17 marzo 2021 10:37
“Un viaggio straordinario nella conoscenza”, è questo il clam della nuova iniziativa del gruppo Bluvacanze in partnership con le Università telematiche Pegaso e Mercatorum. Grazie alla collaborazione, le agenzie del circuito Bluvacanze potranno offrire informazioni sull’intera proposta formativa delle due università telematiche.
L’accordo tra le due realtà imprenditoriali, inoltre, prevede anche il coinvolgimento di Bluvacanze e del suo Gruppo per la predisposizione di contributi tecnico-professionali tali da arricchire l’offerta formativa di Pegaso e Mercatorum con corsi di eccellenza legati al mondo del turismo. Un aspetto molto importante, considerata l’esigenza di ripresa del settore, che passerà soprattutto dalla riqualificazione professionale e l’upgrade delle competenze. I
Il progetto partito all’inizio del 2021 ha visto gli agenti di viaggio Bluvacanze e Vivere&Viaggiare protagonisti di un programma di training dedicato, a cura dei formatori degli atenei Pegaso e Mercatorum. Alla fine di questo percorso gli agenti hanno ottenuto l’attestato di “consulente didattico” e potranno mettere a disposizione a chi si è diplomato o a chi vuole riprendere gli studi universitari, tutta la consulenza e l’expertise su un’offerta didattica telematica in forte crescita sul mercato.
«Siamo pionieri di questa nuova opportunità che ci permetterà di arricchire le nostre competenze, offrire servizi aggiuntivi e contribuire alla divulgazione dell’offerta formativa, soprattutto operando direttamente per realizzare contenuti professionali d’eccellenza per il settore turistico – afferma Domenico Pellegrino, ceo del Gruppo Bluvacanze –. Non è un caso che questa partnership avvenga in un momento così particolare: la pandemia ha accelerato dei cambiamenti che erano già in atto e sia gli utenti che i professionisti del settore hanno bisogno di una consulenza di qualità, più ampia e più qualificata».
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Gli affittì brevi sono nell’ occhio del ciclone: i sindaci delle maggiori città italiane, chiedono di porre un argine alla loro diffusione, ma sull’argomento serve fare chiarezza e la nuova direttiva dell’Unione europea sulla cooperazione amministrativa (Dac7) appena entrata in vigore può essere il punto di partenza per risolvere il problema, purché sia “italianizzata” in fase di decreti attuativi. E’ quanto afferma uno studio di Halldis, storica società italiana attiva negli affitti brevi che gestisce circa mille proprietà tra appartamenti, palazzi e ville, in più di 120 località italiane ed europee. Nel nostro Paese il mercato degli immobili destinati ad affitti bevi riguarda in particolare circa 600 mila immobili (elaborazione Halldis su dati Istat e Scenari Immobiliari 2021). Il valore delle compravendite online del comparto extralberghiero nel nostro Paese, la terza piazza mondiale del mercato degli affitti brevi, preceduta solo da Usa e Francia, ammonta a circa 3 miliardi di euro (fonte: Osservatorio digitale Politecnico Milano, 2021). Un comparto in cui si stima che operino 25 mila gestori professionali, il cui giro d’affari valore è pari a circa 1,2 miliardi.
Il lavoro di Halldis si sofferma però soprattutto sulla nuova direttiva Dac7, che prevede che chi affitta una proprietà su una piattaforma (Airbnb, Booking, Vrbo) debba comunicare all’apposito registro nazionale di ciascun Stato membro il proprio transato, mentre i dati così raccolti dovranno confluire in un unico database europeo. Per il 2023 l’obbligo di comunicazione è entro il 31 gennaio 2024. Il rischio è però che, se i decreti attuativi non apporteranno modifiche, i gestori professionali italiani (property manager) potrebbero vedersi attribuito 1,2 miliardi di euro di giro d’affari aggiuntivo. Se un operatore avesse per esempio il mandato di gestire dieci immobili che in un anno solare generano un transato totale pari a 200 mila euro (ammontare lordo di quanto pagato dai singoli utilizzatori/clienti), potrebbe vedersi attribuire questo valore come proprio reddito. Il che però è fuorviante.
