se il teatro stesso avesse bisogno di ricordarti che è vivo. Il Teatro Herberia aprì il sipario nel 1926, mostrandosi in una struttura tardo Liberty ideata dall’ing. Antonio Panizzi e dall’arch. Italo Costa.
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Questa diversità climatica è al tempo stesso una sfida e un'opportunità: sfida perché richiede una pianificazione attenta, opportunità perché significa che in qualsiasi periodo dell'anno c'è sempre una parte del Marocco che offre condizioni meteo ideali per essere visitata.\r\nLe Quattro Zone Climatiche del Marocco\r\n\r\n\r\nPer capire davvero il clima marocchino, bisogna pensare al paese diviso in quattro zone climatiche distinte, ciascuna con le proprie caratteristiche e i propri ritmi stagionali.\r\n\r\nLa Costa Atlantica: Mite tutto l'Anno\r\n\r\nLa fascia costiera che si affaccia sull'Oceano Atlantico – da Tangier a nord fino a Dakhla nel sud del Sahara Occidentale – gode di un clima mediterraneo temperato dall'influenza oceanica. Città come Casablanca, Rabat, Essaouira e Agadir vivono un clima sorprendentemente mite tutto l'anno.\r\n\r\nLe temperature in queste zone raramente scendono sotto i 10°C in inverno o superano i 28-30°C in estate. L'oceano funziona come un gigantesco regolatore termico, raffreddando le estati e riscaldando gli inverni. Le mattine possono essere fresche anche d'estate, con nebbie che si dissolvono verso mezzogiorno, mentre i pomeriggi sono piacevolmente ventilati.\r\n\r\nL'inverno atlantico (dicembre-febbraio) porta occasionali piogge, generalmente concentrate e brevi piuttosto che persistenti. Le temperature diurne si aggirano sui 16-20°C, perfette per passeggiate sul lungomare ma troppo fresche per chi sogna bagni in mare. La primavera (marzo-maggio) è probabilmente il periodo più bello: temperatura dell'aria intorno ai 20-25°C, mare che inizia a scaldarsi, vegetazione verde e fiorita grazie alle piogge invernali.\r\n\r\nL'estate atlantica (giugno-agosto) sorprende i visitatori abituati ai 35-40°C del Mediterraneo: qui difficilmente si superano i 28°C grazie all'aliseo costante che soffia dall'oceano. Essaouira, in particolare, è famosa come \"città del vento\" ed è meta prediletta dei surfisti e kitesurfisti proprio per questo vento affidabile. Agadir, più a sud, ha un clima ancora più stabile con 300 giorni di sole all'anno e temperature che oscillano tra 20 e 26°C praticamente sempre.\r\n\r\nLe Città Imperiali: Quattro Stagioni Distinte\r\n\r\nMarrakech, Fes, Meknes e la pianura interna del Marocco vivono un clima continentale con escursioni termiche importanti sia tra giorno e notte che tra estate e inverno. Qui le stagioni sono ben definite e molto più marcate rispetto alla costa.\r\n\r\nL'inverno (dicembre-febbraio) può essere sorprendentemente freddo, soprattutto di notte. A Marrakech le temperature notturne scendono regolarmente sotto i 5°C, con occasionali gelate nelle prime ore del mattino. Fes, più a nord e circondata da montagne, può essere ancora più fredda con temperature che toccano lo zero. Le giornate sono però spesso soleggiate e piacevoli, con massime intorno ai 18-20°C. La pioggia è presente ma non abbondante – qualche giorno ogni tanto, mai settimane di pioggia continua come in Nord Europa.\r\n\r\nLa primavera (marzo-maggio) è il periodo magico di queste città. Le temperature risalgono gradualmente dai 20°C di marzo ai 28-30°C di maggio, con notti ancora fresche che garantiscono un sonno riposante. I giardini sono in fiore, le montagne dell'Atlante ancora innevate sullo sfondo creano contrasti fotografici spettacolari, e l'aria ha quella limpidezza particolare che solo la primavera mediterranea regala. Aprile è probabilmente il mese ideale per visitare Marrakech e Fes.\r\n\r\nL'estate (giugno-settembre) è il vero banco di prova per chi visita le città imperiali. Marrakech diventa un forno, con temperature che regolarmente superano i 38-40°C a luglio e agosto. Il sole picchia impietoso dal mattino alla sera, l'aria è secca e il caldo secco del deserto invade la città. Molti marrakchini benestanti fuggono verso Essaouira o le montagne. Per i turisti, significa svegliarsi all'alba per visitare i monumenti, ritirarsi nelle ore più calde (12-17) e riemergere solo al tramonto. Fes è leggermente meno calda ma l'umidità maggiore rende il caldo più opprimente.