8 aprile 2021 13:51
Alcune indiscrezioni sono cominciate a circolare già lo scorso gennaio. Ma ora arrivano le prime voci concrete a riguardo. Stando a quanto riporta il Tirreno, il gruppo Tui starebbe effettivamente vendendo il resort diffuso di Castelfalfi. L’obiettivo sarebbe quello di raccogliere la liquidità necessaria a far fronte alle difficoltà seguite allo scoppio della pandemia. A confermarlo è stato il sindaco del comune di Montaione, Paolo Pomponi. Il primo cittadino della località dove risiede Castelfalfi ha infatti dichiarato al quotidiano toscano di essere a conoscenza di una trattativa in corso. Ancora bocche cucite invece in casa Tui.
Lanciato nell’ormai lontano 2007, il progetto Castelfalfi riguarda una tenuta da 1.100 ettari in cui Tui si è impegnato a sviluppare un’offerta ricettiva composta, oltre che dai due hotel, anche da 48 appartamenti, vari negozi, campo da golf, ristoranti e piscine, per un investimento complessivo di circa 250 milioni di euro fino al 2030. Ma le cose non sono mai veramente andate come sperato all’inizio, tanto che proprio il resort toscano era stato indicato nel bilancio di metà anno finanziario 2012-2013 quale una delle principali cause dei cattivi risultati finanziari registrati dalla compagnia in quel periodo. Proprio in quel periodo il gruppo tedesco aveva quindi cambiato i propri vertici con la sostituzione dell’allora ceo, Michael Frenzel, colui che aveva deciso l’operazione Castelfalfi, con l’attuale amministratore delegato Friedrich Joussen.
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Già dai primi mesi dell’anno moltissimi italiani – single, coppie, famiglie e gruppi di amici – iniziano a pianificare le proprie vacanze estive. Complici la chiusura delle scuole e quella di molti uffici e aziende, agosto è il mese preferito per concedersi una vacanza più o meno lunga in Italia o all’estero.
Chi decide di rimanere in Italia, sceglie sia località balneari (in regioni come Toscana, Puglia, Sicilia, Sardegna ecc.), sia località di montagna (in regioni come Trentino-Alto Adige, Val d’Aosta, Veneto, Piemonte ecc.). Vi sono poi coloro che decidono di soggiornare all’estero.
Le destinazioni sono le più disparate: c’è chi cerca spiagge incontaminate e acque cristalline, chi desidera immergersi nella natura selvaggia, altri che sono più interessati a città d’arte e altri ancora che ricercano località che combinano meraviglie naturali ad attrazioni culturali.
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Di seguito alcune brevi descrizioni di cinque delle mete estere più gettonate per le vacanze d’agosto.
Tanzania: il richiamo dell’Africa tra savana e mare
Nel mese di agosto la Tanzania offre il meglio di sé. È il momento perfetto per un safari nei grandi parchi del nord, come il Serengeti o il cratere di Ngorongoro, dove si può assistere alla Grande Migrazione, uno degli eventi faunistici più imponenti al mondo. Ma il viaggio non finisce qui: dopo giorni intensi nella savana, molti turisti scelgono di volare a Zanzibar per godersi il mare, tra spiagge bianche e tramonti sull’Oceano Indiano. Un mix perfetto tra avventura e relax.
Groenlandia: un’estate tra ghiacci, balene e silenzi artici
Chi cerca un’estate alternativa, lontano dal caldo di molte città e dalla folla tipica di molte località turistiche, trova nella Groenlandia una destinazione ideale. Ad agosto le temperature sono più miti e le giornate sono particolarmente lunghe (tra le 14 e le 17 ore di luce circa). Si possono esplorare i fiordi a bordo di piccole imbarcazioni, osservare le balene, ammirare i ghiacciai e scoprire i villaggi Inuit, custodi di una cultura antichissima. Un’esperienza autentica, ideale per chi vuole sentirsi davvero “fuori dal mondo”.
Galizia: natura e tradizione nel cuore della Spagna atlantica
Chi vuole restare in Europa senza rinunciare a paesaggi suggestivi può puntare sulla Galizia, nel nord-ovest della Spagna. Spesso lontana dai circuiti del turismo di massa, questa regione affacciata sull’Atlantico offre scogliere imponenti, spiagge selvagge e una gastronomia ricchissima. Città come Santiago de Compostela, Vigo e La Coruña sono mete che hanno moltissimo da offrire dal punto di vista storico e artistico, ma anche da quello naturale. La Galizia è insomma una meta perfetta per chi cerca autenticità e temperature più miti.
Seychelles: relax e bellezza in stile tropicale
Quando si pensa a una vacanza tropicale da sogno, le Seychelles sono spesso una delle scelte principali. E a ragione. Questo arcipelago dell’Oceano Indiano è famoso per le sue spiagge immacolate, i massi granitici scolpiti dal vento e le acque trasparenti. Agosto è un mese ottimo per visitarle: il clima è secco, i venti sono lievi e la natura è rigogliosa. Ideale per chi desidera un soggiorno all’insegna del relax, magari alternato a escursioni in barca, snorkeling o visite alle riserve naturali.
