23 marzo 2023 11:38
E’ Luigi Giussani il nuovo responsabile del to di casa Uvet, Amo il Mondo. Giussani, che prende il posto di Roberto Servetti, “a cui vanno i ringraziamenti del gruppo per il lavoro svolto in tutti questi anni”, ha iniziato la propria carriera in Multitours dal 1988 al 1995, uno dei più importanti operatori sull’Oriente, per poi avere esperienze in Trisair e in Progress. Fa parte del gruppo Uvet dal 2005, con una consolidata esperienza che spazia dal business travel alle agenzie, al retail e al packaging del tour operating. Luigi ha infatti lavorato all’interno del gruppo sia per Uvet Gbt, occupandosi di viaggi d’affari, sia nella parte leisure nelle filiali di Assago e Agrate, seguendo il prodotto e pacchetti tailor made.
«Ringrazio il presidente Patanè per la fiducia e per l’entusiasmo nell’avermi affidato questo nuovo e importante ruolo per Amo Il Mondo – commenta lo stesso Giussani –. La sfida è davvero stimolante. Sono certo che con l’aiuto di tutta la squadra saremo in grado di continuare a dare valore a uno dei tour operator riconosciuto sul mercato per la sua offerta tailor-made e per la sua competenza».
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Prosegue la discussione sulla questione affitti brevi. Dopo la presa di posizione di Federalberghi sul disegno di legge in fase di preparazione da parte del governo, nonché la recente ricerca sul tema promossa dalla stessa associazione degli albergatori, arriva ora una nota del gestore Halldis, che mira a fare chiarezza in un mercato in cui operano una serie differente e distinta di operatori. Stando a una elaborazione della stessa compagnia su dati Istat e Scenari Immobiliari 2021, in Italia il mercato degli immobili destinati ad affitti bevi riguarderebbe circa 600 mila immobili. Il valore delle compravendite online del comparto extralberghiero nel nostro Paese, la terza piazza mondiale del mercato degli affitti brevi, preceduta solo da Usa e Francia, ammonta quindi a circa 3 miliardi di euro (fonte: Osservatorio digitale Politecnico Milano, 2021). Un comparto in cui si stima che operino 25 mila gestori professionali, il cui giro d’affari valore è pari a circa 1,2 miliardi.
Per Halldis è però fondamentale distinguere tra piattaforme (Airbnb, Booking e Vrbo), gestori professionali (property manager in inglese, come la stessa Halldis e poi Italianway, CleanBnb, Wonderful Italy) e proprietari privati. Le piattaforme digitali sono distributori del prodotto casa di cui non sono proprietari, si limitano a fare incontrare domanda e offerta e ricevono una fee che varia dal 15 al 20%. Sono tipicamente società internazionali che operano a livello mondiale. I property manager gestiscono invece per conto terzi il prodotto casa, pari a circa 25% del totale di quelle destinate degli affitti brevi, di cui anch’essi non sono proprietari: sono società italiane che operano nelle località dove sono presenti gli immobili. Per esempio, a differenza delle piattaforme, fanno l’accoglienza, le pulizie, gestiscono la burocrazia (tassa di soggiorno, cedolare secca...). Per la promozione, oltre che ai propri mezzi (sito, social...) possono utilizzare le medesime piattaforme online come distributori. La fee dei property manager varia dal 20% al 30%. I privati, che mettono sul mercato il restante 75% delle case destinate agli affitti brevi, fanno tutto da soli. Possono anche decidere di affidarsi a una piattaforma e/o a un property manager. In questo caso al guadagno viene sottratto il costo della piattaforma o del property manager.
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“Dall’assessore Pierfrancesco Maran a Milano al sindaco Dario Nardella - afferma Vincenzo Cella, managing director Halldis – dalle prese di posizione di Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia a quelle di Matteo Lepore (Bologna) e Roberto Gualtieri (Roma), condividiamo appieno le loro istanze e preoccupazioni. Il nostro studio vuole essere uno stimolo sia sul fronte dell’informazione che della normativa. Sarebbe molto utile un confronto costruttivo tra le parti politiche e rappresentanze associative per chiarire eventuali dubbi. Sarà compito del legislatore nazionale definire bene le regole attuative della normativa comunitaria e su questo punto analizzare bene il mercato e dare un senso concreto ed equo a questa iniziativa.”
