27 July 2024

Quality: Cina anno zero. Si riparte dalle origini ma con più qualità

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Michele Serra

Mistral, ed è di nuovo Cina. L’operatore del gruppo Quality torna a casa e riparte da dove tutto era sostanzialmente iniziato quasi 50 anni fa. “Cominciammo nel 1978 da veri pionieri della destinazione con i primi voli Air China da Torino Caselle (il to era stato fondato solo due anni prima, ndr) – spiega il direttore commerciale di Quality, Marco Peci -. L’iniziativa ebbe talmente successo, che la Cina divenne ben presto il primo prodotto per fatturato di Mistral, passando dai poco più di 1.300 passeggeri dell’anno di esordio al picco di 8.500 viaggiatori trasportati nel 2007″.

Una questione di cuore

Dopo gli anni del Covid, la Cina ha ora finalmente riaperto le frontiere e soprattutto inserito l’Italia tra i cinque mercati che non necessitano di visti per soggiorni fino a 15 giorni. “E’ quindi venuto il momento di tornare – aggiunge il presidente, Michele Serra -. Una scelta di cuore, prima ancora che di business. In fondo l’anno scorso abbiamo fatto il nostro record assoluto di fatturato. Ed eravamo senza la Cina. Ma la nostra anima rimane in quella terra. Certo, siamo consapevoli che sarà un percorso lungo. Ci vorranno almeno cinque anni prima di tornare a registrare flussi importanti. Quest’anno stimiamo di toccare i 1.500 passeggeri totali. Una cifra in fondo non troppo più alta di quella degli esordi del 1978. Ma noi siamo felici di essere nuovamente a casa”.

Marco Peci

Cambia il corrispondente

E’ però un prodotto nuovo quello a cui ha lavorato Quality per il 2024: “In questi anni di stop ho naturalmente pensato molto alla Cina – riprende Serra -. E mi sono detto che sarei voluto ripartire da una proposta differente. Dopo un certo periodo di appannamento, iniziato ben prima della tragedia della pandemia, la destinazione è infatti tornata a essere il paese lontano e misterioso da cui molti di noi sono sempre stati affascinati. Una meta tuttavia ancora troppo spesso considerata dal turismo organizzato come un prodotto standard e relativamente economico. Io credo invece che il paese meriti qualcosa di più: una maggiore cura. Pur avendo mantenuto quindi il nostro storico ufficio a Pechino, e molte delle nostre guide che abbiamo supportato anche durante il Covid, abbiamo perciò deciso di cambiare corrispondente, rivolgendoci a un unico interlocutore in grado di avere la giusta sensibilità per la qualità del prodotto”.

Una proposta nuova e più ricca

Ecco allora l’idea di rinnovare, ampliare e arricchire la proposta Mistral dei suoi itinerari classici, aggiungendo nuove estensioni e toccando terre inedite. Oltre alle montagne multicolore della provincia di Gansu e alle valli e picchi scoscesi di Zhangjiajie, area scelta per le riprese di alcune scene del celebre film Avatar, i tour toccano ora nuove aree, come la città delle lanterne di Pingyao, i santuari protetti abitati dai panda o ancora le montagne sacre per i taoisti.

L’importanza di entrare in contatto con le persone

“Non solo – conclude Serra -: proprio per la distanza culturale che ci separa dal loro mondo, ho ritenuto che fosse necessario trovare nuove modalità di incontro con i cinesi, facendo letteralmente entrare i viaggiatori nelle case delle famiglie locali. Ma non nelle capanne di qualche minoranza etnica, bensì negli appartamenti della gente comune. Tra i nostri ospiti si contano quindi insegnanti e maestri di Thai Chi, per fare solo due esempi. In ogni città abbiamo un’esperienza di questo genere. Perché sono convinto che Cina la si possa apprezzare davvero solo se la si vive da dentro. Un paese straordinario, che sono certo lascerà ai nostri eredi potenzialità infinite. Basti pensare che oggi ne vendiamo sostanzialmente appena il 5%. Eppure rimane la soluzione ideale per chi cerca risposte a una domanda alla costante ricerca di esperienze nuove”.

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