\r\n\r\nL'autunno (ottobre-novembre) è l'altra stagione d'oro. Le temperature scendono gradualmente dai 30°C di ottobre ai 22-25°C di novembre, il caldo torrido si stempera lasciando posto a giornate piacevoli. I colori del tramonto sembrano ancora più intensi nell'aria limpida autunnale, e i giardini rifioriscono dopo la pausa estiva. Ottobre in particolare è un mese eccellente per esplorare queste città.\r\n\r\nLe Montagne dell'Atlante: Il Regno delle Quattro Stagioni\r\n\r\nLa catena dell'Atlante attraversa il Marocco da sudovest a nordest, creando una barriera climatica che separa la costa atlantica dal deserto del Sahara. Qui il clima è montano puro, con variazioni estreme legate all'altitudine.\r\n\r\nIl Medio Atlante, con città come Ifrane (chiamata la \"Svizzera marocchina\"), vive inverni rigidi con abbondanti nevicate tra dicembre e marzo. Non è raro vedere temperature che scendono a -10°C di notte, mentre le cime più alte come il Jbel Bou Iblane (3.340m) rimangono innevate fino a maggio. Esistono persino piccole stazioni sciistiche come Mischliffen, dove i marocchini vengono a sciare nei weekend invernali.\r\n\r\nL'Alto Atlante, con il Jbel Toubkal che tocca i 4.167 metri (la vetta più alta del Nord Africa), presenta un clima ancora più estremo. L'inverno porta neve abbondante sopra i 2.000 metri, rendendo molti passi impraticabili tra dicembre e marzo. Le temperature possono scendere a -20°C sulle vette. Anche in estate, le notti sopra i 3.000 metri sono gelide, con temperature vicine allo zero, mentre le giornate possono essere calde con il sole diretto che scalda intensamente.\r\n\r\nLe valli dell'Atlante, come la Valle dell'Ourika o la Valle delle Rose, godono di un clima più mite ma comunque fresco rispetto alle pianure circostanti. Queste zone sono rifugi ideali durante l'estate torrida delle città imperiali: a 1.500-2.000 metri di altitudine, le temperature estive raramente superano i 28-30°C di giorno e scendono piacevolmente di notte.\r\n\r\nLa primavera e l'autunno sono i periodi migliori per il trekking nelle montagne dell'Atlante: temperature diurne gradevoli (15-25°C a seconda dell'altitudine), sentieri accessibili, e paesaggi spettacolari con la fioritura primaverile o i colori autunnali.\r\n\r\nIl Deserto del Sahara: Estremi Climatici\r\n\r\nIl Sahara marocchino, con le sue dune iconiche di Merzouga e M'hamid, rappresenta forse l'ambiente climatico più estremo e affascinante del paese. Qui le temperature oscillano tra due estremi che sorprendono sempre i visitatori impreparati.\r\n\r\nL'inverno desertico (dicembre-febbraio) può essere gelido. Le notti nel deserto scendono regolarmente sotto lo zero, con temperature che in gennaio possono toccare i -5°C prima dell'alba. Molti turisti arrivano immaginando il deserto sempre caldo e si ritrovano a tiritar di freddo nei campi tendati. Le giornate sono però piacevoli, con temperature intorno ai 18-22°C e un sole che scalda intensamente. Questa escursione termica di 25-30 gradi tra giorno e notte è una caratteristica tipica dei climi desertici, dove l'assenza di umidità nell'aria impedisce la conservazione del calore notturno.\r\n\r\nLa primavera desertica (marzo-maggio) è generalmente considerata il periodo migliore per visitare il Sahara. Le temperature notturne risalgono gradualmente sopra lo zero (5-10°C), rendendo le notti nei campi berberi più sopportabili, mentre le giornate si mantengono piacevoli sui 25-30°C. Aprile in particolare offre condizioni quasi ideali: né troppo freddo di notte né troppo caldo di giorno. È anche il periodo delle tempeste di sabbia occasionali, spettacolari anche se possono disturbare i piani.