“Il settore degli affitti brevi in Italia – aggiunge Michele Diamantini, ceo Halldis - è estremamente variegato e composto da centinaia di migliaia di host proprietari di singoli appartamenti e centinaia di gestori di immobili in locazione breve, che con modalità diverse e in contesti differenti, si occupano di un numero variabile di appartamenti. L’attività di property management è un business a bassa marginalità e quindi impone la scalabilità di processi e dimensioni per fare ricavi e coprire costi fissi. La possibilità di scalare richiede un quadro normativo incentivante, stabile, non frammentato. Col nostro studio abbiamo voluto da un lato fare chiarezza e dall’altro proporre la nuova direttiva europea come punto di partenza per risolvere le tante problematicità. È importante non frenare un settore in forte crescita che riesce a dare valore agli investimenti immobiliari, creare posti di lavoro, avere forte ricadute sul territorio”.
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[post_content] => Slow Fish, la manifestazione biennale dedicata agli ecosistemi acquatici approda dall’1 al 4 giugno al Porto Antico di Genova. Al centro dell’undicesima edizione è il tema Coast to Coast, un modo per sottolineare come gli ecosistemi acquatici e la terraferma siano strettamente interconnessi.
Organizzata da Slow Food e Regione Liguria, con il patrocinio del Comune di Genova, del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e del Ministero della Cultura, Slow Fish anima il cuore marinaro della città con quattro giorni di incontri, laboratori, attività ludiche e degustazioni. Appuntamenti che vedono protagonisti biologi, pescatori, ristoratori e tutti coloro che hanno saputo ampliare lo sguardo. Non “limitarsi” a considerare mari e oceani, ma assumere i sistemi, le economie e i prodotti costieri come punto di riferimento.
Il futuro degli oceani non è scritto, ma possiamo essere certi che dipende dalla salute del plancton, fonte di sali minerali e di oltre il 50% dell’ossigeno atmosferico. Lo sottolinea uno dei più importanti planctologi al mondo, il francese Pierre Mollo, che ci spiega i rischi che corriamo sottovalutando l’importanza delle interconnessioni tra ecosistemi marini e terrestri. Interconnessioni che influenzano anche la stessa aria che respiriamo. Mollo racconta i risultati di cinquant’anni di studio dedicati all’acquacoltura, approfondendo in particolare il fenomeno delle maree rosse, crescite di fitoplancton tossico dovute all’afflusso di materia organica e al conseguente aumento di batteri.
Proteggere l’ecosistema marino con l’arte? Nella Maremma toscana meridionale si può. È la sfida della Casa dei Pesci, museo sommerso di sculture ideato da Giovanni Contardi, oggi presidente dell’associazione, e Paolo Fanciulli, pescatore ambientalista. Il progetto prevede la messa a mare di blocchi di marmo donati dalle Cave di marmo Michelangelo di Carrara, da utilizzare come dissuasori contro la pesca a strascico. L’intento è infatti tutelare i fondali marini, salvaguardando le praterie di posidonia e favorendo il ripristino ambientale e lo sviluppo della fauna ittica nella zona di Talamone e del Parco dell’Uccellina. Scolpite da artisti provenienti da tutto il mondo, sono 39 le opere già calate in mare, alle quali si uniranno presto altre cinque.
Slow Fish è realizzato grazie al sostegno di numerose realtà che credono nel progetto, a partire dai Main Partner BBBell, Pastificio Di Martino, Quality Beer Academy, Reale Mutua e UniCredit. In Kind Partner Liebherr, Bormioli Luigi e Bormioli Rocco, Acqua San Bernardo; Green Partner sono Amiu, Pool Pack e Ricrea. La manifestazione gode inoltre della collaborazione del Porto Antico di Genova e del supporto di Fondazione Carige, con il sostegno della Camera di Commercio di Genova. Partner culturale è l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale.