Slovenia: tra natura, laghi e grotte spettacolari
Per chi cerca una meta facilmente raggiungibile, ma ricca di fascino, la Slovenia è la soluzione perfetta. Il lago di Bled, con la sua isoletta e il castello affacciato sull’acqua, è una delle immagini più iconiche del Paese. Ma non è l’unica meraviglia: le Grotte di Postumia offrono uno scenario sotterraneo incredibile, mentre Lubiana, la capitale, conquista con la sua vivacità culturale e la sostenibilità urbana. Un mix di natura, storia e tranquillità, ideale anche per una vacanza in famiglia.
(Fonte: Travel365.it)
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[post_content] => Dal 27 al 29 maggio, Orgosolo diventa il cuore pulsante di un progetto che guarda al futuro del turismo in Sardegna. Grazie all’Innovation Startup Tour, ideato da Associazione Startup Turismo nell’ambito del progetto Miradas promosso dal Comune di Orgosolo, il borgo si trasforma in un laboratorio d’innovazione dove startup e operatori locali si incontrano per costruire insieme un nuovo modello di turismo sostenibile.
Un format che punta a rispondere concretamente alle sfide dell’overtourism e dello spopolamento creando connessioni di business in nuove destinazioni, attraverso l’incontro tra sei startup italiane – da Milano, Roma, Torino, Reggio Calabria e Irpinia – e oltre quaranta operatori turistici locali, tra b&b, agriturismi, tour operator e realtà produttive del territorio.
Per tre giorni, la cittadina famosa per i suoi murales e simbolo del turismo autentico ospiterà un’intensa agenda di attività: incontri, sessioni di formazione e momenti di confronto per sviluppare soluzioni concrete e scalabili in grado di valorizzare le risorse locali e aprire a nuove opportunità imprenditoriali. Tra le startup selezionate c’è anche Ruralis, fresca di un round da 1,8 milioni di euro, a conferma dell’interesse crescente verso l’innovazione nei contesti rurali.
L’Innovation Startup Tour, format ideato dall'associazione Startup turismo, si inserisce all’interno di Miradas, il progetto di rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici del Comune di Orgosolo, finanziato dal MiC Ministero della Cultura nell’ambito del PNRR Bando Borghi Linea B, e ha l'ambizione di dare nuovo slancio alle destinazioni turistiche, portando l'innovazione direttamente sul territorio e creando sinergie tra startup innovative e operatori locali. L’Associazione punta a riproporre il format in altre destinazioni italiane che vogliono rilanciare la propria attrattività turistica, attraverso l’incontro con startup specializzate sulla valorizzazione delle destinazioni minori.
Sei startup italiane, attive in ambiti che spaziano dalla mobilità dolce all’agricampeggio, dall’ospitalità digitale all’intrattenimento urbano, si uniscono a Orgosolo per portare innovazione e sostenibilità al servizio del territorio, attraverso modelli di business replicabili e ad alto impatto locale. BikeSquare, con il suo modello di turismo lento in e-bike; Destinazione Umana, specializzata in viaggi a piedi per il benessere delle donne; GardenSharing, piattaforma di agricampeggio che valorizza spazi privati inutilizzati; Ruralis, al fianco delle strutture rurali per una gestione digitale più efficace; Walltips, che connette operatori turistici in una rete collaborativa gratuita; Openstage, che porta eventi live e inclusivi nelle città tramite totem smart.
“In un periodo in cui il turismo cerca risposte all’overtourism, Orgosolo si distingue come simbolo di questa rinascita - spiega Giulia Trombin, presidente dell'associazione Startup turismo -. I suoi iconici murales raccontano una comunità dal cuore 'ribelle', saldamente radicata nella propria identità e al rispetto per la terra. Un luogo che non segue le mode, ma traccia un percorso unico verso un turismo genuino e sostenibile. Si tratta di un’opportunità per Orgosolo e i suoi operatori di conoscere soluzioni innovative, creando nuove opportunità per il territorio e facendo di Orgosolo un esempio di resilienza e innovazione. Siamo convinti che presto altre località aderiranno a questo progetto, per costruire un sistema reale in cui innovazione e operatori tradizionali collaborano in maniera concreta e sinergica”.
Anche Pasquale Mereu, sindaco del Comune di Orgosolo sottolinea l’importanza dell’iniziativa, dichiarando: “Accogliere l’Innovation startup tour significa per Orgosolo compiere un passo deciso verso un futuro in cui innovazione e identità si rafforzano a vicenda. Siamo orgogliosi che il nostro paese sia stato scelto come luogo simbolo di questo percorso: crediamo che il dialogo tra startup e comunità locale possa generare opportunità reali, sostenibili e coerenti con la nostra visione di sviluppo.”
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Un carattere unico e vibrante, Siviglia e Malaga tornano ad affascinare il viaggiatore italiano in occasione della tappa promozionale di Milano nei Chiostri di San Barnaba allestiti da gerani e ortensie dai profumi e colori andalusi.