\r\n\r\nL'estate desertica (giugno-settembre) è brutale. Le temperature diurne superano regolarmente i 45°C, con picchi che a luglio e agosto possono toccare i 50°C all'ombra nelle ore più calde. Il sole del deserto è impietoso, il calore si riverbera dalla sabbia, e anche solo camminare per pochi minuti diventa estenuante. Le notti però rimangono sorprendentemente fresche, scendendo a 20-25°C – una differenza di 25-30 gradi rispetto al giorno. Solo i più avventurosi visitano il deserto d'estate, e anche loro si muovono principalmente all'alba e al tramonto.\r\n\r\nL'autunno desertico (ottobre-novembre) replica le condizioni primaverili: temperature che scendono dai 35-40°C di settembre ai 25-30°C di novembre, notti che diventano gradualmente più fresche. Ottobre è un mese eccellente per il deserto, forse anche migliore di aprile perché la sabbia ha ancora il calore accumulato durante l'estate, rendendo le notti leggermente più miti.\r\nFenomeni Climatici Particolari\r\nIl Chergui: Il Vento del Deserto\r\n\r\nIl chergui (o scirocco) è un vento caldo e secco che soffia dal Sahara verso nord, investendo tutto il Marocco con ondate di calore improvvise. Può verificarsi in qualsiasi stagione ma è più comune in primavera e autunno. Quando arriva il chergui, le temperature possono salire di 10-15 gradi in poche ore: Marrakech può passare da 25°C a 40°C in una mattinata. L'aria diventa secca e polverosa, la visibilità si riduce per la sabbia in sospensione, e tutto sembra ricoperto da una patina ocra. I marocchini dicono che il chergui \"rende tutti nervosi\" – c'è persino un detto che giustifica comportamenti irrazionali durante questi giorni: \"È colpa del chergui!\"\r\n\r\nLe Piogge: Quando e Quanto\r\n\r\nIl Marocco non è un paese particolarmente piovoso, ma le precipitazioni si concentrano nei mesi invernali (novembre-marzo) con pattern che variano notevolmente da regione a regione. La costa atlantica e le montagne del Rif a nord ricevono le piogge più abbondanti (600-800mm annui), mentre il deserto del Sahara può rimanere senza una goccia d'acqua per anni interi.\r\n\r\nLe piogge marocchine raramente sono di lunga durata come in Nord Europa. Più tipicamente si tratta di acquazzoni intensi e brevi, spesso accompagnati da temporali spettacolari, seguiti da schiarite. Questo pattern può creare problemi di alluvioni improvvise (flash floods) nei wadi e nelle zone desertiche, dove il terreno arido non assorbe l'acqua che scorre velocemente formando torrenti impetuosi. I turisti che campano nel deserto devono sempre informarsi sulle previsioni meteo prima di dormire nei wadi.\r\n\r\nLa Neve: Sì, Nevica in Marocco!\r\n\r\nMolti si sorprendono scoprendo che in Marocco nevica, e anche abbondantemente. L'Atlante riceve nevicate regolari ogni inverno sopra i 1.500-2.000 metri, con accumuli che possono superare i 2 metri sulle vette più alte. Anche città di pianura come Meknes e Fes possono vedere occasionali nevicate, rare ma non impossibili.\r\nLa neve trasforma il paesaggio marocchino in qualcosa di magico e surreale: vedere kasbe di argilla rossa circondate da campi innevati, o palme coperte di neve a Midelt, crea contrasti fotografici incredibili. Per i trekker, la neve apre possibilità di escursioni invernali e persino arrampicate su ghiaccio sulle pareti nord del Toubkal.\r\nQuando Visitare il Marocco: Consigli Pratici\r\nLa domanda da un milione di dollari: quando è il momento migliore per visitare il Marocco? La risposta dipende da cosa volete vedere e fare.\r\n\r\nPer le città imperiali (Marrakech, Fes, Meknes): Primavera (marzo-maggio) e autunno (ottobre-novembre) sono ideali. Temperature piacevoli, poca pioggia, giornate lunghe e soleggiate.\r\n\r\nPer il deserto del Sahara: Primavera (marzo-maggio) e autunno (ottobre-novembre) offrono il miglior compromesso tra temperature diurne e notturne. Evitate luglio-agosto a meno che non siate masochisti.\r\n\r\nPer la costa atlantica: Praticamente tutto l'anno è buono, ma l'estate (giugno-settembre) offre le temperature più calde per chi vuole fare bagni in mare.\r\n\r\nPer le montagne dell'Atlante: Dipende dall'attività. Trekking estivo (giugno-settembre) per evitare neve e freddo. Sci invernale (dicembre-marzo). Primavera per vedere la fioritura e i wadi pieni d'acqua.