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I4T ha ottenuto il titolo di “Eccellenza dell’anno” nella categoria delle assicurazioni viaggio, prestigioso riconoscimento annuale dedicato a imprese, assicurazioni, studi legali e professionali che si sono distinti per la specializzazione, l’innovazione e la leadership.
La motivazione ufficiale del premio è la seguente: “Per essere una realtà di successo per il settore insurance con riferimento al mercato travel. Grazie all'esperienza pluriennale dei soci fondatori e alla competenza del team, la realtà si conferma nuovamente come eccellenza per la qualità, per la vasta gamma delle soluzioni proposte a passeggeri e clienti e per rispondere con velocità ed efficacia ai vari cambiamenti e aggiornamenti del sistema”.
Avanguardia
«Questo nuovo riconoscimento è molto importante per noi – dichiara Christian Garrone, responsabile dell’intermediazione assicurativa I4T – a dimostrazione del supporto che abbiamo garantito alle imprese turistiche in un momento storico in cui, come mai prima, le polizze nel travel si sono dimostrate imprescindibili. Abbiamo seguito l’evoluzione dei fattori di rischio, garantendo una copertura completa dei clienti in viaggio e siamo fieri dei risultati ottenuti, che ci spingono a migliorare sempre il nostro operato. La nuova frontiera è nel servizio, che passa dalla tecnologia, per una gestione del sinistro più veloce ed efficace, e dalla consulenza».
Il premio conferma che il lavoro svolto negli ultimi anni per implementare i servizi erogati e crescere come brand ha reso I4T un punto di riferimento all’avanguardia nella travel insurance, esempio di innovazione e leadership non solo per gli operatori turistici, ma anche per stakeholder, analisti e opinion leader.
La cerimonia si è tenuta il 25 maggio scorso nella sede di Borsa Italiana ed è stata organizzata come sempre da Le Fonti TV, prima emittente televisiva specializzata in economia e finanza in Italia, rivolta ad un target di ceo e business manager, con una community di 10,5 milioni di persone in oltre 125 paesi.
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[post_content] => La Catalogna si avvia decisa verso la stagione estiva, dopo aver cominciato il 2023 in maniera decisamente positiva. Nel primo trimestre la regione ha accolto 4,3 milioni di turisti, pari al 29,3% in più rispetto allo stesso periodo del 2022.
“Dopo aver chiuso il 2022 con risultati nettamente in positivo – sottolinea Marta Teixidor, direttrice dell’Ente del Turismo della Catalogna in Italia – anche in questa prima parte dell’anno abbiamo registrato un importante incremento dei flussi turistici stranieri in arrivo nel nostro paese e, le prospettive per l’estate sono ottime”.
Ottima la performance anche dell’Italia che si posiziona al secondo posto a livello mondiale, generando il 9,4% del totale degli arrivi internazionali per un totale di 116.942 turisti in più provenienti dal Belpaese, pari ad un incremento del +83,1% rispetto al primo trimestre del 2022 e una spesa media giornaliera di € 134,60. “Un 2022 che aveva posizionato l’Italia al 5° posto e ora, dopo soli tre mesi dall’inizio dell’anno, si piazza al secondo posto confermandosi uno tra i mercati più importanti e di rilievo per la Catalogna”.
Netta ripresa degli arrivi dai mercati internazionali che hanno dunque fatto registrare una forte crescita e, il mercato francese, si conferma nuovamente al primo posto per arrivi verso la destinazione catalana, con un incremento del 19,9% in più nel primo trimestre del 2023.
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[post_content] => Nuove sinergie e traguardi significativi fra Neos, l’aeroporto di Verona e il Gruppo Save. Una partnership iniziata sin dagli albori dell’attività della compagnia aerea, nel 2001. Un piano di crescita che ha visto progressivamente aumentare l’offerta, la frequenza dei collegamenti e le attività a supporto dello scalo veneto, con cui Neos condivide un progetto di crescita per i flussi outgoing e incoming.
