14 May 2025

Toscana, puntare sulla Via Francigena come spina dorsale del turismo esperenziale

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via-francigena-signValorizzare il patrimonio della Francigena toscana, ma anche la sua identità, la sua storia. Chiamando a raccolta tutti gli attori che operano lungo il suo percorso, non solo istituzioni ed enti locali ma anche il mondo dell’associazionismo, del terzo settore, i privati stessi. «Il lavoro che stiamo portando avanti sulla Francigena – ha detto l’assessore al turismo Stefano Ciuoffo – è un lavoro in itinere: siamo in cammino verso la costruzione di un prodotto turistico che ancora va definito sotto tanti aspetti. Per fortuna non partiamo da zero, abbiamo tagliato traguardi importanti ma tanti altri ci aspettano. Vogliamo costruire un prodotto che sia la spina dorsale per il turismo esperienziale. L’ospitalità – ha aggiunto Ciuoffo – sarà sicuramente uno degli aspetti da potenziare, perché i numeri ce lo chiedono. Stiamo lavorando alla creazione di una rete di ostelli e allacciando accordi con la Conferenza episcopale per l’utilizzo gratuito di strutture non utilizzate. Per tutto questo serve che gli attori coinvolti si facciano portatori di responsabilità, un grande lavoro di squadra per raccontare la Toscana, la sua storia, la sua identità». I Comuni della Francigena hanno bisogno di un punto di riferimento istituzionale ma anche di sostegno. «Siamo tutti chiamati – ha concluso l’assessore – a scommettere sul nostro futuro, ad individuare risorse umane ed economiche per realizzare qualcosa di nuovo. La Toscana non può esaurire la propria attrattività con le grandi città d’arte. Il tratto di qualità di queste destinazioni più gettonate appartiene anche a tanti luoghi minori della Toscana, meno conosciuti. La storia ci ha consegnato tante emergenze storiche, culturali e artistiche che spetta a noi valorizzare e mettere in mostra».

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È il potente manifesto di Eventi Nomadi, progetto nato grazie all’impegno di Ivana Paolucci , con oltre 30 anni di esperienza professionale maturata presso importanti tour operator - che oggi lo rilancia grazie anche al supporto del bando della regione Lazio per l’autoimprenditorialità femminile e giovanile, co-finanziato dal  fondo sociale europeo plus 2021-2027.\r\n\r\nUn viaggiatore, non più un semplice turista, bensì un esploratore responsabile ma anche curioso, pronto a immergersi in maniera lenta, coinvolgente e autentica nelle culture locali, creando connessioni, non solo per scoprirne il patrimonio culturale e ambientale.\r\n\r\n«Dopo trent'anni nel turismo tradizionale, dal disagio che provavo è nata l'urgenza di trovare una via alternativa all'overtourism e ricostruire un rapporto autentico tra viaggiatori e comunità ospitanti - spiega Ivana Paolucci, fondatrice del progetto - Sono partita da me per immaginare le persone a cui rivolgermi: spiriti nomadi desiderosi di esplorare e instaurare uno scambio alla pari con la cultura locale, per supportarla ed essere agenti di cambiamento. 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