Siviglia mostra orgogliosa il suo passato signorile con il campanile e la cattedrale gotica, il barrio Santa Cruz con i suoi vicoli serpeggianti, pieni di gerani, di artigiani della ceramica e il flamenco. A Siviglia l’arte ha attraversato i secoli, patria del maestro indiscusso Diego Velasquez, da cui ha catturato l’essenza intima del suo tempo.
Una destinazione con infrastrutture all’avanguardia e un’offerta alberghiera eccellente e diversificata che spazia da hotel di lusso a semplici ostelli. «Siviglia offre esperienze legate alla tradizione, alla culturale ma anche alla modernità. La città è la simbiosi perfetta fra passato e futuro. Fra gli eventi, quest’anno sarà la prima volta della Biennale dell’Opera unita al flamenco, due pilastri culturali della città. Siviglia non si spiega, si sente» ha affermato Angie Moreno, assessore al Turismo di Siviglia che raccomanda di visitare e vivere la città, il suo vibrante stile di vita e la sua gente.
Malaga, sul Mediterraneo, è la città marinara per eccellenza. Vivace e cordiale, con il suo lungomare, piazze animate, strade acciotolate tra caffè e boutique, via dello shopping che porta al teatro romano, è testimone di un’eredità romana ancora vivida, tra storia e modernità che insieme al Castello raccontano di un passato glorioso. É anche la città dove l’arte vibra nell’aria, città di Pablo Picasso in cui ogni angolo sembra aver nutrito la sua visione unica.
«Malaga non smette mai di sorprendere. La città del sole tutto l'anno, valorizza il suo patrimonio, la cultura, la sua gastronomia – ha spiegato Jacobo Florido, vice sindaco del comune di Malaga -. La capacità ricettiva prevede il raddoppio delle camere disponibili nei prossimi anni. Con i sui hotel 5 stelle e un aeroporto internazionale tra i più importanti della Spagna, Malaga non deluderà mai».
In primavera, nella settimana Santa, entrambe le città vivono un raccoglimento e un fervore particolare. L’odore delle candele, il profumo fiori, processioni di pura devozione commuovono lo spirito più distante. Nelle fiere di aprile, le donne con l’abito flamenco dai colori sgargianti come i giardini in fiore e i cavalli eleganti sfilano tra il suono delle nacchere e delle chitarre, tra flamenco e canti in cui la tradizione si fonde con lo spirito moderno, tra colori e musica. In entrambe le città la tradizione che va oltre al cibo, fatta di socializzazione e convivialità tra racconti di storie e scambi di esperienze culinarie. Siviglia e Malaga rappresentano un caleidoscopio di sensazioni ed emozioni come il profumo di fiori e l’incanto del Sud.
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[post_content] => E' di nuovo record di profitti per Qatar Airways a chiusura dell'anno fiscale 2024: la compagnia ha infatti registrato un utile netto di 7,8 miliardi di riyal (2,1 miliardi di dollari), per una crescita del +28% rispetto all'anno precedente. E le aspettative per i prossimi mesi sono di una ulteriore crescita.
La domanda dal Golfo ha sfidato il rallentamento globale, con le compagnie aeree regionali che hanno registrato prenotazioni costanti, malgrado le tensioni commerciali, le oscillazioni valutarie e i timori di recessione pesino sui principali mercati occidentali.
«Questi risultati da record sono la testimonianza del duro lavoro, della competenza e della dedizione dei team di tutto il Gruppo Qatar Airways. So che nessuno dei risultati eccezionali che annunciamo oggi sarebbe possibile senza il nostro personale - più di 55.000 persone in tutto il mondo - ed è proprio la nostra attenzione a promuovere questo talento, che è stato un punto centrale della nostra strategia Qatar Airways 2.0 - commenta il ceo del Gruppo Qatar Airways, Badr Mohammed Al-Meer -. Abbiamo anche implementato con successo partnership strategiche in tutto il settore, in modo che il gruppo possa rimanere agile di fronte agli eventi mondiali in continua evoluzione, siano essi politici, economici o ambientali».
Tra i risultati più significativi raggiunti nel 2024 il vettore segnala l'espansione dell'aeroporto internazionale di Hamad, che ha permesso di accogliere 65 milioni di passeggeri all'anno; Qatar Airways è stata la prima compagnia aerea globale, e prima nell’area Mena, a installare il wi-fi superveloce Starlink sulla sua flotta di Boeing 777; acquisizione della quota di minoranza del 25% in Virgin Australia e del 25% della prima compagnia aerea regionale sudafricana, Airlink; l'introduzione dell'intelligenza artificiale conversazionale nel suo primo personale di bordo digitale, Sama.
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[post_content] => Due elementi si sono messi in evidenza con forza in Obiettivo X , il maxi evento di Ota Viaggi, organizzato quest'anno in Sardegna a al Marina Beach di Orosei. Sono: da una parte una grande partecipazione di agenti di viaggio. Circa 300. E credetemi. Raggiungere questi numeri specialmente in questi tempi di disgregazione non è facile. Dall'altra: i dibattiti che si sono svolti e che hanno dato un'identità alle prospettive e alle sfide, sia personali che economiche al turismo organizzato. Da osservatore ho trovato tutto interessante. E vorrei partire dal concetto proprio di interesse. I tre convegni (due coordinati da un eccellente Remo Vangelista) che si sono succeduti hanno bloccato sulle sedie molti agenti e molti operatori del settore. Non solo per gli argomenti (serissimi e importanti) ma anche per la qualità dei relatori.
