4 October 2024

Rapporto Unicredit: Italia al quinto posto del turismo mondiale

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Oltre 50 milioni di arrivi internazionali, 36,4 miliardi di euro di spesa dei turisti stranieri per un valore complessivo di 70,2 miliardi di euro di gettito che vale il 4,2% del Pil, percentuale che sale a 10,3% per un totale di 172,8 miliardi di euro se si considera anche l’indotto. Questi sono alcuni dei numeri che valgono all’Italia il 5° piazzamento del turismo su scala mondiale. 

Le analisi arrivano dal Rapporto Unicredit sul Turismo, realizzato in collaborazione con il Touring Club Italiano e che segnalano un 2016 da incorniciare per il turismo italiano e un 2017 che promette di bissare il record dello scorso anno.
Dati positivi anche se, ancor prima di entrare nel dettaglio, verrebbe da considerare che si può fare ancora di più.

Il Belpaese resta molto gettonato dai turisti stranieri e, nelle ultime stagioni, anche dagli italiani che – in buona sostanza – allontanata o dimenticata la crisi economica, sono tornati a preferire la Penisola, aumentando le presenze del 6,2% e gli arrivi del 4,8%.

I turisti oltreconfine parlano, come da consolidata tradizione, per lo più tedesco con 53,3 milioni di presenze, mentre la Cina smette i panni di new entry e si aggiudica il quinto posto degli amanti del Belpaese, con 5,4 milioni di presenze.

Dove vanno gli stranieri?
La risposta è presto detta: le città d’arte sono il principale richiamo per i flussi oltreconfine. La Capitale smuove ancora il grosso delle attenzioni, con 6,4 miliardi di euro di spesa dei turisti stranieri lasciati nel Lazio, secondo posto per la Lombardia e a seguire Veneto e Toscana.
Guardando ai flussi e non alla spesa, nessuno batte il Veneto, che con i suoi 63 milioni di presenze stacca di diverse lunghezze le altre regioni, triplicando i 19 milioni della Campania e quadruplicando i 15 milioni della Sicilia.
Va considerato che il Mezzogiorno paga dazio alla stagionalità, con la metà delle presenze che si concentra nel trimestre estivo.

Interessante, infine, la soddisfazione degli ospiti stranieri in tema di accoglienza nelle località e nelle strutture ricettive scelte. La Valle d’Aosta totalizza un 85,8% di pareri positivi, tallonata però da una proverbiale Basilicata, con l’85,5% e il Trentino Alto Adige, con l84,4% di consensi.