Negli ultimi anni, la compagnia ha infatti scalato la classifica dei vettori attivi sull’aeroporto anche grazie alla decisione di avere aerei di lungo raggio basate presso il Valerio Catullo, risultando al primo posto per ASKs (available seat kilometres). Il dato che emerge è il vettore Neos si riconferma il vettore di riferimento per i voli intercontinentali ed è la prima compagnia aerea dell’aeroporto di Verona, con quasi 490 milioni di ASKs.
“Quella di Neos è una storia che parte dalle destinazioni turistiche e che, passando oltre la pandemia, si è estesa a destinazioni diverse - racconta Carlo Stradiotti, amministratore delegato di Neos -. Oltre 50 destinazioni nel mondo, una flotta di ultima generazione e un organico aziendale che ha superato le mille unità: elementi che trasmettono la propulsione della compagnia, sempre più protagonista tra le realtà del settore aviation internazionale. Siamo molto orgogliosi di essere al primo posto tra i vettori che più hanno contribuito – anche sul mercato del lungo raggio – al posizionamento dell’Aeroporto di Verona, porta di ingresso e uscita dall’Italia in cui da sempre crediamo molto.”
“Per l’aeroporto di Verona, Neos costituisce un asset fondamentale, in grado di offrire un network di corto, medio e lungo raggio, che risponde in particolare all’elevata domanda turistica outgoing del bacino d’utenza” ha dichiarato Monica Scarpa, ad del Catullo e del gruppo Save -. Il rapporto di stretta collaborazione e l’affidabilità del vettore, sono fattori determinanti per la costruzione condivisa di proposte di viaggio che, spaziando dal solo volo a pacchetti turistici, si sono progressivamente allargate a sempre nuovi mercati”.
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“Siamo molto soddisfatti di questi primi due mesi di attività ufficiale di Mapo World". Esordisce così la ceo di Mapo Travel, Barbara Marangi, nel commentare i primi dati sulla primavera/estate di debutto della nuova divisione long haul dell'operatore pugliese, inaugurata a fine marzo a Torino. "Le richieste e le prenotazioni per viaggiare lontano dall’Italia sono tante - prosegue la stessa Barbara Marangi -: i nostri connazionali stanno decisamente riscoprendo l’estero e il lungo raggio. Dal nostro osservatorio possiamo dire che l’Asia è sicuramente la meta più gettonata anche per i viaggi di nozze, con Indonesia, Thailandia e la new entry Giappone che da poco ha riaperto le porte ai turisti. Ma la vera sorpresa è il Sudafrica, molto ricercato e apprezzato dagli italiani. Al quinto posto gli Stati Uniti, destinazione iconica e suggestiva che da sempre attira i viaggiatori del Belpaese”.
Continuano inoltre gli incontri di formazione con gli agenti di viaggio in tutta Italia e nei nuovi uffici di via Reiss Romoli a Torino. “Dalla presentazione del brand Mapo World abbiamo trascorso due mesi di lavoro intenso e di tanti incontri con il trade, unico nostro canale di vendita – continua la ceo -. In piena sintonia con la nostra filosofia, anche il nuovo brand punta molto sulla formazione degli agenti e sul confronto tra chi ha progettato l’itinerario e chi dovrà presentarlo al cliente finale. Brescia, Padova e Pescara sono solo le ultime tappe di un percorso che ci vedrà incontrare gli adv in tutta Italia. E ovviamente i nostri uffici di Torino dove ospitiamo quasi quotidianamente, sia in presenza sia online, incontri e briefing con gli agenti”.
Tutto il progetto Mapo World, guidato da Roberto Servetti e Fabrizio Celeghin, è orientato sull’artigianalità e sulla costruzione di vacanze su misura per il cliente. “I riscontri ottenuti dai viaggiatori in queste prime settimane di attività ci dicono che siamo sulla strada giusta - conclude Barbara Marangi -. Una strada che si allontana dalla standardizzazione del prodotto per investire in qualità, in vacanze costruite sulle esigenze e le richieste di chi viaggia, proprio come farebbe un sarto”.
