13 novembre 2023 13:35
Mentre la guardia di finanza sta aprendo in questi giorni il capitolo Airbnb, il fisco italiano chiude i conti con un altro colosso del turismo online come Booking.com. Accusato di evasione fiscale per oltre 150 milioni di euro a giugno 2021, il portale ha infatti raggiunto un accordo con l’agenzia delle Entrate, impegnandosi a versare 94 milioni, per la mancata applicazione dell’Iva sui suoi servizi tra il 2013 e il 2022.
Booking.com, si legge sul Sole 24 Ore, recependo le indicazioni dell’agenzia delle Entrate, e una precisa richiesta della procura di Genova, ha inoltre presentato per l’anno 2022 la dichiarazione a fini Iva in Italia, per un’imposta pari a oltre 19 milioni di euro. Il portale ha quindi adottato un modello organizzativo conforme all’impostazione del fisco italiano, in ragione del quale se il cliente albergatore non fornisce partita Iva, o se fornisce alla società un numero di partita Iva non valido per l’Ue, Booking applicherà l’Iva al 22% sulla fattura e provvederà a compilare la dichiarazione e a effettuare il relativo pagamento dell’imposta in Italia su tutte le transazioni con privati non titolari di partita Iva.
“In Booking.com ci impegniamo a garantire di operare nel rispetto delle leggi in tutti i Paesi in cui siamo presenti – recita una nota ufficiale di Booking.com -. Ciò include la nostra diligenza nel pagamento di tutte le tasse applicate alle nostre attività. Oggi come in passato, riteniamo di essere in regola con le vigenti leggi italiane sull’Iva e possiamo confermare di aver aderito a un accordo di reciproca soddisfazione con l’agenzia delle Entrate per il periodo 2013-2021. Siamo quindi lieti di esser giunti a questa risoluzione e di poter continuare a concentrare tutti i nostri sforzi e la nostra attenzione per offrire servizi di massima qualità ai nostri clienti e partner in Italia”.
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Una grande opportunità per il turismo austriaco che accende i riflettori su una regione non così nota, in particolare al mercato italiano: «Una vera occasione considerando che addirittura per un terzo dei turisti provenienti dall'Italia la cultura è il motivo principale del viaggio - afferma Herwig Kolzer, direttore di Austria Turismo in Italia (nella foto) - e un altro terzo intraprende tour itineranti che prevedono la visita a luoghi e istituzioni culturali. Vogliamo far capire ai turisti italiani che l'Austria ha molto altro da offrire, oltre a Vienna e Salisburgo».
Per la prima volta nella storia, una Capitale Europea della Cultura nel 2024 si troverà in una regione alpina e rurale: questo territorio - che include la città storica di Bad Ischl, insieme ad altri 22 comuni rurali del territorio del Salzkammergut - è diventato prosperoso grazie al sale e ora guarda al futuro con il motto: “La cultura è il nuovo sale”. La regione offre un’infinità di vicende, luoghi e persone memorabili, inseriti in un paesaggio di grande bellezza. I progetti nell’ambito della Capitale Europea della Cultura propongono nuovi approcci a temi importanti, e saranno in grado di dare impulsi per il futuro, di chi abita la regione, e di chi la visita.
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Intanto, tra gennaio e ottobre 2023 «gli arrivi italiani in Austria hanno registrato una crescita del +24,7% mentre i pernottamenti sono aumentati del +20,8% rispetto al 2022: un buon risultato, anche se ancora non siamo tornati ai numeri del 2019 (meno 11,2%), al contrario di altri mercati come Germania e Paesi Bassi, che hanno già recuperato i livelli pre-pandemia. In questo quadro sono state molto positive le performance di Vienna, con un incremento degli arrivi del 49,2% e della regione del Tirolo - da sempre tra le mete preferite degli italiani - con un +28,7%. Da segnalare, poi, un significativo miglioramento dei dati di settembre e ottobre, che evidenziano un cambiamento nelle abitudini di viaggio degli italiani che mostrano un sempre maggiore interesse a questi mesi come periodo di viaggio».
Buone aspettative per la stagione invernale ormai cominciata, «benché l'Austria non rappresenti la prima scelta degli italiani per gli sport invernali. Ma c'è una domanda molto elevata, ancora una volta, per le città: Vienna, Salisburgo, Innsbruck come pure per le località più piccole. Senza dimenticare l'avvento e i mercatini di Natale che rappresentano una grande attrattiva per i turisti».