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“Dall’assessore Pierfrancesco Maran a Milano al sindaco Dario Nardella - afferma Vincenzo Cella, managing director Halldis –; dalle prese di posizione di Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia a quelle di Matteo Lepore (Bologna) e Roberto Gualtieri (Roma), condividiamo appieno le loro istanze e preoccupazioni. Il nostro studio vuole essere uno stimolo sul fronte sia dell’informazione, sia della normativa. Sarebbe molto utile un confronto costruttivo tra le parti politiche e le rappresentanze associative per chiarire eventuali dubbi. Sarà compito del legislatore nazionale definire bene le regole attuative della normativa comunitaria e su questo punto analizzare bene il mercato e dare un senso concreto ed equo a questa iniziativa.”
“Il settore degli affitti brevi in Italia – aggiunge Michele Diamantini, ceo Halldis - è estremamente variegato e composto da centinaia di migliaia di host proprietari di singoli appartamenti e centinaia di gestori di immobili in locazione breve che con modalità diverse e in contesti diversi, si occupano di un numero variabile di appartamenti. L’attività di property management è un business a bassa marginalità e quindi impone la scalabilità di processi e dimensioni per fare ricavi e coprire costi fissi. La possibilità di scalare richiede un quadro normativo incentivante, stabile, non frammentato. Col nostro studio abbiamo voluto da un lato fare chiarezza e dall’altro proporre la nuova direttiva europea come punto di partenza per risolvere le tante problematicità. È importante non frenare un settore in forte crescita che riesce a dare valore agli investimenti immobiliari, creare posti di lavoro, avere forte ricadute sul territorio”.
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Il Te Moana Tahiti è un resort affacciato sul mare della Polinesia. Gestito da una famigia locale, è stato ribrandizzato e completamente ristrutturato nel corso del 2022 e oggi offre ai suoi ospiti la possibilità di immergersi nella destinazione, ammirandone la bellezza e scoprendone le caratteristiche storiche e culturali.
«Un tempo il nostro arcipelago era noto soprattutto come meta per viaggi di nozze, ma dopo il Covid tutto è cambiato. - sottolinea Benjamin Archambaud, direttore commerciale del Te Moana - In tanti vogliono scoprire l’essenza di Tahiti e grazie allo staff locale e alla condivisione di esperienze, gli ospiti potranno incontrare il fascino dell’isola: i suoi panorami mozzafiato, le acque cristalline popolate di pesci e le spiagge assolate. Oppure si addentreranno nella natura lussureggiante facendo trekking o e-biking. E poi c’è la cultura: oltre alle testimonianze di popoli antichi, sono numerose le tradizioni sempre attuali come il tatuaggio, la danza o l’acquisto delle nostre perle nere».
Il Te Moana Tahiti Resort, “l’Oceano” nella lingua locale, è una porta d’accesso a questo mondo sorprendente. Affacciato sulla laguna con una spiaggia attrezzata e punto di partenza per le escursioni verso l’interno, ha 120 camere, da 1 a 5 letti. Quelle standard sono per i clienti che si fermano solo una notte, mentre le studio e le suite, dotate anche di cucina, sono ampie e adatte a chi soggiorna nell’hotel più a lungo. Uno dei due ristoranti del resort è gestito dal noto chef Jeremy Martin. Inoltre i prezzi di Tahiti sono inferiori a quelli delle altre isole dell’arcipelago.
«Vorremmo che i to e le adv pensassero al Te Moana per una sosta di qualche giorno a Tahiti nel corso di viaggi combinati nel Pacifico e oggi i turisti hanno compreso che si può visitare la Polinesia in tutte le stagioni. - prosegue Archambaud - Gli italiani apprezzano soprattutto la connessione con il mare: apprezzano le spiagge e gli sport acquatici». E il Te Moana dispone di un diving center, oltre a fronteggiare acque popolate di pesci di ogni dimensione - tra cui delfini e balene - e un’onda mitica, quella Taapuna che si forma vicino al passaggio che collega la laguna all’oceano e testimonia la nascita e la storia del surf. Qui si terranno le competizioni di surf nel corso delle Olimpiadi di Parigi 2024. «Per noi l’Italia è il sesto mercato di riferimento.
