14 January 2025

Bosio, Unione adv italiane: rischiamo le commissioni zero sull’alta stagione

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Sergio Bosio

Nonostante i tanti proclami di un’estate che pare poter far finalmente dimenticare i due anni di una crisi mai vista prima, il mercato è ancora permeato di dubbi, incertezze, preoccupazioni. Lo sanno bene gli operatori di settore: gli hotel, i tour operator, le dmc… Ma anche, se non soprattutto, le agenzie che ancora non possono dire di essere completamente fuori dal tunnel. Lo si capisce dalle tante saracinesche tuttora chiuse, dall’aumento costante del numero dei consulenti che, pur di continuare a svolgere la propria professione, scelgono di rinunciare ai punti vendita fisici in modo da abbattere i costi fissi. E pure trai non pochi che hanno ripreso l’attività da dove la avevano lasciata un biennio fa le preoccupazioni non mancano: perché i to stentano a rivelare bilanci chiusi a fine ottobre? Che fine hanno fatto i voucher? E soprattutto come si fa a lavorare con commissioni sempre più risicate?

Fatturati to e voucher: si sa troppo poco

Dei dubbi e delle criticità del mondo della distribuzione ci parla Sergio Bosio. Dopo il J’Accuse di una settimana fa contro il ministro Garavaglia, l’amministratore del gruppo Facebook Unione agenzie di viaggi italiane (oltre 1.650 titolari/responsabili di adv iscritti) torna sui temi caldi del momento, portando la voce delle adv: “Perché non si vedono molti dei bilanci dei tour operator che di prassi chiudono l’esercizio al 31 ottobre? Quanti voucher sono ancora in carico? E quanto impattano sulle finanze dei vari to (e pure dei vettori)? – si domanda infatti Bosio -. Sarebbe utile capire la solidità finanziaria degli operatori, visto che alle adv vengono imposte condizioni piuttosto rigide sui pagamenti”.

Spesso la commissione reale è attorno al 5% – 7% del valore pratica totale

Altro punto focale è poi rappresentato dalla riduzione della marginalità: “Le adv procacciano i clienti – spiega sempre Bosio -, fanno tutto il lavoro di consulenza, ma con i prezzi online il loro guadagno viene stabilito, e spesso appiattito, dagli operatori. Capita frequentemente che le condizioni  appaiono vantaggiose sulla carta, ma togliendo le parti commissionabili alla fine si arriva a un 5% – 7% del valore pratica totale. E’ così che su una vendita di poco più di 1.600 euro, non di rado la fee agenziale si applica su poco più di mille, per una marginalità appena superiore ai 100 euro (con l’Iva per di più inclusa nella cifra se il prodotto è italiano)”.

E non finisce qui: “Il post-Covid sta portando tanto doppio lavoro per le agenzie, mentre le tariffe sempre più aggressive esposte nei vari portali online difficilmente permettono di coprire le spese dettate dal maggiore impegno. Conosco colleghi che hanno osato applicare 100 euro di fee prenotazione a una famiglia in fase di preventivo. Ebbene, i clienti una volta a casa hanno finalizzato su Internet direttamente con il to. Di questo passo il rischio è quello di vedere entro tre-quattro anni commissioni azzerate per la maggior parte dei prodotti di alta stagione. Noi agenzie non ce lo possiamo permettere”.

Perché penalizzare la forza vendita degli operatori?

E’ la tutela del lavoro degli agenti che scompare: “Portare il cliente al tour operator è lavoro complesso e costoso – prosegue sempre Bosio -. Come lo è il rischio di chi fa direttamente prodotto. Il buon senso direbbe: perché non premiare chi vende, magari riducendo la portata di certe campagne Prenota prima rivolte al consumer? Cento euro in più per il cliente spesso non cambiano la vita, ma 100 euro in più a pratica cambiano il bilancio di un’agenzia”.

Infine, la questione dati: “Mi spaventa la gestione delle informazioni che le adv passano gratis a tour operator, vettori e network – conclude Bosio -. Siamo l’unica categoria che regala dati profilati senza sapere come vengano utilizzati. Importando le mail è infatti facile per chiunque crearsi un pubblico similare sui social, da andare a conquistare e fidelizzare. A oggi nessun to ha un brand forte per distribuire e attirare il cliente diretto. Perché alloro penalizzare la propria forza vendita? Sarebbe molto interessante capire come vengono gestiti i contatti che passiamo ai to…”.

