29 maggio 2023 14:52
Annunciate le nuove date della decima edizione di BTM Italia, noto evento b2b di promozione del turismo del sud Italia. La manifestazione si terrà dal 28 febbraio al 1° marzo 2024 a Bari.
“Siamo pronti a scrivere un nuovo capitolo di questa meravigliosa e avvincente avventura – spiega l’ideatore di BTM Nevio D’Arpa – arrivare alla decima edizione è un grande traguardo che conferma l’ottimo lavoro di squadra fatto finora nonché la scommessa vinta lo scorso anno con la scelta della Fiera del Levante di Bari come location ideale per far crescere la manifestazione e raggiungere un pubblico sempre più vasto per attrarre buyer nazionali e internazionali”.
BTM Italia è organizzata dall’agenzia di eventi 365 Giorni in Puglia srls che propone da 9 anni un modello di turismo basato su professionalità, formazione digitale, innovazione e ospitalità. Nell’edizione 2023, che si è svolta per la prima volta a Bari, dopo 8 edizioni tra Lecce e Taranto, la fiera ha avuto un grande successo di pubblico con 25mila presenze, 120 buyer da 25 nazioni, 200 espositori presenti e 300 aziende partecipanti, con un afflusso di visitatori superiore a quello delle due precedenti edizioni in presenza messe assieme.
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Complessivamente, dal 6 all'8 novembre prossimi all'ExCeL di Londra saranno presenti più di 4.000 espositori per scambiare idee, promuovere l'innovazione e sviluppare le loro attività. Il Wtm sarà più grande del 20% nel 2023 rispetto al 2022 e, rispetto ai numeri pre-pandemia (2019), il numero di espositori del settore privato è aumentato del 23%.
Tra i nomi di grande appeal che quest'anno figureranno tra le new entry ci sono Eurostar - il servizio ferroviario internazionale ad alta velocità che collega il Regno Unito all'Europa continentale - e Abba Voyage, un concerto dal vivo organizzato a Londra con "Abbatars" virtuali.
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[post_content] => Un calo generale del comparto del business travel a luglio, accompagnato però da un incremento dello scontrino medio e da un dato hotel in controtendenza. Sono le principali evidenze dell'indice mensile sui dati del segmento Business Travel Trend, elaborato dal gruppo Uvet in collaborazione con il Centro Studi Promotor (Csp).
Fatto 100 il livello benchmark di riferimento dell'anno 2019, a luglio il valore registrato dal Btt è stato infatti di 88, in calo di 7 punti rispetto a quanto emerso per il mese di giugno. In termini di valore globale il dato registra un rallentamento, insieme al numero di transazioni, pari a -9 punti. Al contrario, la spesa media di tutto il business travel nel mese di luglio mostra un incremento fino a toccare quota 138, dato superiore di ben 12 punti rispetto al mese precedente.
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Dopo la crescita dei tassi d'interesse non c'è stato il tanto temuto credit crunch, ossia una restrizione dell'offerta di credito tale da impedire la realizzazione di qualsiasi progetto a leva finanziaria. Si registra però senz'altro un approccio più prudenziale, con scarsa disponibilità al momento nei confronti degli investimenti core (a basso rendimento) e un focus maggiore sulle operazioni value-added, in grado di garantire maggiori ritorni. Si parla in particolare di un ratio debt-yield minimo del 10%. Non si ferma tuttavia al contempo la crescita dell'interesse dei capitali verso le destinazioni diverse dalle cosiddette Big 4 (Milano, Roma, Venezia e Firenze), con particolare riguardo alle principali mete leisure della Penisola.
Il rallentamento è indiscutibile
Dall'ultimo Hospitality Forum, organizzato a Milano da Scenari Immobiliari in collaborazione con Castello sgr, emerge un quadro dei finanziamenti bancari per l'ospitalità in Italia piuttosto variegato che, pur inevitabilmente influenzato dagli attuali trend inflazionistici, non smette di guardare con inedito interesse al settore: "Quest'anno registriamo forse il picco di progetti in pipeline del comparto ricettivo degli ultimi dieci anni" ha infatti rivelato Pietro Mazzi. Certo, non tutte le richieste avranno l'esito sperato dai promotori, ha spiegato l'head of real estate di Intesa Sanpaolo, ma il dato è comunque significativo del fermento che ancora permea il settore. Detto ciò, "il rallentamento è indiscutibile. Le banche commerciali adottano approcci più prudenziali e criteri di valutazione più stringenti".