\r\n\r\nPer un tour completo del paese: Aprile-maggio e ottobre-novembre sono i mesi d'oro che permettono di visitare tutte le regioni in condizioni ottimali.\r\nCosa Mettere in Valigia\r\nIl clima vario del Marocco richiede un guardaroba versatile:\r\n\r\nPrimavera/Autunno: Vestiti a strati. T-shirt e camicie leggere per il giorno, ma anche un maglione o giacca leggera per serate e montagne. Scarpe comode da camminata. Cappello e occhiali da sole. Crema solare.\r\n\r\nEstate: Vestiti leggeri e traspiranti in fibre naturali (cotone, lino). Cappello essenziale. Foulard per proteggersi dal sole e dalla sabbia. Se visitate il deserto, portate comunque un pile per le serate che possono essere fresche.\r\n\r\nInverno: Abbigliamento caldo a strati. Le case marocchine tradizionali non hanno riscaldamento centralizzato, quindi serve vestirsi bene anche al chiuso. Giacca impermeabile per la pioggia occasionale. Se andate in montagna o deserto, abbigliamento da freddo vero: pile, piumino, guanti, berretto.\r\n\r\nTutto l'anno: Scarpe comode e robuste (si cammina molto). Abbigliamento rispettoso della cultura locale (spalle e ginocchia coperte, soprattutto per le donne nelle zone più tradizionali). Farmacia da viaggio con protezione solare alta fattore.\r\nConclusioni: Il Marocco in Ogni Stagione\r\nLa bellezza del clima marocchino sta proprio nella sua diversità. Non esiste un \"periodo sbagliato\" per visitare il paese – esiste il periodo sbagliato per visitare una specifica regione con aspettative specifiche. Ma c'è sempre una parte del Marocco che in quel momento offre condizioni ideali.\r\n\r\nL'inverno che rende il deserto troppo freddo di notte è lo stesso inverno che porta neve spettacolare sulle montagne e temperature miti sulla costa. L'estate che rende Marrakech un forno è la stessa estate che regala giornate perfette a Essaouira. Questa varietà climatica è un invito a tornare più volte, in stagioni diverse, per scoprire facce diverse dello stesso affascinante paese.\r\n\r\nCapire il clima marocchino significa pianificare meglio, aspettarsi meno sorprese sgradevoli, e godersi di più ogni momento del viaggio. Che sia il calore secco del deserto, il fresco delle montagne, o la brezza oceanica della costa, il Marocco ha un clima perfetto da offrire in ogni periodo dell'anno – basta sapere dove cercarlo.\r\n\r\nInformazione PR","post_title":"Temperature Marocco: Guida Completa al Clima per Organizzare il Viaggio Perfetto","post_date":"2025-12-01T14:14:59+00:00","category":["estero"],"category_name":["Estero"],"post_tag":["citta-imperiali-marocco","clima-marocco","consigli-viaggio-marocco","costiera-atlantica-marocco","deserto-sahara-marocco","escursioni-marocco","meteo-marocco","montagne-atlante-marocco","neve-marocco","piogge-marocco","quando-visitare-marocco","stagioni-marocco","temperature-marocco","tour-operator-3","viaggi-marocco"],"post_tag_name":["città imperiali Marocco","clima Marocco","consigli viaggio Marocco","costiera atlantica Marocco","deserto Sahara Marocco","escursioni Marocco","meteo Marocco","montagne Atlante Marocco","neve Marocco","piogge Marocco","quando visitare Marocco","stagioni Marocco","temperature Marocco","tour operator","viaggi Marocco"]},"sort":[1764598499000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"502293","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"Si accendono i riflettori sull'edizione 2026 dell'Arabian Travel Market: con il tema “Travel 2040: Driving New Frontiers Through Innovation and Technology”, l'evento - in calendario dal 4 al 7 maggio - esplorerà le tendenze che stanno ridefinendo il panorama dei viaggi a livello globale. \r\n\r\nIl rapporto Atm Travel Trends Report, realizzato in collaborazione con Tourism Economics, prevede che i pernottamenti turistici internazionali in Medio Oriente raggiungeranno 1,5 miliardi entro il 2030, con una crescita del 90% rispetto al 2024. 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