Ora il mantra comune di tutti e tre i Club Ota, cioè quegli spazi aperti alla riflessione e alle prospettive, è stato questo: gli agenti di viaggio devono cambiare. L'hanno detto gli operatori, i vettori, ma anche le istituzioni e i network.
Io su questo tema la penso esattamente dal contrario. Fermo restando che gli adv devono cambiare, secondo me la priorità è un'altra. Sono i tour operator che devono iniziare a cambiare. E in questo faccio mia un'intuizione di Massimo Diana, direttore commerciale Ota e vero deus ex machina di Obiettivo X. Lui sostiene che è più importante seguire l'agenzia che non vende Ota o la vende poco, invece di quella che vende molto. E ha ragione.
Per questo mi permetto di suggerire agli operatori che hanno invocato, alcuni anche con un certo senso di piccola superiorità, il cambiamento. Se avessi avuto la parola durante uno di questi panel, avrei detti che no, la situazione bisogna capovolgerla. Sono gli operatori che devono cambiare approccio con le agenzie. Eliminate le overcommission per le agenzie che vendono molto. Quelle già vi vendono. Dedicatevi invece a quelli che non vi vendono o vi vendono poco. Solo in questo modo riuscirete a recuperare nel mercato un bel numero di agenzie che invece in questo momento sono isolate, e in difficoltà.
Perché se voi non fate questo è naturale che alcuni agenti non potranno fare altro che chiudere. Altro aspetto: gli operatori (non tutti, ma alcuni sì) possono lavorare su risorse enormi e quindi i loro piani d'investimenti si reggono su una forza finanziaria eccezionale. Le agenzie di viaggio no. Le loro risorse sono limitate. E questo significa che se non vengono incentivate, alla fine, si danno per vinte. Quindi il primo cambiamento lo devono fare gli operatori. Poi le agenzie. Questa è la prospettiva che bisogna seguire.
Direttiva pacchetti
Secondo punto. La direttiva pacchetti che ha suscitato un sentimento di inquietudine sia negli ascoltatori che nei relatori. È una direttiva pericolosamente a sfavore del turismo organizzato. Che significa che se dovesse passare, molte aziende italiane, e specialmente gli agenti, verrebbero spazzati via per insostenibilità finanziaria. Ora a dirla tutta, a quanto mi si dice, l'Italia, e nella fattispecie il nostro ministero del turismo, sta lottando e lavorando per introdurre modifiche alla direttiva. Gli altri paesi sono schierati (in modo incomprensibile) sull'intoccabilità dei diritti dei consumatori.
Questo vuol dire, in parole povere che quando la direttiva andrà ai voti, a meno di ripensamenti dell'ultima ora, sarà approvata. In Europa si vota a maggioranza e in questo momenti, l'Italia è in minoranza. Capisco che non è una situazione piacevole. Ma confidiamo nell'arte aggregativa del nostro ministero.
In questo sono d'accordo con Luana De Angelis, vice presidente di Fiavet e Gabriele Milani, direttore generale di Fto: il pareggio sarebbe ottimo. Pareggio inteso non come una rinuncia a lottare, ma una spinta a non toccare niente della vecchia direttiva che tutelava consumatori e turismo organizzato. I radicalismi in questa fase sono solo retorica. Non hanno niente a che fare con le battaglie che si devono affrontare a Bruxelles. Sono posizione che servono solo ad infiammare la platea ma rimangono vuote si significato.
Su questo argomento faccio mie le parole di Adriano Apicella, amministratore delegato di Welcome Travel Group. Durante la sessione di Club Ota dedicata i network ha affermato: «Questa Direttiva è molto più seria del Covid. Sarebbe il caso di fare delle manifestazioni per farci sentire. E inoltre chiedo anche ai vettori a fare un lavoro comune, affinché, qualora la direttiva passi, possano supportarci nel rimborso al cliente».
Che sarebbe anche ora, aggiungo io. Perché i vettori dall'alto della loro intoccabilità ancora non hanno capito che o si lavora insieme o le cose andranno male per tutti. Per cui sarebbe necessario che anche le compagnie aeree iniziassero a pensare a un fondo di garanzia come ce l'hanno tutti. Andate a vedere nei vari report quante compagnie sono fallite negli ultimi anni e vi renderete conto che nessuno è immune dal default.
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Destagionalizzazione e mercato
Un altro punto: destagionalizzazione. Il discorso dell'assessore al turismo della regione Sardegna Franco Cuccureddu, è stato molto apprezzato perché parlava proprio di questo. Ed è stato ripreso un po' da tutti. Il fatto che gli italiani vadano in ferie a luglio e agosto, hanno detto, non ha più senso. Bisogna spalmare le vacanze in più periodi dell'anno. Bene. Questo a parole.