Un mercato sempre meno caratterizzato dalla stagionalità rispetto al passato e che sta cambiando la percezione di Tahiti come destinazione: prima l’isola veniva combinata con viaggi negli Stati Uniti o in Giappone, ora è sempre più spesso una meta unica. - conclude il direttore commerciale - Vogliamo raccontare il fascino della nostra isola e proteggerla, per questo lavoriamo insieme con Tahiti Tourism e ne condividiamo il messaggio di rilancio della destinazione e di attenzione alla sostenibilità: i nostri clienti pagano 2dollari di eco-fee a notte e la somma raccolta viene devoluta ad associazioni che lavorano in difesa dell’ambiente».
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Una programmazione di viaggi in Cina che si distingue dai programmi tradizionali. E' quella su cui sta lavorando Tucano Viaggi Ricerca alla luce della riapertura delle frontiere del paese del Dragone. "La novità non ci vede impreparati - spiega il presidente del to torinese, Willy Fassio -. Da mesi è entrato a far parte del nostro staff Simone Sturla, professionista apprezzato nel mondo del turismo, con alle spalle lunghi anni di permanenza e viaggi in Cina, dove ha frequentato corsi di studi presso le università di Pechino, Shenyang e Kunming, lavorando per la dmc Asian Trails. Con rinnovato impegno e con il contributo di Simone andiamo alla ricerca della Cina più segreta: una Cina indirizzata al viaggiatore che ha già visitato in passato questo immenso Paese cogliendone gli aspetti più conosciuti".
Il progetto “Scopri la Cina che non hai mai conosciuto” rientra quindi a pieno titolo nella programmazione di nuovi itinerari che ha caratterizzato il periodo post-pandemia del Tucano, periodo durante il quale l'operatore ha continuato a lavorare con impegno per rinnovare la propria programmazione in Sudamerica, Africa, Medioriente, Asia, Nord Europa. "Dopo questi anni veramente difficili stiamo assistendo a una forte crescita che premia gli sforzi recenti, la passione e l’impegno di oltre 40 anni di attività nel campo dei viaggi - conclude Fassio -. Non credo sia interessante parlare, come taluni fanno, di crescite ipotetiche, di numeri spesso sfalsati e di progetti troppo lontani dal divenire realtà. Credo sia invece più utile confrontare la stimolante crescita dello scorso anno e dei primi mesi odierni rispetto al periodo pandemico. Sono convinto che nel nostro lavoro i progetti fantasmagorici possano essere di forte appeal nell’immediato ma, da buon torinese, preferisco pensare a una crescita corretta e modulare, senza mai dimenticare che comunque oggi viviamo ancora una situazione di incertezza per quanto concerne le questioni socio-politiche di alcuni Paesi".
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Il gruppo Uvet ha realizzato con il Centro studi promotor una raccolta mensile sui dati del business travel in Italia.
L’esperienza maturata in precedenza con Uvet Travel Index, ha portato il gruppo a decidere di collaborare con il Centro studi promotor per realizzare, analizzare e divulgare una raccolta dati con cadenza mensile. L’obiettivo è quello di fornire un servizio utile agli operatori del business travel.
Il gruppo ha deciso di lanciare il Business travel trend (Btt), un indice numerico che rappresenta l’andamento mensile del Business Travel. L’indice si rapporta ai dati del 2019 considerando quest’ultima come il punto da raggiungere. L’attribuzione di obbiettivo ai dati 2019 rappresenterà un punto di partenza convenzionale, una sorta di unità di misura che Btt adotta per esprimere gli andamenti mensili attuali e per il prossimo futuro.
La raccolta dati
«Con questo Osservatorio e con il Business travel trend che sarà divulgato ogni mese contiamo di avere uno strumento ancora più accurato, preciso e puntuale sui numeri e le tendenze di un settore importante dell’economia italiana come quello del turismo – ha commentato Luca Patanè, presidente del gruppo Uvet – Grazie al supporto del Centro studi promotor saremo in grado di individuare le variazioni mese su mese, oltre a prevedere nel medio periodo tendenze e scenari del mercato».
