22 December 2025

Wttc: nell’industria italiana del turismo manca il personale. Servono salari più alti

Mancano 250 mila lavoratori. La in parte sorprendente ripresa economica dell’Italia, attestata da una crescita del pil superiore alla media europea e alle previsioni, è in buona parte dovuta alla ripartenza della nostra industria dei viaggi. Ma oltre all’inflazione, e alla conseguente riduzione del potere d’acquisto delle persone, tale promettente tendenza è messa in pericolo dalla drammatica carenza di personale che affligge il settore del turismo. Stando a una recente ricerca del World Trade Travel & Tourism Council sulle principali destinazioni turistiche al mondo, incluse Stati Uniti, Francia, Spagna, Regno Unito e Portogallo, l’Italia sarebbe infatti il Paese che più risente a livello globale delle difficoltà nel reperire risorse per il comparto. 

Hotel e agenzie di viaggio tra le aziende più colpite dalla carenza di personale

Nel periodo più caldo dell’anno, tra luglio e agosto, alla Penisola sono infatti destinati a mancare qualcosa come 250 mila lavoratori del turismo: un posto su sei, in altre parole, rimarrà vacante proprio nel picco della stagione. Prima della pandemia, racconta sempre il Wttc, in Italia erano impiegati nel turismo circa 1,4 milioni di persone. Nel 2020, però, il comparto ha registrato la perdita di oltre 200 mila posti di lavoro. E ora che l’industria dei viaggi sta registrando un incremento del 58,5% del proprio valore aggiunto al pil nazionale, la carenza di personale sta mettendo il comparto sotto grande pressione. A soffrire maggiormente sarebbero, in particolare, le strutture ricettive e le agenzie di viaggio, che stentano a trovare rispettivamente il 38% e il 42% dei profili ricercati.

Servono salari più alti. Altro che prendersela con il reddito di cittadinanza!

Il Wttc elenca quindi una serie di consigli, rivolti a istituzioni e privati, pensati per affrontare la situazione e mettere il settore dei viaggi nelle condizioni di essere più attrattivo per i lavoratori: tra le altre cose si chiede di assicurare un lavoro decente con compensi competitivi, nonché di attrarre i talenti migliorando la percezione della professione e garantendo reali opportunità di crescita. Ecco, sicuramente non sono gli unici problemi che l’industria dei viaggi nazionali deve affrontare oggi (serve  anche per esempio favorire la mobilità del lavoro internazionale, garantire condizioni di impiego flessibili, supportare la digitalizzazione del comparto…), ma certamente si tratta di due questioni urgenti che meritano soluzioni immediate. Il tutto, senza percorrere scorciatoie facili, come prendersela con il reddito di cittadinanza… 

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Virgo è oggi il traghetto tecnologicamente ed ambientalmente più avanzato del Paese e, grazie al recente rifornimento di bio-gnl, ha già navigato con emissioni nette pari a zero, anticipando di oltre vent’anni gli obiettivi europei» ha commentato Pierfrancesco Vago.\r\n«Il battesimo di Gnv Virgo rappresenta un momento storico per la nostra compagnia e per la navigazione italiana: la prima nave a gnl segna un avanzamento concreto verso operazioni più sostenibili e tecnologicamente all’avanguardia. La Sicilia, territorio centrale per le nostre operazioni, continua a essere al centro dei nostri investimenti, con l’arrivo delle unità più moderne della flotta. Per sostenere questa crescita è però fondamentale che anche lo sviluppo portuale proceda nella stessa direzione: servono spazi adeguati, infrastrutture moderne e aree operative efficienti, elementi essenziali per garantire qualità e competitività. La collaborazione tra istituzioni, autorità portuali e operatori privati sarà decisiva»ha ggiunto Matteo Catani.\r\n\r\nIl piano a lungo termine\r\nGnv Virgo rappresenta solo l’ultima tappa di un più ampio piano di rinnovamento della flotta. Entro pochi mesi entrerà in servizio, infatti, la nuova Gnv Aurora, anch’essa alimentata a gnl, mentre entro il 2030 la compagnia prenderà in consegna altre quattro nuove unità a gnl. Parallelamente, Gnv sta esplorando soluzioni a lungo termine come il biognl, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione internazionale e con il percorso europeo verso una mobilità marittima sempre più sostenibile.\r\nIl piano complessivo permetterà alla compagnia di aumentare sensibilmente la capacità offerta e di ridurre ulteriormente l’impatto ambientale delle proprie operazioni. Si tratta di un importante programma di rinnovamento – per un totale di otto nuove unità – che richiede oltre 1,2 miliardo di euro di investimenti e che porterà in soli cinque anni a un significativo incremento (+60%) del tonnellaggio della flotta di Gnv.\r\nSecondo le stime, l’attività di Gnv genera ogni anno oltre 1,5 miliardi di euro sull’economia italiana. I passeggeri – circa 2,5 milioni nel 2025 – producono un valore aggiunto per il turismo che supera 900 milioni di euro, mentre le merci trasportate, per un controvalore di oltre 8,5 miliardi di euro, costituiscono un importante volano per i territori. 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