La verità è che mentre in Germania i lavoratori possono scegliere di fare viaggi durante tutto l'anno, per la composizione economica e legislativa del Paese, in Italia questo non è possibile. O quasi possibile. Le grandi aziende, ma anche le piccole chiudono a luglio o a agosto, per cui i lavoratori possono muoversi solo durante questo periodo. Se cambiamo mentalità la destagionalizzazione è possibile. Altrimenti è un'utopia. E francamente mi sono stancato di parlare di utopie.
Passiamo al mercato. Massimo Diana, che è ottimista sull'anno in corso di Ota, lancia un messaggio: «Bisogna che tutti noi del settore capiamo che la vendita e quindi le prenotazioni hanno un andamento che non si riesce a classificare. Ci sono periodi di grandi richieste e periodi più o meno morti. Coloro che non riescono a capire questi andamenti avranno mesi complicati.
Anche per la situazione economica delle famiglie italiane il cui potere d'acquisto (quindi gli stipendi in relazione al costo della vita) è fermo da 17 anni. Inoltre l'Europa sta inserendo, per esempio, la tassa ecologica sulle compagnia di navigazione. Per cui se il biglietto aumenta, una delle cause è proprio per l'ingiusta tassazione che poi si riversa sul cliente finale. Sarebbe il caso che queste imposizioni fiscali finissero una buona volta».
Un'ultima annotazione la partecipazione a Obiettivo X. Come dicevo si tratta di un'evento attrattivo al massimo per agenti e per gli operatori del settore. E consiglierei Massimo Diana, e naturalmente a Domenico e Mario Aprea, di riproporlo anche il prossimo anno. I momenti di confronto sono sempre pochi e questo invece spicca per originalità e interesse.
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Viaggiare è da sempre una delle esperienze più arricchenti che si possano fare, ma non sempre è facile conciliare il desiderio di partire con le disponibilità economiche. Negli ultimi anni, il fenomeno dei viaggi last minute ha offerto una risposta concreta a questa esigenza, aprendo la strada a nuove modalità di esplorazione del mondo basate sulla flessibilità e sull’intelligenza nella scelta delle offerte. Approfittare delle occasioni dell’ultimo minuto permette spesso di accedere a pacchetti vacanza, voli e soggiorni a tariffe notevolmente inferiori rispetto a quelle standard, rendendo accessibili mete altrimenti considerate fuori budget. Non si tratta solo di risparmio, ma di un approccio dinamico al viaggio, capace di coniugare curiosità, rapidità decisionale e capacità di adattamento.
Come funzionano le offerte last minute
Le offerte last minute nascono dall’esigenza di riempire i posti rimasti liberi poco prima della partenza, siano essi in aereo, in treno o nelle strutture ricettive. Le agenzie di viaggio, i tour operator e le compagnie aeree preferiscono vendere a un prezzo ridotto piuttosto che lasciare invenduti i posti disponibili. Questo sistema consente ai viaggiatori più reattivi di trovare soluzioni vantaggiose anche per destinazioni molto richieste.
In genere, il last minute si applica a prenotazioni effettuate nei 7-15 giorni precedenti la partenza, ma può capitare di trovare offerte interessanti anche con un margine più ampio o, al contrario, a ridosso di poche ore dal viaggio. Le mete possono variare moltissimo, includendo sia località di mare che città d’arte o destinazioni esotiche, in base alle disponibilità residue e alle politiche commerciali dei fornitori.
Strategie per trovare le migliori occasioni
Per cogliere le migliori opportunità è necessario adottare un approccio proattivo e organizzato. Il primo consiglio è monitorare costantemente i siti specializzati e iscriversi alle newsletter dei principali portali di prenotazione e compagnie aeree. In questo modo si rimane aggiornati sulle offerte in tempo reale. Le applicazioni mobili dedicate ai viaggi, grazie alle notifiche personalizzate, rappresentano uno strumento prezioso per chi cerca viaggi convenienti in pochi clic.
Un altro elemento fondamentale è la flessibilità. Essere pronti a partire in giorni infrasettimanali, o fuori stagione, aumenta notevolmente le possibilità di risparmio. Anche l’aeroporto di partenza può influire sul prezzo: partire da hub secondari o da città diverse rispetto alla propria può rivelarsi più conveniente. L’adattabilità rispetto alla destinazione stessa può infine fare la differenza: chi non ha una meta fissa in mente può scegliere tra le soluzioni più vantaggiose al momento disponibili, trasformando la sorpresa in un valore aggiunto del viaggio.
Quando conviene davvero viaggiare all’ultimo momento
Sebbene l’idea di prenotare una vacanza pochi giorni prima della partenza possa sembrare rischiosa, esistono periodi dell’anno in cui il last minute rappresenta la scelta più efficace per ottenere un reale risparmio. I mesi immediatamente successivi alle festività natalizie, ad esempio, o i periodi di bassa stagione primaverile e autunnale, offrono spesso pacchetti a prezzi ridotti. Anche alcune settimane estive, come quelle immediatamente precedenti o successive al Ferragosto, possono riservare sorprese per chi prenota all’ultimo.