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Con le sue 55 camere, è simile a un grande chalet di design, dove si può anche vivere un’esperienza di benessere nelle vasche della spa affacciata sulle montagne e dove gustare la ricca proposta di chef Alessandro Gioè: un “viaggio culinario alla riscoperta dei sapori tipici alpini” che privilegia la produzione del territorio e segue una logica di zero-sprechi con una cucina circolare. Grande pure l’attenzione alla proposta vinicola, come accade in ciascun hotel del gruppo.\r\n\r\nIl Grand Hotel Courmayeur Mont Blanc è invece una struttura moderna, completamente rinnovata, che si trova a soli sette minuti a piedi dal centro di Courmayeur. Con le sue 72 camere distribuite in tre blocchi ai piedi del monte Bianco, offre all’ospite un’esperienza sportiva nel vicino comprensorio sciistico e garantisce momenti di benessere nella spa, le cui dimensioni saranno raddoppiate nel corso dell’anno, aggiungendo due piscine esterne. La proposta gastronomica affidata all’executive chef Alessandro Giordano mette in primo piano il pesce di mare e tagli di carne innovativi.\r\n\r\n«Mentre La Thuile conquista chi ama sciare, camminare e cerca il relax, Courmayeur ha un appeal completamente diverso - sottolinea Claudio Coriasco, general manager di entrambe le strutture -. A Courmayeur c’è lo struscio, la  vita sociale e ci sono tutti i negozi che si possono trovare in via Montenapoleone a Milano. Ora ha anche riaperto il traforo del monte Bianco e si può raggiungere Chamonix in 20 minuti. Una vacanza nel Montana Lodge&Spa e nel Grand Hotel Courmayeur Mont Blanc mette insieme tante anime. Sono due turismi diversi che possono essere collegati grazie al servizio di elicotteri ecocompatibili Helops, che offriamo ai nostri ospiti per muoversi tra i due hotel. Inoltre entrambe le strutture hanno a disposizione diversi spazi per il mice. In questo mestiere dobbiamo dare dei risultati: avere delle persone felici che ti scelgono e ti riscelgono. Franco Rocchi è un imprenditore che sta realizzando un progetto ben preciso ed è anche attento al benessere di chi lavora per lui. Portiamo avanti un progetto welfare per i dipendenti: se si è motivati e si sta bene non si cerca un altro impiego. È bello essere parte delle 1.046 persone che lavorano per un gruppo in espansione».\r\n\r\nQuanto alla stagionalità degli hotel, conclude Coriasco, «tutto dipende da quanto nevica. Resteremo aperti fino a Pasqua, quando le temperature si alzano e la neve si scioglie, per poi riaprire a inizio giugno, al termine delle scuole. L’estate si conclude a settembre. Noi non vorremmo chiudere, perché gli ospiti ce lo chiedono, ma anche il paese deve restare aperto! Stiamo cercando di cambiare i paradigmi. Visto il cambiamento climatico oggi Francia e Svizzera promuovono l’autunno: noi aspettiamo di beneficiare dell’onda lunga che sta partendo da loro per proporre un modo nuovo di vivere la montagna, oltre che sugli sci».\r\n\r\n[gallery ids=\"481855,481857,481854\"]","post_title":"R Collection: una storia che arriva in Val d’Aosta, per vivere la destinazione oltre le stagioni","post_date":"2025-01-07T11:56:40+00:00","category":["alberghi"],"category_name":["Alberghi"],"post_tag":[]},"sort":[1736251000000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"481886","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"[caption id=\"attachment_464039\" align=\"alignright\" width=\"300\"] Uno scorcio di Genova[/caption]\r\n\r\nAncora un successo per il Tricapodanno a Genova, una formula lanciata di recente e che riscuote molto successo.\r\n\r\nIl Tricapodanno 2024 ha portato in piazza De Ferrari 80.000 persone nelle tre serate di spettacolo, musica e festa. Nella sola serata del 31 dicembre sono stati oltre 35.000 gli ingressi rilevati in piazza. Piene anche le vie limitrofe, via Dante, via XX settembre e via Roma. Un evento che ha visto il coinvolgimento di artisti di fama nazionale e internazionale e che ha confermato il capoluogo ligure come destinazione capace di attrarre un pubblico giovane ed eterogeneo.\r\n\r\n«Voglio ringraziare tutti voi per essere qui a festeggiare con noi - ha detto il Presidente della Regione Liguria Marco Bucci in occasione della serata del 31 dicembre - Questa piazza, piena di vita e di entusiasmo, è il simbolo di una Genova che guarda al futuro con speranza e determinazione. 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