A febbraio il valore registrato dal Btt è molto vicino a quello registrato nel 2019. L’indicazione periodica del Btt, nel tempo, si prefissa di delineare un trend strettamente correlato all’andamento dell’economia. Ma soprattutto l’abitudine alla sua consultazione ci potrà dire in qualsiasi momento se il business travel sta andando meglio o peggio.
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Al via a breve la nona edizione di tourismA, il Salone dell’Archeologia e del Turismo Culturale organizzato da Archeologia Viva, che si terrà al Palazzo dei Congressi di Firenze dal 24 al 26 marzo prossimi. Decine di incontri, centinaia di relatori, stand, laboratori didattici, lezioni di geroglifico, mostre, cinema, premi internazionali, installazioni multimediali, musei digitali, archeodegustazioni di pietanze etrusco-romane.
«Il salone è diventato il punto di riferimento dell’archeologia - commenta il presiente della Regione Toscana Eugenio Giani - Archeologia che ha riportato in vita i tesori di San Casciano dei Bagni: più di cento statue e oltre cinquemila monete che ho potuto ammirare a Grosseto, dove stanno lavorando in vista della mostra che si terrà al Quirinale il prossimo 14 giugno. Questo mi ha fatto capire il valore e la capacità di richiamo verso quei territori che può significare una straordinaria scoperta come questa. E lo stesso – ha proseguito - dicasi per tante altre zone della Toscana che hanno svelato altri tesori, come le statue etrusche rinvenute a Poggio Colla, vicino Vicchio del Mugello, esposte a Milano con grande successo di visitatori, o gli scavi che stiamo pensando di riattivare con risorse regionali nella piana pratese a Gonfienti, dove è stata scoperta la più grande città etrusca».
Secondo l’assessore al turismo Leonardo Marras, tourismA «è un appuntamento che si consolida sempre di più, sicuramente uno dei più importanti a livello nazionale per questo tipo di offerta che peraltro si sposa benissimo con la Toscana. Proprio nel turismo culturale abbiamo visto che destinazioni meno conosciute, nel 2022, hanno registrato dinamiche davvero interessanti, spesso anche raggiungendo i livelli pre pandemia. A dimostrazione che c’è ancora tanto da lavorare sull’offerta, che non è soltanto quella tradizionale ma anche quella diffusa, come ad esempio quella che riguarda gli Etruschi».
Il direttore di Toscana Promozione Turistica, Francesco Tapinassi, ha puntato sul lavoro che attende l’agenzia sul fronte del turismo culturale in Toscana. «Stiamo lavorando per organizzare in modo più innovativo il tema legato agli Etruschi. In primo luogo cercando di tirare le fila di un grande progetto regionale, il Pto terra etrusca, che vede il coinvolgimento di 50 Comuni coordinati dal quello di Chiusi. Allo stesso tempo, provando a costruire anche un progetto interregionale, con Toscana capofila. Inoltre all’interno di TourismA, sosteniamo un’altra iniziativa, ovvero la consegna del premio ACTA, Archeological & Cultural Tourism Award, riconoscimento prestigioso dedicato al turismo culturale e alle sue eccellenze internazionali, istituito dal GIST, il Gruppo Italiano Stampa Turistica, che avverrà domenica e che annovera candidature internazionali di primissimo livello».
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[post_content] => Non c'è voluto molto per capire quale fosse il "nuovo viaggio" di cui scriveva nel proprio profilo Linkedin Beppe Pellegrino, annunciando l'uscita dal gruppo Uvet. Giusto il tempo di organizzare un annuncio ufficiale alla Bmt di Napoli e l'ex manager della compagnia di Luca Patanè si ritrova al timone della neonata divisione resort del tour operator di casa Msc.
Dopo il recente rilascio dell'ultima piattaforma di dynamic packaging Going4you, della sezione incoming Going2Italy e del programma Going4Cruises, arriva infatti ora la business unit Going Resort, alla cui guida è stato posto proprio Beppe Pellegrino. La sua è una storia professionale di grande esperienza, avendo operato in Italia e all’estero per brand come i Grandi Viaggi, i Viaggi del Ventaglio, Pianeta Terra e Settemari.