Viaggiare con pochi giorni di preavviso può risultare vantaggioso anche per mete a lungo raggio, specie quando si tratta di tour organizzati o soggiorni in resort all inclusive. In questi casi, oltre al costo del volo, si riesce spesso a contenere anche quello dell’alloggio e dei servizi a terra. È proprio in queste occasioni che molte persone scelgono di affidarsi a portali dedicati, come prendilvolo.com, per confrontare rapidamente diverse proposte e accedere alle migliori soluzioni disponibili in rete.
Rischi e limiti delle prenotazioni last minute
Se da un lato i vantaggi economici sono evidenti, dall’altro non mancano le criticità da tenere in considerazione. Innanzitutto, l’offerta last minute non è adatta a chi ha esigenze specifiche in termini di date, orari o mete precise. La disponibilità limitata potrebbe non soddisfare le richieste di famiglie numerose, viaggiatori con bambini piccoli o persone con esigenze mediche particolari.
Inoltre, è importante fare attenzione alla qualità delle strutture proposte: talvolta il prezzo basso corrisponde a servizi essenziali o a posizioni meno centrali rispetto alla destinazione desiderata. Leggere con attenzione le recensioni e le condizioni di cancellazione aiuta a evitare brutte sorprese. Chi ha poca esperienza in questo tipo di prenotazioni può valutare l’assistenza di un agente di viaggio, che sappia interpretare al meglio le condizioni di ogni pacchetto.
I. pr.
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Numeri record per il turismo in Sardegna nel 2024. Secondo il report del Ross1000, il sistema regionale di rilevamento ed elaborazione dei dati dei flussi turistici, l'Isola ha fatto registrare quasi 4,5 milioni di arrivi. Numeri che hanno generato, con una permanenza media di 4,25 giorni, 18 milioni e 860 mila presenze nelle strutture ricettive isolane.
In percentuale, l'incremento rispetto al 2023 è stato del 15,4 in relazione alle presenze. Per il 53% si tratta visitatori provenienti dall'estero con una crescita del 22,6% e per il 47% (otto milioni e 900 mila presenze) quelli provenienti dalla penisola (più 8,3%). Per la prima volta, in maniera così netta, i turisti stranieri superano gli italiani (53 a 47), mentre lo scorso anno erano 50 e 50.
"Sono dati davvero eclatanti - afferma l'assessore regionale del Turismo, Franco Cuccureddu - anche in considerazione del fatto che l'anno precedente l'incremento complessivo era stato soltanto dell'1,3% (raggiunto solo grazie alle locazioni occasionali, mentre nei dati Istat che tenevano conto solo di alberghiero ed extralberghiero, la Sardegna, unica fra le regioni italiane, aveva chiuso in flessione di presenze rispetto all'anno precedente".
Primo mercato: Germania
Il primo mercato straniero (e in assoluto) di riferimento per la Sardegna è di gran lunga la Germania: due milioni e 700mila presenze, con un incremento del 23% rispetto al 2023 e con 4,8 giorni di permanenza media. Segue la Francia con un milione e 300 mila presenze (più 17,5% rispetto al '23). Poi c'è la Svizzera con poco di più di 900mila presenze nelle strutture ricettive sarde, un dato che pone la Svizzera come primo mercato in rapporto alla popolazione (di 9 milioni di residenti). Il quarto mercato è il Regno Unito con oltre 700mila presenze; seguono praticamente alla pari, con 440mila presenze, la Polonia, in crescita esponenziale (del 50%), e la Spagna (quasi + 20%). A chiudere la top ten, dopo Paesi Bassi e Austria, sono gli Stati Uniti (quasi 300mila presenze), che con un incremento del 36%, che si somma al più 27% dello scorso anno, diventano di gran lunga il primo mercato extra-europeo per la Sardegna.
Il secondo extra-Ue è anch'esso nord-americano: il Canada, con quasi 90mila presenze, seguita nell'ordine da Australia, Brasile ed Argentina. Ancora bassi i numeri dei mercati orientali: Cina, con circa 17mila presenze,
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[post_content] => Orme del Mugello è diventata una realtà in Toscana grazie al gruppo promotore omonimo in collaborazione con l’unione montana dei comuni e i nove comuni dell’ambito turistico.
L’obiettivo unire sotto un unico tetto le risorse che il Mugello possiede: turismo, storia, arte, natura, benessere, ospitalità ed enogastronomia. E il collante, una serie di percorsi (che ripercorrono sentieri Cai ma anche altre strade secondarie o ordinarie).
Tutti questi itinerari consentono di camminare tra le meraviglie paesaggistiche, incontrare e soffermarsi in luoghi di interesse e bellezze architettoniche, avere attraverso guide (cartacee e telematiche, con approfondimenti di immagini, filmati, audioguide) i racconti dei protagonisti dell’epoca per capire i luoghi e le storie che vi si sono dipanate. Inoltre, di fermarsi presso fattorie, borghi e aziende per osservare la lavorazione di prodotti artigianali e gustare sapori incredibili.
