27 July 2024

Orgoglio Gattinoni: il trend si è invertito. Le adv tornano a crescere

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Nelle parole di Franco Gattinoni c’è tutto l’orgoglio di un settore che in molti hanno dato per morto negli ultimi 20 anni e che invece non solo ha mostrato una invidiabile resilienza ma rivela ora anche una capacità di ripresa per certi versi inaspettata. Reduce da un 2023 con numeri importanti, il presidente del gruppo che porta il suo nome si presenta sul palco della convention in corso di svolgimento a Istanbul, mostrando la determinazione di chi non ha mai mollato, neppure nei momenti più difficili: “Ci sono stati persino dei ministri del Turismo che ci hanno dati per spacciati. Eppure siamo ancora qui. Anzi, stando ai dati più recenti di Gfk il trend si è invertito. Per la prima volta sostanzialmente dall’inizio del nuovo Millennio, nel post-Covid la quota di mercato travel servita dalle agenzia di viaggio è tornata a crescere, risalendo da quel 18% che le ultime rilevazioni disponibili assegnavano al mondo del trade”.

Il post-pandemia, è un fenomeno risaputo, ha permesso ad alcuni di riscoprire il valore del servizio delle adv: “Le persone da noi non cecano solo assistenza in materia burocratica, come per esempio sulla questione passaporti. In molti è emersa la consapevolezza di quanto importante sia il nostro ruolo per proteggersi dai piccoli e grandi inconvenienti dei viaggi. Ora dobbiamo impegnarci a sfruttare ancora di più questa opportunità”.

In arrivo un nuovo motore di ricerca

Ecco allora il focus che il network porrà nei prossimi mesi sugli investimenti in comunicazione e visibilità, ma specialmente in tecnologia. Novità dell’anno sarà tra le altre cose il nuovo motore di ricerca che andrà presto a sostituire quello attuale della piattaforma Gattinoni, incrementando ulteriormente la fruibilità, la semplicità di utilizzo e il contributo della parte Ai. “Ma soprattutto – spiega il nuovo a.d. della business unit Travel, Mario Vercesi – sarà realizzato in modo da incorporare sia il prodotto dinamico, sia quello dei fornitori partner e l’offerta a nostro marchio”. L’obiettivo, aggiunge il direttore generale Sergio Testi, è quello di andare a intercettare i nuovi cluster di clientela, quelli che non si sono mai accostati a un’adv e quelli che si sono allontanati, con una proposta sempre più in grado di assicurare risposte immediate, adeguate ai tempi del consumo contemporaneo.

Questione carenza di marginalità

Certo le sfide non mancano, conclude Gattinoni. A partire dall’atavica carenza di marginalità che praticamente da sempre caratterizza il mondo della distribuzione travel, nei confronti di tutti gli altri comparti merceologici: “Un po’ è colpa nostra. Mi capita ancora troppo spesso di relazionarmi con agenti che non conoscono i propri bilanci. Ci si concentra sull’estetica della pratica, magari anche su qualche premio vinto, ma si perde a volte di vista l’elemento più importante: i numeri”.

Distorsioni nei cieli: commissioni, accesso al prodotto e questione carte di credito

Ma non è solo una faccenda interna alle agenzie: “Il nostro mercato soffre di distorsioni inimmaginabili in altri contesti: non si può parlare di etica del giusto guadagno se fornitori importanti come i vettori aerei minano alla base la nostra redditività. Sto parlando di commissioni, di parità di accesso al prodotto e della questione della carte di credito. Tutte situazioni inaccettabili, che conosciamo bene e che noi, anche con il supporto di Fto e delle altre associazioni, stiamo cercando di affrontare. Rincuora sapere che le organizzazioni di categoria finlandesi hanno recentemente vinto un ricorso contro Finnair per l’accesso alle tariffe nette della biglietteria della compagnia. Non penso invece che ci sia nulla da aggiungere alla follia di chi pretenderebbe di vendere i propri voli esclusivamente attraverso i propri canali proprietari, così come di chi si rifiuta di accettare le carte di credito delle agenzie. Tutte questioni su cui ci sono tavoli aperti con i ministeri e che sono certo riusciremo presto a risolvere. Perché sono da sempre convinto che non ci si debba rassegnare alle cose sbagliate. Prima o poi occorre farle tornare a posto”.

