19 May 2024

Hilton Sustainability Forum: lo sguardo di Deloitte sui top concern dei giovani italiani

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Si è svolta a Milano la prima edizione dell’Hilton Sustainability Forum: un evento di analisi e approfondimento sulle sfide e le opportunità della sostenibilità aziendale, nel corso del quale imprenditori, manager e opinion leader si sono confrontati davanti a una platea di studenti. Il forum, fortemente voluto dal general manager dell’Hilton Milan, Daniele Fabbri, leader italiano per i progetti esg (environmental, social and governance) del gruppo Usa, ha coinvolto alcune università milanesi, a cui è stato chiesto di realizzare un progetto applicabile al settore del turismo con focus sull’hotellerie o sulle destinazioni.

Tra i lavori è stato premiato quello dal titolo Hilton for the Ocean Clean Up, ma tutte le indagini sulle aree dell’energia, il cibo e i materiali di consumo hanno offerto spunti importanti che verranno applicati nel gruppo. “Questa forma di dialogo e di scambio testimonia l’impegno e la passione che ognuno di noi condivide per un futuro più sostenibile – ha detto Fabbri rivolgendosi agli studenti -. Il vostro impegno ed entusiasmo sono la linfa vitale di questo forum: siete i leader di domani. Il vostro ruolo è fondamentale nel dare forma al mondo che verrà”.

Fabbri ha poi ringraziato i relatori presenti, perché “la vostra visione è fondamentale per ispirare questo forum verso orizzonti innovativi e soluzioni concrete. Oggi condividiamo non solo idee e progetti, ma anche l’obbligo morale di agire per interesse del nostro pianeta e delle generazioni future“.

Tra i relatori era presente Giuseppe Milici, partner Deloitte & Touche e senior manager in sustainability services. Milici ha parlato della sostenibilità sottolineando come la gestione dei temi esg stia portando le aziende a identificare le pratiche virtuose come parte integrante dei propri sistemi di business. Sul fronte dell’environmental si devono in particolare ridurre le emissioni entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Alla voce social bisogna ricordare che, se in Italia i diritti sono tutelati, in molti paesi milioni di persone sono sfruttate e nuove leggi sono state emanate per obbligare le imprese al rispetto dei diritti umani. Infine la governance aziendale dovrà essere riprogettata per favorire la transizione verso modelli di business sostenibili.

Milici ha anche ricordato come la sostenibilità sia vantaggiosa per le imprese perché crea valori, riduce i costi e porta all’innovazione, offre vantaggi competitivi, migliora la reputazione del brand, attrae e fidelizza i capitali e i talent, e favorisce l’impiego. Perché i giovani si sentono protetti e tranquilli lavorando in aziende virtuose. “Per comprendere le preoccupazioni dei giovani in Italia e nel mondo, Deloitte realizza ogni anno l’indagine Global GenZ and Millennial SurveyLa ricerca si chiede come stiamo andando. A livello mondiale i giovani ci dicono che i datori di lavoro dopo la pandemia stanno facendo progressi, ma il livello di sostenibilità del business è ancora lontano dalla loro aspettativa. Il costo della vita nelle città principali, come Milano, è molto alto e questo è un problema per queste generazioni, che si sentono enormemente stressate perché non vedono un futuro chiaro, sia familiare sia lavorativo. A questo si aggiungono i problemi di diversity e di inclusion, il linguaggio utilizzato e anche casi di molestie. In Italia sono state intervistate 800 persone di cui 500 della generazione Z e 300 Millennial. Equamente divisi tra uomini e donne, per lo più non sposati.

Sono emersi quelli che sono i top concern italiani, non diversi da quelli dei giovani all’estero. Al primo posto il costo della vita, tema cruciale per la gestione dell’indipendenza e dei desideri come la possibilità di viaggiare e andare in vacanza; quindi il climate change e la disoccupazione. In Italia il 60% della genZ e il 71% dei Millennials pensano che non riusciranno a farsi una famiglia tradizionale, perché non sono sicuri del proprio futuro lavorativo. La stessa percentuale teme che non riuscirà mai ad acquistare una casa. Quasi tutti devono integrare la prima fonte di reddito con un secondo lavoro o con l’aiuto dei genitori. L’attenzione al cambiamento climatico diventa uno stile di vita consapevole, con un’alimentazione sana e spesso vegana. Per questo è importante il tema della sostenibilità sul posto di lavoro. Infatti, per quanto si tema la disoccupazione, i driver per cercare lavoro sono sempre più relativi al work life balance. Lo smart working è diventato un must-have, una pre-condizione richiesta sin dai colloqui di assunzione, così come l’attenzione alla salute mentale, con la richiesta di un supporto psicologico. Una necessità emersa in particolare nel post-pandemia. Anche Deloitte sta seguendo il cambiamento – conclude Milici – rivedendo il proprio modello di business”.

 

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