21 settembre 2022 12:53
Una piena decarbonizzazione del settore aereo entro il 2050: lo studio realizzato dal Politecnico di Milano che traccia l’iter futuro da seguire è stato presentato al Terminal 5 dell’aeroporto di Fiumicino. Il piano è stato realizzato per il Patto per la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo, l’Osservatorio promosso da Aeroporti di Roma che raggruppa player industriali, stakeholder istituzionali, associazioni, rappresentanti del mondo accademico con il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica, del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e dell’Enac.
Un obiettivo raggiungibile grazie all’attuazione di molteplici strategie che nel breve-medio termine saranno indirizzate allo sviluppo dei bio-fuels e con il necessario sostegno del policy maker, mentre nel medio-lungo termine potranno includere soluzioni innovative, tra cui l’utilizzo dell’idrogeno in turbina.
Il Patto è nato con l’obiettivo di definire un percorso che renda compatibile lo sviluppo della connettività e della produttività a livello planetario con la tutela dell’ambiente. Lo studio realizzato dal Politecnico di Milano comprende un modello matematico che delinea nell’arco temporale fino al 2050 quale dovrà essere il mix tecnologico che il settore aereo dovrà adottare con la relativa massimizzazione della fattibilità tecnico-economica. In base a questo, è stato possibile definire gli strumenti indispensabili per procedere nel cammino della decarbonizzazione che riguardano gli aspetti normativi, tecnologici per la produzione di carburanti ed il settore delle infrastrutture aeroportuali e di intermodalità.
Per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica sarà infatti necessario introdurre politiche che, anziché basarsi su misure restrittive, consentano la necessaria espansione e sviluppo del trasporto aereo attraverso la definizione di regole certe ed obiettivi chiari e vincolanti, concretamente realizzabili attraverso target intermedi.
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[post_content] => Stagione invernale: secondo le stime dell'istituto Demoskopika pubblicate dall'Ansa in anteprima sono previsti poco più di 23,2 milioni di arrivi e quasi 72 milioni di presenze, con una flessione rispettivamente pari al 6,1% e allo 0,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, segnato da quasi 25 milioni di arrivi e poco meno di 72,2 milioni di pernottamenti.
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n andamento che tendenzialmente non può che ripercuotersi anche sulla spesa turistica con una contrazione di 7,8 punti percentuali, pari a oltre 1,3 miliardi di euro. A novembre del 2023, l'andamento in crescita su base tendenziale dell'indice generale dei prezzi al consumo Nic (per l'intera collettività nazionale) per il settore turistico italiano si deve prevalentemente all'incremento dei prezzi dei voli nazionali (+29%), dei pacchetti vacanza (19,9%), dei servizi di alloggio (+8,7%) con in testa gli alberghi (+9,3%) e del trasporto ferroviario (+8%).
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I passeggeri in partenza dall’aeroporto siciliano possono godere di una connessione diretta con la capitale belga, una città di notevole importanza culturale, economica e turistica. I biglietti sono disponibili su wizzair.come o tramite l'app WIZZ a partire da 29.99 euro.
Tamara Nikiforova, Corporate Communications Manager di Wizz Air Group, ha commentato: "Siamo entusiasti di inaugurare la nuova rotta Catania-Bruxelles, con la quale ampliamo le opzioni di viaggio e offriamo ai nostri passeggeri siciliani collegamenti diretti con una delle destinazioni più affascinanti d'Europa. Questo riflette l'impegno della compagnia aerea nel garantire una connettività senza interruzioni a prezzi accessibili per i nostri passeggeri."
Per agevolare i viaggi nazionali, specialmente in vista della stagione invernale, Wizz Air ha recentemente annunciato l'estensione del periodo di registrazione per il MultiPass fino al 1 marzo 2024. Il servizio, lanciato il 1° giugno e ora disponibile per l'intera stagione invernale, è il primo piano di abbonamento aereo in Europa che offre ai passeggeri la possibilità di fissare i prezzi dei biglietti e dei bagagli per l'intero periodo di 6 mesi su rotte nazionali in Italia e rotte internazionali da e per la Polonia.