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Il chief passengers commercial officer, Matteo Della Valle, ha espresso soddisfazione per i numeri raggiunti, nonostante le difficoltà operative del mercato, evidenziando il tasso di puntualità del 95% ottenuto durante la stagione.\r\nFocus su nuove navi e sostenibilità\r\n[caption id=\"attachment_475816\" align=\"alignright\" width=\"300\"] Matteo Della Valle, chief passengers commercial officer Gnv[/caption]\r\n\r\nDei quattro nuovi traghetti in arrivo, il primo è Gnv Polaris, previsto per il 2024. Si tratta di una nave con 250 cabine, 400 poltrone, e 3.100 metri lineari di garage. La connettività è di ultimissima generazione, con wifi ultra veloce in ogni angolo della nave. “A seguire, nel 2025 verrà varata la Gnv Orion che, come la Polaris, sarà alimentata a combustione ordinaria ma tramite una maggiore efficienza tecnica avranno entrambe un impatto del 30% inferiore rispetto a tutte le navi che navigano attualmente nei nostri mari” - ha dichiarato lo stesso Della Valle.\r\n\r\nLe altre due navi, tra cui la GnvVirgo, saranno in servizio entro il 2026 e saranno alimentate a dual fuel gnl. Tutte e quattro le navi inoltre saranno predisposte per il cold ironing, tecnologia che consente l'abbattimento delle emissioni in porto. Il rinnovamento della flotta proseguirà anche con l’abbandono di un naviglio più vecchio, la prima nave che terminerà il servizio è Gnv Aries già a partire dalle prossime settimane.\r\n\r\n“Le nuove unità saranno costruite secondo i più elevati standard di efficienza energetica e sostenibilità ambientale - ha dichiarato l'a.d. di Gnv, Matteo Catani - con un impatto inferiore fino al 50% rispetto alle navi attuali. Questo a conferma della fortissima attenzione verso la sostenibilità da parte dell’azienda così come del gruppo. Siamo stati tra i pochi infatti a investire circa 100 milioni di euro per installare gli scrubber su quasi tutte le navi della nostra flotta”.\r\n\r\nConfermato anche per il 2025 il network di rotte con cui verranno aperte le vendite, e che fa del gruppo uno dei più grandi al mondo. Gnv infatti serve la Sicilia da Genova, Civitavecchia e Napoli verso Termini Imerese e Palermo, la Sardegna da Genova verso Olbia e Porto Torres e Olbia da Civitavecchia. L’Albania è collegata da Bari verso Durazzo, e un servizio merci collega anche Malta.  La Tunisia è raggiungibile da Genova, Civitavecchia e Palermo verso Tunisi, mentre il Marocco è raggiungibile da Genova, Civitavecchia, Barcellona, Almeria e Set. La Spagna è collegata da Genova verso Barcellona e le Isole Baleari sono raggiungibili da Barcellona e Valencia verso Palma di Maiorca, Minorca e Ibiza.\r\nInvestimenti nel canale trade e digitalizzazione\r\nA bordo della nave La Suprema, ormeggiata nel porto partenopeo, oltre 300 rappresentanti di agenzie di viaggio italiane e internazionali si sono riuniti per assistere alla cerimonia di premiazione, che ha riconosciuto le eccellenze tra 200 agenzie di viaggio. Le agenzie di viaggio infatti continuano a rappresentare il primo canale di vendita per Gnv, contribuendo a oltre il 50% delle prenotazioni. Per questo motivo, la compagnia ha premiato con una commissione addizionale le agenzie Elite ed Elite Premium, con l’erogazione del premio prevista per ottobre 2024, in concomitanza con l’apertura delle prenotazioni per l'estate 2025.\r\nContestualmente, è stato annunciato il lancio del nuovo sistema digitale di prenotazione Gnv Booking, attualmente in fase di test, che entrerà a pieno regime nel 2025. Questo sistema permetterà alle agenzie di gestire in autonomia le operazioni di prenotazione, semplificando il lavoro e migliorando l’esperienza del cliente.\r\nGnv e il legame con il territorio\r\n[caption id=\"attachment_475817\" align=\"alignleft\" width=\"300\"] Matteo Catani, AD di GNV[/caption]\r\n\r\nLa compagnia ha sottolineato anche il legame con il porto di Napoli, dove GNV gestisce circa il 30% dei volumi totali. \"Nel 2023, abbiamo movimentato 300.000 passeggeri e oltre 280.000 di tonnellate di merci nel capoluogo campano, rafforzando la nostra presenza sul territorio, con un impatto significativo non solo nel settore trasporti, ma anche nel turismo e nell’economia locale\" - ha commentato Catani.\r\n\r\nGnv ha da poco rilasciato il rapporto di Comunità 2024, sintesi di una accurata analisi degli ultimi anni di attività e del legame esistente tra la Compagnia e l’Italia con l’obiettivo di misurare l’impatto economico, ambientale e sociale della Compagnia sui territori in cui opera. Oltre 2,4 milioni di passeggeri, quasi 1 milione di veicoli e più di 4 milioni di metri lineari di merci ospitate a bordo delle navi Gnv nel 2023. Tutto ciò ha contribuito a quella che, secondo le stime, è stata una ricaduta pari a 1,36 miliardi di euro sull’economia nazionale italiana.\r\n\r\nEntrando nello specifico del comparto merci, le navi della compagnia hanno movimentato complessivamente 2,9 milioni di tonnellate di merci per un controvalore di 7,4 miliardi di euro pari al 0,35% del pil italiano. A quello generato dal comparto merci si affianca il valore con cui Gnv, attraverso la propria attività, concorre allo sviluppo e alla ricchezza dell’industria del turismo: secondo le stime, ogni turista che sbarca da un traghetto effettua una spesa media di circa 130 euro al giorno sul territorio (per 10 giorni di permanenza media), generando quindi un ulteriore valore aggiunto per l’industria del turismo che complessivamente ammonta oltre 800 milioni di euro.","post_title":"Gnv punta su nuove navi, sostenibilità e trade","post_date":"2024-10-02T13:35:00+00:00","category":["tour_operator"],"category_name":["Tour Operator"],"post_tag":[]},"sort":[1727876100000]},{"_index":"travelquotidiano","_type":"post","_id":"475808","_score":null,"_source":{"blog_id":1,"post_content":"Alla fine di tutto arriva come al solito la doccia fredda per il turismo, specialmente per quanto riguarda i turisti italiani e soprattutto a causa del caro-prezzi.\r\n\r\nSecondo i calcoli di Demoskopika che l’Ansa pubblica in anteprima, per il 2024 si prevedono 130,3 milioni di arrivi e 445,3 milioni di presenze, con un decremento rispettivamente del 2,5% e allo 0,4% rispetto al 2023, segnato da 133,6 milioni di arrivi e 447,2 milioni di pernottamenti.\r\n\r\nA pesare maggiormente la quota degli italiani rispetto al mercato estero: in particolare, a optare per una destinazione entro i confini nazionali sarebbero quasi 63 milioni di italiani (-4,5% rispetto al 2023) con poco meno di 208 milioni di pernottamenti (-2,5% rispetto al 2023).\r\nIncoming\r\nSul versante dell’incoming, che rappresenta una quota del 51,8% del totale, si registrerebbe, con circa 67,5 milioni di arrivi, un calo più contenuto (-0,6%) ma con una crescita, al contrario, delle presenze stimate in 237,6 milioni per il 2024, pari all’1,4%.\r\n\r\nE, infine, i flussi in Italia potrebbero generare una spesa turistica pari a 127 miliardi di euro con una variazione in crescita del 3,8% rispetto al 2023, sulla quale la dinamica al rialzo dell’inflazione turistica acquisita, stimata al 4,9% da Demoskopika nel mese di agosto, potrebbe pesare per ben 5,9 miliardi in più sui consumi dei vacanzieri. 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