25 October 2024

Fti: i viaggi iniziati possono essere completati. Differenze con Thomas Cook

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In una nota FTI Touristick, che ha presentato istanza di fallimento ieri,  ha fatto sapere che l’azienda sta lavorando per garantire che i viaggi già iniziati possano essere completati come previsto. A questo fine, interverrà la Cassa tedesca per l’assicurazione viaggi, lanciata nel 2021. Se un fornitore di viaggi fallisce la Cassa Deutsche Reisesicherungsfonds dovrebbe occuparsi del rimborso degli acconti dei clienti e anche del trasporto di ritorno dei vacanzieri bloccati e del loro alloggio fino al trasporto di ritorno. Il fondo, organizzato dall’industria turistica tedesca e supervisionato dal ministero federale della Giustizia, è stato fondato dopo il fallimento del gruppo di viaggi Thomas Cook nel settembre 2019.

L’impatto del  fallimento di FT Touristik sarà però molto inferiore a quello provocato dalla chiusura di Thomas Cook.

La prima differenza notevole risiede nelle dimensioni di ciascuna azienda. Thomas Cook ha raggiunto un fatturato annuo di 12.000 milioni di euro, tre volte superiore a quello di FTI, il cui tetto è di 4.100 milioni. 

Un altro fattore positivo è che la maggior parte dei fornitori, consapevole del rischio, richiede da tempo un pagamento anticipato a FTI, il che riduce l’impatto del loro fallimento. D’altronde, lo stesso management del gruppo assicura che questa sfiducia è stata una delle ragioni che ne hanno causato il crollo, per mancanza di liquidità.

Allarmi

Allo stesso modo, dall’inizio dell’anno, quando sono iniziati i primi allarmi sulla situazione del gruppo, le riserve hanno cominciato a crollare. Come ha pubblicato Preferente , lo scorso marzo le agenzie di viaggio del paese, in una dichiarazione insolita e poco frequente, hanno chiesto maggiore trasparenza alla FTI riguardo alla sua situazione finanziaria, avvertendo che “esiste il rischio di mancato pagamento”.

Fondamentale è invece la data in cui è stato dichiarato il fallimento. Thomas Cook ha cessato le attività dopo l’alta stagione estiva (23 settembre 2019), chiudendo senza pagare ingenti importi dovuti a una moltitudine di fornitori, molti dei quali spagnoli. FTI, invece, lo ha fatto questo lunedì 3 giugno, il che contribuisce a ridurne l’impatto.

Infine, resta da vedere se FTI riuscirà a superare questa situazione. Comunque c’è anche la possibilità che venga salvata, anche dal Governo tedesco.

 

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