«Un progetto interessante – ha detto la vicepresidente regione Toscana e assessora all’agricoltura Stefania Saccardi - che abbiamo finanziato con i progetti di comunità attraverso il Gal e che ha come obiettivo quello di valorizzare un territorio nel suo complesso. Il Mugello può offrire ai turisti una serie di eccellenze e straordinarie opportunità che vanno dal valore artistico,a quello storico, a quello turistico fino alla qualità dell’enogastronomia e i prodotti territoriali delle varie aziende agricole. Un’opportunità per i turisti ma non solo, che vogliono visitare il territorio a piedi, in bici, su nuovi percorsi, che si aggiungono a quelli già attivi, come la via degli Dei, e che ci restituiscono un Mugello tutto da vivere e che ci meraviglierà per le sue innumerevoli ricchezze».
«Il turismo lento - ha detto il sindaco di Scarperia – San Piero a Sieve e dell’Unione dei Comuni del Mugello Federico Ignesti - è sempre stato uno dei cardini del piano operativo del turismo dell’Unione dei Comuni del Mugello. Sicuramente implementarlo con questi percorsi delle Orme del Mugello, aiuta a aumentare l’offerta e a scoprire le caratteristiche del territorio, dando elementi di conoscenza ai turisti ma anche a chi ci vive» .
«Una serie di percorsi che valorizzano il Mugello come territorio unico – ha aggiunto il sindaco di Marradi Tommaso Triberti - che soprattutto in questi ultimi anni e mesi ha dovuto combattere con i disastri ambientali e il miglior modo per reagire e raccontare una storia nuova, per valorizzare le tante ricchezze che abbiamo, soprattutto quelle ambientali, è proprio presentare un progetto così, un percorso che viene da lontano, ma credo che non ci sia momento più adatto di questo per farlo conoscere e promuoverlo».
Il lavoro complesso e particolareggiato che mette in campo dieci itinerari, più quattro con un particolare tematismo, ma sarà un’offerta in continua implementazione.
La guida, nei formati cartaceo e multimediale, offrirà anche informazioni e contatti per poter visitare aziende agricole, artigiani, artisti presenti lungo il percorso (o con brevissime deviazioni).
Tra le varie opportunità, Orme del Mugello offre agli escursionisti un’esperienza di benessere immersa nella natura come l’attività di forest bathing, yoga, meditazione.
Saranno indicate anche caratteristiche specifiche per ciclisti e cavalieri, segnalando così chi è dotato di rimesse, stalle, luoghi per la manutenzione e la pulizia di bici e animali.
In più, per venire incontro ai molti camminatori accompagnati dal proprio cane, sul sito si troveranno informazioni su strutture ricettive dog friendly, servizi dedicati e suggerimenti per vivere al meglio il territorio insieme al proprio amico a quattro zampe.
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Le due new entry rientrano nell'ambiziosa strategia di crescita di Minor Hotels nell'Europa meridionale e rafforzano il posizionamento del marchio Nh Collection Hotels & Resorts nel segmento premium in destinazioni costiere chiave. Il marchio festeggia inoltre il suo decimo anniversario con il traguardo delle 100 strutture nel mondo grazie all'aggiunta di questi due hotel.
L'Nh Collection Ibiza, nel centro della città, è la scelta ideale per chi desidera immergersi nell'atmosfera festosa, nella vita notturna, nella variegata gastronomia e nelle attrazioni culturali di Ibiza. La struttura a 5 stelle aspira a diventare rapidamente il punto di riferimento per il turismo di alto livello nelle Baleari: a disposizione degli ospiti 38 camere progettate da Baranowitz & Kronenberg, decorate con legno recuperato dai ponti degli yacht e rivestimenti in acciaio inossidabile. Alcune dispongono di balcone privato con vista sul porto turistico e sulla città vecchia. L'NH Collection Ibiza completa l'offerta con tre ristoranti: SLVJ Ibiza, Arrogante e Rhino Bar
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Fermo restando che gli adv devono cambiare, secondo me la priorità è un'altra. Sono i tour operator che devono iniziare a cambiare. E in questo faccio mia un'intuizione di Massimo Diana, direttore commerciale Ota e vero deus ex machina di Obiettivo X. Lui sostiene che è più importante seguire l'agenzia che non vende Ota o la vende poco, invece di quella che vende molto. E ha ragione.\r\n\r\nPer questo mi permetto di suggerire agli operatori che hanno invocato, alcuni anche con un certo senso di piccola superiorità, il cambiamento. Se avessi avuto la parola durante uno di questi panel, avrei detti che no, la situazione bisogna capovolgerla. Sono gli operatori che devono cambiare approccio con le agenzie. Eliminate le overcommission per le agenzie che vendono molto. Quelle già vi vendono. Dedicatevi invece a quelli che non vi vendono o vi vendono poco. Solo in questo modo riuscirete a recuperare nel mercato un bel numero di agenzie che invece in questo momento sono isolate, e in difficoltà.