27 July 2024

Wttc: nell’industria italiana del turismo manca il personale. Servono salari più alti

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Mancano 250 mila lavoratori. La in parte sorprendente ripresa economica dell’Italia, attestata da una crescita del pil superiore alla media europea e alle previsioni, è in buona parte dovuta alla ripartenza della nostra industria dei viaggi. Ma oltre all’inflazione, e alla conseguente riduzione del potere d’acquisto delle persone, tale promettente tendenza è messa in pericolo dalla drammatica carenza di personale che affligge il settore del turismo. Stando a una recente ricerca del World Trade Travel & Tourism Council sulle principali destinazioni turistiche al mondo, incluse Stati Uniti, Francia, Spagna, Regno Unito e Portogallo, l’Italia sarebbe infatti il Paese che più risente a livello globale delle difficoltà nel reperire risorse per il comparto. 

Hotel e agenzie di viaggio tra le aziende più colpite dalla carenza di personale

Nel periodo più caldo dell’anno, tra luglio e agosto, alla Penisola sono infatti destinati a mancare qualcosa come 250 mila lavoratori del turismo: un posto su sei, in altre parole, rimarrà vacante proprio nel picco della stagione. Prima della pandemia, racconta sempre il Wttc, in Italia erano impiegati nel turismo circa 1,4 milioni di persone. Nel 2020, però, il comparto ha registrato la perdita di oltre 200 mila posti di lavoro. E ora che l’industria dei viaggi sta registrando un incremento del 58,5% del proprio valore aggiunto al pil nazionale, la carenza di personale sta mettendo il comparto sotto grande pressione. A soffrire maggiormente sarebbero, in particolare, le strutture ricettive e le agenzie di viaggio, che stentano a trovare rispettivamente il 38% e il 42% dei profili ricercati.

Servono salari più alti. Altro che prendersela con il reddito di cittadinanza!

Il Wttc elenca quindi una serie di consigli, rivolti a istituzioni e privati, pensati per affrontare la situazione e mettere il settore dei viaggi nelle condizioni di essere più attrattivo per i lavoratori: tra le altre cose si chiede di assicurare un lavoro decente con compensi competitivi, nonché di attrarre i talenti migliorando la percezione della professione e garantendo reali opportunità di crescita. Ecco, sicuramente non sono gli unici problemi che l’industria dei viaggi nazionali deve affrontare oggi (serve  anche per esempio favorire la mobilità del lavoro internazionale, garantire condizioni di impiego flessibili, supportare la digitalizzazione del comparto…), ma certamente si tratta di due questioni urgenti che meritano soluzioni immediate. Il tutto, senza percorrere scorciatoie facili, come prendersela con il reddito di cittadinanza… 

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