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I passeggeri trasportati sono stati 8,3 milioni (+26%) mentre il load factor medio ha raggiunto il 79%: 82% sui voli intercontinentali, 74% su quelli domestici.\r\n\r\nLa flotta ha quasi raggiunto i 100 aeromobili, «di cui il 60% di nuova generazione - tiene a precisare il presidente -. Quelli che stanno dando più soddisfazioni anche ai passeggeri sono gli Airbus A350 e gli A220».\r\n\r\nTuricchi evidenzia come al ceo di Lufthansa, Carsten Spohr, si sta consegnando una compagnia aerea «che non ha bisogno di una ristrutturazione. Lufthansa deve farla crescere anche con un piano industriale più ambizioso rispetto a quello condiviso per l’accordo».\r\nSecondo il presidente, infatti, considerati i «risultati attesi nel 2024 si potrebbe anticipare al 2025 parte della crescita prevista nel 2027. Stimiamo infatti che l’azienda superi i 4 miliardi di ricavi già l’anno prossimo, due anni prima di quanto scritto nel piano industriale. Se con le nostre risorse raggiungiamo i risultati con un anno in anticipo, con il contributo commerciale di Lufthansa già nel 2025 potremmo raggiungere i valori previsti dal piano al 2027». La stima di Turicchi punta ad un «Ebit positivo per 250-300 milioni».\r\n\r\n\r\nSlot\r\nSul fronte dell'attuazione dell'accordo con i tedeschi, entro 4 mesi dovranno essere trovati i vettori per i remedy takers e la Ue spera sia un solo vettore ad aggiudicarsi i 30 slot giornalieri tra arrivi e partenze a Milano Linate. Anche se i pretendenti sono due: easyJet e Volotea. Nomi che comunque il presidente non conferma e non smentisce. In pratica, «noi portiamo i passeggeri a Milano Linate e il remedy taker con i propri voli li trasporta a Francoforte per tre anni. Poi per gli altri 2 anni il remedy taker potrà continuare ad operare su quelle rotte o trasportare i passeggeri su altre rotte, e noi alimentiamo i suoi voli su Linate».\r\n\r\nQuanto ai voli intercontinentali, non andrà tagliata l'offerta, «Dobbiamo valutare se ci sono soggetti interessati a entrare su quelle rotte dirette e/o vedere come migliorare la connettività indiretta».\r\n\r\nAltro step delicato sarà quello legato al cambio di alleanza, da SkyTeam a Star Alliance: l'uscita dalla prima viene collocata a livello temporale entro il primo trimestre 2025, ma poi serviranno circa «12 mesi» per l'effettivo ingresso nella seconda, «quindi il trasloco potrebbe avvenire nel quarto trimestre 2025 o nel primo trimestre del 2026. Quello che possiamo fare subito sono i codeshare con Lufthansa, United Air Lines, Air Canada e gli altri membri di Star Alliance».\r\n\r\nTuricchi ha indicato in almeno 150 milioni di euro i mancati incassi dai codeshare che unilateralmente Air France-Klm e Delta hanno interrotto ad aprile 2023: «Immaginavamo che qualcosa si sarebbe potuto fare nel corso di quest’anno con Lufthansa, ma siamo stati penalizzati dalla lunghezza della negoziazione con l’Ue. Non vogliamo perdere la prossima stagione invernale visto che parte anche il Giubileo a dicembre 2024». ","post_title":"Turicchi: «Ita potrebbe superare i 4 mld di fatturato nel 2025. In anticipo di 2 anni»","post_date":"2024-07-22T11:51:35+00:00","category":["trasporti"],"category_name":["Trasporti"],"post_tag":["in-evidenza"],"post_tag_name":["In evidenza"]},"sort":[1721649095000]}]}}

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