11 October 2024

Tui rivede i livelli del 2019 e minimizza le perdite. Fatturato a 16,55 mld

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Sebastian Ebel

Fatturato quasi quadruplicato rispetto ai 12 mesi precedenti per il gruppo Tui, che ha chiuso lo scorso 30 settembre il proprio anno finanziario 2021-22 a quota 16,55 miliardi di euro, contro i 4,73 miliardi dell’esercizio 2020-21, attestandosi quindi su livelli non troppo lontani dei 18,93 miliardi del 2018-19. Bene anche l’utile operativo sottostante ante oneri finanziari e imposte (underlying ebit) che ritorna in territorio positivo per 409 milioni di euro, contro il rosso da -2,08 miliardi dell’anno scorso. Bottom line invece ancora negativa (-277,3 milioni) ma nettamente in miglioramento rispetto ai 2,47 miliardi di perdite dei 12 mesi precedenti.

A trainare le performance dell’operatore tedesco un’ottima estate: nel quarto trimestre dell’anno fiscale (da luglio a settembre), Tui ha infatti generato 7,61 miliardi di ricavi (contro i 3,37 miliardi dello stesso periodo dell’esercizio precedente), assicurandosi un underlying ebit di 1,04 miliardi. “Il turismo rimane un’industria attrattiva e di ampio respiro. Lo rivelano tutti i fondamentali economici e i mega-trend di lungo periodo, che restano intatti – commenta il ceo del gruppo Tui, Sebastian Ebel -. Ci aspettiamo quindi un solido anno finanziario 2022-23, sebbene siamo consapevoli dei fattori di mercato esogeni che potrebbero avere un impatto negativo sul settore. Il nostro focus strategico punta ora a creare un’offerta più ampia che ci consenta di attrarre nuovi clienti“.

Il prossimo inverno, rivela una nota del gruppo, sarà ancora caratterizzato dalle sfide della guerra in Ucraina, dall’incremento dell’inflazione e dei costi energetici, nonché dalla volatilità dei tassi cambio e dagli strascichi della pandemia. Allo scorso 30 settembre, Tui aveva già venduto il 52% dei propri prodotti invernali. Un dato che vale il 134% della stagione precedente e l’84% di quella 2018-19. Crescono al contempo le tariffe medie: del 28% rispetto ai livelli pre-pandemia e del 7% in confronto all’inverno 2021/22.

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