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[post_content] => Condivisione di contratti con i fornitori, dmc e corrispondenti locali, oltre a una rinnovata sinergia in ambito incoming. Rafforzare le partnership su scala internazionale per affrontare con successo un mercato sempre più complesso e sfidante: è questo l’obiettivo per il 2024 di King Holidays, tour operator presente sul mercato italiano dal 1992, facente capo alla holding Wamos Group, che, oltre all'operatore capitolino, comprende operatori del calibro di Wamos Air, Wamos Circuitos, Pullmantour, Mapa Group Travel, con Mapa Plus e Premium Incoming, Top Atlantico, Geo Star, Pegasus, Pegatour e Nautalia (circa 200 agenzie di proprietà), per un fatturato totale di oltre 1,2 miliardi di euro.
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Nel suo linguaggio senza pieno di formule burocratiche il ministero ci comunica che: «Nell’ambito della misura a sostegno di agenzie di viaggio e tour operator, il ministero del turismo ha già liquidato contribuiti in favore di 3.266 operatori per un importo complessivo di 13.764.390,44 euro».
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L’associazione Parchi permanenti italiani – Federturismo Confindustria si è appellata nei giorni scorsi alla Commissione Europea e ha promosso un’interrogazione parlamentare per valutare la legittimità della normativa italiana che regola i sistemi di biglietteria automatizzata, alla luce della disciplina sulla libera concorrenza nel mercato interno dell’Unione.
Normativa che, secondo stime al ribasso, genererebbe ogni anno perdite per 15 milioni di euro in termini di mancati introiti da biglietteria, per un danno totale di oltre 100 milioni di euro, considerando anche i ricavi ancillari, legati ad esempio alla ristorazione e al merchandising, a favore dei parchi negli altri paesi europei.
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Maurizio Crisanti, segretario nazionale dell’associazione Parchi Permanenti Italiani, dichiara: “Si tratta di una normativa senza eguali in Europa che deve essere sottoposta a una profonda semplificazione. Impone vincoli tecnici e formali tali da rendere di fatto impossibile ai parchi italiani la distribuzione dei biglietti sulle piattaforme e-commerce internazionali, alcune delle quali vendono oltre 120 milioni di biglietti di parchi nel mondo ogni anno. Oltre ai mancati introiti, rileviamo un danno competitivo, perché i parchi degli altri paesi europei possono avvalersi di questo canale distributivo. Non è quindi possibile competere a parità di condizioni con le imprese degli altri Stati membri”.
Il problema è noto ed è stato segnalato all’Agenzia delle Entrate: tra le norme più restrittive, il limite di 10 biglietti per singola transazione online e l’obbligo di certificare l’intero processo di vendita attraverso il sistema “opt-in”, ovvero l’inserimento di un codice ricevuto via SMS per confermare l’acquisto, che, oltre a limitare le potenzialità di vendita, offre una pessima esperienza di acquisto.
“Sarà interessante conoscere le valutazioni della Commissione, chiamata a esprimersi entro sei settimane – aggiunge il presidente dell’associazione, Luciano Pareschi – soprattutto in riferimento all’impossibilità per i parchi italiani di competere in Europa. Il nostro è un paese a vocazione turistica: ci sono parchi con oltre il 30% di clientela straniera che è abituata ad acquistare i biglietti online prima della partenza sulle piattaforme e-commerce. Tra inflazione, tassi di interesse alle stelle e continui investimenti in innovazione, l’industria italiana dei parchi non può essere penalizzata nelle sue potenzialità di crescita”.
Con l’interrogazione parlamentare si vuole stimolare le istituzioni italiane ad affrontare finalmente in modo oggettivo i limiti di una normativa secondaria, nata per limitare il fenomeno del secondary ticketing, ed erroneamente applicata anche al settore dei parchi, che non è soggetto a bagarinaggio e rivendita a prezzo maggiorato. Una disciplina che al momento ha l’unico effetto di limitare le vendite e i flussi di ospiti stranieri nei parchi divertimento italiani.
