6 October 2024

La sfida di Michel Tours: offrire qualità a prezzi competitivi

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Un anno sfidante per il turismo. Così  Fernando Michel definisce il 2023: “Gli effetti post-pandemia si stanno riflettendo soprattutto sui prezzi che, a causa dell’inflazione, sono aumentati sensibilmente – spiega il fondatore e titolare di Michel Tours -. Nonostante ciò puntiamo a mantenere un rapporto qualità – prezzo equilibrato, senza omettere la professionalità che ci caratterizza”.

Nato nel 2015, l’operatore con base a Fidenza poggia sull’esperienza trentennale del suo fondatore: “Siamo un’agenzia familiare che si occupa di creare e organizzare viaggi culturali e pellegrinaggi nell’Italia e nel mondo, occupandoci sia delle attività di incoming sia di quelle outgoing”. Numerose le destinazioni toccate da Michel Tours, tra cui, oltre alla nostra Penisola, anche gli Emirati, l’Irlanda, il Messico, i paesi Baltici, l’Uzbekistan e il Marocco per gli itinerari di gruppo, mentre la penisola iberica, l’Armenia, la Georgia, la Giordania, la Grecia, Israele e Turchia sono interessate soprattutto dai pellegrinaggi. In quest’ultimo caso, sottolinea Michel, “gli itinerari proposti rispecchiano il rapporto perfetto tra cultura e fede, nel rispetto dei luoghi che si visitano”.

La strategia commerciale del to si basa quindi sulla creazione di un’offerta personalizzata per le agenzie di viaggi, senza impattare eccessivamente sui costi. “Come già accennato, siamo infatti consapevoli delle sfide che l’industria del turismo sta affrontando post-pandemia e per questo miriamo a fornire soluzioni flessibili, innovative e sostenibili – prosegue il titolare -. Collaborando strettamente con le adv, vogliamo garantire viaggi di gruppo e pellegrinaggi che incontrino le aspettative dei clienti e rispettino allo stesso tempo le esigenze economiche delle agenzie stesse. Ciò che ci permette di essere competitivi è soprattutto il fatto di poter contare su fornitori locali qualificati in tutte le destinazioni in cui operiamo.”.

Chiari anche gli obiettivi per il 2024: “Proporre come sempre tour di valore elevato con un occhio di riguardo alle destinazioni emergenti – conclude Michel -, concentrandoci sul turismo sostenibile, con esperienze autentiche a prezzi più competitivi”.

 

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Destination ICT: utilizzo di dati e tecnologie per prendere decisioni informate e gestire la destinazione. Destination Fund Raising: capacità di raccogliere risorse pubbliche e private per lo sviluppo della destinazione. Destination Sustainability: Intervenire sul territorio con raggiungimento di obiettivi di sostenibilità ( ambientale /economica/ sociale ) Revenue Management: ottimizzazione dei ricavi attraverso lo studio dei comportamenti di mercato e tendenze di acquisto.\r\nSull’ultimo punto, sempre molto dibattuto quando si tratta degli obiettivi di una DMO è intervenuto Franco Grasso, decano dei revenue manager italiani: «Ritengo che la cultura del revenue management sia necessaria affinché le strutture di un territorio possano esprimere il massimo delle loro potenzialità. Inoltre poiché il revenue funziona di più nel momento in cui sono molti a farlo penso che un approccio di questo tipo possa davvero spingere lo sviluppo di una destinazione turistica. 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Pianificazione delle strategie di marketing: definizione di strategie comunicative efficaci.\r\nAttivare concrete politiche di sostenibilità: promuovere azioni misurabili che portino un impatto positivo sul territorio Commercializzazione: selezione dei canali di distribuzione adeguati per promuovere l'offerta turistica\r\nAl termine dell’assemblea il presidente Claudio Dell’Accio ha commentato: «Siamo estremamente soddisfatti del risultato ottenuto durante la nostra prima assemblea con oltre 50 professionisti che si sono riuniti per confrontarsi e tracciare insieme il futuro del destination management in Italia. Questo evento ha confermato la rilevanza e la necessità di riconoscere formalmente questa professione, che richiede competenze specifiche e strategiche per valorizzare le nostre destinazioni. Tuttavia, è preoccupante vedere come, nel nostro Paese, chiunque possa autodefinirsi destination manager, anche chi si occupa semplicemente di organizzare piccoli eventi privati. Essere un destination manager non significa pianificare feste, ma sviluppare e gestire strategie complesse che influenzano la competitività di un territorio. È ora che il nostro settore faccia chiarezza e tuteli la vera professionalità di chi opera per il bene delle destinazioni, definendo criteri chiari su chi può legittimamente usare questo titolo»\r\nPer Assidema il prossimo appuntamento è al Ttg Travel Experience di Rimini dove sarà protagonista del convegno: “Veritas behind the scene. Metriche e trend per il destination management efficace. Il parere di Assidema”, giovedì 10 ottobre alle 12:10 presso la Global Village Arena (Pad. 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Questo spazio collettivo, che riunisce numerosi soci, sottolinea l'importanza della collaborazione tra professionisti e facilita l'interazione con le agenzie di viaggi e il mercato turistico.\r\nL'area espositiva, di circa 900 mq, ospiterà importanti nomi associati come Alidays Travel Experiences, Alpitour, Costa Crociere, Dimensione Turismo, Futura Vacanze, Going, Guiness Travel, Idee per Viaggiare, Il Tuareg, Imperatore Travel World, Inter – studioviaggi/Cocktail, Isola Azzurra, Kel 12, Meridiano Viaggi e Turismo, Naar, Ota Viaggi, Quality Group, Settemari/AmoilMondo, Sporting Vacanze, TH Group, Veratour e Viaggi del Mappamondo.\r\n\r\nIl villaggio\r\n«Siamo orgogliosi di confermare ancora una volta la formula vincente del Villaggio Astoi, convinti che la coesione sia uno strumento fondamentale per rafforzare il mercato - ha commentato0 il presidente di Asoti, Pier Ezhaya -. I tre giorni di fiera saranno un'importante occasione di networking e di incontro con gli agenti di viaggio e i principali rappresentanti del settore.\r\n\r\n«Dopo il successo dello scorso anno, riproponiamo l'Astoi Party, un evento che coinvolgerà numerosi protagonisti del turismo. Oggi più che mai, è essenziale adottare strategie che favoriscano un maggiore coinvolgimento dell’intera filiera superando logiche frammentarie e divisive. 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