Ratio debt-yield minimo al 10%
Anche Unicredit continua a monitorare con interesse il comparto: "Abbiamo in cantiere parecchie operazioni - ha raccontato lo strategic advisor real estate, Lorenzo Vianello -. E non di rado si guarda oltre le cosiddette Big 4: al momento, per esempio, stiamo valutando progetti a Forte dei Marmi, a Taormina, a Catania... Per contro, siamo diventati più sensibili al rapporto debt-yield, che oggi deve necessariamente porsi al di sopra del 10%. Il che si traduce inevitabilmente in tassi d'interesse finali più alti. Noi ci concentriamo soprattutto su operazioni che includano anche un investimento Capex. Non è infatti nostra mission finanziare o rifinanziare alberghi consolidati. Di solito seguiamo business plan che portino gli hotel all’apertura o al loro riposizionamento, lasciando poi il testimone alle banche del territorio o ad altri istituti finanziari specializzati".
In alcune destinazioni mancano benchmark affidabili
Segmento leisure in crescita pure per Banco Bpm, che come le altre banche pone oggi tuttavia più attenzione in fase di analisi e valutazione di ogni progetto, soprattutto se si tratta di strutture a carattere stagionale: "La nostra visione sul comparto rimane positiva - ha raccontato l'head of real estate finance di Banco Bpm, Luca Pellegrino -. La questione, semmai, è che in alcune destinazioni non primarie non esistono esercizi di qualità che ci consentano di costruire benchmark affidabili con cui confrontare i progetti". Occorre quindi basarsi sulle proiezioni, ma è chiaro che le analisi a quel punto finiscano per contenere maggiori elementi di aleatorietà.
Si cercano soprattutto operazioni added-value
In sintesi, ha ripreso Mazzi, "i capitali oggi interessati all'Italia sono quasi tutti value-added e focalizzati su operazioni di conversioni e riposizionamenti: cercano extra-rendimenti rispetto al resto d'Europa, anche perché con i tassi alti gli investimenti core sono oggettivamente meno appetibili". Un approccio di respiro un po' più breve, quindi, rispetto a quello degli investitori istituzionali normalmente più propensi a logiche di lungo periodo. Che però ha anche i suoi risvolti positivi, contribuendo tra l'altro a colmare il gap di qualità dell'offerta di molte destinazioni italiane, "come per esempio sta avvenendo ora a Roma", dove si sta assistendo a un vero e proprio boom di nuovi progetti, soprattutto nel lusso.
Permane l'interesse sugli hotel
Il bicchiere è mezzo pieno anche per Vianello: "Abbiamo una pipeline di richieste che entro fine anno dovrebbe portare alla conclusione di quattro - sei nuove operazioni - ha concluso lo strategic advisor real estate di Unicredit -. A livello di strategie di credito generale, siamo infatti al momento sul lato buy per gli hotel, così come per la logistica e il residenziale, siamo invece più timidi sugli uffici e rimaniamo in posizione hold sul segmento retail".
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[post_content] => Una torre alta 81 metri a Mestre che include appartamenti per affitti brevi, uffici a tempo, health center e ristorante. E' l'ultima novità in casa Halldis. L'operatore milanese specializzato negli affitti brevi ha infatti appena aggiunto al proprio portfolio l'Hybrid Tower Mestre (Htm). Realizzata nel 2016 nell’area dismessa e bonificata dove un tempo sorgeva il deposito di Actv, l’azienda di trasporto locale, la struttura è dotata di 34 appartamenti, dal monolocale al trilocale, distribuiti su nove piani, che si alternano agli uffici e all’health center. Il ristorante è situato negli ultimi due livelli, sormontati da una terrazza panoramica da cui si può ammirare sia la Laguna sia le Prealpi venete. Il target di clientela è medio-alto: l'offerta si rivolge sia al turista globalizzato che vuole raggiungere il centro di Venezia con comodità rimanendo fuori dal caos (c'è un tram che parte nelle immediate vicinanze), sia alla clientela business per durate medio-lunghe, attratta dalla vicina stazione dei treni, dall’aeroporto e dall'ampio parcheggio, Ma un occhio di riguardo è anche per il cosiddetto fenomeno del digital nomad: il fatto cioè che un professionista decida di lavorare alcuni periodi dell’anno in un Paese straniero e porti con sé la famiglia, così da conciliare lavoro, relax e turismo di qualità.