\r\n\r\nPerché se voi non fate questo è naturale che alcuni agenti non potranno fare altro che chiudere. Altro aspetto: gli operatori (non tutti, ma alcuni sì) possono lavorare su risorse enormi e quindi i loro piani d'investimenti si reggono su una forza finanziaria eccezionale. Le agenzie di viaggio no. Le loro risorse sono limitate. E questo significa che se non vengono incentivate, alla fine, si danno per vinte. Quindi il primo cambiamento lo devono fare gli operatori. Poi le agenzie. Questa è la prospettiva che bisogna seguire.\r\nDirettiva pacchetti\r\nSecondo punto. La direttiva pacchetti che ha suscitato un sentimento di inquietudine sia negli ascoltatori che nei relatori. È una direttiva pericolosamente a sfavore del turismo organizzato. 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Pareggio inteso non come una rinuncia a lottare, ma una spinta a non toccare niente della vecchia direttiva che tutelava consumatori e turismo organizzato. I radicalismi in questa fase sono solo retorica. Non hanno niente a che fare con le battaglie che si devono affrontare a Bruxelles. Sono posizione che servono solo ad infiammare la platea ma rimangono vuote si significato.\r\n\r\nSu questo argomento faccio mie le parole di Adriano Apicella, amministratore delegato di Welcome Travel Group. Durante la sessione di Club Ota dedicata i network ha affermato: «Questa Direttiva è molto più seria del Covid. Sarebbe il caso di fare delle manifestazioni per farci sentire. E inoltre chiedo anche ai vettori a fare un lavoro comune, affinché, qualora la direttiva passi, possano supportarci nel rimborso al cliente».\r\n\r\nChe sarebbe anche ora, aggiungo io. Perché i vettori dall'alto della loro intoccabilità ancora non hanno capito che o si lavora insieme o le cose andranno male per tutti. Per cui sarebbe necessario che anche le compagnie aeree iniziassero a pensare a un fondo di garanzia come ce l'hanno tutti. Andate a vedere nei vari report quante compagnie sono fallite negli ultimi anni e vi renderete conto che nessuno è immune dal default.\r\n\r\n[caption id=\"attachment_490746\" align=\"alignleft\" width=\"236\"] Massimo Diana[/caption]\r\nDestagionalizzazione e mercato\r\nUn altro punto: destagionalizzazione. Il discorso dell'assessore al turismo della regione Sardegna Franco Cuccureddu, è stato molto apprezzato perché parlava proprio di questo. Ed è stato ripreso un po' da tutti. Il fatto che gli italiani vadano in ferie a luglio e agosto, hanno detto, non ha più senso. Bisogna spalmare le vacanze in più periodi dell'anno. Bene. Questo a parole.\r\n\r\nLa verità è che mentre in Germania i lavoratori possono scegliere di fare viaggi durante tutto l'anno, per la composizione economica e legislativa del Paese, in Italia questo non è possibile. O quasi possibile. Le grandi aziende, ma anche le piccole chiudono a luglio o a agosto, per cui i lavoratori possono muoversi solo durante questo periodo. Se cambiamo mentalità la destagionalizzazione è possibile. Altrimenti è un'utopia. E francamente mi sono stancato di parlare di utopie.\r\n\r\nPassiamo al mercato. Massimo Diana, che è ottimista sull'anno in corso di Ota, lancia un messaggio: «Bisogna che tutti noi del settore capiamo che la vendita e quindi le prenotazioni hanno un andamento che non si riesce a classificare. Ci sono periodi di grandi richieste e periodi più o meno morti. Coloro che non riescono a capire questi andamenti avranno mesi complicati.\r\n\r\nAnche per la situazione economica delle famiglie italiane il cui potere d'acquisto (quindi gli stipendi in relazione al costo della vita) è fermo da 17 anni. Inoltre l'Europa sta inserendo, per esempio, la tassa ecologica sulle compagnia di navigazione. Per cui se il biglietto aumenta, una delle cause è proprio per l'ingiusta tassazione che poi si riversa sul cliente finale. Sarebbe il caso che queste imposizioni fiscali finissero una buona volta».\r\n\r\nUn'ultima annotazione la partecipazione a Obiettivo X. Come dicevo si tratta di un'evento attrattivo al massimo per agenti e per gli operatori del settore. E consiglierei Massimo Diana, e naturalmente a Domenico e Mario Aprea, di riproporlo anche il prossimo anno. I momenti di confronto sono sempre pochi e questo invece spicca per originalità e interesse.\r\n\r\n[gallery ids=\"490734,490735,490736,490737,490738,490739,490740,490741,490742,490743\"]\r\n\r\n ","post_title":"Ota Obiettivo X: le grande sfide che aspettano il turismo organizzato al varco","post_date":"2025-05-19T13:01:52+00:00","category":["tour_operator"],"category_name":["Tour Operator"],"post_tag":["in-evidenza"],"post_tag_name":["In evidenza"]},"sort":[1747659712000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"490698","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"\r\n\r\nViaggiare è da sempre una delle esperienze più arricchenti che si possano fare, ma non sempre è facile conciliare il desiderio di partire con le disponibilità economiche. 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