Prosegue, infine, l'impegno sulla formazione del trade: «Con i workshop che a marzo 2024 si svolgeranno a Milano, Verona e Roma (il 12, 13 e 14) e i webinar che realizziamo in collaborazione con Travel Quotidiano. Crediamo molto in queste iniziative poiché gli agenti di viaggio conoscono la destinazione Austria, ma ancora non così a fondo e quindi è necessario investire in queste opportunità».
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"I problemi operativi sono diventati critici - si legge in una nota Etoa -. La domanda per le principali attrazioni continua a crescere, così come il volume in entrata in Italia, con un incremento sensibile dei preziosi mercati a lungo raggio. Come ottimizzare la capacità e il flusso di visitatori è una priorità sia per il settore pubblico sia per quello privato. Data la gamma di modelli di business nel turismo e la crescente sofisticazione del mercato digitale e dei suoi strumenti online, come gestire la domanda e la distribuzione è però diventata una competenza sempre più tecnica sia per la destinazione, sia per le attrazioni. È anche tuttavia un’opportunità per le attrazioni meno famose che sono pronte per il travel trade in termini di capacità di prenotazione ed emissione di biglietti. Per gli operatori che lavorano con clienti ricorrenti, le nuove attrazioni infatti sono un must".
“Apprezziamo il dialogo costruttivo che abbiamo con il parco archeologico del Colosseo e la conoscenza, la creatività e l’impegno dei nostri soci nel trovare soluzioni praticabili - commenta il direttore generale di Etoa, Tim Fairhurst -. Comprendiamo la necessità di un compromesso intelligente. Non tutti possono ottenere ciò che vogliono, ma tutti dovrebbero sapere cosa è disponibile e come. Si tratta di far sì che il turismo funzioni meglio per i visitatori, le attrazioni, le destinazioni e le comunità locali. Date le dimensioni e la diversità dei nostri membri internazionali e il volume di affari che genera, noi siamo in grado di offrire alle attrazioni e alle destinazioni culturali europee un partenariato efficace attraverso una collaborazione pratica”.
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Dati che confermano una ripresa post Covid superiore alla media dell’industria. Da sottolineare anche che ottobre, con 395.240 passeggeri trasportati, risulta il migliore di sempre e novembre segnerà un nuovo record contribuendo così, con un mese di anticipo, a superare i 4,2 milioni di passeggeri del 2022.
Lo scalo torinese si sta affermando negli ultimi anni come approdo di un flusso incoming in continua ascesa, con un forte incremento di passeggeri provenienti dall’estero. Merito del maggior numero di tratte dirette rispetto al 2018-2019, di cui otto in più nella stagione invernale e nove in quella estiva. Sul podio dei mercati esteri per numero di turisti in arrivo, Gran Bretagna, Spagna e Francia, seguiti nell’ordine da Albania, Paesi Bassi, Belgio, Germania, Svezia, Romania e Danimarca a chiudere la top ten. Seguono Polonia, Irlanda, Lituania, Stati Uniti, Cechia, Marocco, Israele, Malta, Portogallo, Finlandia.
Lo scalo di Torino sta consolidando il suo ruolo di vera impresa del territorio, con oltre 300 dipendenti fra aeroporto e strutture connesse, e riafferma il valore strategico per il territorio su cui insiste, contribuendo sia direttamente che indirettamente alla crescita socio-economica della regione.
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In occasione della presentazione del bilancio 2024 alla Commissione Finanze della Camera dei Rappresentanti, il vice ministro del turismo Kostas Koumis ha dichiarato che il 50% degli stanziamenti disponibili è destinato ad azioni di promozione della destinazione e di arricchimento del prodotto turistico, come campagne informative, partecipazione a mostre e progetti di sovvenzione. Il resto sarà utilizzato per sostenere i settori con costi fissi. Ha inoltre ricordato che il Ministero sta attualmente rivalutando le attività promozionali e le azioni volte ad arricchire il prodotto turistico.
Le spese di promozione assorbono il 25,25% del bilancio del ministero, per un totale di 16,4 milioni di euro: queste comprendono progetti di cooperazione con tour operator e compagnie aeree (10 milioni di euro), campagne pubblicitarie nei mercati turistici (5 milioni di euro), promozione di forme specifiche di turismo, organizzazione di eventi di pubbliche relazioni all'estero, produzione di materiale per la promozione digitale, sviluppo e promozione del programma "Itinerari autentici" e altre azioni.