“La città di Venezia – dichiara Vincenzo Cella, general manager di Halldis – rappresenta per molti un sogno e per questo i flussi di turisti sono in costante aumento. Con questa operazione intendiamo contribuire alla decentralizzazione delle presenze nella Venezia lacustre, affiancando alla domanda di breve periodo, tipicamente formata da turisti e in particolare da nuclei familiari o gruppi di amici, quella clientela business che ha avuto sempre difficoltà a trovare soluzioni ai propri bisogni abitativi. Scegliere un ambito dove si può vivere in veri e propri appartamenti, ma dove si trova anche il parcheggio e si può sfruttare il ristorante in esso disponibile, facilita la scelta”.
“Questa operazione è innovativa perché rappresenta la declinazione più attuale del settore degli affitti brevi: un mercato che in Italia, secondo una nostra elaborazione su dati Istat e Scenari immobiliari, riguarda circa 600 mila immobili per un valore, a parere dell’Osservatorio digitale Politecnico Milano, di circa 3 miliardi di euro – aggiunge Michele Diamantini, ceo di Halldis -. I fondi e gli operatori finanziari, da sempre focalizzati prevalentemente sul comparto alberghiero, da qualche anno si stanno spostando anche sugli investimenti residenziali. Si tratta di operazioni lunghe, ma fra due o tre anni arriveranno sul mercato prodotti d’alta gamma, professionali e con servizi. Per parte sua, la domanda è sempre più fluida e chiede strutture mixed used, quale è il caso dell'Htm. Il percorso è ormai in atto, ma ci vorrà tempo affinché si affermi completamente. Mentre in Francia e Germania abbiamo ampia disponibilità di residence di alto livello e numerose strutture a uso misto, nel nostro Paese il patrimonio immobiliare è sì enorme, ma anche molto frammentato. E ciò rallenta i progetti di riconversione.”
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Il programma proseguirà quindi con la tavola rotonda le Opportunità per il mercato alberghiero del lusso con un intervento introduttivo a cura di Alina Minut (Str), a cui parteciperanno Valeriano Antonioli (Lungarno Collection), Emilio Bogado (Belmond), Gianleo Bosticco (Marriott International), Francesco Cefalù (Mandarin Oriental) e Mario Ferraro (Smeralda Holding).
Sarà poi il momento del panel Investire nel mercato alberghieri in Italia, con interventi di Charles Blackburn (Oaktree Capital Management), Gonzalo Garcia Lago (Azora), Chris Papachristophorou (Invel Real Estate) e Chiara Caruso (Gruppo Cdp). In chiusura la tavola rotonda Nuove forme di ospitalità, con la partecipazione di Marco Celani (Italianway), Gabriele Coen (Numa Group), Michele Diamantini (Halldis), Piergiuseppe Trigona (Sonder) e Giacomo Trovato (Airbnb).
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[post_content] => Performance a doppia cifra percentuale sopra il budget preventivato per Gastaldi Holidays, che ritorna su livelli pre-pandemia per fatturato e passeggeri. “L’andamento prenotazioni è stato molto buono sino a fine marzo, per poi rallentare tra aprile e maggio - spiega Luca Battifora, a.d. e managing director del gruppo Bhtm, a cui appartiene il brand Gastaldi, -. Oggi le vendite sono ripartite con slancio sue due assi paralleli: da un lato riceviamo richieste last minute per le vacanze estive e dall’altro c'è una crescita rilevante della domanda per l’autunno-inverno prossimi e per il 2024".
Gli Stati Uniti si riconfermano il prodotto di punta dell’operatore, incluse le varie estensioni mare dai Caraibi al Messico. Ottime la richieste per il continente australe, con Australia e Polinesia in testa, scelte soprattutto per i viaggi di nozze, e con due mete che rappresentano delle novità della programmazione per l’operatore, quali i paesi del Golfo e le Maldive che stanno ottenendo un buon riscontro sia sull’estate, sia per il prossimo autunno inverno.
“Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti sugli Emirati Arabi, scelti soprattutto per stop over verso altre mete ma sempre più ambiti anche per long weekend di quattro/cinque notti, e soprattutto sul prodotto Maldive che rappresenta per noi una novità della programmazione - conferma Battifora -. Sulla destinazione abbiamo investito con accordi commerciali preferenziali su due strutture, il Furaveri Island e il Kagi Maldives: il primo un prodotto già conosciuto e apprezzato dal mercato italiano, il secondo un assoluta novità che sono certo sorprenderà per qualità e raffinatezza”.
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Un primo semestre all’insegna del consolidamento quello del Convention Bureau Roma&Lazio.
Nel corso della prima assemblea del 2023, è stata presentata la nomina nel CdA del CBReL di Flaminia Roberti, global sales director di AIM Group International, ed è stato salutato l’ingresso di tre nuovi associati, Cinecittà World, Starhotels e Merlo Factory, a riprova di un dinamismo che conferma la bella ripartenza di tutto il settore della meeting industry.
«Quella del CBReL è davvero una best practice - ha spiegato il presidente Stefano Fiori - perché abbiamo rafforzato la collaborazione con il Comune di Roma, la Regione Lazio e la CCIAA di Roma, mettendo in pratica ed efficientando quel partenariato che è alla base della nostra mission. Nonostante due anni di covid siamo ripartiti alla grande, portando a casa due risultati eclatanti come l’organizzazione dei G20 a Roma e la Fiera del Golf, grazie anche al CBReL. Ora stiamo vivendo uno stato di grazia nel turismo luxury e wedding, con incredibile ripartenza del bacino di traffico degli USA, da dove partono ben 34 voli quotidiani su Roma-Fiumicino. Mentre la meeting industry, pur avendo ripreso rapidamente, tornerà ai flussi pre-Covid solo nel 2024. Quelli citati son comunque tutti turismi ‘buoni’, quelli altospendenti, che creano un valore economico per tutta la filiera».
Su quest’ultimo aspetto si è soffermato anche l’assessore ai Grandi eventi, Turismo, Sport e Moda Alessandro Onorato che nel confermare la nascita a giorni della DMO Roma ha spiegato: «Dobbiamo aver memoria e far tesoro della lezione del Covid che ci ha fatto capire il peso del conto economico del turismo sull’economia cittadina. E per sostenere il rilancio dell’intero settore e dell’indotto questa amministrazione capitolina ha investito sulla promozione dei grandi eventi sportivi e musicali, portando concerti di richiamo internazionale e competizioni internazionali che generano ricadute sull’immagine di Roma nel mondo e flussi turistici nuovi. Solo nei concerti live, ad esempio, nel 2022 dopo 11 anni Roma è tornata la prima città italiana per numero si spettatori: 2 milioni di biglietti venduti, 500mila in più di Milano. Ed oggi che assistiamo ad una forte ripresa del settore, non dobbiamo nemmeno sottovalutare la sfida dell’overtourism. Su tutto questo noi contiamo sull’attività del Convention Bureau: per valorizzare e promuovere al meglio uno degli asset economici più importanti della Capitale».
È stata poi la volta della Bureau manager del CBReL, Monica Conti che ha illustrato il lavoro dell’organismo sullo sviluppo di sinergie. «In particolare quella pubblico-privata tra istituzioni e stakeholders del territorio per l’attivazione di una policy di accoglienza oltre che dei fondamentali incentivi di destinazione che restano l’elemento fondamentale per supportare ogni candidatura e competere in ambito internazionale con le altre destinazioni. Nei prossimi mesi lavoreremo sul progetto Italy for Wedding- the event la cui 2° edizione si svolgerà a Roma proprio grazie alla candidatura presentata dal CBReL. A fine anno, poi, finalizzeremo il progetto ‘Lazio on the road’ per il segmento automotive, per il quale realizzeremo roadshow e sales blitz in Europa. Così come parteciperemo alle manifestazioni di riferimento, IMEX America a Las Vegas e IBTM World a Barcellona. In quest’ultima, proporremo un side event per facilitare il networking tra gli operatori del territorio e buyers. Stiamo altresì lavorando ad un progetto che è nato come semplice fam trip dedicato al mercato USA e Canada ma che si sta trasformando in una operazione congiunta che vedrà CBReL - ENIT – ITA Airways e Convention Bureau Italia lavorare in squadra per la realizzazione di pre e post tours in occasione di Italy at hand, l’evento meeting di CBI che si svolgerà a dicembre».
Claudiana Di Cesare
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