"Dopo l’ingresso di Maurizio Casabianca, chief commercial & operations officer di Going, l’arrivo recente di Roberto Pannozzo alla guida del settore incoming Going2Italy e oggi di Beppe Pellegrino in Going Resort sono la testimonianza dell’investimento che la compagnia ha deciso di operare con il to di casa e della fiducia riposta in un progetto di crescita internazionale", commenta Domenico Pellegrino, ceo del gruppo Bluvacanze, a cui spetta la responsabilità del marchio Going.
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[post_content] => La Royal Commission for AlUla ha siglato un accordo con il Centre Pompidou per lo sviluppo di un museo d’arte contemporanea ad AlUla, una sede globale per l’arte locale e internazionale del XXI secolo. Progettato come un arcipelago di padiglioni e intervallato da un mosaico di giardini d’artista, questo monumento architettonico simboleggerà l’eredità interculturale di AlUla come faro che continua ad attrarre collaborazioni dal mondo.
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[post_content] => Fraport stima per il 2023 un traffico passeggeri compreso tra l'80% e il 90% dei livelli registrato nel 2019. Il gruppo tedesco che gestisce 31 aeroporti in tutto il mondo, compresi Grecia e Stati Uniti, ha archiviato il 2022 con un totale di 48 milioni di passeggeri, cifra ancora inferiore di circa il 30% rispetto a quelle del 2019.
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[post_content] => Grandi novità in casa The Lux Collective. All'evento milanese di ieri sera organizzato da Azemar in collaborazione con Emirates e lo stesso gruppo mauriziano, la compagnia ha infatti annunciato un importante piano di espansione accompagnato dal contemporaneo lancio di tre nuovi brand, che si andranno ad affiancare a quello originario quasi omonimo per meglio categorizzare l'offerta. "Se Lux* rimarrà il marchio legato al nostro classico concetto di lusso - ha in particolare raccontato la head of sales & marketing Italia, Spagna e Portogallo, Denise Cattaneo -, Salt sarà quello dedicato ai boutique hotel dal concept eco e bio. Nel giro di un mesetto apriremo la prima struttura del brand a Mauritius. Sarà anche affiliata Design Hotels, che in questo modo debutterà nella destinazione. Socio sarà invece il nostro marchio dedicato agli indirizzi urban. Anche in questo caso il suo sviluppo partirà da Mauritius. Infine Tamassa è il nome del nostro storico 4 stelle Bel Ombre, ma diventerà il cappello sotto il quale metteremo le future strutture entry-level che entreranno a far parte del nostro gruppo".
Ma non finisce qui, perché i piani della compagnia prevedono anche l'apertura di quattro nuovi indirizzi Lux*. A cominciare dal debutto negli Emirati dove nel 2024 verranno inaugurate ben due strutture, entrambe nel territorio di Sharjah: il Lux* Al Bridi sarà realizzato su una superficie di quasi 1.700 ettari nel deserto e includerà 35 tende glamping e una spa; il Lux* Al Jabal sarà invece affacciato sul golfo dell'Oman e offrirà 45 camere, una spa, nonché una proposta culinaria declinata anche sulle esigenze dei vegani.
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Per quanto riguarda infine le proprietà già in portfolio, mentre il Lux* Grand Baie di Mauritius festeggerà il suo primo anno di attività, alle Maldive il Lux* South Ari Atoll vedrà l'inaugurazione di una nuova lounge e l'arricchimento dell'offerta f&b con una serie di proposte per vegani e vegetariani. In arrivo pure un'inedita categoria di pool villa a vocazione romantica e l'affiliazione al circuito Virtuoso. Infine, tornando a Mauritius, il Lux* Belle Mare, colpito l'anno scorso da un incendio, verrà riaperto a partire dal prossimo 1° di ottobre con una serie di upgrade della proposta culinaria e benessere, nonché con le camere completamente rinnovate.
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