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Milano Linate assumerà un ruolo da protagonista nei piani di sviluppo di easyJet in Italia. Lo spiega Lorenzo Lagorio, country manager della compagnia nel nostro Paese, in occasione della presentazione del consuntivo dell'esercizio 2023 (terminato lo scorso 30 settembre) che, tra l'altro, ha visto il vettore consolidare la sua posizione di seconda compagnia operante in Italia per numero di passeggeri, con un totale di 20 milioni di viaggiatori, il 15% in più sul 2022.
In un più ampio piano che prevede nel breve termine il «rafforzamento» della compagnia «su mercati regionali di riferimento, per l’Italia la strategia passa da Milano: da Malpensa e da Linate - afferma il manager -. Qui (sul City Airport, ndr) abbiamo l’ambizione di crescere benché gli slot siano contingentati. Ma abbiamo una presenza costruita negli anni e, con l'opportunità che deriverebbe dall'operazione Lufthansa-Ita - qualora vengano richiesti dei rimedi (dalla Commissione europea, ndr) - con il rilascio di alcuni slot avremmo allora la possibilità di crescere».
Lagorio precisa che la crescita sarebbe «complementare» a quella già prevista e in essere sull'aeroporto di Malpensa: «La vocazione di Linate è p2p: l'unico modo per crescere qui è quello di utilizzare gli slot in modo più efficiente. E il nostro progetto prevede lo sviluppo di nuovo rotte p2p, non di feederaggio su altri scali europei (andando quindi ad alimentare i i voli long haul dai grandi hub, ndr) a scapito di Malpensa e della sua vocazione al lungo raggio». L'ipotesi è quella di fare del City Airport una nuova base per il vettore «dove andrebbero posizionati almeno tre aeromobili».
Su Linate, inoltre l'ambizione è quella di incentivare ulteriormente il traffico business, considerando che già oggi «quasi un passeggero su tre vola con easyJet per motivi di lavoro da Linate verso Parigi, Amsterdam, Berlino e Londra».
Ruolo centrale quindi per Milano e il suo sistema aeroportuale, che già a chiusura dell'anno fiscale ha visto il vettore movimentare 8,5 milioni di passeggeri, di cui 7,2 milioni da Malpensa, il 18% in più rispetto allo scorso anno. A rimarcare questa centralità è Armando Brunini, amministratore delegato di Sea Aeroporti: «easyJet continua a rappresentare il nostro principale vettore a Malpensa, coprendo circa un quarto del mercato, con oltre 60 rotte su un totale di 170. La compagnia (con 23 velivoli basati a Malpensa) garantisce uno zoccolo duro di connettività fondamentale».
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WeRoad ha un fatturato di circa 50 milioni di euro ed è attualmente operativa in cinque paesi (Italia, Spagna, Regno Unito, Francia e Germania). La formula della piattaforma riguarda viaggi di gruppo per persone con età omogenee guidati da coordinatori, esperti viaggiatori. Il nuovo round raddoppia il valore totale degli investimenti fin qui raccolti da WeRoad, raccont il ceo Andrea D'Amico al Corriere della Sera: negli ultimi 12 mesi la piattaforma ha raddoppiato il proprio fatturato e visto crescere la comunità europea dei coordinatori passata da 1.200 a 2.500 persone.
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[post_content] => Sono 316 i milioni di euro che il gruppo Msc ha recentemente deciso di iniettare in Moby per contribuire a ripianare i debiti della compagnia di Vincenzo Onorato. La mossa fa seguito all'acquisizione del 49% della società di traghetti da parte della stessa holding con sede a Ginevra, operazione chiusa lo scorso settembre. La nuova liquidità, stando a quanto riporta Bloomberg, dovrebbe consentire a Moby di ripagare banche e obbligazionisti, ponendo possibilmente fine a un processo di ristrutturazione che si trascina ormai da qualche anno.
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[post_content] => Si è svolto l’incontro convocato dal Presidente della Regione, Giovanni Toti su richiesta dell’Ente Parco Nazionale delle Cinque Terre, alla presenza dell’Assessore Augusto Sartori, della Presidente Donatella Bianchi, dei Sindaci di Riomaggiore, Fabrizia Pecunia, di Monterosso Emanuele Moggia, di Vernazza, Francesco Villa, per un confronto sulla proposta di revisione delle tariffe del Cinque Terre Express per la gestione dei picchi di domanda.
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