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[post_content] => Prosegue la crescita del Melià Milano, la prima struttura del gruppo spagnolo nata a Milano nel 2001 che, insieme a Palazzo Cordusio Gran Melià, al Me Milan il Duca e all’InnSide Milano Torre Galfa, rappresenta la vetrina della compagnia nel capoluogo lombardo. Milano è diventata una destinazione leisure oltreché business e legata ai grandi eventi e ai congressi. Per questo il Melià Milano si è trasformato per rispondere alle nuove esigenze del suo cliente e racconta una storia ricca di calore umano. Un’accoglienza che è uno dei plus fondamentali offerti da un hotel dove la banchettistica in primo luogo e poi la ristorazione, il bar e le colazioni garantiscono un terzo del fatturato.
Il racconto ci riporta a un momento difficile, che è però servito a dare un’identità al ristorante Mamì, storie di cucina italiana. "Durante i mesi del lockdown lo staff del Melià Milano è sempre rimasto in contatto - racconta il general manager Luca Barion -. Il nostro team di cucina è composto da uno chef, due sous-chef e una pasticciera provenienti da diverse regioni italiane. In una delle nostre call settimanali abbiamo deciso di fare un contest realizzando dei piatti della tradizione, rivisitati in una formula attuale. Tutti hanno partecipato con entusiasmo e diverse idee sono entrate nel menù del Mamì. Quando la compagnia ci ha informati che sarebbero partiti i lavori di ristrutturazione e la zona f&b sarebbe diventata strategica, spostando il bar e il ristorante verso la hall, abbiamo pensato di rinnovare la proposta del nostro ristorante interno. Memori del nostro contest, abbiamo studiato la ricca piazza gastronomica di Milano".
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Lo comunica la stessa società di gestione dell'aeroporto di Palermo in una nota, spiegando che Benassi ha confermato l’aumento delle frequenze per i collegamenti da e per il capoluogo siciliano con Roma Fiumicino e Milano Linate, anche nel 2024. Inoltre, il direttore generale di Ita non ha escluso, in futuro, una possibile collaborazione con l’aeroporto per quanto riguarda lo sviluppo di flussi di traffico internazionale e intercontinentale.
Intanto, l'aeroporto di Palermo ha chiuso il mese di ottobre con l’aumento a doppia cifra del traffico passeggeri: 780.916 passeggeri, +13,2% sul 2022 (689.862) e +27,69% sul 2019 (611.580). Cresce anche la percentuale delle presenze internazionali che tocca il 32% del totale dei passeggeri
Tra gennaio e ottobre 2023 l’aeroporto di Palermo totalizza 7.097.757 (quanto fatto in tutto il 2022, ma con due mesi di anticipo), +13,9% sul 2022 (6.231.297) e +17,25% sul 2019 (6.053.548).
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[post_content] => E' attiva la piattaforma "SiciliaPei" della Regione Siciliana che permette ai passeggeri residenti sull'Isola di richiedere la riduzione del costo del biglietto aereo per tutti gli spostamenti dalla Sicilia per Roma e Milano.
Prima, concreta iniziativa volta a contrastare il caro voli, la piattaforma, accessibile tramite Spid, prevede l'inserimento dei dati anagrafici, quelli del volo (costo, tratta e numero), codice Iban dove accreditare il rimborso. Inoltre, vanno allegati biglietto e carta di imbarco.
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L’intervento dell'assessorato Infrastrutture e trasporti prevede circa 33 milioni tra fondi regionali e statali destinato a rimborsare il 25% della spesa per i viaggi acquistati dal 10 novembre 2023 per voli effettuati dal 1° dicembre e fino al 31 dicembre 2024. Le tratte previste sono quelle tra gli aeroporti siciliani e gli scali di Roma (Fiumicino e Ciampino), Milano (Malpensa, Linate e Milano Bergamo), sia in andata che in ritorno e con tutte le compagnie aeree che effettuano trasporto passeggeri. La Regione riconosce un ulteriore sconto del 25% ai residenti che abbiano uno dei seguenti requisiti: almeno il 67% di invalidità, studenti, basso reddito (Isee inferiore a 9.360 euro).
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