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[post_content] => Qantas scommette sul Project Sunrise per un nuovo deciso impulso agli utili nei prossimi anni. La strategia al 2030, quella che segna il passaggio “dalla ripresa al rinnovamento e alla crescita", prevede che i margini di profitto operativo internazionale saranno superiori all'8% nell'anno fiscale 2024 - i 12 mesi che si concluderanno il 30 giugno 2024 - contro un margine del 4% nell'anno fiscale 2019.
A più lungo termine, la compagnia aerea australiana prevede che la divisione internazionale raggiungerà un margine di profitto tra il 10 e il 12%, in seguito al lancio dei voli a lunghissimo raggio, che secondo il vettore garantiranno un "significativo aumento dei guadagni".
Qantas stima che il Project Sunrise genererà circa 400 milioni di dollari australiani (261 milioni di dollari) di utili all'anno, "nel primo anno completo in cui tutti i 12 aeromobili saranno in servizio". Il primo dei 12 Airbus A350-1000 entrerà in flotta nel 2025 e Qantas dovrebbe lanciare i voli a lunghissimo raggio - servizi non-stop per Londra e New York dalla costa orientale dell'Australia - verso la fine del 2025.
Sul fronte domestico, Qantas prevede anche una crescita dei margini di profitto, anche se a un tasso inferiore rispetto alla divisione internazionale. Nell'anno fiscale 2024, la compagnia aerea punta a un margine di circa il 18%, rispetto al 13% registrato nell'anno fiscale 2019.
Il ceo Alan Joyce, che lascerà la compagnia aerea a novembre, ha dichiarato che Qantas è "in ottima posizione" per sfruttare le opportunità di un'industria post-Covida-19. Il suo successore Vanessa Hudson, attualmente responsabile delle finanze della compagnia aerea, aggiunge: "Siamo fiduciosi di raggiungere i nostri obiettivi di margine (per l'anno fiscale 2024) e abbiamo fissato alcuni obiettivi di guadagno ambiziosi ma raggiungibili, perché pensiamo che l'ambizione sia la chiave per la performance a lungo termine".
Il vettore prevede di registrare un utile annuale eccezionale per l'anno che si concluderà il 30 giugno, grazie alla forte domanda di viaggi e al fatto che i prezzi del carburante e i problemi della catena di approvvigionamento iniziano a ridursi.
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[post_content] => Monaco di Baviera prosegue una stagione di ottime presenze turistiche scegliendo la solidarietà e decentrando la scoperta della città verso i suoi quartieri.
«La campagna “Hood Love”, l’amore per i quartieri, trova delle guide esperte nei locali - sottolinea Christian Valentini, responsabile marketing di München Tourismus -. C’è il Maxvorstadtviertel con i musei della Kunstareal, dove scoprire capolavori artistici che vanno dal medioevo al contemporaneo. C’è il percorso regale, tra borghesia e nobiltà, di Nymphenburg e Neuhausen. Oppure il Glockenbach, un quartiere alternativo e tollerante: un mix di abitazioni di giovani designer e negozietti, caffè, moda e tolleranza verso la comunità Lgbt. Lo Schlachthofviertel è un nuovo quartiere ospitato nell'ex macello comunale di Monaco, dove sono state create diverse realtà socioculturali e creative. La città può essere scoperta facendo hiking o in bicicletta: l’ospite lascerà così un footprint (impronta carbonica) molto basso. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito della città di Monaco, che ha sempre più contenuti in italiano».
L’Ente Nazionale Germanico per il Turismo dà grande impulso al tema della sostenibilità, «sia dal punto di vista classicamente ecologico che economico e sociale, perché la tradizionalità di Monaco è un motore già di per sé sostenibile - prosegue Valentini -. Anche dal punto di vista del mantenimento dei posti di lavoro, come avviene nelle birrerie e nei birrifici che hanno una tradizione centenaria e fanno parte del tessuto cittadino, così come i panifici storici».
Monaco si prende cura delle sue aree verdi: il Giardino Inglese, in pieno centro, ha una superficie di 9x2km., pari a quella di 640 campi da calcio: è un polmone verde importantissimo per i monacensi. E poi c’è il fiume Isar, un fiume alpino che attraversa la città ed è stato rinaturalizzato nel 2011, creando delle oasi di verde con percorsi ciclabili.
«Negli ultimi anni a Monaco è esploso l’interesse per le due ruote e abbiamo 1400 km di strade e piste ciclabili. Dal 2008 la città sta attuando una transizione ecologica: entro il 2025 l’elettricità sarà prodotta al 100% con energie rinnovabili, come i parchi eolici e il teleriscaldamento». Per rispondere alle esigenze dei suoi ospiti (214mila arrivi dall’Italia e 486mila presenze nel 2022) la città propone delle welcome card: la Münich Card e la Münich City Pass includono i servizi di trasporto pubblico e permettono di accedere ai luoghi di interesse turistico in modo scontato o gratuito.
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[post_content] => HotelBuddy, il software nato per digitalizzare il percorso dei clienti in hotel, ha lanciato una serie di appuntamenti con gli albergatori per supportarli nella formazione e nell'acquisizione di informazioni di valore per il loro business.
Dopo altri eventi in giro per l'Italia, HotelBuddy ha fatto tappa a Roma, dove, nella bellissima location dell'Ambasciata dell'Estonia, qualche giorno fa ha accolto partner, esperti di innovazione turistica e albergatori per una intenza sessione dedicata ai temi dello sviluppo innovativo.
A Paul Teesalu, ambasciatore dell'Estonia in Italia, è stata affidata l'apertura dell'evento, seguita dai saluti del consigliere Anne Mardiste. L'Estonia, infatti, oltre ad essere la patria natale dell'azienda promotrice dell'evento, HotelBuddy, è anche un paese fortemente all'avanguarda sui temi della digitalizzazione, con oltre il 99 per cento dei servizi pubblici e privati fruibili attraverso il web.
Un Paese che vive nel futuro e di futuro, grazie alla presenza di moltissime aziende innovative e startup e agli investimenti che il Paese ha allocato per sostenere e attirare le aziende del comparto anche dall'estero. Tallin, in particolare, è considerata da tutti la città più digitalizzata al mondo.
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Dopo l'introduzione dei "padroni di casa", è stata la volta di Lucio Perrone, responsabile business development di HotelBuddy, che ha raccontato le unicità del progetto e la soluzioni offerte agli albergatori dal software. Tra i servizi inclusi che hanno destato il maggiore interesse tra il pubblico presente, il check in e check out digitale, la presenza di una chat che permette un dialogo diretto con gli ospiti, la possibilita di fare casting dai dispositivi degli ospiti sulla tv in camera, l'opportunità di gestire tramite il software il servizio in camera, l'upgrade, la prenotazione di servizi extra e le recensioni.
Ad arricchire la presentazione delle opportunità offerte alla filiera, Any Metsallik, marketing manager di HotelBuddy, che ha raccontato di come l'Estonia sia considerata oggi la Sylicon Valley europea, che permette alle aziende di sviluppare tecnologie e soluzioni inedite, dedicate al settore alberghiero e non.
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È salito sul palco dei relatori, quindi, Antonino Cuomo, travel partnership & sales executive di Scalapay, che ha raccontato della nuova divisione dell'azienda dedicata al turismo, spiegando le tante integrazioni che permettono alle piccole e grandi aziende del comparto di sfruttare il brand per rassicurare i clienti e spingerli a bloccare l'acquisto, garantendo loro flessibilità nei pagamenti e permettendo all'azienda ricettiva di ricevere incassi immediati.
Alla giornata di confronto e formazione, ha partecipato anche Travel Quotidiano. Claudiana Di Cesare, giornalista e marketing manager del Gruppo Travel, ha raccontato alla platea presente il progetto Italiabsolutely, il digitale all'avanguardia che facilita l'accesso al meglio dell'Italia e aiuta a far crescere il business degli operatori del settore. Un digital hub che è oggi l'unico canale di informazione e di promozione b2b in lingua inglese per il mercato turistico, che raggiunge tramite newsletter settimanali oltre 90mila buyer stranieri.
Ha chiuso la sessione di panel Maria Marrocco di Top Consulting, brand di consulenza che supporta le aziende del settore nell’accesso alle opportunità di finanziamenti e benefici governativi in tema di digitalizzazione.
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